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Erotici Racconti

Sono carico di gratitudine

By 12 Agosto 2016Gennaio 30th, 2023No Comments

Prisca si mise davanti al camino con le gambe incrociate cercando un po’ di sollievo dal freddo acuto e pungente di quell’inverno che stava diventando interminabile, nel tempo esatto in cui il chiarore del fuoco brillò negli occhi castani e sulla sua chioma, rendendone in tal modo più accesi e più luminosi i riflessi. Stese le mani irrigidite verso la legna ardente e il calore da loro emanata procurandole un beneficio quasi immediato, appresso si sfilò le scarpe e iniziò a massaggiarsi i piedi un po’ intorpiditi, alla fine si distese sui cuscini sparsi sul pavimento. Un rumore di passi la risvegliò inaspettatamente da quel piacevole torpore e accanto a lei occupò posto un uomo bruno dai tratti leggermente medio orientali, Antonello, nello specifico il suo attuale amante:

‘Ebbene, dai racconta un po’, come la giudichi la località? Ti è gradito questo luogo in mezzo a queste alture, peraltro sradicato e sperduto dal sonoro trambusto giornaliero?’ – le rivendicò scaltramente lui.

‘Io adoro questo paesaggio incantato insieme al suo silenzio fantastico, perché c’è qualcosa di fatato e di suggestivo là di fuori, poi starsene qui riscaldandosi confortevolmente davanti a questo focolare mi riempie davvero di pace e di serenità. Credo che se mi dovessi abituare, non me ne andrei più via. Sarà il nostro rifugio amore?’.

‘Se tu lo vorrai, allora sì, sempre. Ogni tua ambizione è un mio desiderio’ – rispose lui.

Prisca ripose i suoi angelici occhi dentro quelli così forestieri e stravaganti di lui, esprimendo in tal modo tutta la sua riconoscenza, finché cominciò adagio a strofinargli la guancia leggermente ruvida dalla barba con il dorso della mano, lui chiuse gli occhi godendosi quella carezza, poi le afferrò la mano per depositarci un bacio:

‘Disturbo?’ – esclamò d’improvviso un’inattesa terza voce sorprendendoli.

Antonello sollevò lo sguardo e sorrise all’indirizzo di Marcella, peraltro la seconda presenza femminile nella baita.

‘Che cosa ne dici tesoro? Dai, siediti qui accanto a me’ – rispose Marcella.

Marcella s’inginocchiò accanto, si sciolse il nodo dei capelli socchiudendo gli occhi, successivamente si protese in avanti pure lei, traendo appieno il beneficio e il giovamento del calduccio di quel caminetto e della compagnia dei suoi amici:

‘Io azzardo sostenendo che in fin dei conti neppure a te rincresce rimanere qui, non è così, mi sbaglio?’ – l’interrogò furbamente e scaltramente Prisca.

‘Io sono ben lieta ed esultante di trattenermi con voi due e questo mi basta’ – ribadì acutamente Marcella troncando ogni indecisione.

La giovane donna cercò la mano di Antonello, dato che se la portò al petto all’altezza del cuore, mentre lui scrutava eccitati ed entusiasta tutte le sue armoniose sinuosità. I raggi infuocati provenienti dal focolare aumentavano la luminosità di quel corpo armonico e bilanciato ravvivandolo, in quanto mai e poi mai le era sembrato così bello come in quel momento, poi lo sguardo si rivolse verso Marcella che nel frattempo si era rannicchiata comodamente. Quel suo fascino così audace, selvaggio e spericolato insieme a quell’aria così femminile lo avevano conquistato fin dal primo momento in cui l’aveva vista. Che bella fortuna che le era capitata, perché adesso se la godeva tutta, tuttavia in quell’istante Prisca ruppe quel silenzio astratto e illusorio infrangendolo di netto e ribattendo:

‘Tesoro sei diventato cupo. Dimmi una cosa, sei per caso pensieroso?’.

