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Erotici Racconti

L’inverno – Capitolo 1 – Natale con i tuoi

By 12 Gennaio 2024Febbraio 16th, 2024One Comment

 

I giorni passavano veloci e il freddo diventava man mano più pungente. La vicenda del padre di Federico e quella delle mutandine sul bordo vasca rimasero latenti , quasi dimenticate, con l’avvicinarsi delle vacanze Natalizie i pensieri di tutti erano rivolti a cercare un po’ di serenità e calore, e il Natale era il periodo migliore per ritrovare un poco della tranquillità perduta.
Il padre di Claudia aveva accettato l’invito di una coppia di cari amici a passare i 3 giorni di festa a casa loro, sulle colline del cuneese. Per una volta aveva voluto divincolarsi dal parentado, tra le proteste della moglie, e staccare completamente dalle solite festività in famiglia. La stessa Claudia era relativamente contenta della novità. Via dalle solite discussioni, lontani dalle stesse facce di sempre e, sebbene un poco le dispiacesse non rivedere i cugini lontani, accettò di buon grado di passare il 24 , il 25 e il 26 ospite a casa di amici. Gli ultimi giorni li aveva trascorsi spesso in compagnia di Federico , avevano fatto dolcemente l’amore più volte ed era perciò in uno stato psicofisico ottimale. Fu con questi dolcissimi pensieri che si mise dunque in viaggio per questo Natale alternativo.

Arrivarono a destinazione il 24 mattina, accolti da un freddo intenso e da strade innevate. La casa , indipendente, si trovava in una zona collinare soggetta a intense precipitazioni nevose che solo negli ultimi giorni avevano tirato un po’ il freno. Ad accoglierli gli amici di papà e mamma, Gabriella e Augusto, una coppia loro coetanea che Claudia conosceva appena. Scaricati borse e bagagli, li fecero subito accomodare e li presentarono immediatamente agli altri ospiti convenuti per le feste, che erano tutti riuniti nel grande salotto a piano terra. Vi era il loro unico figlio, Marco di 21 anni, un ragazzo che gli parve subito un po’ scontroso e quasi infastidito. Dall’altro lato del salotto sonnecchiavano sui divanetti altri due amici dei padroni di casa, Luca e Giovanna e un terzo uomo ben vestito, Loris, che scoprì essere un amico di famiglia di lungo corso. Di fianco all’uomo sedeva Anita, la figlia della coppia, che aveva compiuto i 18 anni da qualche mese. Claudia fu positivamente sorpresa dal sapere che vi era una quasi coetanea, se non altro non sarebbe morta di noia.
Augusto si scusò poi dell’assenza di nonno Carlo, che riposava nella stanza di sopra sorvegliato dal suo badante. Purtroppo in parte l’età e in parte un recente infortunio non gli permettevano di scendere spesso le scale e aveva bisogno di un’assistenza quasi continua.
Claudia e i suoi si sedettero al grande tavolo per fare due chiacchiere con la nuova compagnia e lei ne approfittò per studiare un po’ meglio i convitati. Fu colpita dalla bellezza di Anita, che era bassina ma ben proporzionata, con un viso dolcissimo e delicato e un timido sorriso appena macchiato dall’apparecchio che ancora portava. Le labbra, piene e piuttosto carnose, le donavano una sensualità non indifferente. Gli occhi invece erano chiari e trasparenti, tanto che guardandola sembrava quasi di entrarle nell’anima. Marco invece era magrissimo, con folti capelli ricci e un paio di occhiali giganti . Claudia lo trovò un po’ buffo, ma quell’aria da intellettuale gli conferiva un certo fascino, al di là della sensazione di antipatia che emanava.
Osservò poi Luca, un omone di quasi 190cm che sembrava però muoversi con una leggerezza insospettabile. Si mise a chiacchierare con la coppia di amici e Loris e capì immediatamente che l’intera famiglia conservava una fortissima cultura cattolica di fondo. Parlarono dell’importanza della messa di Natale e del rispettare le tradizioni, e Claudia percepì una leggera sensazione di disagio. La sua partecipazione ai riti cattolici era praticamente ridotta allo 0 da parecchi anni. Osservò distrattamente Luca che di fatto non alzò mai lo sguardo dal suo smartphone. Anita invece sedeva in assoluto silenzio con le mano tra le cosce e non aprì mai bocca. Claudia ebbe quasi la sensazione che il terzo uomo, Loris, avesse una strana influenza su quella famiglia. Vi era una sorta di sospensione nell’aria, una sensazione che Claudia non riusciva ad afferrare. I suoi pensieri vennero però improvvisamente spezzati da una voce.

Bene” si affrettò a esclamare Gabriella , “ora mostrerò le loro stanze ai nuovi arrivati e poi ,come da tradizione della vigilia, ci ritroveremo nella nostra speciale taverna”.

Li scortò fino a una grossa scala che portava al piano superiore.

La zona notte era divisa in due ali . A destra della scala vi erano le stanze dei padroni di casa , quella della coppia, e infine quella dei genitori di Claudia. A sinistra quella del terzo uomo, Loris, e un’altra singola stanza.

Purtroppo non abbiamo altre stanze” disse Gabriella rivolgendosi a Claudia. “ Spero non sia un problema per voi ragazzi dormire tutti e 3 nella stessa . Abbiamo adattato la stanza di Marco . Ho già avvisato Anita e Marco e per loro non ci sono problemi”.
Claudia si morse il labbro ,avrebbe senz’altro preferito una maggior privacy ma in tono educato fece presente che per lei non c’erano problemi.

Alla fine del corridoio era presente però un’altra porta. Incuriosita chiese:
“E laggiù invece? Chi c’è in quella stanza?”.

Gabriella si portò un dito alla bocca intimandole di abbassare la voce.

Shht. Laggiù c’è la stanza del nonno e attigua ad essa quella del suo badante. Facciamo silenzio, meglio non svegliarlo che poi dà di matto!”.
La scortò fino all’ingresso della sua camera.
“ Sistemati pure. Poi, quando sarai pronta, scendi in salotto”.
Fece per andarsene quando tornò sui suoi passi . “Che scema, dimenticavo. Portati il costume!” e si diresse verso la scala.
Claudia non capì a cosa servisse il costume , se l’era già chiesto quando mamma le aveva detto di metterne uno nella borsa prima di partire. Lo avrebbe scoperto presto.
Entrò dunque nella sua stanza a sistemare i pochi vestiti che si era portata. La prima cosa che notò con stupore era che, oltre a quello di Marco, vi era si un altro letto ma era matrimoniale . Ne dedusse che a lei sarebbe toccato dormire assieme ad Anita.
Appoggiò la borsa sul letto, prese una piccola borsetta , ci infilò dentro il costume e si avviò al piano terra, curiosa di scoprire a cosa servisse.

Questo racconto è opera di fantasia. Tutti i personaggi,gli episodi e le battute di dialogo sono da intendersi come del tutto immaginari. Niente di ciò che è narrato è da alludere a persone,cose o situazioni reali.

Per commenti: psychedelicat1@yahoo.it

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