Ormai conosco la sensazione di come sia fare sesso senza provare amore…ormai l’ho capito, l’ho assimilato…Eppure a volte c’è un vuoto, un vuoto dentro che ti assale, dopo, quando tutto finisce, quando l’eccitazione passa…ed allora ti chiedi se ne valga veramente la pena, pensi che in fondo non dovrebbe essere così, pensi che a volte vorresti ricevere e dare di più, ma non sai a chi chiedere, non sai più come chiedere…E così rimane quel senso di vuoto, rimane quel piacere misto alla malinconia di non sapere più come si fa l’amore…
Erano tre giorni che mi davo da fare per organizzare quell’incontro, una telefonata mercoledì: “Ciao, senti io avrei trovato un posto dove incontrarci e stare tranquilli. Ci vediamo sabato sera?” . La sua risposta mi stupisce. “Certo, mi tengo libero. Di che si tratta?” . Con un tono di voce suadente, gli dico: “E’ una sorpresa, vedrai ti piacerà…” .
Rimaniamo d’accordo di vederci il sabato alle 21.00 ed io comincio a pregustare la serata. E’ da un po’ di tempo che attendo l’occasione per rivederlo, per rifare tutte le cose stupende che avevamo vissuto un paio di mesi prima. Questa volta lo stupisco, penso, mentre cerco di organizzare al meglio la cosa e mentre immagino la sua espressione compiaciuta. Venerdì telefono ad un B&B che conosco, per prenotare una stanza molto intima ed accogliente, dicendo alla padrona che sarei passata sabato pomeriggio a ritirare la chiave ed a saldare il conto. Il giorno seguente compro una bottiglia di vino e delle patatine, prendo la mia radio e carico tutto in auto, dirigendomi sul posto. La proprietaria è molto gentile e fortunatamente non mi pone troppe domande. Ritiro la chiave, sistemo il tutto in camera e torno a casa, per prepararmi all’appuntamento. Ricevo un sms sul cellulare, è suo: “Attendo questa sera con ansia, se mi vedessi ora, sono già eccitatissimo. Mi piacerebbe che indossassi lingerie sexy e mi piacerebbe molto rifarlo dietro, prendi il burro?”. Sorrido, la serata promette bene; gli rispondo: “Addirittura già eccitatissimo? Mi fa piacere. Per la lingerie non preoccuparti, ne indosso sempre di seducente. Tu ricorda solo di portare i preservativi e tanta fantasia, al resto penso io…Ce l’hai un po’ di ore a disposizione? A me piace fare le cose con calma…ci vediamo questa sera.” .
Mi faccio una doccia, indosso un paio di culotte di pizzo nero, un reggiseno a balconcino, calze autoreggenti e sopra un tailleur giacca- pantalone nero, con un accollato sottogiacca senza maniche di cotone bianco fine. Un’aggiustatina al trucco ed ai capelli, un soffio di profumo e via con l’auto all’appuntamento. Non vedo l’ora di incrociare il suo sguardo languido. Lo precedo di un paio di minuti, eccolo a bordo della sua bella auto che si avvicina. Gli faccio cenno di scendere e di salire sulla mia. Si sistema sul sedile e mi sfiora le labbra con un bacio. Lo trovo molto affascinante, vestito casual, con un filo di barba che gli dà un’aria vissuta e mara. Lui mi squadra e leggo un lampo di ammirazione nel suo sguardo. Mentre guido parliamo del più e del meno, lui appoggia la mano sulla mia coscia e mi accarezza, avvicinandola all’inguine. Un brivido ed un sorriso. Adoro questo modo di fare, mi eccita sentire la sua mano che scorre sicura su di me. Pochi minuti di strada ed arriviamo a destinazione, spengo il motore ed i fari.
“Eccoci qua!” . Lui mi guarda con un’aria sorpresa e sbalordita e mi dice: “Certo che hai fatto proprio le cose in grande…”
“Quando mi ci metto e tengo a qualcosa, faccio le cose in grande!”
Scendiamo dall’auto e gli faccio strada verso l’ingresso della stanza. Lui mi trattiene un attimo per i fianchi e mi bacia con passione. “Sei proprio bella e sorprendente!”
Apro la porta con soddisfazione e lui ammira l’interno della camera, veramente accogliente ed intima.
“Proprio confortevole, bello qui, non c’è che dire…”
Sono soddisfatta del suo entusiasmo.
“Questo pomeriggio ho messo in frigo una bottiglia di vino bianco, ne bevi?”, gli chiedo, accendendo la radio lì a fianco.
“Sì, volentieri!”.
“Allora stappala tu, io sono negata.”, gli dico, porgendogli l’apribottiglie.
