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Erotici Racconti

La Cognata Dominata

By 22 Gennaio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Prologo:
Questo racconto segue uno dei paragrafi presenti su ‘La Cognatona’ (par. 8)
Spero che apprezzerete anche questo ramo di racconti.

Una mattina il mio cellulare squillò, mia cognata la sorella minore di mia moglie mi chiamò. Ella voleva vedermi per far due chiacchiere. Fissai un incontro all’ora di pranzo. Lei non lavora troppo lontano da me. All’ora fissata ci trovammo nelle vicinanza di un ristorantino che conoscevo. Era poco frequentato dai colleghi, ma si mangiava bene. La poca frequenza era dovuta all’alto costo del pranzo .
Era ormai primavera lei mi aspettava vestita in modo elegante ma casual. Portava dei pantaloni un giobbuttino che copriva un maglione leggero ed una camicetta con la borsetta a tracolla.
Camminammo fianco a fianco fino al locale parlando del più e del meno.
Ci accomodammo nel locale , sfogliammo i menu e ordinammo entrambi un primo. Una volta raccolto l’ordine dal cameriere lei iniziò a parlare del motivo del nostro incontro. Parla sotto voce quasi per scrupolo, non vi erano problemi eravamo in una sala piena di gente molti erano intenti nei loro discorsi per cui di certo non facevano attenzione alle nostre parole.
Lei mi raccontò che dopo il nostro ultimo rientro a casa o meglio dopo il passaggio che le avevo dato, lei, continuava a pensare a me. Sapeva che era sbagliato ma non poteva farne a meno. Mi raccontò che prima di addormentarsi spesso sognava di noi due a letto insieme. L’ultima volta per prendere lo stimolo con suo marito pensava a me. Io mentre parlava divenni rosso, certo ne ero lusingato. Ci volle quasi tutto il pranzo per raccontarmi i suoi pensieri e le sue sensazioni. Dopo aver mangiato il primo e preso un caff&egrave uscimmo fuori e ci dirigemmo verso la piazza del nostro incontro. Nel tragitto presi la parola e le feci una domanda precisa: ‘ A prescindere da tutte le possibili complicazioni che vuoi da me? Vuoi un incontro sessuale?’ A questo punto non aveva scelta e doveva rispondere onestamente senza preamboli. Lei si fermo mise il suo braccio sotto il mio avvicinò il suo volto a me e disse: ‘Credo di Sì! Però deve rimanere un nostro incontro e basta! Nessuno lo deve sapere, se accetti tale condizione per me va’ bene.’ Io ripresi a camminare con lei al fianco e dopo essermi acceso una sigaretta le dissi :’ Va bene, anche a me farebbe piacere.’ Lei sembro avere uno sguardo soddisfatto ed un peso in meno addosso. Poi guardandomi mi disse: ‘maaa non avevi smesso di fumare?’ Io la incalzai : ‘ Al lavoro no, quando sono un po’ nervoso o tranquillo amo ancora appizzarmi una sigaretta, a casa evito per via della piccola.’ Detto questo gli strizzai l’occhio . Andammo insieme alla fermata del bus. Io a questo punto iniziai a parlarle in modo serio : ‘ allora se vogliamo farlo e sottolineo che siamo in due dobbiamo organizzarci bene. Punto uno le nostre controparti devono rimanere allo scuro, e un’altra cosa tu usi la pillola? ‘ Lei mi guardo’ e disse : ‘ Vvv Veramente nò in questo periodo.’ Io : ‘ Bhe allora riprendila , io amo il genuino ‘ e gli strizzai l’occhio. Quindi continuai ‘ Andremo in territorio neutrale , mi hanno parlato di un bel posto e poi vedremo sul da farsi, mia moglie andrà via tra un mese per lavoro io avrò dieci giorni di libertà se tu trovi o riesci a sganciarti da lui potremmo goderci un sabato’ Lei quindi mi guardò e sentendo il rumore del bus mi disse : ‘ mmm prendo il prossimo, ‘ si sapevo del viaggio di lei e stò organizzando un viaggio a mio marito con suo figlio presso i suoi genitori in puglia, così dovrei essere libera.’
Suo marito era un uomo divorziato e dalla precedente relazione aveva avuto un figlio che tra l’altro secondo me era un po’ scemo , ma, questa &egrave un’altra storia.
Ci sedemmo sulla panca, io misi in bocca una cicca che offrii anche a lei e continuammo a parlare. Mentre continuavamo a divagare i nostri sguardi divennero intensi ed io presi l’iniziativa e la baciai. Sembravamo ragazzini poco dopo avvertimmo il rumore tipico dell’autobus e lei mi salutò io ripresi la strada per l’ufficio.
Nei giorni successivi iniziammo ad avere un rapporto telefonico più profondo ove scherzavamo e ci raccontavamo le varie cose che ci riguardavano. Aveva quasi degli orari per le chiamate, spesso non vedevo l’ora di sentirla. In un certo senso mi sembrava di essere tornato indietro nel tempo , ove giochi con una donna per frequentarla e portartela a letto, se ci riuscivi. In ogni caso questa cosa mi intrigava parecchio. Finalmente arrivò la fatidica settimana. Mia moglie parti quel Martedì e tutto era pronto per un buon venerdì sera e tutto un sabato. Chiesi il supporto della mia cognatona per gestire mia figlia nel week-end. Lei fù disponibile. A mia moglie raccontai che avrei passato il week-end in giro con due miei buoni amici. Avvisai i miei amici che avevo bisogno della loro collaborazione. Non stetti a spiegargli come o con chi. Dovetti però raccontargli che da un po’ di tempo avevo una relazione sessuale con un’altra donna e che quello sarebbe stato il nostro ultimo incontro. Anche se non era vero non era un problema, a volte gli amici, quelli veri ti aiutano senza chiedere nulla da te. Non raccontai nulla di specifico a loro, e fui pure ‘cazziato’ perché sapevano che così giocavo sporco mettendo a rischio il mio matrimonio. In passato ci eravamo divertiti assai insieme ne avevamo fatte di ogni. Io in genere ero quello che attaccava bottone con le ragazze e poi ce la giocavamo. Era più facile che avessero la meglio loro essendo molto più alti di me. Non che io sia un tappo intendiamoci il mio 1,76 c’&egrave &egrave che loro sono entrambi alti oltre 1,90 si giocano un testa a testa di pochi centimetri.
Il sabato prima mi ero diretto a due negozi uno per l’acquisto di materiale particolare per condurre giochi sessuali, volevo spingere lei oltre ogni limite, anche se non lo sapeva che io le avevo già infranto il suo buco del culo e avevo visto in quell’occasione che era stata dominata a pieno dalla mia altra amante. Il secondo luogo era un negozio di intimo. Da discorsi fatti in passato sapevo che non era un amante di biancheria particolare, secondo lei le piaceva usare l’intimo ‘della nonna’ . Il mio problema erano le sue misure. Lei era leggermente più alta di mia moglie, ma, più magra. Di mutandine era una seconda , il seno era scarso. Forse arrivava ad una seconda, ma, scarsa. Mia moglie era ben dotata una bella quarta davvero stuzzicante. La commessa mi aiutò e mi suggerì un particolare completo con imbottitura che permetteva eventuali adattamenti . Come mutandine scelsi il modello a coulotte. Soddisfatto dei miei acquisti li stivai in garage in attesa del Venerdì.
