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Erotici Racconti

Ti ribelli d’istinto

By 2 Aprile 2017Febbraio 2nd, 2023No Comments

Io cerco d’alzarmi senza far rumore, sto attenta e concentrata per non svegliarti e mi sorprendo nel guardarti con l’orgoglio e la tenerezza d’un artista che ha appena finito il suo faticoso e sofferto capolavoro. Tu al momento dormi, sei all’oscuro, beatamente abbracciato al cuscino, sei nudo, scarno sotto quelle lenzuola che scivolando hanno lasciato scoperte le tue spalle, per il fatto che io intravedo i tuoi glutei sodi, le tue gambe virili, accompagnato da un brivido gradevole e inatteso che m’attraversa tutto il corpo. Per un attimo sono tentata di posare la mia mano su di te per sfiorare quelle spalle che tante volte ho percorso con ogni parte di me, tuttavia mi soffermo sul tuo volto abbandonato a un sonno confortante con l’espressione serena e sorridente, siccome sembra che tutti quegli spiritelli che lo animano e lo vivacizzano si siano in conclusione sopiti.

Ieri notte, in realtà, c’è stato qualcosa di diverso e di nuovo nel tuo modo di prendermi, un’improvvisa intensità d’una amorevolezza tale che ha reso sfamata e soddisfatta ogni parte di me, permettendoti di penetrarmi in ogni nascondiglio, in ogni piega, in ogni angolo più nascosto e che poi m’ha fatto scivolare dentro di te come un caldo miele, inondando di gioia e di piacere ogni parte di te. Io vado in seguito sotto la doccia e mi lascio carezzare dall’acqua tiepida, mi lascio coccolare dal morbido sapone, quelle abili mani che con tanta premura e riguardo sanno opportunamente avere di te. La mia mano procede velocemente verso una meta più volte ambita e raggiunta dalle tue mani, dalla tua lingua e dal tuo adorabile cazzo, oh sì, quante volte abbiamo scherzato su questo brivido caldo. Io nel frattempo m’accarezzo pensando alla gioia della resa, alla tua voglia completa di possesso e d’integrale sottomissione, dal momento che rivedo i nostri corpi abbracciati e fusi insieme. In un fatto precedente mi guardo come in uno specchio: il tuo giovane corpo insieme al mio, il mio corpo di donna giudiziosa e matura insieme ai tuoi muscoli giovani e scattanti, il mio volto accostato all’espressione della tua fiera e valorosa giovinezza. Dio mai non voglia, che passeggiando insieme, incontrando un conoscente, qualcuno abbia mai da esprimere e da sottolineare:

‘Che adorabile e che avvenente mamma che possiedi’.

In quel preciso istante le mie gambe vacillano, cedono e in ultimo soccombono piegandosi al peso di questo pensiero, poiché è una riflessione di debolezza e di fragilità d’amarti e di venerarti, assieme di pari passo alla ponderatezza per l’angoscia e per la paura di perderti. Io stabilisco che non voglio campare né vivere ulteriormente in questo modo, perché non posso, sì ecco, non posso negare né smentire che di te ho già preso pigliando fin troppo. Io scomparirò, svanirò dalla tua vita senza indicazioni né spiegazioni, respingerò e rifiuterò le tue chiamate, non t’aprirò alla porta, darò un taglio netto al mio cuore e alla mia vita, sarò senza di te.

Io esco dalla doccia e infilo l’accappatoio, tu nel frattempo ti sei svegliato e mi vieni dietro, m’accarezzi i seni e insinui le tue mani dappertutto, io mi giro, ti bacio mettendoti le braccia al collo, tu sei felice, tenero e raggiante, allora ricambi il mio bacio. In quell’occasione io afferro le tue labbra e le mordo, sì, le mordo, tu reagisci subito d’impulso, visto che per te è soltanto uno dei miei sleali e perfidi inattesi giochi:

‘Percuotimi, scazzottami, adesso, su coraggio, dai fallo’ – t’espongo io commentando in maniera animosa la reazione quasi sfidandoti. 

D’improvviso il tuo cazzo è già dentro di me, unicamente compatto, alquanto granitico, solamente esigente e pretenzioso nella mia pelosissima bionda fica bagnata dall’acqua della doccia, nella mia bocca che tu peraltro scopi senza contegno né decoro mentre le mie lacrime scorrono silenziose mescolate all’amplesso.

Puniscimi amore mio, schiaffeggiami, percuotimi per il dolore che ti darò, per il dolore che mi darò, castigami, sistemami per bene.

{Idraulico anno 1999} 

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