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Erotici Racconti

Forte attrazione

By 11 Ottobre 2016Gennaio 30th, 2023No Comments

“Ciao Margherita’.

‘Ciao, come stai?’.

Da qualche giorno non ci vediamo né ci sentiamo, tant’è vero che io la bracco, la desidero e la ricerco rabbiosamente, per il fatto che sono incapace e malaccorto di pensare a lei. Appena chiudo gli occhi, come all’interno del cinema quando si spengono le luci, m’appare subito il suo corpo con quel bel petto latteo assieme a quei capezzoli che mi fanno delirare ed esaltare oltremisura. Il suo sesso accogliente e ospitale assieme a quel magnifico sedere mi riempiono di desiderio e di passione, il mio sesso si risveglia, lo sento eccitato e gonfio, mentre quell’immaginaria e irreale pellicola continua a proiettare le immagini e i desideri dei nostri incontri.

Tra le labbra io avverto i suoi capezzoli da succhiare, sulla lingua affiora il sapore della sua pelosissima fica e quei saporiti fluidi che mi colano sul mento, tenuto conto che percepisco lucidamente la trazione delle sua zona pelvica che si trasmette marcatamente sul mio cazzo nel momento in cui la possiedo. La resistenza del suo retto m’accoglie amabilmente, tenuto conto che è lo spettatore esclusivo di quell’intima intromissione fra sue viscere, i suoi vocaboli m’interpellano, le immagini spariscono, le luci si riaccendono adagio, io riapro gli occhi e attualmente sento la sua voce al telefono:

‘Sì, io sto bene, però ho tanta voglia di stare con te, adesso nientemeno di scopare assieme a te’. Lei non ribatte sul momento, dopo qualche attimo d’attesa che mi sembra lunghissimo io colgo la sua voce dolce e sensuale che immediatamente riecheggia:

‘Anch’io ti desidero, perché penso a te e al tuo cazzo. Sai una cosa: tutte le volte che succede, io mi sento allagare e spesso quando mi è possibile, passo le mie dita lì di sotto, per animare e per confortare il mio clitoride. Dai, vieni da me, perché ti voglio’.

Dopo pochi minuti io sono già per strada, perché le sue parole mi hanno eccitato ed elettrizzato a dovere, dato che non vedo l’ora d’essere da lei. Appena entro ci abbracciamo e ci baciamo con esaltazione e con passione, le nostre lingue s’intrecciano e i nostri corpi strepitano per la foga e per la veemenza. Ci spogliamo rapidamente uno con l’altro, quasi con brutalità, poi ci trasciniamo sul divano, giacché tutto è veloce come le sequenze d’un video che scorre accelerato. Margherita afferra il mio cazzo e con le mani esegue un su e giù veloce, giusto per assicurarsi che sia pronto, dopo lo piglia in bocca anche qui agguantandolo velocemente, quasi mi fa male.

Lei si gira rivolgendomi le spalle e abbassandosi indirizza la cappella sulla sua fica. La sensazione calda e umida è evidente, perché in quest’istante, appoggiata allo schienale del divano lei aspetta che anch’io mi dia da fare; la penetro e sento il suo sospiro di piacere, accarezzo il suo splendido sedere e l’agguanto saldamente per i fianchi cominciando a pomparla. E’ veramente bellissimo, la sua carne aderente alla mia, le mie mani che l’acchiappano tutta. Io intravedo le tette che oscillano vistosamente al ritmo delle mie spinte, dato che non posso fare a meno d’accarezzarle e di stringerle appena i capezzoli.

Margherita emette un suono gutturale a metà fra il godimento e il lamento, dal momento che ad alta voce mi dichiara quanto goda, come le piace quand’è così grosso e m’invita a prenderla più forte e più a fondo. Io allungo la mia mano nel tentativo di masturbarla accarezzandole il clitoride, mi bagno il dito dei suoi fluidi e inizio a stimolarle l’ano appena dilatato dal piacere, visto che non oppone resistenza di sorta alla penetrazione.

‘Sì, dai tesoro, prendimi così’.

