High Utility
Episodio 19
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Flavia aveva la testa inclinata all’indietro e ansimava rumorosamente, abbandonata sul divano del loro appartamento. Aveva abbassato i pantaloni e le mutandine e, sebbene avesse passato un’ora nel capannone a fare sesso con i quattro ragazzi e le due amiche, si stava massaggiando il clitoride con due dita, prossima al culmine del piacere: trovava piacevole prendere tra due dita la perla che spuntava dalla commensura e, con delicatezza, tirarla, come se fosse la mammella di una mucca o di una capretta. L’immagine le sembrava ridicola, ma rimaneva quanto più di simile potesse immaginare. Non l’aveva mai detto a sua madre, seduta accanto a lei, che l’abbracciava e, nonostante la figlia sapesse interpretare alla perfezione le immagini che scorrevano sullo schermo a 50 pollici in salotto davanti a loro, Sam non poteva smettere di fare una sorta di telecronaca in differita, spiegando ogni cosa con un’evidente soddisfazione sia nella voce che sul volto.
La ragazza aveva accettato di vedere la registrazione con evidente interesse e, anzi, aveva aspettato quel momento da diverse settimane, quando Samantha le aveva promesso, infiammando la sua curiosità, che avrebbe salvato in un file video quanto sarebbe accaduto nella sua stanza da letto. Flavia vi aveva pensato spesso nei giorni precedenti, in uno stato emotivo che oscillava tra la morbosa curiosità e il pudore. Ma, dopotutto, non sarebbe stata la prima volta che vedeva sua madre fare sesso, e Luca doveva, teoricamente, essere il suo futuro fidanzato.
Quindi, arrivata dall’orgia, Flavia aveva trovato sua madre seduta sulla sua poltrona preferita come quando aveva sedotto Luca la prima volta, sebbene questa volta con indosso l’intimo e una tazza di the e non un bicchiere di qualche alcolico. La sigaretta elettronica, che emanava un leggero profumo di pesca, era, anche in questo caso, accesa sul tavolino.
La madre, evidentemente soddisfatta, aveva bevuto un lungo sorso, quindi, con quel sorriso che riservava ai suoi momenti migliori, aveva esordito con: – Oggi è stato il giorno che il nostro Luca ha scoperto il sesso grezzo.
Flavia aveva tentennato un momento, aspettandosi che Samantha le spiegasse cosa avevano fatto con una lunga descrizione orale, sorvolando sulla parte della trombata più tranquilla, mentre quella più violenta sarebbe ben più particolareggiata. In realtà, no. – Ho registrato la nostra scopata così che potessi vederla e farti un’idea.
Flavia si era chiesta, improvvisamente, se ogni volta che lei e Luca avevano fatto sesso, sua madre l’avesse salvata digitalmente, per poi magari riguardarsela in tranquillità, anche considerando che, secondo la donna, il ragazzo, ormai, non era affatto male come amante. Perfino, un paio di volte, aveva confessato alla figlia che avrebbe dovuto sedurlo lei stessa un giorno uscendo da scuola, portarlo in qualche luogo un po’ isolato e poi farsi possedere da Luca: non ne sarebbe stata delusa.
Lei, dopo un istante di incertezza, aveva accettato. In realtà, l’idea di vedere Luca nudo che si faceva sua mamma aveva creato nella ragazza un senso di vergogna che poco si sposava con una ragazza che si stava masturbando accanto alla madre e che faceva sesso con sei persone nude, ma la curiosità era stata troppa per non voler vedere.
E aveva visto. Per ben due ore. Flavia non l’avrebbe pensato, ma Luca o era instancabile, cosa abbastanza comune in certi diciottenni che non si erano ancora buttati nel cesso con gli eccessi, o il corpo magnifico di sua madre lo rendeva tale. Sperò fosse la prima motivazione, perché l’ennesima conferma che Sam fosse molto più bella… no, anzi, proprio “più figa” di lei era un continuo martellare alla sua autostima.
In ogni caso, aveva ammirato il corpo perfetto di sua madre e ben proporzionato di Luca, il cazzo non indifferente che sua madre aveva detto di apprezzare e la passione con cui l’aveva posseduta più volte, in ogni orifizio. Per qualche motivo, per quanto il resto l’avesse eccitata, la scena del sesso anale era stata troppo per il suo proposito di non ditalinarsi su un video erotico di sua madre e del ragazzo sfigato che era diventato un amante provetto, e le era stato impossibile, accanto alla protagonista femminile dello spettacolo, abbassarsi pantaloni e mutandine e prendere d’assalto il proprio clitoride. Sam, in realtà, non se l’era presa e, anzi, ne aveva approfittato, prima baciando la figlia sul collo, sussurrandole cosa avesse provato durante la scopata, poi passando ad un ruolo molto più attivo, possedendo l’utero grondante desiderio della figlia, infilandoci due dita e massaggiandole il punto G come aveva insegnato anche a Luca.
Flavia sentì una fiammata di calore irrompere dalla sua figa e divampare nel suo corpo, i muscoli delle gambe irrigidirsi e rilassarsi in sequenza, il fiato bloccarsi nei suoi polmoni proprio quando avrebbe voluto esplicare il suo piacere con un grido. Il buco del culo si chiudeva e apriva con gli stessi movimenti delle pareti dell’utero sulle dita della madre, ormai bagnate fino a colare. Il clitoride era un tizzone ardente, doloroso come una ferita, ma non riusciva a smettere di malmenarlo, di tirarlo, di giocarci sadicamente. Non riusciva a smettere di immaginare di avere lì le labbra e la lingua di Luca, che la torturava perché godesse fino al dolore.
Quando l’irrigidimento terminò, le sembrò di piombare sul divano, con un vuoto d’aria nello stomaco, il capo che le ruotava, il salotto che sembrava stesse cercando silenziosamente di girarsi su un fianco. Il fiato le uscì lentamente dalle labbra, che inconsciamente formularono in silenzio il nome del ragazzo.
La madre uscì lentamente da lei, l’utero che collassava stanco mentre i polpastrelli lo abbandonavano. – Brava, bambina mia – le sussurrò. – E se ti è piaciuto fino ad ora, dovresti vedere quanto ha fatto dopo. Non ha ancora molto stile nel sesso grezzo, ma Luca sembra avere dentro di sé una rabbia repressa che lo stimola. Un paio di altre settimane, e sarà pronto.
Flavia riportò lo sguardo sullo schermo, dove sua madre, a pecorina, veniva scopata dal Luca, afferrandole i capelli rossi, bloccandole un’anca, spingendo con forza. La ragazza fu colta da un attacco di gelosia verso Sam che la fece quasi infuriare.
– Presto, – stava dicendo la donna, sottovoce, nell’orecchio della figlia, – lui sarà pronto ad essere dentro di te.
Flavia era troppo intenta a contemplare le immagini sul televisore per accorgersi che la voce della madre aveva perso una sensibile parte dell’entusiasmo con cui, tempo prima, le aveva promesso che avrebbe istruito il ragazzo per darlo poi a lei.
Continua…
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Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…
Grazie davvero, sono racconti di pura fantasia. Da quando ho scoperto la scrittura come valore terapeutico, la utilizzo per mettere…