Tutto inizia quando per la prima volta ho avuto dei vicini di casa.
Io e la mia famiglia, abituati a vivere in uno dei due appartamenti costruiti al primo piano di una corte, che condividono un balcone ad angolo, abbiamo sempre avuto, in ambito privacy, delle abitudini strane. Stando da soli, spesso giriamo nudi per casa avendo le finestre aperte, apriamo le grate delle finestre in deshabille, facciamo confusione non preoccupandoci degli orari, insomma non badiamo tanto alla forma in quanto abituati a stare da soli.
Non conformati alle regole e al buon senso dettato dal buon vicinato, un pomeriggio mentre mi trovavo a casa da solo, approfittando dell’assenza di mia moglie e dei miei figli decisi di andare in camera da letto per dedicarmi con estrema calma e speravo molta soddisfazione ad una memorabile sega.
Io da solo, sul letto, con il volume del tablet al massimo che mi regalavo un intimo e prolungato piacere gustandomi dei video porno scelti tra le mille categorie e una ricerca minuziosa della scena perfetta, quella che ti fa venire con estrema soddisfazione. Quella che ti fa immaginare di scoparti la donna che in quel momento è il tuo desiderio proibito.
Mi siedo sul letto, senza pantaloni ne mutande, posiziono il tablet difronte a me, rotolo di carta igienica d’ordinanza ed inizio a scorrere nel mare magnum delle categorie, tette grosse, doppia penetrazione, bionde, asiatiche, doggy style, blow job eccetera eccetera, nello sbirciare tra l’anteprima di una scena e l’altra trovo quello che cerco. Una bionda morbida, con due tettone enormi, in abito bianco super attillato e tacchi a spillo si incontra con un super mandingo ed iniziano le danze. Mi accorgo che è quello giusto perché la mia mano inizia a muoversi da sola. La scena va avanti tra gemiti e urla in inglese mentre la mia mano amica sale e scende dal mio cazzo in super tiro. Preso dalla scena e dalla sega e sapendo soprattutto di essere solo in casa non faccio caso al volume alto del tablet. La finestra della camera è aperta a metà facendo udire i suoni anche nella parte esterna dell’appartamento. Un movimento strano sul balcone mi distrae dalla concentrazione della sega, vedo una persona affacciarsi da fuori la finestra guardando dentro e poi nascondersi. Questo movimento lo noto anche una seconda volta, al che io grido, …chi va là? E la persona si palesa alla porta finestra della mia camera da letto. Era il mio vicino che mi guardava a bocca aperta, nel frattempo il video continuava a andare e la voce dell’attrice incalzava con urla e gemiti, la mia mano ancora sul cazzo non in perfetta erezione ma ancora dritto. Una volta resomi conto della brutta figura metto muto al sonoro del tablet e vado per avvicinarmi alla finestra scusandomi come mai avevo fatto fino ad ora. Non finisco neanche di parlare che lui esclama:
…ma che ti stai facendo una sega? E c’è bisogno di alzare così tanto il volume? Amore, amore vieni un attimo…
Io interdetto non capivo, vedo lui che con la mano fa cenno alla moglie di avvicinarsi. Raccolgo le mutande dal letto e mentre me le sto mettendo si palesa Elisa, la moglie del mio vicino. Una donna delicata. L’avevo vista tre volte in tutto, nell’arco del mesetto scarso nel quale si erano trasferiti. Bassina, una terza di seno, un fondoschiena allenato ed un viso che nonostante la sua carnagione olivastra e i capelli lunghi nero corvino, era delicato anche se il neo tra la guancia e la bocca mi ispirava malsani pensieri.
