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Racconti Erotici Etero

26. PECCATO DI GOLA

By 22 Novembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Eccoci in auto insieme. Finalmente dopo mesi di attesa, siamo riusciti ad incontrarci.
Non ci speravo, non quando è cominciato il nostro scambio di mail via via sempre più spinto.
Qualche foto per dare corpo alle tante parole scritte nei ritagli di tempo e tanta immaginazione.
Ora tu sei qui, mi siedi accanto, mentre guidi e tieni appoggiata una mano sulla mia coscia. Sento la tua mano calda.
Ti osservo. Tu mi piaci. Ora sicuramente più di quanto non mi sia parso dopo aver visto le tue fotografie.
Eccoci insieme, mentre ci stiamo dirigendo in un motel fuori città, uno di quelli cercati e trovati su internet, uno di quelli fatti apposta per gli incontri clandestini come il nostro, in cui nessuno deve sapere,in cui nessuno deve vedere.
La cosa mi eccita moltissimo.
Spero che ecciti anche te, alla stessa maniera.
Imbocchiamo il viale che si apre dietro ad un cancello in ferro battuto, fino ad arrivare ad un caseggiato basso e tinto di arancio. Il posto è davvero intimo ed appartato. Il giardino esterno si presenta piacevolmente curato. Parcheggi l’auto, scendiamo e ci avviamo alla reception, per ritirare la chiave.
Quattro ore. Abbiamo quattro ore di tempo tutte per noi.
La stanza è sul lato nord. Il profumo del gelsomino in fiore è inebriante. Entriamo. L’ambiente è molto accogliente, i muri sono color celeste, alle finestre ci sono delle veneziane leggere e moderne, l’arredamento è nuovo e curato.
Il letto, dietro cui è montato un enorme specchio, è ampio, con due enormi cuscini appoggiati al centro del copriletto porpora.
“Davvero bello qui!”
Esclamo, presa dall’entusiasmo.
Nella stanza da bagno,addossata alla parete, troneggia un’enorme vasca idromassaggio. Accanto c’è la cabina doccia, anch’essa abbastanza ampia per accogliere al suo interno due persone. A lato, c’è uno sgabello con una pila di asciugamani bianchi e morbidi e sul termo sono appesi un paio di accappatoi della stessa fattura.
Usciamo dal bagno e cominciamo a parlare, per rompere il ghiaccio, come se in tutti quei mesi non lo avessimo mai fatto.
Ad un certo punto mi accorgo che mi stai fissando in un modo strano; la consapevolezza dei tuoi occhi puntati addosso mi crea un leggero imbarazzo, oltre ad eccitarmi. Abbasso lo sguardo ed arrossisco. Provo a giustificarmi.
“Averti davanti è diverso dallo scriverti una mail. Sei qui, esisti, sei reale. Quasi non ci credo…”
“Sì, sono qui con te, per fare tutte quelle cose eccitanti che ci siamo scritti. Ho fantasticato molto su questo nostro incontro, anche se cominciavo a pensare che non ci sarebbe mai stato. Vieni qui…”
Quelle parole, il tuo sguardo e la tua bocca da baciare sono una calamita per me. Senza dire nulla, mi avvicino a te. Mi metti una mano dietro la nuca, attirandomi a te ed appoggiando le labbra sulle mie. Cominciamo a baciarci, facendo intrecciare le nostre lingue in una danza sensualissima. La passione sale, i gemiti accompagnano i nostri baci, mentre i nostri corpi aderiscono uno all’altro in un abbraccio sempre più intimo.
Ci stacchiamo a fatica. Abbiamo aspettato a lungo quel momento e non vogliamo bruciare le tappe.
Decidiamo di mettere della musica in sottofondo. Poi ti siedi sul bordo del letto e mi fissi. So che cosa vuoi. Ce lo siamo scritto più volte.
Dalla mia borsa tiro fuori un barattolo di nutella, tu sorridi in modo ammiccante e seducente. Io rispondo al sorriso con un occhiolino. Ti porgo il barattolo e tu sviti il tappo bianco.
Le note dallo stereo giungono in maniera sensuale al mio orecchio ed io comincio a slacciarmi la camicetta lentamente. Me la sfilo, scoprendo prima le spalle e poi un reggiseno a balconcino in pizzo bianco.
Con le dita sfioro in modo sensuale il contorno del tessuto.
Muovo tre passi verso di te, slacciando la gonna e facendola cadere ai miei piedi. Rimango in intimo, ad un passo da te. Mi sfilo le scarpe nere col tacco e ti raggiungo.
Mi osservi. Non ci diciamo una parola. Mi inginocchio davanti a te. Tu intingi il dito nella nutella e me lo infili in bocca. Ti afferro la mano e comincio a leccarti lentamente e sensualmente il dito, guardandoti negli occhi. L’imbarazzo è scomparso. D’altra parte ho macinato talmente tante volte questa immagine nella mente, che non può essere diversamente.
Stavolta intingo io un dito nel barattolo e te lo infilo in bocca. Tu me lo ripulisci con cura.
