Niente neve , ma il cielo coperto e una leggera foschia creavano comunque l’atmosfera ideale per la mattina di Natale. L’alba era ancora lontana dallo spuntare e Giulio scese la scale nel buio quasi assoluto. Trovò Loris al bancone della cucina intento a fare una veloce colazione.
“ Prendi un bel caffè e una brioche, Giulio, che poi ci avviamo subito! E intanto auguri di Buon Natale!” .
Giulio non capiva cosa ci potesse essere di così entusiasmante nello svegliarsi alle 5.30 proprio la mattina di Natale. Ancora assonnato, consumò la sua colazione e poi uscirono.
“Oddio che freddo” disse Giulio alzando il bavero della giacca.
Loris fischiettava tutto contento. “ Dopo 10 minuti di camminata vedrai che il freddo non lo sentirai più . E comunque ti godrai molto di più il bel calduccio che ci aspetta al ritorno. Fidati di me” e ridacchiando allungò il passo. A Giulio non restò altro da fare che seguirlo.
Si rivelò un’escursione bellissima. Girovagare per 2 ore tra boschi innevati lambiti da splendidi laghetti ghiacciati fu un vero e proprio toccasana per Giulio, inaridito dalla vita cittadina. Si sentiva un leone, rinfrancato nello spirito e nel corpo.
“Grazie Loris. Devo ammettere che è stata un’esperienza splendida” disse al compagno.
“Non avevo dubbi che ti sarebbe piaciuto, Giulio.”. Ormai erano in prossimità della casa quando Loris indicò un’ala del fabbricato che Giulio non aveva ancora visto.
“Entriamo di là. E’ una depandance che Augusto ha ricavato da un vecchio locale e che ha trasformato in una specie di anticamera, utilissima quando si torna da qualche ciaspolata o da qualche passeggiata. Io la chiamo scherzosamente “la camera di pressurizzazione”, nel senso che ci aiuta a riportare il corpo a temperatura ambiente e a rilassarsi prima di entrare nella vera e propria casa.”. Sorrise a Giulio e si avviarono verso l’entrata.
Un dolcissimo tepore avvolse gli uomini appena dentro. La stanza era un gioiello. Le pareti di legno parevano catapultare chi entrava in una vera e propria baita di montagna. C’era un comodissimo e spazioso divanetto, un tavolino con quatto sedie e addirittura un bancone con un minuscolo cucinino per potersi fare un caffè e sgranocchiare qualcosa.
Il tempo necessario a dare uno sguardo alla stanza e togliersi i giacconi che notarono la presenza di un’altra persona.
“Ma buongiorno Anita” disse Loris salutando con entusiasmo la giovane. “ Che bella sorpresa trovarti qui”.
Anita, in piedi vicino al bancone, si avvicinò quasi saltellando e si fermò di fronte ai due uomini con le manine giunte dietro la schiena e spingendo avanti il petto.
“Buongiorno” disse, sorridendo dolcemente. Questa volta i capelli ,abbelliti da due coloratissime forcine, erano legati in una coda che le ricadeva graziosamente dal lato destro sul petto. Indossava una tuta da allenamento grigia molto aderente e a vita bassissima, tanto che erano visibili i bordini degli slippini azzurri, e un top scollato che le metteva in risalto le tette lasciandole scoperto l’ombelico. Ai piedi indossava dei calzini colorati.
“Ma come mai in piedi così presto?” le chiese Loris.
“Mi annoiavo così tanto a letto” rispose la ragazza sorridendo e guardando prima Loris e poi Giulio.
Lo sguardo di Giulio, che mai si sarebbe aspettato di trovarla lì, era calamitato dal top scollato che lasciava intravedere le tette della giovane.
Loris si sedette sul divanetto. “ Senti, perchè non ci fai due caffè? Siamo così stanchi, è stata una passeggiata davvero faticosa”.
Anita sorrise e voltandosi si diresse verso il bancone dove c’era la macchinetta del caffè. Dalla parte superiore della tuta fuoriusciva il bordino degli slip. La ragazza sculettò vistosamente fino al bancone. Giulio non riusciva a togliere gli occhi da quel ben di dio. Si sedette, un po’ confuso, e sorseggiò il caffè che la ragazza aveva portato ad entrambi.
“Ci voleva proprio un bel caffè” disse Loris soddisfatto . Giulio degustò il caffè bollente mentre Anita rimase in piedi.
Come se se ne rendesse conto solo ora , Loris guardò entrambi e disse:” Ma se non sbaglio noi 3 avevamo un discorso in sospeso ”. La ragazza piegò leggermente la testa di lato con fare interrogativo.
