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Erotici Racconti

La Nipote poco esperta

By 28 Novembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Prefazione: non inserirò questo racconto nella sezione incesto. Se bene l’argomento trattato sia questo. Non amo in modo particolari gli atti d’incesto. Comunque stiamo parlando di una nipote acquisita, quindi &egrave più un racconto di: corna, di tradimenti, di giovani passioni che sfociano in atti libidinosi

La trasformazione di una ragazza in donna e tutto sotto gli occhi dello zio.

Una giornata dura al lavoro, solito viaggio di ritorno nei mezzi. Avvolto nel giubbotto pesante percorro la strada verso casa. Prima di giungere a casa mi fermai al bar e mi presi un caldo caff&egrave.
Quella sera la mia donna era uscita di casa tardi mezz’ora prima del mio rientro e si sarebbe recata al lavoro per tutta la notte, rientro previsto dopo le quattro. Ospite a casa c’era la mia nipotina.
Non era proprio piccola da poco aveva compiuto vent’anni ed io da poco ne aveva compiuti trentasei. E’ una nipote acquisita, la conosco dai suoi tredici anni. Una splendida ragazza ora. L’ho vista crescere, non ho mai acquisito da lei il nomignolo di ‘zio’, cosa diversa per la sua sorellina che conobbi quando aveva tre anni. Mi comporto con lei come farebbe un buon zio.
Lei Alessandra mi ha sempre rispettato tante che, fui disegnato per fargli pure la ‘predicozza’ alla sua seconda bocciatura a scuola. Dopo la mia predica lei cambio scuola ed ora si impegna al cento per cento presso l’istituto di estetista da lei scelto. Non &egrave stupida era solo presa dal suo mondo di bambina e non da quello degli adulti. In questi due ultimi anni &egrave cambiata e cresciuta. Sua zia aveva voglia di vederla un po’ di parlarle di quella assurda relazione che vive con un ragazzo a distanza. Una distanza di circa ottocento kilometri. Una distanza che radica dubbi e problemi in tutta la famiglia, avendo una conoscenza minima di quella persona. Un ragazzo conosciuto due anni prima in vacanza e che io e la mia compagna di proposito avevamo evitato di incontrare nelle sue visite nella nostra città. Si vedevano poco per la maggior parte del tempo &egrave una relazione telefonica e via internet. La zia con una scusa, si era accaparrata una settimana della nipote nella nostra casa, non era un problema visto che avevamo una stanza in più con un letto pronta ad ospitare chi unque. Nel buoi e freddo riflettevo appunto su di lei e mi preparai ad un invasione, non avevo voglia di cucinare per cui avevo già pensato all’opzione ‘pizza’. Al ristorante magari oppure farcela portare a casa avrei lasciato che scegliesse lei.
Lei era già a casa, la salutai mentre stava al telefono di fronte al televisore acceso, la stanza era buia illuminata solo dallo schermo. Accesi la luce bassa posta in stanza che da un tono pallido di azzurro alla stanza nell’angolo più oscuro.
Sotto voce le dico:
‘Mi sistemo un attimo, parliamo dopo.’
Lei sorride e mi fa cenno di si con la testa.
E’ ancora vestita come &egrave andato a scuola. Capelli lunghi ricci che la fanno sembrare una leonessa, un fuolarino elastico rosa che le avvolge la gola, una felpa grigia con cappuccio molto stretta che evidenzia il corpicino esile, dei pantaloni attillati. Avevo già visto le scarpe abbandonate in corridoio e le sue calzettone di spugna che erano sui piedini appoggiati al divano. Il vero peccato di lei &egrave che invece di aver preso dal padre, l’altezza era della madre e a me arriva poco sotto il petto. Il suo seno &egrave una seconda, molto vicina ad una prima però, non guasta il suo splendido sedere. Un particolare che ho sempre apprezzate in ogni donna, e ormai anche lei era una donna a tutti gli effetti.
Mi levai la cravatta, la riposi nell’armadio insieme alle sue sorelline, poi mi sedetti sul letto per levarmi le scarpe. Appena estratti i piedi mossi gli alluci e incominciai a sentire il tipo odoraccio di piedi. Non avevo voglia di farmi subito una doccia, normalmente mi sarei sbragato, in casa fa caldo, avrei guardato dieci minuti di televisione e poi bagno. Un rito che faccio quasi tutte le sere. Una seduta sul water e poi ‘docciona’ . Mi rimisi le scarpe era di famiglia ma pur sempre un ospite, visto che ormai ci si vedeva solo agli incontri o eventi di ‘routin’ famigliare : compleanni , e cose del genere . Che fastidio di nuovo i piedi racchiusi nelle nere scarpe con la suola di gomma. Riposi la giacca mi levai la camicia e con la mia maglietta bianca i pantaloni e le scarpe mi diressi in sala.
Lei quando mi vide chiuse la telefonata:
‘Ciao &egrave arrivato lo zietto, ci sentiamo domani, sta sera vado a letto presto visto che domani mi alzo prima. ‘
Attese un po’ gli mandò dei baci amoreggiò per un poco ed infine terminò.
Io nel fra tempo mi ero impossessato del telecomando e giravo alla ricerca dei miei programmi preferiti. A quel punto inizio’ a parlare con me.
Era lei che continuava a parlare di lui e un po’ di lei. Ovviamente la televisione non riuscivo a seguirla ed in realtà non volevo ascoltare neanche lei. Cercai di usare la funzione ‘OFF’ del cervello cio&egrave non ascoltare ma mi tartassava con la sua voce e la ‘stronzetta’ ogni tanto mi faceva una domanda, il che mi rendeva impossibile non seguire il discorso. Capii che non potevo rilassarmi. Le chiesi quindi:
‘Sta sera siamo soli, per cena vuoi mangiare una pizza?’
Lei entusiasta e sorridente mi disse:
‘Siii!!!’
‘Preferisci a casa, possiamo ordinarla o fuori al ristorante?’
Lei : ‘ Non so’ ci posso pensare un po’?’
Io : ‘Certo io vado un attimo in bagno, la cosa sarà lunga ‘ e sorrisi, poi continuai ‘ se ne hai bisogno vai ora, perché poi diventerà una camera a gas.’
Lei si fece una risata e poi disse : ‘mmm si mi scappa la pipi e devo prendere la pillola ho la bustina in bagno, posso io per dieci minuti prima?’
La guardai e mentre tornavo a sedermi sul divano dissi : ‘Certo fai con comodo non &egrave urgente.’
Che manna quella scelta lei mi avrebbe lasciato i miei dieci minuti in solitaria. Quando lasciò la stanza mi levai le scarpe e mi sdraiai sul mio divano. Mi ci era voluto poco per conquistarla una misera pizza, forse per lei era molto visto che il suo regime di vita era altro. Torno da me dopo poco, si era levata il maglione e si parava a me con una canotta colorata aderente che le faceva anche da reggiseno si siede in fianco a me, io mi sposto un poco per farle spazio. Lei mi guarda e dice:
‘Che puzza!!’
Io sorrido e dico : ‘ e lo so’ , tranquilla ora vado a farmi anche una doccia’ e mi rimetto a guardare l’ultima parte del telefilm.
Lei inforca nel discorso:
‘ Ho visto che di là sul comodino tuo, ‘ ‘ ci sono i preservativi me ne daresti qualche d’uno.’
Io la guardo perplesso e le dico:
‘ Si non c’&egrave problema, sono là ‘ ma come hai fatto a vederli’ il mio comodino &egrave in angolo.’
– ‘ Prima che arrivassi ho dato un occhio, ma tu e la zietta lo fate con o senza?’
Non essendo una tipica confidente, ingenuamente risposi:
‘ In stò periodo prende la pillola, un po’ di tempo fa no ! Ma visto che sei curiosa ti faccio una contro domanda . Tu con il ragazzo come lo fai?’
Lei sorride cerca il mio sguardo che ormai e concentrato sul suo viso in penombra ed inizia:
‘Io prendo la pillola ma perché ho problemi con il ciclo, serve a regolarlo, però preferisco usare il preservativo anche se lui ‘ vorrebbe fare diversamente.’
Io l’accarezzo e le dico:’ Bravissima &egrave così che devi fare sempre. Un giorno quando sarai pronta lo farai senza, ma solo con uno di cui ti fidi veramente, sai con chi &egrave stato insomma’ ‘ quello giustissimo.’
Lei: ‘ Tuuu con quante l’hai fatto senza.’
Mi sentivo imbarazzato ero sotto esame. Risposi con sincerità:
‘ Una ragazza prima di conoscere tua zia e basta. Ti dico la verità con quella ragazza mi pentii molto di averlo fatto senza. Ooo non dirlo a tua zia, anzi che rimanga fra noi.’
Lei annui e mi guardò intensamente ed io continuai il discorso:
‘ Mi pentii perché sudai freddo nel pensare che lei fosse rimasta in cinta da allora preferivo con, ero più sicuro di me, anche se non ti nascondo , e con questo spero di farti venire la voglia di farlo a tutti costi senza &egrave meglio senza. Hai una percezione unica inspiegabile’ Tutta via ci sono troppe malattie sessuali incontrollabili e basta poco per premunirsi. Solo dopo diverso tempo che frequenti una persona può pensare di conoscerla a sufficienza. ‘Comunque che discorsi mi fai fare’.?’
Lei sorrise e mi mise la mano sulla coscia destra, la spostò leggermente all’interno e poi si alzò ed usci dalla stanza. Quel tocco mi aveva un attimo ‘stra lunato’ era dolce non era un tocco di comodo per alzarsi. Incominciavo a pensare male.
Era solo la mia mente malata?
Il cazzo reagì e mi divenne duro mentre quei pensieri balenano nella mente. Tornò con un bicchiere di coca-cola e si mise la coperta che c’era appoggiata alla spalliera, con la quale coprì anche me. Di nuovo la mano si avventò nello stesso punto. Io porto gli sleep e sono abituato e tenere l’arnese sulla sinistra lei forse aveva il ragazzo che aveva un altro uso, sulla destra. La sua mano spaziò e giunse li alla mia cappella palpitante. Subito lei massaggio e disse:
‘E’ grosso?!’
Io non dissi nulla, stetti immobile mentre lei con le dita seguiva il contorno delle mie misure, che accresce sempre più le dimensioni e palpita per la passione. Il giochino durò qualche minuto poi la guardai e capii che era mia nipote.
Io con voce impacciata mi alzai e dissi:
‘Devo andare in bagno, pensa alla pizza che vuoi’ ‘ Mi sembrò sensato non rispondere, lei si assesto sorrise e mi disse:
‘Va bene!’
Andai diritto in bagno, con una tappa per sistemarmi l’uccello teso, chiusi la porta a chiave e levai i miei abiti.
Il mio cazzo era diventato duro, non di marmo, ma aveva reagito alla situazione. Mi sedetti sul water privo dei pantaloni e delle mutande. Era da un po’ che non facevo sesso. Per la mia controparte era un periodo duro e spesso si arrivava a casa stravolti, quel semplice tocco mi aveva turbato, guardai le mutande lasciate sul porta asciugamani e vidi una piccola chiazza data da un po’ di sperma fuori uscito. Da quella posizione di privilegio, le mutande scesero a terra pronte ad essere gettate nella roba da lavare in camera da letto. Aspetto un attimo che scemi la mia erezione e poi mi impegno nella mia cagata. Nel frattempo penso e ripenso a lei. Quando ho finito e mi sono ripulito sempre seduto sul water decido di calmare i miei istinti animali. L’unico sistema che ho &egrave far scendere la voglia e quindi decido di farmi una sega. Visto la situazione inizio ad immaginare o meglio a ricordare lei, la mia nipotina, in piscina vista in costume.
Dopo parecchio la mia rigidità &egrave a mille, il braccio &egrave stanco sente la stanchezza e finalmente sento e vedo un getto partire. In quell’istante la mia mente &egrave concentra sulle sue labbra intime mai viste immagino la mia lingua, le mie labbra che la toccano i suoi umori che si mischiano alla mia saliva .
Lo schizzo mi arriva poco sopra il ginocchio, sento l’intenso calore che per un attimo mi folgora, poi vedo che ho sporcato un po’ in giro. Quel calore ammortizza il mio pensiero e mi riporta alla realtà. Mi ripulisco e con una spugnetta faccio sparire le mie tracce. Nel frattempo il mio cazzo era tornato allo stato moscio. Sentivo tirare la pelle dove i miei schizzi erano giunti. Tanto ora mi sarei fatto la doccia. I bisogni animali sono scemati, ora avevo di nuovo il controllo completo su me stesso. L’animale che &egrave in ogni uomo ora non c’era. Accesi l’acqua regolai il flusso e via verso la mia doccia, che durò diverso tempo.
La stanza era piena di vapore, uscii mi pettinai e poi dopo aver usato il fon per de appannare una parte dello specchio con i capelli ancora bagnati, mi feci nuovamente la barba. Io in genere la mattina uso il rasoio elettrico per una questione di tempo, certe sere mi faccio una ripassata con il rasoio a lame giusto per dimostrare il mio aspetto giovanile. E visto che probabilmente saremmo usciti volevo risultare bello. Mi metto il dopo barba e apro la finestra per far uscire gli odori da me creati. Poi con indosso l’accappatoio mi appresto ad uscire e dirigermi in camera.
Quando esco però torno in sala e le chiedo:
‘Allora che facciamo usciamo?’
Lei si alza e viene verso di me. Con un sorriso mi dice:
‘Si che bello, con la macchina?’
‘No andiamo al ristorante qua all’angolo dieci minuti a piedi, tanto sei con me ”
‘ Bello!!! Sai con i capelli bagnati così stai bene, sembra che risaltino i tuoi occhi verdi.’
Io imbarazzato , ma non lo do’ a vedere dico:
‘Grazie, dai mi vesto e poi usciamo che ho fame. Cosa hai mangiato a pranzo?’
Lei : ‘Un panino lo preso qua dal panettiere come aveva detto la zia. Ho parlato con mamma ha detto di salutarti.’
Io mi volto e vado verso la stanza prima di entrare e chiudere dentro di me la porta le dico:
‘OK, grazie a tra poco.’
Inizio a scegliermi un maglietta da mettere, piazzo i Jenas sul letto e stò andando verso l’ultimo cassetto del comodino per prendere le calze di spugna e le appoggio vicino alla maglietta. Accendo la tv e mi slaccio l’accappatoio. Mi sfrego per bene per levarmi l’umidità della mia doccia. Mentre sono preso la porta si apre e lei entra. Per istinto richiudo meglio il mio rosso accappatoio. Dico:
‘Cheee???’
Lei mi guarda e dice:
‘So’ che non dovrei però stavo pensando ad una cosa’
E fa una pausa mentre mi guarda come in cerca di una risposta, poi l’espressione cambia e noto che in lei non vi &egrave sicurezza ma un forte imbarazzo che svanisce dopo un po’ di parole:
‘ Ho un piccolo problema, il mio uomo mi ha detto che se non miglioro a succhiargli il coso’ bhe’ é’ lui non mi lecca più la mia ‘fighettina’. A me &egrave una cosa che piace tanto, mi piace quasi di più di averlo dentro. Cio&egrave mi piace molto fare sesso, ma, in particolare sentire la lingua che và dentro, sarò matta ma per me &egrave bellissimo’ bh&egrave ecco mi domandavo se ‘ ennn ennn mi davi qualche lezione ‘ se non vuoi non c’&egrave problema ‘ &egrave una cosa solo fra di noi un nostro segreto ‘ Giuro!!! E sai che se Giuro ‘ non infrango ‘ per me il Giuramento &egrave una cosa seria ‘. Bhe che ne dici mi aiuti?’
Io la guardo e decido di prenderla in contro piede, lo svuotamento fatto prima mi aveva riportato alla normalità emotiva quindi le risposi:
‘Come quando ti chiesi se fumavi e mi hai detto no! Mentre avevi l’alito che sapeva di sigaretta?’
‘No là non ti ho promesso ne giurato semplicemente ti dissi che non fumavo mi imbarazzava, comunque ho smesso a lui non piace.’
‘Si lo so’ mi &egrave arrivata questa voce; sai che in famiglia tutto gira. Sarebbe rischioso lo sai comunque qualche consiglio giusto te lo posso dare senza problemi.’
Lei si siede sul letto e mi guarda interrogativo, mi avvicino a lei mi siedo la guardo. Nel mentre che mi siedo faccio molto attenzione a tenere ben chiuso l’accappatoio. Ed inizio:
‘Che io sappia non esiste una scuola per questo genere di cose, &egrave una cosa che si impara da soli. Devi : punto uno cercare di non far mai sentire i tuoi denti. Punto due succhiare e far sentire la lingua in movimento.’
Lei quindi incalza: ‘Sai la cosa che mi dà fastidio e l’odore del cazzo.’
Io la guardo perplesso: ‘ Baf Ale, sarà che lui si lava poco ‘ ma non &egrave che il cazzo ha un odore forte’ oddio io non ho mai praticato l’arte del ‘ l’ho subita però ‘ insomma il mio non mi sembra che puzzi basta lavarsi ‘ se mai diglielo con dolcezza ‘ senza farlo sentire un merda ‘ ‘
Lei senza dire nulla si avventò con la mano in cerca del mio uccello che in quel momento era molle quando lo trova lo tasta un attimo e poi apre il mio rosso mantello e si avvicina e annusa a quel punto con il sorriso di chi ha appena fatto una marachella mi dice:
‘Si &egrave vero non puzza.’
Mantiene la mano e la muove sentendo l’umido che la fa scorrere meglio e il mio cazzo stà riprendendo vigore. Io non dico nulla, non mi oppongo mi limito a guardarla e quando sento che ormai &egrave arrivato all’apice della durezza le metto la mano sul volto e le dico:
‘Ale, forse &egrave meglio di nò, non &egrave giusto lo sai’ chiudiamo qui la cosa &egrave meglio.’
Lei muove il viso lasciandosi accarezzare e poi risponde:
‘No, ti giuro rimane tra noi. Tu me la lecchi e siamo pari.’
Non resisto al suo tocco leggero le porto il viso vicino al mio e la bacio facendola sdraiare su di me. Lei molla il grosso cazzo e mi fa’ sentire la sua passione, la sua lingua dentro la mia bocca. Non so’ per quanto siamo andato avanti così però posso dire che quando lei si &egrave distaccata ho sentito un tipico sbalzo di pressione lei mi aveva conquistato.
Si mette seduta alza il sedere e si sfila i pantaloni stretti, si mette il piedi e fa volare via le mutandine da bambina, o almeno a me sembrano da bimba con un disegnino in mezzo. Se le portasse la mia compagna sarebbero al cento per cento da donna, ma, in lei vedevo ancora quell’alone di bambina che non poteva scomparire del tutto. Mi mostra così la sua folta peluria scura e riccia. Non oppongo alcuna resistenza non voglio oppormi lascio che il fato vada come deve andare qui si parla di sesso, lascio che in quella stanza ci sia solo quello. Mi sdraio lasciando i miei piedi a terra mentre lei si siede e con la lingua inizia a massaggiare il mio cazzo.
Mi guarda e dice:
‘E’ grosso!!! E’ più grosso di quello del mio raga, &egrave anche più lungo”
Io la guardo e dico : ‘Meglio no?’
So bene di non essere un divo porno con un cazzo enorme però so di essere fortunato ho un giocattolo, giusto, in mezzo alle gambe proporzionato e ne enorme ne piccolo che dire: la perfezione. Molte delle mie ex hanno fatto commenti piacevoli tutte concordi nel dire: ‘ Che bel cazzo!’ e tanto mi &egrave sempre bastato per sentirmi soddisfatto nell’orgoglio.
Io sapevo una cosa che lei non poteva immaginare, sarei durato parecchio. Se non mi fossi dato da fare in bagno da solo forse ora le sarebbe bastato poco per rendermi felice ed invece questo per me era un secondo giro che si sarebbe concluso con un po’ di fatica. Mentre incominciavo a sentire i suoi movimenti mi avvicinai con la mano alle sue cosce, lei senza resistenza lasciò passare la mia mano fino alle sue delicate labbra. Passai un semplice dito e sentii già i peli bagnati in torno. Le dissi: ‘ Se vuoi fare impazzire veramente un uomo oltre ad ingoiarlo gioca un po’ con la bocca e le sue palle. Occhio ai denti.’
Lei lo fece e per farlo si sposto passandomi sopra con le sue gambe. Il suo stupendo culo era quasi sopra di me. Da quella posizione vidi che si era rasata per bene vicino il triangolo, magari quei dieci minuti prima di me in bagno. Non resistetti e la tirai a me. Era leggera non si oppose soprattutto quando iniziò a sentire la mia lingua intrufolarsi dentro di lei. La mia bocca e piene dei suoi umori , sento il suo profumo prendermi sempre più. Gioco con la mia lingua e incredibile per la prima volta mi capita una cosa nuova. Lei stà venendo la sua voce bassa lo indica non si trattiene e dalla sua figa parte un piccolo getto che quasi mi arriva diretto in gola. Era la prima volta in assoluto che una donna mi faceva provare una cosa del genere. Si ormai la vedo come una donna, non come la mia nipote.
La fermo e la giro, &egrave leggerissima, mi sembra di non sentire il suo peso la prendo per i capelli e la costringo a baciarmi. Di nuovo sento la sua lingua. Passo a leccarle le orecchie lei sente il piacere e mugola come una gattina. Lentamente scende fino a che non sento il suo pelo sulla mia cappella infuocata. Sento ora il suo calore la cappella stà entrando. Do’ una lieve spinta e tutto il mio fungo &egrave dentro. Sento un suo brivido ogni volta che faccio uscire la cappella e poi la faccio rientrare. Sento le sue intime labbra sempre più umide che mi invitano ad entrare sempre più in profondità. Resisto e continuo a giocare solo con la mia cappella. In un attimo di lucidità mentre lei si muove e mi reca piacere la tiro in su. Le dico:
‘E il pompino dov&egrave? Non dovevi fare pratica.’
– ‘ Non mi vuoi tutta?’ con aria di chi &egrave triste. Io quindi rispondo:
– ‘ Certo ma con calma, magari dopo cena ora devi fare pratica.’
Il mio pudore si era nascosto lei quindi incalzò:
‘Ti faccio venire con i piedi stai a vedere.’ Sorrise e poi si spostò mettendosi seduta con i piedi direzionati al mio palo duro e teso. Iniziò il massaggio il suo alluce &egrave snodato e riesci a toccarmi in un modo piacevole un’ altra esperienza nuova. Dopo un po’ dice:
‘Strano, Antonio sarebbe già venuto a quest’ora’ provo con la bocca?’
Io : ‘E’ bello ma, ‘ se’ secondo me dovresti con la bocca.’
Sta volta andò meglio che si fosse liberata della sua paura nei miei confronti. Le ci volle poco perché passò la lingua nel punto giusto e finalmente io sentii il mio sperma che stava per giungere. Mi alzai leggermente sulla mia destra il suo culo e le sue gambe e dall’altra la sua chioma. Le presi la testa dolcemente e in quel mentre sentii lo sfiorare dei denti, ormai era tardi i coglioni avevano detto che era il momento di liberarsi. Spinsi di poco per farle inghiottire il mio sperma. Le liberai solo al termine del getto. Lei tossi quando fù libera mi diede un schiaffo e poi mi chiese scusa.
Io per niente turbato le dissi:
‘Dai vai a cambiarti che usciamo.’
Lei si ripuli il volto e disse :
‘quindici minuti e sono pronta.’
Scomparve in bagno mentre io mi rilassai a letto. Mi ero tolto delle remore ed ero riuscito a non abusare di lei in modo completo. Non riuscivo a capire se ero io a condurre il gioco oppure fosse lei. Quando uscii dal bagno entrai, non chiusi la porta mi feci il bidet e mi diedi una nuova ripulita. Lei rientrò per pettinarsi. Indossa una mini gonna nera le calze collant e una bella camicetta rubata dall’armadio della zia. Io esco e vado a finire di prepararmi. Aspetto altri dieci minuti e poi ci mettiamo i giubbotti per uscire. Durante la strada l’abbraccio a me. Non era un abraccio solito era diverso almeno per me. Il mio braccio le gira intorno alla stretta vita sento il suo corpo e il suo braccio che fa lo stesso intorno alla mia. Quando siamo vicini al locale la lascio e lei cerca la mia mano.
Entro così nel locale dove mi conoscono da tempo.
Chiedo il tavolo e ordiniamo.
Mi prendo da bere una birra, lei una coca-cola e parliamo in un tavolo isolato.

