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Erotici Racconti

LA MILF DELL’ ATTICO (PARTE 1)

By 8 Marzo 2025No Comments

STOR LA MILF DELL’ ATTICO (PARTE 1)

Mi chiamo Gigi, alle 18 di un venerdì rientro al mio
appartamento, al quarto piano di un condomio molto in. Sto entrando nell’ ascensore, quando una signora mi fa cenno di attendere, perchè anche lei deve salire. Una bella donna, forse intorno ai 50, bionda.
– A che piano?-le chiedo.
– Io vado all’ attico e, mi scusi se la disturbo, lei lavora nell’ informatica vero?-.
– Si, abito al quarto piano- rispondo.
– Ho un problema con il computer, forse lei mi può aiutare-.
– La aiuto volentieri signora…- rispondo.
– Io sono Elena, diamoci pure del tu-.
Salgo con lei fino all’ attico, entro nel suo appartamento, molto lussuoso e arredato con gusto.
– Posso offrirti qualcosa?- chiede.
– Volentieri, desidererei un caffé-.
– Provvedo subito- risponde Elena recandosi in cucina.
Dopo il caffè mi accompagna nel suo studio. Indica il computer, desktop, accanto ad una scrivania. Mi siedo, lei siede accanto a me.
Accendo il PC e appare la scritta “boot loader mancante”, scritta che spaventa molti utilizzatori di PC.
– È grave?- chiede Elena con un filo di voce.
– No, lo risolvo in poco tempo- rispondo.
Smanetto un paio di minuti sulla tastiera e risolvo l’ inconveniente.
Lo accendo, tutto funziona bene. Una mano di Elena mi si posa su una mia coscia. Non so come reagire, ci guardiamo negli occhi, mi sorride. Poi lei si fa più ardita, la sua mano sale lentamente, fino alla patta dei miei pantaloni. Sento il cazzo che mi si inturgidisce.
Lei mi bacia, rispondo al bacio con calore, la sua mano mi apre lo zip dei pantaloni. La sento frugare nei miei boxer fino a che estrae il mio cazzo turgido.
– Però!- esclama lei- sei ben dotato eh!-. Passandosi la lingua fra le labbra turgide.
Elena ha approfittato subito per mettere una mano prima sopra il petto, e con l’altra infilarsi sotto, massaggiando delicatamente il petto e la pancia.
insieme con le sue mani sotto la maglietta, e il mio cazzo si è ingrossato a dismisura, impossibile a questo punto non notarlo. Sembrava un animale selvaggio che volesse liberarsi, e Elena se ne è accorta. Era quello che voleva, la mia porca vicina.
Mi ha guardato negli occhi, e si è bagnata quelle labbra gonfie un paio di volte con la lingua. Poi ha tenuto la bocca aperta e, sempre guardandomi negli occhi fino all’ultimo istante possibile, ha estratto il membro duro come il marmo in un colpo solo, e in un momento l’ho visto sparire dentro la sua bocca.
Sentivo l’interno della sua bocca sbattere contro il glande turgido e durissimo, godevo per la saliva che faceva scendere dal bordo di quelle labbrone , e guardavo il movimento delicato che faceva con entrambe le mani, per infilarsi il grosso membro su e giù nella gola.
Non ho quasi nemmeno fatto caso ai suoi capezzoli duri e scuri che uscivano dal vestitino scollato, che seguivano su e giù il movimento della bocca e della gola. Avrei voluto prenderli in mano, ma ero completamente immobilizzato da quella pompa straordinaria.
-Elena, scusami, ma non credo che potrò resistere molto… non in questo modo…-.
E lei alzando gli occhi e la bocca, e guardandomi di nuovo:
– Non importa, voglio sentirti venire dentro la mia bocca, voglio sentire la tua sborra calda fino in gola, tutta, senza perderne nemmeno un goccio-.
Le ho preso delicatamente la testa e quei bellissimi capelli biondi fra le mani, li ho accarezzati lentamente, e l’ho leggermente spinta in giù, per farle capire che ormai ero arrivato alla fine.
Elena si è infilata ancora di più il cazzo fino in fondo alla gola, emettendo versi gutturali dal profondo. Aveva le labbra morbide appoggiate al pube e i peli le coprivano una parte della bocca.
E pompava piano, piano:
– Ahh, mhhhh, mhhhgg, ghhhh-.
Infine non ho più potuto resistere, e le sono venuto in fondo alla gola umida con una forza che non ricordavo dall’adolescenza, e continuavo a sentire le contrazioni e sentivo il cazzo spargere dentro quella mia splendida vicina una immensa quantità di sperma…
Lei non si è impensierita per nulla, e continuando ad accarezzare i testicoli con le mani, pizzicandoli e toccandoli delicamente, ingoiando due o tre volte, si è rialzata e mi ha sorriso.
