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Erotici Racconti

Una complicità stupenda

By 2 Giugno 2017Febbraio 3rd, 2023No Comments

Io l’avevo tenacemente desiderata per anni una donna dai modi di fare così lussuriosa, l’avevo cercata, inseguita e voluta tanto, in quanto pensavo che non potesse esistere. Attualmente è la mia effettiva e indiscussa complice, costante, fedele e splendida compagna, perché adesso è con me. Io avevo già perso la speranza un po’ d’anni addietro, però finalmente l’ho ritrovata quando in verità non la cercavo più. A volte è davvero incredibile e strabiliante la vita, per davvero sbalorditiva, perché in questo momento che non ho più la mia libertà l’ho incontrata e siamo costretti a vivere il nostro amore in clandestinità, in piena latitanza per l’appunto.

Lei è una donna eccezionale, è la donna della mia vita, con lei ho un tale accordo e una bell’intesa, che a volte penso di conoscerne i suoi pensieri e i suoi desideri in profondità come se fossero i miei. Non c’è bisogno di parlare, perché la nostra è una fusione ideale, una sintonia perfetta. Mi sono sollazzato tanto in passato, non ho mai perso un’occasione per divertirmi anche nella maniera più disinvolta e più spregiudicata, ma l’intesa sessuale che abbiamo raggiunto, o meglio che c’è sempre stata con lei non pensavo potesse esistere.

Una volta, facendo l’amore, le ho detto che un corpo come il suo avrebbe fatto girare la testa a chiunque e ho aggiunto che senz’altro in tanti l’avrebbero ambita e desiderata, avrebbero di certo apprezzato tutto quello che in quel momento stava facendo con me, questo parere gliel’ho riferito senza rendermi particolarmente conto, eppure mentre lo pronunciavo ho notato però che lei s’eccitava ancora di più e che la identica vicenda stava accadendo smisuratamente pure a me, perché mi coinvolgeva eccitandomi altresì pensare alla mia compagna agognata e voluta fortemente da altri, d’essere lì al centro delle loro attenzioni e allo stesso tempo m’attraeva che le potesse piacere l’idea, perché io godo e ne traggo beneficio del suo godimento. Data la clandestinità del nostro rapporto, capita di frequente di dover fare l’amore in auto e ciò può capitare a qualunque ora della giornata, visto che ogni volta in cui possiamo rubare un momento non ce lo lasciamo scappare.

Io ricordo ancora oggi molto bene con la stessa eccitazione quel giorno. Era una mattinata splendida con un sole meraviglioso e c’eravamo fermati per l’occasione in macchina in un piazzale in riva al mare. Poco distante da noi c’era parcheggiato un furgone con l’autista che riposava, ma possedendo una macchina alta, che ci consentiva di rimanere distesi sui sedili posteriori senza essere visti, non ci siamo creati alcun problema. Lei come il solito era graziosa e incantevole, così come capitava spesso per favorire i movimenti, tra l’altro un po’ scomodi in auto, aveva indossato per la circostanza una gonna di tessuto leggero sulla quale poggiava un busto aderente in microfibra, che le esaltava in maniera nitida la forma armoniosa del seno, non molto grosso, però perfetto. I suoi capelli, meravigliosi e scuri, le coprivano parte del viso e lei come me non stava più dentro la pelle, nell’attesa finalmente di fermarci in qualche posto dove poter stare un po’ assieme. Passammo successivamente ai sedili posteriori e incominciammo appassionatamente a baciarci e a toccarci, per scambiarci i nostri sapori. Io le sfilai il perizoma e lo portai verso le mie narici, il suo odore era fortissimo e pungente. Io ero seduto con la schiena poggiata alla parte interna dello sportello, il mio cazzo era fuori dal pantalone già bagnato dalle sue carezze leggere e precise, cosicché lei si sdraiò comodamente e lo prese in bocca eccitata.