Lei mi guarda e saluta, io impietrito in mutande davanti a lei non riesco a proferire prosa. Sono la maschera della vergona. Dopo qualche istante di silenzio Maurizio, il mio vicino, esclama nuovamente:
… ma ti stavi facendo una sega! Sei solo in casa, vero? …
E al mio cenno di assenzo con la testa, guarda la moglie e le dice:
… vedi se puoi fare qualcosa per lui, vagli a dare una mano…
Ed esplode in una fragorosa risata per la battuta, mimando il classico gesto con le dita per far capire il senso, io mi faccio una sega le mi dà una mano. Io stupito dalle sue parole vado per parlare ma nel frattempo vedo Elisa che senza staccare gli occhi dal mio cazzo ormai barzotto nelle mutande entra in casa mia. Taccio e con sguardo sempre più stupito guardo Maurizio. Vai tranquillo mi dice, indicando la moglie, Elisa è brava. Però non chiudete la finestra che ogni tanto vengo a buttare l’occhio. Si volta di spalle e si allontana sul balcone verso la sua casa. Mi giro e trovo davanti ai miei occhi Elisa abbassata a 90 gradi avanti a me che si stà slacciando le scarpe. Vorrei dire qualcosa ma dalla mia bocca non esce niente. Si siede sul letto e mi fa cenno con la mano di accomodarmi accanto a lei. Io obbedisco senza protestare ed una volta seduto lei dice:
Non avere vergogna siamo fatti così. Mio marito è un uomo generoso, si immedesima. Per farti una sega significa che non scopi da parecchio. Ma ora ti aiuto io. Con la mano mi invita ad alzarmi e a sua volta si mette difronte a me. Mi tocca il cazzo da sopra le mutande che subito risponde presente ed inginocchiandosi di fronte a me si toglie l’elastico che ha sul polso e si lega i capelli con una coda altissima. Mi guarda negli occhi ed inizia ad accarezzare il mio cazzo ancora intrappolato negli slip. Con delicatezza mi sfila le mutande e senza toccare il mio cazzo con le mani fa sparire la cappella in quella che sembrava una piccola bocca. Tutto questo senza mai distogliere lo sguardo dal mio. Al contatto con la bocca calda ed insalivata di Elisa, in estasi alzo lo sguardo al cielo. Lei inizia a spompinarmi con una certa veemenza alternando profonde e decise boccate a carezze ai testicoli lasciandosi solo la cappella in bocca. Sono senza fiato, l’abilità e la maestria con la quale mi succhia il cazzo mi lascia sbalordito. A parte i primi minuti di inerme godimento, torno in me e prendendo la coda in mano faccio alzare Elisa e guardandola negli occhi le do un bacio attorcigliando la mia lingua alla sua. La mia mano si fionda sul sedere spingendola a me e l’altra si impossessa di un seno. Guardandoci nuovamente negli occhi la invito a denudarsi e senza farmi neanche parlare, si sfila la maglietta liberando un seno terza taglia sodo come mai avevo visto prima e fa cadere i leggins restando con delle mutandine di cotone colorate. Nuovamente mi guarda negli occhi e dandomi una leggera spinta e mi fa sedere sul letto. Lascio fare a lei, sono ancora incredulo per quello che mi sta accadendo. Guardandomi sempre fisso negli occhi si inginocchia avanti a me e riprende il cazzo in bocca. Succhia e sega che è una meraviglia. Affonda con spinte profonde al limite del soffocamento emettendo quei suoni osceni ma eccitanti all’ennesima potenza. Non so se attratto dai suoi, vedo sbirciare Maurizio da dietro la finestra, che guardando la scena mi fa un cenno di ok con la mano e girandosi va via. Le attenzioni che Elisa dedica al mio cazzo sono maniacali, tanto che devo interromperla per evitare di venire. Le prendo la coda tra le mani e la invito a togliersi il cazzo da bocca. La mia interruzione innervosisce Elisa che guardandomi con aria infastidita prende la mia mano, che ancora cinge la sua coda e con una forte pressione si preme sulla testa per rificcarsi nuovamente e tutto d’un colpo il cazzo in bocca. Io pensavo che lei fosse infastidita dal fatto che l’avessi tirata per la coda, ma a darle più fastidio era il mio modo gentile di trattarla. Sempre con la mano sulla mia mentre le tenevo la coda, allentava la presa per prendere fiato e nuovamente spingeva in giù. Data la situazione e arrivato a questo punto inizio anche io a spingerle la testa sul mio cazzo, regolando la profondità e la durata degli affondi. Appena si accorse della mia pressione sul suo capo che comanda il gioco mi lascia la mano e a fatica data la mia irruenza nello scoparle la bocca tenta di incrociare il mio sguardo. Intravedo la soddisfazione nei suoi occhi per il trattamento che gli sto riservando. Gli sfilo nuovamente il cazzo da bocca e le faccio leccare le palle, le prendo una mano e le faccio impugnare l’asta del mio arnese invogliandola a farmi una sega. Non mi interessava più di non scoparla in quel momento le volevo venire in faccia, quel viso da santarellina doveva essere imbrattato. Mentre mi lecca le palle mi alzo e portando un piede sul letto le permetto di inzuppare ancor meglio i miei coglioni nella sua bocca. Era arrivato il momento. Le sposto la mano dal cazzo, la prendo per la coda spostandola dalle mie palle e impugnandolo io con soli due colpi inizio a spruzzare tre quattro fiotti di sborra che la colpiscono in pieno viso. Apre la bocca e caccia la lingua per accogliere gli ultimi schizzi della mia copiosa sborrata. Io allento la presa dell’uccello e inizio a rilassarmi. Alice da buona massaia è abituata a pulire tutto e riprendendo il cazzo in bocca lo succhia facendolo uscire moscio ma splendente.