Continua

Inizio di alcuni preliminari per far uscire l’animale che si racchiude in entrambi.

Sotto voce al tavolo lei mentre aspettavamo la pizza fece i commenti su quanto le fosse piaciuto il nostro rapporto e disse:
-‘ Dopo ‘ possiamo fare qualche cosa di più?’
-‘ Bh&egrave poi ci pensiamo”
-‘ E’ grosso mi faceva paura, ma poi quel poco che &egrave entrato &egrave stato stupendo.’
Sorridendo le dissi:
– ‘ Bene ‘ ‘
– ‘ Voglio sentirti venire dentro, ti prego dai ”
Imbarazzato le dico:
‘ Ale, per favore ne parliamo dopo, siamo al locale, goditi la pizza e parliamo di altro’ non so raccontami della tua amica di come và il resto. Questo &egrave un argomento delicato dai su ”
Lei accetto ed iniziò a raccontarmi le cose inutili, mentre io la osservavo e non riuscivo a non pensare a quanto volessi cavalcarla lei era disponibile mi avrebbe fatto sfogare un bel po’ di voglia arretrata. Ormai era stata mia complice il rischio di un ‘impalazione’ e ‘fustigazione’ familiare era per entrambi. Io ne sarei uscito peggio. L’uomo maturo che circuisce la povera indifesa. Se però avessero visto quello che ha fatto lei, forse avrei attenuanti. Io dal mio canto non ho resistito così tanto, perché alla fine mi andava davvero bene. Quel rapporto mi aveva tolto un bel po’ di inibizioni verso di lei. Forse la stavo guardando con voglia di possederla. I miei pensieri e le sue parole furono interrotte dai due piatti di pizza fumante. Una Bismark per me ed una prosciutto e funghi per lei.
Chiesi la pizza con l’uovo proprio per darmi una carica in più nel fronteggiare la giovane donna. Ero in vantaggio conoscevo trucchi che lei di sicuro non conosceva avrei potuto portarla al piacere in diversi modi. Mi aveva stupito il gioco con i piedi anche se poi non mi portò al vero piacere.
Finii la pizza lei ne lasciò un quarto, faceva sempre fatica a mangiare una volta dovetti lottare con lei perché si era presa il complesso di ingrassare e andava in bagno a vomitare. Il suo corpo &egrave minuto e anche grazie allo psicologo ne era uscita. La invitai a mangiarne un ultimo pezzo. Poi le chiesi se voleva il dolce. All’inizio disse di nò poi vedendo che ordinavo il sorbetto al limone ne prese uno anche lei. Non le dissi che lì avevano l’abitudine di metterci un goccio di Wodka. Lei non volle il caff&egrave io unii anche della san buca. Gli feci assaggiare il mio alcolico le piacque alla fine ne bevemmo insieme un secondo bicchiere. Poi pagai il conto ed uscimmo. Era ancora presto erano quasi le ventuno. Lei si strinse a me un po’ per il freddo un po’ per se , perché ne aveva voglia.
Nel tragitto nel buio della strada e nella notte riprese il suo discorso:
-‘ Quando siamo a casa dove lo facciamo?’
-‘ Dopo vediamo hai fretta?’
-‘Ho voglia più che altro ed &egrave colpa tua. Non lo vedo da due mesi, l’ultima volta poi non siamo riusciti a fare nulla, o meglio gli ho fatto un pompino e basta e lui niente a me’ si qualche limonata ma non ‘ altro. Sai che la prima volta &egrave stato con lui ero vergine.’
Non ho mai voluto sapere dalle mie donne la loro prima volta, ma, lei sembrava ansiosa di raccontarmelo io però le feci una domanda per ovviare alla risposta.
‘ Maaa vuoi anche darmi il culo o ti fermi a sentirti il mio sperma.’
A questo punto lei tacque pensierosa, mi guardò e disse:
‘Ci pensiamo dopo.’ Credo che in quell’istante fosse colta dalla paura, infatti fino a casa rimase in silenzio, forse a meditare sulla mia domanda.
Arrivati su, io mi levai le scarpe da ginnastica e con le ciabatte mi diressi in sala. Lei mise via le sue scarpe e mi raggiunse sul divano. Si era come calmata. Si sedette composta con la gonnellina in velluto e le calze scure. Io le dissi:
‘Dai levati le calza e tieni il resto.’
Lei mi guardò si alzò in piedi sul tappeto ed inizio a tirarsi via i collant, notai subito tramite i suoi movimenti che non si era messa le mutandine.
Poi disse:
-‘ Non ho le mutande che devo fare?’
-‘ Siediti, fammi digerire un attimo, con calma.’
-‘ Sai! Un po’ mi gira la testa sarà il’ l’alcol’
– ‘Può essere ‘ tra poco ti passa appena và avanti la digestione, tranquilla.’
Dopo un po’ il suo cellulare squillo lei prima di rispondere a me disse:
‘Cazzo gli ho detto di non chiamare”
‘ Pronto.
Ciaooo
Siii
No, mi fa piacere.
Sto su ancora un po’.
Siamo andati al ristorante.
Pizza
Cosa?
Eee
Si
Eee
No bene .’
E mentre parlava senza accorgersene allargava e chiudeva le gambe, poi la sua mano passa nel mezzo. Io la prendo per i fianchi e la faccio alzare di fronte a me Lei continua come se nulla fosse con il telefono all’orecchio mentre io sento il ronzio della voce del suo ‘uomo’
‘Certo mi sembra corretto
Fai bene ma non devi
Però fare tardi.’
Intanto mi metto di fianco a lei con la mano arrivo alla passera, lei allarga le gambe leggermente ed io gioco con le labbra candide ben presto trovo il clitoride e lo stimolo facendola bagnare sempre più. Ogni tanto stacca il telefono perché sospira di piacere. Mi guarda e mi fa cenno di no con la testa, ma non fa nulla per bloccarmi anche lei &egrave succube del piacere. Smetto ma la faccio chinare con la testa in avanti, lei intimo sotto voce di non muoversi e mi siedo. Il mio cazzo nei pantaloni si sente stretto vorrebbe uscire e sfogarsi un po’. A questo punto le infilo due dita dentro ed inizio a muoverle veloci. Non riesce più a star dietro alla conversazione. Non lo saluta e chiude lo sportello per terminare la telefonata. Ora si lascia andare al piacere e inizia a gemere. Il telefono dopo poco squilla. Io le dico:
‘Dammelo!’
Lei me lo passa, tolgo le dita e le metto il cellulare un po’ dentro, una angolo ovviamente avevo le dita umide di lei le dico tienilo tu. Lei con la mano sinistra lo tiene e si lascia percuotere dagli squilli vibranti, lei stessa tenta di farlo entrare un po’ di più. Io le passo davanti e le metto in bocca le dita che avevo usato per masturbarla. Lei succhia con avidità dimostrandomi che la troia che &egrave in lei &egrave pronta ad esplodere.
Poi il cellulare smette. Lei si raddrizza e mi dice:
-‘ Devo richiamarlo, vado di là un attimo.’
-‘ OK, ma non più di dieci minuti . Prometti!’
-‘ Non prometto, però se supero i dieci mi avvisi e chiudo, ti và bene?’
-‘ Affare fatto!’
Negli istanti che ero solo rifletto con il mio cazzo in tensione quale sia il luogo migliore per sbattermela . Escludo a priori il mio letto, avrei lasciato tracce difficili da nascondere, ricavai due soluzioni la sala oppure la camera in cui si trova ora. Noi la usavamo anche come sgabuzzino, sarebbe troppo poco romantico quindi decisi per la sala.

Mi rendo conto che tali pensieri sono dettati solo dagli ormoni, non dovevo pensare a lei come una preda della lussuria, ma, alla mia nipote da mettere su un piedistallo eppure al momento era la mia ‘puttanella’, uno sfogo sessuale.

Vado da lei, le faccio cenno che il tempo &egrave trascorso. Lei quindi chiude la conversazione. Riprende ad amoreggiare ma io mi avvicino. Le sposto la mini, lei mi guarda mi sommergo con la bocca nella sua peluria la mia lingua varca la vagina sento il suo sapore lei chiude la conversazione e spegne il cellulare. Ora &egrave mia inizia a lasciarsi andare alla mia volontà.
Sento la sua figa bagnarsi sempre più. Il mio volto &egrave ricoperto dai suoi sapori. Accarezzo le sue cosce e salgo con le mani fino al suo sedere. Lei tenta di sedersi sul letto mai io impongo la mia forza e la faccio rimanere in piedi con le gambe divaricate. Gioco con il suo sedere e giungo al suo ano. Infilo un dito lei urla per lo spavento e forse per l’inaspettato ingresso. Sento il mio volto sempre più bagnato. Ho pietà di lei, faccio uscire il dito e gioco solo con il il bordo del suo ano, lo dilato delicatamente. Sento anche un po’ di odore viscerale che il mio dito si preso. Ben presto la sua voce la tradisce non ha mai provato una cosa simile e ben presto io lascio le sue dolci labbra e la stuzzico con il dito che prima la sodomizzava, uno schizzo esce dalla sua figa come pipi le imbratta la gamba. Il mio cazzo nei pantaloni &egrave sul punto di esplodere. Annuso il dito e sento un odore fastidioso che ricorda la merda. La guardo e le dico:
‘ Vai in bagno lavati per bene, poi torna in sala e rivestiti, rimettiti anche le calze, voglio divertirmi un po’.’
Lei si sedette sul letto, la gonna tesa con la sua figa scura e bagnata verso di me, sospirò e poi disse:
‘Si zietto, sei il mio zio preferito!’
Io non riuscivo a distogliere lo sguardo dal rivolo di liquido che le colora l’interno delle cosce, il riflesso di luce dato dalla lampada mi ipnotizza.
Mi alzo e mi dirigo in cucina, tiro fuori un bicchiere, del ghiaccio, vado in sala recupero la bottiglia di whiskey e verso. Sorseggio il nettare, sento il forte sapore di alcol inebriare il palato e la botta nello stomaco; aggiungo un po’ di coca-cola e vado in sala mentre sento che in bagno la mia piccola donna stà eseguendo i miei ordini.

Continua
Non &egrave tardi il tempo trascorre, ma piano e la nostra compagnia sta cambiando l’uno diventa l’amante dell’altro i tabù della situazione lentamente spariscono. Entrambi ci facciamo sopraffare dagli ormoni tralasciando il cervello. Ci creiamo un mondo nostro, lasciamo fuori le nostre paure la logica ora non c’&egrave ci sono solo due esseri due animali o diavoli in cerca di sensazioni forti.