E il Venerdì arrivò avevo scelto un bell’albergo sul lago con vasca ad idromassaggio un posto caro, ma, lontano da sguardi o da incontri indesiderati. Nella tarda serata iniziò il nostro viaggio verso la libertà sessuale. Io arrivai a casa sua la chiamai al telefonino e l’aspettai giù. Stivai la sua valigia nel baule e partimmo. Quella sera pioveva abbondantemente .
Il viaggio fù molto tranquillo, ci fermammo ad un autogrill per mangiare e prima di ripartire chiamammo i nostri coniugi senza ovviamente raccontare nulla di noi. Una volta espletati questi doveri riprendemmo il nostro viaggio. Nel viaggio parlammo e scherzammo avevamo sempre avuto uno splendido rapporto noi due. Una complicità particolare quando ci trovavamo in compagnia. Usciti dall’autostrada c’era un percorso presso la statale, sulla strada vi erano diverse puttane e travestiti. I travestiti se passavo lento verso di loro facevano vedere il loro pisello e la mia compagna guardava con allegria e piacere.
Giungemmo all’hotel entrammo nella Hole ci registrammo fummo scortati alla stanza, una volta uscito il cameriere, dopo aver intascato la mancia, ci rilassammo visionando la stanza.
C’&egrave un bel frigor le pareti sono tappezzate con fiori. Il letto era bello grosso in fronte un mega schermo con sky abilitato . Quando lei entrò in bagno ne uscii sorridente avendo notato la mega vasca a idro-massaggio ricoperta per fungere anche da doccia.
Misi le borse nell’armadio e dalla mia estrassi il completino avvolto nel pacchetto regalo.
Lo misi sul lettone e le dissi : ‘ REGALINO!!!’ Lei tutta felice apri il pacchetto. E guardandomi mi disse : ‘ Umm giusto per questa magnifica occasione . E bello grazie ‘ Quindi si avvicina a me che ero comodamente seduto sul letto ed inizia a baciarmi. Lei rimane in piedi ed io mantenendo il contatto la faccio sdraiare lentamente sopra di me.
Continuammo per un bel po’ quel bacio e giocammo con i nostri corpi sfregandoci l’uno sull’altro. Lei era vestita con una gonna stretta e un maglioncino a collo alto di cotone pesante. Ad un certo punto io ero sopra di lei e mi strofinavo su di lei come se la stessi scopando. Dopo un po’ di quella danza mi alzai mi diressi alla mia borsa ed estrassi una bottiglia di cointreau . Ne feci una bella sorsata e la passai a lei. Sapevo che in passato era stata una buona bevitrice ultimamente aveva deciso come di allontanarsi da queste bevande, ma non fece obbiezioni e al termine della sorsata mi disse: ‘Buono non l’ho mai bevuto!!! Ti dispiace mettermene un po’ nel bicchiere non mi piace bere a canna, grazie.’
Io mi diressi sopra il frigor presi un bicchiere e lo riempii, poi la guardai e dissi ‘ E’ bhe ti dò ragione su questo punto, senti perché non provi il regalino? ‘ Intanto le porgevo il bicchiere, lei allora ne fece un nuovo sorso e prese il completino diretta in bagno. Io allora l’avvolsi con il mio braccio e le dissi subito: ‘No, No, puoi cambiarti qui voglio vedere la diretta’ ‘ Lei arrossi, io mi accomodai con il bicchiere in mano sul letto appoggiai la bottiglia a terra e l’ammiravo. Abbassai il volume del televisore che era su un canale a caso. Lei allora si mise in centro stanza e inizio a dire: ‘ Ma dai mi vergogno’ il tutto con un’espressione divertita e si avvicinò per fare una nuova sorsata dal bicchiere che mi restituì. Io prontamente lo riboccai e guardandola le dissi: ‘ Adesso comando io! Devi esaudire i miei desideri.’ Si avvicinò alla scrivania e levò i suoi anelli poi si levò le scarpe. In stanza aleggiava un odorino di piedi che io le feci notare scherzando e lei nuovamente sorrise e coprendosi con le mani la passera. Poi le sue mani andarono dietro e girando per la stanza sganciò la gonna, si avvicinò a me per fare un nuovo sorso e porgendomi il sedere per sganciare la cerniera. Finito l’opera le diedi una leggera pacca sul tondo sedere, lei allora si rimise al centro della stanza e fece cadere lentamente la gonna. Ora vedevo i collant scuri che l’avvolgevano; quindi passo a levarsi la parte superiore. Vidi la sua piccola pancetta e il suo corpo magro . Il reggiseno blu che copriva le piccole tette. Poi dandomi la schiena sgancia il reggiseno. Cantando con la voce si gira verso di me mostrandomi il seno. Io per incitarla appoggia il bicchiere e le feci un piccolo applauso . A quel punto lei corse verso il bicchiere per farne un nuovo sorso. Subito dopo ridendo riempi il bicchiere e mi bacio lasciandosi accarezzare da me. Aveva in bocca un po’ di liquore che mi passo con il suo bacio. Di nuovo le lingue insinuose si univano. Dopo averla baciata le chiesi di terminare il mio spettacolo. Lei tornò al centro si girò di spalle e iniziò a farsi scendere i collant il tutto con delicatezza sembrava quasi una professionista. A questo punto vedevo il suo magnifico sedere ricoperto da degli sleep da donna blu in tinta con il reggiseno. A questo punto indietreggiò e mettendo il culo in faccia si tolse con rapidità l’ultimo capo. Io le presi i fianchi poi le abbassai la schiena le feci allargare dolcemente le gambe e inizia a leccarle la figa pelosa. L’accarezzavo e sentivo che lei apprezzava ad un certo punto mi discostai ed iniziai a baciarle il sedere . Poi la spinsi facendola mettere con le mani in avanti a terra e con la mano esplorai il suo ano. Senza ritegno infialai l’indice nel buco. Lei urlò ‘ahhff’ Poi le diedi un pacca lasciandole un segno della mia mano sulla chiappa.
Lei ‘Aiii, maa che’ ??’
Io la incalzai: ‘ Sono io che decido cosa e come fare!’ Lei mi guardò con la faccia tipica di una bimba che &egrave offesa per la marachella mal fatta.
La guardo e le dico: ‘ Sei stata davvero brava!! Ora ti darò un premio. Vai in bagno apri l’acqua e riempi la vasca’ Mentre le dicevo questo le strizzai pure l’occhio. Lei allora mi guarda beve un nuovo sorso e mi dice ‘ Va Bene!!! Sta per finire la bottiglia però ‘ lo posso portare di là, il bicchiere? ‘
Io :’ Certo mia dolce troietta! Non ti preoccupare ho un’altra bottiglia domani al limite facciamo rifornimento ‘
Lei: ‘ Ei piano con le parole’. ‘ cambiando espressione.
Io allora con volto serio: ‘ Guarda che qui non ci sono le solite persone ‘ che si conoscono da diverso tempo. Qui ci sono due adulteri che devono divertirsi . Le regole non esistono se ti và bene così ottimo, ‘ ‘ se nò interrompiamo subito. Decidi ! Non puoi cambiare idea o giochi o non giochi ma una volta deciso si và. Io non ti ho dato regole, ne limiti devi fare lo stesso. ‘
Lei riflette un attimo e poi mi dice : ‘E’ giusto quello che dici. Sono d’accordo mio MAIALE! ‘
Mi resi conto che in parte le piaceva essere sottomessa , quello era solo un piccolo tentavo per vedere chi conduceva il gioco ed era chiaro che ero io, a prendere decisioni. La sua volontà era stata spazzata via da me.
