Skip to main content
Erotici Racconti

Tentennante ma strabiliata

By 29 Agosto 2018Febbraio 11th, 2023No Comments

Devo confessarvi riconoscendo e tollerando, che Fausto l’ho giustappunto maritato non perché pondero che sia l’uomo della mia vita, ma genuinamente e unicamente per spassarmela, in effetti l’ho preso come marito, perché a ventisette anni d’età conclusi gli studi universitari m’occorre una stagione decisamente invasata e a tratti mattoide. Fausto invero possiede molte imperfezioni di questo mondo, ciò nondimeno ha pure dei pregi che in questo momento mi tornano assai utili. A dire il vero scopa onestamente da Dio, ma al disopra di tutto con lui è gradevole e seducente essere complici per architettare inventandosi le intese più lascive e le faccende maggiormente scostumate. Con lui non c’è bisogno che io censuri né le parole né le mie voglie, lui non mi vuole una corretta e rispettabile inesperta fanciulla, al contrario come tutti m’hanno peraltro voluto finora, perché Fausto viceversa mi desidera impudica, libertina e scostumata. 

Io invero, in quest’aspetto sono ben lieta di caldeggiarlo, assai raggiante d’assecondarlo, perché con lui non solo si compiono capriole straordinarie a letto, ma la faccenda più intrigante e interessante è che se ne discorre senza problemi, se ne confabula, se ne predispongono e se ne progettano di nuove e di maggiormente eccitanti. In aggiunta a ciò, ci occorreva un’abitazione tutta nostra per starcene tranquilli vivendoci la nostra vita facendoci quel cazzo che volevamo, tenuto conto che i genitori finanziano darebbe stato un vero peccato non approfittarne. In questo modo ci siamo sposati celebrando il matrimonio in chiesa, con tanto d’abito bianco, con io che recitavo ancora una volta la parte della dabbene e virtuosa giovane ragazza, tuttavia sotto il vestito indossavo solamente un perizoma da spezzare il respiro, poiché tante erano le carnali, dissolute e lussuriose voglie che soltanto io e Fausto sapevamo. 

Quindi siamo stati in viaggio di nozze all’isola di Madeira e di Porto Santo, in modo opportuno abbiamo scopato numerose volte al giorno, ci siamo divertiti un modo, ci siamo in conclusione anneriti persino dove il sole generalmente non batte mai. Al ritorno, ci siamo goduti la nostra nuova abitazione, alla fine esauriti tutti i possibili incastri a due, ci siamo dichiarati pronti per iniziare a mettere in pratica le nostre creatività più interessanti e i nostri estri più depravati. Prima d’ogni altra cosa abbiamo decretato che serviva un primo esperimento dispari, cioè in tre, con qualcun altro a letto con noi. Anteriormente abbiamo per l’appunto stimato l’idea di reclutare un altro maschio, ma c’è stato qualche piccolo intoppo logistico nel trovare il soggetto adatto, così abbiamo ripiegato sull’idea di provare con una ragazza, tanto per cominciare. Abbiamo deciso che la più adatta sarebbe stata Brunella, una mia fidata amica ai tempi dell’università. Lei, in effetti, è per opinione comune sempre stata una grande sregolata e viziosa, ancora attualmente è un’affascinante femmina, è facilmente raggiungibile, malgrado ciò non abita in città, perciò non ha modo di raccontare troppo i nostri fatti agli altri amici. Al momento non è sposata né seriamente fidanzata, insomma è effettivamente la candidata ideale. Naturalmente non le abbiamo invocato incivilmente se volesse venire a letto con noi, all’opposto, l’abbiamo semplicemente inviata da noi per trascorrere una sera nella nostra casa da sposini novelli, per raccontarle come ci va, per farle vedere le foto del matrimonio e per esporle del viaggio che abbiamo compiuto alle isole nell’arcipelago di Madeira. Per telefono, Brunella mi è sembrata interessatissima alle nostre questioni di letto, io d’altronde sono contentissima di potergliele raccontare, siccome poi adesso risiede in un’altra città è ovvio che resterà a dormire da noi. Nei giorni scorsi, abbiamo progettato il da farsi e abbiamo in ultimo eseguito persino qualche prova, ora siamo pronti per la grande avventura sperando che funzioni.

Brunella giunge in treno nel tardo pomeriggio, io la recupero alla stazione all’uscita dal lavoro e la conduco verso casa. Ancora in automobile, vuole subito sapere se davvero la prima notte di nozze abbiamo eseguito meraviglie come si stima che si debba mettere in pratica, in quanto la mia amica è sempre depravata e lasciva d’essere informata. E’ un buon inizio per la serata che ci aspetta, io l’accontento raccontandole di tutto e oltremodo. Fausto ci raggiunge a casa, si parlotta, si prepara la cena, si cena e poi ci si adagia nel salotto nel contarcela sfogliando le foto. Un assaggio del Gin di Fausto contribuisce a creare l’atmosfera giusta, alla fine s’arriva proprio a parlare di questioni di letto; io e Fausto facciamo di tutto per raccontarle in ogni salsa le nostre acrobazie da novelli coniugi, Brunella si diverte un mondo e più il discorso diventa impudico e indecente, più lei s’appassiona aizzandosi. Infine, sul tardi, s’arriva al momento d’iniziare la recita che avevamo concordato:

‘Allora è proprio nel buio che hai il proponimento di scoparmi?’ – annuncio io rivolgendomi verso Fausto con noncuranza e con il dovuto sorriso sottinteso di riferimento.

