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Erotici Racconti

Pienezza incondizionata

By 22 Settembre 2018Febbraio 11th, 2023No Comments

Era una giornata molto piovosa e ventosa, giacché accedendo in quella stanza Daria non aveva mancato di notare quel mastodontico guardaroba antiquato con una grande anta centrale dotata d’un grande specchio. Per istinto, come tutte le donne, si era avvicinata a quella specchiera per sistemarsi i capelli, repentinamente Carmelo le era comparso alle spalle squadrandola con il suo sguardo irresistibile e ammaliandola con il suo sorriso malpensante, in seguito aveva abbozzato a spogliarla lasciandole solamente le calze autoreggenti nere, corvine d’altronde come la sua incantevole e meravigliosa pelosissima fica. In seguito pure Carmelo si era denudato infilandole il cazzo tra le chiappe, dal momento che Daria le aveva intenzionalmente ristrette procurandogli un insperato piacere. 

Adesso erano corpo a corpo, cute contro cute, poiché vibravano in modo simultaneo, Daria discinta e trasandata davanti a quello specchio, Carmelo all’opposto dietro di lei perfettamente incastrato e invischiato nel suo corpo. Carmelo fece scivolare le braccia lungo quelle di Daria afferrandole le mani e come in un passo a due iniziando ad accarezzarla, in seguito le accompagnò le mani alla bocca, Daria aprì le labbra, tirò fuori la libidinosissima lingua cominciando a baciare le mani d’entrambi, poi gli succhiò un dito, Carmelo fece slittare le mani sui rotondi e floridi seni di Daria, soffermandosi in ultimo su quegl’irti ed eccitati capezzoli più del normale.

Carmelo godeva alla vista del corpo di Daria scoperto, durante il tempo in cui il suo cazzo s’agitava in modo frenetico fra le sue chiappe, mentre lei si deliziava ammodo di quelle carezze dispensate a quattro mani. Per concludere le portò le mani su quel nerissimo fiore affondando le dita nella sua pelosissima e magnifica odorosa fica, per il fatto che avvertì all’istante subito l’abbondanza della sua eccitazione fluire sulle sue dita. Daria era pronta, anzi, incline e assai predisposta per lui, eppure quello svago era troppo allettante ed elettrizzante, in quanto lei ci aveva preso un esorbitante gusto. Daria si voltò verso Carmelo, lo baciò a lungo sulle labbra, approdando in seguito verso il suo cazzo gonfio di desiderio, lo baciò gentilmente, dopo cominciò a leccarlo brandendolo in conclusione in bocca e iniziando ad agitare la lingua, perché in quella circostanza lui si sentì mancare. 

Al piacere fisico che Daria gli procurava, s’univa nel contempo in ugual modo quello visivo d’adocchiarla in quella specchiera china su di lui, con la sua magnifica schiena, la sua chioma fluente e le sue introvabili e ricercate rotondità ben evidenziate da quelle calze nere. Il suo profumo, la sua bocca, il suo corpo, la sua sensualità, la sua inedita ed eccezionale carica erotica, tutto di lei lo deliziava inebriandolo e sconvolgendolo smisuratamente. Daria non faceva l’amore, no, era l’amore, perché Daria lo idolatrava e quest’aspetto gratificava ed eccitava Carmelo enormemente, malgrado ciò non potevano più andare oltre, per il fatto che Carmelo la fece issare spingendola sul letto, le entrò definitivamente dentro con vigore, mentre Daria gli trasmise tutta la libertina, lussuriosa e incontinente vampata che possedeva dentro di sé.

Entrambi in quel precisa punto d’unione avrebbero avvedutamente e intelligentemente voluto fermare il tempo, ciò nondimeno c’è un limite e una soglia per tutto, perché ben presto il suo orgasmo seguì quello annientante, sradicante e travolgente di lei.

Il loro atto non era soltanto sesso, perché s’avvinghiarono l’uno all’altra, godendosi gli ultimi momenti insieme e poi con grande sforzo s’allontanarono giudiziosamente l’uno dall’altra per separarsi.

{Idraulico anno 1999}  

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