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Erotici Racconti

La soldatessa

By 26 Giugno 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao a tutti, mi presento: il mio nome è Camilla, sono una ragazza di 19anni, abbastanza alta, bionda,
occhi castani. Sono molto orgogliosa del mio fisico allenato, ho un seno piccolino sì ma sodo e credo
che alla fine sia più bello così. Come ho detto sono una ragazza allenata fisicamente, perchè nella mia
vita sono sempre stata un maschiaccio dentro, ho praticato numerosi sport anche non sempre adatti ad una
fanciulla, per giunta carina come me, ma alla fine posso dire che mi hanno aiutato ad acquisire una
personalità forte e decisa. Finito il liceo, con ottimi risultati,avevo un unico desiderio su come passare
il mio futuro: arruolarmi nell’esercito. Si lo so che è un desiderio strano per una bella ragazza, ma come
già detto sono un maschiaccio e fare la soldatessa è sempre stato il mio sogno sin da bambina.
Nel racconto di oggi leggerete come si è svolta la prima fase della mia nuova avventura militare: l’arruolamento.
Era una mattina di settembre quando entrai nell’accademia militare per arruolarmi, ero vestita abbastanza leggera:
dei jeans corti al ginocchio ed una maglietta non troppo aderente. Come avete capito anche il mio look è
molto sobrio e non vado mai in giro vestita come quelle zoccolette delle mie coetanee.
Varcai la soglia d’ingresso e cercai la sala in cui avrei dovuto sostenere una sorta di test o visita per
appurare la mia idoneità all’accademia. Ringraziai un gentile ragazzo che mi indicò la direzione ma
mi bloccai 50m dopo…avevo trovato la sala d’attesa: un’enorme stanzone affollato di ragazzi della mia età,
saranno stati almeno più di 200. Beh, pensai, almeno non avrò difficoltà a fare amicizia, notai però come ragazze
ce ne fossero ben poche: giusto un paio, ma troppo distanti per iniziare una conversazione. Il fatto di
essere una delle pochissime ragazze mi intimoriva un po’, ma in fondo dato che volevo fare il militare dovevo
abituarmi a questa situazione. Iniziare una conversazione non fu così complicato, un ragazzo che aspettava vicino
a me mi disse -Ne avremo da aspettare qua eh- -già- risposi io, lo squadrai, era un ragazzo abbastanza carino,
capelli castani, occhi azzurri ed un filo di barba con un fisico che sembrava atletico. -Piacere Ted- si presentò
lui -Camilla- risposi. -Non sono molte le ragazze così coraggiose eh- -Già lo vedo, siamo praticamente in 3- dissi
confessandogli la mia inquietudine. -******* Mauro- si sentì urlare da in fondo alla stanza…un signore era
uscito dalla stanza a chiamare il prossimo aspirante soldato, un ragazzone dai capelli rossi che era lì vicino si
apprestò ad entrare. -Ma tu sai cosa dobbiamo fare lì dentro?- chiesi al mio nuovo amico -Mah in realtà no- disse
-però ho sentito qualcuno che diceva che non è niente di che, qualche domanda ed una veloce visita medica-
-Speriamo-sospirai io, un po’ rincuorata da quelle parole. La mattinata passò lenta, passai 2 ore ad aspettare il
mio turno chiaccherando con Ted, scoprii che aveva fatto il liceo scientifico ma non aveva più voglia di studiare,
aveva deciso di fare il soldato per servire la patria ma anche perchè, diceva, voleva diventare un comandante.
Nel frattempo le stanze per accogliere gli aspiranti militari erano diventate due e così la gente scorreva molto
più velocemente. Finalmente dopo 2 ore e un quarto di attesa il solito signore uscì dalla stanza numero uno ed urlò
-******* Camilla-. Era arrivato il mio turno, con un po’ di ansia mi avviai verso il signore per cominciare la mia
nuova avventura.
Entrai nella stanza e il signore che mi aveva chiamato richiuse la porta. Era una sala abbastanza grande ma anche
abbastanza vuota, c’era solo un separee, un lettino ed una scrivania dove stava seduta una signora sui 50
intenta a scrivere. -Piacere sono il dottor.****- si presentò il signore, ma vidi anche un’altra persona,
un ragazzo sulla trentina che il dottore mi presentò come il suo assistente. Devo dire che la mia apprensione era
salita, soprattutto a causa dell’assistente che era proprio un bel ragazzo: moro, occhi verdi, muscoloso…anche
il dottore da giovane doveva essere stato un gran bel ragazzo, pensai, guardandolo più attentamente. sempre più
tesa consegnai al dottore i miei dati insieme con il foglio su cui erano scritte le motivazioni della
mia richiesta. Il dottore e l’assistente si sedettero ed iniziarono a leggere le mie carte…-Camilla, dunque..- disse
il dottore -Sono una ragazza decisa ed intraprendente- continuò leggendo quello che avevo scritto -Bene bene
camilla c’è sempre bisogno di gente decisa nell’esercito- mi disse sorridendo e cercando di mettermi a mio agio.
-Molto bene mia cara, direi che la tua richiesta può essere approvata, adesso facciamo una veloce visita e se tutto
sarà a posto sarai ufficialmente dei nostri!- -Grazie- risposi io, iniziandomi già a sentire un po’ un soldato.
-Prego dottor.*****, visiti la ragazza- disse il dottore rivolgendosi all’assistente, il panico riniziò a salire,
farmi visitare dal bell’assistente mi imbarazzava un po’, speravo fosse una cosa da pochi minuti.
-Prego signorina, può andare dietro il separèe, deve togliersi i vestiti e rimanenere solo in biancheria- iniziò
