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La proposta di lavoro

By 12 Agosto 2024No Comments

Racconto di fantasia…..ma sarebbe bellissimo se si avverasse!!!!!
La pandemia ha creato non pochi problemi a tanti, attività commerciali, imprese, professionisti etc hanno dovuto fare i conti con un lungo stop per il necessario lock-down imposto dalle autorità, conseguenza: una miriade di posti di lavoro persi.
Sono capitato tra quelli che il lavoro lo hanno perso, e dopo il lungo lock-down mi sono rimesso alla ricerca di qualcosa da fare sfruttando le capacità acquisite nel tempo, purtroppo l’età non aiuta, le aziende che stanno riprendendo tendono a rivolgersi ai giovani per contenere costi e fare contratti temporanei.
Avevo messo da tempo un annuncio su alcuni siti di incontri per adulti come bisex per evadere dalla quotidianità familiare, fare la prima esperienza reale da bisex e se, possibile, dare libero sfogo a quello che nel tempo è diventato un piacere personale: travestirmi da donna ed essere considerata tale da un uomo gentile ed educato. Ultimamente pensando di unire utile a dilettevole avevo aggiunto agli annunci il settore lavorativo in cui avevo esperienza.
Inutile dire che le risposte ricevute denotano tutte una base di volgarità eccessiva e soprattutto non considerano la controparte come persona ma come “carne” da usare a proprio piacimento, arrivando a chiedere al primo contatto: “elenco delle prestazioni sessuali a cui sei disposta” riporto la frase così come spesso mi è stata scritta. Cosa che di fatto non mi ha portato mai ad incontrare nessuno.
Un giorno, ormai avevo rinunciato e controllavo le mail degli annunci raramente, trovo una mail dal “tono” e contenuto totalmente diverso da tutte le altre:
“Buongiorno Guendalina, (mio nickname sugli annunci) sono Mario, 65anni, sposato, sono bisex ma solo attivo, libero professionista nel settore in cui hai anche tu esperienza. Ho letto il tuo annuncio su……, e l’ho trovato interessante, però devo dirti che non posso darti lavoro come collaboratore, ma come segretaria. Mi spiego così sono chiaro dall’inizio e non ci sono fraintendimenti: lavoro da solo nel mio ufficio e la segretaria è andata via per maternità, non so se tornerà, ed ho bisogno di sostituirla, tu conosci il lavoro e credo anche quello della segreteria, non ci sono contatti con i clienti in ufficio perché sono io che vado da loro su appuntamento, ma ti voglio “segretaria” ogni giorno dalla mattina, quando arrivi in ufficio ti cambi, indossi quello che vuoi e diventi Guendalina. Lavoriamo fino alle 18 con intervallo per pranzo di 1 ora e ti riconosco lo stesso stipendio della precedente segretaria. Ma ci sono due condizioni:1) devo vederti come Guendalina; 2) diversamente dalla precedente segretaria, gran brava ragazza, noi dobbiamo poter soddisfare i nostri desideri, e parlo per entrambi, quando e se ne avessimo voglia senza costrizioni o altro. Se accetti vieni al mio studio in………alle ore 15 di lunedì prossimo per un colloquio (reale) e porta con te il necessario per essere Guendalina. Ciao”
Resto basita di fronte alle parole che sto leggendo, corrisponde esattamente al mio ideale di situazione, ancora dubbiosa cerco informazioni sullo studio con l’indirizzo indicato, e trovo riscontro anche sul titolare dello studio. Guardo la data della mail, è di lunedì scorso, oggi è venerdì dovrei andare lunedi al colloquio, accettare l’invito non significa impegnarsi e poi se dovesse aprirmi una persona che “a pelle” non mi piace posso sempre ringraziare per l’interessamento e andar via, mi decido, rispondo con un laconico “ok” ed invio.
Il lunedì con la mia borsa dove ho messo il necessario per diventare Guendalina, arrivo puntuale all’appuntamento, busso …. apre un signore distinto in giacca e cravatta, brizzolato, alto come me, fisico atletico con una leggera pancetta (a 65 anni mi sembra normale), perfettamente rasato e con occhiali dalla montatura leggera che non nascondono due occhi magnetici …grigio ghiaccio! “Buongiorno lei mi ha scritto una mail lunedì scorso e mi ha dato appuntamento oggi per un colloquio di lavoro” io mi sono presentato vestito casual pensando che a lui interessa Guendalina.