Mentre lei &egrave assente in me riparte un nuovo conflitto mi faccio tante domande e cerco di non pensare a quello che faccio e con chi. Non ero preoccupato per il tradimento, in realtà mi sento più scosso nel pensare con chi. Certo non dovevo avere una relazione per me &egrave una botta e via, ma, anche per lei sarebbe stato così? A quell’età si &egrave forse più romantici oppure i tempi sono davvero cambiati. Mi sento scombussolato e per rendere meno chiari i pensieri mi faccio un nuovo sorso del mio nettare.
Lei entra nella stanza nuda e mi chiede:
‘ Cosa mi devo mettere?’ Esternando un grosso sorriso poi si avvicina al tavolo e mettendomi in faccia il suo tondo sedere prende il bicchiere e sorseggia un po’, si alza mi guarda e dice:
‘Forte! Cos’&egrave?’
Io la guardo: ‘Ti piace?’
‘Si!’
‘Ottimo ! Nulla di che ‘ comunque stai bene ‘ Mi piacciono le tue tette!!! Mettiti i collant voglio giocare un po’ con te.’
‘Solo le calze? Mi metto anche le scarpe dai così sembro una vera troia!’
‘ Se vuoi per me va bene.’
‘ Vado di là a vedere quelle delle zia.’ Sorride e corre di nella mia camera da letto.
Tornò in sala con delle scarpe nere con un minimo di tacco e sorridendo iniziò a dialogare:
‘Mi piace sentirmi così troia e libera di fare tutto, con te &egrave bello!’
Non sapevo come controbattere e mi limitai a spegnere la fastidiosa tv e concentrarmi nel guardare lei che seduta sulla poltrona si prepara per infilarsi le calze. Con movimenti lenti srotola le calze sulle sue gambe e poi in fine si mette le scarpe. Ora si alza per bene in piedi e si sistema meglio il collant . Sorride e si butta su di me. Io le accarezzo il sedere e poi salgo sulla sua schiena. Mi piace sentire il lucido delle calze che avvolgono il suo corpo. La sua pelle liscia mi piace il suo profumo mi turba sento già che nei miei pantaloni vi &egrave un irrigidimento. La giro e la metto con la schiena sul divano, mentre la bacio mi strofino a lei, facendole sentire il mio pacco che le si strofina addosso, mentre la bacio sento anche la sua voce, non riesce a trattenere le sue emozioni. Lei alza le gambe e le tiene con le mani lasciando in su le scarpe per aria, mentre io sempre con più foga, gioco con il suo corpo. Lei e talmente presa che non riesce a controllarsi e continua a dire:
‘Siii dai spingi ‘ ti voglio dai mettilo ”
Io mi fermo sentendo il cazzo in massima tensione, mi siedo un attimo lasciando lei in quella posizione. Vedo che fra i collant c’&egrave una macchia dei suoi umori. Bevo un sorso la prendo e la metto in piedi, con la mano vago e sento la sua umidità lei tira fuori la lingua quando io dolcemente passo due dita sulla sua fighetta; tiro fuori la mano e con foga le ficco le dita in bocca lei succhia senza dire nulla e mi guarda con voglia. Lei si mette sopra e si sfrega a me mentre con la sua bocca cerca la mia, sento la sua lingua insinuarsi in me. Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dai suo movimenti dallo strofinarsi del suo corpo al mio. Lei si ferma e mi leva la maglietta, il suo seno &egrave a contatto del mio corpo riprende a baciarmi e a strofinarsi. Lei lascia la mia bocca ed inizia a muoversi sempre più veloce il suo sedere si muove come se un cazzo la penetrasse per davvero, richiudo gli occhi non la fermo sono alla sua mercé.
Ben presto lei si inchioda muove lateralmente il bacino in quell’istante lei ha un orgasmo ed io anche. Sento che il mio sperma caldo si impadronisce delle mutande e dei pantaloni. Lei si alza da me e si siede a fianco e inizia a baciarmi e con la mano si stà avventando sulla mia cerniera dei pantaloni. Non si &egrave accorta di quello che mi ha fatto pensa di dovermi un orgasmo, io le fermo la mano e le dico:
‘Calma’ giochiamo ancora, non c’&egrave fretta!’
La voglia in me un po’ &egrave scemata ma soprattutto non voglio farle sapere che mi ha dato gioia devo farle credere di essere più forte di quanto lo sia davvero. La sposto da me, passo la mano su di lei &egrave sudata , raggiungo il bicchiere e lo finisco mi alzo e le dico:
‘Ne prendo un altro ‘ le strizzo l’occhio e prendo la coperta e la getto su di lei mi allontano dalla stanza senza guardarla. Sento la tv accendersi mentre io armeggio in cucina. Con il bicchiere in mano mi dirigo in bagno e quasi in silenzio giro la chiave per garantirmi un istante di intimità. Mi tiro giù i pantaloni e vedo il misfatto. Apro l’acqua del bidet per darmi una ripulita. Mi guardo allo specchio quando ho finito e rifletto su me stesso. Ovviamente non parlavo mi facevo delle smorfie e fra me e me riflettevo. Cosa stavo facendo ero ancora in tempo per tornare indietro. In fondo due piccole soddisfazioni me le ero prese. Iniziai comunque a massaggiarmi l’arnese e senza accorgermene ben presto tornò in tensione. Ero nudo che dovevo fare? Conclusi che ero un bastardo e che sarei dovuto andare fino in fondo e dovevo sbattermene delle possibili implicazioni. L’animale che alberga in me ora aveva la meglio. Mr Hide sta vincendo la battaglia, ora &egrave lui che controlla il mio corpo. Sorseggiai di nuovo il mio bicchiere guardandomi con sfida allo specchio agitati di nuovo il cazzo e uscii dal bagno.
Mi diressi deciso in sala e la mia troietta si stava dando da fare le sue dita era immerse dentro i collant era la prima volta che assistevo dal vivo ad una masturbazione femminile. Lei mi guardò con un sguardo da vera donna vogliosa e disse :
‘Dai basta giocare voglio il tuo cazzo, ti prego!’
Io con tono autoritario ma allo stesso tempo tranquillo le dissi:
‘Alzati, mettiti sulla spalliera della poltrona , lascia il culo in fuori e aspetta ho voglia anche io.’
Il mio cazzo duro e grosso teso di fronte a lei era una prova che non stavo di certo mentendo, la voglia c’era e anche tanta, non vedevo l’ora di sentirmi tutt’uno con lei di possederla anche se per pochi minuti.
Aprii prima il cassetto presi le forbici, sorseggiai il bicchiere e lo diedi a lei. Lei a fatica prese un sorso io con la mano le premevo sulla schiena lasciandola stare giù a novanta. Le scarpe con i tacchi scivolavano non rendendogli una giusta presa. Appoggiai il bicchiere e inizia a tagliere le calze gettai a terra la forbice mentre con le mani divaricavo l’apertura lasciano apparire sempre più la pelle intorno alle due chiappe. Frugai con la mano e sentii la sua umidità, mi misi a giocare con la cappella. Come un martello picchettavo in mezzo alle sue chiappe. Lei non diceva nulla con il cuscino nascondeva il suo volto e soffocava le urla. Credo che temesse un mio ingresso nell’ano. Infatti io giocava con quello, ma ad un certo punto la penetrai diretto in figa. Non feci piano e lei si inarcò per il mio ingresso. Non disse nulla sentii solo un suo urlo soffocato. Iniziai a sbatterla lei si alzò con le braccia ed urlava secondo il ritmo dello stantuffo:
‘siii ‘ dai ‘ siiii daii aaaaahhh’
Non capivo se fingeva o veramente erano frasi naturali quindi di tanto in tanto cambiavo il ritmo.
Sentivo il suo calore nella figa aumentare e poi percepivo una crescente umidità ad ogni colpo la resistenza diminuiva e lei allargava sempre più le gambe. Nell’allargare scivolo e mi fermai senza estrarre l’arnese mentre lei riposizionò meglio la scarpa che stava sfuggendo dal suo piede sinistro.
Lei urla ha un nuovo orgasmo mentre io con un dito inizio a giocare con il suo ano. Non lo infilo gli allargo dolcemente il buchetto, non &egrave nel mio obbiettivo, voglio solo giocare con lei. E chiaro che io conduco e che lei non ribatte. L’obbiettivo e farle sentire il mio sperma dentro . Solo che sono lontano dal mio obbiettivo, lo svuotamento avuto in precedenza aveva rallentato la mia ispirazione e dilatato i tempi. Il mio cazzo rimaneva eretto in lei ma non ero del tutto comodo e mentre lei si era tranquillizzata la presi e la mossi da quelle posizione le strinsi le tette mentre lei ora era diritta con le gambe che non poggiavano a terra io la sostenevo. Dolcemente le sfilai il mio palo e inizia a baciarla mentre il mio cazzo le rimbalzava sugli addominali ed in mezzo alle tette. I suoi umori coloravano il suo corpo . Lei muoveva il suo corpo intorno al mio bastone per sentire sempre più il mi calore. Decisi di cambiare stanza la alzai da terra, lei si avvinghiò a me, le sue gambe si richiusero dietro di me. Camminando con un po’ di fatica mi diressi nella sua stanza. Quando fui all’altezza del letto le dissi:
‘Scendi per favore.’
Lei si mise a terra, io mi sdraiai e la invitai a condurre il gioco. Era la scelta migliore, sapevo che in quel momento sarei diventato più violento e avrei voluto spingere sempre più forte in quel modo lei avrebbe faticato di più e condotto l’opera. Andava troppo piano per cui con le mani le afferrai il sedere ed iniziai a muoverla sul mio fallo, cambiai la velocità poi mollai la presa per accarezzare la schiena. Lei iniziava a muovere stupendamente il suo corpo il suo sedere danza e la sua figa si scalda sempre più sento che il mio orgasmo &egrave vicino le dico :
‘Non ti fermare, continua così sto perrrr’
In quell’istante sento che i coglioni sono in fermento il mio calore entra in lei qualche istante dopo lei urla mentre il mio seme la inonda e dice:
‘ Stupeeenndooo grandeeeeeeeeee’
Sento le sue unghie ficcarsi nella mia carne dolore e piacere per un secondo mi rendono felice.
Sto dentro di lei per un po’, poi mi alzo vado in bagno e mi do una ripulita, quando torno da lei vedo che ha gli occhi chiusi e dorme. La copro meglio con la coperta, vado di là e riassetto la stanza facendo sparire prove di quello che era successo. Ora mi sento un verme un essere ignobile, torna in me il senso di orrore per quello che ho appena fatto.

Continua
La giovane donna non &egrave ancora sazia le nuove passioni che ha provato vogliono ancora essere soddisfatte solo che tutto diviene più rischioso il tempo trascorre senza clemenza e potrebbero essere scoperti durante il misfatto.

Quasi un ora dopo mentre io ero ancora in sala attaccato al mio computer un rumore di passi si sentì. Dopo dieci minuti nello scuro della stanza illuminato dal monitor apparve lei. Iniziò subito a parlare:
‘Davvero bello mi hai fatto godere alla grande!!! Mi &egrave venuto sonno però, ora mi sono ripresa facciamo ancora un po’ di”
‘ Guarda che &egrave tardi sono le due, domani vai a scuola.’
‘ mmm, mi sembra di parlare con ‘mio ‘pa.., cio&egrave dai &egrave una sera speciale, ho voglia ”
In quella frase mi ero accorto e forse entrambi ci eravamo capiti che stava per pronunciare una parola sbagliata dopo un po’ di silenzio continuai il discorso facendo finta di non aver recepito l’analogia.
‘ Sei insaziabile !’
‘ Mi hai riempito ho lasciato una bella chiazza sul letto. Cos’&egrave hai paura di non farcela?’
‘ No, non sono mica un vecchio ”
‘ Dai zietto, scherzavo volevo solo farti arrabbiare. Che cosa fai con il computer?’
‘ Stavo giocando a dire il vero”
‘ mmm mi fai vedere qualche sito porno. Sai non ci ho mai navigato tanto in genere se mi capita li chiudo subito. Una volta ero in casa da sola ho visto un filmato con un nero con un cazzo enorme ‘. Bh&egrave ho sentito ribollire il sangue qui. (passandosi la mano sulla peluria.)
Poi senza dire nulla si siede sulle mie gambe si assesta e fa’ in modo di avere in mezzo alle sue chiappe il mio cazzo molle. Io la faccio alzare un attimo mi levo i pantaloni e la faccio risedere. La nostra pelle &egrave a contatto in un orecchio le dico:
‘Così va meglio puttanella?’
Lei si gira con uno sguardo quasi cattivo, poi sorride e dice:
‘Si! Allora che si fa’ ‘ mi fai vedere un po’?’
Apro Mozilla sulla pagina di Google lei scrive: ‘interazial’ e inizia la ricerca.
Cliccando arriva ad uno dei mille siti con immagini piccole che mostrano rapporti tra diverse persone.
Donne di una certa età con giovani e il contrario, immagini con ragazzine e neri. Lei scorre lentamente la pagina.
Io non guardo le immagini ma lei che inizia ad allargare le gambe ed indietreggia sentendo il mio cazzo teso sulla sua schiena.
Quando ha scorso la pagina torna su e poi clicca su una figura che la parto ad una latro sito con ‘n’ immagini.
Io presi le sue caviglie e le tirai verso le mie cosce in questo modo la sua figa era bella dilatata. Lasciai la caviglia destra e diedi una carezza alle sue intime labbra. Era già bagnata al mio passaggio dalla sua voce traspirò un sospiro di piacere; tornai quindi a riprendere il controllo della caviglia quindi lei da sola con la mano sinistra iniziò a stuzzicarsi mentre con la destra governa il ‘mouse’ e vaga tra alcune immagini senza dir nulla. Io le bacio il collo e poi le passo la lingua sul suo orecchio destro, quando mi scosto guardo lo schermo per vedere cosa sta guardando. Ha trovato un filmato dove un nero con un cazzo enorme si scopa una bambolina mulatta. Lei si guarda la donna che gioca con l’enorme cazzo molle e con maestria fa un pompino. Poi la donna si mette in piedi mentre l’uomo sdraiato impala la donna. Lei prende un evidenziatore che c’&egrave sulla scrivania e simula il ritmo della donna, facendo entrare ed uscire l’arnese. Lei non riesce a stare zitta e fa sentire con la voce la sua passione. Il filmato dura più di un quarto d’ora con cambi di posizione e anche inculata. Lei nel frattempo ha un chiaro orgasmo uno schizzo dalla sua vagina parte e ricopre la tastiera del pc. Ridiamo entrambi quando questo succede. Mi chiede se anche la zia ha lo stesso tipo di orgasmo. Io le spiego che non tutte le donne reagiscono allo stesso modo e che il suo &egrave un comportamento insolito ma non anormale da quello che so’ io, ben poche donne si comportano come lei. Lei &egrave soddisfatta della mia spiegazione , forse apprezza il fatto che nel mio discorso mi ero riferito più volte a lei come donna e non come al solito dandole nomignoli come piccolina o altro.
Continuò la sua navigazione e fù presa da dei Travoni. Bei travoni con attributi femminili e dei cazzi piccoli. Alcune foto con diverse posizioni e poi un breve filmato; poi di nuovo altri siti con tante immagini, cartoni animati porno. Si soffermò sugli incesti dei Simpson dove una prosperosa Marge si scopa Bart con un fisico atletico da uomo in diverse posizioni; rimbalza poi su Homer e Lisa, ma li chiude come disinteressata. Trova quindi un nuovo filmato dove una donna viene assalita da un soldato che simula uno stupro a quel punto mentre il filmato và mi chiede:
‘Lasciami le gambe, mi metto qui in piedi mentre guardo il filmato mi scopi? Vorrei che mi fottessi allo stesso ritmo se aumenta anche tu, per favore.’
Io la penetro in figa ed eseguo la sua volontà. Il filmato dura circa due minuti e lei vaga sempre per le pagine in cerca di altro io mi fermo fino a che lei non trova un nuovo filmato. Sento le sue gambe umide e con le mani le stringo le chiappe sode le chiedo:
‘Ma vuoi che te lo metta in culo o nò?’
‘ Dai per ora nò, così lo faremo un’altra volta ho paura che mi faccia male, vero?’
‘ Si penso di si, prima avevi anche la figa più stretta, ti fa male?’
‘ Noo , voglio sentirti venire dentro ancora .’
‘ Mi impegno allora’
Dopo il breve discorso riprese un nuovo filmato dove un ragazzo si scopa una donna di una certa età che sembra ubriaca.
A quel punto continua a far ripartire lo stesso filmato, mentre io me la scopo fregandomene del filmato guardando lei il suo culo che si muove trattenendola per i capelli che tiro, lei urla per il piacere e a volte per il dolore di quello strattone. Dopo un po’ vengo, sta volta le do un spinta forte con il bacino mentre sento che i coglioni si svuotano poco dopo vedo la sua mano destra che afferra con forza il mouse e lei ansima ed urla per il nuovo orgasmo, tiro fuori il cazzo e lo passo sulle sue chiappe uno sfregamento leggero gli ultimi rivoli bianchi la colorano mentre vedo che l’arnese perde consistenza. Quando vedo che &egrave definitivamente molle mi allontano le do’ una pacca forte sul sedere, probabilmente le ho lasciato il rosso dell’impatto lei urla e dice :
‘Che Maleeee’
‘ A letto ora’ per oggi basta!’
Lei corre in bagno mentre io accendo la luce e ancora una volta faccio sparire ogni traccia e poi stanco con un sorriso enorme mi dirigo in bagno per poi andare a dormire, per la prima volta da tanto tempo mi sento soddisfatto e nonostante un po’ di stanchezza mi sento al cento per cento, sono felice non ho problemi ne dubbi sono semplicemente contento, tocco il letto ed il sonno parte, la mattina mi sveglio con la mia compagna al fianco io spengo la sveglia lei mi saluta e torna a dormire mentre io mi preparo per uscire. Quando esco dal bagno mia nipote mi attira in cucina con l’alito pesante che sa’ di latte e biscotti mi bacia non curante della presenza della zia in casa. Il bacio non era il solito la lingua vaga alla ricerca della mia. Io l’allontano e lei in orecchio mi dice:
‘ e se bigio tu che fai? ‘
‘ Fai domani, così siamo in casa soli’ ti spiego poi per telefono’ nel pomeriggio ‘ shhh ora ‘ non siamo soli ‘.’
La risposta mi venne dal cuore e già dal suo bacio i pantaloni del pigiama mostravano il mio cazzo in erezione, mi feci il caff&egrave con la speranza di far scemare la mia evidente passione per la nipotina .
Nell’arco della giornata pensai a cosa fare, si stava aprendo una nuova situazione molto intrigante. Non mi importa più di chi &egrave lei mi resi conto che mi ero innamorato di lei. Avevo una chiara passione sessuale per lei; nell’arco della giornata mi erano venute in mente alcune fasi della precedente avventura e il mio cazzo di conseguenza aveva reagito.
Tutta via ero conscio che dovevo essere cauto decisi di proiettare alla settimana seguente il mio incontro con lei. Decisi di avventurarmi in un luogo neutrale , quale soluzione migliore di un Motel. Quando uscii dal lavoro prospettai la mia idea alla mia amante e la ripresi per farle capire che doveva stare attenta ai suoi atteggiamenti perché era rischioso per me, e anche per lei, come avremmo spiegato la cosa? Lei era pienamente d’accordo con me le piacque anche la mia idea. Pur troppo a casa non fù così discreta la sera stessa infatti si comportò leggermente diversamente dal solito.

La sera a tavola la nipotina continuava a farmi piedino per fortuna la mia compagna non si accorse di nulla. Io non le impedivo di farmi carezze, anzi giocavo con lei allo stesso modo. Forse scambiavamo le stesse carezze o tocchi gentili come al solito, solo che per entrambi le sensazioni erano diverse. Se ci penso non vedo più lei come una piccola nipote che &egrave un piccola donna, ma, una vera e propria donna che &egrave anche una preda una gran troia a mia disposizione.
Dopo cena le due donne si misero a parlare di tutto e di niente tanto &egrave che a fatica io riuscivo a vedere ed ascoltare la tv; scocciato della cosa mi congedai dalle due e mi diressi in camera da letto per guardare con calma la tv, avevo sonno ma non voglia di dormire.
Verso mezzanotte mentre io ero in stanza al buio illuminato dai raggi sparati dalla tv sento la porta del bagno aprirsi e poi quella della mia stanza. La mia compagna entra e chiude dietro se la porta si cambia ed intanto facciamo due chiacchiere, poi quando la porta del bagno si riapre si congeda da me dicendomi che si sarebbe fatta una doccia veloce. Io mi sposto dalla mia parte di letto e continuo a fissare la tv, qualche istante dopo si presenta da me mia nipote senza dire nulla arriva dalla mia parte di letto e passa la mano fino a giungere al mio cazzo. Lo strofina io la guardo negli occhi scuri, l’accarezzo e mi accorgo che &egrave senza mutandine con solo una lunga camicia da notte subito le dico:
‘Ma sei pazza? Che vuoi’ non mi sembra il caso”
Si avvicina al mio orecchio e dice a voce bassa:
‘ Il cazzo &egrave pronto dai facciamo una sveltina sono eccitata l’idea che lei &egrave di là e si fa’ una doccia mi fa venire ancora più eccitazione, ti prego.’
Non faccio in tempo da dire nulla che lei alza le coperte e il tepore svanisce mentre lei si siede sopra il missile in tensione in un attimo sento la sua umida e bagnatissima figa che prende il mio fungo si abbassa e continua a guadagnare parti del duro bastone. La fermo e faccio uscire l’arnese da lei, Lei mi guarda come arrabbiata , io le dico a bassa voce: ‘andiamo di là ti lecco un po’, per favore ‘ non qui non &egrave il caso.’
Velocemente ma silenziosamente usciamo, mentre in bagno impervia il silenzio la doccia non era ancora in corso.
Spengo la luce nell’oscurità sopra di lei le mie mani la palpano ovunque il mio cazzo &egrave teso lei con la mano lo strizza e lo mena. Quando poi sentiamo scorrere l’acqua io mi dedico alla sua umida figa. Lei non riesce a trattenere le flebili urla di passione io mi fermo e le dico:
‘No’ sei troppo passionale ‘ non possiamo mi spiace”
Lei mi guarda non dice nulla e con la bocca inizia a prendersi cura del mio cazzo, come aveva visto in uno dei film porno lo ingoia tanto che con la punta del mio cazzo rovente mi sembra di sentire le tonsille. Sono talmente eccitato che inizio a spingerla con forza verso il mio palo ben presto la stacco e la mia asta si muove come un cannone si alza e parte il primo getto, riscende e si alza ed un nuovo schizzo parte. Lei ha la bocca sporca del mio seme un occhio ed il naso, le do’ un bacio e sento il mio sapore in lei le dico in un orecchio:
‘Grazie puttanella sei una strega, ora vado &egrave meglio per entrambi’
Lei mi guarda e mi dice: ‘Va bene mi piaci un sacco.’
Corro a letto e mi giro dall’altra parte ove la mia donna non può vedere il mio volto sono ancora soddisfatto e non riesco a non pensare a la mia donna in calore che ama rischiare tutto per essere appagata anche se ora ha appagato solo il mio senso animale.

