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Erotici Racconti

Pregustare il modo di vivere

By 16 Luglio 2016Gennaio 30th, 2023No Comments

E’ un pomeriggio come tanti altri, dato che cammino distratta e spensierata con la testa visibilmente fra le nuvole, in seguito colgo captando un improvviso ciao, quel repentino ciao carezzevole, intrigante e un po’ maneggione che mi riporta celermente alla realtà. Io t’osservo prudentemente sorridere, però non ti conosco, perché la tua voce dietro quel casco da motociclista è infossata e profonda, alla fine mentre ti sfili il casco vedo il tuo viso. 

‘Caspita, però, proprio a me?’ – penso io all’istante, appena ti vedo così gentile e grazioso.

‘Vuoi un passaggio?’ – mi chiedi tu sorridente e in modo spiccio.

‘Io non parlo con gli sconosciuti’.

‘Mi chiamo Marcello. Adesso mi conosci, vuoi un passaggio?’.

‘E dove vorresti portarmi?’.

‘Dove vuoi tu, io oggi non ho problemi. T’accompagno a casa, oppure a mangiare qualcosa se hai fame, decidi tu. A proposito, come ti chiami? Adesso, sono io a non conoscerti’.

‘Mi chiamo Lucia, sei un tipo tutto matto o che cosa? Offri proponendo sempre dei passaggi alle ragazze sconosciute?’.

‘No, a dire il vero solamente quelle che attraggono la mia attenzione. Devo dire lealmente che tu non passi di certo inosservata, con quell’aria fra le nuvole che ti ritrovi’.

‘Grazie per la sincerità, beh potrei anche scaricarti qui, visto che ammetti di provarci con tutte, però adesso che ci penso sarebbe un vero peccato non fare la tua conoscenza. Dunque, se devo decidere io, scelgo per mangiare qualcosa, forse una pizza perché ho anche fame’.

‘Va bene, aggiudicato. Dai, salta su che cerchiamo un localino in moto’.

Mentre salgo mi risuonano nel cervello le esortazioni e le raccomandazioni dei miei genitori: non accettare passaggi dagli sconosciuti, non accogliere subito le lusinghe, sta’ attenta e via di seguito. A questo punto sono salita e lui è proprio garbato, simpatico e sorridente, che male posso aspettarmi da un individuo così? In tal modo m’aggrappo alla tua giacca, mentre la tua moto vola per le strade in cerca d’un posto per mangiare, il tuo odore è buono, i tuoi indumenti sono profumati di pulito, io osservo le tue mani piegate sul manubrio. Sono proprio delle belle mani, lunghe, abbronzate, curate e molto belle, sei proprio un ragazzo speciale. Ti fermi in un parcheggio vicino a una locanda, mi fai scendere, ti togli il casco e quegli occhi color verde mare mi scrutano ispezionandomi in modo allegro, in quanto hai anche delle belle labbra morbide e sensuali, strano che non le avessi notate prima.

All’interno dell’osteria ci accomodiamo in un cantuccio posto lontano, facciamo le ordinazioni e nel tempo in cui attendiamo pazienti che arrivino, le nostre pupille si soffermano a lungo scrutandosi amabilmente. Tu conversi del tuo lavoro, io ascolto, mi dici di svolgere mansioni specifiche presso l’aeroporto e che hai dei giorni liberi come questo. Io ti parlo dei miei studi, delle mie aspirazioni e dei miei intenti. Nel tempo in cui mangiamo, io osservo rapita accuratamente i tuoi indolenti movimenti mentre assapori il cibo, perché penso che in questa lentezza possa rispecchiarsi spiccatamente il modo di fare all’amore d’un uomo, i tuoi gesti sono garbati, interessanti e seducenti, dato che inconsapevolmente mi stai trasmettendo la passionalità, alla fine ti guardo sognante fintanto che mi chiedi a che cosa stia realmente pensando.

‘Sai, il mio mondo è pieno d’attimi di confusione, di disorganizzazione e di smarrimento, per il fatto che io sono un’autentica e perenne sognatrice’ – ti dichiaro io apertamente esponendomi sinceramente verso di te, manifestando la mia totale spontaneità del momento.

Una voglia febbrile di te m’inebria sennonché la mente infervorandomi, sto bevendo quella birra e mi vedo in quel preciso istante che sto facendo l’amore con te, dato che i miei occhi ti cercano e nel frattempo ti sussurro in modo implorante d’andare via. Tu mi guardi, dal momento che sembri però non afferrare prontamente la mia richiesta, poi imprevedibilmente chiedi il conto, m’agguanti per una mano e mi conduci fuori dalla taverna. Apri il bauletto e mi porgi un casco che tieni lì per le emergenze come questa, io me lo infilo e monto dietro la tua moto, però questa volta t’abbraccio in modo stretto, intanto che la tua moto s’avvia per le strade scorrevoli ai bordi della periferia.