Mi butto sul letto, steso e a gambe aperte, godendomi quel senso di soddisfazione che solo una sborrata può regalare. Elisa si alza, si stende su un fianco accanto a me e ancora con il volto sporco di sborra mi dice:
…ed io? Io, voglio essere scopata!
Apro gli occhi e guardandola con il volto semi imbrattato, perché nel frattempo con la lingua e le mani si stava ripulendo dai fiotti, la invito a sedersi sulla mia faccia. Ovviamente non se lo fa ripetere due volte e con un sol balzo mi ritrovo Elisa seduta sulla mia faccia. Ha ancora le mutandine, ma essendo di cotone sottile, inizio a leccarle insalivandole tutte. Stesso lei spostandosele leggermente mi permette di leccarle fino in fondo quella fichetta stretta e rasata. Si alza dal mio viso e all’impiedi sul letto si sfila definitivamente le mutandine. Si riaccovaccia sulla mia faccia ma stavolta sorreggendosi sui piedi e non più con le ginocchia, così da consentirmi di muovere anche le mani. Alterno lunghe leccate dalla fica al buco del culo a picchiettii con la punta della lingua al clitoride. Inizia a muoversi sinuosamente accompagnando la lingua che le attraversa la fica, a corredo del movimento delle anche emette qualche mugugno di piacere che viene alimentato dalla mia pressione delle mani sul sedere. Accelera il movimento e mi mantiene la testa, io avendo le mani libere e inumidite pian piano appoggio il polpastrello al buco del culo che dati i suoi movimenti di bacino non fatica ad entrare. Lo sento stretto al mio dito, ma dato che Elisa è super rilassata a godersi le mie attenzioni, non ci mette molto a farlo scivolare completamente al suo interno. I movimenti di Elisa si fanno sempre più veloci e intensi, fino a quando non esplode in un intenso orgasmo, fermandosi e schiacciando la sua splendida passera sul mio viso. Spinge e trema emettendo delicati mugolii di piacere. Si alza all’impiedi avendo le gambe divaricate sul mio viso, ho una visione fantastica della sua vagina bagnata dagli umori di chi è appena venuta, pian piano le percorro il corpo con lo sguardo, ventre tirato dalla tensione dei muscoli, la protuberanza del seno che le copre il viso. Non riuscendo ad incrociare il suo sguardo, lei sporge leggermente la testa e abbassando lo sguardo incrocia prima i miei occhi e poi girando il capo dà un’occhiata al mio arnese e con voce vogliosa esclama:
… lo desidero!
Si gira e accovacciandosi su di me lo prende in bocca. La sensazione del seno morbido sulle gambe e le attenzioni della sua calda bocca non ci mettono molto a farmelo diventare nuovamente duro. In questa posizione ho la visione della fica leggermente aperta ancora inumidita e del buco del culo stretto ma nel mio immaginario pronto per essere profanato. Nel frattempo non ci siamo accorti che appoggiato allo stipite della finestra c’era Maurizio, che con sguardo compiaciuto si stava godendo la scena. Chi sa da quanto tempo era li a guardare. Ovviamente io non abituato a questo genere di cose mi blocco e mi irrigidisco tanto che se ne accorge anche Elisa che girandosi vede che sto guardando in direzione della finestra facendolo a sua volta. Con il mio cazzo in mano guarda suo marito e con voce maliziosa gli fa notare quanto sono andati bene ad avere un vicino come me e nel mentre si parlano lei si porta di tanto in tanto l’uccello alla bocca facendo sparire la cappella, come a voler parlare a bocca piena. Entusiasta di quello che avevamo fatto lo inizia a raccontare al marito che guardando l’orologio ci fa notare che erano passati già più di quaranta minuti e ancora dovevamo scopare. A queste parole, lei continuando a spompinarmi parlotta dicendo delle parole incomprensibili perché dette a bocca piena e Maurizio conoscendo la moglie esclama:
… ok ok, ho capito. Vado via. Ti lascio fare in tranquillità, succhia succhia, poi quando vieni a casa ti do il resto. E a te, mi raccomando! Ti lascio scopare mia moglie, trattala bene ma non andarci troppo leggero. E ridendo se ne va.
