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Erotici Racconti

Il sogno si avvera.

By 27 Giugno 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Alex e ho 24 anni. Paola è una mia ex-collega di lavoro, di 27 anni, sposata. Dopo aver lavorato insieme per circa 4 mesi, ci siamo persi di vista per quasi 6, e ci siamo rivisti, non proprio per caso ed in circostanze strane, 15 giorni fa, ma questa è una storia che vi racconterò più avanti. In effetti sarebbe il prologo di tutto ciò che è venuto dopo, ma la storia non è ancora pronta. Paola, come ho detto, ha 27 anni, alta circa 170cm, con un seno bello sodo, diciamo una 3 abbondante, una bella linea e un bel culetto.
Diverse volte in ufficio ci siamo sfiorati, ma nessuno ha mai preso l’iniziativa,fino a 15 giorni a appunto. Dop quell’incontro, in cui non c’è stato un vero e proprio rapporto, Paola mi ha invitato a casa sua, immagino per finire ciò che avevamo cominciato. Arrivo a casa sua e mi si presenta davanti con una minigonna nera molto leggera, ed una canottiera aderente e abbastanza scollata, che metteva in risalto il suo seno eccezionale. Senza attendere un attimo mi porta in camera, dove sul letto noto con mia grande sorpresa, visto il suo carattere tranquillo, del lacci di cuoio e ben tre vibratori, due piccolini e molto semplici, ed uno un vero e proprio pene di metallo, rivestito e piuttosto grosso. La guardo un po’ a disagio e un po’ stupito, ma lei mi spiega che li usa per compensare la lontananza del marito, spesso all’estero per affari. Poi si sdraia e mi porge i legacci di cuoio, chiedendomi di legarla e di farla eccitare un po’ prima del rapporto. Lei vorrebbe essere legata alla testata del letto, ma io sono molto eccitato al pensiero di farle quello che voglio, quindi la afferro di colpo, e nonostante le sue proteste la lego alle due colonnette alla base del letto, in modo che la testa resti giù, e che le braccia siano bene allargate, cosicchè il suo seno sporge in fuori. A questo punto Paola è piuttosto agitata, non può vedere quello che sto facendo perchè tenere su la testa le costa fatica, inoltre legata in quella posizione sente anche male alle braccia. Per me invece la situazione è molto eccitante. le vedo il seno che si alza e abbassa velocemente, segno che è agitata, poi le infilo una manno sotto la gonna e comincio a strizzarle la figa, addirittura ci infilo dentro i suoi slip per farla eccitare, poi passo a strizzarle i seni sempre più rigidi, mentre le ansima e protesta, pregandomi almeno di sollevarle la testa. Decido allora di mettermi sopra di lei, le sollevo la testa con entrambe le mani e gli infilo il mio cazzo, ormai molto eccitato, in bocca fino in fondo, tenendola ferma e spingendo finchè sento che sta per tossire, ma mai oltre perchè non voglio esagerare. Poi mi tolgo, finisco di spogliarmi e comincio a spogliare anche lei e ad accarezzarla ovunque, finchè la sua figa è abbastanza bagnata, e passo all’uso dei vibratori. Infilo i due più piccoli nella sua calda fighetta bagnata, e Paola emette un gemito, ha capito che quello decisamente più grosso lo voglio infilare nel suo bel sederino e si è spaventata. Invece io proseguo nel mio intento e lo infilo su per bene, mentre lei si agita, si controrce e cerca inutilmente di chiudere le gambe. Alla fine, a penetrazione completa, accendo tutti e tre i vibratori, e metre lei comincia a gemere per il nuovo tipo di piacere che prova in quella posizione, io mi dedico al suo seno, e poi alla sua bocca, riempiendola di nuovo con il mio membro ormai eccitatissimo. Emozionato ancora di più dai suoi soffocati versi di piacere, e considerato che è da circa un anno che volevo farci l’amore, decido di non prolungare oltre quella pur eccitante esperienza, quindi la slego e velocemente la libero da tutti quei vibratori, poi mi siedo sul bordo del letto e lei mi viene in braccio, col suo seno morbido proprio davanti al mio visto, e con una mano guida il mio membro dentro di se. Lei è molto bagnata e la penetrazione è molto dolce, quasi all’opposto di ciò che abbiamo fatto prima. Paola si muove con grazia e gesti esperti, e in poco tempo cominica a tremare, segno che il suo orgasmo è vicino. Per mia parte, io cerco di trattenermi il più possibile per farla godere al meglio. Così infatti succede, in un crescendo di deliziosi urletti da parte sua. Una volta raggiunto l’orgasmo, senza che io le chieda niente, si inginocchia velocemente, e dopo qualche breve leccata, si prende il mio getto tutto in bocca.