Prima di andare via mi diede un nuovo bacio e con la mano sinistra una palpata al mio cazzo avvolto dai pantaloni. Poi una leccata al collo e avvicinandosi al mio orecchio sussurò: ‘ Mi fai morire!!! Toccami la figa sono tutta bagnata per te!’
Io non potei fare a meno di passare la mano di taglio in mezzo alle sue nude gambe e riempirmi del suo liquido. A questo punto le dissi :
‘ Veramente fradicia sei !!!’
Lei mi disse : ‘E’ si ‘ E’ un problema mio creo un bel po’ di ‘. Soprattutto se ho tanta voglia di essere scopata o scopo con un vero uomo. Sò bene che hai un discreto uccello sotto i pantaloni , mia sorella mi ha sempre detto di te. E l’ho sempre invidiata ed ora potrò averti qui, non vedo l’ora di sentirti dentro di me!… va bh&egrave vado in bagno. ‘ E così si diresse nell’altra stanza lasciando la porta ben aperta.
Io rimisi quasi di stucco c’era poco da dire, mi accesi una sigaretta sorseggiando dalla bottiglia un sorso. Aprii la finestra per non appestare la stanza.
Al termine sorseggiai di nuovo il liquore incominciavo a sentire un po’ dell’effetto devastante della ‘fattanza’, il che da un lato non era male, l’alcol sul mio pisello ha l’effetto di prolungare il momento del mio apice di goduria, disordinatamente mi levai i vestiti e dopo essermi smanettato un attimo per rendere ritto bene il mio cazzo mi diressi da lei con la bottiglia in mano. Lei era appoggiata al bordo per controllare l’acqua sentendomi arrivare mi disse: ‘ Ho aggiunto sto bagno schiuma’ indicando una boccetta e poi si voltò vedendomi nudo sorrise ed io le presi i fianchi per passarle in mezzo alle chiappe il mio pene. Lei si godette la sfregata e poi voltandosi prese con le mani il mio palo e si strofinava addosso . Poi riiniziammo a baciarci fino a che la vasca non fu pronta. Entrammo in acqua e giocammo nudi fra le bolle e di tanto in tanto bevevamo un po’ di quel nettare.
Passammo un po’ di tempo in acqua e prendendo delle patatine che vi erano di là, e le mangiammo stando in acqua. La temperatura dell’acqua e il ciclo di bolle era regolato da un computer che io mi ero divertito a studiare. Quelle patatine andarono giù con piacere e risollevarono un po’ il mio stato alcolico.
Mentre ero in acqua, giustamente, il mio membro si era un po’ rammollito tant&egrave che mi venne voglia di scaricare un po’ di pipi. Uscii dalla vasca mi misi l’accappatoio e con le mani in vita come un grande uomo che si libera pisciavo nel water. Lei ovviamente dal suo angolo di vasca mi osserva, inebriata dall’idro-massaggio.
Al termine mi scrollai per bene poi la guardai, lei aveva uno sguardo intrigante come pronta a ricevere qualche cosa da me; quindi le dissi : ‘ Vado di là prendo un nuovo giocattolo per te ‘. Chiudi gli occhi per favore’
Andai a frugare nella mio trolli estrai il sacchetto con gli oggetti acquistati e tirai fuori il fallo di gomma rosa con ventosa. Corsi in bagno chiusi l’asse del water e premetti l’affare sopra. La ventosa fece ‘cioch’ e il coso in gomma a forma di pene ben definito molleggio li in fronte. Mi tolsi l’accappatoio e le dissi: ‘ Dai ora puoi aprire gli occhi!’
Lei li aprì e dinnanzi a lei vide l’affare, non riuscii a trattenere una simpatica risata. Io rientrai in vasca e iniziai a baciarla sfregandole la figa in acqua con le mani. Nel bagno appannato faceva caldo . Poi dopo un po’ le dissi: ‘ Ti voglio vedere cavalcare Willy ‘ indicando il cazzone in gomma.
Lei: ‘ Ma daiiiii’.’
Io : ‘ Su che ti piacerà , vai sii una vera troietta!!!’
A questo punto lei usci dalla vasca, io agevolai il passaggio, una volta fuori prese il mio accappatoio ed iniziò ad asciugarsi. Quando fù soddisfatta attacco l’accappatoio e mi mise praticamente il culo in faccia piegandosi a novanta gradi e mi disse : ‘ Mi lecchi un po’ prima?’ io risposi prontamente : ‘ Certo!’ e mi misi al lavoro. Ci volle poco per sentirla bella bagnata per il passaggio della mia lingua e delle mie dita.
Quando mi stufai di stimolarla le diedi un schiaffo forte sul sedere, lei subito sobbalzò e gridò :’ aiaaaa’ Poi le dissi : ‘ Dai fammi godere lo spettacolo’
Si posizionò con cura sopra Willy e piano, piano scese aiutandosi con una mano per tenere diritto il fallo in gomma. Piano, piano iniziò a farselo entrare sempre più in corpo e iniziò a salire e scendere. Tenendosi con una mano verso il lavandino. Ogni volta che aumentava il ritmo la sentivo invocare il piacere con urli o meglio con la voce , non era un urlo ma come un lamento &egrave difficile da definire so solo che il pisello mi diventava duro. Guardavo anche l’arnese che sembrava sempre più lucido per gli umori suoi. Dopo un po’ vedi la sua mano stringere il lavandino con forza i suoi occhi chiusi e il suo viso puntare verso l’alto. Essa scese ancora più giù per il bastone aprì la bocca e tirò fuori la lingua e poi disse: ‘ Siiiiii cosìììì daiiiii mi hai fatto godere, stronzo!! Ora dai mettimelo!!!’ .
Uscii dall’acqua e mi diressi in camera da letto previo aver indossato l’accappatoio per levare un po’ di acqua . Bevvi l’ultimo sorso di liquore e appoggiai la bottiglia vuota al mio fianco e poi la chiamai. Lei arrivo con Willy in mano e lo scaglio vicino al televisore . Io allora le ordinai di salirmi sopra. Lei non disse nulla e si mise in posizione e subito si infilò il mio cazzo in figa dicendo: ‘ OOOO era questo che volevo Riempimi di sborra!!!’ Lasciai che lei iniziasse il gioco poi di tanto in tanto catturando le sue coscie cambiavo il ritmo più o meno forte. Questo la faceva letteralmente impazzire . Sentivo sempre i suoi gemiti. Pur troppo notavo che mia moglie era sempre zitta: cambiava il respiro l’intensità ma quasi non la sentivo, e quei mugolii mi attizzavano ancora di più.
Ad un certo punto voltandomi vidi la bottiglia. Il collo non era lungo la presi e senza dirle nulla allargai il suo ano e le infilai il collo. Lei subito :’ Eiii che fai??’
Ed io : ‘ Godi e basta!! Troia!!!’
Lei: ‘ Perverso di merda!!’ e il tutto con il volto sorridente mentre con un movimento del collo scosta i lunghi capelli dal viso. Questa scena devo dire che mi &egrave rimasta impressa sono quei momenti che fotografi nella mente. E chiudo la piccola parentesi.
Poi io levai la bottiglia che lasciai cadere e mi godetti la mia sborratta. Sentivo il flusso inondare lei e il grande calore di lei nella figa . In quel mentre lei con le mani prese le mie spalle e le strinse e di nuovo quel urletto di piacere. Gli occhi sta volta guardavano i miei. A quel punto io le dissi: ‘ Levati dal trono e succhiamelo!!!’
