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Racconti Erotici Etero

30 e lode

By 14 Luglio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Il mio nudo corpo &egrave disteso supino su lenzuola madide di umori e sudore, la mente invece non &egrave qui.
Osservo il soffitto mentre accendo la prima sigaretta della giornata, dovrei smettere. La luce del mattino filtra dalle persiane disegnando sagome moventi mettendo in luce il muro scrostato, dovrei tinteggiarlo. Il ventilatore fa più rumore che aria, dovrei cambiarlo. Quante cose vorrei cambiassero ma senza volontà si vive d’inerzia. Anche ieri sera non avrei voluto portarmi a letto Lorena, ma anche qui &egrave la volontà che vince, in questo caso la sua volontà di portarmi a letto, ben più forte della mia.
Docente universitario con pochi princìpi ma sano senso del dovere, cosi mi vedo. Quarantenne atletico e amante della bella vita con occhi solo x i corpi di belle ragazze, cosi mi vede chi mi conosce, comprese le mie alunne. La verità sta sempre nel mezzo, anche se l’obbiettività &egrave di parte. E alla fine aveva ragione Lorena, troppo sveglia la ragazza. Ha avuto la sfrontatezza di scommettere che se riusciva a portarmi a letto le avrei dato un 30 e lode all’ultimo esame svolto nel corso di Letteratura Erotica che tengo nell’Ateneo in cui lavoro. E onestamente se lo merita. Non so quanto abbia letto dei testi da me assegnati in questi primi 3 mesi, ma sicuramente ne sa più lei di Vatsyayana sul perseguimento della realizzazione di sé, e non trascura minimamente ogni aspetto della vita terrena, piacere incluso. E io ne ho tratto vantaggio. Non credo al caso quando ci siamo ritrovati seduti allo stesso bancone del pessimo bar che frequentiamo noi docenti al termine delle lezioni, e nemmeno al fatto che coglieva l’occasione per discutere degli ultimi voti da me assegnati ai suoi lavori. Lo splendido abitino bianco attillatissimo lasciava poco all’immaginazione, il pearcing nei capezzoli e persino la striscia di peli sul pube si potevano notare senza sforzarsi troppo, altro che coincidenza e occasione, premeditazione a tutti gli effetti. La scommessa la propose dopo il terzo Spritz, sorrisi e accettai senza troppo pensarci, una scopata con lei valeva ben un 30 e lode. Avrebbe dovuto guadagnarselo il voto. Corpo minuto e troppo magro per i miei gusti, preferisco ragazze più sode, magari meno belle da vedersi ma sicuramente con più pelle da esplorare, corpi che se appoggio le mani non rischio di farmi male con ossa che spuntano, seni ai quali aggrapparsi in un amplesso da dietro, sederi ove affondare le mani mentre la impalo per bene. Ma la voglia di sesso trasudava dai suoi occhi, dalle labbra luccicanti sempre semi aperte dove immaginavo di far scorrere il mio sesso e spargervi il mio piacere, sentii l’eccitazione crescere in me e feci poco per nasconderla. Le bastò per capire ed iniziare un tremendo gioco di sensualità, ci sapeva fare, indubbiamente. La naturalezza con cui ogni tanto si alzava per prender stuzzichini e mostrarmi il suo sedere ben in vista nel tessuto tirato, la mano appoggiata troppo vicino al mio inguine per allungarsi e chiedere altro ghiaccio al barman, le parole ormai ridotte a semplici ammiccamenti, il sorriso nel vedere la mia patta gonfiarsi. Aveva vinto lei, e lo sapeva. Una corsa in macchina verso il mio appartamento, nemmeno il tempo di spogliarsi che già ero dentro lei, il suo sesso cosi giovane e caldo già pronto ad accogliermi, la mia foga esaurita in un paio di minuti. Ma era sveglia la ragazza, troppo sveglia. La sua bocca pronta a non lasciar svanire la mia eccitazione, il suo sesso appoggiato alle mie labbra per alimentare il mio desiderio, le sue mani che allargano l’orifizio posto davanti ai miei occhi. Ed il mio sesso che trova immediatamente vigore, la mia lingua saggia l’apertura del suo invito. Struscia sul mio ventre col mio cazzo in mano, poggia il rosso glande nel solco delle sue natiche fermandolo esattamente sul suo ano. Si gira e le labbra pronunciano il verdetto: voglio due 30 e lode. Nemmeno rispondo, affondo nel suo sedere in un colpo solo. E’ l’unica volta che vedo vacillare la sua sicurezza. Ne approfitto sollevandomi tenendomela ben stretta e capovolgendo la situazione, &egrave prona con me sopra che affondo sentendo finalmente uscire dalle sue labbra e dal suo sesso il piacere. Sento l’orgasmo crescere, non m’importa se i suoi gemiti son cresciuti a dismisura, voglio le sue labbra, la sua gola. Ad occhi chiusi deglutisce l’esplosione dei miei sensi, &egrave un ottima allieva, non si perde nemmeno un piccolo particolare della mia lezione. Si, se li merita i voti che già le avevo dato ai suoi esami corretti giusto stamattina, due bei 30 e lode. Lei ancora dorme quando spengo la sigaretta, tolgo dal cassetto i suoi scritti e li infilo nella borsetta posata accanto al suo abitino. Li tolgo nuovamente per vergare le ultime considerazioni: brava, ampiamente meritati, si vede che ti sei impegnata.

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