‘Pensieri nobili e sublimi mia cara Prisca, te l’assicuro, sul serio’ – ribatté lui astutamente e sagacemente.

Lei cominciò di proposito trastullandosi con i bottoncini della camicetta e iniziò a sbottonarli pigramente dalle asole, scoprendo al di sotto un reggiseno color rosso fiammante che comprimeva un seno prospero dalla carnagione traslucida. Che spettacolo seducente, lui con le sue mani grandi e forti attraversò quelle curve mozzafiato ricoprendole di baci, risalendo fino alla bocca che si dischiuse al contatto della sua lingua, alla fine si scambiarono un bacio energico lasciandoli quasi storditi. Nel frattempo, la loro affezionata confidente, osservava raggomitolata adiacente le loro effusioni, inalandone e percependone il bollore emanato dal corpo di Prisca assieme ai battiti accelerati del suo cuore, allungò in quel momento la mano sui seni imprimendole una carezza dappoco. Prisca si girò per cercare il suo volto e ancora imbevuta del sapore di Antonello schioccò un bacio su quelle labbra floride, le lingue s’incrociarono e cominciarono a giocare allusivamente fra di loro, sotto lo sguardo di Antonello sempre più indiscutibilmente eccitato.

Lui non seppe resistere a quella visione e con impeto tuffò il volto fra la faccia delle due femmine, unendo a quel punto la sua lingua alle loro in quel gioco così erotico e intrigante. Iniziarono a spogliarsi l’uno con l’altra ridendo divertiti, ma in preda anche a una grande eccitazione. Interamente nudi s’unirono alla fine in un complicato e intimo abbraccio, strofinandosi l’uno contro l’altra. Antonello fu quindi fatto stendere sul tappeto e rilassatosi completamente lasciò fare beatamente alle due fanciulle che divisero il suo corpo ricoprendolo di baci e carezze, alla fine arrivarono all’altezza del membro e se lo divisero anche lì equamente. Che sensazione divina gli offrivano quelle due lingue, per il fatto che le sentì fregare sui testicoli gonfi, lungo l’asta e sulla cappella completamente scoperta e leggermente bagnata. A turno cominciarono a succhiarglielo, cosicché lui non riuscì più a distinguere le rispettive proprietarie, di quelle due bocche desiderose, impazienti ed esperte. Lui non s’aspettava che anche Marcella ci sapesse fare così bene, malgrado ciò ne rimase caldamente e vivamente sorpreso.

Al presente era giunto il periodo di ricambiare, dato che lui allontanò i loro visi dal suo membro duro e si distese fra di loro. A turno cominciò a baciarle e ad accarezzarle anche se la sua attenzione era rivolta in special modo verso Prisca, la sua armoniosa e deliziosa amante. Amore, passione e tenerezza per lei, ambizione, bizzarria e curiosità invece per l’altra. Con una mano cominciò a esplorare il fiore caldo e sugoso della sua amata e con l’altra mano si dedicò alla fica impregnata dell’altra avvenente femmina. In seguito infilò delicatamente le dita in entrambe le fessure sfregando le pareti, facendo così fuoriuscire dei caldi fiotti di nettare che prontamente s’affrettò a leccare. Raccolse con il dito indice un po’ del miele di Prisca e lo porse a Marcella che lo assaggiò ghiottamente. Quindi decise di affondare la bocca e la lingua in quella caverne umida, frugandole con dovizia prima l’una e dopo l’altra. Era la prima volta che assaggiava Marcella, in quanto Prisca non gli aveva mentito sul fatto che avesse un sapore delizioso, chissà come sarebbe stato squisito affondargli dentro con il membro. Chissà, forse un giorno l’avrebbe persino scoperto, perché non bisogna mai dare niente per scontato. Prisca a quel tocco gemette e mormorò fra sé e sé parole incomprensibili e alla richiesta di Antonello su che cosa desiderasse di più rispose:

‘Io ti voglio amore mio. Ti desidero dentro di me’.

