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Mio marito: il mio mentore -3

By 1 Aprile 2024No Comments

Tornammo , puntuali, il venerdi successivo nel “nostro” cinema che , ormai, era diventato per noi il luogo della trasgressione. Il mio ragazzo , prima di fare ingresso in sala, mi invitò a passare per il bagno e togliermi le mutandine. Dopo aver provveduto, gliele consegnai e subito ci sedemmo al solito posto vicino l’ingresso della toilette, ormai adottato come nostro punto di incontro con il mio “amante” . Avevo partecipato al mio ragazzo che l’uomo avrebbe voluto sapere se ero ancora vergine perché avrebbe provveduto lui in caso affermativo. Pertanto era implicito che mi avrebbe condotto in bagno per avere anche la mia fica stavolta.
Le luci in sala erano accese in attesa dell’inizio della proiezione. Ci fu facile individuare il “nostro” amico impegnato a vendere i suoi prodotti. Lui ci vide e subito passò da noi, offrendoci il gelato e con l’occasione salutarci ammiccando a me. Poi si chinò sul mio ragazzo e li sentii confabulare brevemente: non riuscii a capire cosa si stessero dicendo. L’uomo si allontanò passandoci davanti lungo la fila che precedeva la nostra e mi strizzò l’occhio e poiché le luci in quell’istante si spensero, si sedette sul penultimo sedile , proprio davanti al mio, aggiustando il contenitore frigo sulle gambe e, subito, spostandosi di lato in modo che potesse assistere alle effusioni nostre, a cui lui era abituato prima di accomodarsi accanto a me quando avesse raggiunto il massimo del desiderio.
Ero ormai rassegnata a soggiacere alle sue voglie di lì a poco: devo , tuttavia, ammettere che mi eccitava molto essere offerta dal mio ragazzo a quell’uomo. Ripassai mentalmente tutti i momenti vissuti sin dalla prima volta in quell’ambiente col mio ragazzo e subito dopo essere coinvolta in un gioco in cui mi vedevo usata ma ugualmente protagonista anche se non avevo mai dato il mio esplicito assenso al loro disegno di pervertirmi . Ne avevo parlato col mio ragazzo, dopo il rapporto che avevo avuto recentemente in cui persi la mia verginità. Gli chiesi perché amasse offrirmi ad uno sconosciuto e quali erano le motivazioni. Gli chiesi anche se tutto ciò, col tempo, non avrebbe compromesso il nostro rapporto. Mi rispose che non aveva chiara la spinta emotiva che lo induceva a godere di tale trasgressione. Mi colpì una frase che chiuse il discorso: “mi piace sperperarti per poi farti rinascere. Ti amo così ”
Durante la settimana, prima di desiderare che arrivasse presto il venerdi del cinema, ero nervosa ed anche svogliata. Mia madre se ne accorse e se ne preoccupò visibilmente ma non andò a fondo. Il mio ragazzo a lei non andava a genio ma rispettava la mia scelta. In un chiarimento avuto con lei precedentemente mi ero espressa molto chiaramente: “mamma, sono innamorata di R. ma non so spiegarti, veramente, cosa mi attrae di lui. Mi prende di testa e sono certa che anche lui mi ama…anche se in un modo strano ed inusuale se confrontato con le vicende delle mie amiche che vivono storie d’amore. Sogno di stare insieme a lui per sempre anche se siamo giovanissimi”.
Mia madre fece finta di aver capito ma sapevo che non era così. E, tuttavia, vivevo una duale condizione psicologica: da un lato mi sentivo compromessa moralmente , dall’altro…desideravo che arrivasse il venerdi del cinema.
