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Erotici Racconti

Proprio come un gioco

By 21 Ottobre 2016Gennaio 30th, 2023No Comments

Le mani forti e prestanti lottano per imprigionare, per trattenere, altre mani invece, battagliano duellando per non farsi legare. Ebbene sì, perché è una lotta carente, inadeguata e silenziosa non adeguatamente all’altezza, perché già persa in partenza, ma non per questo la preda rinuncia a cimentarsi e a combattere. Sono unicamente pochi e intensi secondi, dal momento che i suoi polsi sono stretti insieme, agganciati e immobilizzati alla testiera del letto, che lui ha previdentemente scelto come palcoscenico con una cordicella nera. Sì, proprio così, nera come il foulard che le imprigiona la bocca carnosa e le incolla i capelli chiari intorno al viso.

Al momento lui la osserva, i suoi occhi si muovono agitati, occhi che implorano formulando domande mute alle quali lui non risponderà, non reagirà. Dall’intensità dei mugolii lui potrebbe capire le sue parole, però le ignora, in quanto il rumore della stoffa che si lacera la coglie all’improvviso facendola sussultare. Senza fretta apparente l’uomo le libera i grossi seni da un reggipetto che sembra troppo piccolo perché li contenga in modo idoneo, in seguito li soppesa, li tasta e si compiace. Quei capezzoli sono in definitiva così come piacciono a lui, eleganti e fini, poi s’avventa su di loro senza grazia, con manifesta impetuosità, li accarezza, sì, certo, in seguito li assaggia, li bacia e li tira per farsi perdonare un attimo prima d’averli morsi.

Dopo si siede su di lei con tutto il peso del corpo, neutralizza quelle gambe che si muovono senza sosta, poiché quelle gambe sono più energiche delle mani che ferme appaiono docili e rassegnate, quelle là, infatti, sono gambe che cercano d’allontanarlo scacciandolo via. Un altro colpo deciso e lui le strappa definitivamente il vestito, pure gli slip, con tale forza da pizzicarle la pelle dell’inguine, successivamente si ferma a guardarla per congratularsi d’averla in suo potere, di farle sentire quant’è fragile e vulnerabile. I capelli spettinati, il foulard nero tra le labbra, proprio mentre lei ambisce per un attimo di tregua, in seguito l’attacco riprende, giacché la bocca vorace di lui cala tra le sue cosce che si tendono in quello sforzo infruttuoso di proteggere il loro tesoro, in quanto viene istantaneamente violato.

L’uomo le allarga le grandi labbra con le dita per far guizzare interamente la lingua abile ed esperta ancor più in profondità, per assaporarla meglio. Il suo corpo s’inarca contribuendo ad arricchire il piacere del suo padrone, ma quel gioco presto lo stanca, perché senza difficoltà lui la gira a pancia in giù, la testa è premuta fra i cuscini, perché vuole avere bene in vista il suo bel sedere, mentre la penetra con colpi violenti quasi volesse toccare il fondo della sua femminilità e scomparire completamente dentro di lei. Lui continuerebbe per ore, però in quest’istante è curioso e interessato di sapere se almeno dietro è vergine. Nel frattempo si ferma dentro di lei schiacciandola ancora di più tra i cuscini, si concentra su quella porta del piacere che spera inviolata, infine la cosparge di lucida crema, prima da fuori scivolando sulle natiche, poi da dentro. Dopo le infila un dito premendo con rabbia, le spalanca ancora di più le gambe forzandone l’entrata, perché adesso le dita sono due.

La compagna di giochi dell’uomo entra in scena proprio in quel momento, inappagata dal piacere solitario che si è argutamente concessa nell’attesa. Velocemente s’infila sotto il corpo della giovane donna adesso carponi, si dedica rivolgendosi ai suoi seni succhiandole i capezzoli come farebbe un bimbo affamato. L’uomo la osserva soddisfatto, frattanto è rimasto dentro la ragazza, giacché riprende a muovere le dita tra i suoi glutei riversando ancora due colpi per uscire bagnato dei suoi intimi fluidi, preme sennonché la sua eccitazione contro lo stretto orifizio, tormentato ancora dalle sue dita dove lentamente s’impossessa di quella verginità, che forse la ragazza non aveva neppure pensato di perdere.

