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Racconti erotici sull'Incesto

Francy

By 11 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Quella mattina ero appena uscita dalla doccia. Indossavo solo il mio accappatoio rosa e mi stavo asciugando con cura le gambe. Le stavo guardando: nonostante la mia età non più giovanissima (38 suonati) e un matrimonio noiosissimo ‘in corso’, si mantenevano belle, lisce e slanciate.. Come del resto tutto il mio corpo, che non trascuravo mai di mantenere in forma con ore e ore di piscina al club. Ero alta, snella, capelli corti e biondi, occhi azzurri cielo e una quarta abbondante di seno. Notavo come gli uomini in acqua mi guardavano, e ciò mi procurava una sensazione di piacevole autostima dura a morire. Nonostante questo, mio marito si ostinava a trascurarmi. Preferiva trascorrere il suo tempo tra i computer della ditta, e le sue assenze da casa toccavano punte esasperanti (a volte rimaneva in ufficio anche fino alle 10 di sera!!). Inoltre il suo aspetto da latin-lover che tanto mi aveva attirato anni fa, iniziava a decadere inesorabilmente.. I capelli erano sempre più radi, la pancia sempre più visibile e i suoi pochi muscoli sempre più introvabili!! E le sue potenzialità di amante si erano perse di vista da parecchio tempo.. Insomma, un ‘quasi’ disastro! E le mie giornate da casalinga insoddisfatta di tutto erano sempre più spente..

Quella mattina mi stavo preparando con impegno, volevo risultare impeccabile. Infatti, tempo un’ora, e sarebbe arrivato qui il mio caro e unico nipote Matteo per riprendersi dei cd che mi aveva gentilmente prestato tempo fa. Ma accadde l’imprevisto. Infatti, proprio mentre mi stavo asciugando, suonò il campanello.. Mi risistemai l’accappatoio alla meno peggio ed andai a vedere chi fosse.

Sono Matteo, zia..

Aprii con un po’ di imbarazzo e me lo trovai di fronte.

Ma Matteo, ti aspettavo per mezzogiorno

Si lo so, scusa. Ma vedi, oggi inizio a lavorare prima e visto che stavo nei paraggi sono passato adesso.

Dai, che fai entra-, gli dissi con noncuranza. Matteo era un bel giovane di ventotto anni, alto quasi un metro e novanta e un fisico da atleta non indifferente.

Una volta in casa, lo invitai in cucina, si sedette e notai che mi stava osservando le gambe che uscivano dall’accappatoio. Ma i suoi occhi mi percorrevano con molta attenzione tutto il corpo, anche se cercava di rimanere freddo e distante.

Sei stato in piscina stamattina?

Si, infatti ho una fame da lupi..

Vuoi qualcosa da mangiare, stella?

No, zia, grazie.

Adesso anch’io lo guardavo con attenzione, non so cosa mi stava succedendo quella mattina, ma mi era cresciuta dentro una irresistibile voglia di perversione.. Dovevo controllarmi, rimanere tranquilla. Lo guardai, era proprio un bel fusto: indossava una paio di pantaloni della tua, e una maglietta aderente che sembrava non dar abbastanza posto a suoi muscoli pettorali.. Le sue braccia erano forti e ben disegnate.. L’idea che sotto l’accappatoio non indossassi nulla e lui non lo sapesse, mi eccitava da morire..

Zia, eri sotto la doccia? Ti ho disturbato? Vai pure se devi finire..

Prendo i cd e vado via.

Scherzi? No, no.. la doccia l’ho già fatta.. E poi mi fa piacere se rimani un po’. Vuoi bere qualcosa?

Ok -, mi disse.

Mi alzai E andai verso il frigorifero. Presi una bottiglia di coca, poi mi spostai verso lo scolapiatti e feci per prendere un bicchiere, che mi scivolò subito dalle mani e si frantumò a terra.

Porco cane- esclamai, e mi chinai subito verso il disastro.

Non preoccuparti zia, pulisco io.

E, mentre ero piegata a novanta con un braccio appoggiato al lavabo a l’altro a terra a raccogliere i cocci, sentii la presenza di Matteo dietro di me, Si appoggiò solo per un istante al mio culo, ma mi bastò per sentire che il suo arnese era già sull’attenti. Poi si spostò di lato e si chinò per aiutarmi.

Fammi un favore, Matteo. Prendimi lo scopino la in nell’angolo.

