La domenica mattina è il momento del riposo e della ripresa dopo quella sera al club lesbico. Le ragazze fanno fatica a riprendersi e non riescono a resistere a darsi un abbraccio affettuoso.
Sophie dovrebbe andare a pranzo dai suoi e si prende il suo tempo con comodità rischiando di arrivare in ritardo. Va a questo pranzo con un po’ di riluttanza non volendo allontanarsi dalla sua amante.
“Forse avresti dovuto accettare la proposta di tua madre. Ti aveva proposto che io venissi con te. Guarda che non la temo, anzi.”
“Non si tratta di cedere a mia madre, voglio evitarti l’esame finale. Non l’ho mai presentata a nessuno. Con te avrebbe avuto una giornata campale e volevo risparmiarle questa fatica” risponde Sophie.
“Ascolta, se io venissi andrà tutto bene. Lei capirà presto che la nostra storia è seria e che sei molto innamorata di me. Se vedi che la situazione lo permette e vuoi che mi unisca a te, chiamami e vengo”
Anche se Manola ha fiducia, fa fatica a mantenere la calma e spera che una telefonata la libererà dall’ansia dell’attesa che non tarda ad arrivare.
“Vieni, tesoro, ti aspetto qui a casa. Mia madre ti vuole conoscere meglio”
Manola quasi corre per incontrare la sua amata a casa dei genitori di lei.
L’accoglienza della madre di Sophie è calorosa ed è plateale che sia felice che le due siano innamorate.
Sophie interrompe la conversazione tra le due dopo circa un’ora perché ha un solo desiderio: camminare mano nella mano alla luce del sole e la madre del suo amore è favorevole affinché escano per una passeggiata.
Quando le due si siedono al sole in un parco un po’ distanti da casa di quest’ultima, Sophie si confida.
“Non ho avuto il tempo di dirtelo stamattina quando mi sono svegliata. Ieri sera hai sconvolto i miei pregiudizi due volte. La prima volta, quando eri sulle mie ginocchia e stavamo guardando la giovane donna sculacciata, ho sentito la tua eccitazione e poi un secondo momento quando ti ho sculacciato tornando a casa. Ho immaginato che al posto della ragazza ci fossi tu nella croce, tu legata ed io con il frustino. A casa, quando ti ho sculacciato, ero eccitata quanto te ma non volevo fartelo vedere. Fino a ieri sera ero indifferente e provavo perfino un certo disprezzo per chi si concedeva a simili cose e debbo dirti che mi sono sentita dominante nei tuoi confronti”
Manola sentendo la sincera confessione intima dell’amica ha ribadito “Camminare nuda d’estate sotto il vestito o in topless in spiaggia e anche nuda nella spiaggia nudista, mi è sempre piaciuto e una volta mi è piaciuto ricevere qualche schiaffo sulle natiche durante i giochi che precedono l’accoppiamento ed ha aumentato il mio piacere, ma ieri sera non riuscivo a smettere, credimi. Ero sciolta nel vedere quella ragazza legata alla croce e, quando mi hai sculacciato, sono esplosa. Te ne sei accorta! Sei molto talentuosa. Ho avuto difficoltà a credere che per te fosse la prima sculacciata che hai dato. Suppongo che tu sia andata altre volte in quella villa e che abbia partecipato più volte a scene di sado maso. A proposito di sesso, hai messo le mutandine per uscire?”
“Sì, ho le mutandine che si sono bagnate parlando di sculacciate e sesso perverso. Mi è piaciuto parlare con tua madre ma non ho trovato nessun argomento perché la meravigliassi e mi apprezzasse. Volevo essere una donna perfetta ai suoi occhi!”
Sophie non ha battuto ciglio ed ha detto “Beh, sai cosa devi fare, togliti mutandine e reggiseno e dammeli”
Manola si è guardata intorno e, con la maggior discrezione possibile, solleva le natiche per far scivolare il pezzo di tessuto inzuppato e si leva il reggiseno dopo aver aperto i bottoni del vestito, poi porge quei capi a Sophie la quale attende qualche secondo prima di mettere le mutandine della sua amante nella borsa perché porta alle narici la mutandina per annusare più volte i profumi intimi della sua compagna.
“Ti rendi conto di cosa mi stai facendo fare, annusare le mutandine inzuppate in pubblico” le dice Sophie prima di scoppiare a ridere.
Dopo alcuni discreti baci scambiati sulla panchina, proseguono mano nella mano nella loro passeggiata. Né l’uno né l’altro hanno voglia di tornare a casa.
Camminando arriva l’ora dell’imbrunire e Sophie trascina Manola in una strada ai margini del quartiere a luci rosse della città. Manola se ne rende conto quando vede la prima vetrina in cui è esposta della lingerie prettamente porno ed alcune s**tole di gadget.
“Vieni qui spesso?” chiede Manola.
“Sono venuta una o due volte a comprare un vestito sexy per andare al bar lesbico. Confesso che al tempo non ero molto a mio agio. Se dovessi farlo ora, con te ho l’impressione che tutte le mie barriere siano sparite” ed allora Sophie ancora una volta si dimostra sfacciata e convince Manola. È così che le due donne decidono di entrare in un negozio la cui insegna pubblicizza sesso ed articoli porno, sottolineando che si tratta di un negozio piccante frequentato da coppie.
