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Erotici Racconti

Prestare attenzione

By 1 Agosto 2016Gennaio 30th, 2023No Comments

Femmina, tu vivi nelle mie fantasie, nei miei sogni e nelle mie speranze, perché sei così differente, sei così contrapposta dal mio universo di uomo, dal momento che mi sei sempre apparsa nuda già dai miei primi pensieri, precisamente sin da piccolo. Quando il tuo nome per me significava madre, giacché tra un pianto e l’altro poppavo il nettare del tuo seno nutrendomi di te profondamente e vivamente cosciente, lucido e sicuro che questo avrei fatto per sempre nella vita.

Le prime parole che uscirono dalle mie labbra furono la manifestazione e la rivelazione dei miei rozzi pensieri, elementari, rudimentali e premature domande verso me stesso, sul perché sentissi quel calore che non sapevo spiegare, quando compresi casualmente la differenza tra l’abbraccio d’un uomo e quello d’una donna, poiché e una questione di categorie, di genere, di specie. Allora non mi ponevo queste domande, eppure godevo felice delle morbidezze di quei corpi che mi trasmettevano un amore difforme dalla sensualità, eppure così molto legato e congiunto a essa.

Se è pur vero, che ogni donna abbracciando un bimbo ne respira a pieni polmoni l’odore del cucciolo di maschio, fantasticando nella mente a quando sarà uomo, quello stesso maschio morsicherà con abilità e con bravura le corde dei sensi della sua donna addentandola e facendola in ultimo sobbalzare di piacere. Ecco, sì, perché già in quel momento si creava in me una maniacale curiosità, un patologico interesse, una forma di rivalità affettuosa e comunicativa sulla meravigliosa e per me estraniante ed emarginante difficoltà del mondo femminile, cosa che si mostra logicamente, creandomene un processo conoscitivo, nella fase della mia vita, nel tempo in cui nell’infanzia si formava in me la foga e il piacere nel pensiero, quella fase nella vita in cui ti scopri intellettuale e fantastichi nei mondi immaginari del tuo ‘io’, creando in conclusione le basi del tuo modo di essere.

Io mi divertivo e m’interessavo ascoltando di nascosto i discorsi delle donne e quando invitato a risucchiarne i significati e creare domande, senza la finezza né la malizia dell’adolescenza, illustre di scoprire sempre più questa differenza, quasi irriconoscibile, eppure allo stesso tempo rimanendo affascinato da qualcosa che era oltre la fisicità, era mente, era sensualità, era desiderio. Più tardi, sarei rimasto sennonché impressionato e altamente sbalordito vivamente dalle prime confidenze delle mie compagne, con le quali con la massima soddisfazione intrattenevo creative conversazioni sui brividi e sulle sensazioni di qualsiasi natura fossero: i loro figli, il percepire una semplice carezza, delle mie labbra che sfiorano la pelle del collo, oppure di un’intensa penetrazione fisica, l’amore fisico più totale.

Oggigiorno, in verità, è veramente incredibile che cosa tu riesca a ottenere da una donna, se sai solleticare stimolando con arte quei punti mentali che un uomo non ha, oppure non sa di avere. E’ clamoroso, impressionante e sensazionale se riesci a entrare nella sua mente, stabilendo la giusta ed adeguata lunghezza d’onda, come loro ti rovescino spargendoti un fiume di emozioni e di dettagli sensoriali, cose che tu non hai mai neanche immaginato fossero accettabili, ammissibili e possibili.

Se ami una donna, se adori e difendi il suo pensiero e lo manifesti con la giusta finezza e l’appropriata grazia, una donna potrà a suo modo offrirti mettendoti a disposizione su d’un vassoio d’argento piccole e svariate gemme del suo mondo, perché t’afferrerà per mano facendoti percorrere ed esplorare i suoi giardini, ed è lì, che tu uomo dovrai cercare di non impazzire, perché vedrai se hai occhi per guardare cose che la tua mente fatica e stenta a comprendere e per paura di non esserne all’altezza beffeggia, deride ed evita. 

L’uomo ha paura della complessità, della ricchezza e della varietà della donna e quelli che sono i suoi punti di forza, pertanto lui li attacca per potersi difendere dalla sua incapacità, dalla sua inabilità e dalla sua inadeguatezza. Se le donne fossero veramente apprezzate, considerate e riconosciute per tutto quello che sono, nella società per esempio, sarebbe quantomeno difficile, disagevole, imbarazzante e scomodo per l’uomo. L’eleganza, la finezza, la grazia, il gusto, la sensibilità, lo stile e la passione; l’uomo infatti, le sfiora soltanto nella sua vita, perché nella normalità è incapace di dominare e di reggere tutto insieme, ed ecco perché nell’adolescenza che la sensazione d’invidia e di rivalità è cresciuta di pari passo con l’apprezzamento e il consenso, diventando adorazione e ammirazione per quegli strani voli della mente femminile, che all’epoca io potevo soltanto provare in sedute o in fasi di pura meditazione e di riflessione della natura.

L’attenzione per i dettagli, l’amore illimitato e senza riserve, quella voglia d’esistere e di vivere delle donne. Io ho velocemente afferrato che la totalità della mia persona si sarebbe accostata nel tempo in cui avrei iniziato a riflettere e a esaminare squadrando il modo di vivere così come compie una femmina. Le mie frequentazioni, infatti, si sono fatte sempre più consistenti e solide, in modo tale da poter conoscere e provando ad amare quell’universo così deliziosamente e squisitamente fragile. Io m’accorsi così come anche il fisico rispecchi la mente, perché la diversità dei punti sensibili e la varietà delle sensazioni prodotte non ha pari in un uomo, perché la netta differenza la fa la mente. Una donna diviene un circuito d’un carica erotica, nel momento in cui l’uomo sa come, dove e quando stimolare la mente e il corpo d’una donna, sì, quest’aspetto è amabilmente e gradevolmente macchinoso, ciononostante inspiegabile e oscuro, eppure incredibile. 

Iniziai così ad amare veramente l’universo femminile nell’istante in cui compresi quanto una donna sa essere sempre diversa e nuova, per il fatto che non c’è una regola fissa da seguire. Loro s’abbandonano, s’allontanano e si perdono continuamente nelle galassie interiori. L’uomo conosce a malapena una regione grande in proporzione come il suo membro, perché se non hai partecipazione né passione né slancio non riesci, questo almeno è un dato di fatto, perché solamente la passione più profonda, quella che coinvolge non soltanto il corpo ma anche la sinergia mentale, è quella che ti sprona oltre là dove il tuo simbolo d’uomo non ti spinge.

Pensandoci attentamente non è unicamente una questione d’esplorazione né di un’indagine complessiva e confusa, perché si tratta comunque di saper ascoltare e intendere senza l’udito. Cogliere, comprendere e intuire i brividi, i movimenti, i gemiti, saperli avvertire e interpretare, per fare un dono alla donna del miglior viaggio dentro sé stessa, mano nella mano.

Perché anche loro devono completarsi, integrarsi e perfezionarsi, ma guarda caso, talvolta non sempre, hanno bisogno d’un uomo. Che infelice e piacevole fatalità.

{Idraulico anno 1999} 

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