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Erotici Racconti

La finestra Calda

By 14 Ottobre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

01/07/2015

Ore 9:00

Aria condizionata (fottutamente) rotta!!! Chiamare Amministratore!!!

Stamattina ho avuto un pessimo risveglio. Intorno alle 9:00 il sole illumina la finestra della camera che ho preso in affitto da un paio di mesi.

E finché il condizionatore funziona, il sole ti sveglia, ma in camera si sta bene. Quando invece non funziona, cio&egrave spesso, ti sembra di star disteso in un forno acceso.

Aprendo la finestra l’effetto forno svanisce, ma si diffondono nella stanza i rumori della città. Traffico, clacson, cantieri, gente che urla per strada …
Il rumore della città rimbomba sotto di me, che esco nel terrazzino al quale si accede dalla dannata finestra, che fa sempre i capricci prima di aprirsi.

Do un’occhiata alla strada, ai palazzi di fronte, quando il mio sguardo si posa su un terrazzo di fronte a me, a una trentina di metri. Una donna bionda guarda la strada, con un asciugamano avvolto poco sopra ai seni, che sembrano prosperosi. Fuma una sigaretta, nell’alta mano una tazza, di cafelatte, presumo. Posa la tazzina su un tavolino dietro di lei, e con la mano si sistema i lunghi capelli mossi e castani che le arrivano a metà schiena. Si gira di nuovo verso di me, e i suoi occhi, come due perle, mi fissano per qualche secondo.

Poi spegne la sigaretta, si gira verso la porta finestra ed entra nella camera, della quale riesco a distinguere soltanto una porzione di letto e un armadio aperto e disordinato.

La ragazza sparisce verso destra, poi riappare irrimediabilmente, meravigliosamente e completamente nuda.

Mi da le spalle, mentre si piega in avanti per rovistare dentro ai cassetti.

Il mio primo pensiero &egrave di andare giù da Paolo a farmi prestare la sua Canon professionale, che ha un lungo obbiettivo, il quale mi permetterebbe di contarle i peli sulla figa, sempre che ne abbia ….

Ma se mi girassi e uscissi, probabilmente mi perderei qualche secondo di questo spettacolo, che magari non mi sarebbe mai più capitato. E in più dovrei per forza far salire Paolo e condividere con lui lo spettacolo….

Mentre faccio questi pensieri, la ragazza sembra aver trovato quello che cercava, infatti scompare di nuovo verso destra, ma per una manciata di secondi. Riappare con un completo intimo nero, non riesco a distinguere se &egrave pizzo o cotone o lycra, ma sicuramente &egrave molto sexy 05/07/2015

Ore 8:45

Aria condizionata di nuovo rotta!!! Chiamare (fottutissimo) Amministratore!!!

Mi sveglio di nuovo nel forno in cui si &egrave trasformata la mia camera
Armeggio con la maniglia della portafinestra, e dopo alcuni rumori sinistri, e qualche imprecazione, riesco ad uscire in terrazzino, colpito come al solito dai rumori della città.

Ormai, come un abitudine, do una lunga occhiata alla finestra del palazzo di fronte. Non sia mai che la bella ragazza si spogli ancora pensando che nessuno la veda.

Effettivamente la finestra &egrave aperta, e si vedono passare un paio di figure indistinguibili, che camminano furiosamente per la stanza.

Ad un certo punto la ragazza, spettinata e furiosa, esce in terrazzo e si accende nervosamente una sigaretta. Pochi secondi dopo la segue un uomo, basso, vestito di tutto punto, come lei d’altronde, sembrano appena tornati da una notte “brava”

Di sicuro litigano, perché, pur non sentendo le parole, a tratti si distingue qualche urlo e qualche ingiuria, provenienti da entrambe le parti in causa.

Ad un certo punto presumo che il cellulare di lui suoni, perché lo vedo estrarlo da una tasca interna della giacca ed armeggiare. Lei sembra infuriarsi ancora di più, gli strappa il telefono dalle mani e guarda lo schermo. Lui si allunga per riprenderlo, mentre lei si divincola per continuare a leggere. &egrave una lotta che dura pochi secondi, in un momento di follia, lui si allontana di mezzo passo, e cerca, goffamente, di tirarle un ceffone. Ma lei sembra una lottatrice, si abbassa con un movimento fluido, e gli rifila un ceffone con la mano sinistra, poi fa un passo indietro, da un’occhiata oltre la ringhiera in vetro e alluminio, e scaglia il cellulare sul marciapiede quattro piani più in basso.

Lui le urla e impreca, le da un ceffone da dietro, come un codardo, e sparisce dalla mia vista. Lei si porta una mano dove ha appena ricevuto lo schiaffo, e pochi secondi dopo appare il tipo dal portone giù, e comincia a raccogliere i pezzi del telefono.

Sembra non trovare la sim, che a quel punto deve essere lunica cosa ancora sana del telefono, ogni tanto alza la testa verso la terrazza e urla frasi offensive ed epiteti irripetibili.

Ad un certo punto credo le rinfacci la proprietà del vestito che lei indossa, perché lei se lo sfila con una mossa, e glielo lancia giù.

Lui, in un momento nel quale il rumore della città si abbassa, le urla: “… e anche le mutande che hai le ho comprate io, insieme a ….” il rumore di un pulman seguito da una miriade di macchine ricopre la lite.

Lei, dopo questa frase, rientra in casa come una furia, e esce di nuovo dopo pochi secondi con in mano una valigia. Comincio a temere il peggio perché &egrave grande e farebbe un gran casino se lasciasse giù anche quella. Invece la apre e, con una forbice, comincia a tagliare pezzi di stoffa, che presumo siano capi di biancheria intima, e lasciarli cadere sul solito marciapiede, dove lui sta ancora cercando la sim.

Saranno una ventina fra mutande, reggiseni e reggicalze, poi un paio di camicette da notte lanciate ancora intere. Per ultime, sempre con la forbice, taglia il reggiseno e le mutandine che indossa, e rispedisce anche quelle al mittente.

Ora &egrave nuda, e continua ad urlare al cretino, che sembra rassegnarsi e se ne va con in mano il mucchietto di pezzi, che una volta erano stati uno smartphone, probabilmente molto costoso.

Lei accende un’altra sigaretta, poi rientra e riesce subito dopo, con una mano sul naso, mentre continua a fumare la sigaretta….

Per qualche minuto rimane così, nuda e magnifica, con addosso solo un paio di autoreggenti nere, poi finisce la sigaretta, e dopo averla spenta, rientra in casa, e non la vedo più …

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