Corse a prenderlo a me lo porse da dietro. Ancora quel membro appoggiato tra le mie natiche. Questa volta si trattenne un po’ di più.. Distrattamente (o forse no..) spinsi leggermente indietro verso di lui il mio culo e lo sentii sussultare. Si spostò un attimo, ma poi tornò su di me.

Zia, sento che devo aiutarti..- E si strofinò con più veemenza.

Mi girai di scatto, mi misi di fronte a lui e gli urlai:

Matteo, si può sapere cosa stai facendo? Sei impazzito?

Si, zia- mi sussurrava avvicinandosi a me, – sono pazzo di te..

Mi prese per la vita, mi cinse a sé e subito cercò la mia bocca.. Sentivo il suo corpo duro e forte contro il mio, il suo cazzo pulsava da dentro la tuta contro di me. Lo sentivo crescere sempre di più.

Mmmm.. Noo- , cercavo di divincolarmi- Lasciami!!

Ma lui prendeva la mia nuca con una mano e la forzava verso la sua. Era troppo forte per me.. Non riuscivo a parlare, voleva assolutamente la mia lingua con la sua..

Matteo!! Mmmmmmmmm…Lascia.miiiiiiiiiiiiiii…..

Finch&egrave riuscii a liberarmi da lui e lo guardai ammutolita.

Mi appoggiai al tavolo e gli gridai:

Ma che cazzo fai, sono tua zia, ricordi?

E allora? Sei anche una bellissima donna, non vedo nulla di male.. Tu non vuoi?

Mi riprese la vita, sentivo il suo respiro sul mio, le nostre bocche erano vicinissime. Questa volta non resistetti io e gli infilai la lingua in bocca. Mi sentivo già travolgere dalla passione, sentivo che iniziavo già a bagnarmi. Ci baciammo a lungo, con violenza e frenesia. Poi lui fece scivolare una mano dentro l’accappatoio, sul mio seno, e subito iniziò a massaggiarmelo.. Delicatamente iniziò a stuzzicare il mio capezzolo, lo tirava e poi iniziò ancora ad accarezzare la mia morbida tetta, con tutto il palmo della mano.. La stringeva e poi di nuovo passava al capezzolo, lo rigirava e lo strizzava..

No, fermo.. Mmmmmm.. Non andiamo oltre.. Solo un bacio- , gli sussurrai. Ma la sua mano non si staccava e la sua bocca riprese a lavorare sulla mia. Il suo torace giovane e forte spingeva contro i miei seni, la sua coscia muscolosa si intrufolava tra le mie. Mi spinse delicatamente contro il tavolo e, mentre continuavamo a baciarci con foga, abbassò le spalline del mio accappatoio, slacciò la cintura e lo lasciò cadere. Completamente nuda, appoggiata al tavolo, le mani dietro la sua nuca mi abbandonai totalmente a quel bacio spinto. Iniziai a bagnarmi ancora di più, il cuore iniziò a battere più veloce. Matteo non tardò a cercare con la mano la mia passera, si soffermò sui peli pubici, li solleticava con le unghie e poi passò sulle mie labbra, le sue dita iniziarono a sfregarmi con ardore, i miei umori iniziarono a scendere a flotti.. Il mio respiro iniziava a farsi affannoso, con le anche cercavo di ruotare il bacino per facilitare il suo lavoro. Mi staccai dalla sua bocca, la mia voce bisbigliò:

Matteo, non possiamo.. Ooooooohhhhhh.!!!!!!!! Cosa mi faiiii.

Sei bagnatissima zia, ho sognato per anni questo momento.. Senti le mie dita, sentile..

No, nooooooooo!!!!!!!!! Fer….mati….Non si può.. ooooooooooohhhh!!!!!!!!!!

Ormai ero solo una donna vogliosa in balia delle sue intenzioni, ero completamente travolta dalle sue azioni, dalle mie emozioni.. Mi penetrava con due dita e io stavo quasi tremando dall’eccitazione. Mi leccava i lobi delle orecchie, il collo e poi passò alle tette. Iniziò qui un lavoro di lingua che da anni non provavo. Si soffermò sui capezzoli e con la punta della lingua li stuzzicava prima e li mordeva poi. Lo staccai da me, gli tolsi la maglietta: aveva un torace d’acciaio, disegnato.. Mi avvicinai, lo accarezzai sul petto, lo baciai sui capezzoli, sull’addome, Poi tornai alla bocca, e una mia mano iniziò a scendere dal torace verso il basso, era fortissimo. La mano scivolò, dentro i pantaloni della tuta, cercai la mia preda. Trovai subito il suo arnese durissimo, lo impugnai con voglia, feci scorrere l’asta due tre volte, lui si calò i pantaloni e le mutande nel giro di un secondo. Mi inginocchiai davanti a lui sempre tenendo stretto il suo cazzo, avvicinai la bocca e inizia prima a sbaciucchiarlo e poi a leccarlo sulla punta, sulle pareti, finch&egrave non lo feci sparire nella mia bocca ed inizia a pomparlo con foga. Con le mani massaggiavo il suo culo e con la bocca lo stavo succhiando avidamente.. Poi mi staccavo e con la lingua leccavo la sua cappella in fiamme, e lo ingoiavo di nuovo..

