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Erotici Racconti

Interrompere di fantasticare

By 6 Gennaio 2017Gennaio 31st, 2023No Comments

Lui sta ancora dormendo dopo una duratura notte che ci ha sfinito di piacere. Prediletto bene mio, visto che sei assente e distante tantissimi chilometri, io ritengo che lui sia assai esultante e addirittura un po’ meravigliato di trovarmi se possibile ancora più famelica e più focosa del consueto.

Se lui solamente intendesse, se sapesse unicamente che nel nostro giaciglio il tuo viso si sovrappone tanto spesso al suo, dal momento che sono le tue mani che m’accarezzano con attenzione e con tenerezza, che è la tua lingua che dalle mie labbra con studiata lentezza percorre il ventre morbido e abbandonato, che arriva infine a quelle altre labbra vermiglie già bagnate di te per baciarle con avveduta abilità e con intenzionale perizia, insieme a quel bel rubino di polpa indurito e rassodato dall’attesa dell’acme del totale piacere. Se fosse consapevole che è il tuo pene a insinuarsi con fermezza, nel momento in cui tu mormori le parole infamanti, ingiuriose e addirittura deliziose del piacere che coglie me e lui impreparati tanto è violento, facendoci quasi persino urlare e lasciandoci indeboliti e stremati uno sull’altra assieme ai vostri due semi mescolati nel mio ventre diventato piuttosto vorace. 

Caro amore mio, al momento io sono sotto la doccia, il getto dell’acqua calda scorre, il balsamo è fragrante, io inizio a frizionare la cute talmente vellutata alla toccata, nel tempo in cui ti bado febbrilmente. In quel preciso istante tu brillantemente mi tocchi delicatamente, malgrado ciò in questa circostanza ci riscopriamo in maniera inedita, per il semplice fatto che la tua libertina e lussuriosa cavità orale tentenna temporeggiando al di sopra del mio omero e sulle mie tette, minuziosamente nel tempo in cui l’unguento profumato che io ho utilizzato prosegue liberandosi e sfuggendo, scivolando e scorrendo via in conclusione dalla mia corporatura.

Io sono per di più spensierata e peraltro stordita dal profumo e dal caldo, ti amo e ti voglio come non mai, la mia mano afferra imbattendosi in quel sesso morbido e pronto, per il fatto che io mi devo appoggiare al muro e cercare di reggermi per non cadere, quando un inedito, inesplorato e sconosciuto piacere beatamente e felicemente mi coglie sorprendendomi. Io ripeto ribadendo come uno strumento del pensiero, così come un motto il tuo nome, nel momento in cui l’acqua continua a scorrere amabilmente su di me, perché in questo momento sono le tue braccia robuste e vigorose che mi brandiscono comprimendomi, mentre tu amorevolmente bisbigli: 

‘Io sono qui amore mio, sono sempre stato qui, lo sai questo?’.

Il cellulare squilla frattanto in modo inatteso, io chiudo l’acqua del miscelatore della doccia e vado immediatamente a rispondere: il vapore umido si disperde sparpagliandosi per l’aria unitamente al tuo viso, alle tue mani e a te, esattamente nel momento in cui io smetto di sognare.

{Idraulico anno 1999} 

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