“Si certo, venga entri, è stata puntualissima ….. molto bene” noto che si è rivolto a me parlando al femminile, di me come uomo non gliene frega niente…”se vuole prepararsi per il colloquio può farlo tranquillamente in questa stanza” e mi fa accomodare in una stanza vicino all’ingresso che devo supporre è l’ufficio della segretaria “appena ha finito venga da me nella stanza di fronte nel corridoio l’aspetto nel mio ufficio” e così dicendo esce e chiude la porta.
Resto da solo in preda a mille pensieri che si affollano, il cuore che batte forte per la situazione ….devo diventare Guendalina per uno sconosciuto, anche se l’approccio iniziale è stato buono comunque sono estremamente agitata, “ora sono qui” penso “forza e coraggio vediamo che succede”. Prendo il mio tempo per diventare Guendalina….ho scelto un abito a tubino nero corto, autoreggenti nere, decoltè tacco 12 con 1 cm di zeppa, un intimo di pizzo nero, trucco che mi prende sempre tempo ed una parrucca bionda, in 45 minuti circa ero pronta.
Esco dalla stanza e mi avvio verso il suo ufficio, porta chiusa…..busso in maniera leggera “avanti” mi risponde, faccio un bel respiro profondo ed entro “Buonasera sono Guendalina” mi presento “Buonasera Guendalina, prego si accomodi” mi indica una sedia di fronte alla scrivania, mi sento radiografata dai suoi occhi che non perdono il minimo movimento del mio corpo, mi siedo, accavallo le gambe tengo le mani in grembo. Comincia a farmi delle domande, mi chiede delle precedenti esperienze di lavoro, della vita personale etc insomma un colloquio di lavoro reale per conoscere e valutare una persona e contemporaneamente presenta se stesso e l’attività dello studio. Sono trascorsi circa 30 minuti di colloquio: “Va bene” mi dice “La sua competenza mi è chiara ed è sufficiente per quanto mi necessita, adesso vediamo poche cose da segretaria che è il ruolo che deve ricoprire”, “Ecco” penso “adesso mi chiede qualcosa di sesso o vuole fare qualcosa, che faccio?” mi assale un po’ di panico “Di là c’è un cucinino accanto alla stanza dove era prima, Le andrebbe di preparare un caffè per tutti e due?” mi chiede all’improvviso. Era l’ultima cosa che mi aspettavo e resto per un attimo di troppo ferma, poi mi riprendo velocemente “certo” rispondo e mentre mi alzo sempre sotto il suo sguardo attento, noto un leggero sorriso sul suo viso, mi volto e mi avvio verso la cucina con la netta sensazione di avere i suoi occhi puntati sul mio culo e su come mi muovo sui tacchi, preparo il caffè in due tazzine con il loro piattino, lo zucchero e due bicchieri di acqua fredda trovata nel piccolo frigo, sistemo il tutto su un vassoio e torno di là sicura sui tacchi senza tentennamenti, “ecco” dico mentre poggio il vassoio sulla scrivania “molto bene!” mi risponde e senza aggiungere altro mi porge una tazzina, io mi siedo provo a bere l’acqua con calma ma la mano mi trema visibilmente “Guendalina, non ha nessun motivo di essere così tesa, sta andando tutto benissimo, si rilassi stia tranquilla!” e sorseggia il suo caffè, cerco di respirare profondamente senza farmi accorgere “Sono sicura che Lei capirà è una situazione nuova per me anche se l’ho sempre immaginata, ma fantasticare è una cosa e la realtà è un’altra, la realtà ti costringe ad affrontare tutti i timori, a gestire tutte le sensazioni le emozioni che nella fantasia non riesci a percepire, e questo mi mette un po’ a disagio”
“Capisco perfettamente, ma la prego si rilassi altrimenti vive anche male queste nuove emozioni. Comunque Le vorrei dire che per me va bene avere la sua collaborazione come segretaria alle condizioni che Le ho scritto e cioè io assumo Guendalina per le otto ore lavorative dalle 9 fino alle 18 dal lunedì al venerdì, e le assicuro lo stipendio che davo alla segretaria che è andata via, 1.000€ al mese, per quanto riguarda il punto 2 le propongo di non fare programmi, lasciamo tutto al caso, che qualsiasi cosa accadrà sarà per volontà e desiderio di entrambi e non un dovere perché ci siamo incontrati su un sito per adulti, se ci vuole riflettere mi può dare una risposta nei prossimi giorni, sappia solo che vorrei che iniziasse lunedì prossimo”
“Grazie, per me va bene le darò una risposta al massimo per dopodomani, ma Le dico che in linea di massima va bene voglio solo condividere con mia moglie”
Mi vado a cambiare, ci scambiamo i saluti ed il numero di cellulare, ed esco.