L’ultima frase mi lasciò perplesso, ma il rumore che Elisa emetteva continuando a succhiarmi l’uccello non mi fece dare peso alla questione. Nel frattempo le mie dita nuovamente iniziarono a sditalinare la splendida fichetta della mia vicina. Dandole uno schiaffo sul culo ed un cenno con la testa le feci capire che era arrivato il momento. Non mi fece dire niente, si girò e prima di farlo scivolare dentro appoggiò la fica umida e bollente sul cazzo mimando la penetrazione, mi diede un bacio e inarcando un po la schiena all’indietro diresse la mia cappella verso l’apertura della fica che sparì al suo interno. Era fradicia, muoveva sinuosamente il bacino su di me alternando movimenti languidi a penetrazioni intense e profonde. Era sdraiata sul mio corpo, sentivo la pressione del seno sui miei pettorali e l’odore della sua pelle mi inebriava gli istinti. Ero talmente rapito che le presi le mani, tenendole serrate dietro la sua schiena, alzai leggermente i fianchi non dandogli più punti di appoggio iniziai da sotto a stantuffarla velocemente, lei cessò il movimento e completamente rilassata sul mio corpo accoglieva inerme e vogliosa la vigoria dei miei movimenti. Ansimava a bocca aperta, i rumori dei miei colpi nella sua fica talmente era bagnata facevano da contorno al suo orgasmo che dagli spasmi del corpo lo definirei sconquassante. Rallentando i movimenti accompagnai gli ultimi gemiti. Rimase stesa e sudata su di me, l’attrito dei nostri corpi aveva mischiato il sudore. Ero ancora dentro di lei, le liberai le mani e alzando la testa dal mio petto mi guardò, ci abbandonammo ad un morbido e languido bacio, interrotto dal rumore del cancello scorrevole del cortile che si apriva. Di slancio spostai Elisa da dosso e alzandomi dal letto diedi un’occhiata fuori dalla finestra. Era mia moglie che rientrava a casa. Il cuore iniziò a battermi forte e subito ordinai ad Elisa di rivestirsi e andare via. Ma non era possibile, in quanto avendo il balcone in comune mia moglie l’avrebbe vista andare via dalla camera da letto. Oltre alla tachicardia iniziai a sudare freddo. Intanto con estrema calma, Elisa si rivestì e vedendomi agitato mi suggerì di stare calmo. Disse, di andarmi a lavare con l’acqua ghiacciata, avendo ancora il cazzo in tiro e che sapeva di lei e che non appena mia moglie avesse chiuso la porta lei sarebbe sgattaiolata via dalla finestra. Mi fiondai nel bagno che abbiamo in camera da letto aprendo l’acqua del bidet per lavarmi ed Elisa appostata vicino alla finestra mi guardava con area maliziosa ma tranquilla e una volta sentito il rumore della porta chiudersi, mi disse prima di andare via:
… non ti preoccupare ho una sborrata di debito con te. Ma soprattutto mi devi ancora finire di scopare!
E lanciandomi un bacio con la mano sparì sul balcone entrando in casa sua.
Sento mia moglie che mi chiama dirigendosi verso la camera da letto.
… Amoreeee, dove sei?…
Ed entrò prima in camera, trovando il letto completamente in disordine e poi nel bagno dove mi vide seduto sul bidet mentre mi buttavo l’acqua sul pisello ormai non più marmoreo ma ancora duro da far intuire che quello che vedevano i suoi occhi era un residuo di erezione.
… Che stai facendo?
E girandosi in torno guardando la camera esclamò:
… ho capito… brutto sporco!!!
Spostandosi verso il letto, uscendo dalla mia visuale, in tutto questo io ero ancora sul bidet con il cazzo in mano, tornò da me col tablet ancora acceso ed il film porno che andava avanti senza il sonoro. Iniziai a giustificarmi, alzandomi dal bidet avvicinandomi a lei. Lei, poggiandomi la mano sul petto intimandomi di fermarmi, guardandomi negli occhi con voce suadente:
… eppure non mi sembra che non scopiamo. Solo che tu sei un porco di merda che è sempre arrapato.
Si liberò del tablet lanciandolo sul letto e afferrandomi il cazzo con veemenza, continuò:
… tu devi godere solo delle mie attenzioni (stringendo la presa), sono solo io che ti devo far venire (con la presa sempre più stretta), devi godere solo per me, intesi!
