Com’è il sesso senza amore, come si fa a farlo senza trasporto, come si fa a fare del sesso fine a se stesso? Questo me lo chiedevo, me lo sono sempre chiesta e mi sono sempre detta che non esiste sesso senza amore, le due cose sono assolutamente ed indissolubilmente legate…Questo credevo, quando all’età di diciotto anni ho perso la verginità per amore, quando ho conosciuto mio marito ed ho scoperto che cosa significa orgasmo e che cosa vuol dire raggiungerlo con un uomo e non solamente grazie ad una masturbazione solitaria. Io pensavo che non si potesse fare sesso senza essere innamorati. Mi sbagliavo. Mi sbagliavo davvero. L’ho scoperto a mie spese, l’ho scoperto due anni fa, due mesi fa, due giorni fa, quando ho visto che il proprio cuore si può congelare e che si riesce a godere lo stesso, solo per il gusto di farlo. C’è la passione del momento, il travolgimento dei sensi, tutto il trasporto passionale che il piacere comporta, ma non c’è necessariamente l’amore.
Ho imparato a dividere il sesso dall’amore, come le puttane, come chi è stato ferito nell’anima, come chi ha deciso che l’amore è un gioco al massacro e non vuole più averci a che fare.
Dove ho lasciato il mio cuore? Il mio cuore l’ho buttato alle ortiche, il mio cuore l’ho perso per strada, il mio cuore è perso, sepolto, chissà dove…Me ne sono resa conto quest’estate, dopo le lacrime per qualcuno che non le meritava e non le voleva, dopo aver capito quanto fossi stata stupida a credere in qualcosa che in realtà non esisteva. Me ne sono resa conto dopo una ferita, dopo aver dato tutto a qualcuno che quel tutto non l’ha mai voluto…
Tutto questo mi ha trasformata, e così in un motel l’estate scorsa ne ho avuto la conferma: si può scopare senza amore, solo per il gusto di farlo. E capite certe cose, rendendosi conto di alcuni meccanismi, la cosa non è poi tanto male. L’ho fatto solo una volta, ed è bastato a farmi capire che innamorarsi è un gioco troppo pericoloso, è stato sufficiente a farmi comprendere che un orgasmo non è legato al sentimento.
Sono alla guida della mia auto una calda mattina di giugno in direzione Brescia, ho appuntamento con lui all’uscita del casello dell’autostrada, sono curiosa, non ci siamo mai incontrati, ma abbiamo avuto mesi di frequentazione in chat. Eccomi arrivata, lui mi sta già aspettando in piedi accanto alla sua auto, è vestito come piace a me, camicia chiara e jeans, occhiali da sole sugli occhi. Non è male, per niente male, un ragazzo carino, ci presentiamo, io imbarazzata salgo sulla sua auto. Durante il breve viaggio cominciamo a parlare del più e del meno, delle nostre impressioni iniziali. Pochissimi chilometri per raggiungere il motel ad ore che avevamo scovato su internet, entriamo nella stanza e restiamo piacevolmente sorpresi dall’arredo intimo e curato. Bel posto, per un incontro come il nostro. Io mi siedo sul letto e lui si siede di fronte a me, su una sedia e riprendiamo a parlare; parliamo un po’ di noi, delle nostre vite, delle nostre idee, io gli spiego ancora una volta perchè mi trovo lì, perchè sono arrivata a fare tanti chilometri per arrivare lì; ho qualcosa da buttarmi definitivamente alle spalle, gli dico, devo passare oltre, sennò impazzisco, devo dare la prova a me stessa che riesco a dimenticare…Lui mi parla di se stesso, di come si trova con la sua compagna, freddina e distaccata, del suo lavoro e della sua famiglia. Scopro che è molto simpatico e la cosa mi fa sentire a mio agio. Passano i minuti, le mezzore, insieme ridiamo e scherziamo, lui si siede accanto a me sul letto e ci abbracciamo per un po’. Lui mi bacia, ci baciamo, lui mi accarezza i capelli, dicendomi che è contento di trovarsi lì con me, contento di conoscermi dopo tanto tempo. Anch’io sono felice di essere lì, cerco di non pensare a nulla, solo al fatto di trovarmi in quella stanza, con un uomo carino e piacevole, con un uomo eccitato che ha voglia di me. Riprendiamo a baciarci e ad accarezzarci, lentamente, io mi sento bene, sto superando il mio blocco iniziale, sto cominciando a lasciarmi andare. Lui si sfila la camicia ed io il mio top, rimanendo in reggiseno. Lui ha il torace depilato, ed io passo la mano sulla sua pelle liscia. Poi lo bacio e gli bacio il collo, accarezzandogli il viso. Ha gli occhi chiusi, si sta godendo il tocco delle mie mani e delle mie labbra. Sì, voglio vedere com’è far godere un uomo senza provare amore per lui, senza esserne innamorata. Continuo ad accarezzarlo, mentre lui fa altrettanto, massaggiandomi la schiena nuda. Le nostre carezze diventano più decise, la voglia di esplorare i nostri corpi aumenta, lui mi scosta il reggiseno e mi succhia i capezzoli, facendomi gemere di piacere. Mi slaccia i pantaloni e me li sfila, io rimango in perizoma di pizzo nero trasparente. Mi