Oh zia. Fantastica. Aaaaaaaaaaaaaahhhhhhh.

Non riusciva più a parlare, le sue gambe tremavano, il suo respiro era affannoso, il suo cazzo si gonfiava sempre più finch&egrave non esplose in una copiosa sborrata, il suo sperma caldo e salato mi riempì la bocca, ed io ingoiavo tutto avidamente.Oramai non avevamo più remore e inibizioni. Mio nipote mi prese dalla vita con le sue mani forti e mi appoggiò seduta sul bordo del tavolo. Mi allargò le cosce, si inginocchiò davanti alla mia passera in fuoco e con la lingua iniziò ad esplorare prima il contorno delle mie labbra e poi iniziò ad entrare ed uscire, facilitato dal mio lago, mi succhiava la clitoride, la strizzava, dentro la bocca, mi mangiava tutta la mia micia con passione unica.. La sua lingua era ovunque.. Gli stringevo la testa con le mani, massaggiandogli i capelli.. Stavo impazzendo dal piacere.

Aaaaaaaaaaahhhhhh..Oooooooooooohhhhhhhhh…Vengo, vengoooooooo..

Suuuuu…cchia, cosìììì..conti..nuaaaa!!!!! Ooooooooooohhhh!!!!!! Mi liberai in un orgasmo senza fine. Muovendo ritmicamente il bacino avanti e indietro verso la sua bocca..

Matteo si alzò, mi guardò intensamente negli occhi e riprendemmo a baciarci. Poi passò a baciarmi e leccarmi dietro il collo, dove sono sensibilissima ed io mi abbandonavo a quella sensazione..

Ooooooh,,, siiiiiiiiii… Matteo, sei fant.asticooooooo.

Con una mano mi massaggiava una mammella, poi prese di nuovo a leccarmela violentemente. Poi passò all’altra. Mi mordicchiava il capezzolo, facendolo diventare turgidissimo. Lo risucchiava e lo gustava.

Oh, zia sei fantastica. Hai due tette da favola.- E con la testa ci si affogava in mezzo, ricoprendomi di linguate e saliva.. Poi con entrambe le mani mi prese da sotto le cosce, le sollevò leggermente e si appoggiò con il cazzo all’ingresso della mia passera. Incredibile!! Era di nuovo durissimo!!! Glielo presi con una mano e lo guidai verso la mia fica ancora bagnatissima, lentamente la sua cappella si infilò dentro di me, finch&egrave tutta l’asta non risultò sparire nella mia micia bollente di umori. Iniziò un lento movimento a stantuffo, su e giù, mentre le nostre bocche ancora si mescolavano la saliva.. Sentivo le vene del suo cazzo sfregarmi dentro, le mie mani stringevano la sua nuca, poi passai al suo culo sodo e glielo strinsi con violenza, verso di me. Gli graffiavo la schiena, lo stringevo a più non posso, e lo baciavo come se volessi mangiarmelo, il mio nipote. Mentre lui mi sbatteva a s&egrave con ardore, tenendomi sempre per le gambe, avanti e indietro, dentro e fuori, dentro e fuori, le sue palle sbattevano contro di me e il mio inguine iniziò ancora a formicolare. Il mio respiro ed anche il suo si fecero sempre più pesanti.

Aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh..Mat..teooooo!!!!!! Ecco.miiiiiii..

Siii, sii, siiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ziaaaaaaaaaahhhhhhh…

Esplose dentro di me con caldi fiotti sperma, mentre io mi sentivo morire dal piacere, la testa era in estasi, il mio corpo un fremito incontrollabile.. Durammo un’eternità, il suo liquido iniziò a scendere lungo le mie cosce, ci staccammo piano, ci guardammo e gli dissi:

Ora aiutami a pulire!

E gli strizzai l’occhio ridendo.

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