La sera stessa usciamo insieme per programmare altri incontri.

Se volete chiedermi qualcosa, mandarmi i vostri racconti o vostro materiale in genere, per qualsiasi curiosità, potete contattarmi all’indirizzo onlyforthis80@libero.it Conobbi Paola durante uno stage universitario in una società di consulenza finanziaria. Io all’epoca avevo 23 anni, lei 26, e come ho già detto, era già sposata. Lei si occupava del ramo immobiliare, io di quello azionario, ma gli uffici erano vicini e con varie apparecchiature in comune, quindi eravamo spesso a contatto. Nei 4 mesi dello stage ho fatto speso qualche pensierino su di lei, più che altro erano solo fantasie, ben sapendo che le nostre posizioni non consentivano una relazione, tanto meno un rapporto da “una botta e via”. Nonostante ciò devo dire che lei spesso si lasciava andare a qualche piccola provocazione, accompagnata da battute piuttosto maliziose e da occhiate che a volte avrei giurato essere un po’ bramose. Naturalmente, anche se tutte queste cose mi facevano piacere, non avrei mai osato fare io la prima mossa, anzi, non ho fatto alcun tipo di mossa per evitare casini. Poi lo stage è finito, mi sono laureato e sono andato a lavorare in un’altra società. Per circa 6 mesi non ho più rivisto Paola, se non qualche volta per caso in giro per il paese.
Poi, qualche settimana fa, mi telefona un amico che ha fatto con me quello stage e che ora lavora li, avvertendomi che è arrivata della posta per me inviatami al loro indirizzo, e pregandomi di andare a ritirarla. Il giorno dopo mi reco sul posto e passo a prendere il tutto, poi salgo negli uffici a salutare gli ex-colleghi, ma con un pizzico di sorpresa, non vedo Paola. Mi trattengo però dal chiedere informazioni.
Poi, mentre sto scendendo le scale verso il parcheggio sotterraneo, ecco che me la trovo improvvisamente davanti, vestita con una maglietta bianca piuttosto provocante, e un paio di pantaloni anch’essi bianchi, sotto cui si intravedono il perizoma e la forma del suo bel culetto, sembrava quasi l’avesse fatto apposta a vestirsi così. Ci scambiamo i saluti di rito, poi lei mi chiede se sto uscendo che mi accompagna. Ci avviamo nella zona del parcheggio, quando lei senza dirmi nulla mi afferra di colpo il braccio e mi trascina dentro un vecchio ripostiglio, poi si appoggia alla porta per far scattare la serratura, e senza dir niente mi infila la lingua in bocca e comincia a baciarmi molto più che appassionatamente, sembrava non aspettare altro. Poi, mentre io ancora cerco di staccarmi da quel bacio, mi infila la mano tra le gambe e comincia a stringere. A questo punto non resisto più e decido che in fondo ha cominciato lei, tanto vale approfittarne. Ricambio quindi i baci e le metto una mano a strizzarle il seno, mentre con l’altra inizio a toccarle la figa, che trovo subito piuttosto bagnata. Poi la sollevo e la appoggio su un vecchio tavolo, dove le tolgo velocemente pantaloni e perizoma e continuo la mia opera infilandole due dita e poi cominciando a leccarla. Lei forse non si aspettava una reazione così immediata, ma poi si lascia andare e comincia ad accarezzarsi le tette. Poco dopo mi inginocchio sopra di lei e le infilo il mio cazzo eccitatissimo in bocca. Anche questo sembra sorprenderla, dato che inizialmente cerca di allontanare la testa, ma io la tnego ben ferma e lei comincia subito a succhiare, leccare e sfregarci contro le labbra. Nel frattempo io rimetto le dita nella sua bella fighetta, che è piuttosto stretta ma molto bagnata, e continuo a penetrarla, mentre i suoi gemiti di piacere, soffocati dalla bocca piena, diventano sempre più eccitanti e mi portano istintivamente ad aumentare la velocità delle mie dita, finche Paola, quasi all’improvviso, comincia a gemere e ad inarcare la schiena, finchè sento tra le dita un piccolo getto caldo dei suoi umori. Allora le alzo la maglietta e le infilo rapido il cazzo tra le tette, dove le nostre mani si incontrano per stringerle, e giungo rapidamente all’orgasmo, schizzandole in faccia. A questo punto Paola fa una faccia schifata, e mi dice che non ha mai fatto una cosa del genere (il motivo me lo spiegherà più avanti), ma comunque si avvicina un po’ esitante al mio membro, e lo prende in bocca, succhiandolo e ripulendolo del tutto.