massaggia i piedi, e poi risale con le mani lungo le mie gambe, all’interno delle mie cosce, fino ad appoggiare una mano sui miei slip ed a strofinare un dito all’imboccatura della mia fica che sento allargarsi e bagnarsi. I miei sospiri di piacere aumentano, lui scosta il perizoma e infila un dito nella mia fessura, facendomi sussultare. Con la voce rotta dall’eccitazione crescente lo prego di continuare, allora lui mi sfila il perizoma, ed aumenta il ritmo, cominciando a farmi un ditalino fantastico che mi strappa urla di piacere. Poi lo prego di salire a baciarmi, lui si sdraia sopra di me, sento il tessuto dei suoi jeans contro le mie gambe nude e sento il rigonfiamento del suo cazzo che spinge contro la mia fica. Comincia a muoversi su di me ed a strusciarsi, mentre il suo rigonfiamento combacia esattamente con il mio sesso, mandandomi fuori di testa. Ricomincio a gemere sempre più forte, ho voglia, una voglia che mi porto dentro chissà da quanto tempo, sono bagnatissima e gli macchio i jeans. Lui smette per un attimo e ci guardiamo negli occhi, ha lo sguardo eccitato, luminoso ed io lo bacio compiaciuta. Gli chiedo di togliersi i pantaloni, voglio sentire la sua pelle a contatto della mia. Se li sfila e si distende ancora su di me, ricominciando a muoversi ed a strusciarsi addosso a me, come un attimo prima. Lo sento indurirsi, lo sento bagnarsi. Ci baciamo e ci accarezziamo, mentre i nostri corpi si muovono uno sotto l’altro ed i nostri sessi si cercano. Lui si toglie i boxer grigi per farmelo sentire, per appoggiarlo alla mia fica schiusa e vogliosa e per farlo entrare liberamente. Quell’attimo è sempre qualcosa di speciale, quando due sessi si incontrano e si appartengono per la prima volta, l’ingresso del suo cazzo duro dentro di me ha un potere straordinario, mi manda fuori di testa, accrescendo il mio desiderio di venire e di godere. Lo incito a muoversi, sempre di più, a sfondarmi, a trapanarmi tutta, con le sue spinte vigorose, ho fame di lui e lo voglio tutto, voglio sentirlo fino in fondo. Lui si muove velocemente, io urlo senza ritegno, lui cerca di placare le mie grida con dei baci, ma io voglio godere urlando, perchè lo trovo liberatorio. Sopra di me mi ripete quanto lo eccito, io mi sento una porca, sì, ho veramente quella sensazione, sto scopando con un uomo che non è mio marito, a centinaia di chilometri da casa; mi sento una puttana, sì, una gran troia, ma non me ne importa nulla, sono lì per godere e per far godere lui. E’ fantastico sentirlo così dentro, fantastico come si muove e quali sensazioni mi stia regalando. Ad un certo punto gli chiedo di fermarsi, non voglio che veniamo troppo presto, ho altro da fare con lui. Lui si sdraia sulla schiena, mentre io gli sono sopra, lo bacio e poi scendo a prenderglielo in bocca; assatanata, lo spompino velocemente e voracemente, i suoi gemiti mi eccitano ancora di più ed aumento il ritmo, fino a quando lui mi blocca un attimo prima dell’orgasmo. Decido di scoparmelo io, adesso. Mi metto a gambe aperte sopra di lui e con una mano me lo caccio tutto dentro, cominciando a muovermi su e giù e prendendo il ritmo che piace a me. Ricomincio a gemere, sento il suo cazzo indurirsi dentro di me, sento lui che mi prega di non smettere, i miei gemiti si trasformano in grida, mentre il mio ritmo ci manda fuori di testa. Sto per venire e glielo dico urlando, proprio mentre le mie contrazioni stringono il suo cazzo duro dentro di me. Mi muovo ancora per un po’, mentre lui mi tormenta le tette. Anche lui sta per raggiungere l’apice. Allora decidiamo di cambiare posizione. Lui si alza, io mi metto in ginocchio sulla sponda del letto, lui si mette dietro di me e con vigoria me lo rinfila dentro tutto, facendomi sussultare. Sono bagnatissima, e lo sento scorrere in maniera divina dentro di me, uscire quasi tutto e poi entrare con delle spinte poderose. Lo incito a venire, a sfondarmi tutta, mi piace, mi piace quel ritmo vertiginoso. Spinge, spinge ancora più che può, fino a quando mi dice che sta per arrivare, allora io gli chiedo di venire come tante volte ho visto fare nei film porno; lui capisce, lo tira fuori e si masturba per un attimo, urlando e venendomi addosso, schizzando copiosamente sul mio culo e sulla mia schiena. Sì, fantastico, questa cosa mi ha sempre eccitata, un uomo che mi viene addosso senza ritegno…Sfiniti e sudati, ci lasciamo cadere sul letto. Ci è piaciuto, è piaciuto ad entrambi, è stato liberatorio per entrambi, è stata una sana mattinata di sesso…
Grazie Rebis
Bellissima storia, molto realistica
Pisellina… fantastico! Un buon mix di Femdom e umiliazione
Storia molto intrigante. Per favore, continua! :)
In tutte le volte in cui Maria ordina a Serena di spogliarsi, Serena rimane sempre anche a piedi nudi oppure…