‘Ebbene sì’ – replica lui all’istante, domandando nel frattempo in modo favorevole rivolgendosi verso Brunella se dovesse chiavarla.

‘Cavolo, ma certo, eccome, una fica così’ – ribadisce lei tutta deliziata e spensierata in maniera affabile, bonaria e senz’indugi, ben lieta per aver potuto esprimere la sua individuale opinione.

‘Molto bene, in tal caso prima d’andare a letto è meglio che mi faccia una doccia’ – concludo io allontanandomi.

In quel momento m’alzo e sparisco in bagno, sì, perché adesso giunge l’aspetto difficile, sicché mi strucco, mi lavo, mi profumo, facendo di tutto per non tradire nessun’emozione. Dopo ritorno in salotto, ma per l’occasione riappaio del tutto nuda, prima che Brunella si sorprenda le chiedo che cosa ne pensa delle mia abbronzatura avvenuta a Madeira, giacché ne approfitto per fare una piroetta facendole notare che perfino sulle chiappe non c’è il segno del costume. Lei mi fa i necessari complimenti per l’abbronzatura e per come sono in forma, io ribatto che forse è l’effetto iniziale del matrimonio e di tutto lo scopare a cui ultimamente dedichiamo. Riprendo posto di nuovo sul canapè a fianco di Brunella senza mettermi addosso nulla, riferendo con una soppesata noncuranza a Fausto, che forse sarebbe meglio che una doccia se la facesse pure lui, intanto lui s’avvia lasciandoci da sole:

‘Senti un po’ Brunella, secondo te è meglio se indosserò qualcosa oppure e meglio che rimanga così?’ – chiedo io rivolgendomi a lei. 

‘Rimani così, stai benissimo, fidati’ – confuta lei con mio gran sollievo, perché altrimenti i nostri piani andrebbero facilmente a rotoli.

‘Generalmente di sera, prima d’andare a letto, giriamo sempre con niente addosso, ma è anche vero che normalmente non ci sono amiche in giro per la casa’ – le riferisco quasi giustificandomi. 

‘Spero almeno, che non abbia l’intento pure lui d’uscire dal bagno senza aver niente addosso’.

‘Non mi stupirei, bizzarro e irragionevole com’è, sarebbe anche capace di farlo. Sarà meglio che vada a dirgli d’infilarsi qualcosa indosso’. 

Io faccio la finta d’alzarmi per avviarmi verso il bagno, malgrado ciò Brunella per fortuna mi blocca:

‘No, lascialo fare, smettila, non mi scandalizzerei né mi turberei, anzi’.

Io non ci posso credere, le cose vanno proprio come pronosticato, come supposto siamo in discesa, molto bene, perfino meglio del previsto, vista la faccetta astuta e lungimirante con la quale Brunella guarda verso la porta, in attesa che compaia Fausto. Ci vuol poco a leggerle in faccia che lo vorrebbe proprio veder comparire nudo, perché effettivamente Fausto ricompare in scena naturalmente nudo, ovviamente molto accalorato:

‘Che cosa te ne pare della mia integrale tintarella?’.

‘Che spettacolo, una delizia, non soltanto per quello’ – enfatizza Brunella gustandosi la scena e puntando gli occhi proprio lì in basso, ammirata ed estasiata da tanto ben di Dio eretto al punto giusto.

Fausto si piazza sennonché di fronte con il cazzo puntato all’altezza della mia faccia, io protendo una mano, glielo accarezzo e accenno cercando d’eseguirgli una sega:

‘Tu proclami che ho fatto un buon affare nello sposarlo?’ – mentre lui s’allontana per un istante.

‘Di più, un ottimo affare, un eccellente contratto’ – reagisce prontamente Brunella, sempre con gli occhi soddisfatti per quel cazzo che ha appena adocchiato.

Adesso è il punto culminante della commedia, della decisiva messinscena, perché qua si gioca la serata e non si può di certo sbagliare:

‘Date le circostanze andiamo a chiavare?’ – in quel frangente ricompare Fausto, proponendomi in modo insperato e spudorato l’intenzione, non curandosi e infischiandosene della presenza di Brunella.

Fausto recita alla perfezione la sua parte pigliandomi per una mano e accennando nel sollevarmi dal canapè, mentre io più cauta e ponderata lo contesto: 

‘Aspetta un istante, non avere fretta’ – replico io, studiando di compiere adeguatamente le giuste pause tante volte provate. 