Continua
La prima uscita a due per due persone molto perverse pronte a tutto per godere l’uno dell’altro dimenticando entrambi che appartengono alle stessa famiglia.

Durante la settimana ci eravamo sentiti spesso per organizzare bene l’incontro. Lei mi aveva scritto delle mail io non volevo lasciar traccia per cui evitai di risponderle sapevo che ciò era estremamente pericoloso le avevo però dato un’altra casella diversa dalla mia solita dove lei poteva scrivermi senza remore. Invitai lei a fare le stesso e alla fine iniziammo a corrispondere. Lei mi chiese un grosso favore voleva che le comprassi due doni. Un vibratore e un cazzo in gomma, ovviamente se pure imbarazzato andai in negozio a espletare tale richiesta. L’incontro slittò di una settimana perché lei aveva il ciclo e preferiva essere libera da quel fastidio. In settimana riuscì a fugare i miei istinti con mia moglie, in modo normale senza aggiungere nulla al conosciuto.
Il giorno tanto atteso arrivò, mi alzai e mi feci una doccia, barba fatta con il rasoio colazione e uscita. Mi vestii come al solito con la differenza che mi diressi dritto alla macchina, mia moglie mi salutò poco prima della mia uscita e si fiondò in bagno per prepararsi per la lunga giornata lavorativa. Il mio umore era a mille. Affrontai il traffico e giunsi al luogo prefissato per l’incontro in anticipo. Finalmente la vidi giungere un cappotto lungo ed una sciarpa nascondevano le sue forme. Timidamente come se tra noi non ci fossero palesi intenzioni ci salutammo lei subito a voce alta:
‘Ciaooo Zietto, tutto bene?’
‘Si grazie , vuoi prendere un cappuccio?’
‘mmm, bella ideaaa si grazie’
Io mi presi un altro caff&egrave mentre lei al bar con calma sempre imbacuccata beve il caldo cappuccio.

Sono le nove e mi dirigo ad un centro commerciale pieno di negozi. In macchina c’&egrave silenzio solo la radio che scalpita. Credo che lei sta volta sia veramente emozionata e forse ha paura di me. Cerco di farla parlare per capire cosa ha:
‘Stai bene?’
‘sii ho ancora freddo’
‘Alzo l’aria calda.’
‘Dove andiamo?’
‘Voglio farti un paio di regali prima andiamo al centro commerciale’
‘Scusa ‘ maaaa quelle cose me le hai prese?’
‘Si ‘ certo.’
‘Dove sono?’
‘Nel baule in un sacchetto. Perché?’
‘No nulla tanto per ‘ Ma cosa mi vuoi prendere?’
‘Vestiti.’
‘WooWWW come mai?’
‘Così per vederti sexy’
‘Cosa vuoi comperarmi?’
‘ Delle calze bianche che mi fanno impazzire e magari un vestito con cui abbinarle da mettere oggi.’
Lei allora si slaccia il cappotto e mostra dei collant bianchi con stivali neri e mini gonna, un maglione attillato di color viola che la ricopre.’
‘Bh&egrave non servono ‘. Le ho ‘.’
‘ Autoreggenti?’
‘ Bhe no, non sono con questa gonna non potrei .’
‘ Appunto ‘ bisogna fare acquisti.’
Uno splendido sorriso mi distrae dalla guida e finalmente giungo al parcheggio lei quindi incalza:
‘ OK, diamo un occhio però non stiamo qua, tanto il tempo vola.’
Detto questo mi passa una mano sui sottili pantaloni dell’abito alla ricerca del cazzo e con foga palpa e mi bacia io vago e arrivo in mezzo alle sue gambe sento già il calore che divampa in lei. Mi scosto e la guardo come una donna le dico:
‘Sei bellissima mi fai impazzire!’
Lei dolcemente sorride e mi dice:
‘Anche tu mi piaci come nessuno prima, mi fai diventare un’altra mi sento bene!’
Aprii la porta e dissi :
‘Dai forza che dobbiamo andare. Ti ho detto che sei un bella fighetta oggi?’
‘Grazie, solo per te.’
Il giro non fu così rapido come pensavo, comunque acquistammo un gonna scura da Beneton e le mie agogniate calze. Prima di uscire io la invitai a cambiarsi in bagno e le imposi di non mettersi le mutande in attesa mi presi un nuovo cappuccio in un bar. Dopo un quarto d’ora circa ci dirigemmo verso uno stradone pieno di Motel, ci registrammo e ci dirigemmo verso il luogo prefisso.
Lei ammirò il locale e fu estasiata da quella stanza. A quell’ora non vi era quasi nessuno avrei saldato all’uscita un extra se ci fossimo fermati più di quattro ore. Avevo anche acquistato delle schifezze da mangiare mentre eravamo al centro commerciale il mio obbiettivo era decisamente scopare e basta.
Il riscaldamento nella stanza era ‘a palla’, appoggio a terra la borsa con la spesa e un’altra borsa con i regalini per la mia focosa nipote. Lei si siede sul letto ed accende la tv per vedere se trova il canale con i film porno ormai si sente attratta da quel genere di film, forse la voglia di imparare oppure la voglia di eccitarsi.
Io mi levo gli abiti e rimango in mutande, per l’occasione avevo indossato dei boxer aderenti mi avvicino a lei che &egrave ipnotizzata dalla tv e le dico:
‘Vuoi ora i souvenir o dopo?’
‘MMM non hai perso tempo, dopo ‘.’
‘Tranquilla ora comunque ci rilassiamo mi sono solo tirato avanti.’
‘ Mi spoglio?’
‘ Solo la parte sopra .. ‘
‘ No’ la gonna &egrave stretta non vedi’ e si alza in piedi
Io mi alzo e le tiro via il maglione lei &egrave senza reggiseno quindi inizio a leccarle e prendere il controllo delle sue tette. Lei tira indietro la testa e sospira presa da una sensazione piacevole, gli occhi sono chiusi per sentire a pieno le sensazioni. Poi le slaccio la cerniera della gonna e scivola lungo le calze fino a terra, L’elastico ricamato regge le calze e la sua pelosa passera spicca in mezzo alle calze a bianche e i suoi stivali neri. Dopo averla baciata e fatto sentire la mia mano fra la sua peluria e sentito già il suo bagnato le dico:
‘Dai leva gli stivali, per favore.’
Lei si siede e mi inviata a tirarli via. Io acconsento e quando estraggo il primo sento aleggiare un odore di piedi.
‘Sta volta sono i tuoi che puzzano.’
Lei un po’ imbarazzata dice: ‘ E’ lo so’ sono queste scarpe mi piacciono ma hanno stò difetto.’
Io le prendo il piede e lo massaggio poi lo annuso e le dico:
‘In questo momento mi piace questo odore, sarò diventato un perverso.’
Lei sorride e quando levo le mani dal piede mi porge l’altro. Una volta libera indietreggia sul letto e allarga le gambe mostrandomi la sua passera, io mi sposto ho già il cazzo in tensione prendo il regalone. Tiro fuori un grosso cazzo di gomma nero che si agita e lo porto da lei. Prendo anche il gel che avevo comperato per l’occasione. Lei si mette a ridere vedendo l’oggetto. Le sparo il gel sulla vagina e le chiedo di farmi vedere come lo utilizza. Lei dopo averci giocato un po’ inizia a penetrarsi il figa. Io mi avvicino e mi prendo cura delle sue tette per poi passare alla sua bocca lasciandole libere le braccia di modo che possa muoversi liberamente. Inizia a sentirsi la sua voce i suoi gemiti di passione.
Mi metto quindi sopra di lei con la testa rivolta al fallo in gomma ed il mio cazzo eretto sopra la sua faccia. Lei ansima e urla per il piacere e poi dolcemente in un istante mi morde non forte una palla, mi spavento quasi più per l’azione che per il dolore.
Lei poi si calma e si ferma appena ottiene il suo primo orgasmo della giornata. Non si &egrave infilata tutto il fallo il giusto per essere soddisfatta. Prendo quindi in mano l’oggetto ed inizio a muoverlo dentro di lei come fosse il mio cazzo. La sento urlare e ansimare con le mani prende il cuscino lo stringe con forza fino a che non ha un orgasmo levo il fallo che &egrave lucido dei suoi umori.Non voglio giocare, mi alzo da letto, senza dirle nulla la giro ora il suo culo e sotto di me, mi sdraio su di lei e inizio a passarle il cazzo in mezzo alle due chiappe; poi la penetro in figa e visto che &egrave umidissima sia per il gel che per i suoi umori a volte esco completamente da lei e non rientro perfettamente lei urla e quando sbaglio dice : ‘Attento mi fai male!’
Io me ne sbatto ora ho voglia solo di scopare la vedo come un oggetto non ho le stesse accortezze solite. Lei ora per me &egrave una donna che deve solo soddisfare le mie voglie represse. Mi rendo conto che non sono lì per farle male quindi dopo la sua segnalazione diminuisco la foga e mi comporto più umanamente fino a che non ho anche io il mio primo orgasmo. Quando sento che stò per venire levo il cazzo da lei mi alzo dal letto la trascino afferrando i polpacci ricoperti dalle calze bianche appoggio la cappella sul suo ano faccio pressione e sento il suo caldo, quando il mio fungo &egrave dentro lei urla per il dolore io faccio dei versi mentre il mio sperma le inonda quel buco, una volta finito lo levo e mi sdraio per un attimo vicino a lei. Quando lo levo avverto uno schizzo uscire dalla sua figa lei ha avuto un nuovo orgasmo quando ha sentito tutto il mio seme entrarne nel secondo buco.
Lei rimane immobile con la testa sul cuscino senza dire nulla.
Dopo qualche istante dice:
‘Hai il fuoco dentro oggi!!! Comunque mi fai impazzire sono già al terzo orgasmo.’
‘Mmm sta volta non ti ho sentito ansimare”
‘Era il cuscino che mi copriva, quando mi hai riempito il culo e ho sentito la tua calda sborra sono venuta, che sensazione!!!’
A quel punto si sposta su di me e mi accarezza dolcemente un po’ ovunque, entrambi abbiamo bisogno di rilassarci forse più io che lei, ma, lei incomincia a comportarsi sempre più come una vera donna che sa’ quali siano le mosse giuste e i tempi per essere ben predisposti verso i rapporti tra due esseri. Quelle carezze e quei movimenti, ben presto, fecero spuntare quello che lei cercava: una nuova esilarante erezione.
Io mi posizionai sopra di lei i suoi piedi sulle mie spalle, il suo odore di piedi mi colpisce ed inizio a stantuffare dentro di lei. Lei urla stringe i denti sente la mia foga, quando le do un attimo di tregua lei mi cinge con le gambe e stringe sempre di più rallentando i miei movimenti io quindi metto più foga e forza per tentare di avere le stesse sensazioni. Lei urla e ansima vedo i suoi addominali irrigidirsi un nuovo orgasmo la travolge. Le lascio qualche istante per lei la vedo sudata. La sua presa perde forza ma ancora mi blocca. Sento che le sue gambe mi cingono con vigore e riprendo a muovermi in lei, meno forte di prima ma ugualmente sento il suo calore mentre scivolo in lei. Sto’ per venire l’avviso, lei mi intima di non uscire da lei e così dicendo mi stringe ancora di più quel movimento &egrave fatale per me sento che sono sempre più dentro di lei e il mio cazzo reagisce i coglioni si svuotano, mi sento libero il mio seme &egrave in lei. Sono nuovamente soddisfatto e compiaciuto con le mani mi libero dalla morsa e corro alla sua bocca per baciarla, i nostri corpi sono vicini il mio cazzo cola umori sul suo ventre, avverto il fresco nella stanza e la porto sotto le lenzuola mentre amoreggiamo ancora un po’. Ho bisogno di un attimo di tregua e dopo un po’ mi alzo per andare a pisciare. Torno da lei frugo nella borsa e prendo una sigaretta, lei me ne chiede una e ci rilassiamo un attimo.
Iniziamo a parlare dopo aver finito la fumata, &egrave un genere di chiacchiere con tono che hanno solo due amanti.
Lei quindi incalza:
‘ Maaa tu come vivi il fatto di avere le corna?’
‘Cosa?’
‘Bh&egrave pensavo che lo sapessi.’
‘No .. raccontami per favore.’
‘Bh&egrave io lo saputo dalla zia Mel, quando sono andata a dormire da lei, lo fa’ con un collega ‘ pensavo che te ne fossi accorto.’
Io non ero incazzato ero più che altro stupito e risposi:
‘Bh&egrave forse questo mi spiega tante cose.’
‘Non volevo ‘
‘ Tranquilla ‘ mica &egrave colpa tua, poi mi sembra che al momento la situazione &egrave in parità’ non credi?’
‘ Direi di si.’
‘ Io la amo lo stesso, pensavo che mi desse più fastidio il non sapere sarebbe stato meglio. Dai raccontami quello che sai.’
Lei si accostò meglio al mio corpo e mi accarezzo dolcemente poi prosegui dicendo:
‘ E’ un Filippino.’
‘ Strano dai suoi discorsi: lei li disprezza.’
‘ Chi disprezza ‘ apprezza.’
‘ Vero ‘ questo &egrave un detto vero. Da quanto?’
‘ Io lo so’ da Febbraio dell’anno scorso, da quello che so’ &egrave solo una storia di sesso, anche lui &egrave sposato, con figli anche, scopano solo e fanno cose strane &egrave questo che la eccita.’
‘ Con me &egrave sempre casta devo sempre spingere io ma lei per qualche cosa di diverso.’
‘ Bh&egrave io ho te! Che sei unica e una gran maialona, per me.’
‘ Grazie!!! Cosa farai ora che lo sai?’
‘ Vivrò .. facendo finta di nulla. Ho un idea perché non mi fai un favore?’
‘ Quale?’
‘ Fattela un po’ più amica, convincila a fare un ‘filmatino’ porno con il suo amante e poi lo guardiamo assieme, la telecamera la abbiamo.’
‘ E’ si ‘ e lei lo fa.’
‘ Intortala raccontale che ti vedi con un uomo sposato, falla diventare la tua confidente e che vorresti fare cose strane’ sei grande’ ti vedrà sotto un’altra luce’ magari dille che tu farai lo stesso.’
‘ Ma così ti scopre”
‘ No al limite ci mascheriamo, tanto non penserai che non ci vediamo più, io ci ho pensato e potremmo organizzarci per vederci almeno una volta al mese.’
‘ Mmm interessante, si mi piace’ Oggi mollo Antonio , tanto mi ha rotto i coglioni. Stà con me quando non ha donne per le mani, quando le ha mi molla e poi mi cerca quando lo lasciano nella speranza di farsi una scopata o che lo faccia godere. Se bene mi abbia sverginato con lui non mi sento bene come con te, sono sottomessa al massimo invece noi due siamo liberi. Non mi fra intendere non ti voglio come compagno, ma, come amante.’
‘ La cosa &egrave reciproca, tranquilla, finche và ‘ và ‘ sai che casini diversamente.’
‘Si la pensiamo allo stesso modo. Dai con la zia vedo di combinare mi intriga sta cosa della videocamera. Vado in bagno mi faccio una doccia sto gel mi da’ fastidio, vieni?’
‘ Si ma non subito mi rilasso, ti raggiungo.’

Continua
Giochini erotici ed il primo vero sfondamento del suo splendido e tondo sedere.

Mi addormentai nel tepore delle coperte, mi risveglia poco dopo quando lei usci dal bagno, le chiesi scusa e mi fiondai io in bagno, le nuovamente mi raggiunse voleva fare la doccia con me. Si rimise la cuffia per i capelli e ci dedicammo a quello sport. A me non piace scopare nella doccia per cui la lavai semplicemente. Poi tornammo in stanza ed iniziammo a mangiare qualche cosa di veloce comprato prima con il sottofondo della tv. Rimanemmo quindi a letto e ci scambiammo tenere carezze fino a che non vennero le due lei esordì dicendo che era il momento di telefonare al ragazzo. Mi invitò a leccarle la figa mentre lei telefonava allo ‘sfigato’.
Io alzai le coperte e iniziai l’opera sotto messo alla sua volontà. Lei inizia la telefonata dopo un po’ di discorsi spiegandogli in modo freddo che non &egrave più interessata a lui inizia a gemere per il piacere. Io incomincio ad essermi stufato di darle piacere in quel modo, mi allontano da lei e la rigiro. Lei ora &egrave a novanta, mi colpisce che dalla sua figa escono come gocce, tanto &egrave bagnata. La penetro lei fa sentire con la voce la sua passione e quindi chiude la telefonata. Dopo qualche minuto il cellulare suona, lei dice:
‘mmm vuole fare una videochiamata, adesso gli faccio vedere le spettacolo.’
Apre il cellulare sotto la sua figa facendo vedere lo stantuffo che la riempie. Riprende il cellulare e dice:
‘Ti basta o vuoi vedere tutto per me non c’&egrave problema!’
Lui le dice zoccola e non chiude la comunicazione, lei gioca con i pulsanti del telefono e in un angolo piccolo dello schermo si vede il volto del ragazzo, mentre nel restante ciò che la camera riprende. Lo rimette sotto di noi e urla come un ossessa accentuando il suo piacere. Si volta e mi dice:
‘Quando vieni punta sul telefono”
La frase &egrave quasi sotto voce io annuisco, lei si volta e continua ad urlare. Si muove sempre più veloce e quei movimenti accelerano il mio piacere. Sento che stò per venire, tiro fuori l’arnese e lo punto sul telefono, due carezze con la mano e dirigo il getto su di esso. Lei simula un orgasmo stringendomi con le gambe il cazzo; prende il cellulare e lo lecca. Quando ha terminato guarda il telefono lo lecca fino a ripulirlo e poi dice:
‘Tu sei scarso non sai farmi godere, non mi rompere i coglioni, se non smetti di chiamarmi cambio numero ti &egrave chiaro?’
Chiude il telefono e mi guarda girandosi mettendo la schiena a letto.
‘Bella mossa. Però non sono proprio soddisfatta come la mettiamo?’
In me un po’ la voglia &egrave scemata e so’ che mi ci vuole un po’ di tempo per riprendermi la guardo e le porgo il vibratore e dico:
‘Perché non provi con questo io ti guardo e poi mi diverto insieme a te.’ Così dicendo lo infilo in lei accendendolo. Lei si muove ed inizia ad apprezzare l’arnese che le vibra nella sua ‘passerina’. Osservandola e vendendola arrivare ad un copioso orgasmo mi eccitai nuovamente; le feci cambiare posizione le feci mettere il culo ben in alto le spalmai su un po’ di gel e la invitai a ripetere la precedente operazione. Lei si rese conto che così conduceva meno bene l’arnese e si lamento, stava per spostarsi quando io la bloccai e le infilai il mio cazzo duro nel culo. Lei sussulto :
‘Aiii mi fai male!’
‘Adesso ‘.poi vedremo”
Sentivo vibrare la mia cappella mentre mi muovevo in lei non troppo veloce. Lei mi chiese tregua e io uscii da lei a questo punto lei fece scendere il sedere appoggiandosi su un fianco, quindi agevolmente riguadagnai il mio ambito premio e mi mossi meglio in lei. Con la mano riusciva a muovere l’arnese io rimanevo fermo dentro di lei e mi godevo quel massaggio. Lei spingeva dentro e fuori per un attimo mi sembrò che inghiottisse tutto il giocattolo, mentre io la baciava con avidità e di tanto in tanto le facevo sentire con un movimento deciso avanti ed indietro il mio fallo. Ad ogni movimento mio, lei sussurrava:
‘Siii’ con voce sottile piena di piacere.
Dopo diverso tempo e un suo nuovo orgasmo cambiammo posizione. Io ancora non ero venuto e mi ergevo di fronte a lei con il mio arnese eretto. Lei era dolorante per la precedente prestazione, sapeva però che io non mi sarei arreso solo per quello. Mi sdraiai e lei assorbì in figa il mio cazzo. Si mosse veloce il suo bacino saliva e scendeva fino a che io non ebbi il mio orgasmo, andò avanti parecchio e quando io ebbi terminato lei era sudata, vedevo le gocciole di sudore scendere sulla sua pelle . Rimanemmo a letto per un po’ scambiandoci dolci coccole, dopo di che ci facemmo entrambi una doccia insieme e ci dirigemmo verso il luogo d’incontro della mattina per riprendere le nostre vite solite. Mi fù impossibile non notare che lei aveva qualche dolore nel suo ano. Le dissi che se aveva problemi doveva solo chiamarmi e saremmo andati a fare una visita o che. Lei sembra meno preoccupata di me, il tutto infatti si risolse in qualche giorno.