Quando si è leccata di nuovo le labbra ho pensato di essere in Paradiso, e mi sono lasciato andare per uno o due minuti di relax indimenticabili.
Lei è scomparsa per quel poco che mi è servito a ricompormi, e ho sorriso vedendo che non c’era nulla da pulire, nonostante la quantità di seme uscito dal mio cazzo, che ormai era in totale relax.
Approffitto per sbirciare nel suo computer. Trovo diverse cartelle, una in particolare. La apro, e quello che vedo mi lascia esterefatto! Vi sono foto e filmati di Elena, lei assieme ad un’ altra donna, un po’ più giovane, che si masturbano, fanno dei sessantanove, si chiavano con lo strap-on. In un filmato vedo lei e l’ amica che in eccitante sessantanove sono osservate da un ragazzo, molto giovane nudo a fianco del letto, che le osserva masturbandosi. Il cazzo mi si indurisce nuovamente, allora mi spoglio nudo e con due dita mi masturbo.
Elena rientra nello studio con dei beveraggi mentre osservo il filmino.
– Così hai scoperto i miei segreti!-esclama.
– Si…si…non ti devi scusare, caro- sussurra lei iniziando a denudarsi.
– Chi è la ragazza e il ragazzo che vedo?-chiedo.
– La ragazza è una mia amica bisex, Silvana…mentre il ragazzo
è suo nipote Andrea…anche lui bisex- rispone Elena.
– Certo che a queste visioni sono nuovamente eccitato…- rispondo avvicinandomi a lei, abbracciandola, baciandola, palpeggiandole il suo bel culo, i suoi seni, accarezzandole la fica umida.
– Vieni, andiamo nella camera…staremo più comodi…- sussurra.
– Più che una camera sembra una alcova- le sussurro ad un orecchio.
– Hai ragione, caro, quante ne ha viste questa camera! Prima del divorzio da mio marito…che mi ha lasciato con un discreto gruzzolo…-.
Sui comodini del locale c’erano dei sexy toys, strap-on, vibratori, cazzi finti, preservativi e delle creme lubrificanti. Poi due poltrone, una tv con relativo riproduttore di dvd. Davanti al lettone una videocamera su un treppiede…che riprendeva tutto quello che succedeva.
Elena si inginocchia a pecorina sul letto.
Mi avvicino ad lei, che già aspettava il mio cazzo piantato tutto d’un sol colpo; Invece la sorpresi. Mi inginocchio e gliela lecco da dietro.
Sarà stata la sorpresa nel sentire la mia lingua invece del mio cazzo stuzzicarle il clitoride e le belle labbra, ma le piace molto sin da subito. Non ero certo un esperto leccatore di fica, ma già da allora mi piaceva particolarmente dedicarmi al piacere femminile, e una volta scoperte le basi,e i suoi punti deboli mi aiutai anche con le dita fino a condurla ad un potente orgasmo.
Non mi sembrava vero, l’avevo fatta godere, e non sembrava volersi fermare. Attendeva il bis.
Io quindi da dietro mi attivai per il gran finale e,con una felice intuizione,congiungo le mani a mò di preghiera,penetrandola praticamente con sei dita,e mi sdraio sotto di lei per ciucciarle il clitoride in quegli ultimi goderecci istanti. Cambio posizione e
l’urlo del suo nuovo orgasmo venne strozzato in gola dal cazzo che le entrava nella fica fino alle palle, ma ciò che mi persi a livello vocale fu splendidamente rappresentato dai suoi spasmi muscolari interni e dal tremolìo che pervase tutto il suo corpo, e in particolare le gambe, per qualche secondo…Sublime. Poi mi sfilo senza godere. Lubrifico il buchetto con la crema, lei intuisce e mormora:
– Fai piano-.
La assecondo. punto il glande nel culo, spingo lentamente tenendola ben ferma ai fianchi. Lei assecondava i miei movimenti, ondeggiando il suo bel culo e venendomi incontro:segno che lo voleva e che potevo spingere; lei gemeva:
– Mmhh sii che grosso..fai piano-. E più passava il tempo più io entravo; finchè con l’ultimo colpo lei arrivò a sentire le mie palle. Inizio ad andare avanti e indietro..avanti e indietro..avanti e indietro, ogni volta sempre un po’ più veloce e sempre un po’ più in profondità. Cavolo se era stretto; ma era bellissimo. Stavo inculando una splendida milf.
Negli ultimi colpi ci metto tutta la voglia che avevo e l’aprii completamente fino alla mia esplosione finale dentro il suo corpo. Nello stesso tempo mi eccitava sentire quanto le piacesse; inoltre niente avrebbe potuto rovinare quel supremo momento. Godiamo al unisono, rantolando dal piacere. Poi ci lasciamo andare, distesi e soddisfatti sulle lenzuola.

STORIA DI FANTASIA

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