Lei: ‘ mmmm non riesci a star fermo un attimo’ OK ma la tua sborra te la tieni!!! ‘
Alzandosi venne un po’ più in avanti e scaricò il liquido sui miei addominali. Mi sembrava un sacco ed era parecchio consistente era divenuto un pastone dei nostri umori. Quando fù soddisfatta iniziò come una gattina a leccare il tutto. Al termine spegnemmo la luce e ci addormentammo. Lei per un po’ mi avvolse con le sue braccia e gambe poi l’allontanai perché preferivo la quiete e anche l’alcol mi aveva dato un po’ di giramento di testa. Mi accesi una sigaretta mentre lei ormai era già nel mondo dell’oblio . Poi dopo essermi lavato i denti mi sdraia con la maglietta addosso per dormire.
L’indomani mattina il telefono in stanza suonò alle 8,30 era il portiere che ci svegliava. Avevo fissato io la sveglia. Colsi l’occasione per richiedere la colazione in stanza.
Quando mi eressi in piedi realizzai che avevo un lieve mal di testa dato dalla bevuta della sera. Svegliai la mia compagna che comunque aveva già aperto gli occhi. Non ci baciammo, sapevamo entrambi che avevamo un pessimo alito. Sono quel genere di riguardi che hai non per tua moglie o marito. L’avvisai dell’imminente arrivo della colazione . Io mi diressi in bagno per una doccia. Svuotai la vasca e iniziai. Mi feci la barba e uscii. Lei era sul letto con il vassoio , la brioche in bocca e il televisore acceso. Io non avevo fame mi bevetti il cappuccio. Lei poi andò in bagno e si fece una doccia. Quando uscii indossava il completino che le avevo donato. Mi disse : ‘ Bello grazie, mi stà bene?’
Io: ‘Si ho gusto ééé!!!’ e strizzai l’occhio, poi continuai ‘ Si ma oggi niente mutandine si và fuori”
Lei ‘mmm però non ho vestiti adatti e fuori piove parecchio”
Io ‘ Bhe allora ‘ faremo compere ho letto i cartelli ci dovrebbe essere un centro commerciale nelle vicinanze ‘ W gli acquisti’ ti cambierai poiii ” Il tutto detto con un bel sorriso.
Prendemmo la macchina e ci dirigemmo al centro commerciale. Iniziammo a girare per i vari negozi ; verso le dieci ricevetti una telefonata da mia moglie e gli raccontai un po’ di ‘panzane’ fissai un appuntamento telefonico dopo le sue ore di lavoro intorno alle ventitre. La mia compagna si era allontanate ed intanto aveva fatto lo stesso. Quando io terminai lei continuava la sua telefonata seduta su una panchina.
Mi sedetti vicino a lei e inizia a darle fastidio con carezze, alla fine mi allontanò con un sguardo adirato. Io attesi e dopo aver chiuso la comunicazione mi baciò. Finalmente entrammo in un negozio e comprammo un completo in lana leggera con gonna fino alle ginocchia.
In un altro negozio le comprai delle calze autoreggenti. Poi ci dirigemmo nell’ipermercato e comprammo dei salatini ed una bottiglia di Champagne Veuve Clicquot-Ponsardin, il mio preferito, una bottiglia dello stesso liquore bevuto la sera prima. Ovviamente mi fece comperare anche una cintura in pelle grossa dice che era indispensabile per il nuovo completo.
Verso mezzo giorno e mezza ci dirigemmo ad uno dei localini presenti, ci sedemmo e ordinammo. Il locale era vuoto eravamo gli unici clienti. Si trattava di un locale della catena ‘Cantina dei Mariaci’ . Appena giunto da bere le dissi : ‘ Perché non vai a cambiarti ? Ricorda di non metterti le ” Lei sorridendo annui prese i suoi sacchetti e si diresse in bagno. Io la seguivo con lo sguardo. Dopo essermi fatto un po’ di birra mi diressi in bagno.
Entrato vidi i due lavandini e tre porte una per invalidi ed le altre con i classici simboli uomo e donna. Chiamai lei ‘ e la voce proveniva dal bagno con la carrozzella. Le chiesi di aprirmi, lei si lamentò ma io insistetti e lei aprì.
Subito si giustificò :’qui c’&egrave più spazio’
Non era ancora pronta . Mi disse che doveva fare pipi .
Io : ‘Anche io ‘ falla tu per prima” Lei tirandosi sul la gonna simulando la seduta iniziò a scaricare. Mentre si tratteneva su, io la baciai. Quando ebbe finito rimase immobile in quella posizione, visto che io le ero in fronte. Allora mi slacciai i pantaloni, le feci scendere quasi a terra mi misi in posizione e le pisciai in mezzo alle gambe senza colpirla . Lei mi sorrise eccitata dalla situazione poi a bassa voce : ‘ E se arriva qualche d’uno?’
Io : ‘ E allora !!!, alzati e girati. ‘
Lei esegui io senza alcun preparativo in più infilai la mia spada dopo averla strofinata un po’ in mezzo alle due chiappe. Lei era già umida. Non ci volle molto tempo per venire anche lei era eccitata per la situazione e venimmo insieme vidi lei stringere con forza il rubinetto del lavandino. Poi io mi ripulii alla meglio con la carta igienica e quando lei si era ricomposta uscimmo per andare al tavolo. I camerieri, due giovani ragazze, ci guardarono sorridendo mentre ci muovevamo per la sala vuota. Qualche istante dopo arrivarono i piatti. Era palese che sapevano qualche cosa. Ma sinceramente me ne fregavo. Lei durante il pasto mi guardava sempre e sorrideva aveva proprio un aria felice. Entrambi ci scolammo due pinte di birra e un caff&egrave per chiudere il pasto.
Dopo pranzo, continuammo il giretto per il centro poi tornammo in albergo.
Durante il viaggio continuavo ad infilarle la mano sotto la gonna e l’accarezzavo con cura. Ad un certo punto lei si stufò e per farmi smettere mi aprì i pantaloni e si mise a farmi un pompino.
Mia moglie non era così brava. Le dissi subito che era davvero una gran pompinatrice. Dovetti accostare in una strada perché non riuscivo più ad avere la mente lucida per guidare mi facevo prendere da quel piacere.
In quel posto che trovai per caso c’erano dei capannoni industriali il luogo era giusto. Dopo averla scostata un attimo per parcheggiare le ordinai di riprendere il lavoro di bocca. Ora che non guidavo io potevo agire sulla sua fregna bagnata. Le passavo le dita in mezzo e poi giocai anche con il suo secondo buco. Lei d’istinto muoveva quel meraviglioso culo scoperto come se avesse dentro un cazzo.
Io sentivo che stava venendo il mio momento. Con la mano sinistra la bloccai e le dissi:
‘ succhia mia gatta!!!’
Mi stupì lei non si oppose e bevette tutto il mio seme. Al termine mi ripulì con cura l’uccello con la sua lingua. Quindi mi rivestii, scendendo dall’auto per mettermi a posto la camicia jeans nei pantaloni, e via alla volta dell’Hotel. Posizionai la macchina nel garage sotterraneo e con l’ascensore arrivammo a piano terra per recuperare la chiave magnetica lasciata la mattina. Poi riprendemmo l’ascensore per tornare in stanza. Ovviamente tutto era stato riordinato. Io feci spazio nel frigor per mettere lo champagne e poi ci sdraiammo sul letto per guardare un po’ di TV. Lei era abituata ad essere la padrona di quello che io chiamo ‘potere’ cio&egrave il telecomando . Appena lei si posizionò su un programma che per altro mi piaceva le rubai il telecomando e per dispetto iniziai a fere zapping. In quel momento lei mi guardò con aria di sfida, ma, non disse nulla. Quando trovai un’altra cosa che mi piaceva mi fermai su di esso. Ci accomodammo vicini sul letto avvertivo che lei aveva bisogno di coccole. Che le dispensai tranquillamente. Più tardi ci addormentammo per poco più di un ora.