Lui mi afferra per il braccio e mi attira a sè. Ci baciamo con passione, avverto l’elettricità fra noi, un’attrazione che ci spinge una nelle braccia dell’altro. Mi stacco a fatica, i suoi baci mi penetrano fino al midollo.
“Aspetta, dai…quanta fretta…parliamo un po’.” .
Mi siedo sul bordo del letto. Lui prende due bicchieri, ci versa il vino e si siede di fronte a me, porgendomi il calice per un brindisi. Cominciamo a parlare. Dopo un attimo mi levo la giacca del tailleur e mi alzo per appenderla. Mi sento il suo sguardo addosso, che dalle mie spalle nude scende sul mio seno generoso e poi scivola giù sul culo. Mi piace essere guardata così. Mi siedo ancora di fronte a lui. Mi afferra la mano e se l’appoggia sulla patta.
“Accidenti, sei già così eccitato?”
“Te l’ho detto, è tutto il giorno che mi sento così…”, replica lui.
I suoi occhi scurissimi non mentono. Io ritraggo la mano, ho voglia di giocare e di aspettare per rendere l’atmofera il più elettrica possibile. Sono eccitata anch’io ovviamente, ma decido di attendere ancora. Prendo un sacchetto di patatine, glielo offro, lui ne prende tre e comincia ad imboccarmi. Quant’è erotico e stuzzicante questo gioco. Con la bocca salata, ricomincia a baciarmi, sembra che stia mangiando me, mi bacia il collo, mentre con una mano mi tasta deciso il seno. Difficile resistere a questo assalto. Eppure riesco a trattenere l’impeto di salirgli sopra a cavalcioni. Prendo il bicchiere e sorseggio ancora un po’ di vino. Lui sembra sempre più impaziente, ma imita il mio gesto. Fra un complimento ed una parola, mi bacia e mi accarezza. Poi si alza dal letto e si sfila i pantaloni, la maglia, i calzini, rimanendo in boxer grigi attillati. Com’è sexy, quanto mi eccita.
“Perchè non ti spogli anche tu? Mi piacerebbe vedere che cosa hai indossato per me.”
Inutile dire di no. Mi infilo in bagno e mi svesto rapidamente, restando in intimo ed autoreggenti. Esco e me lo ritrovo davanti. Guarda ammirato il completo, osserva le calze, seguendo l’orlo in pizzo col dito.
“Sei stupenda…”, mi bacia e mi spinge delicatamente sul letto. Mi è sopra e sento la sua virilità spingere contro il mio bacino.
“Ti voglio, senti quanto ti voglio?”
Lo sento, è tutta la sera che ce l’ha duro, probabilmente ce l’aveva così già in auto, durante il tragitto. Ci baciamo con passione, il nostro desiderio sta prendendo il sopravvento. Mi tocca ovunque, mi lecca la pelle, mi mordicchia ed io mi avvinghio a lui con le gambe. Voglio un contatto stretto, il più possibile, ho atteso così tanto questa serata. Il suo odore mi fa impazzire.
“Sììì, mi piace quando mi stai sopra così…sììì”, bisbiglio io, eccitata.
Lui si abbassa deciso, mi sistema bene sulle cosce le autoreggenti che nell’abbraccio si erano abbassate e mi sfila le culotte.
“Ho voglia di leccartela, voglio sentire il tuo sapore”, mi dice, con lo sguardo malizioso e si tuffa in mezzo alle mie cosce.
Estasi, mi perdo in me stessa, la sua lingua è capace, delicata e rapida, mentre la sua mano sale a massaggiarmi il seno, pizzicando con due dita i capezzoli.
“Sììì, come lo fai, splendido,sììì così…”
“Mi piace leccartela, hai una fica bellissima e buonissima.”, mi dice lui con la voce impastata per l’eccitazione.
Dopo avermela leccata per un po’, stuzzicandola e facendola bagnare più di quanto non fosse già, risale sopra di me, baciandomi e facendomi sentire la sua protuberanza stretta ancora nei boxer.
“Ho voglia di te, di farlo.”
“Hai portato i preservativi?”
“Tutti quelli che vuoi, voglio arrivare a dieci…”
“Scherzi?”. Lo guardo diverita ed incuriosita.
“No, non scherzo, hai detto che non dobbiamo avere fretta. Voglio goderti, il più possibile, tutto qua. Comunque cercherò di accontentarmi di quattro, cinque volte!”
Lo bacio ancora, col sorriso. Lui si alza per prendere la scatola dei profilattici e ne scarta uno.
“Aspetta!” gli dico.