Alla fine ci ricomponiamo e scendiamo al parcheggio. Guardo l’orologio e scopro che tutto è durato solo 30 minuti, e già mi viene il rimpanto di non averla scopata, quando lei, con quella sua aria assieme maliziosa e da bambina, chiede di scambiare i nostri numeri, per farmi sapere quando potremo vederci di nuovo.

Se volete chiedermi qualcosa, mandarmi i vostri racconti o vostro materiale in genere, per qualsiasi curiosità, potete contattarmi all’indirizzo onlyforthis80@libero.it La domenica seguente la nostra prima scopata, io e Paola eravamo a casa mia, indecisi sul da farsi: io ovviamente avrei voluto rimanere in casa e ripetere l’esperienza, tanto più che con il condizionatore non avremmo nemmeno sofferto il caldo, lei invece non aveva voglia, decidiamo così di andare in piscina. Mi preparo rapidamente e poi passiamo a casa di Paola a prendere la sua roba. Lei sale in macchina con un bikini che mi sembra una taglia più piccolo di quello che dovrebbe essere, il top infatti non lascia molto spazio all’immaginazione, ancor di più dopo che ha messo la cintura, gli slip addirittura rivelano il contorno della sua figa, ma per lo meno ha avuto il buon senso di coprirlo con un pareo, che poi ovviamente in auto scivola giù. Siamo a circa metà strada quando Paola mi infila improvvisamente una mano tra le gambe e mi stringe il cazzo, che diventa subito duro, poi mi guarda e come se niente fosse mi dice: “Mi sono sempre chiesta cosa si sente ad andarsene in giro senza niente sotto, una volta ho provato sai?” e intanto continua a stringere e tirare, quasi volesse farmi una sega li in macchina. Poi, aiutato dal fatto che ci siamo immessi in tangenziale, posso liberare la mano destra e quindi le ricambio il favore, anzi, faccio di più perchè scosto leggermente il costume e le infilo due dita nella figa, con sua grande sorpresa e goduria. Per fortuna la strada per la piscina è breve, perchè quando arriviamo Paola è bagnata e il costume le aderisce come una seconda pelle, mentre io sono ancora eccitato, e penso che certo è una donna strana, le chiedo di starcene in casa a fare l’amore e non vuole, poi si mette a fare queste cose per strada. Comunque sia ci ricomponiamo ed entriamo in piscina, dove penso che l’acqua fredda contribuirà a calmarla un po’. Io entro subito in acqua, e non sapendo nuotare, mi metto tranquillo e rilassato in un angolo a rinfrescarmi. Lei invece fa il giro di tutta la vasca e ogni tanto mi lancia strane occhiate, a sottolineare gli sguardi più o meno espliciti che le lanciano i bagnanti. Poi si tuffa e riemerge vicino a me. Con i capelli bagnati e sciolti all’indietro ha un aspetto ancora più sexy del solito, così senza farmi notare allungo una mano e le strizzo la figa. Lei è girata di spalle e non se lo aspetta, lancia quindi un gridolino, poi mi si avvicina e mi dice di raggiungerla nello spogliatoio. Non faccio nemmeno in tempo a risponderle che lei ci sta già entrando. Allora mi ci dirigo anche io, attento a che nessuno mi veda entrare nella zona femminile, e dopo qualche minuto di attesa riesco finalmente ad infilarmici. Dentro c’è Paola che, seduta su una panca, mi rassicura che siamo i soli li dentro. Intuite le sue, e anche le mie, intenzioni, ci infiliamo in una doccia e cominciamo a baciarci e spogliarci. In queste situazioni Paola è sempre molto attiva, e mi bacia come se fosse l’ultimo bacio che darà in vita sua. Nel frattempo io mi do da fare, e con il suo aiuto, riesco a sfilarle gli slip e ad accarezzalre la fighetta. Poi le apro per bene le gambe e la penetro, forse un po’ troppo forte perchè lei ha un sussulto e un gemito di dolore, ma era comunque già parecchio bagnata, e quindi scivolo facilmente dentro di lei. A questo punto il guaio è trovare una posizione decente in quella cabina da doccia, nettamente più stretta di quelle di casa. Fortunatamente il rubinetto e il corrimano per gli asciugamani non solo molto lontani, quindi sollevo Paola verso quella direzione, lei vi si aggrappa ed io la posso penetrare tenendola sollevata, e noto anche che volendo riesco ad infilarle due dita nel culo. Lo faccio prontamente e subito lei inizia a godere, nelle due precendeti occasioni non lo aveva mai fatto così esplicitamente, o era timida, oppure la eccita il luogo in cui sitamo scopando. Proseguo quindi alternando un ritmo veloce ad uno lento quando la sento vicina all’orgasmo, cercando di prolungare l’esperienza il più possibile. Ad un certo punto sento una porta che sbatte e rumori di passi strascicati. Mi fermo subito e cerco di respirare piano, ma Paola non ha il mio stesso respiro, ed ha il fiatone. Oltretutto non vuole nemmeno fermarsi e continua ad agitare e muovere il bacino in quello spazio ristretto, facendomi eccitare ancora di più e costringendomi ad accompagnare i suoi movimenti. Cerco di tenerla buona e le dico che se ci scoprono finiamo nei casini, ma ormai ho capito che si eccita moltissimo nelle situazioni più rischiose, quindi, anche per farle un dispetto, raccolgo i suoi slip e gleli infilo in bocca dicendole di non far rumore, poi ricomincio a sbatterla, prima piano, poi aprò la doccia per coprire i suoi gemiti che ormai sono soffocati dagli slip, ma comunque forti, e comincio a penetrarla sempre più veloce, fino alla fine, quando lei si inarca di colpo e viene, seguita subito dopo da me, che le schizzo tutto sui seni e poi le infilo il cazzo in bocca perchè beva le ultime gocce, visto che dopo due volte che lo fa mi ha confessato che gli piace. Un attimo di tempo per verificare che non ci sia nessuno, poi ce ne torniamo in piscina, ad aspettare l’incontro della sera.

