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Erotici Racconti

Immutabile intruglio

By 27 Settembre 2018Febbraio 11th, 2023No Comments

Quest’oggi è una sfolgorante giornata di straripante sole, la luce intensa della primavera e il clima brioso e nel contempo aggraziato t’attraggono lusingandoti nel correre più rapidamente possibile al di fuori del dipartimento per spassartela. Per tua fortuna è sabato, perché stasera t’aspetta un adescante quanto lusinghiero proposito, per il fatto che la tua fedele amica t’attende ansiosa per una solennità in città. Indubitabilmente sarà un rinfresco monotono e soporifero, eppure l’idea di trascorrere un’amena e spiritosa serata con la tua prediletta amica, prendendo magari in giro qualcheduno non t’infastidisce per nulla, in special modo per trascurare alla svelta la barbosa e importuna periodica consuetudine dell’intera settimana.

Il veglione inizia presto con uno sfarzoso aperitivo, perfino la casa lo è, situato nello splendido ultimo piano con un immenso ballatoio con la deliziosa vista sulla città, almeno la cornice è all’altezza della situazione, giacché tutto sommato anche i partecipanti non sono poi così male, tu pensavi al peggio, a parte il simpaticone che con la vodka fra le mani t’ammicca di continuo, perché mentre ti diletti a sbeffeggiare la fauna locale, vedi avanzare verso di voi un ragazzo scuro, con il pizzetto, i jeans neri e la camicia bianca. Lui abbraccia e saluta la tua amica, in verità sembrano molto intimi. Adesso infatti memorizzi la scena, per il fatto che è quell’amico di cui t’argomentava tanto, al momento ti sorride amichevolmente, dal momento che dovrai revisionare correggendo il tuo giudizio iniziale su alcune persone, o perlomeno su alcune di esse.

L’assembramento intorno al rinfresco ti mette caldo, lui ti propone d’andare sulla terrazza, mentre la tua amica si perde tra una tartina e una prolifica dissertazione citando Jung con il giovane di turno, poiché possiede una spiccata ossessione per le nuove tecnologie ed è particolarmente dedito allo studio. Un approccio classico in verità, ma piuttosto elegante, sicché decidi di dare un’opportunità e ti fai guidare sul balcone. Lo spettacolo ne vale di certo la pena, perché il tramonto dipinge di sfumature rosse e purpuree il cielo, i palazzi, in ultimo pure i pinnacoli della cattedrale sembrano incantati, tutto è reso vellutato come il raffinato vino Franciacorta che al presente bevi, adesso però poco importa, perché il morbido incedere di quella musica fusion di John Scofield è la giusta vibrazione che serve da reagente per le bevanda che stai degustando. La conversazione frattanto s’intercala a meraviglia, gli argomenti sono avvincenti e interessanti, eppure i suoi occhi non t’abbandonano un momento. Inizia a fare un po’ freddo, il vento ti fa rabbrividire, mentre il cielo diventa sempre più blu. E’ proprio un cavaliere, poiché recupera celermente la sua felpa e te l’adagia gentilmente sulle spalle scoperte, non senza aver sottilmente sfiorato la tua pelle. Hai per caso ancora dei brividi? Sarà il freddo o è il contatto delle sue mani? Comunque sia, l’atmosfera è troppo bella per rientrare, in modo repentino butti un rapido sguardo al cabaret che la tua amica inscena in salotto, considerato che ti fa lestamente capire che non ha bisogno di te, adesso sei libera. 

