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Erotici Racconti

Ti ho vista al bar

By 20 Agosto 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Quello di seguito è il racconto di quanto accaduto qualche giorno fa in una cittadina del sud, meta di turisti e di coppie vacanziere. Per me che scrivo è il luogo dove vivo, dove lavoro e dove coltivo le mie passioni.
Tutto si svolge nella piazzetta principale, all’ombra degli ombrelloni del bar più antico, che è per me sede di appuntamenti di lavoro e per i vacanzieri luogo di aperitivi e di gelati gustosi.
L’altro giorno, appunto, avevo dato appuntamento ad un mio collaboratore per una questione che mi assillava da tempo, roba di informatica, cose noiose. Sono un po’ in anticipo, così mi metto in piedi davanti ai tavolini del bar e mi fumo una sigaretta. Con la coda dell’occhio incrocio lo sguardo di una lei di una coppia, con i capelli corti, le labbra carnose, abbronzata. Prima non ci faccio caso, considerando che capita di essere osservato, ma poi mi accorgo che lo sguardo si fa insistente…
Arrivato il mio collega scelgo un tavolo proprio a fianco del suo, in modo da averla a portata di occhi. Come mi aspettavo, torna a guardarmi e questa volta io non mi tiro indietro e, mentre il mio collega parla di codici, stringhe e cose varie, io e lei per un tempo che mi sembra lunghissimo ci guardiamo. Un po’ sorpresi a dire il vero, tanto da essere un po’ imbarazzante.
Non mi dilungo sul descrivere me, ma lei merita davvero e la descrizione è fedele: alta con i capelli corti. Il fisico slanciato e abbronzato ricoperto da un vestito a fiori, forse un unico pezzo, con i pantaloni lunghi e il top scollato che mettono in evidenza un decollete generoso.
Le labbra, carnose e quelle occhiaie che fanno intendere che un po’ la notte non serve solo per dormire.
Dopo esserci guardati, lei continua a parlare con il marito, alzando un po’ la voce, come per farmi capire, ho immaginato, da dove venisse. Sembrava meridionale come me, più del versante occidentale della penisola.
Dopo poco lei si alza, non so bene a fare che e passandomi davanti sculetta, mettendo in mostra un culetto niente male, che sembrava muoversi libero sotto quei pantaloni a fiori.
Presto di ritorno, mi guarda di nuovo velocemente, e inizia a stiracchiarsi, quasi per dire: “Ma le tette non me le guardi”.
Ormai rapito, ho iniziato a fantasticare su di lei: come fare per non perderti, come fare per incontrarti di nuovo, come fare magari a scoprire che tu ci sei e le tue foto pure, da qualche parte, per far godere un vecchio porcello come me?
Lei continuava a parlare con il marito, ignaro di tutto, i suoi piedini, calzanti sandali, erano rivolti verso di me, quasi a voler dire: “Che aspetti? Non vedi che muoio dalla voglia di scappare con te?”.
Io sono rimasto imbambolato, il suo viso mi è entrato nel cuore (e nelle mutande).
Ma lo sguardo, il modo di fare, mi ha fatto immaginare di poterla incontrare su un sito come questo ed è per questo che scrivo, per la prima volta, dopo anni di appassionate letture.

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