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Erotici Racconti

La diaspora

By 7 Ottobre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Incipit:
Ci troviamo nel 718 DD ( dopo diaspora) ormai era passato tantissimo tempo da quando l’umanità aveva deciso di abbandonare il pianeta d’origine ormai sfruttato allo stremo e in cui la qualità della vita era scesa a livelli inaccettabili anche per gli ultimi suoi abitanti.
Venne così deciso di trasferire completamente la civiltà sulle varie stazioni orbitali già esistenti, e costruendone parecchie di nuove, e sulle colonie che all’epoca presenti su Marte.
Quello che seguì fu un periodo molto difficile in cui più e più volte la società rischiò di collassare come idea addirittura, finché grazie alla sapiente guida dell’allora sindaco Raslan (questo all’epoca era il massimo grado dell’amministrazione civile di Marte) e delle innovazioni tecnologiche che rinnovarono i voli spaziali intorno al 329DD la storia dell’umanità visse di un nuovo rilancio dopo un lungo periodo di brutture e regresso.
Con la possibilità di raggiungere in periodi di tempo accettabili diversi e lontanissimi sistemi solari, si aprì così l’accesso a infiniti pianeti dalle condizioni più disparate e dalle possibilità offerte vastissime.
Così dopo secoli passati stipati gli uni con gli altri costretti a vivere in metropoli più simili ad alveari che a città in cui vivere fosse possibile in modo sano e piacevole, gli uomini decisero di cercare finalmente il tanto agognato’ spazio vitale’, dando vita così in pratica ad una seconda e questa volta anche più drastica diaspora, tutte le stazioni orbitali che erano sempre state racchiuse nello stesso sistema solare, e quindi comunque in contatto e raggiungibili nel giro di qualche settimana al massimo, iniziarono un lento viaggio verso un pianeta scelto dalla popolazione delle stesse, in base ai loro desideri e speranze.
I viaggi erano stati pianificati e condivisi tra tutti quanti, si disse per avere sempre la possibilità un giorno di ricercarsi, in realtà molto probabilmente per accertarsi di non finire troppo vicini ad un’altra stazione, e questo nell’immensità dell’universo intero !!!
La maggior parte delle stazioni impiegò almeno 70 anni per giungere alle proprie destinazioni, altre addirittura 120 anni dal giorno della loro partenza, solo poche decisero all’epoca di allontanarsi relativamente poco, intraprendendo un viaggio in media di 4-5 anni comunque.
Una volta giunte a destinazione in genere tutta la popolazione si distribuiva all’interno del sistema da loro scelto a seconda dei casi anche in 2 o 3 pianeti diversi. Creando delle installazioni fisse basate generalmente su agglomerati di casa relativamente di piccole dimensioni quasi autosufficienti in tutto, implementando le proprie mancanze con un piccolo commercio tra i vari ‘villaggi’ .
Si andarono così creando, in questo stato di isolazionismo generalizzato e cercato, popolazioni dagli usi completamente differenti, anche traendo origine tutte dalla medesima civiltà. In alcune di esse il potere era detenuto ad esempio, dagli uomini, mentre in altre erano le donne, alcune popolazioni si imposero un credo deciso e fermo dando vita a dure dittature , credendo che la disciplina e l’organizzazione da parte di un’unica persona fosse la via migliore per una vita serena della maggior parte della popolazione, altre invece non si imposero alcuna regola oltre al buon senso e al rispetto del prossimo.
Iniziò così un periodo di relativa stasi nella storia del genere umano, nella maggior parte fatta di pace come mai se ne erano vissute e che perdura tutt’ora. La varietà di idee pensieri e opinioni diversissime tra loro che si era così creata venne armonizzata dalla vastità dell’universo in cui chiunque poteva trovare il proprio spazio, per se e per chiunque volesse seguirlo, una possibilità sino ad allora mai concessa all’Umanità.

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