Mi metto in ginocchio sul letto e glielo prendo in bocca, assaporandolo e succhiandolo. Lui mi afferra per i capelli e mi spinge a prenderlo fino in fondo a ritmo sostenuto. Ormai so come gli piace, ormai so che farlo così violentemente non gli fa male, ma lo eccita. Lo sento crescere ed indurirsi ulteriormente in bocca.
“Ti voglio, non ne posso più!”, mi dice lui fra i sospiri.
In un attimo indossa il preservativo, mi fa sdraiare sul bordo del letto e si infila dentro di me con tutta la voglia accumulata. E con tutta la sua carica di eccitazione, si muove velocemente, portandomi in alto le gambe e penetrandomi fino in fondo al mio essere. Io comincio ad urlare, poi mi rendo conto di dove ci troviamo e cerco di abbassare il tono di voce, ma il godimento è immenso e le sue spinte vigorose fanno smarrire ogni inibizione.
“Dai, sììì, mi fai impazzireee!!!”
“Scopami tutta, sììì, cosììì!!!”
“Fino in fondooo!”
Queste le mie esclamazioni eccitate, lui sopra come un toro, io persa nel mio piacere.
“Girati, dai, voglio venirti dentro da dietro.”, mi dice lui con un bacio.
Una delle mie posizioni preferite. Mi metto a quattro zampe sul letto e lui mi è dietro, ancora durissimo, ancora potentissimo. Mi penetra ancora la fica gonfia, bagnata, calda, accogliente, assolutamente perfetta per il suo pene. Qualche spinta vigorosa e lo sento mugolare mentre mi esplode dentro.
“Sììì, fantasticaaa…”
Si sfila. Il preservativo è colmo del suo seme e del suo piacere. Ci sdraiamo uno accanto all’altra, un po’ accaldati. Ci abbracciamo e parliamo un po’. Gli accarezzo i folti capelli mossi, gioco con i due orecchini che indossa all’orecchio e che trovo estremamente sexy. E lo guardo, compiaciuta, lo guardo mentre socchiude gli occhi. Guardo il profilo del suo viso, lo trovo bellissimo, virile. Lui mi tiene stretta fra le sue braccia ed in quel momento non c’è altro posto dove vorrei trovarmi. Passano una manciata di minuti. Si gira verso di me e ricomincia a baciarmi. La sua lingua mi penetra con la passione di poco prima, come se un orgasmo non avesse placato la sua voglia. Ma questa volta decido di condurre io il gioco. Lo bacio, gli sfioro i capelli, poi scendo a baciargli il torace, e con la lingua seguo la via verso l’inguine. Eccolo, è mio! Gli afferro l’asta e con la bocca mi abbasso vorace su di lui. Ancora le sue mani fra i capelli, ancora il ritmo che lo fa impazzire, ancora il suo cazzo dentro, fino in gola. Lo sento mentre si avvicina, duro, di nuovo estremamente duro.
“Sììì, mi fai venire ancora, sììì, fammi venire sulle tue splendide tette…”
Mi tolgo, lui si mette in piedi, mentre io gli porgo il seno. Glielo massaggio, glielo stringo fra le tette, glielo bacio, poi lascio che sia lui stesso a masturbarsi, e tra i sospiri, vedo e sento i suoi schizzi caldi ricoprirmi il seno. Si siede accanto a me, con l’aria soddisfatta, mi massaggia il seno, eccitandomi ulteriormente.
“Mi piace di più quando sei porca, che quando sei timida.” , mi dice sorridendo.
“Ah sì? Io avrei portato un aggeggino…”
“Che cosa?”, mi domanda incuriosito.
“Hai mai giocato con un vibratore?”
“No, ma potrebbe essere intrigante.”
“Lo è…” gli dico maliziosa.
Mi alzo, frugo nella borsetta e ne estraggo un vibratore liscio e lucido. Lo accendo e comincia a vibrare fra le mie dita. Mi stendo sul letto, vicino a lui, allargo le gambe e comincio a sfiorarmi senza inibizioni il clitoride con l’attrezzo. Lui mi osserva un attimo, gli occhi ancora vogliosi, si sdraia al mio fianco e mi accarezza tutta, facendomi fremere di desiderio.
“Voglio vederti venire…”
“Sìììì? ”
“Sì”
Io continuo a massaggiarmi col vibratore, infilandolo un po’, sento il clitoride gonfiarsi sotto quel tocco metallico, avverto l’eccitazione crescere, i brividi mi sconquassano, i suoi baci caldi mi inebriano. Qualche tocco fugace e lancio un urlo, mentre un orgasmo sconvolgente si dirama in tutto il mio corpo.
“Come sei bella…” .