A lei piace succhiarlo, dato che migliora perfezionando sempre più la sua tecnica conformemente a come mi sente godere. Mi piaceva molto, e da quella posizione cercavo anch’io come mi era possibile d’accarezzarle quella meravigliosa fica che appariva sotto la gonna leggermente alzata. Una fica in verità perfettamente rifinita, con tutti i peli tagliati corti quel tanto da lasciarli comunque morbidi. Io deliravo, dicevo assurdità, per un attimo mi ricordai che eravamo per strada e mentre lei continuava a succhiarmi e baciarmi tra le gambe, mi guardai intorno e vidi l’autista del furgone che dalla cabina del suo mezzo ci osservava attentamente, o meglio guardava soltanto me e la macchina, poiché lei era sdraiata. Io ero eccitato e pensavo alle ponderazioni e alle riflessioni fatte ad alta voce qualche giorno prima, dal momento che non c’era nessun altro intorno e l’idea che quell’uomo potesse vederci entrambi mi faceva sragionare e vaneggiare.

Io la sentivo ansimare distintamente mentre il mio cazzo era nella sua bocca, lei era eccitatissima e in quel momento le dissi che ci stavano guardando e che certamente lo spettacolo sarebbe stato più avvenente se lei avesse continuato a compiere quello che stava svolgendo in ginocchio. Lei si bloccò per un solo istante, poi ricominciò a muovere la testa più lentamente e con molta eleganza tirando su il fondo schiena come io le avevo appositamente sollecitato. Io stavo esplodendo, in quanto faticavo cercando di contenermi per non sborrare, con calma le tirai su la gonna mostrando a quel fortunato quant’era deliziosa e leggiadra la mia donna. Lo vedevo muoversi e masturbarsi, intanto le raccontavo quello che succedeva, con le mani frugavo tra le sue cosce fino a trovare l’umido del suo sugoso piacere che era diventato esorbitante. Io mi guardai nuovamente intorno e vidi che stava arrivando un altro spettatore, quest’individuo però più sfrontato e più spudorato di noi si era avvicinato con la sua macchina a meno di cinque metri, parcheggiando di proposito frontalmente verso di noi per godersi quella meraviglia che la mia donna stava mettendo in mostra.

Io continuavo a parlare e a raccontarle che cosa accadeva là di fuori, mentre lei quanto me non capiva più niente visto che era fuori di senno, ogni volta lo prendeva in bocca con maggiore intensità succhiandomi addirittura l’anima. Le chiesi di girarsi al contrario rivolta verso di loro e lei sempre rimanendo in ginocchio lo fece. Adesso poteva vedere anche lei quegli uomini che si masturbavano boriosi, compiaciuti e orgogliosi i loro cazzi grossi ed eccitati. Al momento il suo sedere e la sua meravigliosa fessura erano a portata della mia bocca, la mia lingua si mosse più veloce del mio pensiero e il suo sapore intenso mi riempì. Con le dita scoprii il suo clitoride, che cominciai a succhiare alternando leccate più profonde e baci alle sue meravigliose labbra, io coglievo e sentivo sempre più la sua eccitazione tra la mia lingua e gli sguardi di quegli uomini famelici in visibilio. In seguito smisi di leccarla e mi misi in ginocchio dietro di lei, in tal modo la penetrai sentendola godere, però in quell’occasione pensai di non resistere a lungo, così con calma mi fermai per un istante, perché lo sforzo per non sborrare durava già da parecchi minuti, e trattenendomi ritardai accortamente di qualche secondo la sborrata conclusiva.

Io avevo retto già abbastanza, in una situazione così inaspettata, nuova e assurda, aggiungerei folle e pazzesca. In un istante rapidissimo il mio orgasmo sennonché la premiò, così come ricompensò adeguatamente e a tempo opportuno nello stesso modo quei due clienti abituali che assistevano allo spettacolo, giacché io le scaricai tutto il mio intimo vigore spargendole il mio seme e sborrandole con diversi schizzi in ultimo sopra la schiena e le chiappe. 

Io devo oggigiorno ammettere e riconoscere appieno, che è stata a dir poco un’esperienza favolosa e stupenda, poiché è stata solamente la prima. Da allora, infatti, la complicità, l’eccitazione all’estremo e il gioco non ci abbandonano né ci tralasciano giammai, perché sono sempre dietro l’angolo per spronarci altresì misurandoci in complesse stramberie e in variegate stravaganze. 

{Idraulico anno 1999} 

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