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Erotici Racconti

Ragionamento distinto

By 12 Agosto 2018Febbraio 10th, 2023No Comments

Quello che capto e che annuso quest’oggi è un’indiscussa, inattaccabile e persistente piacevole fragranza sulle dita, è invero un aroma d’amore innegabile e di godimento palese messi assieme. E’ in verità passata da poco tempo l’ora di pranzo e per tutto il tempo della pausa il desiderio di te è aumentato, perché ho di fronte a me rappresentazioni di te che mi tocchi, tenuto conto che hanno iniziato a svilupparsi prendendo forme ben distinte, quasi reali, come vederle in prima persona all’interno d’una stanza con te e con me, dove nient’altro intorno ci disturba, solamente io e te, mentre il mondo resta fuori. 

La nostalgia è talmente forte ogni volta che mi sei intorno con la voce, con gli sguardi, con il tuo corpo, vestito o seminudo, giacché non posso resistere. Le fantasie che ho aumentano di giorno in giorno, anche se il poco tempo non mi permette di dipingermele come vorrei, però ci lavorerò al meglio, cercherò i miei spazi più adeguatamente. Inizialmente pensavo a quanto avrei voluto toccarti, masturbarti con la mano, dopo con la bocca, con il respiro dietro e vicino all’orecchio, con la lingua dappertutto, per poterti regalare qualsiasi sensazione ed eccitamento possibile, farti sentire a fondo la mia voglia smaniosa. Il reparto, in verità, è in secondo luogo la fonte del sommo desiderio, qui sei nell’aria, dal momento che tu non ci sia fisicamente mi stimola ulteriormente.

Io mi sono sprangata dentro la stanza del bagno, mi sono collocata sulla tazza, il pavimento è troppo freddo, in tal modo ho iniziato a toccarmi chiudendo gli occhi e ripercorrendo tutte le voglie, che per un’ora m’hanno distrutto ogni altro comprensibile e ragionevole pensiero. Ho fantasticato di leccartelo, poi di baciarti, di farmi penetrare, dopo di baciarlo nuovamente, in seguito di farmi pigliare da dietro e di nuovo in bocca, un continuo cambio di posizioni e di movimenti, di sensazioni immense di piacere con gusti sul palato ogni volta differenti. Aspiravo e vagheggiavo di soddisfare appieno tutte le tue voglie e più ancora le mie, poiché mi sono toccata seguitando a sognare, proseguendo silenziosamente a dire scopami ti prego, agguantami, brandiscimi, fa’ quello che ti pare, basta che tu mi faccia godere e che questa mia fortissima, incoercibile e travolgente voglia venga in conclusione espansa e manifestata. 

E’ stato breve, ma in modo cavernoso, massiccio, radicato e sublime, pur con l’interruzione d’una telefonata, ma talmente nerboruto e vigoroso che volevo strillare dal piacere, in quanto i presenti nel dipartimento credo non avrebbero capito, certamente però hanno gustosamente accettato e golosamente ben apprezzato.

{Idraulico anno 1999}  

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