Se volete chiedermi qualcosa, mandarmi i vostri racconti o vostro materiale in genere, per qualsiasi curiosità, potete contattarmi all’indirizzo onlyforthis80@libero.it Dopo la nostra avventura in piscina, Paola mi parlava del rapporto con il marito. All’inizio molto presente, poi via via più distaccato col crescere del prestigio del suo lavoro. Ma non era solo la mancanza di sesso a spingere Paola a tradirlo, più che altro una certa tradizionalità da parte del marito, di circa 12 anni più vecchio, che concepiva il rapporto senza giochi particolari. Mi stupì abbastanza sapere che raramente aveva fatto pompini, e mai con ingoio finale, e ancor di più che non aveva mai praticato sesso anale, se non tramite auto-erotismo. Mentre parlavamo ci si avvicinano due ragazze e salutano Paola. Una, alta circa1.70, capelli castani e occhi azzurri si chiama Mary, ed è una amica di Paola. L’altra, più alta e con i capelli neri si chiama Giulia, ed è la cugina. Nonostante sia piccola di statura, Mary ha più curve rispetto a Giulia, che però può vantare un gran bel culo. Parliamo un po’ di banalità, poi loro se ne vanno a raccogliere la loro roba. Scoprò così da Paola, che quelle due sono “fidanzate”, se così si può dire, e che i vibratori che ho visto in casa sua li hanno prestati loro, o meglio la cugina, che sa anche della nostra relazione. Nel frattempo le due ragazze tornano e decidiamo di tornare a casa. Dato che Mary e Paola abitano più o meno nella stessa zona, mentre casa di Giulia è sulla strada per casa mia, per evitare il traffico decidiamo di distribuirci in questo ordine. Poco dopo essere partiti Giulia comincia a descrivere il carattere di Paola, e mi rivela che non è così inibita come sempre. “Circa un anno fa -mi dice- eravamo io e Mary a casa mia, e noi ci frequentiamo molto intimamente, e insomma siamo li sul divano a farci un bel 69 quando ci troviamo davanti Paola a bocca aperta per la sorpresa, che ci minaccia di rivelare tutto ai genitori se non la smettiamo di fare porcherie. Mary si è un po’ presa male, ma io invece ho cercato di provocarla per vedere come reagiva.” E così, come se niente fosse, mi racconta che quel giorno ha trascinato Paola in un rapporto lesbico che non le è per niente dispiaciuto, e scende pure nei particolari, dicendomi per filo e per segno quanto a lungo l’ha leccata, baciata e sditalinata. A questo punto però io mi sono parecchio eccitato, ho in parte una gran bella ragazza che mi parla delle sue avventure sessuali con chi mi sto scopando ultimamente, e non resisto troppo prima di infilarle una mano sotto la mini-gonna. Giulia ovviamente non si aspetta una mossa tanto esplicita da parte mia e cerca di allontanarmi e stringere le gambe, ma è impacciata dalla cintura di sicurezza, e le mie dita si infilano facilmente sotto i suoi slip, strappandole un grido di stupore. Fortunatamente sono vicino ad un complesso di casolari abbandonati, e mi infilo velocemente nel più vicino. Scendo velocemente dall’auto e lei cerca di approfittarne, ma la riacchiappo subito e la metto distesa a pancia in giù sul cofano, poi mi appoggio a lei per bloccarla ulteriormente col mio peso. Con una mano le tengo chiusa la bocca, mentre con le ginocchia le tengo aperte le gambe e con l’altra mano le tolgo gli slip e riprendo ad infilarle le dita nella figa e nel culo. Nonostante