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Erotici Racconti

Torniamo alla concretezza

By 18 Dicembre 2016Gennaio 31st, 2023No Comments

Sono precisamente le sei del mattino, perché caparbia, ferrea e irriducibile è quella fastidiosa sveglia che suona scuotendoci rudemente dall’amabile torpore della notte, riportandoci immancabilmente alla dura, faticosa e logorante realtà di tutti i giorni. E’ un genuino trauma per noi, una specie di turbamento, in quanto ci piace tanto dormire uno a fianco dell’altra. Tu t’avvicini con dolcezza, lasciando che prima i tuoi lunghi capelli e poi la pelle vellutata del tuo seno accarezzino amorosamente la mia schiena, le tue labbra gentilmente si poggiano sulle mie in un bacio delicato, capaci ed esperte d’attribuirmi di colpo il buonumore del nuovo giorno che comincia:

‘Buongiorno dolce amore mio’ – la tua voce è come il miele per le mie orecchie.

‘Buongiorno a te mia piccola’ – la mia voce sembra giungere direttamente dall’oltretomba e questo ti fa sorridere ogni mattina.

Il tuo sorriso è uno spettacolo che soltanto chi ha visto può comprendere per bene.

‘Amore, io vado a fare la doccia, altrimenti andrà a finire che farò tardi per il lavoro’ – mentre la tua mano mi sfiora lungo la schiena.

Io mi giro dalla posizione in cui sono e mi metto a pancia in alto per poterti vedere mentre vai in bagno, dopo ti volti verso di me e mi sorridi piena d’astuzia come solamente tu sai fare. Io resto lì sognante ad ascoltare il suono dell’acqua che scende, immaginando che bagni tutto il tuo splendido corpo e che ne tocchi ogni centimetro, accompagnato dalle tue mani che sfiorano piano mentre ti spalmi il bagnoschiuma che t’ho regalato e che ti piace tanto. Io non resisto, dato che non posso contrastare né fronteggiare la mia immaginazione, visto che la mia percezione è pura realtà, perché entro in bagno e ti vedo, giacché sei uno spettacolo tutta coperta da quelle piccole gocce d’acqua lasciate dal getto dello spruzzatore della doccia. Tu mi vedi, allora esci dalla doccia e vieni ad afferrarmi per mano per portarmi sotto la doccia con te:

‘Lo speravo tanto che venissi’.

La tua voce carica di sensualità e di passione risveglia scuotendo tutti i miei sensi ancora assopiti dalla notte appena trascorsa:

‘Lo sai, che non riuscirei mai a resisterti anche volendo’.

Le mie parole sono presto interrotte dalle tue labbra che alla svelta sequestrano le mie per un bacio carico di tutta la passione di cui siamo capaci e che ci portiamo dentro. Ben presto le nostre bocche vengono schiuse dalla forza prorompente delle nostre lingue desiderose d’incontrarsi, mentre l’acqua calda contribuisce a riscaldare ancora di più l’atmosfera già rovente tra di noi. Le nostre mani non conoscono soste, dato che percorrono ininterrottamente i nostri corpi in lungo e in largo. Io ti sfioro la schiena con la punta delle dita, per il fatto che so che ti fa impazzire e tu subito stringi il mio corpo al tuo, poiché entrambi siamo percorsi da un lungo e intenso brivido di piacere. I nostri sessi ormai sono in contatto, premono l’uno sull’altro, impazienti d’essere loro i protagonisti di tutto il nostro desiderio, ma è troppo presto.

A un tratto tu stacchi le labbra dalle mie e cominci a scendere lungo il collo, io so già molto bene quali siano le tue intenzioni e ti lascio fare, visto che rimango completamente disarmato e inerme a ogni tuo desiderio, anche il più recondito. Le tue labbra e la punta della tua lingua mi danno un piacere senza limiti, adesso tu sei sul mio orecchio, nel mio orecchio, la tua lingua s’insinua sempre alla ricerca del piacere più deciso e assoluto. Tu mi mordicchi il lobo, un brivido percorre tutta la mia schiena accompagnato da un lungo gemito peraltro incontrollabile.

Adesso tu capisci sempre di più che il trattamento che mi stai riservando mi piace e anche molto, allora continui senza sosta senza fermarti mai, anzi, continuando con sempre più passione, con sempre più impeto, come solamente tu sai fare, un vero vulcano in eruzione. Adagio continui a scendere lungo il mio corpo inginocchiandoti e facendo in modo che la tua lingua non si discosti dal mio corpo, così da gustare ogni più piccola impercettibile variazione del sapore della mia pelle fino ad arrivare al mio frutto proibito, il mio sesso tremendamente eccitato per il trattamento ricevuto dal resto del corpo. Tu lo assapori quasi con cupidigia, di sicuro con passione sempre crescente, la tua lingua ne percorre e ne scopre ogni angolo, ogni più piccola venatura.