La conversazione è piacevole, lui s’accorge ben presto della tua pelle d’oca e lo piglia come un pretesto per abbracciati, ancora un classico esempio, ma disinvoltamente eseguito, tu stai al gioco, mentre lui adagio invade con i suoi polpastrelli centimetri e centimetri della tua pelle. Tu avverti vibrazioni dappertutto. Sarà forse la musica? Oppure è il suo raffinato tocco? Sono magari entrambi? Non t’interessa, stabilisci di godertelo, in special modo quando le sue carezze si perdono nei tuoi capelli neri, per il fatto che sbarri gli occhi per goderti il momento e quando li riapri lui è più vicino. E’ il momento più affascinante, più gradevole, ancora più emozionante del bacio, perché prelude precisamente a esso. Gli occhi danzano velocemente cercando ora lo guardo del partner ora le sue labbra, mentre i centimetri che dividono gli amanti diminuiscono a rilento. In tal modo percepisci dapprima le sue labbra carnose sulle tue, da quanto tempo volevi assaggiarle, confessalo. La bocca si schiude lasciando che le lingue diffondano un linguaggio composto d’un languido silenzio. La tenerezza cede il passo alla passione, il ritmo diventa più celere come i fiocchi di polline che girano sospinti dalla brezza serale. 

Ti scosti per vedere i suoi occhi, le sue pupille sono dilatate dal desiderio, tu sei consapevole del fatto che lui sta ammirando lo stesso scenario. Vedi sulla sua faccia un sorriso connivente, mentre la sua mano ti conduce all’interno dell’appartamento, perché hai giusto il tempo d’incrociare lo sguardo della tua amica che ironicamente ti sorride delineandoti un sottinteso quanto implicito e sperato lo sapevo, mentre le restituisci lo sguardo di chi ce l’ha fatta. Lui ti guida in modo deciso all’interno dell’appartamento, una scala, un corridoio e in conclusione una stanza. Lui ti domanda se sai dove stai andando a cacciarti, malgrado ciò la fiducia cieca che la tua amica ripone in questo ragazzo, unita all’alchimia che hai sentito, ti rendono spregiudicata e priva di scrupoli. La luce dei lampioni filtra dalla finestra riflettendosi sul grande specchio di fronte al letto, in quanto crea quella visualità discreta che due amanti sconosciuti in fondo anelano, lui frattanto mette da parte i panni del cavaliere per vestire quelli del leone.

I suoi baci nel mentre diventano impavidi come dei morsi, poiché ti tempestano il collo ubriacandoti di brividi, tu infili in maniera smodata le dita fra i suoi capelli, mentre il vortice creato dalla sua bocca scende giù. La prima tappa è il tuo seno, rigonfio per il passaggio delle sue dita e della sua lingua, che giocano a disputarsi i tuoi capezzoli irti. Dopo attimi che sembrano eterni, l’ascensore del tuo piacere passa per i tuoi addominali per il tuo ombelico, giù fino ai pantaloni, d’istinto blocchi le sue mani, poiché pare una sorta di ritegno irrazionale, di costumatezza subconscia, che la sua dolce invadenza vince facilmente. Anche il tuo indumento intimo viene abbassato dalle sue mani, in quanto avverti il maschio che è inginocchiato dinnanzi a te che sospira di desiderio, mentre immerge la faccia fra i foltissimi peli della tua fica aspirando il profumo della tua caverna. Lo sai che cosa t’accadrà, vero? Eccola. La sua lingua, prima soltanto la punta per tracciare il perimetro delle tue labbra, in seguito costantemente più penetrante nel cercare il bottone del tuo godimento.

Le sue mani intanto afferrano le tue natiche, dolci artigli per poter spingere ancora più a fondo lo strumento di piacere nel tuo sesso, tu stai godendo, le gambe iniziano a cederti, mentre ti gusti la scena riflessa nello specchio, sì, perché quelle ombre magnifiche siete tu e lui. Sembra che lui sappia leggerti la mente attraverso la pelle facendoti adagiare sul letto, sfilandoti i vestiti. Si rialza e non togliendoti gli occhi da lupo di dosso comincia lentamente a sbottonarsi la camicia. Il tuo orgoglio ha un sussulto, non ti vuoi far mangiare così, ti collochi sul letto e gli slacci i pantaloni. In un attimo sei di fronte al suo cazzo non ancora completamente eretto, allora cominci a giocarci e sono giochi di lingua, di saliva che sciolgono la sua irreprensibilità in un sordo mugugno animale. E’ giunto il suo turno d’affondare le mani nei tuoi capelli e di lasciarsi condurre nel piacere, mentre il suo cazzo cresce nella bocca eccitandoti come non mai. Sei bagnata, te ne accorgi vero?