“Giulio mi sembrava molto interessato al discorso dell’apparecchio. Vogliamo forse lasciare il discorso a metà?” disse Loris sorridendo a Giulio e poi guardando Anita.
Anita fece di no con la testa.
“Credo di no” aggiunse Giulio.
“Molto bene. Vieni Anita, avvicinati” le disse Loris. Anita si avvicinò al divanetto. “Ora, per favore, inginocchiati un attimo così diamo un’ occhiata”.
Anita eseguì, inginocchiandosi ai piedi dei due uomini seduti sul divano. Appoggiò le mani tese sulle cosce,e spinse leggermente in avanti le spalle.
“ Su, ora da brava , facci un bel sorriso”. Anita sorrise, svelando l’apparecchio.
“L’igiene orale è fondamentale con un apparecchio, Giulio. Vedi come sono belli bianchi i dentini di Anita?” .Giulio confermò, seppure un po’ stranito da quella bizzarra situazione.
Poi l’attenzione di Loris venne catturata da un nuovo particolare.
“Ma lì cosa vedo? Cos’è questa bella novità?” disse alla ragazza.
“Ho messo qualche brillantino sulla lingua” disse Anita con entusiasmo.
“Ma che brava. Lo hai fatto per questa occasione speciale?” le chiese Loris sorridendole.
“Si, li ho messi per questa occasione” disse la ragazza guardando prima Loris e poi Giulio.
Aprì la bocca e tirò fuori la lingua. Su di essa aveva posizionato qualche brillantino sparso.
“Sono veramente fantastici, che bella idea” disse Loris. “ Hai visto Giulio?”
Giulio guardava con sempre maggior straniamento misto a un’eccitazione che pian piano aumentava. La situazione gli pareva sempre più surreale.
“Molto carini, davvero” disse continuando a guardare la lingua esposta di Anita.
Loris le spostò dolcemente dietro le spalle la coda di capelli e le accarezzò la testa.
Così inginocchiata , con le spalle strette in avanti , il culetto appoggiato sui talloni, Anita metteva inoltre in risalto la scollatura del top.
“ Anita,ma quel top, così carino” esclamò improvvisamente Loris.
“Dite che è carino?” rispose la ragazza, drizzando la schiena, guardandosi le tette e gettandole in pasto ai loro sguardi.
“Assolutamente” confermò Loris.
“Sono sicuro che anche Giulio apprezzi. Anzi, credo che però così tu lo stia mettendo davvero in difficoltà ”.
Giulio lo guardò sorpreso. “ Ma no Loris ,che dici? Che intendi?”
Loris sorrise. “ E’ normale Giulio, non te ne devi preoccupare. ” e rise, battendogli una mano sulla spalla.
“Sarebbe strano il contrario, Giulio” .
“No Loris, abbi pazienza, non accetto assolutamente che tu…” cominciò a protestare Giulio, ma improvvisamente intervenne Anita.
“Io lo chiamo “effetto Anita” disse la ragazza.
I due uomini la guardarono.
“Effetto Anita? Sembra interessante. E che conseguenze ha l’effetto Anita?” disse Loris.
“Non lo so” disse la giovane.
“Su, non fare la preziosa. Si che lo sai” le disse dolcemente Loris.
Anita sorrise timidamente.
Loris la incalzò “ Su su, ora ci hai incuriositi, vero Giulio?”. Giulio non sapeva che dire.
Fu anticipato da Anita che alzò la manina, la chiuse a pugno e la fece andare su e giù, mimando una sega.
Giulio diventò rosso fuoco. Nel contempo vedere la ragazza simulare il gesto di una sega lo eccitò a dismisura.
“Oddio. Ma intendi che gli uomini dopo averti visto…cosa fanno? Diccelo perchè forse non abbiamo capito bene” le domandò Loris. Giulio non osava dire una parola.
“Si fanno una bella sega” rispose Anita sorridendo.
“Ma davvero? E’ interessante“ le disse Loris.
“ E vogliamo assicurarci che anche questa volta l’effetto Anita ha raggiunto il suo scopo?”. Anita annuì.
Gattonando si avvicinò ai due uomini seduti sul divano.
Allungò la manina destra sulla patta di calzoni di Loris e quella sinistra sulla patta di quelli di Giulio , saggiandone lo stato.
Giulio fu quasi preso alla sprovvista, era successo tutto troppo velocemente. Ma favorì il lavoro della ragazza allargando le gambe.
“Allora?” disse Loris ad Anita. “Obiettivo raggiunto?”