‘Che cos’è tutta quest’impazienza? Non avere fretta. Mi piace mostrarti nudo a Brunella, non ho per niente voglia d’andare subito nel letto, dai restiamo ancora qui’. Dopo una lunga pausa arrivo in definitiva al dunque:

‘In effetti stasera ho bisogno di compiere anormalità, ho voglia di mettere in pratica bizzarrie, insomma qualcosa di stravagante e di lascivo, al di fuori dall’ordinario, capisci’.

‘Che cosa?’ – chiede Fausto attenendosi fedelmente al copione.

‘In che cosa consiste?’ – domanda frattanto Brunella, ormai avviluppata nella nostra intricata tela.

‘Non so proprio, qualcosa di procace e di stuzzicante, di dissoluto e da fuori di testa’ – annuncio io, facendo finta di pensarci.

‘Per esempio?’ – sollecita nuovamente incuriosita e infervorata Brunella.

‘Direi qualcosa di sconvolgente, di provocante, in effetti un’idea ce l’avrei, ma se la dico mi prendete per matta e in seguito mi fate internare’.

‘Spiegati meglio, quale idea sarebbe?’ – interpella Brunella ulteriormente attratta e stimolata, sempre di più pungolata.

Io determino che è giunta l’ora d’arrivare al nocciolo, mi sollevo in piedi, abbraccio Fausto abbozzando la scena, come se l’idea mi fosse venuta precisamente in quel momento:

‘Potrei chiederti se hai piacere di venire a letto con noi, dev’essere incantevole, sai mi piacerebbe tantissimo’.

Brunella mi fissa in maniera esitante e alquanto confusa e insicura, però per nulla indignata né sconcertata, come avrebbe anche potuto naturalmente essere.

‘No, lascia perdere, scusami, ho detto un’enorme fesseria. Non avrei dovuto. Adesso chissà che cosa penserai di me’ – riprendo io, senza darle il tempo di fiatare né di replicare.

‘Vorrai scherzare? Per così poco?’ – ribatte acutamente lei cercando di sdrammatizzare, non facendomi sentire in colpa. Brunella argutamente fa una lunga pausa e poi prosegue:

‘A ben vedere è proprio una nozione innovativa, insolita, ma piuttosto allettante e stuzzicante. Per davvero m’inviteresti assieme a te nel dividere tuo marito?’.

‘Caspita, dev’essere senz’altro una cosa magnifica. In realtà non è una faccenda che le ragazze dabbene e tranquille da pochissimo ammogliate prospettano alle amiche. Ascolta, fa’ finta che non t’abbia detto nulla, è solamente una scemenza’.  

Io frattanto compio un altro calcolato intermezzo teatrale ma avvincente, in seguito concludo la frase rivolgendomi verso Fausto ribadendogli:

‘Questo che hai appena sentito vale pure per te, ignora questa corbelleria, non prendere in considerazione il mio episodio’.

‘Certo, mia adorata, nessun dramma, tu puoi manifestare tutto quello che ti passa per la mente. A me piaci balzana e capricciosa esattamente come sei. Effettivamente sarebbe un’idea acutissima, infatti non &egrave che succeda tutti i giorni. Dai, provaci, perché non vieni a letto assieme a noi?’ – rivolgendosi in maniera furbastra, scaltra e punzecchiante nei confronti di Brunella.

‘Ragazzi, io sono confusa, scompaginata, non voglio in nessun caso devastare né rovinare la vostra incontinente e lussuriosa intimità’ – ribatte Brunella imbarazzandosi leggermente, perché quell’idea inattesa dapprima estrapolata e udita, adesso diventa più calzante e veritiera, potendosi ben presto concretizzare.

‘Nessun impiccio né ostacolo da parte nostra Brunella, credimi. Dai, se tu venissi faremmo di certo faville, perché ti darò una gustosa ripassata che non scorderai più’ – gli proclama bendisposto e alquanto aizzato adesso Fausto.

Brunella esita, tentenna, temporeggia, vacilla nuovamente cercando di spiegarmi i suoi principi, d’illustrarmi parafrasando le sue convinzioni di disagio che la scena le arreca, io però non la lascio proseguire, intanto l’afferro per un braccio e le propongo:

‘Su Brunella, vieni anche tu a farti una doccia, dopo c’infiliamo nel lettone e ce la spassiamo come si deve’.

Io come sua migliore amica la spalleggio, la sostengo come i vecchi tempi, le espongo i nostri giochetti, le porgo la mano per aiutarla ad alzarsi, mi sbrigo prima che ci ripensi su troppo facendosi venire degli scrupoli, in tal modo la trascino celermente con nel bagno.

Dietro la schiena, senza che lei mi veda, faccio a Fausto il segno con il pollice alzato: grandioso, davvero monumentale, siamo davvero forti, ce l’abbiamo fatta. Adesso i giochi possono cominciare.

{Idraulico anno 1999}  

Leave a Reply