In seguito filiamo leggeri come l’aria, mentre io ti stringo sempre di più con tutte le mie forze. La corsa è elettrizzante, poiché mi porti ai confini sconosciuti della città e ti fermi soltanto quando raggiungiamo il tuo appartamento, tu parcheggi la moto in garage e mi sorridi beatamente, io ti seguo come ipnotizzata dal tuo sorriso e mi ritrovo dentro un bell’appartamento luminoso non molto grande. Tu mi fai notare d’abitare lì da solo, poi accendi lo stereo e la musica di Phil Collins invade la stanza con le delicate note del brano ‘Don’t Let Him Steal Your Heart Away’ che io tra l’altro adoro. Tu in quell’occasione mi prendi fra le braccia e mi fai ballare gentilmente, le tue braccia mi stringono forte, io mi ritrovo in ultimo con le mie labbra attaccate alle tue in un lungo bacio penetrante e tenero.

Le mie mani vagano attraverso il tuo corpo e scopro i tuoi muscoli sotto la camicia, comincio ad accarezzare la tua pelle profumata, mi spingi gentilmente verso dei cuscini in un angolo del salone, ci sediamo che siamo ancora abbarbicati, mentre continuiamo a baciarci e ad accarezzarci molto affettuosamente, in quanto la musica ritma i tuoi tocchi leggeri, delicati e lenti che procurano un’eccitazione che sento crescere in me. La tua bocca sul mio collo mi bacia quasi coccolandomi, accarezzandomi come un vento di primavera, io mi sento invadere dalla voglia, tu continui a blandirmi i capelli, però non fai nulla di veramente esuberante, dato che non ti spogli, non mi spogli, perché rimani vestito sui cuscini baciandomi lentamente senza altri pensieri in corpo, io invece ardo struggendomi di passione, tu neanche te ne accorgi, o non vuoi. Con cautela io comincio a lasciarmi andare, a rilassarmi, cercando di non pensare soltanto al sesso, perché sto ritrovando un po’ di serenità, cosiffatto ti tocco unicamente per lo scopo di coccolarti, poiché se non vuoi fare l’amore non ho voglia di forzarti, dato che tu non ci pensi proprio, i tuoi tempi sono lunghi, oppure sono io ad avere tempi brevi.

Io penso a come mangio, perché divoro il cibo nel piatto, tu viceversa lo assaggi, lo assapori, ti godi il gusto. Anch’io sento il sapore, però consumo tutto in fretta, invece a volte è bello centellinare e dosare lentamente le situazioni che si stanno vivendo. Io le sensazioni le divoro come il cibo, mi butto a capofitto, consumo tutto in pochi minuti, attualmente tu mi stai facendo una lezione di lentezza, di rilassamento. Bisogna gustarsi e gioire degli attimi che il destino ci regala, perché se si esaurisce tutto in fretta si perde la parte più bella dell’amore, l’attesa. Le tue labbra continuano a baciarmi languidamente, ho voglia sfrenata di te, i tuoi baci mi eccitano, mi riportano in uno stato di desiderio che raggiunge il massimo, la tua lentezza mi sfianca, per il fatto che &egrave difficile starti dietro, i nostri ritmi sono diversi, tu ancora devi iniziare a eccitarti, mentre io senza quasi essere toccata ma solamente baciata, sto quasi raggiungendo un orgasmo cerebrale.

Io cerco di toccarti, però ti ritrai, in quanto non è ancora il momento: oddio com’è difficile assaporare la vita quando non si è abituati. Al momento mi rendo conto che t’ho conosciuto da meno di tre ore e sono già nel tuo alloggio, in fondo hai ragione tu, perché affrettare i tempi dell’amore? Ti chiedo di portarmi a casa, tu mi squadri un po’ deluso, eppure un lampo nei tuoi occhi mi fa capire d’aver eseguito la mossa giusta, perché spegni lo stereo, mi fai uscire prendendomi la mano e ci ritroviamo di nuovo nel garage utilizzando la moto che mi riaccompagnerà a casa. Proprio in quel momento però ci ripensi, mi baci e mi spogli nel garage, io non afferro e non capisco più nulla: dov’è al presente quel ragazzo confuso, docile e tenero dell’appartamento? A questo punto ti spoglio anch’io, il tuo eccitamento è alle stelle, mi siedo cavalcioni sopra la sella della tua moto e mi penetri in maniera deliziosa e passionale, la tua lentezza è entusiasmante e pure trascinante, poiché ci ritroviamo abbracciati sulla moto in un vortice frenetico d’emozioni che si succedono ad altre, sempre più forsennate e vorticose. I nostri corpi s’allacciano sempre più stretti in un abbraccio completo e totale.

‘E’ stupendo, Dio che meraviglia’ – strillo io, mentre un orgasmo mi raggiunge e mi sconquassa trapassandomi l’anima, eppure tu mi stringi più forte, giacché sento il tuo cuore battere sempre più intensamente.

Adesso i nostri corpi uniti si rilassano, gustandosi appieno questo delizioso, incomparabile e magnifico momento, unico, magico e universale periodo, che soltanto l’amore e il sesso in totale simbiosi sono capaci e riescono a offrire.

{Idraulico anno 1999} 

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