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Erotici Racconti

Gradirei esporti tante cose

By 24 Novembre 2019Febbraio 13th, 2023No Comments

Io avevo bisogno d’alternare le mie ricorrenze, eccezionalmente di variare i miei ritmi, perché calzavo urgentemente dentro me stessa la sana ambizione, impellente il morale desiderio e l’integra occorrenza di te, essendo tu così festoso, perspicace, sbarazzino e in ultimo seducente, nel tuo sensuale modo d’essere e di presentarti. Le tue idee, viceversa, appassionate, cultrici e raggianti m’hanno irrimediabilmente scaldato in maniera convincente, riportandomi ben presto a discussioni lontane, perché improvvisamente in maniera suadente ed efficace ho notato in ultimo d’essere più amichevole e oltremodo divertente, persino disposto allo scherzo, come da molto tempo non m’accadeva d’essere. 

Ti dirò che è stata con tutta franchezza una scoperta comprensiva, condiscendente, insolita e piacevole sia nell’anima quanto nel corpo: io ho cominciato a fissarti squadrandoti con gli occhi diversi e devo francamente ammettere che ogni giorno che passa mi sembri più desiderabile; a dire il vero le minuzie del tuo viso che mi erano in origine persino sfuggite, ebbene sì, adesso esamino il tuo fisico disadorno e indifeso, sfioro la tua epidermide e assaggio le tue interiori familiarità gustandomi i rifugi più nascosti. Mi piace il tuo modo d’infiammarti mentre parli, mi piace sentirti gemere quando m’intrufolo dentro: 

“Senza fretta, fa’ piano”.

Questi termini si sono stampati irrimediabilmente nella memoria e il mio metodo d’amare è mutato per te, perché i palpeggiamenti e i tocchi bruschi e decisi sono diventati accattivanti, affabili e disponibili, l’incedere congiuntamente a quell’avvicendamento afflitto, angosciato e infervorato si è in ultimo modificato per riconoscere e per rispettare i tuoi tempi, per degustarne in conclusione l’incondizionato e carico penetrante piacere. Un nuovo schema d’invaghirsi, una nuova modalità d’amare, una cognizione da difendere, in definitiva un’innovazione da custodire, perfino un’apprezzata esperienza, una brezza leggera che sta diventando pigramente e ottusamente un’insolita quanto eccezionale tempesta. Tu sei sempre più ardente, emotiva e irrazionale, io esamino e squadro i tuoi occhi modificarsi, inizialmente da benevoli e compassionevoli, successivamente in poderosi e risoluti, giacché le tue movenze dissipano e sperperano la consueta dolcezza e i tuoi baci si trasformano in morsi dispotici e maneschi. Tu sei come un serpente a sonagli con gli stessi scatti simultaneamente peraltro azzardati e insidiosi, in seguito tu sorridi baldanzosa e fiera, io ti guardo e tremo mentre m’affondi le unghie nella carne, perché i tuoi morsi sono un dolore per lungo tempo atteso, tant’è che il tuo corpo cerca e insegue il piacere adagiandosi sul mio e tutto diviene eccezionale, maestoso e sovrannaturale. 

Il tempo defluisce veloce come il sangue nelle nostre vene, il cuore accelera seguendo l’eccitazione, dato che la bufera dei sensi è a stento incominciata. Io ti scruto entusiasmato nel momento in cui ti curvi per mostrarmi la schiena, scendo con lo sguardo sulle natiche e rimango affascinato dalla tua fisionomia, poiché contemplo per intero quel profilo. Sfioro la tua pelle e mi gratifico baciandoti dove pochi possono: io adoro il tuo sapore, succhio goloso il nettare che lento mi scende sul viso, le mani cercano le tue rientranze cresciute, te le tocco delicatamente nel modo che t’aggrada intanto che la mia voglia sarebbe di stringerli bruscamente e rudemente. 

Io ascolto il silenzio rotto soltanto da quei piccoli gemiti di piacere seguiti dai movimenti del bacino, che indecente asseconda e che turpe e indecoroso incoraggia la mia lingua perché ti fa ammattire, per il fatto che stuzzica pure me allo stesso modo. Le dita lasciano i seni e scendono a cercare la polpa calda, trovano il fiume libero e affondano con perizia ad analizzare e in seguito a esplorare la meta ambita, gioco con le labbra nel momento in cui devio e slitto totalmente dentro in te, siccome resto impressionato e piuttosto sorpreso nel sentirti così stretta. Io vorrei affermare ed esporre moltissime cose mentre ascolto la tua voce dal tono lieve: 

“Insieme, sì tesoro, mi piacerebbe tantissimo che noi due godessimo simultaneamente, strepitando la nostra ardente e intima sovreccitazione, il nostro privatissimo passionale orgasmo”. 

Le tue parole dette segretamente affollano, popolano e riempiono la mia testa. Sì, stanne certa piccola mia, verremo insieme, perché questo è per noi evidente, indiscutibile e innegabile. 

{Idraulico anno 1999}   

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