Quando mi sveglia discostai lentamente lei che non sembrò svegliarsi.
Andai in bagno mi feci una bella pisciata. Mi svestii, tenendo gli sleep, presi le due cinture degli accappatoi e tornai di là. Mi misi a frugare in borsa e presi le manette ricoperte da un pelliccia sintetica comperate al solito negozio. Il letto era di metallo ottonato legai alle due estremità le cinture. Poi lentamente le allargai una gamba, avevo fatto un piccolo cappio che le infila senza ovviamente stringerlo, feci la stessa cosa per l’altra gamba; poi iniziai a baciarla, lei apri gli occhi io nella mano destra tenevo le manette, le presi il polso sinistro e lo tirai verso l’alto e le aggancia la manetta. Lei spalanco gli occhi come presa da paura, poi mi spostai poco e le aggancia l’altro polso facendo attenzione di bloccarla con la spalliera. A quel punto le tirai i due cappi girandomi sopra di lei con il pisello ricoperto sopra di lei. Lei annusò. Ho il dubbio che mentre compivo quelle operazioni lei ne fosse pienamente conscia e che come da protocollo stette in stato di finto sonno per darmi l’impressione di aver avuto la meglio su di lei.
Lei allora mi disse: ‘ Ma che bastardo sei??!! Mi hai legato completamente’ però ti sei dimenticato che sono vestita”
Io : ‘ dici? Credi che sia un problema??!!’ e intanto le stavo tirando su la gonna liberando la figa . Le sue tette mi interessavano poco, le avevo fatto i complimenti per lo stupendo culo ma non per il seno io ero abituato a meglio. Poi tornai nell’armadio e recuperai dalla borsa una bandana che gli legai intorno agli occhi rendendola cieca.
Lei allora parlò : ‘Perché?’
Io :’ Voglio che tu ti goda queste sensazioni senza pensare ad altro , sei la mia schiava?’
Lei : ‘ Si lo sono!!!’
Ero riuscito a sottometterla sorrisi e recuperai l’ultimo mio acquisto un altro vibratore. Lo accesi e iniziai a manovrarlo intorno alla sua figa fino a alla penetrazione. Dopo un po’ la vedetti ansimare urlacchiare e venire.
Le sue strette di mani forti la tradivano ogni volta. Lei voleva il mio uccello. Io invece pur avendolo duro mi risparmiavo per la notte e godevo nel vedere la mia dominazione su di lei. Per una donna non &egrave un problema venire più volte, io anche se non ero scarso sapevo che avevo dei limiti e per la sera avevo avuto una grande idea che mi balenava già nella mente, dalla notte precedente. Il fatto di avere il pieno controllo su di lei mi agevolava. Passò un oretta con lei legata presa dal piacere per poi slegarla . Andai al frigorifero e presi lo Champagne tirai fuori dal sacchetto della spesa due calici appena comperati. Li lavai sotto l’acqua e dopo aver stappato la bottiglia ne versai i due bicchieri. Iniziammo a bere, in stanza si stava bene rimanemmo ‘svestiti’ e iniziammo a parlare, mentre ci mangiavamo i salatini e le patatine acquistate.
Mentre ci confidavamo l’uno all’altro ci accarezzavamo. Lei mi tolse le mie mutande voleva avere l’arnese sotto il suo controllo. I discorsi furono interessanti: lei mi confidò che se nel primo periodo avessi mollato sua sorella lei mi avrebbe cercato perché ero il suo ideale, la cosa mi lusingò.
Poi parlammo dei rispettivi problemi con i nostri compagni. Io le confidai che amo mia moglie, anche se sessualmente ultimamente avevo qualche problema. Io mi ero accorto di avere una fame sessuale notevole e lei nò.
Anche se ci voleva parecchio per farla venire e questo mi agevolava, una volta venuta lei perdeva interesse per il sesso e passava nella fase gatto cio&egrave fusa e scambio di effusioni. Io amavo quella donna nei vari momenti della giornata, stavo da dio con lei e non l’avrei lasciata per nulla al mondo. Amavo mia figlia che aveva preso molto da lei. Mia cognata parlò di mia figlia che amava e aveva notato che io ero un buon padre . Il modo con cui lo disse mi commosse e quindi la baciai, non era un bacio con secondi fini ma un attimo di amore con carezze dolci in parti non intime. Quando ci distaccammo, anche lei aveva capito quell’attimo e le vidi il volto solcato da due lacrime. E’ un altro momento che rimarrà per sempre fotografato nella mia mente. Erano ormai le diciannove decidemmo di andare al ristorante dell’Hotel. Le mi chiese come vestirsi io le diedi carta bianca. Lei andò in bagno e si fece una nuova doccia. Sentendo l’acqua la seguii e ci scambiammo delle insaponature niente di che, quando lei iniziò a lavarsi i lunghi capelli io uscii dalla doccia, andai in stanza e iniziai a vestirmi per la cena. Mutande , maglietta, camicia, Jeans e un maglioncino di cotone che misi sulla sedia da indossare prima di scendere. Mi misi a guardare la tv in attesa della mia donna di quella serata speciale. Lei uscì dal bagno truccata e bella, vestita con un abitino da sera molto femminile, le mancavano solo le scarpe lei disse :’ Pronta andiamo?’
Io: ‘ sei davvero bella facciamo questo ultimo bicchiere e scendiamo’
Lei: ‘Mi gira già, un po’ la testa, ma, va bene.’
Il ristorante era elegante mangiammo lei un antipasto di mare e un primo seguito da un dolce ed un caffè io mi presi un buon riso con tartufi e delle patate arrosto un sorbetto ed un bicchiere di grappa. Durante il pasto ci bevemmo del vino bianco . Una bottiglia di vino locale frizzante non male. Io preferisco il rosso o il ros&egrave, ma, visto che lei iniziò con del pesce mi sembro azzeccata come idea. Lei non era un’amante dei vini tutta via io ogni volta che vedevo il bicchiere vuoto lo rimboccavo subito. Volevo che non fosse troppo lucida. I miei piani per la serata erano ardui e richiedevano un minore autocontrollo della sua volontà. Tornammo quindi in stanza. Non ci cambiammo e guardammo un po’ di tv in attesa delle rispettive telefonate alle nostre controparti. Io chiamai la mia ‘Cognatona’ per sentire mia figlia e poco dopo chiamai la moglie con la quale ebbi una piacevole conversazione.
Espletati i nostri doveri coniugali e congedateci dai nostri compagni eravamo liberi. A questo punto le spiegai il mio piano di battaglia.