“ Si “ disse Anita sentendo i due cazzi diventare ancora più duri sotto le due manine. Massaggiò per qualche secondo coi palmi delle mani.
Poi Loris le staccò la mano dal suo pacco. Anita allora si dedicò a Giulio. Come una gattina , gli si accoccolò ai piedi. Gli sbottonò lentamente i pantaloni guardandolo negli occhi, poi tirò giù la cerniera, abbassò leggermente gli sip e con la manina estrasse il cazzo dell’uomo.
“Brava la mia Anita” disse Loris. “E’ uno dei regalini di Natale che aspettavi, vero?”.
Anita annuì, stringendo l’uccello alla base e guardando Loris.
“Molto bene. Nessuno ti impedisce di giocarci, sai?” la spronò Loris.
Si avvicinò al cazzo e, sempre tenendolo alla base, appoggiò la lingua sull’asta. Piegando un poco la testa di lato, cominciò a farla scorrere lentamente su tutta l’asta, portando la testa giù e poi portandola giù.
Giulio non aveva un’erezione del genere da anni. Gli pareva che tutto il sangue che aveva in corpo fosse confluito sul suo cazzo, che sentiva duro come non ricordava fosse possibile. Guardava in estasi quella testolina che andava su e giù e che faceva scorrere la lingua umida sul cazzo, e quando lei lo guardava negli occhi aveva paura di venire improvvisamente. Si controllò cercando di pensare ad altro. Poi Anita scese sulle palle dell’uomo, avvolgendole con la lingua e poi leccandole in tutti i punti possibili con la punta . Con una manina teneva ancora ben impugnato il cazzo.
Loris le accarezzò dolcemente i capelli. Poi Anita tirò su la testa e , tenendo ancora alla base l’uccello, lo infilò molto lentamente in bocca, facendo scivolare tra le labbra. Portò poi le braccia dietro la schiena e, senza nessun altro aiuto manuale, cominciò ad andare su e giù con la testa. Con molta lentezza iniziò a spompinare Giulio.
“Mi raccomando” le disse Loris “Non vorrai far sentire l’apparecchio a Giulio”. Anita si staccò per un momento, fece no con la testa guardando Loris e poi riprese il pompino. Loris si diresse quindi verso la finestra. Si accese una sigaretta osservando il cielo azzurro , ora quasi avulso dalla scena che si svolgeva a due passi da lui. Sentiva distintamente i rumori della bocca di Anita che continuava a succhiare. A Giulio non era mai capitato di ricevere un pompino del genere. Ebbe l’impressione che Anita lo facesse come se stesse facendo un’attività ordinaria, da tutti i giorni. Come se fosse avvezza a far frequentemente quel genere di cose. Come se per lei spompinare fosse una cosa normalissima. Andò avanti per un bel pezzo. Giulio non sapeva quanto sarebbe riuscito a resistere, il limite era vicino. Sentiva le palle gonfie, che chiedevano a gran voce di essere svuotate.
Loris tornò a sedersi sul divano e si slacciò la patta. Estrasse il cazzo, già bello duro , prese una manina di Anita e la portò su di esso. Giulio ,con una punta di gelosia, notò che l’uccello di Loris era decisamente più voluminoso del suo. La manina della ragazza lo avvolgeva ma non riusciva a stringerlo interamente. Anita non smise un secondo di spompinare Giulio, strinse il cazzo di Loris e iniziò a fargli una sega. Con sincronia perfetta, segava e succhiava contemporaneamente. Dopo un tempo che Giulio non seppe definire, Loris mise una mano sotto il mento di Anita e la staccò dall’uccello di Giulio. Le prese una mano e la portò sull’uccello di Giulio. Anita continuò a menare il cazzo di Giulio lentamente mentre Loris le chiese:
“Credo che il nostro amico Giulio sia quasi al limite, vero Anita?” Anita confermò con un breve cenno di assenso.
“ E sai cosa vorrebbe fare adesso?” le sorrise Loris.
“Si” disse Anita.
“ E cosa? Su , non essere timida. Dillo pure a Giulio” chiede Loris.
La ragazza guardò timidamente Giulio e poi tornò a guardare Loris.
“Cosa vorrebbe fare? “ la incalzò Loris.
Anita sorrise,sempre intenta a segare, e con la sua vocina disse:” Vorrebbe sborrare tanto”.
“Vorrebbe sborrare tanto o vorrebbe tanto sborrare?” le chiese Loris.
La ragazza sorrise. “Tutte e due”.
Giulio non ne aveva più, stava quasi impazzendo. Gli sembrava di essere sul set di un film, tanto la situazione gli pareva irreale e,al contempo, eccitante.
