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Erotici Racconti

Mirabile ritrovo

By 7 Novembre 2016Gennaio 30th, 2023No Comments

Quella sera Marco accese un po’ infastidito e irritato il PC, visibilmente con un certo stento per esaminare la posta elettronica con la volontà di rispondere in seguito a qualcuno, poi aprì la sua pagina sul sito di Messenger, perché aveva voglia di fare precisamente un po’ di conversazione. La pagina sennonché s’aprì improvvisamente, era la volta di Lamberto, poiché era infatti una vecchia tradizione e usanza la sua, quella di collocarsi comparendo in conclusione nella modalità invisibile, per poi apparire inaspettatamente sullo schermo:

‘Ciao Lamberto, che cosa fate? E’ a questo punto una vita che non vi sentite più’ – accompagnata da una lunga e sonora risata abbellita sotto forma di faccine gioconde sorridenti e saltellanti.

‘Lo sai pure, gl’impegni continui, la casa, il lavoro, i passatempi, però ci farebbe proprio piacere rivedervi, perché Emilia avrebbe un certo desiderio inespresso e taciuto’.

Marco adorava mitizzando placidamente la faccenda con un atteggiamento furbastro quegl’indiscussi e quegl’indubitabili desideri di Emilia, giacché lei era una bella donna sui quarantasette anni con un prosperoso seno, florida ma non grassa, con un viso d’angelo così armonioso e leggiadro, ma che talvolta esprimeva una riservatezza e una tangibile timidezza, dal momento che nessuno avrebbe giammai sospettato né supposto quanto potesse essere gradevolmente invereconda, lubrica, oscena e senza freni a letto. Loro si erano incontrati più volte, dato che a questo punto non c’era più nessun imbarazzo, anzi, lei e Cinzia avevano scoperto con curiosità e con piacere reciproco la loro connaturale bisessualità, in quanto era entrata a far parte d’un gioco caro e gradevole per tutti.

‘Che tipo di desiderio?’ – domandò Marco interessato e alquanto stimolato.

‘Lei vuole indiscutibilmente essere afferrata simultaneamente da noi due, perché in fin dei conti vuole sentirsi piena, mi capisci cosa intendo dire vero?’.

‘Perché no? Sarò ben felice d’accontentarla, dovrete solamente dirci quando avreste intenzione di venire a trovarci. Tu lo sai, che siamo sempre bendisposti e disponibili di stare in vostra compagnia’.

‘Molto bene, ben presto ti farò sapere, magari sabato prossimo, poi te lo confermerò, garantito’.

Marco chiuse il contatto e ripensò alle ultime volte in cui con cautela Emilia si era lasciata benevolmente andare, perché discorrendo con Lamberto il marito aveva scoperto che lei si eccitava notevolmente quando veniva nominata in un certo modo e tirata in ballo in quegli specifici frangenti, sennonché stavolta la focosa e irruente questione si ripresentò. A dire il vero, pur d’abbattere ogni barriera sino a farla impazzire di desiderio, perché il gioco amava condurlo lui, per quanto fosse impostato su d’un piano di parità alla fine era sempre la sua fantasia a imporsi e a prevalere, giacché in aggiunta al piacere fisico ce n’era uno più adeguato, decoroso e signorile, in quanto lo attizzava e lo stimolava oltremodo, quell’essere di lei dal modo di fare così composto, riservato e timido nella vita ufficiale, per poi farla sentire così totalmente baldracca, lasciva, libidinosa e in pieno calore a letto. In fin dei conti ne era scaturita una meravigliosa e sorprendente trasformazione di cui lui stesso era stato il basilare ideatore, perché con loro era stata la prima volta. In un certo senso sorrise tra sé e sé, poiché era stato lui ad aver fatto affiorare manifestando sennonché il tutto e distinguendosi in modo netto. In verità fra Marco e Cinzia c’era una complicità e una partecipazione profonda, dove ambedue si capivano con uno sguardo e più d’una volta avevano parlato di quel senso libertino, perverso e vizioso nel brandire il corpo di Emilia manipolandola con dovizia tanto da farla gioire facendola in ultimo godere delle attenzioni e delle scrupolosità di tutti e tre. Anche a lei piaceva molto, poiché l’attraeva la sua dolcezza, lo strofinarsi delle fiche umide e i suoi capezzoli da succhiare, la morbidezza della lingua quando la baciava, morbida la definivano nella fattispecie, a differenza di quella degli uomini.