i mugugni di protesta, Giulia si bagna abbastanza velocemente, quindi non aspetto oltre e la penetro nel culo. Evidentemente non se lo aspettava in quel posto, anche se sono stato attento a non farle troppo male. L’intensità dei suoi lamenti però aumenta distintamente, anche se sono soffocati dalla mia mano. Poi ad un tratto Giulia si porta una mano alla figa e comincia a sditalinarsi, e contemporaneamente smette di stringere le gambe e di cercare di sottrarsi al rapporto. Allora anche io libero le mani e la prendo per le spalle, in modo da penetrarla ancora più a fondo, cosa che sembra farle piacere perchè poco dopo mi dice di essere bagnatissima, e che lo vuole prendere tutto nella figa, davvero deve essere assatanata per parlare così con una persona conosciuta due ora prima. Comunque sia la rigiro e la penetro tenendola sollevata per i fianchi, in modo da entrare tutto dentro di lei, che intanto mi si è aggrappata al collo. La sbatto sempre più forte per qualche minuto, poi con mia sorpresa lei viene di colpo, senza che nulla lo facesso pensare, e si lascia subito andare. Allora le infilo il cazzo tra le tette, molto più piccole però di quelle di Paola, e me lo faccio leccare e succhiare. Poi la faccio inginocchiare velocemente e glielo infilo quasi tutto in bocca. Sento Giulia che cerca di ritrarsi ma le tengo la testa ben ferma nonostante i suoi gorgoglii e le vengo direttamente in gola. La tengo li ancora un po’, poi la lascio andare. Dopo che siamo risaliti in macchina mi dice che l’ha fatto apposta a raccontarmi quegli episodi per vedere se me la sarei scopata come le ha raccontato Paola (alla faccia della segretezza) che ho fatto con lei. Dopo il pomeriggio in piscina, passò qualche giorno prima che rivedessi le ragazze. Il marito di Paola era a casa, mentre di Giulia non avevo il numero di telefono, anche se volendo avrei potuto cercarla a casa. Essendo però tutte clienti abituali del mio pub, sapevo che si trattava solo di aspettare il fine settimana. Ed infatti quel venerdi la prima ad arrivare è Giulia, vestita in modo stupendo: top nero corto e minigonna a vita bassa che mettono in risalto le sue gambe lunghe e ben fatte. Poco dopo arriva Mary, che è più piccola di Giulia ma non ha niente da invidiarle dal punto di vista della bellezza. Ultima arriva Paola, vestita con una gonna lunga e stretta e una camicia, accompagnata dal marito. Saluto tutti e proseguo a sistemare il locale, è ancora presto e non c’è molta gente. Poi porto le ordinazioni ai rispettivi tavoli, e noto che Giulia si è seduta in modo strano ed intenzionalmente provocante, appoggiata al muro in modo che il top stretto le evidenzi le curve del seno, con le gambe leggermente aperte a mostrare un perizoma bianco, un sorriso disinvolto ed uno sguardo abbastanza esplicito. Fortunatamente, o forse l’ha calcolato prima, si è messa in un tavolo d’angolo dove nemmeno Mary, seduta davanti a lei, può notare qualcosa a meno di chinarsi sotto al tavolo. Recepite le sue intenzioni, mi reco nei bagni, dove tengo anche il ripostiglio dei beveraggi. E’ un locale quadrato, a destra ci sono due gabinetti, e a sinistra appunto il ripostiglio. Sto cercando il fusto per la birra, quando sento la porta e mi giro, convinto di trovarmi davanti Giulia, e sarebbe stato un problema, dato che i camerieri non erano ancora