Ogni tre settimane massimo quattro ripetevamo i nostri incontri a luci rosse in quel motel.
Nell’arco di qualche incontro il nostro rapporto divenne quasi abitudinario non c’&egrave più molto da scoprire tra noi due fino a quando lei non mi chiese una grossa variante che mi diede molto da riflettere.

Continua

La mia nipotina vuole provare una nuova emozione vuole capire se le potrebbe piacere fare la lesbica e mi invita a partecipare alla sua nuova idea.

Dopo diversi altri incontri in un momento di pace la ‘piccola’ mi confessa una sua idea. Inizia così un acceso discorso:
‘Ma se coinvolgessimo la Fra?’
‘Chiii?’
‘La mia amica quella di sempre.’
‘mmm si &egrave carina, ma, insomma non saprei non mi sembra una buona idea.’
‘Guarda che lo sa’ di noi.’
‘aaa”
‘Gli ho raccontato tutto e poi ho convinto la zia, settimana prossima mi consegna il filmato hard, potremmo utilizzare la Fra per fare noi un filmato.’
‘Veramente non saprei’ se bene non mi dispiaccia stare con due donne ‘ però non so’ quanto ci possiamo fidare.’
‘Dai garantisco io non ti và bene? O non ti piace la Fra, questo &egrave un altro discorso.’
‘Bh&egrave a parte che se non ricordo male non ha seno’ meno di te ‘Ha un gran culo se non ricordo male, si &egrave simpatica, ma a letto conta poco.’
‘Nuuuu, ti sbagli &egrave che lei si vergogna lo tiene nei reggiseno stretti &egrave una quarta ‘
‘Davvero!!! E perché si vergogna?’
‘Le dà fastidio essere osservata lì.’
‘Ma dai questa e nuova per me.’
‘Secondo me ha solo un grosso difetto &egrave troppo pelosa li in mezzo.’
‘Mi stai facendo eccitare con sto’ discorso.’
‘Cio&egrave vorresti che non me la rasassi?’
‘No vai bene così, però me la immaginavo e guarda l’ho già duro.’
‘Questo significa che facciamo una prova a tre?’
‘Non so’ ci devo pensare non sono convinto. Diciamo che temo eventuali conseguenze.’
‘Dai no. Quello no. Ecco magari con lei usi il preserva’ però nulla di più. Quello perché sono gelosa e il tuo cazzo &egrave mio.’
‘Posso pensarci?’
‘Va bene ne parliamo via mail.’
‘ooo approposito non usare nomi via mail’ solo nomignoli ‘
‘Siii lo faccio, miii oggi sei paranoico , che c’&egrave hai problemi vari?’
‘Un po’ di casini al lavoro, e alla fine che vuoi o no te li porti dietro, mi spiace ma per il momento forse ste cose non le puoi capire.’
‘In che senso?’
‘Nulla di che Ale, &egrave solo che vai a scuola e i problemi sono altri, quando sarai nel mondo del lavoro allora capirai.’
‘A ok’Ti faccio immaginare sta scena:
Lei sotto di me io le lecco la figa e le infilo il vibratore e tu che mi scopi e mi vieni in figa io poi le faccio leccare la tua sborra mentre mi prendo cura della sua passera fino a che non ha un orgasmo. Ti eccita la situazione?’
E per controllare passa la mano sull’arnese e lo agita fino a vedere uscire un po’ di sborra. Quando la vede uscire senza dire nulla inizia a leccare la cappella con avidità fino a che non ritiene opportuno a quel punto si volta e mi mostra il culo, le piace essere presa da dietro in figa allarga le gambe per invitarmi ad entrare. Io accolgo l’invito. Quando lei sente tutto il mio arnese dentro chiude le gambe sento le mie palle strette dolcemente dalle sue cosce. Non mi muovevo forte mi godevo il massaggio più la sensazione di calore e di umido della sua passera. Tutta via era una posizione già fatta per cui decisi di creare una variante. Mi fermai e allargai le gambe con le mie mani. Mi tirai su e poi prendendola per i fianchi le attirai a me. Il mio cazzo umido sbatteva sul suo sedere, poi sulla sua passera pelosa, finalmente riesco a prendere l’ingresso in un attimo la inforco e lei esulta per la nuova sensazione. La tengo su con una mano inevitabilmente per mantenersi stabile appoggia un ginocchio a questo punto le tiro i capelli e lei viene indietro.
‘Mi fai male, stronzo.’
‘Zitta e godi!’
‘A si’!!!’
Scatta in avanti e si gira velocemente e mi tira uno schiaffo ben assestato.
La guardo allibita, lei forse si accorge dell’errore e mi chiede:
‘Scusa, mi sono fatta prendere.’
‘Non devi chiedermi scusa sei libera di fare ciò che vuoi, solo quando siamo io e te.’
Sorride e mi bacia prendendo in mano il mio palo di carne rigido. Lo scuote e poi lo lecca come per farsi perdonare, io mi alzo la prendo per i fianchi lei guida l’ingresso e li in piedi mi godo quel magico momento insieme otteniamo il nostro orgasmo.
Quando sento che stò per venire, per ripagarla dello schiaffo la alzo e lascio che il mio schizzo la bombardi da fuori, in quel preciso istante lei mi colpisce con un suo schizzo e urla per l’orgasmo a quel punto con la mano cerca avidamente il mio cazzo lo vuole dentro ma si stà rammollendo e non riesce a sostare nella sua bagnatissima passera.
Mi guarda e sorride anche se stà volta sembra veramente turbata dal suo ultimo orgasmo l’appoggio sul letto e per qualche minuto rimane immobile come per godere di quell’istante trascorso.
Poco dopo insistetti sul tema ‘Filmato della zia’ e le feci alcune domande:
‘Come hai intavolato il discorso con la zia?’
Nel clima sereno che un uomo e una donna hanno solo dopo un intenso rapporto lei rispose:
‘Niente di che, le ho raccontato di noi, ovvio senza dirle chi sei, solo che vedo un uomo sposato e che ho iniziato a vedere un po’ di porno.
Le ho detto che mi piaceva l’idea di vedere lei in azione e se le garbava come idea potevamo fare uno scambio.’
‘ E lei?’
‘Bh&egrave lei &egrave stata colpita dalla mia sincerità le &egrave piaciuto che io la usassi come confidente. Mi ha detto che ne ha parlato con il suo amante che ha apprezzato l’idea e dopo un mese hanno fatto diverse riprese. E’ un po’ combattuta se darmelo, ma, poi l’ho convinta.’
‘Cavoli sembra totalmente un’altra! La cosa mi incuriosisce davvero, sembra un’altra.’
Iniziammo poi a scambiarci tenere carezze, il tema della zia era chiuso e il pomeriggio come al solito si conclude nel fine settimana ci saremmo incontrati per un evento familiare.
Quell’evento fu vissuto in modo al quanto particolare.
Raggiungemmo la casa di mia nipote e vivemmo il pranzo come al solito in modo sobrio e allegro, nel primo pomeriggio mia nipote mi provocò un po’. Dopo aver sparecchiato la tavola si ritirò in camera sua io ad un certo punto mi diressi in bagno. Chiusi la porta della zona notte e poi del bagno a chiave. Una volta lavate le mani stavo per uscire, quando con un balzo felino mi vidi davanti mia nipote che entrò in bagno e chiuse a chiave la porta. Mi fece il classico cenno di silenzio, si tirò giù gli stretti Jeans e poi le mutandine si sedette e mettendo una mano sulla ‘passerina’ iniziò a far pipi. Non nascondo che ero preoccupato mi avvicinai a lei e le dissi a voce bassa in un orecchio:
‘Ma sei fuori?’
Lei si accostò all’orecchio e mi disse:
‘Dai solo un attimo. Ho il video lo vedremo prossimamente. Poi mi accompagni alla stazione? Devo andare dalla Fra.’
‘Non so’ vediamo.’
Aspettai che si ricompose e poi mi fiondai fuori dal bagno nessuno aveva notato la cosa. Poco dopo lei sbirciando uscii. Aprii la porta della sua camera e mi misi a giocare un po’ con la piccola facendole un po’ di solletico. Mia nipote grande usciva ed entrava per truccarsi e prepararsi per l’uscita. La piccola fu’ chiamata dalla madre e la grande visto che io ero solo in stanza si sedette per un attimo sulle mie gambe. Portava una gonna si posizionò meglio su di me per sentire il mio sesso, quando ebbe il giusto contato si continuava a muovere per far innescare in me una reazione. Ad un certo punto la scostai da me, giusto prima del ritorno della piccola. Rimasi un attimo li cercai di conversare un po’ facendo domande alla piccola giusto per far tornare alla normalità il mio cazzo che a fatica si conteneva nei pantaloni. La piccola doveva fare i compiti così andai di là e evitai l’escursione con la grande, per passare il tempo decisi di fare un piccolo giro con il cane. La grande prese la palla al balzo e di fronte agli altri mi convinse ad accompagnarla a piedi fino alla stazione. Nessuno si unì a noi per cui ci mettemmo gli abiti pesanti e nel grigio della giornata ci avventurammo all’esterno.
Quando risultammo un po’ distanti le chiesi:
‘Cosa hai oggi?’
‘Voglia’ vedo te e ho voglia di ”
‘Si ok, ma non mi sembra il caso.’
‘Lo sòooo ma volevo giocare un po’. Ti dicevo mi ha dato il filmato.’
‘OK, adesso dove vai?’
‘Niente prendo la Fra, andiamo in locale un ora poi vado con lei a casa, e torno per cena sono qui, ma, voi sarete andati.’
‘Si penso che tra un ora andremo via.’
‘Ho parlato con la Fra, quando tu vuoi?’
‘Vediamoci io e te vorrei vedere il filmato poi organizziamo.’ Era un modo per prendere tempo non ero ancora convinto della cosa. Quando giungemmo alla stazione mi congedai da lei e tornai al capezzale con il cane che annusa tutta la strada. Ovviamente non resistetti e fra di noi ci fu un intenso bacio che mi fece ribollire il sangue, per un attimo mi sembro di essere tornato indietro nel tempo con le palle gonfie che avevano bisogno di rilasciarsi, sensazioni in se piacevoli assopite da tempo nella mia mente. Mentre camminavo nella solitudine e nel freddo non potevo far altro che riflettere. Tiravo le somme e quell’atteggiamento di quella ragazzina non poteva che preoccuparmi. Non avevo dubbi a letto ormai la considero una donna compiacente con ben poche inibizioni, ma, al di fuori era ancora più pericolosa. I suoi giochi non erano per farmi scoprire, ma, la passione di rubare un istante di fare una cosa al di fuori di uno schema prefissato. Rischiare per il gusto di vivere intensamente un emozione. In quegli istanti capivo quanto sbagliassi a vivere una simile relazione. Non esiste il sesso senza amore, forse &egrave un tipo di amore diverso, ma &egrave sempre amare una persona. Si ero certo amavo mia nipote senza togliere nulla alla mia compagna. E quel pensare mi fecce tornare in mente il video che dovevo vedere. Come mi sarei comportato? Avevo in mano un Jolly che mi sarebbe potuto servire in qualsiasi momento. La cosa strana &egrave che non mi sentivo derubato o sconfortato dal sapere che anche lei godeva con un altro. Se bene l’idea che la sua passera fosse in franta da un altro cazzo non mi andasse del tutto giù non ero così turbato. Sicuramente il fatto che pure io avessi un rapporto extra coniugale mi dava una marcia in più. Se non lo avessi avuto come avrei reagito? A questa domanda non potevo rispondere bisogna trovarsi nell’esatta situazione. Fra quei miei pensieri mi ritrovai nuovamente a casa di mia cognata decisi quindi di rientrare per godermi ancora qualche istante prima di ripartire verso casa.

Una settimana dopo quell’incontro mia annunciò che per motivi di lavoro si sarebbe allontanata per circa tre settimane. Dentro di me c’era un gran conflitto ripensando al fatto che forse mi stava mentendo, sarebbe andata via tutto quel periodo oppure una parte l’avrebbe passato con l’amante? Cercai di non pensarci e in un certo senso potevo organizzarmi per avere tutta mia, la giovane donna, se bene lei avesse in mente una grossa variante nel nostro rapporto sessuale.
Via mail mi feci vivo con mia nipote per esporgli la novella e organizzai un breve incontro per ritirare il piccolo dvd contenente il filmato del tradimento subito.

Giovedì mattina mia moglie partì, il Sabato ero stato coinvolto in un piccolo inganno rivolto a mia cognata avrei ospitato nella notte le due giovani subito dopo la disco e poi si sarebbe visto cosa fare.

Continua

Visionare e appassionarsi nel vedere la propria compagna in atti sessuali con un altro uomo.