‘Domani riceveremo una gradita sorpresa, verranno infatti a farci visita Lamberto ed Emilia’ – le annunciò lui dopo aver fatto l’amore.

‘Sono sicuro, che dopo tanto tempo che non l’hai più rivista, tu avrai voglia di stare un po’ da sola in sua compagnia, vero?’.

‘Ho pensato di lasciarti un po’ di tempo per quest’incontro, perché appena arriveranno noi vi lasceremo da sole, perché sono certo che non ti dispiacerà’.

Lui notò un lampo di desiderio e d’euforia comparire colorando i suoi occhi, poiché questo lo divertiva vedere come lei visibilmente si eccitasse al pensiero di Emilia di possederla, rallegrandosi del suo entusiasmo, del corpo che s’offriva, dei suoi capezzoli duri da leccare, da giocarci tirandoli con manesca dolcezza sino a gestire completamente ogni parte dell’altra. Appena arrivarono, dopo i saluti di benvenuto, Marco guardò negli occhi Lamberto in modo complice e partecipe:

‘Che cosa ne dici se andiamo a prenderci un caffè? Credo fermamente che le ragazze vogliano un po’ dialogare da sole, poiché è da qualche tempo che non si vedono’.

Appena rimasero da sole Cinzia afferrò per una mano Emilia facendola accomodare sul letto. Erano completamente vestite, Cinzia pensava di conversare un poco prima di spogliarsi, dato che sapeva che normalmente Emilia necessitava di sciogliersi, eppure quest’ultima l’agguantò completamente in contropiede sbottonandole la camicetta e sfilandole la gonna lasciandola manifestamente con il perizoma e il reggiseno, poi si svestì pure lei strappandole letteralmente questi ultimi capi, stendendola sul letto e buttandosi sopra liberandosi anche lei d’ogni indumento rimasto e iniziò a strofinare la fica contro la sua, cominciando a baciarla con impetuosità, mentre con le mani le stringeva decisamente i seni. Cinzia in quell’occasione si sentì sfuggire di mano la situazione e s’abbandonò disarmata a quell’inatteso e gradito piacere, Emilia in quel frangente si stava dimostrando d’essere un impeto di desiderio e di poderosa sensualità, giacché la stava letteralmente possedendo, mentre con la lingua s’attorcigliava ghiottamente alla sua invadendola. Lei l’accarezzava prepotente conquistando la sua bocca, la riempiva in un insieme di sensazioni, mentre il suo pelosissimo e scuro pube premeva contro quello di Cinzia, il cui clitoride ormai gonfio fuoriusciva dalle piccole labbra mostrandosi così come un minuscolo pene. Nel tempo in cui entrarono nella stanza da letto, Marco e Lamberto si trovarono dinanzi in modo repentino uno spettacolo a dir poco singolare, per di più raro e alquanto rilevante, tenuto conto che adesso Emilia era seduta cavalcioni su di Cinzia, come se fosse stata montata, mentre le mani di quest’ultima stringevano tirandole i capezzoli. Le due donne erano ignare della loro presenza, interamente concentrate appieno nel loro piacere e solamente la voce di Marco, che lesse nei loro occhi annebbiati in quale godimento fossero immerse, rapidamente e altrettanto brillantemente le scrollò:

‘Molto bene, che cosa ti dicevo? Non credevi? Ecco le nostre troie, sono proprio due autentiche sgualdrine di prim’ordine in calore’ – così affermando s’avvicinò a entrambe, allontanò dolcemente Cinzia e affondò la sua mano fra la sua sugosa e pelosissima rossiccia fica, poi si girò in direzione di Lamberto esclamando:

‘Le nostre zoccole sono completamente bagnate, sono adeguatamente pronte per il grande salto, non credi che abbiano bisogno d’altro?’.

