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Erotici Racconti

Piglio lusinghevole

By 24 Settembre 2018Febbraio 11th, 2023No Comments

Brenda è sempre stata una femmina energica, fervida e in special modo agile e vitale, per la lineare e schietta sostanza che le è concretamente sempre piaciuto scopare senza porsi troppi scrupoli né attribuendosi addosso inutili inquietudini e infruttuosi patemi d’animo, giacché in aggiunta a ciò, con il trascorrere clemente degli anni in maggior misura collezionava inedite scappatelle, pertanto eccezionalmente più passava il tempo e principalmente i sui lascivi e intemperanti appetiti aumentavano. Di frequente Brenda si svegliava piuttosto invogliata e aizzata muovendosi nel dormiveglia e scoprendosi un ultimo infradiciata dentro le sue mutandine.

Ripetutamente, da qualche tempo, Brenda incomprensibilmente aveva iniziato a maneggiarsi focosamente solamente da poco, essendo invero una ragazza poco più che ventiquattrenne scoprendo le sue recondite quanto inconfessate e attizzanti pulsioni, eppure le sue voglie diventavano più pretenziose, ricercate e parecchio ingegnose, in quanto al presente non le bastava più la genuina ed elementare scopata, perlomeno non più, bensì lei percepiva di netto l’intemperante esigenza assieme a quella smodata e pura diffusa necessità di vivere un’inedita inosservanza, perché in definitiva ambiva essere posseduta da un maschio che la dominasse, che la usasse soggiogandola e piegandola interamente per i suoi sregolati e al tempo stesso viziosi piaceri, dai quali lei avrebbe tratto indubitabilmente il suo. Molti maschi ci provavano con lei costantemente, ogni volta lei era tentata tenacemente, malgrado ciò c’era di continuo qualcosa che non la faceva decidere facendole rimandare, tergiversando l’azione conclusiva. In verità, nel corso del tempo, Brenda aveva osservato per strada numerosi maschi studiandoli, così come quell’individuo che occasionalmente incrociava, perché con lui avrebbe venduto pure l’anima al satanasso per provarci, per arrivare in definitiva al suo dissoluto, lussurioso e realistico intento.

In quel tardo pomeriggio Brenda bighellonava per la strada calata appieno dentro questi proponimenti, sicché stabilì di gratificarsi nell’intenzione di fare degli acquisti nell’adiacente centro commerciale. Appena varcò la porta girevole s’avviò verso il reparto degl’indumenti intimi dove selezionò qualche completino carnale abbastanza provocante pur non sapendo con chi avrebbe potuto sbandierarlo, cosicché entrò in uno dei camerini di prova tirandosi appresso la tenda che non voleva saperne di chiudersi completamente, lievemente contrariata, ma pur sempre combattiva, Brenda iniziò a denudarsi verificando di tanto in tanto attraverso la fessura per accertarsi che nessuno stesse adocchiandola. In un baleno si girò verso lo specchio mentre di slacciava il reggipetto e un sorriso comparve sulle sue labbra: al presente il suo seno, anche se non era più d’una ragazzina era sempre rimasto florido e compatto, poiché non poté fare a meno di passarci sopra le mani per accarezzarlo indugiando sulle punte; era una cosa che compiva sovente quando era da sola, perché questo naturale gesto le procurava un incantevole e stimolante titillamento.

Quel minuscolo momento di traviata intimità fu interrotto e all’istante il sorriso scomparve esplicitamente, perché attualmente lo specchio rifletteva una figura che la stava spiando al di là della tenda preavvisandola. Lei avvampando d’irritazione e di verecondia alzò istintivamente le mani per coprirsi i seni, poi mise a fuoco il volto del forestiero rendendosi conto senz’interposizione che era lo sconosciuto che l’intrigava notevolmente, sicché con una modalità incline a insinuazioni lascive e visibilmente appagata, Brenda abbassò le mani e lasciò che quel maschio la squadrasse con accuratezza. Fu in verità un attimo, malgrado ciò le parve molto duraturo, giacché gli sguardi s’incocciarono sfidandosi, le mani bloccate a mezz’aria che tralasciavano scoperti i seni con i capezzoli che si corrugavano gonfiandosi, intanto che il malumore e la decenza iniziale svaniva, lasciando immediatamente il posto a una vampata di calore che le attraversò il corpo come una saetta infoiandola.

Con la coda dell’occhio Brenda avvistò che quel maschio s’avvicinava con lo sguardo avido ed eccitato e lei seguitava, una mano rimaneva volontariamente appoggiata sul seno, mentre l’altra digradava intenzionalmente verso il basso in maniera discreta, spontanea e finanche libidinosa, fino ad arrivare in mezzo alla fica. Lo sguardo e il sorriso di Brenda divenne rapidamente scaltro e lusinghevole, piuttosto stimolante, mentre quel forestiero fissava le dita di Brenda che dapprima scivolavano, scomparivano per un istante e dopo riapparivano eloquentemente impregnate delle sue stesse secrezioni. Lui non poteva resistere a quel concupiscente e sfrenato spettacolo, cosicché s’infilò nel camerino e si fermò appoggiandosi dietro di lei, per il fatto che le mani presero il posto di quelle di Brenda accarezzandole quel carnale e lussurioso corpo. La donna, al contatto con il cazzo diventato formoso iniziò a sfregarsi pigramente sostenendo il ritmo con i movimenti di lui che ansimava a rilento, Brenda si voltò e lo baciò sulle labbra, le mani di lui adesso la sfioravano facendola gemere ogni volta, celermente s’abbassò slacciandogli i pantaloni.

La bocca accogliente e tiepida di Brenda avvolse ingordamente il cazzo del maschio, intanto che la dotta e accorta lingua ne carezzava la punta con una competente lussuria, cionondimeno con un’innata abilità e con una valida vocazione. Il maschio incurvò il dorso movendo in avanti la cavità pelvica, in seguito si sganciò da Brenda facendola girare su se stessa, la piegò in avanti e la penetrò comodamente nella postura della pecorina poggiando le mani sulla parete della cabina, con lo specchio che connivente rifletteva espandendo la loro depravata, licenziosa e viziosa immagine. 

Tutto quel bramoso, concupiscente e rapido atto avvenne in un minuzioso quant’avveduto silenzio senz’emettere una parola, perché s’udiva unicamente il loro avido e cupido ansimare assieme al libertino e osceno modo di sfregarsi dei loro corpi, fino all’esplosione conclusiva del simultaneo piacere, finché lui non balzò fuori sborrando la sua densa e lattescente essenza sulle floride tette di Brenda, intanto che lo specchio rifletteva diffondendo da inavvertibile e silente testimone qual era stato, quell’inattesa quanto inconsueta e licenziosa ambientazione di passione vissuta da entrambi. 

Quell’estraneo la baciò sulle labbra e prima d’avviarsi le riferì celermente con euforia che si sarebbero rincontrati lasciandole frettolosamente un cartoncino da visita, lanciato peraltro sbrigativamente sullo sgabello di quella cabina, allontanandosi e lasciandola da sola alquanto accontentata, desiderosa, felice e impaziente d’incontrarlo di nuovo. 

{Idraulico anno 1999} 

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