Quindi mi sedetti bene e guardandola iniziai a spiegarle :
‘ Dunque ‘ io per sta notte ho voglia di fare una scopata, nel vero senso della parola, diversa dallo standard. ‘
Lei mi guardò interessata ed io ripresi:
‘ non sò come spiegarmi non voglio fare a due ‘ maaaaa ecco ho pensato di fare una cosa a tre’ mi spiego ho un piccolo sogno perverso che credo di poter far avverare con te. ‘
Lei mi guardò e si mise a posto i cuscini del letto per raddrizzarsi meglio poi mi disse : ‘ uuummmm cosa hai in mente, va bene che ti stò lasciando fare, ‘. ‘.
ma forse qui ti potrei bloccare ‘ ‘
Il cuore mi batteva in modo più accelerato ripresi il discorso con aria seria:
‘ Ecco stai tranquilla non voglio aggiungere un’altra donna fra noi, tu qui sei la mia schiava e nessuno di può sostituire’
Alla pronuncia di quella frase le scappo un sorriso e per un attimo mi sentii sollevato e quindi continuai il discorso:
‘ Ricordi l’altra sera lo stradone’ Bhe c’erano dei travestiti pensavo che tu potresti avere una doppia penetrazione” Lei mi interruppe con delle parole:
‘ Bhheee maaa’
io subito continuai : ‘ Lasciami finire poi parli tu &egrave già difficile da spiegare. Ne scegliamo uno, quindi lo facciamo venire qui poi finito il tutto lui se ne và e rimaniamo soli. Dai per entrambi &egrave un esperienza al limite!!’
Lei mi guardò e disse: ‘ Si mio padrone!! Sei perverso ma brillante, come sempre, ho voglia di provare, affare fatto!’
Tirai un sospiro di sollievo presi il cointreau un bicchiere di vetro sopra il frigor e nel pomeriggio avevo notato che vi era un piccolo scompartimento con ghiaccio presi 4 cubetti piccoli e li misi nel bicchiere versai bevvi un copioso sorso rimboccai e lo posi a lei che finì il bicchiere ne versai quindi un secondo e lo lascia fermo per un po’ . Le dissi :
‘ Dieci minuti e usciamo, la chiave la teniamo noi. Che genere vuoi?’
Lei allora mi disse : ‘ Mi preparo ‘. Non sò scegliamo insieme’ il tutto condito da un stupendo sorriso.
Scendemmo in garage salimmo in macchina lei scelse un CD da ascoltare mentre io manovravo per uscire. Fuori dal garage programmai il navigatore per definire come base l’hotel . Poi a memoria mi diressi là. Non parlammo entrambi eravamo intenti a guardare la strada. Ad un certo punto iniziammo a vedere le ‘donne allagre’ Lei mi palpeggiò subito l’uccello e mi disse:’ Vai piano diamo un occhio.’
Girammo per un po’ per quella strada e giravamo in due distributori per cambiare la nostra direzione. Ad un certo punto quando la strada era sgombera da altri veicoli mi infilai in un altro distributore per tornare indietro. Sembravano più che altro donne e non erano neanche un gran ch&egrave. Proprio lì vicino al distributore notammo due donne. Mi avvicinai con l’auto. Non nascondo che il cuore impazzava, tirai giù il finestrino :
‘Ciao.’ Lei subito rispose con una vocina alterata :
‘ Ciao ‘ siete una coppia 150 Euro in macchina.’
La mia compagna subito : ‘ Ma puoi farci vedere la mercanzia?’ Lei che per parlarmi si era abbassata verso il finestrino aprì l’impermeabile nero plasticato facendo vedere gli sleeppini gonfi .
Ed io allora : ‘ Sei una travestita!!!’
La travona allora rispose: ‘ Si caro allora andiamo là dietro?’
Io: ‘ Nò abbiamo una stanza in albergo, hai una macchina? ‘
La travona quindi si riabbassa e parla:’ Si va bene però per tutta la notte?’
Io : ‘ No una scopata in tre e basta poi te ne vai.’
La travestita allora replica ‘ facciamo 400 Euro allora ‘
Io : ‘ Duecento o lo chiedo all’altra.’
La travestita ‘Dai non fare così’ va bene’
Ci mettemmo d’accordo sul luogo d’incontro lei sarebbe salita in macchina fuori dall’Hotel e poi saremmo saliti insieme lei voleva un anticipo io ovviamente non le diedi nulla. Lei andò verso un potente Mercedes e quando fù pronta mi fece le luci. Io azionai il navigatore per tornare all’Hotel. Spensi la radio. La mia schiava sorrideva e nel viaggio mi diceva che si sentiva eccitatissima. Poco prima di scendere in garage caricai il travestito, che ci disse di chiamarsi Sonia, in macchina. Parcheggiai con cura e ci dirigemmo in ascensore. Naturalmente li sotto c’erano le telecamere. Arrivati in ascensore schiacciai il pulsante per il quinto piano, intanto osservavo la nuova entrata che cercava di fare conversazione con noi. Era bella i capelli erano lunghi e i lineamenti se pur maschile erano allo stesso tempo molto femminili forse il trucco aveva il suo peso. Era più alta di me, forse anche gli stivali con il tacco incidevano. Quando l’ascensore si chiuse lei si avvicinò a me come per cercare di baciarmi. La mia schiava intanto gli passo la mano sotto l’impermeabile per tastare il membro. Sonia subito: ‘ Ei hai voglia? Tesoro dopo se vuoi me lo puoi succhiare!’
Lei la guardò e disse: ‘ Non ci tengo, ma volevo sentire come era.’ Lo sguardo di lei era quasi di sfida.
Arrivammo sul piano procedemmo per la stanza. Entrammo lei mi chiese i soldi ed io gli diedi il pattuito. Poi gli offrii da bere mentre io e la mia compagna sorseggiando dal nostro bicchiere ci mettevamo in libertà.
Sonia bevette e poi appoggio con cura l’impermeabile mostrando il prosperoso seno ovviamente rifatto, ricoperto da un corpetto che arrivava fino alla pancia. Si levò gli stivali seduta su una sedia. Intanto la schiava accese la tv su mtv . Poi mi guardò e disse : ‘ Posso baciarla?’
In quel mentre la travona stava tirando fuori dalla capiente borsa un barattolo di liquido trasparente e un preservativo che poi appoggiò sul comodino più vicino a lei. Lì in piedi guardando la mia compagna fece scivolare a terra gli sleep neri . Da lì apparve un cazzo molle non molto grande. Io sono un ben dotato uomo e paragonato al mio era un arnese piccolo. Intendiamoci ho visto i film porno non ho un mega arnese come quelli che si vedono però sinceramente non &egrave neanche piccolo. La mia fortuna che oltre ad avere una discreta lunghezza ho anche un bello spessore . Devo dire che se pur corto sembrava comunque cicciottello quello visto. Visto l’arnese guardai la mia donna e le dissi:
‘ Fai come vuoi la paghiamo per questo!’
Sonia con voce suadente le dice:
‘ Si vieni gioia come ti chiami? Posso spogliarti io?’
Lei a quel punto rispose ad entrambi le domande. Alla prima mentì si inventò un nome, prese quello di un personaggio che le piaceva :
‘ Ermione’ poi continuando a guardare verso di me aspettando il mio assenso , che per altro le feci con un grosso sorriso avendo recepito l’inganno, le disse:
‘ Si Sonia mi puoi denudare ma mi devi leccare la figa. Per te &egrave un problema?’
Sonia : ‘ Non &egrave un problema vedrai che ti piacerà . Io sono del Brasile voi di dove?’
Io quindi le risposi ‘ A si bello il brasile ecco perché sei così scura di pelle.’
Sonia guardandomi come con aria di chi la sa lunga :
‘ Sei un bell’uomo mi vuoi fottere?’
Io: ‘ Per ora fai felice mia moglie poi vedremo.’