Infatti appena dentro si rendono conto che la clientela è mista, pochi uomini single e qualche coppia che cammina tra gli scaffali. Loro sono l’unica coppia di donne ma nessuno presta attenzione alle due.
Dopo essersi fermate davanti agli scaffali dei vibratori e dei dildo, alcuni dei quali molto realistici, arrivano davanti agli scaffali dei completi femminili, uno più erotico dell’altro. Lì vicino è presente una giovane coppia. Manola guarda con interesse i modelli scelti dalla giovane donna sotto gli occhi di Sophie che si diverte a guardarla.
La compagna di Manola la spinge senza difficoltà a scegliere gli abiti più corti e traforati ed a sua volta dà consigli affinché Sophie scelga un vestito decisamente ultra sexy a sua volta. La giovane amante sta anche cercando un vestito ultracorto che metta in mostra i suoi tesori, un vestito provocante in una futura serata al bar o al club lesbico. Quando Sophie realizza le sue scelte, rivolge un sorriso d’intesa al suo amore e per provarli chiede se fosse disponibile uno spogliatoio.
Le cabine esistono ma sembrano troppo piccole per provarli entrambe nello stesso spazio ed allora vanno in spogliatoi differenti e poi si ritrovano per confrontare i loro abiti in uno spazio più largo.
Con due vestiti al braccio, Manola va in uno spogliatoio e rimane davanti allo spogliatoio appoggiandosi al lato della tenda impedendo a Manola di chiuderla, se avesse avuto intenzione di farlo.
Manola si slaccia il vestito con una rapida mossa denudandosi davanti alla giovane ragazza che indossa un micro perizoma.
Sophie è molto sexy con i tacchi alti, il vestitino a filo con le natiche, scollatura fino all’ombelico e schiena nuda.
“Dovresti toglierti il perizoma” le suggerisce Manola ma l’amica fa un segno per dire che non è un gesto opportuno in quel locale e chiede provocatoriamente “Vuoi venire a portarmelo via?”
Manola, eccitata, si unisce a lei, si accovaccia con le gambe aperte, passa le mani sotto il vestito, lasciando che le mani la accarezzino dalle ginocchia in su e poi tira il perizoma verso il basso per scoprire uno spacco bagnato completamente depilato e non resiste all’attrazione di baciare quella fessura le cui piccole labbra sono già aperte.
La ragazza apre le gambe per darle il suo consenso e preme la testa di Manola contro per dare inizio ad una leccata di quella figa che cola e si tuffa in profondità per assaggiare il suo liquore. Quando finalmente raggiunge il bottone, dopo averlo deliberatamente trascurato, Sophie geme di piacere senza preoccuparsi del rumore che fa.
La commessa del negozio, udendo i rumori ed i gemiti, si unisce a loro due nello spogliatoio mettendosi proprio dietro Sophie. Quando le passa la mano sulle natiche e poi affonda le dita nella fessura, Sophie non la respinge eccitata dallo spettacolo offerto da Manola. La commessa imita Manola, accovacciata anche lei davanti a Sophie, gli elargisce leccate che la fanno sibilare di piacere.
La giovane commessa ha un compagno che fa da spettatore ma visto il bernoccolo nei pantaloni non si può dire che sia insensibile allo spettacolo. Infatti quel ragazzo si dedica a Manola e dopo aver finito la commessa lo attira nel cubicolo, abbassa la sua patta e prende nella figa il cazzo teso e molto eccitato.
Ne è seguita una piccola orgia estemporanea che si conclude con soddisfazione di tutti.
Prima di pagare alla cassa, Sophie conduce Manola a rivedere i dildo.
“Posso aiutarti chiede la giovane commessa?”
“Sì, cerchiamo volentieri uno strap-on di buone dimensioni, per accontentare la mia compagna” risponde Sophie.
La commessa mostra un modello, parte del quale viene inserito nella fessura di chi lo indossa, assicurando che il piacere generato sarà condiviso.
“L’hai provato?” chiede Sophie.
“Sì, mi è piaciuto tantissimo, lo adoro”
Manola è tutta rossa soprattutto perché la conversazione è avvenuta ad alta voce permettendo ai pochi avventori di beneficiare dello scambio di parole spregiudicato.
Mentre se ne vanno, la giovane commessa si rivolge loro con un grande sorriso “Arrivederci e a presto, spero” al quale Manola e Sophie rispondono mandandole un bacio con la punta delle dita.
Non vedo l’ora stasera di indossare questo vestito ma prima non vedo l’ora di farti venire con questo cazzo.
Grazie Rebis
Bellissima storia, molto realistica
Pisellina… fantastico! Un buon mix di Femdom e umiliazione
Storia molto intrigante. Per favore, continua! :)
In tutte le volte in cui Maria ordina a Serena di spogliarsi, Serena rimane sempre anche a piedi nudi oppure…