arrivati. Invece è Paola, che senza dirmi nulla inizia a baciarmi con quel suo modo irruento ed insaziabile, incurante del fatto che il marito potrebbe beccarci. Allora la trascino nel ripostiglio e ricomincio a baciarla li, consapevole del rischio e del poco tempo. Poco dopo, quando decido che è meglio interrompere, vedo entrare Giulia, che mi strizza l’occhio e mi indica di far silenzio. Si avvicina a Paola da dietro, e delicatamente le slaccia la gonna, che finisce a terra. Appena ha sentito altre mani toccarla, Paola ha cercato di girarsi di scatto, ma io le ho tenuto ferma la testa per non farle capire chi la sta toccando. Nel frattempo Giulia ha sfilato anche il perizoma, lasciando Paola completamente esposta alla sua lingua, che infatti comincia subito a leccarla e stuzzicarla, aiutata anche dalle mie dita. Nonostante non sappia chi la sta leccando a quel modo, Paola comincia a lasciarsi andare e allarga le gambe, appoggiandosi a me per non cadere. Siamo però dentro da 10 minuti, e se Mary probabilmente sa delle intenzioni di Giulia, sicuramente il marito di Paola prima o poi verrà a cercarla. Di malavoglia quindi mi stacco dalle due donne e ritorno nel locale. Qui scopro che il marito sta parlando, tanto per cambiare, di lavoro con un amico, e quindi le ragazze sono relativamente al sicuro. Io comunque recupero la chiave del ripostiglio, che fortunatemente non ha copie, e ritorno dentro. Con la porta chiusa si sente poco o nulla di quello che succede, e quando entro trovo Paola distesa sul tavolo immersa nel piacere, che si accarezza i seni con le mani, mentre Giulia la sta ancora leccando. Mi avvicino da dietro alla testa di Paola e le riempio subito la bocca con il mio cazzo, già eccitato da prima. Lei lo prende subito e comincia a lavorare con la lingua, mentre adesso sono io che le accarezzo il seno e Giulia le ha infilato due dita nella figa continuando a leccarla. Paola viene quasi subito, ulteriormente eccitata dal rischio e dal nuovo tipo di rapporto, poi rapidamente si risistema e torna dal marito, dandoci prima appuntamento a casa sua il giorno dopo. A questo punto mi posso dedicare a Giulia, a cui spesso ho pensato in questi giorni. Comincio a baciarla e sento la sua lingua e la bocca ancora bagnate degli umori di Paola, e le metto una mano tra le gambe a toccarle la figa, bagnatissima. La trovo molto sexy vestita così, tutta di nero e con i capelli, anch’essi neri, lunghi fino a metà schiena, e decido che sarà più eccitante scoparla senza spogliarla. Così, dopo averle brevemente leccato la figa, un po’ più grnade di quella di Paola, la appoggio al bordo del tavolo e la penetro piano fino in fondo, poi comincio a sbatterla sempre più veloce e rallentando improvvisamente quando i suoi gemiti diventano troppo forti. Le sollevo anche il top per poterle toccare meglio i seni, ora duri e tesi, e scopro che è particolarmente sensibile in quel punto. Poi mi sdraio sul tavolo e lei mi viene sopra, si infila abilmente il cazzo su per la figa, e comincia ad andare su e giù e muovere i fianchi molto velocemente. Cambiamo molte posizioni, e io cerco di resistere il più possibile, ma quando Giulia viene non resisto più, la metto velocemente di spalle e la penetro da dietro rapidamente per qualche minuto, poi lei si mette in ginocchio e io le vengo in faccia ed in bocca.
