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Erotici Racconti

Lei non può più aspettare

By 21 Dicembre 2016Gennaio 31st, 2023No Comments

D’improvviso tu scivoli sfuggendo via dal mio abbraccio dandomi un ultimo bacio sulla spalla: ‘Adesso io vado a preparare il caffè, tu rimani ancora un po’ qui e riposati’ – mi bisbigli amorevolmente.

Io rimango distesa sul tuo letto a pancia in giù, sfioro lievemente il punto in cui eri sdraiato fino a un attimo prima poiché è ancora caldo, ne respiro accuratamente il profumo, perché ha il profumo di te, ha la fragranza di noi. In quel preciso istante io m’arrotolo sul lenzuolo e vorrei profondamente che questo profumo entrasse in me, ambirei poterlo ritrovare ogni volta che voglio rinnovare e rivivere i momenti appena trascorsi.

In questo preciso istante sono allungata in orizzontale sull’ottomana con le gambe aperte, avverto chiaramente il rimbombo del vasellame provenire dalla cucina e mi perdo nella felicità e nel gioioso tripudio di quel momento, perché frattanto mi svago sbadatamente accarezzando i foltissimi e rossicci peli del pube. Io m’accorgo della tua presenza nella stanza solamente quando sento il rumore della tazzina appoggiata sul comodino, sicché apro gli occhi e mentre sto per sedermi la tua voce mi ferma beatamente incoraggiandomi:

‘No, rimani qui, dai non smettere, sei favolosa’.

Unicamente in quel momento, io mi rendo conto che mentre ero smarrita nel ricordare le ore appena trascorse, avevo cominciato ad accarezzarmi con accogliente, con comoda e con lenta insistenza la mia pelosissima e rossiccia fica. La luce accesa dell’anticamera illumina la stanza quel tanto che basta, così dischiudo un po’ di più le cosce e lascio che le mie dita esplorino ispezionando accuratamente là in basso sotto il tuo famelico sguardo. A quel punto la mia eccitazione cresce ampliandosi ed estendendosi, in ugual modo lo è notevolmente diventata pure la tua. In quell’occasione ti chini, attualmente il tuo viso è vicino, io sento il soffio caldo del tuo fiato, tenuto conto che la nostra voglia è diventata irrefrenabile e tangibile. Io voglio che sia tu a toccarmi per primo, allora con le dita apro le labbra in un’offerta senza confini né limiti e tu accetti la proposta di buon gradimento. Adesso la tua mano è sulla mia che mi guida nella lenta e rilassata esplorazione per quei lunghi istanti.

Il mio respiro in quel momento diventa più affannoso, più convulso, dato che qualche gemito sfugge dalle mie labbra socchiuse, poi le tue dita decise e imperiose allontanano le mie e ne occupano il posto. Io vorrei urlare dal piacere e ancora una volta riesco a sorprendermi e a stupirmi del mio corpo che ancora obbedisce rispondendo senza ritegno né scrupolo al tuo accorto e scaltro tocco. Io percepisco le tue dita frugare dentro di me dappertutto in una lentezza quasi irritante e persino molesta, però non vorrei niente di diverso in questo momento, successivamente la tua lingua e le tue labbra accompagnano le dita in quella armoniosa, lunga e soave carezza.

Io m’accorgo ben presto che sto per godere, lo sento e forse lo avverti chiaramente anche tu, perché in quell’esatto istante ti fermi. Le tue mani e le tue labbra risalgono piano lungo il mio corpo soffermandosi sui miei seni, visto che accarezzano stuzzicando e tormentando i capezzoli. Il tuo viso raggiunge il mio, ci baciamo per un tempo infinitamente lungo mentre io t’accolgo tra le mie braccia con le gambe intrecciate, dal momento che le mie mani adesso possono finalmente accarezzarti e lo fanno, visto che scendono adagio a esplorare ogni centimetro del tuo corpo nudo. Le mie dita ancora bagnate dai miei liquidi percorrono il solco tra le tue natiche soffermandosi nel tuo punto più inesplorato, allora io infilo con cautela un dito e ascolto i tuoi gemiti, giacché osservo che ti piace.

In seguito io raggiungo il tuo cazzo irrigidito e pulsante nella mia mano, dopo comincio a massaggiarlo in una maniera risoluta con un piacevole ritmo che t’aggrada, mentre le tue mani s’impossessano ancora di me e m’accarezzano seguendo lo stesso ritmo, finché non possiamo più aspettare, perché nella mia pelosissima e rossiccia fica sento attualmente in modo distinto introdursi il tuo bel pene, mentre io avverto in modo spiccato che tu fremi smaniando tra le mie braccia.

Nel frattempo che siamo concentrati nella nostra carnale e lussuriosa opera, senz’avviso né rumore, inaspettatamente muta e senza far schiamazzo lei puntualmente arriva: è immensa, lenta e sconfinata, giacché approda l’onda che ancora una volta insieme ci eleva, ci investe e alla fine ardimentosa, indomabile e silenziosa ci travolge completamente. 

{Idraulico anno 1999}  

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