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Erotici Racconti

L’ Inverno – Capitolo 3 – Vigilia maliziosa

By 22 Febbraio 2024One Comment

Gli ospiti si ritirarono nelle proprie stanze a cambiarsi per la cena della vigilia. Il bagno in piscina era servito a rendere tutti più affamati e predisposti a godersi meglio la cena.
Claudia si ritrovò dunque nella stanza con Anita e Marco. Era ancora lievemente eccitata dalla situazione vissuta nello spogliatoio. Marco era già pronto e giocava col suo smartphone sdraiato sul letto.
Anita invece armeggiava con la borsa alla ricerca della cosa più adatta da indossare.
“ Io vado in bagno a cambiarmi” disse la ragazza afferrando la borsetta del trucco e la sacca dei vestiti.
“Ok. Chiamami quando hai finito che poi mi preparo anche io.”
Anità annuì distrattamente ed uscì.
A Claudia non rimaneva dunque che aspettare il suo turno.
Aspettò 10 minuti..poi 20…Anita non tornava. Spazientita ,decise che non poteva star lì senza far nulla e si diresse verso la stanza dei genitori. Avrebbe anche controllato come si fossero sistemati.
Mamma Roberta si stava dando un’occhiata allo specchio, papà invece non c’era.
“Papà dov’è?” chiese Claudia.
La madre le rispose senza girarsi:” Oh, sarà in bagno. Anzi, se lo trovi mandalo qui, è un pezzo che lo sto aspettando”.
Claudia annuì. Che strano, pensò. Papà non si stacca quasi mai da mamma, sembra vivano in simbiosi. Ma dopo quanto aveva visto in piscina non ne era più così sicura.
Uscì dalla stanza e tornò al bagno per assicurarsi che Anita avesse finito ma della ragazza non vi era traccia.
Curiosamente aveva lasciato lì la sua borsetta da trucco e la sacca dei vestiti.
“Hai visto Anita?” chiese a Marco, entrando nella loro stanza.
Il ragazzo alzò appena lo sguardo, totalmente indifferente. “No, qui non è tornata”.