Ermione per ora chiamerò così la schiavetta si girò verso di me mentre si avvicinava al bordo del letto vicino a travone e sentita la parola moglie mi fece un sorriso lanciandomi uno sguardo particolare come di apprezzamento poi sorseggio dal nostro bicchiere il sorso conclusivo e si versò un nuovo bicchiere pronto ad essere usato. Il travestito stava per bere, lei le mise la mano per bloccarla e subito la sgridò :
‘ Questo bicchiere &egrave nostro se vuoi usa il tuo.’
Sonia con aria stupita disse :
‘ Ok signora non ti arrabbiare non &egrave un problema.’
Sonia rimaneva con le calze autoreggenti e con le mani iniziava a levare l’abito in modo dolce. Io intanto da solo mi levavo i miei vestiti mi sedetti sulla poltroncina e visionavo il tutto con la bottiglia in una mano. Poi dissi: ‘ Sonia, come &egrave andata sta sera, hai avuto altri clienti?’
La travestita spingendo la mia compagna in mezzo alle sue tette mi guardò e disse: ‘ Solo uno prima di voi e non ho ancora goduto. Spero che tu mi farai felice. ‘
Io allora : ‘ Noi ci proveremo’ con un sorriso condita la frase. Ermione intanto che era ormai nuda sembrava impazzita e leccava quelle tette con piacere. Il travone simulava ululati di piacere per l’accanimento della mia puttanella. Anche lei indossava solo i gli autoreggenti.
Lei e per lei, intenderò sempre la mia cognatina dominata, si sdraio quindi sul letto aprendo le gambe puntandosi con i piedi sul bordo del letto e guardando la travestita ‘ Dai leccamela!!!’
Lei subito rispose ‘ Si bella adesso arrivo’
Io allora parlai: ‘ Non siamo qui per fare discorsi, agisci e basta, non ci interessano cose simulate queste sono le regole.’
A quel punto Sonia non parlò più io vedevo lei con il volto di Sonia in mezzo alle gambe e il pisello ancora moscio del trans puntare verso terra mentre in ginocchio gli leccava la figa. Sonia nel frattempo decise di ‘smanettarsi’ un po’ per far diventare duro il suo coso. Si stacco un attimo dalla mia compagnia di giochi che stava apprezzando il lavoro del trans e guardando me mi disse :’ Te lo succhio?’
Io: ‘ No grazie continua lì.’ Proprio mentre io stavo pronunciando quella frase Ermione con forza prese la testa castana di Sonia per tirarla verso la sua figa. A quel punto mi alzai e andai verso Ermione per baciarla . Dopo un po’ le misi sotto il naso il mio cazzo che lei iniziò a prendere in bocca.
Intanto osservavo il lavoro di bocca della perla nera. Aveva un bel culo,. Lei poi si mise in piedi facendomi vedere il suo cazzo in erezione. Non era lungo ma si era ingrossato parecchio. Io le feci il segno con l’indice del preservativo. Sonia allora disse:
‘ Lo metto a te o in figa?’
Io : ‘ nessuna delle due cose . Io lo metto nella sua bella figa. Tu le sfondi il magnifico culo a lei.’
Sonia :
‘ AAA che bello !!! Mi piace tesoro, però le devo preparare il culo ti dispiace ?’
La schiava sganciò la bocca e disse:
‘Siii fai pure. Zoccola!!!’
Sonia:
‘ Ti metti a quattro zampe che ti preparo?’
Lei mollo me, io mi sdraia passandole sotto dalla testa verso la figa le mi lecco con la lingua mentre scivolavo sul letto. Poi tenendo su il culo mi baciò . Non vedevo quello che succedeva mi facevo prendere dai sensi. Sentivo che una mano calda maneggiava il mio pene. E poi come un gel colpirmi . Era Sonia che stava spargendo il lubrificante. Poi il travestito chiese alla donna di prendergli il suo cazzo in mano. Lei si sgancio si sdraio su di me non curante si spostò per prendere bene il mio cazzo in figa. Entrò liscio nel tepore umido e poi prese il cazzetto di Sonia che menò per un po’ senza mai avvicinare la bocca. Lo menava velocemente con disinteresse. Sonia ad un certo punto si allontanò e si mise dietro a lei. Io nel frattempo le allargavo le chiappe in quel mentre, già da un po’, io stavo muovendo la mia lei e giocando con il suo ano.
Sonia entrò decisa Ermione a voce alta disse:
‘ Si bello!!!’ con la goduria chiara in volto e poi scese su di me le sue tette erano sul mio petto . In quella posizione io rimbalzavo sul letto per dare spinte a lei in realtà era Sonia a muoversi in sinuosa. Io mi fermai e cercai di scendere un po’ con il pisello per sentire meglio i movimenti di Sonia dentro la mia troietta.
Ermione godeva terribilmente Il travone si sdraio sopra noi due e tentò di baciare lei tirando fuori la lingua , lei si spostò per non farsi aggredire; Sonia allora tentò con me, ma, prontamente la mia complice alzò la schiena costringendo il travone a tornare alla posizione di partenza.
Noi due ci guardammo e sorridemmo. Lei aveva anche un po’ di saliva in bocca che ricadde su di me, forse il piacere che provava era tale da perdere anche il controllo fisico. Ad un certo punto sentii le sue mani che premevano sulle mie spalle e stringevano. A quel punto mi era chiaro che lei stava avendo un orgasmo quindi presi l’addome di Sonia e la fermai per un attimo. Ermione mi baciò con passione al che tolsi le mani dal travone che iniziò a pompare di brutto anche io stavo bene mi piaceva di brutto. Ermione si sganciò dalla mia bocca e inizio a ansimare per ogni colpo mio e suo.
Sonia con voce meno femminile ora iniziava a dire:
‘ Stò per venire ‘aahh ahhh ahhh mmmff aaaahhh mmff’
Diede due colpi profondi e poi si fermò. Poi velocemente uscii dal culo di lei. Si mise di fianco a noi giù dal letto, si tolse il preservativo che era rosso con segni di merda poi ci fece vedere che c’era un po’ di sperma dentro. Mi guardò e disse : ‘ Vuoi venirmi in culo?’
Io: ‘ No, grazie se vuoi puoi andare.’ E detto questo stringevo la mia lei a me . Le nostre guance erano attaccate in direzione del travestito. Sonia quindi mi disse: ‘ Ok, posso usare il bagno.’
Ermione rispose: ‘ Si ma adesso ‘ muoviti vattene ‘!!!’
Sonia allora recuperò le sue cose e di diresse in bagno. Io intanto ripresi a muovermi dentro la mia schiava.
Qualche colpo mentre il tizio era in bagno ed ebbi il mio orgasmo.
Sonia uscii in quel mentre ci guardò e quando notò che i miei muscoli si rilassavano ci salutò ed uscii dalla stanza.
Eravamo sudatissimi tutti e due. Ci sganciammo l’uno dall’altro lei subito mi chiese le mie impressioni. Io le raccontai quello che avevo provato e lei mi raccontò le sue impressioni era palesemente soddisfatta.
Andammo nella vasca ad idro-massggio insieme per rilassarci . Ci sentivamo tutte e due sporchi. Lei nella fregna e culo aveva quel liquido che le dava un po’ fastidio. Mentre aspettavamo il riempimento della vasca lei si fece un bidet quando ebbe finito si vedeva che era più felice.
Dopo circa un ora tornammo in camera avvolti dagli accappatoi. La camera era sempre più disordinata. Il Travone aveva lasciato il lubrificante che la troietta prese in mano e mi fece vedere come fosse la coppa dei mondiali. Alzandola verso l’alto. Io controllai un attimo le nostre cose, fui soddisfatto nel constatare che non mancava nulla. Intanto lei si era levata l’accappatoio e si stava spargendo il gel di nuovo sul sedere. Non ne mise molto mi chiamò e mi disse:
‘ Voglio sentirti venire nel mio culo, ti ho dato molto e ti voglio dare anche questo. Nessuno mi &egrave mai venuto dentro senza preservativo. Voglio che mi riempi di sperma. Ti prego.’