Ci baciamo, mentre lui mi afferra la mano e se la porta sul pene, ancora incredibilmente duro. Dopo aver indossato un altro preservativo, mi si sdraia sopra, ondeggiando dentro di me e facendomi sentire ancora al centro del suo piacere. Fantastico. Ad un certo punto, prende il vibratore e comincia a stuzzicarmi l’ano. Brividi! Poi prende il calice, beve un sorso di vino ed abbassandosi, lo riversa sulla mia fica; il clitoride comincia a bruciarmi lievemente, ma lui con la sua lingua mi dà sollievo, mentre con il vibratore comincia a violare il buchetto del mio sedere.
“Sììì, com’è bello giocare con te, cosììì, mi ecciti da morire!”
“Sììì, infilalo ancora, spingilo dentro, ancora di più, vieni, vieniii!”
Lo incoraggio, lo abbraccio, lo bacio, mentre lo sento esplodermi ancora dentro.
Ci stendiamo ancora vicini vicini. Lui chiude gli occhi e cala il silenzio. Tiro su il lenzuolo per coprirci e mi assopisco fra le sue braccia. Il tempo sembra scomparso in quella stanza. Non so dopo quanto, mi risveglio. Lui ha ancora gli occhi chiusi, ed io lo bacio, gli accarezzo delicatamente il viso. Qualche minuto dopo si sveglia, e mi sorride con gli occhi luminosi. Parliamo un po’, abbracciati.
“Ma non dovevamo arrivare a dieci?”
“Eh, non sono più quello di una volta…”
Faccio una risatina. “Ma stavo scherzando!”
“Io no!”, ribatte lui.
Mi accarezza. Ancora, le sue mani sicure scivolano sul mio corpo, calde.
“Non dirmi…”
“Che cosa?”
“Hai ancora voglia?”
“Tu che dici?”
Ancora una risatina. Scendo con la mano sul suo inguine e tasto un accenno di erezione.
“Io uno così non l’ho mai incontrato.”
“Sono un tipo di molte risorse…”
“Direi di sì!”
Ricominciamo a baciarci, i nostri sguardi languidi tradiscono un desiderio che si sta rinnovando.
“Mi piaci come me lo fai…”
“Me ne sono accorta. E’ una richiesta?”
“Sì, dai…”
Lo bacio in bocca, poi mi abbasso e glielo prendo in bocca, sentendolo crescere con soddisfazione fra le mie labbra. Ancora il ritmo che piace a lui, i suoi gemiti di piacere mi incoraggiano a proseguire.
“Ma voglio venirti dentro, voglio che me lo avvolgi col tuo calore.”
“Ah sì? Metti un altro preservativo?”
“Per venirti dietro, non occorre. Hai portato il burro?”
“Sì, l’ho portato, ma forse non serve.”
“Hai ragione,so io come fare.”
Mi fa sdraiare, e con bramosia si tuffa fra le mie gambe e comincia a leccarmi. I miei umori e la sua saliva scendono e mi bagnano il buchetto del sedere e dopo un attimo avverto il suo cazzo che prova ad entrare. Piano, delicatamente, riesce ad aprirsi la via e la penetrazione anale mi procura solo piacere.
“Ti piace, vero?”
“Mi fai impazzire!”
“Anche il tuo culo mi fa impazzire, è fantastico!”
Qualche spinta, lo sento sempre di più, sempre più in profondità.
Cambiamo posizione. Lui si sdraia ed io gli salgo sopra a cavalcioni, voltandogli la schena. Riusciamo a farlo scivolare dentro, ancora dietro ed ancora questa penetrazione ci fa impazzire. Mi muovo, incitata dai suoi gemiti, mi eccito sentendolo dentro il mio culo, sempre più duro, ad un passo da un nuovo orgasmo.
“Sììì, vengo, tienimi dentrooo, sììì!!!”
Lo sento contrarsi dentro di me, lo sento riempirmi ancora, ancora.
Spossati, felici, accaldati, soddisfatti. Tra un bacio ed un abbraccio, ci laviamo e ci rivestiamo lentamente. La serata esplosiva è terminata, il tempo che sembrava essersi fermato, ora pare adldirittura accelerare e scivolare via. Sistemiamo un po’ la stanza, prendo le mie cose ed usciamo silenziosamente nella notte.
Grazie Rebis
Storia molto intrigante. Per favore, continua! :)
In tutte le volte in cui Maria ordina a Serena di spogliarsi, Serena rimane sempre anche a piedi nudi oppure…
Quanto vorrei che il live action di disney fosse più simile a questo racconto! Scherzi a parte: divertente, interessante, bel…
grazie amore