E iniziò a muovere la mano avanti e indietro. Ovviamente la presa al contrario, stando faccia a faccia, contribuì a far diventare duro il mio uccello. In un misto di eccitazione e piccolo dolore acconsentì muovendo il capo. Si passò la lingua sulle labbra e inginocchiandosi difronte a me fece sparire tutto il cazzo in bocca. Dedicò poche boccate intense e profonde, prima di girarsi, arrivare ai bordi del letto, appoggiare le mani su di esso, alzarsi la gonna e spostando le mutandine mi invitò ad approfittarne. Impietrito ma intraprendente avvicinai la cappella alla sua figa e la penetrai lentamente, ma fino in fondo. Andavo avanti e indietro con ritmo lento, costante, profondo. I gemiti iniziarono ad uscire dalla bocca di mia moglie sempre più languidi e intensi. La afferrai bene ai fianchi aumentando la velocità e l’intensità delle spinte, le piaceva, tanto da inarcare ancora di più la schiena ed arrivare faccia sul letto. Ma in quel momento ero io a decidere le afferrai i capelli e tirandola verso di me la costrinsi a rialzare il busto dal letto e contemporaneamente con la mano libera indugiavo con qualche schiaffo sul sedere. Ad ogni schiaffo un gemito sempre più forte. Stava godendo e nel frattempo stava montando l’orgasmo dentro lei. Diede un urlo liberatorio, presumibilmente si sentì fino a fuori, continuando ad ansimare. Non ce la facevo più, volevo venire anche io. Le lascia i capelli e brandendola nuovamente i fianchi sborrai prepotentemente nel suo ventre. Allentai la presa facendola stendere sul letto. Con sguardo soddisfatto prima incrociò i miei occhi e dopo guardò il mio uccello, ancora in tiro e sporco di sborra. Si sedette sul letto e succhiandolo tutto ingoiò i residui rimasti. Mi abbracciò all’altezza del ventre e successivamente andò in bagno a lavarsi. Mi stesi sul letto con area soddisfatta e felice. Girandomi su un lato notai una serie di capelli neri sul letto, eredità della precedente scappatella. Un brivido mi attraversò la colonna. Cercai senza farmi vedere di raccoglierli, intanto la mia splendida e biondissima moglie si stava facendo una doccia. Raccolti tutti o al meno così speravo non sapendo dove buttarli, mi rivestii in fretta e furia e aprendo la porta finestra li gettai dal balcone. Neanche il tempo di rientrare che mi sentii chiamare. Era il mio vicino che dalla sua casa mi stava salutando. La mia risposta fu bloccata dalla visione di lui, che inculava la moglie a pecorina tenendola stretta a lui con una mano sulla sua bocca presumo per non far sentire i gemiti. Lui all’impiedi con l’altra mano mi salutava e lei facendomi l’occhiolino mi fece il gesto come a dire non mi sono dimenticata io e te poi scopiamo.
Entrai dentro chiudendo la finestra alle mie spalle. Intanto la mia consorte era uscita dalla doccia, raggiante più che mai e mi fa:
… come sono i vicini? Io non li ho visti proprio. Chi sa la moglie che tipa è? A me sembra timida. Bha, poi faremo amicizia.
E continuava ad asciugarsi nel suo morbido accappatoio di spugna. Io glissai la risposta e ricoprendo il letto notai ancora il tablet acceso. Mi aveva salvato, quell’aggeggio mi aveva salvato.
Tutto tornò alla normalità ma il mio pensiero andava sempre alla promessa della mia cara e spudorata vicina…
Continua…
Per commenti e richieste scrivetemi all’indirizzo mail:
maxxximissimo@gmail.com
Grazie
Grazie! Aspetto di avere un pò di tempo per concentrarmi. Lo sforzo maggiore è cercare di entrare in modalità "psicologia…
Un peccato che poche persone commentino i racconti / capitoli, sarebbe utile avere feedback dai lettori riguardo al gradimento della…
Grazie mille! Sono davvero felice che tu abbia apprezzato! La mia speranza è che piaccia anche ad altri. Intanto aspetto…
Grazie, Rebis. Volevo che Gabriele si ritrovasse a dover gestire sia la sua attrazione verso l'insegnante gnocca che il rischio…
Molto eccitante come racconto , hai descritto le sensazioni provate dalla protagonista in maniera divina Racconto di fantasia? leap74n@gmail.com