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Erotici Racconti

Sei un incanto

By 13 Luglio 2016Gennaio 30th, 2023No Comments

Io sono andata a vedere il concerto di Zucchero all’Arena di Verona. Dalla sua reazione, infatti, si può notare ben distintamente che gli crea un evidente assillo e un’indubitabile incomodo, per il fatto che lui s’impensierisce e si preoccupa eccessivamente quando io esco da sola, perché ha una manifesta angoscia e un’ingovernabile inquietudine, in quanto in seguito gli viene perfino il batticuore, per il fatto che io incontri e conosca qualcuno che fortuitamente possa piacermi, tenuto conto che quando l’ho conosciuto io gli raccontavo e gli riportavo delle mie frequenti avventure con degli inarrivabili e dei perfetti sconosciuti, a questo proposito i suoi SMS sono diventati da qualche tempo nella maggior parte dei casi alquanto insistenti:

‘Oggi mi manchi, voglio vederti, sai non ce la faccio più. Dimmi che potremo vederci, sai attualmente ho tanto tempo per te, su dai, che nel frattempo m’invento un risolutivo accorgimento, anzi, un comprovato e valido stratagemma con la mia consorte’ – mi comunica lui in modo convulso, disordinato e frenetico, giacché io conosco molto bene quest’aspetto insistente e peculiare del suo carattere.

‘T’aspetto, vieni pure’ – gli rispondo io bonariamente in modo affabile, conoscendo il lato accanito e perseverante del suo temperamento.

Io sono in macchina, essendo che guido fino a casa già eccitata, poiché mi sento euforica e scatenata dall’idea di vederlo, perché lui mi fa sempre questo stravagante effetto, in quanto m’attira e perché questa situazione di proibito m’attizza di continuo infervorandomi da morire. Una doccia veloce solamente con l’acqua e niente bagnoschiuma: perché il suo profumo preferito è quello della mia pelle, in seguito indosso una vestaglia corta di seta nera con niente di sotto, accendo delle candele profumate alla vaniglia nella stanza da letto, infine una spazzolata ai miei lunghi capelli, ecco però che in quell’istante il campanello suona, io gli apro. La sua bocca è in poco tempo sulla mia, lui mi spinge indietro per farmi aderire al muro, con una mano intanto spinge la porta che si chiude con un tonfo e m’apre rapidamente la vestaglia: le sue mani sono già sul mio seno, lo stringe forte fino a farmi male, però a me piace e lui lo sa, poi seguita a sbaciucchiarmi fino a che non s’intrufola insinuandosi progressivamente fra i miei cosciotti:

‘Non lo avrei detto, però. Sei già arroventata, diventi intrattenibile, di questo andare mi fai farneticare, così sragiono, questo lo sai vero?’.

In quel momento digrada verso i capezzoli sfiorandoli, inizia gradualmente a svestirsi, la sua bocca è di nuovo sulla mia, io lo aiuto per sbottonare la camicia e d’improvviso i suoi vestiti diventano rapidamente un mucchio indefinito sul pavimento, mentre tra un bacio e l’altro i suoi occhi sono sempre puntati sui miei:

‘In questo modo sei realmente favolosa, sei fenomenale’ – mi fruscia lui, frattanto che fa cascare la mia vestaglia.

Lui mi morde con perizia, successivamente agguanta i miei lunghi capelli tra le mani, li tira facendomi leggermente male, in quell’occasione mi trascina in camera facendomi sdraiare sul talamo, mi divarica le gambe, la sua lingua comincia a farmi perdere il lume della ragione infilandomi due dita nella fica, io in quel momento afferro tra le mani la sua testa, perché non voglio che smetta, in quanto sto già per venire.

L’acme del piacere arriva sennonché in modo glorioso, splendido e sublime, come sempre lui mi fa ammattire e delirare in modo tempestoso e travolgente. Io voglio che lui si fermi, però non mi molla e prosegue con il suo gioco, toglie le dita dalla fica e me ne infila uno a rilento e senza fretta tra le natiche, continuando e riprendendo a leccarmi, in quel preciso istante io non capisco davvero più nulla, dal momento che mi sta facendo schiattare e scoppiare dal godimento. Io so già che cosa vuole da me quando fa questo gioco, dato che toglie il dito e con la lingua risale il mio ventre, dopo si sofferma sui capezzoli durissimi e me li morde trattenendosi con cautela, prima uno poi l’altro. Di nuovo la sua bocca è sulla mia, anelante e bramosa della mia lingua che s’attorciglia con la sua, da ultimo strofina il suo cazzo tra le mie gambe per farmi sentire quanta intenzione e quanta voglia ha di me.

‘Adesso ti voglio tutta per me’ – mi bisbiglia in maniera appassionata e fervente.

‘Anch’io, tantissimo’ – gli rispondo infervorata e invasata più che mai.