Quel genere di DVD potevano essere letti solo da un pc, mi misi all’opera per convertire il filmato di modo da poterlo passare sul mio immenso televisore. Quella sera ero eccitato mi sembrava di essere tornato ragazzo, quando andavo in edicola a comperare un film e nel tragitto mi immaginavo il film. Con il cazzo duro fremevo nell’attendere la trasformazione di quello che forse mi avrebbe dato parecchia soddisfazione.
Ebbi una telefonata da mia cognata, mi chiedeva se per me non era un problema ospitare quella sera mia nipote grande, aveva perso il treno e l’indomani si sarebbe dovuta alzare presto per la scuola.
Ovviamente accettai senza problemi l’offerta a sua insaputa di una notte di sesso infuocata.
Poco più di un ora dopo giunse da me mia nipote, mangiammo insieme e discorremmo del più e del meno. Lei mi accennò che nel tempo libero aveva scritto una trama per il nostro filmetto. Mi avrebbe spedito il tutto via mail.
Io le dissi che avevo appunto convertito il film in formato da vedere alla tv. Fu compiaciuta di questa modifica ovviamente me ne chiese una copia per lei. Riassettammo la cucina e poi ci dirigemmo in sala. Lei spingeva per vederlo, io volevo prima darci un occhio da solo ero combattuto sulle possibili emozioni che una cosa del genere avrebbe provocato su di me.
Inevitabilmente le raccontai quello che sentivo, che provavo, &egrave una questione seria. Lei capì e aspetto il mio consenso dopo essermi ritirato in bagno per farmi una doccia rilassante.
In seguito mi misi il pigiama e tornai da lei e le dissi:
‘OK, sono pronto. Però voglio vederlo senza interruzioni. Se mai lo guardiamo una seconda volta in camera eee’ ‘ e chiusi facendole un occhietto.
Lei si sedette da sola sulla poltrona mentre io infilavo il dvd nell’apparecchiatura elettronica.
‘Home teatre’ partì. Il luogo era chiaramente un solaio un inquadratura fece vedere una donna che cammina vestita da suora. Sul volto una piccola mascherina per coprire ulteriormente la sua immagine. Entra nella stanzino del solaio. Il passo &egrave lento e il vestito che indossa &egrave lungo, il suo usato qualche carnevale fa, una volta entrata la suora viene inquadrata la stanza : a terra vi era un materasso singolo con un sacco a pelo steso sopra. Mensole in ferro piene di cose. La porta si chiuse la donna girò la chiave della porta blindata mentre da dietro le veniva inquadrato il culo. A questo punto si ferma la ripresa. Riparte con un uomo vestito da frate che seduto su una sedia pieghevole fa finta di raccogliere la confessione della donna. L’inquadratura &egrave fissa. Dietro di lui noto un calorifero di quelli a corrente con rotelle, il pulsante &egrave acceso, deduco che sia quindi abbastanza recente come filmato. Lei iniziò a parlare a raccontare dei suoi sogni. La sua voce mi faceva sapere che era lei. Parla del diavolo che di notte le fa’ visita nella sua cella e la masturba e poi la possiede con vigore, il suo racconto &egrave fluido e non sembra preparato; il suo corpo era coperto dalla tunica ed in ginocchio distinguevo le sue spalle e ai suoi piedi le calze nere non certo da suora, e sopra scarpe con i tacchi.
Dopo aver parlato il finto prete disse:
‘Questi sogni fanno male allo spirito sorella ora la devo punire!’
L’uomo si alzò e da uno scaffale prese una corda poi andò verso la camera e la fermò nuovamente.
Per il momento non era successo nulla e pure il mio cuore pompava forte come se tra breve mi fosse successo qualche cosa, una sensazione che provo quando sento che qualche cosa di diverso dalla norma mi stà per accadere, non so’ se definire la cosa un fastidio oppure una semplice sensazione di paura.
Riparte la ripresa la donna &egrave ora legata alla sedia, sopra tiene ancora il velo da suora e la maschera il suo vestito però &egrave scomparso ora la sua figa nera appoggiata alla sedia. Le autoreggenti nere spiccano, il suo reggiseno é ancora fissato a lei. La vedo &egrave la mia donna e tra poco non lo sarebbe più stata, anche se quello che stava per fare era già stato fatto. L’uomo prese uno spolverino e dolcemente lo passava sul corpo della donna e continuava a dire : ‘pentiti ‘ o sarai punita!’ la frase veniva ripetuta fino a che non prese un vibratore e slegò le gambe della donna. L’immagine scomparve e riapparve con la donna legata ai polsi con il culo in su ed una scopa che le impediva di chiudere le gambe legate ad essa.
L’uomo giocava con l’arnese passandolo sopra la sua figa. Lei urlava :
‘Siii ‘ un si di passione non una cosa studiata.
Il mio cazzo si irrigidiva mentre scioccato guardavo lo spettacolo. Mi misi a guardare mia nipote che come me era rivolta al teleschermo, con la mano però si era slacciata i Jeans e si apprestava a levarli per sentirsi più libera.
Dopo un po’ vidi la protagonista avere il suo primo orgasmo dato dall’attrezzo. L’uomo allora chiese:
‘ Ti penti?’
Lei : ‘Non posso!’
L’uomo tolse il giocattolo erotico, ancora in funzione, lo passo sotto il suo naso per annusarne l’odore di donna poi lo spense e lo mise nella bocca di lei. La cappella di plastica scomparve nelle sue fauci.
Questa volta dalla mensola venne fuori una preservativo. L’uomo lo mise e per un attimo fui sollevato nel vedere che intimamente era ancora più mia che sua. Facendo attenzione di non farle male senza levare il bastone che le lega i polpacci la fa sedere su una sedia e con delicatezza le toglie il reggiseno. Inizia a palpare con delicatezza le tette mentre le gira intorno con il preservativo, con un’altra corda più sottile lega una tetta, gli gira intorno, un capo passa sulla spalla e poi lo lega con l’altro che era sotto; aspetta un attimo e poi gli dà dei colpi con le dita come se stesse lanciando delle biglie lungo una pista sulla spiaggia. Lei soffre ma non dice nulla sono solo le sue urla di dolore, e l’arnese cade dalla bocca verso terra.
Sono sempre più esterrefatto credo che a me non avrebbe mai permesso di fare una cosa del genere, e forse &egrave colpa mia, perché l’ho sempre rispettata troppo. Si tradisce per colpa di entrambi, perché ci sono mancanze da parte di tutti e due, e forse la mancanza era mia.
La rimise giù sul pavimento ricoperto dal cellofan con la faccia appoggiata ad un cuscino ancora con la tetta legata; prese del liquido forse una sorta di vasellina la spalmo sul sedere levò il bastone e iniziò ad incularla con forza. Rimasi stupito, lei con me si lamenta quelle volte che per un po’ di tempo, mai, fino al mio orgasmo la inculo, con lui nulla. Notai che l’uomo aveva un cazzo più piccolo del mio, era grosso con una cappella più piccola rispetto al tubo di carne. Durò molto quell’inculata forse nelle pause avevano allungato il tempo perché avevo notato alcuni spostamenti di immagine. L’uomo si era alzato e con la telecamera in mano faceva notare i suoi movimenti e quelli dell’ano sfondato. Quando fù soddisfatto tirò fuori il cazzo si levò il preservativo e lo svuotò in un bicchiere. Dopo di quello l’inquadratura fù puntata sul buco arrossato e deforme, l’uomo giocò con le dita fino a che esso si richiuse ma rimase per diverso tempo allargato e intanto si sentiva la voce di lei gemere per quel massaggio che coinvolgeva anche le sue intime labbra. Uno sputo di saliva veniva fatto assorbire in quell’ano, una scena schifosa che però in quel momento mi eccitava, e forse anche all’autore del gesto. Quell’immagine mi aveva turbato pensare che lei fosse così libera e si lasciasse trattare da goduriosa e con me conservasse un po’ di pudore, mi sconcertava, il cazzo &egrave rimane teso nel sottile pigiama. Mia nipote prende il telecomando ferma l’immagine e si avvicina. La sua mano fresca prende il controllo del mio missile mi invita a far ripartire il film e la sua bocca ingloba il mio cazzo.
Non vi era un gran quantitativo di sperma, nel bicchiere, comunque costrinse la mia compagna a berlo che non disdegno minimamente. Dopo la bevuta la camera inquadrò il rivolo di sborra che le scendeva dall’angolo della bocca come fosse sangue che scivola giù, fino alla capezzolo della tetta legata poi venne fermata l’immagine come una foto che inquadra il particolare pungente e un po’ perverso, che vuol far notare che intimità si &egrave creata tra i due. L’uomo si era dato da fare per creare un buon filmato, e non avevo nulla da eccepire sulla sua maestria, migliore di tanti altri film del genere visti.
In quell’istante sentivo che la mia eccitazione e la passione della foga di mia nipote l’afferrai e le spinsi la cappella in gola e rilasciai il mio seme, non la mollai fino alla fine e poi quando la liberai, lei tossi e senza dire nulla scappo in bagno, per tornare qualche istante dopo con lo sguardo sempre rivolto alla tv, senza dire nulla. Io le dissi:
‘Grazie, ti ho fatto male?’
‘No! Tranquillo però me lo sentivo in gola, torna indietro un attimo.’
‘OK.!’
Io rimasi con l’arnese lì e ben presto risorse mentre rivedevo le ultime immagini.
Dopo l’inquadratura artistica ripartì quindi una nuova scena: il filippino ora completamente nudo, la suora indossava il copricapo, la maschera e le calze, le scarpe erano divenuti degli stivali di pelle con un po’ di tacco. Lei in piedi con le mani legate ad un gancio per la bici. Non potevo non notare l’arrossamento attorno al capezzolo. L’uomo ora allarga le gambe e piscia sulla sua passera. Quando ha finito passa la sua mano sul bagnato e poi la costringe a leccare la mano, lei con la lingua passa sulle parti con attenzione e sembra mangiare la mano dello stesso, come fosse un lecca lecca o un gelato alla crema, a quel punto le mette un contenitore di plastica e le intima di pisciare. Lei si ribella e non vuole a voce contenuta dice: ‘Non lo farò!’ L’uomo per risposta tira una schiaffo sul fianco di lei. A questo punto noto un particolare che mi era sfuggito la camera viene spostata un altro personaggio &egrave nella stanza stà facendo le riprese. Anche mia nipote si accorge della cosa e me lo fa’ notare. Questa volta vediamo che il cazzo in questione ha una taglia discreta &egrave di colore scuro la ripresa &egrave fatta dallo stesso che senza pantaloni si avvicina alla malcapitata e passa la camera. E’ un cazzo lungo e magro a vederlo non &egrave quello che si direbbe un bel cazzo, a suo favore c’&egrave la lunghezza ed &egrave scuro quasi marrone. Ora viene ripreso anche lui &egrave un filippino di piccola taglia forse più basso di lei. L’uomo inizia a strusciare il cazzo su di lei. La gira e ancora molle lo sbatte come un martello in mezzo al taglio delle chiappe. Poi si masturba, usa anche quel culo come fonte di piacere, senza penetrarla, rilascia il suo seme sulla figa di lei, una chiazza di sborra colora il nero e lucido corpo di lei, insieme all’urina ora vi &egrave anche la calda sborra di un nuovo personaggio.
Ora sono conscio che si &egrave liberata di un suo sogno scoparsi due uomini.

Il suo corpo &egrave sporco di quell’urina, e di quella sborra viene slegata, lei si tocca e sparge meglio l’urina ed il seme come fosse una crema . Si siede come fosse sulla turca e rilascia il suo liquido che riempie la bacinella, anche gocciole di sborra cascano nella bacinella e viene inquadrato il galleggiamento, con due dita dirige il getto e quando ha terminato si pulisce con il dito e chiama a sé l’uomo lo bacia e quando ha finito gli infila il dito in bocca. Lui succhia e per risposta la prende per la testa e la tira al suo cazzo. Lei succhia il con avidità, il volto &egrave disgustato, e dopo poco molla la presa; l’uomo mette in un angolo il secchio e secondo me si dimentica della telecamera visto che parla in modo più spigliato.
‘ Che puttanona che stai diventando’ Adesso ti scopo. Devo mettermi il condom?’
Lei: ‘Certo !’
‘Va bh&egrave ‘ su questo sei poco permissiva.’
Si infila il sacchettino al cazzo lei si sdraia sul materasso in attesa dell’arrivo dell’amante allarga le gambe ed accetta il cazzo. La telecamera
Segue i movimenti inquadra meglio il dietro le spinte i movimenti l’operatore segue le scene in modo migliore, si sentono i versi dell’uomo fino al suo orgasmo. La trapanata della sua figa e delle palle che sbattono sul suo corpo sono riprese in modo esemplare. I rumori sono quelli dell’intenso rapporto. Poi si leva il preservativo che butta a terra, la donna si gira l’uomo mette il suo cazzo libero in mezzo alle natiche e schizza nuovamente accompagnandosi con un urlo di piacere. Viene ripresa la punta che spara e la scia che scende fino alla schiena e la cappella che palpita e tira fuori gli ultimi getti lenti mentre perde la sua erezione e torna a riposare scomposto in quelle chiappe.
Fermo l’immagine sento il bisogno di staccare un attimo. Dico alla mia amante:
‘Ma vuoi vedere che ora si fa pure un doppio’, mi bevo qualche cosa vuoi?’
‘Cosa prendi?’
‘Cuba-libre.!’
‘Bevo un po’ del tuo.’
‘Vaaa beneeee’
La ragazza mi segue mentre vado in cucina e mi chiede cosa ne penso.
Non rispondo e parlo di altro come se non avessi sentito la sua domanda, per sviarla mi avvicino a lei e la bacio stringendola forte a me. Le faccio i complimenti per l’omaggio fattomi e torniamo a vedere il nostro film.