Io raccattai il cazzo di gomma e poi le dissi:
‘ Ok. Ma prima mi devi avviare il sistema con la tua lingua’
Lei naturalmente acconsentì . Io mentre lei faceva il suo mestiere le infilavo il cazzo di gomma in culo e lo spingevo sempre più dentro. Lei ad un certo punto smise di succhiare, e ansimava. Poi mi spostai sul suo di dietro e levando l’arnese notai che il buco rimaneva un po’ dilatato. A quel punto infilai il mio cazzo mettendo altro gel.
Inizia quindi a pompare. Il buco era stretto sentivo tutto bene . Poi con i miei addominali mi chino sulla sua schiena e sento il suo sudore che si mescola al mio e continuo a muovermi in sinuosamente . Ad un certo punto passo la mia mano destra sotto la sua pancettina e vago accarezzandole le sue parti intime. Inizio cosi a giocare anche con la sua farfalla. Quella posizione doveva piacerle tanto che le sue grida cambiano. Lei urla si irrigidisce stringendomi con le sue chiappe il cazzo io esco poco do’ un colpo secco e inizio a sborrare. Aspetto un attimo ed esco da lei allargandole le due chiappe e schiaffeggiandole vedo il mio sperma uscire e scendere verso la sua figa. Lei allora passa la mano e si porta il mio seme alla bocca. Poi ci mettemmo l’uno al fianco dell’altro spegnemmo le luci e iniziammo a parlare. Dopo poco le parole finirono ed il sonno ci colpì. L’alba arrivo la stanza si illuminò erano le sette ora in cui in genere mi sveglio. Apro gli occhi vado in bagno piscio e mi lavo i denti. Poi esco e vado da lei tiro via il lenzuolo ed il copriletto. Mi metto su di lei puntando il cazzo sulla sua bocca e con la mia inizio a leccarle la sua figa. Lei inizia ridestarsi apre gli occhi e si vede il cazzo. Con la bocca prende una mia palla e ci gioca come mangiucchiandola dolcemente . Il mio cazzo si indurisce ed io decido di penetrarla. Mi sposto ed inizio ad andare dentro di lei. La cosa va avanti per un po’ . Vedo lei venire al che smetto di trattenermi e vado avanti finch&egrave non vengo io. A quel punto lei mi mette una mano sul mio sedere con le gambe mi avvolge bloccandomi dentro di lei. Mi guarda e con un viso dolce da angelo sudato mi dice:
‘ Fammi una promessa, adesso che sei mio, che il tuo sperma &egrave in me in questo istante ”
E mi baciò poi riprese:
‘ Una volta all’anno per ogni anno che verrà, noi due scappiamo da tutti e andiamo via per farci questo week-end da amanti nel segno della pura goduria senza alcun secondo fine altro che quello di soddisfare i nostri istinti.’
Io : ‘ E’ una cosa seria! Prometto a condizione che rimanga solo un nostro momento e che nessun altro dei nostri cari possa mai saperlo’
Lei: ‘ Ottimo &egrave un patto che accetto.’
Io: ‘vuoi stare così per molto?’
Lei : ‘ Un attimo voglio farti delle domande serie e in questa posizione ho la sensazione che tu non mi menta?’
Sorrisi e dissi: ‘ OK vai!’
Lei : ‘ Ieri mi sei venuto in culo, sei tu che mi ha scopato il culo per primo?’
Io sorrisi: ‘ Vuoi dire mentre eri legata come un cane in casa di tua sorella? Si mia troietta.’
Lei : ‘ Ma sei uno stronzo !!! Anche lei &egrave tua amante.’
Io sorrisi nuovamente e risposi: ‘ No, non lo sono. Abbiamo scopato Sì ma non &egrave la mia amante’
Lei: ‘non capisco”
Io: ‘Ti basti come risposta io amo mia moglie, sinceramente ho amato te in questi giorni nel vero senso della parola e sono disposta ad amarti ancora, ma, non voglio rinunciare alla mia famiglia. Io credo che questo ci possa dare una marcia in più a noi due e deve rimanere così. Oggi verso le 12 dobbiamo andarcene via torniamo a casa, ci godiamo ancora il pomeriggio poi tutto rientra nella norma. Tu comunque sei una mia amica. Una volta ti avrei detto la migliore ma ora che siamo stati così intimi dirò una buona amica. Mia moglie rimane la prima concordi?’
Lei: ‘ Si . Ti Amo e te lo dico con il cuore ora sei mio . Fino a questa sera e poi tra un anno.’
Rimanemmo a letto le si rilasso ed io gli rimasi dentro fino a che il mio uccello non si ritirò sentivo l’umido della sua fregna e l’uscire dello sperma dalla sua figa. Quando ci alzammo sul letto c’era una bella chiazza. Un ultima doccia e poi lei si vestì con il vestito che le avevo regalato io . Pagai l’albergo e tornammo verso casa. Durante il viaggio non parlammo entrambi eravamo malinconici. Visto che io era a caso solo e lei pure, optammo per un ultima notte assieme . Mia figlia però sarebbe stata a casa con noi.
Appena arrivammo ci mettemmo a mangiare poi dopo pranzo lei mi chiese spudoratamente di essere scopata. La cosa fu particolare mi disse vado in bagno. Ad un certo punto mi chiamò, io accorsi da lei . Lei era nuda dentro la vasca con le autoreggenti bianche addosso che le avevo regalato il Sabato. Non le aveva messe perché appunto diceva che non stavano bene. Mi guardo e disse : ‘ Ti và?’
Io : ‘ Mi và cosa?’ come se non capissi.
Lei : ‘ Ti scappa la pipi?’
Io : ‘ Non molta ‘però ”
Tirai fuori il cazzo che era già un po’ duro. Optai per levarmi i vestiti poi da fuori le piscia addosso. Lei si passava la mano addosso spargendo la piscia poi mi fece segno di entrare in vasca. Quando mi accomodai mi ricambiò il regalo. Ne fece una quantità mostruosa. Mi sentivo uno schifo eppure quell’odore mi eccitò uscii grondante dalla vasca. La presi in braccio la portai in camera da letto e fece quell’ultima scopata sulle lenzuola. Godemmo entrambi anche lei si sentiva alla grande. Finito io mi feci una doccia lei rimase a letto. Telefonai alla Cognatona e un quarto d’ora dopo andai a recuperare mia figlia. Intanto la troietta si alzò dal letto.
Dopo qualche scambio di saluti con mia cognata mi congedai con la piccola che mi raccontava il suo bel week-end con la zia.
Al mio ritorno la troietta &egrave in doccia, il corridoio era stato lavato.
Mia figlia vide l’altra sua zia e fu molto felice . Il pomeriggio volò . La sera la piccola andò a letto presto avevo parlato con mia moglie tutto girava per il meglio.
Ovviamente io e mia cognata dormimmo nello stesso letto e ci divertimmo in modo normale per un ultima volta quel week-end mi aveva prosciugato.

Concludendo questo accadde un anno fà e mi ha divertito molto scriverlo. Perché anche se non sono riuscito a trasmettere tutte le mie emozioni io ho rivissuto a pieno la mia avventura, con questa confessione, spero che i lettori apprezzino.

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