Ed ecco, adesso, ero persa fra le braccia di R. mentre mi baciava con voluttà facendomi bagnare la fica. Già: rammentai che ero senza mutandine e ciò accrebbe la mia voglia di seguire quell’uomo in bagno. Perché sapevo che di lì a poco lui l’avrebbe preteso e R. , il mio ragazzo, sarebbe stato felice di questo. Gli misi la mano sul basso ventre e lo trovai già eretto: armeggiai per aprire la cerniera dei pantaloni ed il suo cazzo svettò fuori e subito glielo presi in bocca. Ero sdraiata sulle sue gambe, il culo esposto e la gonna alzata quasi all’altezza dei fianchi consentiva la visione della mia intimità esposta. Ero conscia che l’uomo dei gelati poteva scorgere la mia fica ed il culo nudi anche se il buio era solamente interrotto dai bagliori di luce che provenivano dallo schermo. Infatti, l’uomo si mosse e scalò la fila delle poltrone sedendosi accanto a me. Non perse tempo e mi mise una mano sulla vulva, quindi con due dita cominciò a percorrerla in tutta la sua fessura cercando infine la clitoride massaggiandola a lungo senza però disdegnare di alternare l’introduzione di un dito dentro la vagina per poi finire ad accarezzare il perineo e quindi raggiungere l’ano. Godevo tanto e mi dimenai vivacemente come per invitarlo ad introdurre il viso tra le mie cosce ed iniziare a leccarmi tutta. Non gli sfuggì l’offerta e, messosi in ginocchio, iniziò un lungo ed esperto uso della lingua sulla fica. Mi staccai dal cazzo di R. gli dissi che stavo impazzendo dal piacere , che non poteva immaginare cosa si provi ad essere lambita dalla lingua sul perineo, culo e fica in rapida successione. R. mi accarezzò il viso, mi baciò e mi sussurrò: “sei pronta per lui, adesso ti porta via da me ed io sarò felice di farti sperperare forse ancora di più delle volte precedenti per poi averti,rinata,tra le mie braccia. Fai tutto per me lì dentro. Ti amo.”
Vidi che allungò il braccio toccando l’uomo che mi stava facendo impazzire di desiderio. L’uomo velocemente si alzò, mi prese per un braccio e mi introdusse nei vicini bagni. Lo seguii intontita e frustrata per l’interruzione del piacere che mi stava procurando. Stavolta, notai , mi condusse nella ritirata degli uomini. La sorpresa durò poco: il tempo di introdurmi nell’angusto locale, immerso nel buio, chiudendo la porta col chiavistello. Mi resi conto che dentro c’era già un’altra persona: un altro uomo! Protestai debolmente perché il mio amante a voce bassa mi disse che il mio ragazzo gli aveva chiesto questa diversa esperienza. E lui aveva portato un suo amico per realizzarla. Aggiunse che sapeva che non ero più vergine dopo l’ultimo incontro e che poteva scoparmi in fica mentre il suo amico mi avrebbe fatto provare la doppia penetrazione. Trasalii e protestai disperata, aggiungendo che dietro ero ancora dolorante ed infiammata dopo che lui mi aveva rotto l’ano la precedente volta. Replicò che era la volontà del mio ragazzo e che dovevo accettare. Minacciai di gridare ma lui in risposta mi piegò sul ventre del suo amico ordinando di prendergli il cazzo in bocca per prepararlo. L’altro approfittò e mi tenne piegata su di lui offrendomi un cazzo ancora molle. Dovetti aprire la bocca, mio malgrado, ed in un lampo quello me lo introdusse. Aveva un sapore ficcante ma non nauseabondo. Mi spiegò che aveva sborrato un’ora prima nella bocca di una signora che aveva incontrato col marito nella stesso locale e non aveva fatto in tempo a detergersi. Cercai di immaginare che fattezze avesse quest’altro e intuii dalla voce che doveva essere molto maturo. Il mio amante nel frattempo aveva ripreso a leccarmi ed in breve mi riportò al grado di eccitazione prima dell’interruzione. Mi resi conto che l’eccitazione cui ero giunta mi avrebbe fatto desiderare di essere precipitata nella lussuria e depravazione che R. ed il mio amante avevano concordato: ormai era chiaro che tra il mio ragazzo ed il venditore di gelati c’era intesa e probabilmente si incontravano per stabilire le mie esperienze. Mi apparve ,per un istante, il viso di mia madre che mi gridava “sei una puttana” . Solo che non sentivo la sua voce ma intuito dal labiale l’invettiva. Fu un attimo di visione che ricacciai indietro mentre sentivo che l’uomo che stavo succhiando avvertì l’altro che era pronto. Infatti estrasse il cazzo dalla mia bocca e lo agitò orgoglioso sul mio viso , colpendo ora la fronte , ora le labbra. Il mio amante si levò, smise di leccarmi e istruì l’amico circa la posizione da assumere. Lo fece sedere sulla tavoletta della tazza, poi mi spinse su di lui quindi gli disse di puntare il cazzo sul mio ano e penetrarmi con cautela. Sentii che l’uomo mi introdusse un dito, poi un altro e poi un terzo nell’orofizio abbondantemente lubrificato dai miei umori e dalla saliva dell’altro. In un attimo mi introdusse il glande e si fermò avvisando l’amico che era pronto per spingere tutto il resto del cazzo quando l’altro sarebbe entrato in fica. Il mio amante corruttore mi sollevò lievemente il bacino per non farmi sfilare il cazzo del suo amico già introdotto. Quando fui all’altezza del suo cazzo appoggiò il glande alle labbra della fica e con un colpo secco mi introdusse il suo poderoso cazzo nella vagina. L’amico appena avvertito che l’altro era dentro spinse con un colpo del bacino e mi penetrò il retto introducendo tutto il cazzo. Notai, pur soffrendo, che questi non era dotato come il mio amante e mi riuscì di sopportare il dolore che mi procurava.