Lo immergo ancora nella nutella e seguo il contorno delle tue labbra. Avvicino il mio viso al tuo ed inizio a leccarti voluttuosa. Finiamo col baciarci con passione e desiderio, le nostre lingue hanno il sapore dolce e pastoso della nutella.
Decidiamo di andare oltre. Ti sbottono la camicia, scoprendoti il torace, mentre tu mi slacci il reggiseno, liberandomi il seno. Appoggiamo il barattolo sul pavimento, vi infiliamo le dita e cominciamo a cospargerci a vicenda di nutella. Mi spalmi la cioccolata cremosa sulle tette, soffermandoti sui capezzoli tesi. Io gemo eccitata. Avvicini la bocca al mio seno e cominci a leccare e succhiare. Ti desidero, desidero tutto questo da un sacco di tempo. Con le mani mi massaggi il seno, mentre ci baciamo. Poi scendo a leccare la nutella sul tuo torace, riempiendoti la pelle di piccoli baci.
Ti alzi e ti liberi della camicia e dei pantaloni. Appoggio la mano sul tuo pacco e ti strappo un gemito di piacere.
“Resta così, non muoverti…”
Ti abbasso i boxer e comincio a massaggiarti il cazzo in tutta la sua lunghezza. Quindi prendo col dito un po’ di nutella e la spalmo sull’asta tesa e dura.
“Ti voglio letteralmente mangiare…”
Te lo prendo in bocca. Il sapore della tua eccitazione, misto a quello della nutella, mi fa impazzire. Tu appoggi le tue mani sulle mie spalle, chiudendo gli occhi per goderti la mia bocca chiusa su di lui. Te lo divoro con gusto, fino a ripulirtelo completamente.
“Sei fantastica…ora tocca a me…”
Mi fai sdraiare sul letto. Mi sfili gli slip e senza darmi il tempo di dire nulla, ti tuffi fra le mie gambe e cominci a leccarmela e succhiarmela con foga. Mi godo ogni guizzo della tua lingua, mentre ti accarezzo i capelli con trasporto.
Ti stacchi un attimo, il tempo necessario per prendere il barattolo e cominciare a spalmarmi la nutella dappertutto. Spalmi e lecchi, spalmi e lecchi. Mi fai letteralmente impazzire dal desiderio di sentire di più.
“Ti voglio sentire dentro.”
Non te lo fai ripetere. Ti stendi sopra di me. Ci baciamo e ti infili dentro di me. Sei fantastico nei tuoi movimenti.
“Mi fai godere davvero tanto…”
Riesco a dirti fra i sospiri.
Decidiamo di invertire la posizione ed ora sono io che ti cavalco con tutta la mia foga, mentre con le mani tu mi stringi e mi tormenti il seno.
I nostri sospiri sovrastano il volume della musica. Trattengo a stento le grida di piacere, cercando di non dimenticare dove siamo. Il ritmo è coinvolgente, i nostri corpi appiccicosi odorano di cioccolata. L’atmosfera tra di noi è inebriante.
Rallento il ritmo, quando sento avvicinarsi troppo i nostri orgasmi.
“Sono convinta che ritardare il piacere, lo renda molto più intenso…”
Mi guardi malizioso e mi dici:
“Ok. Resistiamo ancora…Andiamo di là?”
“Ti seguo!”
Ci alziamo dal letto e nudi entriamo nella stanza da bagno. Apri il rubinetto per riempire la vasca idromassaggio. Io appoggio sul bordo il barattolo della nutella, poi ci prendiamo per mano e ci immergiamo nell’acqua calda e piena di bolle.
Cominciamo a baciarci in un crescendo di eccitazione. Intingiamo le dita nella nutella, imboccandoci a vicenda. Nella leggerezza dell’acqua, ti salgo sopra, trovando il tuo sesso duro. Farlo nell’acqua è ancora più sensuale. Mi scivoli dentro in maniera totale, la mia fica sbatte contro i tuoi testicoli. Sono avvinghiata a te, mentre l’acqua culla il nostro ritmo. Mi muovo su e giù, avanti e indietro, gustando tutto di te, assaporando ogni centimetro della tua pelle.
Decidiamo di spostarci nella doccia, per provare a farlo sotto il getto dell’acqua corrente. Mi prendi da dietro e mi entri dentro in profondità, mentre io mi appoggio alla parete, per non perdere l’equilibrio sotto le tue spinte. Adoro essere presa da dietro, sentire la tua veemenza. L’acqua calda ci cade addosso, sei così bello ed eccitante, tutto bagnato.
“Prendimi tutta…così…scopami così…”
Il ritmo è perfetto. Non resisto più. Un urlo accompagna l’esplosione di un orgasmo a lungo soffocato. Mi giro, ti bacio con slancio e con gratitudine. Poi mi inginocchio e con dedizione te lo prendo in bocca, accarezzandoti le gambe, e massaggiandoti i glutei contratti. Lo sfilo e ti lecco i testicoli. Lo riprendo in bocca, facendolo scorrere fra le labbra. Poco dopo, mi vieni in bocca, fra i sospiri.
Mi alzo, ci abbracciamo, l’acqua accarezza leggiadra i nostri corpi incandescenti.
Le quattro ore stanno terminando.
Le nostre tracce peccaminose nella stanza sono ovunque.
Ma chi può dire se sia davvero questo il peccato?

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