Margherita è vicinissima all’orgasmo, mentre la mia azione nella sua fica si fa più profonda e più veloce. I suoi fluidi gocciolano intensi, i muscoli si raggrinziscono, i suoi sbuffi di godimento evidenti mi manifestano che sta venendo. Nell’apice del piacere la muscolatura interiore si comprime sul mio cazzo e inoltre il mio piacere progredisce a grandi passi. Il mio dito sta ancora penetrando il suo sedere, poiché non so resistere a quella tentazione, mentre lei comincia a rilassarsi io estraggo il cazzo gocciolante di secrezioni e appoggiandolo al posto del dito la penetro nel suo buco posteriore, interrompendo in questo modo il suo rilassamento post orgasmico. Io m’insinuo con cautela spingendomi fino in fondo intimamente dentro di lei, dato che progressivamente a fatica ha oltrepassato lo sbalordimento introduttivo Margherita gradisce pienamente iniziando a spostarsi e uniformandosi ben presto ai miei traffici, nel contempo mi esprime pacatamente quanto le piaccia percepire quel grosso cazzo nel suo buchetto, sennonché dopo averle esplorato la sua fica, siccome so di non poter resistere oltremodo, l’agguanto subito da dietro, considerato che lei mi regala sensazioni impensabili e incredibili.

L’acme del piacere ormai m’assale, giacché solamente dopo pochi poderosi affondi inondo le viscere della mia donna, m’appoggio alla sua schiena e accarezzandole le tette la stringo forte a me sussurrandogli il mio amore. Io sono felice, ma non di quella felicità, che riconoscendo l’attimo che si delizia d’una breve contentezza, ma per il fatto che in questo momento mi viene da pensare che questa beatitudine potrà rimanere a lungo con me, o almeno fino a quando questa stupenda femmina mi rimarrà accanto, e proseguirà a farmi dono del suo essere regalandomi momenti d’intenso e di reciproco piacere. In seguito ci risistemiamo con calma, ci prepariamo e beviamo un caffè. E’ piacevole restare con Margherita a conversare, ma anche trattenersi solamente in pace per godere ambedue della presenza dell’altro. A lei non piace tanto bisticciare né discutere sulle nostre attività erotiche, sennonché ci provo ugualmente contando sul rilassamento, sulla morbida e tenera complicità che caratterizza il suo stato d’animo dopo l’amore, lei in modo inatteso sorridendo mi risponde di sì esordendo:

‘Le due stimolazioni sono così diverse, visto che alla fine si mescolano nella mia mente e amplificano il piacere che provo, sì certo, è magnifico tesoro’.

‘Anche a me piace farneticare, perché alcune volte ambirei d’avere due bei membri per poterti imbottire interamente, per osservarti godere, guardandoti ammattire e in conclusione erompere di godimento’ – le manifesto io, nel momento in cui ci abbracciamo esultanti, fortunati e speranzosi.

‘Lo gradiresti, se ti regalassi un piccolo vibratore, che ci desse la possibilità d’esaudire questa fantasia. Davvero, nessuna forzatura, pensaci su con calma, dopo mi dirai’.

Margherita mi guarda un po’ accigliata, al presente è piuttosto impensierita e turbata, io so molto bene che sto esplorando drasticamente, sto sondando radicalmente un argomento difficile, ostico e sgradito, visto che altre volte mi ha semplicemente detto di non essere attratta né tentata da questi oggetti, in quanto non riesce francamente ad accettarli affatto. E’ vero, altre volte abbiamo fatto l’amore e spesso lei masturbandosi davanti a me, ha adoperato dei piccoli oggetti, però un vibratore sembra seriamente metterla a disagio.

‘Prendilo come se fosse un nostro piccolo gioco amoroso’ – le annuncio io per convincerla quasi scherzando.

Attualmente il suo volto sembra ammorbidirsi lievemente, lei mi sorride quasi timorosamente, però è arruffata, abbastanza dubbiosa e osteggiata. Da una parte i suoi concetti e i suoi convincimenti rigidi, dall’altra la curiosità, l’incredulità e la volontà tenuta a freno di scoprire e di sperimentare qualcosa di nuovo, un piacere insolito e per di più assai inesplorato, dopo in conclusione pare persuadersi e accettare:

‘Voglio però che rimanga unicamente un gioco, una cosa così, diciamo leggera. A me piace fare l’amore con te, soltanto con te, tu lo sai vero? A me piace il tuo cazzo, perché m’aggrada toccarlo delicatamente e succhiarlo. Mi piace sentirmelo dentro in ogni posto, però non voglio un cazzo di plastica’.

Io l’abbraccio e la bacio con passione, conscio ed esultante per questa bellissima e sensuale dichiarazione d’amore che apprezzo e che condivido in ogni momento della mia vita. Io le propongo per questo motivo di fare subito una visita in un negozio accanto che vende accessori erotici d’ogni sorta. Entrati nel negozio ci accoglie salutandoci un’aggraziata e simpatica ragazza. Il negozio è vuoto, per fortuna, poiché questa circostanza ci mette più a nostro agio. Io con Margherita faccio tanto il disinvolto e lo spigliato, eppure in realtà sono entrato in un questo genere di negozio unicamente una volta per curiosità e non ho acquistato niente. Con calma incominciamo interessati a girare per gli scaffali, incuriositi dalla bizzarra e stravagante merce esposta e dopo poco individuiamo dove sono esposti numerosi e variegati falli di gomma.

