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Erotici Racconti

Mi tradisce o no?

By 25 Aprile 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Aprivo gli occhi e fissavo il soffitto, mentre la sveglia scandiva ripetutamente quel suono noto, quanto difficile da sopportare; erano le sei e trenta. Mia moglie dormiva: intravedevo la sua pelle delicata e curata, dietro la leggera vestaglia. Le baciavo le spalle prima di alzarmi e la osservavo dalla porta, stringendo il nodo della cravatta.
La giornata era tiepida e la metro affollata come ogni mattina. ‘Mi avrà mai tradito?’, mi chiedevo, risalendo in superficie; quel dubbio mi avrebbe torturato tutto il giorno’

Risalendo le scale, dopo aver accompagnato Serena all’asilo, mi domandavo: ‘Pensa che io lo tradisca?’. Ero una buona moglie, ma non credevo di essere insospettabile ed ultimamente temevo che lui potesse aver intuito qualcosa.
Ci saremmo rivisti anche quel lunedì. Il tanto noioso week-end in famiglia era ormai terminato e attendevo con ansia il suo arrivo. Guardavo il citofono con insistenza e controllavo che il trucco fosse in ordine, quando finalmente suonava’

‘Mi ha mai tradito?’, la questione mi ossessionava. ‘Lo ha mai fatto?’, sarebbe per me stato uno sgarbo imperdonabile. Di lei mi fidavo, ma iniziavo a dubitare qualcosa. Era diventata silenziosa nell’ultimo periodo, quasi assente; ‘Ha mai condiviso i piaceri del corpo con un altro uomo?’. I miei dubbi erano fondati? Mi sentivo a disagio e non riuscivo a concentrarmi sul lavoro, dunque ero deciso a tornare a casa e chiederlo a lei stessa: ‘Giada, mi hai mai tradito?’. Sì, sarei tornato a casa! Prendevo la giacca, ma un collega entrando in ufficio mi diceva di una riunione dell’ultimo momento. Le avrei posto la fatidica domanda quella sera stessa’

Le sue mani sul mio bacino e la sua lingua sul mio interno coscia. Tremavo, gli occhi socchiusi ed il corpo sudato. Era così forte, così diverso da mio marito; sapeva come accarezzarmi, sapeva come farmi godere. ‘Antonio così mi farai impazzire… ti prego di rallentare, non voglio che i vicini mi sentano’. Le mie suppliche sembravano suscitare l’effetto indesiderato; non ostinava a fermarsi ed accelerava il ritmo, i suoi occhi cercavano i miei e la sua lingua trovava il mio clitoride. ‘Oh Antonio”, come mi piaceva. Chiudevo gli occhi e mi perdevo in quelle sensazioni orgasmiche, mentre la mia voce liberava un canto di piacere. Egli lo ascoltava e ne godeva, ne era partecipe; mi ringraziava di renderlo partecipe, lo adorava. Ed io ero felice.

Qualche ora dopo’

Finalmente uscivo dall’ufficio, stanco e sudato mi dirigevo verso casa; ‘Giada, devi dirmi la verità: ‘così provavo tra me e me- tu mi hai mai tradito?’.

Stava per rientrare e la casa era in ordine. Serena era dalla nonna e la tavola era apparecchiata; una cena leggera cuoceva. Lo aspettavo ed ero pronta a fugare ogni dubbio; indossavo un abitino corto, nero e sensuale. Quella sera sarei stata voluttuosa, avrei lasciato che godesse di me.

Ero deciso a sapere. Mi apriva la porta ed i miei occhi si erano persi in quell’opera d’arte che mia moglie era, mentre la mia mente rispondeva: ‘No, non mi ha mai tradito.”

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