Il mio corpo effettivamente è pervaso da brividi incontenibili, gemiti sempre più acuti che esprimono tutto il mio piacere, giacché escono senza sosta dalle mie labbra. Io sto quasi per esplodere dal piacere che tu sei capace di darmi, ma non è il momento. Ti prendo dolcemente per le braccia e ti sollevo, perché voglio restituirti tutto il piacere che mi hai dato finora, cosicché mi fiondo sul tuo collo, lo bacio con tutta la passione che posso, lo percorro con cautela con la lingua, con le labbra lentamente, ma senza possibilità di fermarmi. Tu però non vuoi fermarmi, dato che con le braccia mi stringi sempre di più, mi prendi la testa da dietro e la spingi sempre più forte prima sul tuo collo, poi sul tuo seno. Io mi sento quasi soffocare, ma è un piacere senza precedenti. Io gioco con i tuoi capezzoli, li stringo con forza tra le mie labbra succhiandoli con passione, nel tempo in cui le mie mani stringono il tuo sedere massaggiandolo, la mia lingua li carezza e li bagna leggermente. Io non duro molto e mi spingo oltre, preso dalla mia voglia senza limiti, malgrado ciò tu mi blocchi, a quel punto io rimango stupito.

Tu mi fai cenno di non preoccuparmi e di distendermi frattanto per terra, io obbedisco senza opporre resistenza, in quanto non sono in grado e non è ciò che voglio, perché so che una tua qualunque nuova idea non farà altro che esaltare potenziando il nostro piacere. Appena sono disteso per terra tu sei sopra di me, le tue gambe circondano la mia testa. Adesso sei in piedi, ma pian piano scendi su di me offrendo prima ai miei occhi e poi alla mia bocca lo spettacolo del tuo sesso, origine e principio del mio piacere, gocciolante dei suoi fluidi, perché appena sei su di me, io comincio a bere ingordamente la tua linfa di donna che mi disseta e che mi manda immancabilmente e semplicemente in estasi.

A causa di quel lussurioso quel contatto io m’inebrio totalmente del sensuale profumo del tuo piacere, l’aderenza con la mia lingua ti fa ammattire, i brividi che attraversano il tuo corpo si susseguono sempre più forti, sempre più intensi e fanno sì che ti muova su di me facilitando e favorendo il compito della mia lingua, intenta a non perdere una sola goccia del tuo eccellente e raffinato nettare. Io stuzzico con le dita e con le labbra il tuo clitoride, che quasi si sporge desideroso e impaziente di ricevere le adeguate attenzioni che merita, adesso lo stringo tra le mie labbra e lo stimolo con la punta della lingua.

L’esplosione del nostro piacere s’avvicina sempre più, per il fatto che è un fiume in piena che non può fermarsi. Io mi libero dalla tua stretta di piacere e in un attimo sono dentro di te con forza, con passione e con un trasporto estremo, ma allo stesso tempo con un’amorevolezza infinita. Iniziamo a muoverci insieme per portare il nostro piacere all’elevazione totale e al visibilio dei sensi, io mi muovo fuori e dentro di te con un ritmo sempre più intenso, sempre più incalzante, mentre tu rotei il bacino per farmi esplorare ogni centimetro dentro di te.

Tu mi porti le mani alla tua bocca per gustare il tuo sapore, io sento la tua lingua appassionata che assapora le mie dita, dal momento che le gusta con voluttà, con il massimo desiderio. Poi me le porti sui tuoi seni, io li stringo con ardore crescente, mentre i nostri corpi viaggiano all’unisono, il nostro piacere sta montando sempre più, i nostri gemiti ormai sono diventati urla di piacere senza fine. L’esplosione finale del nostro piacere ci coglie in questo modo, l’uno dentro l’altra così come ci è sempre piaciuto: quello che notiamo in modo spiccato è un orgasmo impressionante, sconvolgente, una deflagrazione radicale nei nostri corpi e nelle nostre anime, l’estasi più totale, il paradiso dei sensi ci accoglie consolandoci totalmente per diversi minuti che sembrano un’eternità.

Alla fine insieme ritorniamo alla realtà, che ci vede distesi uno a fianco all’altra nel coccolarci beatamente, disinteressati e incuranti del mondo che ci circonda, ma desiderosi e smaniosi d’assaporare ogni attimo passato insieme.

In definitiva non importa dove siamo, non ci preme neppure saperlo, perché ciò che realmente ci sta a cuore e che concretamente ci coinvolge e ci riguarda, è che siamo noi due per sempre insieme.  

{Idraulico anno 1999} 

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