Loris si alzò e invito anche Giulio a farlo. Anita rimase in ginocchio ai loro piedi.
“Credo che Anita non abbia ancora fatto colazione, sai Giulio” gli disse Loris. Giulio non credeva quasi alle sue orecchie.
“Vero Anita?” . Anita scrollò la testa confermando il dubbio di Loris.
“Povera piccola” disse Loris accarezzandole la testa. “Giulio, vogliamo lasciare questa giovane ragazza senza colazione?” .
“Credo di no” rispose Giulio, incredulo. Fu ancora più sorpreso non appena Anita aprì la bocca , estrasse la lingua e,dal basso, guardò Giulio negli occhi mettendosi in attesa. Giulio si eccitò ancora di più alla vista della ragazza in quella posa di attesa. La lingua era impreziosita da quei deliziosi brillantini, e l’apparecchio quasi luccicava da quanto era lucido. Si prese il cazzo in mano , lo avvicinò alla lingua e cominciò a farsi una sega.
Loris faceva lo stesso osservando la scena.
Nel rapporto di coppia con la moglie il sesso languiva perciò Giulio aveva accumulato una grande quantità di sperma nelle palle.
Si segava sempre con più foga guardando inebetito Anita che, immobile a bocca aperta, attendeva di essere nutrita. Accompagnato da un gemito di liberazione, il primo fiotto di sborra, molto densa e bianchissima, riempì la lingua di Anita. Ne seguì un altro, della stessa intensità e poi un terzo che Giulio indirizzò direttamente nella bocca di Anita.
Anche Loris continuava lentamente a segarsi guardando la bocca della giovane riempirsi di sborra. Giulio si scrollò la cappella dalle ultime gocce. Anita, sempre immobile guardò prima l’uno e poi l’altro, mostrando bene ad entrambi la lingua ricoperta di quel liquido caldo e denso. A quel punto chiuse la bocca, deglutì inghiottendo tutto il seme dell’uomo e la riaprì, mostrando la lingua pulita. Loris le prese la testa, la girò verso di sé. Anita spalancò ancora la bocca. Le appoggiò la cappella sull’apparecchio e iniziò a sborrare copiosamente. In breve tempo l’apparecchio di Anita fu coperto dallo sperma dell’uomo. Dai ferretti colava sulla lingua e
nella bocca. Loris si svuotò completamente le palle. Poi le accarezzò i capelli.
“Su, facci un bel sorriso”.
Anita sorrise ai due uomini, mostrando l’apparecchio e la lingua, ricoperte di sperma. Poi aprì la bocca, mostrando il seme che le si era accumulato sotto la lingua. Come fatto poco prima, chiuse la bocca, deglutì, e riaprì la bocca mostrandola ora completamente libera dalla sborra, sebbene si vedessero ancora alcuni filamenti particolarmente densi tra i ferretti dell’apparecchio.
Giulio era fuori di sé, la ragazza aveva ingoiato due sborrate senza batter ciglio. Mai in vita sua aveva vissuto una cosa del genere.
“ Ora hai il pancino bello pieno” disse Loris ad Anita che, ancora in ginocchio , sorrise. Entrambi si rivestirono, tirandosi su mutande e pantaloni. Giulio avrebbe voluto dire qualcosa ma gli mancavano le parole, ancora doveva metabolizzare quanto appena accaduto.
Anita invece, quasi come se niente fosse, si rialzò. Raccolse il suo telefono e sgattaiolò via.
Loris mise un braccio intorno alle spalle di Giulio . Lo vedeva particolarmente esterrefatto.
“Vedi Giulio,come ti dicevo ieri sera alzarsi la mattina presto rivela sempre qualche sorpresa”.
“Me ne sono accorto” rispose Giulio, ora un po’ più rilassato.
“E forse, sai, le sorprese potrebbero non finire qui” aggiunse Loris mentre entrambi si avviarono verso le loro stanze.
Questo racconto è opera di fantasia. Tutti i personaggi,gli episodi e le battute di dialogo sono da intendersi come del tutto immaginari. Niente di ciò che è narrato è da alludere a persone,cose o situazioni reali.
Per commenti: psychedelicat1@yahoo.it
Mamma mia ruben, mamma mia... Ti prego, scrivimi a gioiliad1985[at]gmail.com , mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze…
ciao ruben, mi puoi scrivere a gioiliad1985[at]gmail.com ? mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze...
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
certoo, contattami qui Asiadu01er@gmail.com
le tue storie mi eccitano tantissimo ma avrei una curiosità che vorrei chiederti in privato: è possibile scriverti via mail?