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Erotici Racconti

Vita d’ufficio capitolo 27 -I regali di Natale – Kaori

By 24 Giugno 2023No Comments

Ormai siamo sotto Natale e ho pensato a dei regali per le ragazze.
Ho lasciato a tutte un pacchetto sulla scrivania con scritto su un biglietto “ovviamente voglio vedere come ti
sta”, in più ho scritto a Sabrina “le regole non cambiano”.
Vedo che le ragazze scartano i regali.
Man mano che scartano i regali le vedo alcune stupite altre quasi inorridite.
Vedo Kaori uscire dall’ufficio con il pacchetto.
Dopo poco la vedo entrare nel mio ufficio.
La vedo sganciarsi il vestito lungo che indossa che lentamente cade.
Sotto indossa la corta sottoveste azzurrina chele ho regalato e un paio di mutande semplici, lisce e bianche.
Anche il colore è scoordinato ma va bene lo stesso.
Ovviamente è la prima ad obbedire, si vede che sta imparando bene a stare in ufficio.
Fa un giro su sé stessa come a farsi ammirare bene.
Io ovviamente la ammiro.
Dopo averla ammirata le vado dietro e inizio a palparla da sopra gli indumenti, i suoi ansimi e gridolini acuti
riempiono l’aria dell’ufficio.
Allora la faccio inginocchiare sul pavimento e le faccio piegare la schiena.
Inizio a palparla e infilarle le mani sotto la sottoveste.
Lei continua ad ansimare.
Le sfilo la mutandine e la scopo.
Vado avanti e indietro continuando a sentirla godere e inizio a godere anch’io.
Continuo a stantuffarla e con le mani inizio a sfilarle la sottoveste che le ho regalato.
Le dico di voltarsi, lei ovviamente obbedisce.
Riprendo a scoparla avanti e indietro sempre con più foga mentre continuo a torturarle il piccolo seno e il
collo con le mani e a piccoli morsi.
Continuo a scoparla.
La scopo con sempre più foga finchè non vengo.
Mi sfilo da lei dicendole che però non può lasciarmi con l’uccello gocciolante.
Lei ubbidiente si inginocchia e me lo prende in bocca.
Me lo succhia davvero bene massaggiando anche le palle.
Io riprendo ad eccitarmi e il mio uccello le cresce in bocca come crescono i miei sospiri e grugniti.
Continua finchè non le vengo in bocca.
Me lo succhia ancora un attimo.
Mi chiede se adesso può andare.
Le dico di sì aggiungendo che è stata molto brava.

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