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Racconti Erotici Etero

4 anni

By 2 Marzo 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Quante cose si fanno in 4 anni?Quante cose cambiano in 4 anni?Cresci, apprendi, cambiano le amicizie, cambi modo di pensare, ma la cosa più importante è che in 4 anni si fanno un mucchio di esperienze, sia belle che brutte ma entrambe serviranno per andare avanti e capire il mondo che ti circonda. QUATTRO ANNI sono passati ben 4 anni dalla prima volta che ho fatto l’ amore, a pensarci bene fu l’unica volta che feci del sesso non solo per il puro piacere di farlo, ma perché alla base di quel gesto c’era un qualcosa di profondo che a quell’ età non si capisce bene cosa sia ma relazioni dopo relazioni capisci che quel sentimento che come una fievole fiamma accendeva il tuo cuore e stampava un sorriso cretino sulla faccia era il primo amore.

Il mio primo amore si chiama Jessica, ci conosciamo dalla scuola materna, lei fin da piccola è sempre stata consapevole della sua irresistibile bellezza, che usava come un’ arma per sottomettere chi gli stava intorno, quando proferiva parola la sua dolce voce era l’unica degna di essere ascoltata, ma stranamente io ero l’ unico a non accorgermi della sua bellezza, forse perché la vedevo come amica e no come una ragazza, e lei ne era consapevole così solo quando eravamo soli io e lei mostrava il suo lato umano con le sue paure e i suoi sogni, mi confidava i suoi segreti, ed io l’ ascoltavo. Questa profonda amicizia duro per molto tempo fin quando una sera lei ormai più ragazza che bambina mi accorsi della sua bellezza:

Paolo per il suo compleanno fece un’ enorme festa nella sua bellissima villa in campagna, e per fare le cose da grandi aveva comprato pure qualche birra per berla tra noi amici, la festa iniziava alle 8.00 di sera ma io Giovanni e Giuseppe per aiutalo a preparare ‘ la mega festa da sballo’ arrivammo alle 6.30 Paolo ci confidò di avere le birre nascoste sul fondo del frizzer e noi eccitatissimi all’ idea di fare qualcosa ‘d’ estremo non resistemmo fino all’ inizio della festa e le drincammo prima di mangiare, il digiuno e i nostri corpi non ancora abituati al bere ci fecero ubriacare immediatamente. Iniziammo a fare i cretini e a scherzare dentro la stanza di Paolo, ma quando iniziarono ad arrivare gli invitati dovemmo scendere ad accoglierli, a Giuseppe, Giovanni e Paolo l’effetto delle birre era euforia e voglia di scherzare, invece stranamente a me faceva l’ effetto contrario, così mi sedetti su una panchina e rimasi per ben un’ ora solo e malinconico, dopo un po’ mi decisi a tornare alla festa, appena entrai nella sala la prima cosa che vidi fu una figura celestiale offuscata dall’alcol la sagoma, era di una donna bellissima i cappelli neri legati dietro due orecchini di perle bianche, due fari verdi illuminavano la mia vista offuscata, un vestito elegante nero faceva risaltare due seni quasi maturi, e un sederino irreale, geometricamente perfetto, focalizzai la vista sul volto dell’angelo. ERA JESSICA ballava in modo sensuale e io la vedevo in un modo diverso, non riuscivo a capire perché fossi attratto da quella ragazza che per molti anni era stata solo un’ amica, tutto ad un tratto realizzai che ero diventato come tutti gli altri sensibile alla sua bellezza stregante, continuavo a guardarla e mi eccitavo, cosi mi vergognai di me stesso, come se avessi tradito la sua amicizia e ritornai alla mia isolata panchina e rimasi li finché la festa non terminò e tutti i miei amici se ne andarono, rimanemmo solo io Giuseppe, Giovanni e Paolo che dovevamo dormire li. I ragazzi non smettevano di parlare di quanto si fossero divertiti alla fasta, ed erano orgogliosi di aver pomiciato con alcune ragazze, mi raccontarono tutta la festa nei minimi particolari, ma io non ascoltavo pensavo a quanto fosse bella Jessica quella sera, fin quando Giovanni disse ‘ ehi Paolo lai vista quella figa di Jessica?’Oggi era più bella che mai’ma di fare qualcosa non se ne parla, la puttanella si sente troppo importante per noi’, Paolo ribatté ‘ minchia hai ragione, sembra che c’è l’abbia doro, ma io non mi metto a perdere tempo con una come quella se vuole sentire un vero uomo io sono a sua disposizione se no se la può tenere stretta’, alla battuta di Paolo risero tutti tranne io che ancora pensavo a lei, così Giuseppe che mi vedeva strano mi disse,’ OH Ale ma che cavolo hai fatto stasera?’.non ti ho visto per niente non è che ti sei imboscato con qualcuna’ risero tutti e io per sdrammatizzare gli risposi, ‘si con quella vacca di tua madre m’ ha fatto divertire’ e tutti risero copiosamente, proseguii ‘ e ora dormiamo che ho i ciglioni girati e voglio dormire’,così andammo a riposare