Trascorse poco tempo e ambedue si spogliarono, Marco collocò a quattro zampe Emilia riferendo a Lamberto d’infilarsi di sotto, con un gesto secco Cinzia rifiutò il vibratore che lui aveva portato per allargarla di dietro, in quanto non ne aveva bisogno. Attese solamente che lei flemmaticamente s’infilasse sopra di lui, poi inumidì le dita e con flemma seguito da un movimento circolatorio iniziò a sfiorarle l’ano, compiendo lievemente una pressione per dilatarlo maggiormente, nel tempo in cui Marco avvertiva marcatamente che lo stesso si concedeva amabilmente distendendosi, infilò frattanto il dito per sondarlo facendo, frattanto Cinzia iniziava gustosamente a mugolare, poi lo sfilò e s’appoggiò sul didietro con il cazzo, intanto che Cinzia animata e vivace più che mai lo invitava in modo famelico di scoparla, Marco sentendo quell’ingorda richiesta affondava dentro di lei gradualmente donandole tutta la sua intima virilità. Lui la sentì celermente indietreggiare, fermandosi con un piccolo sobbalzo di dolore, per poi riprendere con delle graduali spinte ogni volta più a fondo, intanto che s’apriva tutta sino a che non trovò resistenza alcuna, in tal modo le fu completamente dentro. Soltanto allora Marco cominciò a muoversi su e giù con lentezza, prima con cautela, poi affondando e imprimendo colpi vigorosi e sicuri. Cinzia nel mentre, accarezzava, baciava, succhiava i capezzoli di Emilia, al presente lei si sentiva riempita totalmente, dal momento che aveva perso ogn’indecisione, qualsiasi controllo e qualunque insicurezza, perché ondate intense d’inedito e di lussurioso piacere le appannavano palpabilmente la vista, fintanto che continuava a gemere come una cagna iniziò a borbottare parole spezzate dalle lacrime di festosità e d’inattesa gioia, inizialmente incomprensibili e indecifrabili, appresso sempre più chiare e ripetute continuamente:

‘Che bello, sono una genuina baldracca, sì, sono una vera bagascia, che meraviglia, spaccatemi, fatemi godere come meglio vi pare, sono tutta per voi’ – sbraitava svisceratamente ormai fuori di senno Emilia, elettrizzata e infervorata più che mai per quello che stava sperimentando.

Marco sentendo quelle frasi si caricò ulteriormente, affondò le sue mani sui fianchi penetrandola sino a fondo, fino al momento in cui Lamberto spinse sempre di più da sotto, perché poche spinte ancora bastarono fino a esplodere entrambi i loro fluidi, riversandole su tutto il corpo la loro abbondante e gustosa sborrata, candida, densa e succulenta linfa vitale riempiendola del tutto, intanto che Emilia osservava ammaliata, estasiata e incredula quell’opera appena conclusa.

In seguito ambedue si sfilarono sfibrati ma gratificati, lasciandola fra le braccia amorevoli di Cinzia, giacché l’accolse accarezzandola e baciandola, per il fatto che al presente Emilia poteva considerarsi ampiamente e considerevolmente soddisfatta per quanto raggiunto, perché aveva in conclusione ottenuto il suo regalo più bramato, centrando in pieno le sue aspettative e la sua innata cupidigia, davvero niente male come esordio tra l’altro per tanto tempo anelato e rimandato, riuscito sennonché per merito di quell’apprezzabile, esemplare e mirabile incontro.

{Idraulico anno 1999} 

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