Di certo immagina e pensa che cosa lei stia provando, quel dolore che ti dilania da dentro e che arriva infine sino al cervello. Rimane pressoché sordo ai suoi gemiti, mentre le unghie color rosso fuoco della sua compagna artigliano le natiche della ragazza aprendole al massimo, incitandolo di non fermarsi. Con un’azione decisa lui sprofonda interamente dentro di lei spingendo ancora, perché vuole possederla e padroneggiarla completamente. Le proteste della sua compagna lo strappano ai suoi pensieri, la donna reclama e pretende il suo turno di gioco, che come sempre generoso l’accontenta, successivamente si sdraia su d’un fianco trascinando la ragazza con lui, senza permetterle d’allontanarsi perché vuole restarle dentro, avvolto stretto dalla sua carne.

La complice impugna l’oggetto dei suoi giochi, lo prepara leccandolo, bagnando abbondantemente la lucida plastica, con delicatezza tutta femminile la penetra anticipandole e sussurrandole il piacere che proverà a essere riempita completamente, mentre quel piacere artificiale scorre parallelo al sesso dell’uomo, poiché ha il sapore d’un ritmo veloce come per imitare il rapporto, poi il vuoto. In seguito si staccano da lei, svuotata dai loro giochi, sdraiata di fianco, sudata e immobile, in quanto sa che non è finita, giacché ci sarà un altro famelico assalto. In un angolo della sua mente registra il rumore della videocamera in sottofondo, i protagonisti rientrano, i ruoli s’invertono, nel momento in cui la misera e irrilevante tregua è finita. L’uomo si sdraia di sotto e la costringe a sedersi sopra il suo cazzo eretto, si muove per riempirla meglio, spinge più forte facendo sobbalzare i seni al ritmo dei suoi colpi, le stringe la schiena con un braccio costringendola a piegarsi, incollandola sopra di lui. Con l’altra mano le cerca i glutei, ma la compagna lo scaccia, perché pretende che la scena sia solamente sua, per il semplice fatto che il rituale del riempimento si svolge adesso in senso inverso.

La donna unge con dovizia il suo giocattolo con la crema entrandole dentro con dolcezza, almeno finché non si lascia trascinare dal ritmo dell’uomo, dall’altra parte di quella sottile barriera. L’uomo solleva la ragazza scivolandole fuori, la donna invece non si trattiene ed esplode masturbandosi rabbiosamente. Di nuovo i ruoli cambiano, è giunta l’ora del gran finale, eccola pronta una nuova scena: la ragazza è disposta a quattro zampe, la donna scivolata sotto di lei le stuzzica impietosa il clitoride e le labbra arrossate dalle attenzioni subite, l’uomo s’inginocchia di fronte liberandosi dei cuscini, la guarda intensamente negli occhi, perché sa che adesso lei non frapporrà ostacoli, non opporrà più resistenza.

‘Fa’ la brava, perché così avrai la tua congrua ricompensa’ – le ordina lui in modo aspro e sgarbato.

Con modo di fare deciso scioglie il foulard, le tira indietro i capelli in un gesto quasi affettuoso, le libera la bocca soltanto per usufruire delle sue labbra carnose. Con sicurezza spinge la testa verso di lui facendole ingoiare il suo sesso, lo offre alla sua lingua sicuro che lo favorirà facilitandolo oltremodo nell’orgasmo. Attualmente un altro uomo s’inginocchia dietro di lei penetrandola, incredibilmente lei è talmente gocciolante di fluidi che il suo fidanzato non si preoccupa neanche dei preliminari, in quanto ha sognato d’invaderla e di violarla in questo modo troppe volte. Il suo ritmo cresce velocemente, i colpi la mandano a sbattere contro il ventre piatto dell’altro uomo, mentre la complice continua a dilaniarla e a tormentarla con le dita, dato che con amore la maltratta con il giocattolo rimasto dentro di lei, ne occupa il posto, preparandosi a scrivere la parola fine al loro gioco.

E’ proprio lei la prima a esplodere, spingendoglielo talmente in profondità, da trascinarla con sé in quell’orgasmo troppo a lungo trattenuto. Il piacere dell’uomo le schizza caldo sul viso, tra i capelli e in tal modo il gioco s’interrompe. Lui si ferma lasciandola sconvolta e spossata dall’impeto e dall’intensità del piacere provato, i complici scivolano fuori dal letto in silenzio, abbandonando e lasciando il finale alla coppia.

La preda sorride compiaciuta e gioiosa, finalmente da sola con il suo amore.

{Idraulico anno 1999} 

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