l’assistente, beh in fondo avevo pensato a questa eventualità e avevo indossato della biancheria sporiva, alla fine
sarei stata più coperta che in costume. Mi diressi dietro il separèe, mi sfilai la maglietta ed i jeans
appoggiandoli su una sedia e tornai dall’assistente. Il bel ragazzo vedendomi arrivare però assunse un’espressione
strana, aggrottando la fronte, quasi stupito. -Ma che biancheria indossa signorina?- disse stupendomi con questa
domanda -Come faccio io a visitarla così?Mi sa che dovrà togliere anche quella!- una vampata di calore mi passò
per tutto il corpo -Ccccosa?- esclamai io stupita -Eh signorina io devo visitarla…così come faccio…- -Ma è una
normalissa biancheria sportiva!- replicai io -Capisco ma in queste condizioni non posso visitarla, per favore si tolga
mutande e reggiseno- -Mah mi scusi…non mi sembra il caso!- dissi io con il carattere da maschiaccio che usciva
fuori. -Signorina!- intervenne il dottore -O lei si fa visitare in condizioni decenti dal mio assistente oppure e
pregata di andarsene e di non farci perdere tempo perchè come sa c’è tanta gente che aspetta- ero furibonda, il
simpatico dottore ed il bell’assistente mi sembravano ora dei pezzi di merda, improvvisamente la rabbia si tramutò
in vergogna…realizzai che se volevo realizzare il sogno di una vita dovevo spogliarmi completamente nuda
davanti a due uomini…io che non mi ero mai mostrata a nessun uomo fino ad ora. La vergogna divampo’ -Allora
signorina?- Chiese con arroganza il bastardo assistente, quasi piangente mi avviai di nuovo dietro il separèe,
non potevo mandare tutto all’aria per una stupida visita medica. Riacquistando un po’ di decisione mi sfilai le
mutande ed il reggiseno e dopo un bel respiro uscii dalla copertura del separèe mostrando integralmente il mio
corpo ai due uomini. -Molto bene signorina- esclamò l’assistente dopo avermi squadrato. Mi invitò a sedersi sul
lettino e mi massaggiò la pancia, fino a risalire ai miei seni a coppa di champagne, massaggiò un poco la parte
inferiore di entrambi i seni; il tocco delle sue mani nelle parti un po’ più intime aveva fatto salire a mille
la vergogna, il mio volto doveva essere di un rossore unico. Improvvisamente, dal nulla, disse -Prima di entrare
in accademia è meglio che si faccia depilare lì sotto eh- per l’ennesima volta mi colse di sorpresa:
l’esortazione a farmi depilare la patatina, effettivamente poco curata, contribuì al mio silenzio vergognoso.
Mi fece distendere a pancia in giù ed iniziò a massaggiare la schiena, fino a scendere sul mio sedere…afferrò
deciso le mie chiappe e le dilatò -Ehi!- esclamai io -Signorina per favore, abbiamo quasi finito!-
Ero rosso fuoco, non bastava che mi avesse vista nuda, che mi avesse guardato attentamente la patatina ed avesse
detto di depilarmela, ora mi guardava pure il buchino del culo dopo avermi palpato le chiappe…ero mortificata.
-Ora si alzi in piedi signorina- mi disse l’assistente – Vada giù con la schiena fino a toccare le punte dei
piedi- non potendo fare altrimenti eseguii questa ennesima umiliazione…esposi nuovamente il mio culo, oltre che
all’assistente anche al dottore. Non ce la facevo più, non mi ero mai vergognata tanto in vita mia, ma finalmente
tutto finì -Ora può rivestirsi, abbiamo finito- disse l’assistente. Senza farmelo ripetere mi fiondai dietro il
separèe, l’umiliazione più grande della mia vita era finita.
Mi rivestii in meno tempo possibile decisa ad uscire più in fretta che mai da quella stanza, ma prima di andarmene
il dottore mi disse di sedermi un attimo che mi doveva spiegare alcune cose -Bene Camilla, dunque la tua richiesta
d’ammissione è stata accettata, quindi da ora sei un membro dell’esercito! La prossima settimana inizierà
l’addestramento, verrai asseganata ad un personal trainer che curerà la tua preparazione. Qui da noi dato che siete
tanti gli addestramenti si fanno a coppie, hai da richiedere qualcuno in particolare con cui vorresti passare il
tempo dell’addestramento?- -Mah magari sarebbe carino con un’altra ragazza- dissi io, non perchè non volessi
confrontarmi con un uomo, ma perchè mi sarebbe piaciuto conoscere altre ragazze “coraggiose” come me. -Guarda,
purtroppo, le altre ragazze erano solo 2 e si sono già accordate per stare in coppia…hai altre preferenze?-
Ci pensai un po’ su, beh in fondo l’unico che conoscevo era Ted, era un ragazzo simpatico e carino, perchè no?
si poteva fare, sarebbe stato meglio che con uno sconosciuto -Mi piacerebbe allora farlo con Ted *******- dissi
al dottore, il quale sfogliò la sua lista in cerca del nome del mio nuovo amico -Teodoro ******* quindi?-
dovevo immaginarlo che Ted fosse un diminutivo -Sì lui!- dissi io -Bene signorina qui abbiamo finito può andare!-
-arrivederci- dissi io avviandomi all’uscita -Ha visto che non è stato poi così terribile mostrarsi nuda a noi!-
esclamò l’assistente prendedomi per l’ennesima volta, l’ultima volta, di sorpresa. Quella frase fece riafforare in me
il ricordo del fatto che ero stata nuda in balia di due uomini per un sacco di tempo, e mai mi ero vergognata
così tanto. Senza neanche rispondere uscii e chiusi la porta, nella sala d’attesa c’era ancora un po’ di gente,
ma Ted no…si vede che aveva finito prima di me…poco male lo avrei rivisto all’addestramento.

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