Con parecchia sorpresa da parte di entrambi, osserviamo i pezzi esposti che si differenziano per le proporzioni, le colorazioni, le forme e la struttura, giacché lì per lì restiamo un po’ meravigliati. Io ne prendo uno in mano senza stare a pensare che cosa prendo e faccio qualche faccia stupida con quell’oggetto in mano, giusto per affievolire un poco l’imbarazzo, per fortuna funziona e anche Margherita a quel punto si mette a ridere. In aggiunta ai tradizionale supplementi della carnagione dell’uomo, in relazione alle razze, la circostanza più inimmaginabile e paurosa è dovuta alle dimensioni, poiché ce ne sono di veramente enormi che lasciano tutti e due increduli e sconcertati, dal momento che Margherita rimane quasi spaventata al pensiero che falli del genere possano penetrare nella vagina d’una donna. Quello che risalta più di tutti in questa categoria è un fallo nero, smisurato sia in lunghezza sia nel diametro, provvisto inoltre di evidenti protuberanze stimolanti. Il suo nome, ‘Black Giant’ è indiscutibilmente allusivo e sottinteso, perché anche le forme sono davvero eccentriche: se per taluni è immediato, siccome il tema è libidinoso e stuzzicante, per altri non particolarmente esperti, appare invece evidentemente astruso e incomprensibile. Alcuni tra l’altro, sono dotati di meccanismi elettrici che permettono al fallo di compiere movimenti e vibrazioni in alcuni casi ampi e articolati, in altri invece è costituita soltanto da un’interessante e stimolante vibrazione. 

Alla fine continuiamo per un po’ a ridere commentando sui vari articoli in esposizione, mentre la ragazza che ci ha accolto all’ingresso s’avvicina verso di noi chiedendoci a quale articolo siamo eventualmente interessati. Le spieghiamo che siamo lì per acquistare un vibratore. La ragazza si dimostra disponibile e preparata, ci illustra le caratteristiche e i pregi dei vari falli in vendita con tale precisione e ricchezza di particolari, che fa presupporre che li abbia provati tutti, infine si rivolge in direzione di Margherita con frasi velate che in alcuni casi mi pare l’imbarazzino debolmente. La ragazza a un certo punto agguanta un fallo di discrete dimensioni e improvvisamente conduce Margherita in un camerino nel retrobottega. La decisione della ragazza frena entrambi: da fuori io le sento parlottare sommessamente, vedo le pesanti tende muoversi e da un piccolo spiraglio intravedo che la ragazza si sta togliendo il leggero vestito denudandosi. Io in quel momento cerco di trovare una posizione migliore per capire che cosa succede lì dentro, così scopro un angolo dove posso vedere parte dello specchio del camerino, perché le immagini riflesse m’incuriosiscono. La ragazza quasi nuda sta giocando con il fallo di plastica, accarezzandolo e succhiandolo golosamente, se lo passa tra i piccoli seni, poi quasi improvvisamente dopo averlo succhiato e lubrificato ancora, quasi con decisione lo vedo sparire all’altezza dell’inguine. La mia prospettiva è indubbiamente esigua, tuttavia i gemiti di piacere che giungono dal camerino mi fanno fantasticare su quella scena, visto che mi trascina nell’eccitazione. Dallo specchio non riesco a vedere Margherita, poiché non so che cosa faccia, anche se mi sembra di sentire anche i suoi sospiri di piacere.

Dopo alcuni minuti escono dal camerino e noto in entrambe un certo inatteso accaloramento, visto che nel volto di Margherita si nota anche un po’ d’impaccio. Ambedue spieghiamo in seguito alla ragazza che il nostro interesse si limita a un giocattolo, che possa eventualmente completare la nostra già soddisfacente vita sessuale. Dopo aver confrontato alcuni prodotti decidiamo insieme d’acquistare una sorta di massaggiatore erotico, utilizzabile tra l’altro anche per delicate penetrazioni stimolanti, in conclusione usciamo da quel negozio contenti e soddisfatti del nostro acquisto e mentre la commessa con un sorriso indecifrabile e misterioso ci fissa un appuntamento per un prossimo acquisto più impegnativo, noi due ci avviamo verso casa.