Stupendo. Che Giulia fosse una ragazza amante del sesso in ogni sua forma, da quello normale al lesbico all’estremo, l’avevo capito; che sapesse coinvolgere chi la circonda in rapporti estremi era una buona qualità, dal mio punto di vista. Ma che fosse anche un po’ pervertita lo scoprii più tardi quella sera, verso la mezzanotte. Dopo aver parlato dell’invito di Paola a casa sua per il giorno dopo, Giulia e Mary se ne erano andate. Più tardi Giulia era tornata, e si era cambiata. Indossava un paio di shorts aderenti e una bella camicia, ampiamente sbottonata sul seno. Dato che avevo poco da fare, e lei insisteva perchè la accompagnassi, la accompagno a casa. In auto si siede in modo da mostrare generosamente le sue curve, e parla in modo provocante fino a casa, dove arriviamo e io sono già eccitato. Lei abita in una villetta in campagna, sulla strada principale ma abbastanza isolata, con i vicini sparsi nel raggio di 200mt, quindi non abbiamo problemi che ci sentano o ci vedano. Lei mi conduce veloce in camera sua, e chinatasi, toglie da sotto l’armadio una cassetta di metallo che apre con la chiave che porta appesa al collo. Dentro, con mia grande sorpresa, c’è un assortimento di vibratori, lacci e legacci, bavagli per la bocca, e Giulia che mi guarda con occhi strani e mi dice che ogni tanto le piace fare qualcosa di “diverso”, ma che finora l’ha fatto solo con Mary. Io, eccitato, come quella volta con Paola, di poterle fare quello che voglio, la spoglio rapidamente a lato del letto, poi le lego i polsi dietro la schiena. A questo punto lei si aspetta che la butti sul letto, invece le allargo le gambe di colpo e la inculò direttamente, con un colpo solo che la penetrà per 3/4. Lei lancia un urlo che mi eccita di brutto e mi spinge a scoparla ancora più violentemente, le passo un braccio attorno ai fianchi e continuo a penetrarla con colpi secchi e profondi, a cui lei risponde con singhiozzi misti ad incitamenti, alzandosi sulle punte dei piedi per riuscire a prenderlo meglio. Poi, dopo una penetrazione piuttosto lunga, la sdraio sul letto legandole mani e piedi. La posizione delle braccia è scomoda perchè non le permette di appoggiare bene la schiena al letto, mentre le gambe sono molto allargate in una posizione che mostra la sua figa ampiamente bagnata, ma le stringe il culo, che è proprio il munto dove la voglio penetrare. Prendo uno dei vibratori più grandi e comincio ad infilarlo e ruotarlo nella figa, mentre l’eccitazione di Giulia cresce a dismisura, evidentemente questo tipo di penetrazione non le fa troppo male. Ecco allora che, a sua insaputa, prendo il vibratore più grosso e comincio a spingerlo su per il culo, che per come è messa, è anche stretto. Lei lancia un altro urlo, stavolta di dolore autentico, e mi dice di rallentare o per lo meno di bagnarla, ma io non la ascolto e la inculo forte, quasi al limite, mentre le sue urla salgono assieme alla sua eccitazione. Ora non mi dice più di fermarmi, anzi, eccitata dalla doppia penetrazione e anche un po’ dal dolore, mi incita a continuare, finchè con un colpo più forte degli altri la penetro in profondità con entrambe i vibratori, facendola sussultare. Poi mi sposto sopra di lei, e mentre con una mano protesa all’indietro continuo a ruotare il vibratore che ha nella figa, con l’altra le tengo sollevata la testa e comincio a scoparmela in bocca, sempre più in