Si chiese dove fosse finita. Uscì , e scese le scale .
Al piano di sotto sembrava non vi fosse anima viva , evidentemente erano ancora tutti a rilassarsi nelle camere. Claudia si avviò per tornare ai piani superiori quando sentì delle voci arrivare dalla cucina. Si avvicinò ad esse e si fermò sulla soglia, appena prima di entrare,protetta dallo stipite . Da lì cominciò a sbirciare, certa che nessuno avrebbe potuto vederla.
In cucina c’era Anita, appoggiata al bancone . Indossava dei leggings neri aderentissimi e dei buffi scarponcini natalizi. Il seno era fasciato da una strettissima camicetta azzurra i cui ultimi bottoni non erano allacciati. Fin da quella distanza Claudia poteva intuirne la scollatura generosa. I capelli erano legati nei due soliti codini sbarazzini. Appena davanti a lei vi erano Loris e suo padre . Decise di non rivelare subito la sua presenza e rimase ad osservare.
“Si, Giulio” sentì dire a Loris , “ l’apparecchio glielo ho fatto io. Vero Anita? “.
La ragazza fece di sì con la testa sorridendo.
“Sai, Giulio . L’apparecchio correttivo è fondamentale non solo per i denti ma anche per la masticazione. Un apparecchio mal messo o,peggio, non adatto a quella persona può causare seri problemi di mal di schiena”.
“Ma davvero?” disse Giulio. “Questo proprio non lo sapevo”. Suo padre ascoltava con interesse a braccia conserte.
Loris annuì serio. “ Assolutamente. Infatti con Anita penso di aver fatto un ottimo lavoro. Non hai mai sofferto di mal di schiena vero Anita?”
“Io no, mai. Gioco anche a pallavolo e non ho mai avuto problemi” confermò la ragazza.
“Vedi , è tutto collegato. La masticazione è strettamente legata alla colonna vertebrale. Col permesso di Anita vorrei dartene una piccola dimostrazione”.
Anita annuì .
“ Per favore Anita, girati un attimino”.
La ragazza si girò di spalle esponendo la parte posteriore ai due uomini.
“Ecco Giulio, guarda qui. Stai bene dritta Anita” le disse Loris. Appoggiò un dito sulla colonna vertebrale della ragazza a livello della cervicale .
“ La colonna è dritta, vedi? È perfetta. Nel caso di apparecchi mal messi è possibile osservare colonne vertebrali leggermente disallineate. Scusami Anita, gli faccio vedere meglio”.
Col dito seguì la colonna vertebrale lungo tutta la schiena fino ad arrivare a livello delle fossette di Venere, appena sopra le chiappette della ragazza. Se avesse proseguito ancora un pochino avrebbe senz’altro raggiunto il buchino del culo della giovane.
Lo sguardo del padre di Claudia andò irrimediabilmente sul sederino della ragazza, stretto e modellato dai leggings. Si poteva perfettamente scorgere il segno dello slip a brasiliana che si infilava tra le chiappette e la forma rotonda e morbida dell’intero sederino.
“ Ora Anita, se gentilmente riesci a piegarti leggermente in avanti”.
Anita girò la testa e annuì, appoggiò gli avambracci sul bancone , piegò leggermente la schiena e spinse il culetto in fuori tenendo le cosce ben attaccate l’una all’altra . In quella posizione ,per via dei leggings così stretti, si riusciva quasi a intravedere l’incavo del buchino del culo della ragazza. E , poco più sotto, le due labbra della fighetta spingevano contro il tessuto, gonfiandolo.
Il padre di Claudia osservava sempre più confuso. Un filo di eccitazione si impossessò delle sue parti basse, cercò di controllarsi.
Loris si rivolse ancora a lui.
“Vedi Giulio come il tutto è comunque ben allineato? Scusa Anita, posso?” e nel dirlo appoggiò le mani sui fianchi della giovane. “Anche i fianchi sono perfettamente simmetrici” disse Loris tenendo le mani salde sui fianchi di Anita. Il culetto della giovane era di fatto a pochi centimetri dal bacino di Loris. Il padre di Claudia sentì il cazzo crescergli inesorabilmente, la ragazza sembrava avere poche remore a esporre ai loro sguardi quel prezioso sederino.
Claudia invece osservava la scena senza fiatare, chiedendosi dove volessero andare a parare e assolutamente sconvolta dal comportamento del padre.
“ Prova anche tu, vedi come son ben saldi? “ disse Loris a Giulio, invitandolo a prendere per i fianchi la ragazza.
Con un po’ di impaccio, Giulio si mise proprio dietro Anita e le mise le mani sui fianchi. La ragazza spinse leggermente il sederino indietro,facendolo oscillare leggermente e andò quasi a sfiorare il suo cavallo dei pantaloni.
Si staccò all’improvviso, rosso in volto.
“Si, è vero, sono proprio ben allineati” disse Giulio con un filo di voce. Loris annuì soddisfatto.
“Poi c’è altro” riprese l’uomo . E rivolgendosi ad Anita: “Voltati pure cara, grazie”.
Anita si tirò su e si girò di nuovo verso i due uomini.
“Anche i materiali devono essere di prima qualità per non creare eventuali problemi” disse a Giulio. “Guarda, ti faccio vedere. Su, Anita. Fai vedere l’apparecchio a Giulio”.
La ragazza allargò la bocca svelando l’apparecchio che le copriva l’arcata superiore dei denti.
Il padre di Claudia la osservò .
“E’ proprio un bel lavoro,mi pare. Anche se non sono un esperto del settore”.
Loris sorrise. Indicando i vari punti dell’apparecchio gli spiegò brevemente come veniva costruito e poi installato. Al di sotto di esso i dentini bianchissimi sembravano brillare.
“ E poi quelli di oggi non danno nessun fastidio, non è vero Anita?”.
La ragazza annuì ancora.
“ Vedi, non è in nessun caso in conflitto con la lingua. La lingua deve essere libera di scorrere e non deve andare in attrito con l’apparecchio. Adesso ,per favore, apri bene la bocca e tira fuori la lingua”.
Anita eseguì.
Aprì bene la bocca , lentamente tirò fuori la lingua abbassandola il più possibile verso il labbro inferiore e il mento ,spostando un po’ in su e in avanti la testa. Teneva le mani congiunte e strette fra le cosce. La lingua era ben estesa e aperta, morbida e carnosa. In quella posizione guardò prima Loris e poi il padre di Claudia.
“Uno dei problemi maggiori potrebbe essere una maggior quantità di saliva che si deposita sulla lingua ” continuò a esporre Loris . “ Anita, tu non hai problemi a deglutire, vero?”. Sempre con la lingua fuori fece di no con la testa.
“Ne ero certo. Ora prova per favore. Deglutisci e poi riapri la bocca”.
Anita guardò i due uomini, tirò dentro la lingua, chiuse la bocca e deglutì tutta la saliva . Poi riaprì la bocca e tirò fuori lentamente la lingua per far vedere bene il tutto ai due uomini.
“Vedi Giulio? La lingua ora è tutta pulita, è riuscita a mandar giù tutto” disse Loris. Giulio annuì ,rapito da quello splendido visino e da quella lingua così maliziosamente esposta. Anita era sensibilmente più bassa dei due uomini e li guardava innocente dal basso .
“Questo discorso potremmo eventualmente approfondirlo con Anita durante questi giorni, Giulio. Cosa ne dici?” disse Loris.
Il padre di Claudia provò a balbettare qualcosa su quella sibillina frase .” Si ,certo. Penso di si…è un discorso interessante, senza dubbio”.
“Ma si, avremo un’altra occasione senz’altro” disse Loris.
Poi rivolgendosi ad Anita:” Grazie cara, sei stata davvero bravissima”.
Anita ritirò la lingua e sorrise ai due, ringraziando.
“Bè, direi di andare, ci aspetta una cena impegnativa” disse Loris, invitando i due a seguirlo.
Claudia si allontanò in tutta fretta, il più silenziosamente possibile. Era furiosa col padre. Non lo aveva mai considerato sotto questo aspetto e mai lo aveva visto guardare con tanto interesse un’altra donna che non fossa la mamma. E poi non aveva certo rifiutato di prendere per i fianchi Anita come se volesse….Si rifiutava di pensarci.
Qualcosa non le tornava.
Tornò in camera a cambiarsi, pensierosa.
Ma non c’era tempo di pensare, l’ora di cena si stava avvicinando.

Questo racconto è opera di fantasia. Tutti i personaggi,gli episodi e le battute di dialogo sono da intendersi come del tutto immaginari. Niente di ciò che è narrato è da alludere a persone,cose o situazioni reali.
Per commenti: psychedelicat1@yahoo.it

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