Nel corso dell’itinerario avviandoci verso casa, io sono tentato di chiedere che cosa sia successo là dentro nel camerino con la commessa, ma ricordo che all’uscita Margherita mi era sembrata piuttosto imbarazzata, quindi decido di lasciar perdere per non metterla ulteriormente a disagio, una volta giunti a casa ci buttiamo nel letto e abbracciati come al solito ci addormentiamo. Nel torpore del risveglio io percepisco dei movimenti intorno al mio ventre e un principio d’eccitazione flemmaticamente si sta impossessando ampiamente di me, spalanco gli occhi svogliatamente, per poco ansioso di svegliarmi da quel dolce sogno ancora appannato, dal momento che intravedo Margherita che si è impadronita del mio cazzo e lo sta coccolando con le labbra coprendolo di baci e di leccatine. 

L’eccitazione si fa sempre più intensa e il sangue affluisce abbondante nei corpi cavernosi del mio cazzo ingrossandolo in questo modo rapidamente. Nella testa però, un’altra sensazione inconsueta e sconosciuta si sta affacciando, giacché è una sensazione d’intoccabile e di proibito, che sta manifestamente amplificando il mio piacere. Io non voglio sapere, dato che mantengo chiusi i miei occhi e mi godo questo trattamento, che a ondate altalenanti mi percuote le membra. A bruciapelo tutto sembra finire e sento che il cazzo viene abbandonato duro e svettante, in quanto mi viene quasi da oppormi e protestare, sennonché apro gli occhi e vedo Margherita interamente nuda davanti a me visibilmente eccitata. Con un’accuratezza insperata Margherita ha agguantato il vibratore decidendo di prenderne piena confidenza, al presente sta leccando in modo tremendamente conturbante il suo ridotto gingillo ronzante, pacatamente si passa il vibratore tra i seni continuando a esplorarsi minuziosamente, visto che i capezzoli già adeguatamente eccitati rispondono ulteriormente al passaggio indurendosi come dei chiodi.

L’eccitazione di Margherita è visibile, resa evidente dal respiro affannoso e dai sospiri di piacere, infatti, come attirate da un centro magnetico le sue mani spostano il giocattolo tra le labbra del suo sesso strappandole dalle labbra uno strillo tenue, io ispeziono incredulo e sbigottito quello scenario e alquanto infervorato e riscaldato per bene mi masturbo confortevolmente davanti a lei. Margherita s’inclina leggermente verso di me e restando a quattro zampe accompagna la mia masturbazione con la lingua, io lascio alla sua esperta bocca il completo controllo del mio cazzo, mentre le sue mani guidano quel pene fabbricato a stimolare e a vivacizzare alternativamente l’ingresso della sua fica e del clitoride. Sfregando sotto di lei, io vado con la lingua a competere e a misurarmi con quell’inusuale aggeggio, visto che comincio a leccare e a succhiare i succhi che abbondanti gocciolano dalla fica dilatata. La mia lingua esplora e sonda tutto la sua pelosissima fica cercando di penetrarla quanto più possibile, mentre Margherita porta il vibratore a stimolare il perineo e la fica nel lato posteriore penetrando anch’essa lievemente. Margherita sta perdendo il controllo dei sensi, giacché con dei lamenti gutturali arriva all’orgasmo che m’inonda di liquido la bocca. Non ancora peraltro sazia Margherita continua a masturbarsi con il nuovo gioco, io strisciando mi sposto dietro e incomincio a leccare ingordamente il suo sedere, poco dopo mi sollevo e puntata la cappella sull’ano la penetro adagio.

Io mi muovo dentro di lei assaporando e degustando tutti i dettagli e le sfumature del piacere, quasi tutte. In quest’istante Margherita ha inserito nella sua fica il vibratore e il mio cazzo attualmente è dentro di lei, dato che sperimenta le lievi vibrazioni trasmesse attraverso le sottili pareti di separazione. Io inizio a muovermi quasi scompostamente ansimando come un animale, mi fermo in un ultimo affondo e esplodo un primo getto d’intenso piacere. In quel momento Margherita accoglie la mia densa sostanza, ma scostandosi da me si volta e prende in bocca il mio cazzo raccogliendone lo sperma, nel tempo in cui depone il vibratore nel mio retto, donandomi inaspettatamente inedite e poderose scosse di straordinario piacere che le inondano la bocca.

In conclusione, come sempre, le nostre bocche e le nostre lingue si congiungono, ebbene sì, s’uniscono per spartirsi interamente il frutto del nostro intimo piacere, poi esausti e scarichi abbracciati ci coccoliamo e ci viziamo contenti del nostro esordiente e novizio giocattolo.

{Idraulico anno 1999} 

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