La scena sfuma, ora nella solita stanza vi &egrave lei con un vestitino da infermiera, sul capo un capellino con una croce, la parte superiore del corpo &egrave nuda i suoi seni liberi, una gonnellina con la croce, reggicalze rossi che reggono gli autoreggenti e gli stivali neri che le danno un aspetto da vera troia. La telecamera &egrave fissa e lei ora si abbassa e dice:
‘Devo visitarvi! Allargate le gambe signori!’
La donna inizia a giocare con i due cazzi li sega li lecca, li succhia, li mena insieme fino a che un getto di sborra parte dalla verga più piccola, si era impegnata di più su quella, forse perché dall’atra voleva altro, e mettere fuori uso per un po’ di tempo uno dei due. Al termine l’uomo insoddisfatto alza la donna e cerca di farla mettere alla pecorina, lei si ribella e segnala nuovamente con voce autoritaria che senza preservativo non farà nulla, per un attimo scorgo nella sguardo di lei la paura e il suo modo di difendersi le vedo scendere una lacrima, forse si sente indifesa e teme quegli uomini, l’uomo la rincuora e si mette il preservativo Si siede sulla sedia e ordina alla donna di impalarsi. Regge il cazzo mentre lei si siede sopra al palo di carne, vedo le sue espressioni di piacere mentre si prende cura di quel fallo. Le mani di lui scorrono sul suo corpo alzando meglio la gonnellina per far vedere la figa posseduta da quel palo notevole; Il regista ormai svolge il ruolo di ‘camera-man’. L’uomo dopo aver palpato con attenzione e stretto le sue stupende bocce, decide di prendere il controllo e tenendola per i fianchi controlla il ritmo e la fa impalare sempre più, lei gode sempre più. Poi l’uomo la alza il cazzo sventola, l’operatore ride e fa una battuta poi la voce da dietro ordina:
‘METTILO NEL CULO.’
Lei lo prende e lo sposta ora la voce segnala il dolore della sodomizzazione quando una parte di esso &egrave dentro con forza sgancia le mani dell’uomo e controlla di nuovo lei la quantità di ingresso ed i movimenti. Non ci vuole molto e lui dice:
‘Spetta ferma.’
L’inquadratura ‘zumma’ e si vede la vena che si ingrossa per trasportare la sborra e poi il suo urlo di sollievo che segnala l’avvenuto orgasmo. Lei si alza e con sguardo attendo leva il preservativo e con la lingua ripulisce l’uomo poi sorride felice. L’inquadratura punta sulla sua figa umida sul buco arrossato che riprende la forma mentre lei si dedica al suo scettro del piacere. So’ che non &egrave venuta ma era vicina a quell’istante. L’immagine di lei che lecca viene ripetuta e poi con un effetto computer diventa una foto e svanisce. L’infermiera &egrave ancora al lavoro, devono aver fatto una piccola pausa infondo lei non &egrave ancora stata soddisfatta, temevo che ben presto avesse provato una doppia ripassata. Ecco che vediamo senza preliminari l’opera del filippino dal cazzo piccolo lei sopra mentre si muove e lui con una mano che trattiene il cazzo in figa di lei, ben ricoperto dal preservativo. Dopo un po’ lei ha il suo orgasmo si blocca mentre l’uomo non &egrave ancora al suo apice, la telecamera viene appoggiata l’altro la spinge in avanti e anche lui la penetra, ora c’&egrave solo il suo cazzo, lei mette la mano dietro e avverte la mancanza del preservativo prende le spalle dell’uomo sotto si tira in avanti e redarguisce l’aggressore. L’uomo ‘barbotta’ ma esegue e per risposta con forza la penetra in culo, lei urla passa la mano dietro per fermarlo e per controllare, l’uomo dopo un po’ lo mette nella figa mentre l’altro rimane immobile sotto. Lei si alza leggermente per sentire meglio l’altro cazzo, l’atro uomo vorrebbe arrivare anche lui al suo apice ma lei lo blocca si stà godendo l’altro cazzo che la trapana con foga. L’uomo non si trattiene e dopo poco ha il suo orgasmo lei anche. E’ stanca e appena e libera dal bastone di carne si sdraia a fianco del pancione. Quest’ultimo non perde tempo e la sovrasta, l’atro con il cazzo molle si siede sulla sedia come distrutto da l’ultima montata. Lei non ansima lascia sfogare il tizio e osserva l’altro che lentamente si leva il sacchetto. Quello dentro di lei viene lei si sposta ed inizia a leccare di nuovo il molle cazzo mentre l’altro dopo qualche istante riprende la telecamera e mostra la cura con cui la donna si dedica per ottenere una nuova erezione, come la sua lingua gioca con le palle del tipo e poi si siede in braccio a lui e lo bacia mantenendo un controllo sul cazzo che da molle riprende sempre più la forma di un bel palo in carne. Ora si abbassa e cerca di racchiuderlo fra le sue tette, ma l’uomo ride e vuole altro, la tira a sé, lei si alza e le dice:
‘se vuoi farlo senza riempimi il culo con quello stupendo cazzo! ‘ Si appoggia ad una mensola mostrando il buco, si spruzza un po’ di gel e poi allarga le gambe, il gel cola e l’uomo reggendo il cazzo senza dire nulla inizia lentamente a penetrarla, l’inquadratura riprende bene, quando &egrave dentro inizia a stantuffare da prima piano poi sempre più aggressivo da dietro si vede il suo culo e forti colpi che le gambe danno ed il dolore che lei esprime ad ogni uscita e ri inculata che prende poi il suo dolore diventa piacere i mugolii di lei sono di passione la telecamera &egrave ora sotto mentre vediamo che l’uomo si ferma ed entrambi con la voce ci fanno sapere che hanno goduto, lui fa uscire dopo un po’ il cazzo rammollito, sporco di sborra e un po’ marrone. Quando &egrave fuori allarga e stringe le chiappe mentre la lava bianca esce e colpisce il pavimento si pulisce nelle sue calze lasciando il colorato ed il marrone su quelle calze color panna.
Ultima inquadratura &egrave una specie di foto di lei che trattiene con i denti le due cappelle che si ‘guardano’ e poi sfuma.
Ora le riprese sono in un appartamento, lei &egrave vestita in modo quasi solito, sul divano ride e scherza e poi il filippino piccolo dal grosso cazzo le sfila gli stivali , le leva i pantaloni, lei si libera del maglione, rimane con i collant di lana neri ed un bodi. Ora &egrave il suo turno di spogliare lui e lo lascia con la maglietta e le calze. Lui le dice di non levarsi le calze, lei si slaccia il corpetto ritirandosi poi su le calze fino alla sua pancetta. I due iniziano a baciarsi il suo cazzo &egrave molle e si staglia sugli addominali, lei ci gioca lo lecca tra un bacio e l’altro, lo accarezza con due dita segue la forma, la sua lingua lo passa tutto, si concentra sulle palle e poi torna al glande; dopo un po’ avverte l’invigorirsi e quindi con un sorriso lo rilascia mentre guarda la bandiera venosa che sbatte gonfia sugli addominali. Si fa passare il preservativo e lo infila e quando ha fatto l’uomo la fa mettere alla pecorina in ginocchio appoggiata sul divano a questo punto tira giù un po’ i collant e si prende cura della sua passera, il camera-man si sposta e ben presto noto che sta’ ricevendo un pompino mentre riprende, le immagini non sono più precise. L’assalitore gioca un po’, infila il suo cazzo prima nella figa poi un po’ nel culo, poi torna nella figa si sfila il preservativo lei non se ne accorge perché i suoi occhi chiusi e la sua mente sono presi dal piacere che sente. L’uomo sente meglio, la sposta e si mette dietro di lei l’inquadratura riprende il cazzo che viene assorbito dalla figa, le sue gambe larghe che tendono a chiudersi il suo ansimare per la passione di quel momento, la sua mano raggiunge le palle mentre un po’ chiude l’angolo delle gambe. L’uomo dà dei colpi di reni e poi si fa indietro fino a far apparire il cazzo. Lei guarda e vede che non c’&egrave il preservativo, stava per re infilarlo ma accortasi della mancanza si frena inizia a muoverlo con la mano ma poi cambia idea , si libera dalla presa, scende dal divano e gli dice: ‘Dai allora riempimi stronzo! Voglio vedere cosa sai fare!’
L’uomo la sormonta e lo infila come un cane scorre sopra di lei. La ripresa &egrave sul fianco lui dà un ultimo colpo lei scende con la guancia sul tappeto mentre dice: ‘Siiiii!!!’ stringe le chiappe e anche l’uomo &egrave venuto. Non rimane molto li si leva da lei e viene inquadrata la sborra che scende.
Dopo qualche istante la donna dice:
‘spegni pure! ‘ La ripresa non smette ‘ Tu hai chiuso! Ci sono delle piccole regole e mi hai fatto incazzare!’ Mentre lei discorre le riprese zumano sulla sua passera lurida di umori.
Un cellulare suona le immagini vengono fermate così senza indugi.
Un nuovo capitoletto si riapre nella precedente casa e sono sempre i tre. Lei &egrave libera e si notano dei bicchieri con del vino appoggiati, forse si sono rilassati un attimo, la macchina da ripresa &egrave fissa in un punto e riprende i preparativi per la scena che vogliono girare, lei sorride e scherza mentre si muove fra i due nudi, si fa’ un sorso da un bicchiere. Si mette quindi sul tavolo si siede sopra, il pancione le tiene le braccia. Non la stà afferrando con forza, si vede. L’uomo con il grosso cazzo &egrave già in tensione, lei segnala che &egrave scomoda e scende dal tavolo , spinge l’uomo con cui aveva intavolato la discussione sul divano e fa’ sedere anche l’altro. Decide quindi di giocare con i due cazzi. Poi senza ulteriori precauzioni dicendo a tutti e due : ‘ Va bh&egrave per sta sera senza và ‘!!! Alla faccia del mio stronzone!!!’ chiaro riferimento a me. Il tono era un po’ brillo forse si era lasciata andare con l’alcol.
Sale sull’enorme cazzo e lo ricopre con il suo corpo mentre sale e scende. Si alza e si sposta sul secondo cazzo sta volta da il viso alla telecamera mentre sale e scende, con una mano inforca l’altro cazzo e di tanto in tanto lo scuote. Dopo un po’ mentre il tizio &egrave preso da quei movimenti veloci e curati dove il suo pene sparisce nella peluria imbrattata lei si alza e proprio in quell’istante il cannone spara al di fuori di lei. Lei ride e dice ‘Cavoli potevi dirmelo che stavi per ‘ mi sarei fermata’Va bh&egrave problemi tuoi ‘ andiamo sul secondo ora”
Si sposta nella precedente posizione, dopo un po’ il ciccione và alla cinepresa e riprende la donna che accoglie in mezzo alle tette il volto di lui. Lei cambia posizione si alza e si volta e su muove sul divano tenendosi all’uomo con la telecamera, il quale chiede uno stop, appoggia la camera sul tavolino e riprende solo le due parti intime che si incontrano. Dopo un po’ di movimenti l’uomo dietro avvisa:
‘Mi manca poco!’ Lei non desiste e continua a muoversi allo stesso modo. Lui gode, le palle si contraggono mentre vedo la vena portante gonfiarsi sento un urlo dell’altro che dice:
‘Stronza non mordere’
Lei poi si alza e la sborra colora la figa prende il cazzo e lo sbatte sulla sua pancia e gli ultimi schizzi la colorano, si piazza in piedi e finisce un bicchiere che trova in giro a questo punto non &egrave ancora soddisfatta e dando il culo e sfregandolo sul ciccione lecca il cazzo grosso che non riprende più vigore, forse l’alcol o l’appagamento di quest’ultimo giro a fermato le voglie eppure l’altro la spinge con vigore l’ha penetrata lei si tiene alla spalliera mentre sotto di lei c’&egrave quel cazzo moscio, lo tocca ma l’altro non risponde, la forza che ci mette l’altro &egrave grande lei urla non riesce a trattenersi, un rivolo di saliva le cade dalla bocca mentre viene ‘stantufata’ Lei viene , il filippino nò ‘ ora si lascia andare in avanti e ricade sull’altro, il quale la bacia e si smanetta ma il coso rimane inerme l’altro si stacca da lei e di dirige verso il suo volto la stacca dal rivale e pianta il cazzo in bocca lei apre le fauci lui la tira le mette il cazzo in bocca fino alle palle e poi la riempie tira fuori poi il cazzo lasciando un filo di sborra che la collega al cazzo, e ridono mentre lei compiaciuta si spalma e sputa a terra la sborra del suo amante. Quando poi non si sentono urla i tre si piazzano sul divano e si passano la camere dicendo ogni uno le proprie frasi, tutte rivolte alle mie corna dicendo che lei &egrave una vera donna focosa e che io sono un grande coglione che non sa apprezzare.
Un particolare momento che mi fa’ sentire un essere di poca importanza che mi piacerebbe far uscire la mia rabbia e rivolgerla verso di lei, ma il filmato che orami a toccato i quaranta minuti continua con un nuovo paragrafo: La ripresa punta sulla doccia chiusa mentre in tre a fatica nel piccolo spazio si lavano, lei &egrave in centro ai due, ridono e si divertono ma non accade niente fino a quando il piccolo filippino esce, il suo volto &egrave chiaramente sfatto dall’alcol, sparisce dalla stanza dopo essersi messo l’accappatoio mentre lei e l’altro fanno un ultimo giro di Walzer con l’acqua che scorre, lei in piedi da dietro mentre lui spinge trattenendola per le tette o per la pancia un immagine notevole, nulla di nuovo per me, una cosa già sperimentata con lei, un semplice momento che non alleviava la rabbia che in quel momento mi scorreva dentro. Vedo lui che continua la sua opera, lei si volta con la porta della doccia aperta per guadagnare spazio lei sale sulla lavatrice ferma, lui sgocciolante esce, ma non &egrave comodo la fa scendere tenta di inforcarla in piedi pochi passaggi e poi per il bagnato la forma si divide, lei scende e si mette in piedi, i corpi si toccano lei rientra nella doccia dando di nuovo il sedere, lui si avvicina lei da dietro prende il cazzo tenta di infilarselo ma ormai &egrave tardi lui l’avvisa che sta per, e la sua figa ingloba del nuovo nettare. Dopo non molto tempo la doccia sfuma e appare l’ultimo capitolo in cui Il solito filippino cicciotello &egrave vestito con Jeans e un pile, mentre lei &egrave nuda indossa delle calze di spugna il locale &egrave lo stesso solaio, doveva essere il loro luogo per gli incontri. C’&egrave un tavolo basso da campeggio. Lei ha i polpacci legati intorno alla corda vi sono anche degli stracci, una cosa studiata per non farle male. Le sue mani sono libere lei &egrave alla pecorina. L’uomo che ha una discreta pancia si tira giù i pantaloni, in testa ha un cappellino con visiera. Inizia a stuzzicare lo stretto buco della donna con le dita e ogni tanto gli infila il dito in bocca. Io sono preso mi rendo sempre più conto delle grosse potenzialità che la mia donna mi ha tenuto nascoste. L’uomo prende un fallo in gomma e dopo averci spalmato su il liquido lo infila nel culo della donna. Si sposta avanti a lei si abbassa un poco e sposta il tavolino per avere un immagine del culo verso la telecamera. Vedo la sua coda di cavallo i suoi lunghi capelli, so che &egrave lei anche se non ho visto il suo volto. Lei prende in bocca il cazzo di lui dopo che l’ha agitato per un po’, mentre l’uomo muove il palo in gomma dentro di lei. Lei viene dopo poco. L’uomo tira via l’arnese e la camera mostra quell’ano deforme per il grosso calibro preso. Ora il fallo viene utilizzato come un frusta rimbalza sulla schiena della donna. Particolare che in quel momento mi ha schifato parecchio &egrave che l’affare &egrave sporco di merda, un frammento di quella gli rimane sulla chiappa. Fermo il DVD sia io che la mia spettatrice abbiamo una sensazione schifosa . Ci guardiamo e esclamiamo insieme:
‘bléééé’
Mi alzo e vado in bagno ho quasi voglia di vomitare, poi piscio e mi passa, mentre mi lavo le mani, ed il volto, la mia nipotina fa lo stesso e mentre guarda di fronte a se seduta io la osservo.
Torniamo di là, un po’ meno presi dal disagio. Faccio ripartire il film.
L’uomo si accorge dello schifo, prende uno straccio e ripulisce la sua amante quindi si infila il preservativo le slaccia le caviglie e poi si appresta a infilarle il cazzo in figa prende l’arnese di gomma e la sodomizza mentre ha il cazzo in figa.
L’affare di gomma rimane lì piantato lui le dice di andare sul letto, il suo corpo la sormonta e continua a scoparla mentre sembra che lei abbia una coda bianca, che viene spinta dalla mano dell’uomo avanti ed indietro. Le sue urla indicano il suo orgasmo. Esce da lei getta il preservativo dopo avergli fatto sgocciolare il contenuto sulle tette. Poi inizia a leccarla e le infila l’altra parte del molle arnese nella figa. La donna quindi prende il controllo e si leva la parte che ha in culo muove l’affare fino a che non viene. Non vedo bene il suo volto la telecamera punta sulla figa. L’uomo la presa per riprendere meglio il gesto di lei. E’ eccitato, anche lui, sento il suo fiato pesante mentre guarda e tiene la telecamera che balla di fronte allo spettacolo. Lei poi viene e si leva l’affare mentre l’uomo la riprende sudata e soddisfatta per quegli istanti. Poi l’uomo riprende il suo cazzo e dice:
‘Tocca a me ora.’
‘ Cosa vuoi fare?’
‘gnamm gnamm ti sborro in culo visto che in figa non vuoi ‘ dai?’
‘ In culo ?’
‘Si dai almeno li non farmi usare il preservativo.’
‘Sei sicuro?’
‘Si ho voglia.’
La vediamo voltarsi tirare su il culo mentre prende il cuscino e lo mette sotto la sua figa aspetta il cazzo che le entri, lui appoggia la camera sul tavolo e inquadra il muro. Sentiamo solo i movimenti per un bel po’ di tempo. Poi l’uomo prende la telecamera ed esulta :
‘ Ecco un culo ben sfondato!’
La telecamera quindi inquadra la sborra bianca che scende dall’ano con un dito lui la sparge e quando arriva sulla figa gli sbatte dentro il dito come per fargliela assorbire lei non dice nulla si gode il misfatto, l’uomo raccoglie tutto lo sperma che la imbratta e quindi le infila tutto nella figa con quattro dita inizia a scoparla sento le sua urla di piacere. Nel frattempo l’uomo ha il cazzo moscio, inquadra la donna la muove fino a farla mettere in ginocchio per terra su un telo di plastica allarga le gambe e le piscia addosso, lei apre la bocca e riceve il liquido; sembra berlo ma poi cola sulle tette, l’uomo la bacia e palpa avidamente poi la inquadra lei mostra tutto e si alza mentre allarga il culo e un rivolo di sborra scende ancora dal suo rosso ano. Ed infine termina su quell’inquadratura il filmato.

Io sono un po’ scosso, guardo mia nipote e riesco a dire:
‘Scusami Ale, devo riflettere su un attimo, ho il cazzo duro ma dammi un po’ di tempo, vado in bagno a cagare ci devo pensare un attimo.’
La guardo e vedo che sulle sue mutandine verdi, c’&egrave una scia di bagnato la cosa doveva averla eccitato molto.
Mi congedo così da lei mentre mi siedo sull’asse del water anche se in quel momento non ho stimoli mi serve un posto per pensare in solitudine mi impegno ed uno stronzo esce ho la sensazione di essere libero la mia mente scorre e rivedo quegli ultimi momenti. Procedo con un bidet e poi mi rivesto per tornare in sala.
Sento ancora le voci del filmato e vedo che stà ripassando quell’ultima ‘inculata’, la femmina con le gambe spalancate si stà masturbando. Non smette mentre mi vede, vedo il liquido che bagna i suoi peli. Il mio cazzo &egrave già grosso; accetto l’invito e iniziò a scoparla lei mi graffia la schiena ed io aumento il ritmo le sue urla di passione riempiono la stanza fino a che io non mi svuoto dentro di lei e lei esulta stringendomi forte a lei. Per un attimo la pressione che esercita &egrave così forte che mi sembra veramente di essere completamente dentro di lei, solo quando la sua presa scema ed io mi distanzio di poco ho la sensazione di essere libero. Ora sono stanco non penso più al filmato, spengo la tv la alzo e la porto nel mio letto. Lei si stringe a me e poi senza metterci d’accordo ci addormentiamo.

Qualche ora dopo mi risveglio devo andare al bagno, scosto la mia amante, poi un guizzo di follia mi passa per la mente la voglio. Nonostante mi scappi da pisciare il mio cazzo e grosso, gonfio. La sveglio dolcemente lei mi guarda mi abbraccia ancora addormentata.
‘Ale, ti porto in bagno ho voglia di farti provare una cosa nuova. Ti và?’
‘Ho sonno, ma va bene mi porti tu.’
Mi alzo e la porto in bagno, durante il trasporto sento l’odore di donna che la sua figa libera nell’aria, il mio fallo prede sempre più consistenza, la metto nella vasca lei ha gli occhi chiusi e poi punto il mio cazzo sulle sue tette. Lascio andare la mia piscia su di lei, scendo fino agli addominali lei apre gli occhi in un attimo si dirige con la bocca sul getto e inizia a bere.
‘Strano sapore mi piace. E’ calda bello!!! Vieni ora prova tu!’
Mi metto in vasca e lascio che anche lei espella il suo liquido giallo, sono vasito mi piace essere colpito da quel getto puzzolente caldo. Lei &egrave in bilico vedo la sua passera mentre con le dita tenta di dirigere il suo getto; il mio cazzo ora si invigorisce lei si alza e và verso il lavandino io mi alzo e le metto il mio cazzo duro in figa. Prendo il sapone liquido e allargo il suo ano e gli spruzzo un po’ di quello che sembra sperma. Lei:
‘Mi inculi?!’
‘Siii ora siii’
Lei tenta di scappare ma &egrave tardi la tengo per i fianchi estraggo il cazzo dalla figa con il pollice destro premo sulla mia cappella ed ecco sono dentro. Lei irrigidisce i muscoli io le dico di rilassarsi il buco &egrave stretto il cazzo lentamente entra sento il suo calore. Il mio bastone di carne &egrave dentro di lei ora inizio a stantuffare. Lei con la mano si stimola la fregna, i nostri respiri si fanno affannosi, io nella penombra della stanza non vedo lei, ma penso al dvd visto, a quelle immagini che mi hanno segnato,
incomincio a sentire un odore strano, &egrave il sapone mischiato al contenuto oscuro di lei. Allargo le sue chiappe e mi muovo più forte lei urla e continua a sfregarsi, sento il suo bagnato e vedo che con la mano cerca di allontanarmi ora. Prosegue e sento che stà arrivando il mio momento lo tiro un po’ fuori e la innaffio e poi prima che diventi molle lo levo facendole sentire la mia fuori uscita. Anche il mio sperma la colora accendo la luce dello specchio, lei mette una mano sul volto per proteggersi dal fastidioso luccicare, io ora gioco con il suo ano, non so’ se sia più il sapone o la mia sborra lei si erge diritta mentre lascia colare giù il brodo mi dice:
‘Un po’ mi fa male, so’ che &egrave normale, Ti senti meglio ora?’
‘Sinceramente si.’
‘Lo sapevo per quello ti ho lasciato fare, dai andiamo a letto.’
Lei mentre parliamo si siede sul bidet e si dà una ripulita poi, io mi congedo da lei e rimango in bagno a farmi una doccia anche il mio cazzo mi dà fastidio forse sono stato violento ed ora sento gli effetti di quella sodomizzazione, esco dalla doccia anche lei non riesce a dormire.
Abbiamo fame, sono le cinque ci prepariamo una colazione entrambi con un grosso sorriso sulla bocca. Ormai non riesco più a dormire una lunga giornata mi aspetta.

Continua

Festa in discoteca e dopo che si fa? Il favore delle tenebre favorisce nella casa un nuovo momento di passione che apre la strada a nuovi giochi erotici.

Quella sera le ragazze erano venute entrambe a casa mia, dopo cena iniziarono a prepararsi per uscire. Io non avevo intenzione di andare con loro, le avevo dato un orario sarei andato a prenderle dopo. Naturalmente le vidi prepararsi, tutte e due erano ben vestite e molto sexy. I loro vestiti erano molto aderenti, ben truccate e ispiravano sesso solo a guardarle. Le accompagnai alla discoteca e poi tornai tranquillo a casa.
Avevo preparato un secondo letto nella stanza degli ospiti di modo che le due avrebbero dormito insieme.
All’ora prefissata mi trovai al di fuori, chiamai al cellulare mia nipote e dieci minuti dopo apparve e salì in macchina con l’amica. Erano sudate ed allegre. Non avevano bevuto nulla, ero contento nel vedere che si erano comportate bene. Nel tragitto verso casa, l’amica si addormentò mentre mia nipote rimase sveglia mentre guardava le luci della città. Iniziò a raccontarmi quello che avevano combinato io l’ascoltai senza dimostrarle che in realtà non mi interessa. Il tempo stava cambiando iniziava a diluviare pesantemente, riuscimmo ad arrivare a casa senza troppi problemi. Le due ragazze mi chiesero se potevano fare un piccolo spuntino dopo la doccia. Volevano mangiare qualche cosa di dolce, analizzai le provviste e proposi un the con biscotti, la proposta fu accettata. Mia nipote fu la prima a farsi la doccia, l’amica sparì in stanza come intimidita da me. Poi mia nipote uscii e vidi l’amica fondarsi in bagno per la sua doccia.
Ale si posizionò in cucina ed iniziò a provocarmi con uno sguardo femminile molto travolgente, poi si alzò ed iniziò a baciarmi questo fino a che sentimmo lo scorrere lento dell’acqua, quando terminò lei si sedette in attesa della sua tazza di the. Preparai per tre e ci sedemmo in attesa della sua amica del cuore.
A tavola si scherzava ed io sentivo un piede farmi ‘piedino’. Con mio grosso stupore scoprii che quel delicato tocco era della migliore amica della giovane nipote. Lo capii solo quando Ale, si alzò per andare a pettinarsi e a ‘fonarsi’ i capelli, visto che il sensibile massaggio non si interruppe. La guardai e lei accennò un sorriso, io mi alzai ed inizia a rassettare, probabilmente sapeva, ma, un conto &egrave sapere e un conto &egrave essere complici, non volevo impegolarmi più del dovuto. Lei mi confessò che prima non si era fatta la doccia, ma candidamente mi esternò che aveva fatto un grosso bisogno, non aveva voglia di farsi una doccia avrebbe provveduto la mattina seguente. Io come disinteressato le dissi:
‘Va bene, come meglio credi, anche io in genere al rientro a casa dopo la disco, non mi cimento in una doccia o sono troppo sveglio e non riesco più a dormire’ involontariamente conclusi il discorso strizzandole l’occhio destro.

Decisi di parlare con mia nipote, cercando di farle capire che non era il caso, che lei doveva rimanere fuori dai nostri giochi. Lei mi disse che capiva bene la situazione e rispettava la mia scelta, anche se, non sapeva che l’amica si era comportata così. Appena anche l’amica uscii dal bagno mi congedai da entrambe e mi diressi in camera chiusi la porta e accesi la tv per farmi da soporifero.