Mia moglie non è entusiasta per il rapporto impegno/stipendio, ma in periodo di magra bisogna anche accettare qualche sacrificio, io comunque Le ho detto di una collaborazione, non certo che farò la segretaria, e che potrebbe comportare qualche extra per la soddisfazione del cliente.
Telefono al titolare dello studio Mario……. e gli confermo che accetto e che lunedì mattina sarò in ufficio, “Sono molto contento Guendalina, a lunedì”
Lunedì, primo giorno di lavoro, puntuale alle 9 sono in ufficio mi cambio, divento Guendalina e mi siedo alla mia scrivania, il mio guardaroba non è molto fornito per cui ho rimesso lo stesso abito del colloquio. La giornata trascorre tra telefonate, in cui sono il collaboratore, lettere da scrivere al pc e altro lavoro di routine d’ufficio, preparo due volte il caffè su sua richiesta e non accade niente altro. Questa situazione va avanti uguale per qualche giorno, un paio di volte sono rimasta sola in ufficio perché lui aveva appuntamenti fuori, e null’altro. Al quarto giorno di lavoro Guendalina ha iniziato ad essere rilassata e sicura di se, ed ha iniziato a pensare al vero motivo per cui si trovava in quell’ufficio. Mario (chiamo con il nome il titolare) non ha fatto nessuna avance né ha mai detto qualcosa di diverso dal lavoro, ma solo apprezzamenti, tipo “ottimo” o “eccellente”, ogni mattina quando gli porto il caffè e mi è rimasta la curiosità se è un apprezzamento per me o per il caffè, questa mattina dopo il caffè ha ricevuto una telefonata è l’ho sentito alterarsi al telefono, la porta del suo ufficio è sempre aperta per cui ho potuto sentire che diceva ad un cliente che non avrebbe fatto altre consulenze se non avessero saldato le fatture emesse fino a quel momento, poi lo sento dire “aspetti un attimo” e poi con un tono un po’ più alto “Guendalina venga qui con la pratica xxx”
Cerco la pratica e gliela porto velocemente quasi correndo sui tacchi alti, gli porgo la cartella Lui mi fa cenno di aspettare, e continua a parlare col cliente, la corsa, quei dieci metri fatti di corsa sui tacchi nello stesso modo in cui mi è capitato di vedere donne sui tacchi correre per un treno o autobus, la protesi che ballava ad ogni movimento come dei seni veri, il tubino che si è alzato fin sotto alle natiche e l’ho tirato giù con un movimento molto femminile hanno suscitato in me un qualcosa di indescrivibile e quando contemporaneamente Mario ha posato il telefono, ha ruotato la sedia verso di me che ero in piedi accanto e mi ha detto “ Capisci hanno il coraggio di chiedere ancora una consulenza quando devono ancora saldare tre fatture scadute da tre mesi”, mentre mi parla cade una penna dalla scrivania, istintivamente mi abbasso sui tacchi per prenderla, perdo l’equilibrio ed appoggio una mano sulla sua coscia per reggermi, Mario prende la mia mano come per non farmi cadere e restiamo un attimo così: io mi ritrovo tra le sue gambe accovacciata sui tacchi, con una mano sulla sua coscia e la sua mano sulla mia…..alzo gli occhi, lo guardo “ Dai!” gli dico “ forse hai bisogno di rilassarti un po’” poso la penna sulla scrivania e vado ad accarezzargli il cazzo sopra ai pantaloni, lui lascia la mia mano e si distende sulla sua poltrona per agevolare il mio massaggio, sono in preda ad un raptus, mi sento invadere la testa da un calore innaturale, continuo a massaggiarlo e sento l’effetto che sto provocando …..cresce sotto le mie mani….si è aperto la giacca…gli slaccio la cintura del pantalone….sbottono il bottoncino e abbasso la zip…..lo sento che ansima mentre vedo il cazzo che spinge prepotente sotto la stoffa per essere liberato, deve essere un bell’arnese, penso mentre infilo una mano nel pantalone ….trovo l’apertura dei boxer e lo impugno saldamente con la mano destra…..mmmmhhhhhh!!!!! mugolo nel sentirlo che mi riempie la mano, la pelle liscia e setosa al tatto mi da una scossa che mi percorre tutta….inizio una lenta sega con la mano destra mentre con la sinistra cerco di liberarlo per ammirarlo in tutto il suo splendore, Mario se ne accorge e mi aiuta ad abbassare il pantalone e boxer …..eccolo in tutto il suo splendore …..