L’uomo allora alquanto infervorato si sollevò dal suo doppio pasto e aiutò la sua femmina preferita a mettersi carponi. Marcella rimase distesa con le cosce spalancate appena sotto Prisca, dal momento che chinò il viso sul suo pube depilato continuando l’opera appena interrotta di Antonello, che in ginocchio dietro di lei afferrò i glutei a piene mani stringendoglieli con forza. Separò le natiche e con la lingua passò sul roseo buchino del deretano e poi su quell’acquoso fiore, poi agguantato il cazzo tra le mani cominciò a farlo scorrere esternamente solleticando dottamente il clitoride. La giovane donna gemette al contatto avvolgendo immediatamente con le pareti il cazzo del suo uomo che mugolò beato e soddisfatto. Antonello ritrasse quindi all’indietro il bacino facendo fuoriuscire il cazzo affondando nuovamente nelle carni di Prisca con una spinta più prestante. Lei avvertì il pelo pelvico di lui sfiorargli le intimità e questo aumentò la sua eccitazione, perché di questo andare aumentava di pari passo pure l’eccitazione di Marcella, che sottostava piacevolmente alle incalzanti sollecitazioni della lingua della pantera bagnandosi abbondantemente, Antonello di rimando cominciò ad aumentare il ritmo della penetrazione e tenendosi nei paraggi di Prisca la sbatté quasi con furia facendola sospirare per il godimento.

‘Sì, che bello, dai, è davvero fantastico, prosegui in questo modo, ti scongiuro, non fermarti. Ecco, sì, lo voglio, adesso’ – esclamò palesemente accalorata in modo inusuale la sua spasimante eccezionalmente fra quegl’ innumerabili e oscuri lamenti.

‘Sì, molto bene, ecco. In questo modo mia soave troia, perché volevo vederti così, ora godi. Sì, tutte e due, esultate e gioite insieme mie belle troie in calore’ – rispose visibilmente accalorato ed entusiasta di suo Antonello.

Marcella al suono di quelle parole non controllandosi né dominandosi più sfogò tutto il suo intimo piacere sulla cavità orale spalancata dell’amica, raggiungendo in tal modo un orgasmo devastante e strepitoso. Il suo orgasmo imbrattò la lingua di Prisca allagandola, lei inghiottì deliziata tutto quel fluido rimanendo totalmente soddisfatta d’averle inaspettatamente donato quel piacere così adorabile e intenso.

‘Mia giovane sgualdrina, ti voglio così, su girati, da brava’ – sussurrò in modo impetuoso e irruente Antonello.

I suoi movimenti divennero sempre più frenetici e Prisca ormai libera di lasciarsi andare lo accolse con tutta sé stessa, con dei piccoli strilli infatti lo incitò a farle del male e lui estraendo prontamente il cazzo dalla fica la penetrò nell’orifizio anale, con una mano massaggiò il clitoride eretto in preda ormai degli spasmi del piacere, donandole le ultime spinte in quello stretto passaggio, raggiungendo con lei le vette più alte, impensabili e irrealistiche del piacere.

Lui si scostò e offrendole generosamente quegli schizzi di sperma nella bocca assettata di Marcella, la quale si contese persino le ultime gocce con Prisca. Successivamente le baciò ambedue pieno sennonché di totale riconoscenza, per quella notte favolosa e strepitosa che le avevano donato. Esausto lui s’adagiò infine sul pavimento, facendo spazio tra le sue braccia alle due splendide ninfe che strinse a sé in un tenero abbraccio.

‘Io aspirerei, anzi, bramerei che la passione e il trasporto del nostro speciale ardore non s’interrompesse né si troncasse in nessun caso’ – esclamò lui speranzoso.

In seguito Antonello s’assopì interamente appagato e realizzato tra quelle due meravigliose donne, in segno e a sigillo di quell’abbondante e di quella maestosa riconoscenza ricevuta.

{Idraulico anno 1999} 

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