Io lo bramo, lo esigo, lo rivendico effettivamente nondimeno con tutta me stessa, lui a quel punto s’accosta e s’allinea nel migliore dei modi, m’afferra per i fianchi e mi tira verso di sé: in un attimo il suo cazzo entra fulmineo dentro di me tutto in un colpo in modo istantaneo estirpandomi un gemito:

‘Sì, dai così, fammi sentire quanto ti piace, ti adoro, sì così, perché ammiro sentirti gemere’ – mi dichiara lui in modo accalorato e indemoniato esprimendo tutto il suo ardore.

Io chiudo gli occhi, sento marcatamente i suoi colpi gagliardi e poderosi dentro di me, mentre lui mi tira per i capelli riesce persino ad annunciare:

‘Erica, sì Erica, fammi sentire che godi. Tu così mi fa folleggiare, dal momento che io avverto e colgo distintamente le tue grida’.

Lui mi lascia i capelli, le sue mani si trovano al presente sul mio seno, lo stringe forte, mi fanno un po’ male, dato che è una percezione insolita ed eccezionale, direi un connubio diverso ed estroso, tra il dolore e lo spasimo, aggiungerei una fusione incerta e precaria tra l’assillo e il piacere. E’ fantastico, inatteso e sorprendente, visto che io sto rumoreggiando e strepitando per il piacere fuori luogo che lui mi provoca. Ancora una volta la sua bocca è sulla mia, però questa volta più insistente, salda e tenace, in quanto è un bacio lunghissimo, lui a quel punto accortamente in modo scaltro toglie il cazzo dalla mia fica e me lo strofina tra le natiche come per un segnale già diffusamente pattuito:

‘Adesso è il momento, ti voglio tutta’ – mi bisbiglia lui fuori di senno.

Io acconsento e comincia a infilarmelo amorosamente, a dire il vero mi fa un po’ male, perché non è un gioco che compio né pratico spesso, perché quand’è tutto dentro di me m’accarezza il clitoride e comincia a muoversi gradualmente. Mi piace indiscutibilmente quello che mi sta facendo, poi mi sorprende infilandomi due dita nella mia pelosissima fica, visto che mi fa delirare, giacché la sensazione è come d’avere due membri dentro che si muovono assieme. Io chiudo gli occhi, mi stringo forte il seno con le mani e comincio a strillare di piacere, appresso che io ho avuto l’orgasmo lui si ferma, mi guarda e sorride:

‘In questo modo sei davvero incantevole, sei seducente al massimo’.

Lui in quel momento si sfila da me, mi bacia sulla bocca e mi fa inginocchiare sul letto, adesso le sue mani oculatamente e lentamente m’accarezzano la schiena, poi digradano sulle natiche allargandomele gradualmente finché entra dentro di me d’improvviso, strappandomi un fenomenale e inatteso urlo. Lui adesso si muove selvaggiamente in modo eclatante, brutalmente mi graffia, in modo despota e soverchiatore mi schiaffeggia la schiena e le natiche, poi m’afferra per i capelli e m’obbliga a voltare la testa il più possibile verso di lui, tenuto conto che queste maniere e tecniche per così dire animalesche, belluine e feroci gliele chiedo appositamente e intenzionalmente sempre io, dal momento che mi carico ulteriormente eccitandomi oltremisura, sul più bello però d’improvviso lui in modo convulso m’ingiunge:

‘Adesso guardami’ – ordina fermandosi in maniera repentina.

Io capto e intuisco chiaramente che lui sta esplicitamente per sborrare, perché vedo che non ce la fa più a dominarsi oltre né a trattenersi, dato che sta per spargere il suo nettare concentrato su di me, sulla mia pelosissima fica, sgravandosi della sua più profonda essenza, perché poco dopo beatamente mi sussurra: piccola, in questo modo sei veramente mia adorata delizia. Io, d’altro canto, accolgo e gradisco assistere con molto piacere mentre l’uomo sborra, perché mi ha perennemente attratto e conquistato osservare la faccia deviata e stravolta dal piacere al momento dell’orgasmo, quando con quegli spruzzi mi bagna del suo intimo piacere, annaffiandomi il corpo con la sua più intima e vitale sostanza.

Il suo irruento orgasmo m’investe, veemente mi travolge, nel tempo in cui precipitosamente mi libera i capelli sciogliendoli dalla loro stretta e ricomincia a muoversi dentro di me, stringendomi i fianchi fino a togliermi le forze rubandomi completamente il fiato. Più tardi, avendo fumato abbracciati una sigaretta assieme e dopo aver fatto una doccia rapida, io lo accompagno amabilmente alla porta e in quel momento lui ripiglia a baciarmi sulla bocca:

‘Io non mollerei né smetterei mai di sbaciucchiarti, provvisoriamente però vado, altrimenti ricomincerò ripigliando tutto come prima, a domani’.

Io chiudo la porta alle sue spalle, perché so soltanto che sono davvero poche e insufficienti le ore che restano prima d’un nuovo giorno, certo e garantito però è, che stavolta dormirò e ozierò benissimo, senza alcun dubbio.

{Idraulico anno 1999} 

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