profondità, fino a lasciarla quasi senza fiato, e quando vengo le schizzo direttamente in gola. Dopo parecchi mesi che non ci si vedeva, ecco che Paola inaspettatamente mi invita a casa sua a cena qualche giorno prima di Natale. Mi preparo per bene e alle 20 sono puntuale sotto casa sua. Lei apre la porta ma non scende come fa di solito, poi quando entro capisco perchè: se ne sta in cima alle scale, vestita con un completo femminile da babbo natale, con una gonna che le arriva a far tanto al di sotto del culo, indossa un perizoma bianco che si vede da lontano, calze a rete rosse e stivali neri fino alle ginocchia, una giacchetta strettissima dalla quale sembra che le tette saltino fuori da un momento all’altro, e un cappello da folletto che la rende ancora più eccitante. Stavolta però non ci sono molti preliminari, salgo di corsa le scale e la prendo al volo, appoggiandola alla ringhiera, una mano a toccarle subito la figa, un’altra a spogliarla della giacchetta. Comincio a sditalinarla velocemente, infilandole anche il perizoma nella figa, ed in breve Paola comincia a godere. Poi le slaccio la giacchetta e comincio a giocare con i suoi seni, stringerli e succhiarli mentre le mie dita nella sua figa si muovono sempre più veloci. Poi, quando i suoi versi di godimento non possono più essere smorzati dalla mia lingua che cerca la sua con insistenza, la prendo in braccio e la porto velocemente sul divano, dove la spoglio di tutto eccetto che del cappellino e degli stivali. Poi mi sdraio sotto di lei e comincio a leccarla tenendole le labbra aperte con le dita, mentre lei si china su di me e lo prende subito in bocca, iniziando a succhiare e leccare, strusciando prima solo le labbra, poi anche la lingua. Proseguiamo così per qualche minuto, poi mi accorgo che accanto al divano c’è una rosa di vetro che contiene del profumo; il gambo è lungo e stretto, ma il fiore è abbastanza grosso per entrare a fatica nel culo di Paola, così la prendo senza farmi sentire e lentamante gliela appoggio al suo buchetto. A sentire il contatto con qualcosa di freddo ha un sussulto, ma prima che si sia girata del tutto per vedere, la infilo abbastanza velocemente da strapparle un verso di dolore misto a piacere; lei si inarca e in quella posizione continuo a penetrarla e leccarla, stavolta con il suo aiuto dato che ha preso a sditalinarsi sempre più velocemente, ormai la sua figa è un lago. Allora mi metto seduto sul bordo del divano e lei lentamente mi si siede sopra, prendendolo tutto su per il culo e cominciando a muoversi per godere più a fondo, mentre la rosa questa volta va a finirle nella figa, anche se è talmente bagnata che non ha molto effetto. Nel frattempo Paola è già vicina all’orgasmo, quindi si sposta in avanti e stavolta se lo prende tutto su per la figa, continuando a muovere ritimicamente il bacino e a godere sempre più forte, mentre io le stringo i seni e continuo a baciarla sul collo e dietro le orecchie. Poi, diversamente dal solito, lei viene senza particolari segnali di preavviso, ma io ho voglia di sbattarmela ancora un po’, quindi la faccio inginocchiare e la prendo di nuovo nel culo, stavolta più forte di prima, finchè anche io sto per venire. Allora, come al solito, le passo davanti e lascio che la sua lingua e le sue ultime succhiate completino il rapporto riempiendole la bocca.

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