è magnifico… diritto come un fuso, doppio come avevo capito al tatto, una cappella rosa leggermente a cuneo ottima per aprirsi la strada, ma soprattutto lungo….sarà almeno 23-25 cm…un totem di carne di tutto rispetto come se ne trovano pochi….resto affascinata a guardarlo mentre con la destra continuo a segarlo lentamente, lo guardo negli occhi, sento il suo respiro un po’ affannoso ….lui mi guarda senza dire nulla ….con gli occhi fissi nei suoi avvicino il viso a questo meraviglioso cazzo….lo vedo socchiudere le labbra mentre mi guarda….sono vicinissima…con la mano lo scappello completamente e timidamente comincio a dare bacini sparsi sul glande e sull’asta …..ne sento il profumo….profumo di maschio, pulito, inebriante è splendido, un arnese da film porno …….posso impugnarlo con entrambe le mani dalla base e la cappella resta tutta fuori con un pezzo di asta…..scendo a baciare l’intera asta fino allo scroto che sollevo con la mano sinistra e a quel punto inizio a leccare dalla base l’asta fino all’attacco del glande dove mi soffermo a giocare con la punta della lingua, alzo gli occhi e Mario ha la testa all’indietro, occhi chiusi e respiro leggermente affannoso….sento la sua mano che si appoggia sulla mia nuca e semplicemente mi accarezza con dolcezza ….con lo scroto nella mano sinistra e la destra che continua a maneggiare l’asta rompo l’indugio…..apro le labbra e imbocco la cappella intera usando la lingua tutto intorno …..entra giusto tra le labbra aperte….inizio un pompino che trova gradimento in Mario che con la mano dietro la nuca continua ad accarezzarmi …..mi sento bene con quel cazzo in bocca, mi sento femmina, mi sento troia …..sento gli ansimi di Mario e ne sono felice, allungo la mano dietro la mia testa e lo invito a spingermi sul suo cazzo …..non se lo fa ripetere ed inizia delicatamente a farlo mentre le mie labbra vanno su e giù lungo l’asta e la lingua non smette un attimo di tormentare il glande….mi piace molto…mi sento usata per il suo piacere …ma anche il mio….ma mi sento sua …..aumento il ritmo fino a sentire un primo spasmo “ahhhhh Guendalina!!!!!!!” lo sento sussurrare e cerca di ritrarsi, ma non glielo permetto lo voglio tutto e voglio sentire la calda sborra nella mia bocca …..continuo a spompinarlo fino a “ahhhh!!!! Vengooooooooo!!!!!!” dice e contemporaneamente uno, due, tre, quattro potenti getti di sborra mi inondano la bocca …. è buona …..leggermente salata ….ingoio tutto senza perderne neanche una goccia ….un quinto spasmo ed espelle le ultime gocce che raccolgo con dolcezza con la lingua fino a ripulire completamente il glande, sento che pian piano perde tonicità e mi stacco con le labbra ….noto le tracce di rossetto lasciate sull’asta e mi viene da sorridere…..Mario mi sta porgendo un fazzolettino di carta, è un gesto che trovo educato non sta pensando solo al suo piacere ma anche a me….lo prendo e mi alzo mentre pulisco la bocca da qualche residuo “Grazie Guendalina è stato bellissimo!!!!!!” “Sono contenta che ti sia piaciuto, anche a me è piaciuto molto, devo dire che, scusa la volgarità, hai un gran bel cazzo!!!!, ed era il secondo punto dell’accordo!!!!!!” e ridiamo insieme.
Io vado nel bagnetto della segretaria a rifare il trucco mentre Mario va a lavarsi nel bagno principale.
La giornata di lavoro prosegue normale senza nessun cenno a quanto accaduto, gli preparo il caffè e porto nello studio, mi fa cenno di sedermi a berlo con lui, intanto mi da un foglio “sono le telefonate che bisogna fare per sollecitare i pagamenti arretrati, ti ho segnato le fatture e le scadenze, ci pensi tu?” “Si certo, entro oggi li chiamo tutti” rispondo, “Ah!! Una cosa scusa! Non ti ho mai detto che ci diamo del tu, io involontariamente ti ho chiamato per nome” “Non ti preoccupare, per me nessun problema, torno di là a completare la lettera!”, prendo il vassoio con le tazzine e torno verso la mia stanza e, senza abbassare il vestito che da seduta è risalito un po’, volutamente accentuo lo sculettamento ben sapendo che sta guardando il culo.

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