Lui ti fa stendere sul letto e dopo essersi liberato degli ultimi indumenti è subito sopra di te, eppure non ti penetra subito. Ricomincia a martoriarti con tutte le armi che ha a disposizione: baci, carezze, morsi. Una tempesta di piacere che si abbatte sul tuo corpo. Tutto ciò mentre adagio la punta del suo cazzo inizia a spingere sulle labbra della tua pelosissima fica, che intrisa di dolci fluidi si schiude arrendendosi e cedendo alla sua brutale passione. Lo senti scivolare dentro di te, quell’amabile e compatta torre di carne, che irradia piacere al tuo corpo dall’interno di esso. In principio a rilento, successivamente più deciso il suo glande s’intrufola tra le tue labbra interne, dopo man mano che il piacere aumenta di volume sempre più profondo, mentre le tue mani seguono il battito ritmico dell’amplesso attraverso la schiena e i suoi lombi. Vi rotolate avvinghiati scambiandovi la posizione, dopo quando sei tu a montarlo, peraltro degna come una valorosa donna virile non ti fai pregare, perché spingi a fondo il suo cazzo nel tuo ventre. Sì, proprio così, dolcezza mia, mentre le sue mani tornano a stuzzicarti i capezzoli prima di rischiacciarti sotto il suo peso da animale feroce, sì, perché state scopando come degli animali. 

In modo inatteso, quasi di sorpresa arriva il tuo orgasmo, poiché è un’onda di devastante piacere che sconquassa il tuo corpo di brividi. Tu vorresti gemere, urlare, malgrado ciò t’accontenti di mordere le lenzuola e mugugnare uno strozzato vengo alle sue orecchie, ma ormai pure lui è giunto al limite, perché avverti di netto gli ultimi colpi del suo cazzo grosso più che mai. Lui si eleva su di te, uscendo dal tuo corpo ed scagliando al di fuori il suo esuberante piacere sul tuo ventre, perché focosi zampilli del suo seme t’arrivano fino al seno, durante il tempo in cui ti gusti questa cascata del suo denso e succoso piacere, l’estasi gli strappa sospiri e gemiti sconquassandogli le viscere.

Lui dopo s’accascia accanto a te svigorito, fremente e sudato come un cavallo selvaggio, i vostri appassionati corpi si sfiorano in un’intimità da cinema, mentre la brezza notturna penetra nella stanza muovendo le tende. Con gli occhi chiusi, una mano fra i suoi capelli bagnati di sudore e l’altra nel giocare con il vischioso nettare del suo corpo sparso su di te, perché questi ultimi sono attimi di paradiso, che si sciolgono in coccole tenere. Ben presto riappare il cavaliere che asciuga il tuo corpo bagnato dal piacere, appresso vi rivestite con un misto di piacere e d’inedito imbarazzo per esservi spinti così in là, ciò nonostante il sorriso che attraverso l’oscurità vi scambiate è un chiaro e distinto segnale. E’ giunta l’ora d’andare, perché la festa volge al termine. La tua amica v’aspetta nell’entrata pronta con salaci lazzi per entrambi, là c’è giustappunto il tempo d’un ultimo bacio e per scambiarsi i numeri di telefono, dopo lui scompare nella notte allontanandosi.

Tu aspiri ad ampie boccate l’aria effervescente della notte, le stelle ti guardano che t’accendi una sigaretta, durante il tempo in cui entri in macchina con la tua amica. Hai la netta cognizione che sei un insolvente, sei un debitore, un resoconto particolareggiato della peripezia, ciò nondimeno il tragitto verso casa è flemmatico e svogliato, comunque sia adesso sbarri le pupille e riesamini la serata appena trascorsa, calcolando e riconsiderando subito per quella successiva.

{Idraulico anno 1999} 

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