Nel silenzio della notte udii la mia porta aprirsi e una figura illuminata dallo schermo entrare di soppiatto nel mio letto. Io feci finta di non essermene accorto, i miei occhi erano chiusi. Sentii le mani sottili e delicate appoggiarsi sul mio membro e iniziai a sentire un massaggio che stava facendo avviare il motore. Poco dopo il mio naso avvertiva un odore intenso di donna. Il mio naso tocca le sue labbra intime e umide, sento un odore diverso dal solito, apro gli occhi e nella penombra vedo che sono sormontato da una figa pelosa, sento una bocca profonda prendersi cura della mia cappella. Non dico nulla e avvicino a me quelle chiappe fiondandomi dentro quel sapore, la mia lingua scava mentre sento lei smettere per dar sfogo alla sua voce, sento che assapora quell’istante, quando si gira sento la sua lingua nella mia bocca il suo corpo si sfrega al mio. Sento il suo seno palpitare sul mio petto, poi il suo ventre si muove in sinuoso sul mio cazzo, la donna ora parla con voce bassa:
‘Mettiti il preservativo, mi scopi!’
E’ innegabile so chi sei, subito io penso non le dico nulla di diverso dal:
‘Sono lì nell’angolo, passamene uno.’
Lei si muove a tentoni trova la scatola ne tira fuori due, ne appoggia uno e mi dà l’altro. Spacchetto ed inserisco velocemente a questo punto senza dire nulla lei sale sul mio missile ed inizia a muoversi su e giù. Io le palpo le belle tette, poi la tiro a me e le do’ una leccata. La giro sotto a me ed iniziò a muovermi sopra di lei, siamo sempre più sudati, sento che lei ha un orgasmo le sue parole e il fiato la tradiscono. Continuo a muovermi in lei ancora più veloce e forte fino a che anche io non ho il mio orgasmo. Mi levo quindi da lei. Lei &egrave immobile le sormonto le tette, mi tiro via il preservativo e lascio che la mia sborra le caschi addosso. Quando ho il cazzo libero dal fastidioso fardello le apro la bocca e lo infilo. Lei non ha il tempo di reagire ed &egrave costretta a sentirlo. Il mio arnese stà perdendo vigore dentro le sue fauci. Sento la sua lingua e i denti che mi danno fastidio, non &egrave di certo un esperta. Ora mi sposto e la bacio sento il mio sapore in lei e sento anche che quei baci mi danno un nuovo indurimento. Gioco con le dita con la sua passera le dico dolcemente:
‘Passami l’altro.’
Lei lo prende e me porge, per farlo si &egrave dovuta girare, non aspettavo altro, con una gamba la sormonto impedendogli altre mosse, lei mi passa il nostro ‘amico’, la ringrazio e procedo nell’infilare nuovamente. Con le mani le allargo le gambe e mi infilo dietro di lei. Punto alla figa e sento che lei &egrave compiaciuta da questo nuovo ingresso. La sollecito con la mano mentre mi muovo facendo attenzione di non far uscire del tutto il mio cazzo. Sento che mi manca poco per venire, rallento ma ormai lei stringe la mani al cuscino &egrave venuta io mi levo, estraggo il preservativo agito il cazzo e appoggio il palo sulle sue natiche chiuse che stringo facendomi una sega con esse. ‘Paf’, parte uno schizzo che spara sulla sua schiena lei ha un nuovo piacere perché nel frattempo le sue mani erano nella sua passera. Mi scosto e il mio fiato corre mentre lei si avvinghia a me. Mi carezza e poi si alza e scompare dalla stanza. Spengo la tv e lascio che il sonno mi faccia passare la stanchezza. So’ bene di essermi scopato la Fra, ma, comunque farò finta di nulla il giorno seguente, come se non mi fossi accorto dell’inganno. Qualche istante dopo la porta si riapri e un’altra figura si mise a dormire a fianco a me. Mi baciò come alla ricerca di altro, non risposi e non le restò che dormire al mio fianco con la conoscenza di un nuovo incontro amoroso tra qualche ora. Le due amiche credevano di avermi fatto fesso, ed io lasciai che loro credessero di essere più furbe di me.

La luce flebile inizia a trasparire fra le fessure della tapparelle e dolcemente illumina la stanza, fuori dalle coperte si sente ancora il fresco. Mi alzo senza la parte inferiore del pigiama, sposto le coperte e sotto le nude gambe di mia nipote vedo i miei pantaloni, la scosto dolcemente guadagnandomi il mio cazzo, apro la porta e quatto, quatto entro nel bagno. Inizio a liberarmi della mia pipi poi mi lavo perché mi dà fastidio sentirmi quello sporco sul mio cazzo, la puzza lasciata dal preservativo mi dà fastidio &egrave una cosa che ho sempre odiato. Mi asciugo mi infilo i pantaloni, mi lavo i denti e rientro in camera. Guardo l’ora sono solo le sei e mezza, mi sono svegliato alla solita ora e ora comunque posso tornare a dormire, mi sono ricaricato e posso farmi quella donna nel mio letto, mi sfilo i pantaloni e la maglietta e mi infilo nudo nelle coperte che si sono lievemente raffreddate.
Mi accosto a lei ed inizio a baciarla sul collo dolcemente, lei si lascia conquistare, si gira mi sorride e mi dice:
‘Buon giorno, mmm vado in bagno mi aspetti?’
‘Dolcemente le dico si e lei virtuosa si alza.’
Rimango nel caldo della mia parte di letto, che era occupata da lei, in trepida attesa della donna. Torna si mette sopra di me e mi bacia, il suo alito &egrave fresco si &egrave lavata i denti e pronta vuole il mio cazzo dentro di lei. Gioca con il suo bacino sopra di me fino a che non sente la mia cappella rovente, che &egrave in cerca dell’ingresso nella sua umida figa. Gioco dolcemente con le sue labbra pelose fino a che con i giusti movimenti riesco a penetrarla e lei si muove sopra di me. Quando mi incastro dentro di lei, sospira per il piacere di quell’atto. Gioco con il suo ano e scorro in lei, sono io a controllare i suoi movimenti. Rallento e aumento fino a che lei inizia a muoversi sempre più veloce lascio che sia lei a controllare i nostri movimenti mentre il mio indice &egrave dentro il suo secondo buco. E’ stimolata da quell’ingresso le piace sentire il mio dito che dolcemente gira intorno alle pareti del suo ano. Poi lei si blocca &egrave venuta quei suoi ultimi intensi movimenti fanno si che il mio sperma le entri nelle sue profondità sono ora soddisfatto e lascio che lei rimanga sopra di me il mio cazzo &egrave dentro di lei sento che si stà ammorbidendo e naviga nel bagnato mi addormento fino al suono della sveglia verso le 10 mi riporta all’ordine.

Spengo la sveglia anche lei ha aperto gli occhi mi guarda con intensità mi sembra di notare amore nel suo sguardo, la bacio facendole sentire la passione, involontariamente ci muoviamo strofinandoci l’uno all’altro. La ribalto sul suo fianco &egrave leggera da muovere prendo il telecomando ed accendo la tv su un canale a caso. La guardo e con il cazzo in tiro mi strofino a lei. Si gira sulla schiena e allarga le gambe per farmi capire che mi vuole. Accetto l’invito e dopo qualche colpo ben dato non troppo intenso con il cazzo saldo in lei le dico:
‘Ma lo scambio di sta notte ?’
‘ Cosa?’
‘Dai non prendermi per scemo, credi che non me ne sia accorto?’
‘Potevo far finta di nulla, ma ho cambiato idea.’
‘Oghey ‘ pensavo ‘ ma ‘ scusami, lei ‘ voleva ”
‘Va bene posso capire, ma da te mi aspettavo di più, più rispetto nei miei confronti.’ Finita quella frase iniziai a muovermi in lei facendole sentire il mio cazzo, il suo fiato diventa stretto e il suo sguardo voglioso, poi le sue braccia mi cingono ed io mi fermo.
‘Va bh&egrave ora facciamo che ”
‘ Cosa? Perché ti fermi?’
‘ Ora facciamo un giochino a tre, visto che mi hai compromesso ‘ ‘
‘ In che senso?’
‘ Ora vai da lei. La scopri e inizziiii a leccarle la figa.’
‘ Noooo , dai ”
‘ Cosa?’
‘ No, non mi và di fare la lesbica.’
‘ mmm , la puttanella si la lesbica no.’
‘ Dai non essere cattivo.’
‘ Cosa devo fare la figura dello scemo?’
‘ Forse sarebbe meglio, no?’
‘ Si da un certo punto di vista hai ragione.’ Quindi ripresi a farle sentire il mio cazzo dentro di lei, ma quel movimento instillava in me nuove perversioni l’intelletto era soppresso dagli ormoni.
‘ E se le levi le coperte e ti scopo sopra di lei?’
‘ Va bh&egrave maaaa, siamo punto a capo.’
‘ Si lo so’ ‘. Aspetta ho un idea, vestiti andiamo di là a preparare la colazione.’
‘ Non finiamo? Hai appena cominciato e poi il mio pigiama &egrave di là.’

Continua
Il pomeriggio in casa, una guaduria assopita nella mente data dai corpi di entrambi, ci rendiamo entrambi conto che siamo forse due amanti vogliosi solo della nostra passione.

Le levo il mio fallo e la giro su un fianco e poi da dietro la possiedo non vedo il suo volto l’odore dei suo capelli mi inebria il suo collo &egrave la mia ‘merc&egrave’ . La bacio senza essere troppo avido la mia saliva colora il collo, mentre mi agito sempre più forte lei ansima secondo il ritmo della passione. In quella fase la mia mente spazia immagino l’altra ragazzina il suo stupendo formoso e burroso sedere che si muove sotto i miei colpi, poi il massaggio del mio cazzo stretto in mezzo alle sue tette e il getto finale che le giunge fino alla bocca e in quel mentre sento che siamo entrambi all’apice torno in me e vedo che lei si irrigidisce e sento che il mio seme la riempie di nuovo, stanchi entrambi stiamo in mobili fino a che sono stufo di quella posizione e mi scosto da lei girandomi supino sotto le coperte e mi rilasso un attimo. Entrambi andiamo quindi in bagno a farci una doccia.
Parliamo a bassa voce :
‘Hai ragione , facciamo finta di niente, lei rimane qui sta mani o ?’
‘No penso che dopo colazione vada.’
‘Posso rimanere qui fino a sera?’
‘Certo per me non c’&egrave problema.’
A questo punto usciamo e ci asciughiamo, lei infila l’accappatoio della zia e poi andiamo in cucina e ci mettiamo a preparare la colazione.
La ragazza esce dalla stanza e si dirige anche lei in bagno, dopo un quarto d’ora appare già pronta, si siede e chiede cosa c’&egrave per colazione.
Quando ha terminato ci saluta ed esce, io mi ero offerto di accompagnarla, ma, lei forse per non disturbare rifiuta l’offerta, noto che mi guarda in modo diverso dal giorno precedente in un certo senso &egrave come imbarazzata, forse per la marachella che pensa di aver fatto.
Come al solito Ale, ci mise parecchio poi per prepararsi si fece bella per me. Dopo aver concordato con la madre il rientro verso sera si rilasso giocando con il computer tra i suoi siti ed altro.
Si era vestita con una maglietta e una gonna lunga, poco sopra le ginocchia e aveva indossato dei collant e sopra di essi calze di spugna che fungevano da ciabatte casalinghe. Io mi comportai normalmente chiamai la mia compagna e poi mi rilassai con la tv e dopo pranzo ci mettemmo sul divano a guardare la tv. Lei era stanca e si addormentò avvolgendosi a me. La sua testa appoggia sul mio petto e giace tranquilla per un ora, io cerco di muovermi il meno possibile per lasciarla in quella posizione .
Quando il film termina mi diverto a scorrere la mia mano su di lei a sentire le sue forme sento le sue gambe avvolte dalle calze, se bene i miei movimenti siano leggeri lei riapre gli occhi marroni e riprende a vivere si sposta e mi guarda poi si abbassa e mi bacia lasciandomi frugare ovunque io voglia.
Con le due mani facendo fatica le tiro su la gonna e la rivolto sopra il suo addome, con un mano riesco a penetrare le calze e sento il triangolino del tanga poi tiro il filo e lei si morde le labbra io quindi con le dita gioco e mi muovo in quel bagnato luogo del piacere, alterno penetrandola anche nel suo secondo buco, la mia mano &egrave stretta, lei muove i polpacci e si strofina e mi ingabbia e poi mi libera, si avvicina al mio orecchio e sussurra:
‘ Spero un giorno di trovare, un altro uomo che mi faccia impazzire come te’ detta la frase mi fa sentire la sua lingua dentro il mio orecchio e la cosa mi eccita sempre di più.
Il suo corpo poi si agita e si concentra con la mano sul mio glande ricoperto dai Jeans la sua lingua e ora a contatto con la mia e sento il suo fiato corto voglioso di altro.
In un attimo di tregua la prendo per i piccoli fianchi e la alzo, mi metto in piedi e vedo che lei mi stà gia slacciando la cintura dei pantaloni; le mie gambe sono scoperte mi levo i pantaloni mentre lei tira giù gli slip e gia lecca il suo gelato che &egrave in tensione; attendo un istante e poi la distacco da me la prendo per il collo facendole sentire un po’ di forza sento la sua spina dorsale irrigidirsi mentre la tiro verso la mia bocca, lei sale con la punta dei piedi a questo punto sento ancora la mia mano che fruga nelle sue chiappe fresche e poi di nuovo il caldo e il bagnato del suo sesso ora le tiro giù un po’ le calze il suo sedere liscio &egrave libero.
Dolcemente la stacco da me mi abbasso e le tiro giù le calze fino al polpaccio, lei cerca di levarsele le dico:
‘No! Ferma’
Lei non ribatte, la prendo per il collo e la tiro verso il divano il suo sedere mi si staglia in fronte, scosto il filo dei tanga e vedo la sua umida figa, passo la lingua per sentirne il sapore, le calze la bloccano sembra legata lei si tiene con le mani al divano fino a che, io come se fosse burro entro, lei esulta dolcemente e si lascia cadere sul divano mentre io inizio a muovermi dentro di lei. I suoi mugugni seguono il ritmo e mi eccitano di più vedo i suoi denti stretti mentre la impalo sempre più veloce. Scorro stringo quel sedere perfetto tondo, vedo il mio palo che coperto dal filo dei tanga svanisce e ricompare e poi la infilza di nuovo. Voglio godermi a pieno quegli istanti e quando sento che sono vicino al momento la penetro fino in fondo e mi fermo. Attendo sentendo il suo calore e il suo bagnato e riprendo i miei movimenti. Nella ripresa, lei dopo pochi colpi urla per il piacere di un suo orgasmo, lo so la vedo mi agito lateralmente mentre lei stringe le mani mi fermo di nuovo e poi dopo qualche istante riprendo e inizio anche a schiaffeggiarle il sedere. Lei &egrave più lucida e dice:
‘Fai piano, per favore!’
Smetto quindi di schiaffeggiarla ma lei replica:
‘No fai pure ma meno forte, mi piace!’
‘Ale, non &egrave che posso ‘ o faccio o nò!’
‘Faiiii siii faiii siii che mi fai impazzire , ti prego!’
Non mi controllo e riprendo le mie gesta, ora levo il cazzo lo passo in mezzo alle sue chiappe strappo il tanga e tento di penetrarle l’ano, lei non si oppone se bene sento che sono frenato, non ho lo stesso gioco di prima, il mio cazzo guadagna spazio ma lo sento molto compresso; &egrave una bella sensazione che però mi porterebbe subito al mio orgasmo, non voglio ed una volta penetrato totalmente lentamente la spingo in avanti per liberare il mio glande. Mi guadagno ancora l’umida fighetta e trattenendola muovo il suo corpo le sue chiappe intorno al mio arnese. Sono sudato ed incomincio a sentirmi stanco decido di non fermarmi più lei &egrave già venuta altre due volte, le mutande spaccate colorano il suo sedere, vado fino in fondo la sovrasto con il mio corpo, la mia guancia batte sulla spalliera mentre la sbatto con forza e sento che stò finendo il giro, la stringo con forza ai fianchi mentre rilascio il mio seme; sono sudato stanco ma provo una sensazione che non provavo da tempo mi sento del tutto soddisfatto, indietreggio e il cazzo scorre fuori ancora duro, non al cento per cento ma ancora vistosamente grosso, dalla sua figa esce un grosso rivolo di bianco che cade sul tappeto ed in mezzo ai suoi collant, io la guardo e la sua espressione di goduria rimane nella mia mente come una foto. Mi siedo sulla poltrona mentre osservo lei con il sedere arrossato per i miei schiaffi, in alcuni punti si vede il disegno delle dita e la lava che continua a imbrattare mentre casca. Solo dopo un po’ smettiamo entrambi di stare in quelle posizioni e sembra che il tempo riprenda a scorrere.
‘Cazzo che bello!!!’ lei mi guarda e prosegue ‘Non ho mai goduto così! Sei fenomenale!!!’
Io rispondo: ‘ Anche per me &egrave lo stesso, sei una favola!’
Mi confido con lei e la informo che era da tempo da tanto tempo, che non provavo una sensazione così intensa lei mentre cerca di liberarsi dai vestiti che la legano e tenendo una mano sotto la sua passera che ancora cola umori mi guarda poi mi bacia e sparisce in bagno. Io mi sento felice e soddisfatto, non faccio nulla con la mente vago e non riesco a liberarmi di quella foto mentale di quel momento magico che rimarrà sempre nella mia mente.

Dopo qualche istante lei torna, &egrave andata in bagno il suo sguardo &egrave da pantera, senza dire nulla si avventa sul mio fallo, che giace, sento la sua lingua il calore della sua bocca, belle sensazioni ma non rendono l’effetto che lei vorrebbe. Vorrei dirle che forse non riuscirei ma il mio orgoglio me lo impedisce e lei allora stufa del lavoro di bocca si siede sopra di me, si sfila il maglione, via il reggiseno e mi propone le sue tette, io gioco con il suo corpo, lei poi mi bacia e con il bacino si muove sul mio palo. Non so’ se fosse la sua lingua che palpita nella bocca oppure i suoi movimenti di bacino ma ben presto il mio fungo emerge solido e sente il bagnato di lei che reclama la sua voglia di essere nuovamente soddisfatta dal mio fallo. Mi alzo tenendola avvinghiata a me, le dico:
‘Andiamo a letto, prendi il cel, e punta la sveglia alle 18,30′
Mentre mi ergo lei guarda sulla scrivania mi fa cenno e esegue le mie istruzioni, la appoggio sul letto alzo le coperte mi spoglio e mi sdraio, senza dire nulla lei mi sormonta e rapidamente si prende il mio cazzo ed inizia a scorrere. Io so’ che ci vorrà parecchio. Lei &egrave pervasa da diversi orgasmi, mentre io sono in attesa. Lei &egrave stanca ha il fiato corto, la sposto e la metto sotto le allargo le gambe e la penetro in figa come avevo fatto con la sua amica. Quella posizione mi piace e mi stimola dopo un po’ sono stanco ma sento che sono all’apice e rilascio il mio fluido, ora la posizione mi dà fastidio mi scosto e mi metto sdraiato di schiena tiro le coperte e mi lascio andare nel silenzio della camera. Anche lei fa’ lo stesso ci risvegliamo poi con il suono della sveglia pronti a tornare alle nostre solite vite, riprendendo i nostri rispettivi ruoli di zio e di nipote. Quando si alza il suo corpo nudo mi fa’ venire voglia di averla ancora per me ma &egrave solo una voglia mentale so che non &egrave il momento e che forse non riuscirei neanche fisicamente ma in me c’&egrave una sensazione di estrema soddisfazione.

Fine

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