Il mio amante , rivolgendosi a me, esclamò: ” non dimenticherai facilmente quanto stai vivendo, dopo sarà un crescendo per te. Sarai una vera donna di piacere. Adesso goditi questi due cazzi contemporaneamente, sento il cazzo del mio amico vicino al mio, adesso ci muoveremo dentro di te assieme e perderai i sensi per il piacere e non ho deciso dove ti sborrerò. Il tuo ragazzo mi ha lasciato libero di decidere. Mi piacerebbe metterti incinta di me ma non voglio rischiare, alla tua età devi goderti la vita” . Subito cominciò la danza esortando il suo amico a trovare il tempo giusto per scoparmi bene. Si scatenarono cavalcandomi furenti senza perdere il ritmo ed il sincronismo non appena gridai che ero piena di loro e volevo che mi scopassero più violentemente. Durò un tempo che non riuscii a quantificare perché caddi in un deliquio indescrivibile, rasentando la perdita dei sensi. Il mio inculatore non disegnava di baciarmi il collo e le orecchie alitandomi parole sconce. Sobbalzavo ad ogni spinta che ricevevo dal mio amante e ricadevo nel cazzo dell’altro. Fu quello che mi scopava il retto che aveva urgenza di eiaculare e gridò all’amico che stava per sborrare. L’altro gli disse di andare avanti fino a riempirmi di sborra. Nel mentre lui mi annunciava che si sarebbe sfilato al momento opportuno per sborrarmi in viso: così stava decidendo di non rischiare di mettermi incinta, aggiungendo…” per questa volta…ma se il tuo ragazzo mi dà via libera, la prossima volta mi svuotare dentro …”. Rabbrividii a sentirlo ma provai l’ennesimo orgasmo prima che il suo cazzo mi schizzasse cinque, sei, sette fiotti di sperma che colpirono mento, bocca , naso, guance, fronte e capelli, oltre che imbrattare gonna e camicetta. Ricordo che persi i sensi per il piacere e gli orgasmi multipli provati. I due si sfilarono dai miei orofizi e mi adagiarono sulla tazza, seduta, appoggiata alla parete. Si precipitarono a buttarmi dell’acqua sul viso imbrattato e rinvenni subito. L’uomo che mi aveva inculata mi si fece vicino e mi deterse il viso con la lingua che cancellava le tracce del liquido seminale che mi era scivolato fino a ricoprire gli occhi. Poi mi sollevarono e reggendomi assieme mi ricondussero in sala , facendomi sedere accanto al mio ragazzo. Il mio amante gli disse che ero piena di sperma nell’ano ma che lui mi aveva sborrato in viso. Aggiunse che ero pronta per altre esperienze e che ne avrebbe parlato dopo con lui. Pur intontita realizzai che R. ed il mio amante si incontravano per decidere a quali esperienze sarei stata destinata. Il terzo che aveva goduto del mio culo, prima di andare via, si chinò su di me e mi baciò infilando la lingua nella mia bocca.
R. mi abbracciò baciandomi e mi disse: ” sono orgoglioso di te, ti amo e non ti lascerò mai”
Ebbi il tempo di rispondergli: ” ti amo e farai di me quel che desideri, sono tua”

continua…

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