La mattina seguente a scuola, ero strano, avevo paura di incontrare Jessica,che appena entrai in classe mi abbracciò e mi disse ‘ ma dove cavolo eri ieri ti ho cercato per tutto il tempo, non ti sei fatto vedere nemmeno per la torta’sai ti devo dire una cosa..’ sorrisi e risposi ‘non stavo molto bene, cosi mi sono appartato, non avevo voglio di ballare ‘ ma cosa mi devi dire?’e lei subito rispose, ‘oggi pomeriggio vengo a casa tua verso le 4.00 e ti racconto tutto, ok?’ed io ‘va bene, aspetterò’.

Per tutta la mattina pensai a Jessica e a cosa mi volesse dire, ero confuso, sentimenti contrastanti mi invadevano violentemente la testa. Alle 4.00 in punto Jessica venne a casa mia, l’accolsi amichevolmente e dopo avermi raccontato alcuni avvenimenti buffi della festa, cambiò discorso bruscamente, ‘ ma basta parlare di ieri sera, infondo non è stato tutto sto granché, forse perché non c’ eri tu a tenere banco’ti devo dire una cosa,ancora non l’ ho detta a nessuno per paura che fosse solo un sogno’sono troppo felice’mamma’MISONO FIDANZATA’si l’ ho detto fiuuu, sono riuscita a dirlo’ ti rendi conto? Mi sono fidanzata! con Alessio, alto biondino, fisico da paura, l’ hai capito chi è?’ Io rimasi di sasso improvvisamente ero ricoperto da un velo di tristezza e non sapevo nemmeno perché vedevo Jessica così bella e pensavo che dovevo essere felice per lei, ma non lo ero, non riuscivo a capire perché, Per quale motivo sentivo dolore al cuore? Ma ero sicuro di dover nascondere questo sentimento incomprensibile così risposi ‘ e brava la mia Jessica, sono felice per te, mi sembra un bravo ragazzo, non lo perdere’, parlammo ancora un po’ e poi lei ritornò a casa.

Dopo quel giorno ero triste, la mia inesauribile voglia di ridere era finita, a casa non mangiavo più, a scuola i voti crollarono, mi chiusi a casa a vegetare, la cosa che mi faceva soffrire di più era che non sapevo perché fossi triste, sapevo solo che non avevo più voglia di fare niente. Passò circa un mese, e le cose non cambiavano, vedevo tutti i giorni Jessica, ma non riuscivo a parlargli, ‘dove era finita tutta quella loquacità che aveva caratterizzato la nostra amicizia?’ Arrivò il giorno di partire per la gita, 4 giorni in Emilia Romagna, io non avevo molta voglia di partire ma avendo già pagato dovetti andarci.

Partenza alle 17.30 dalla stazione destinazione: Bologna, Jessica e il suo fidanzato Alessio sembravano affiatati si baciavano continuamente ed io stranamente soffrivo. Sul treno ci divisero in cuccette da 4 io fortunatamente fui messo insieme ai miei tre amiconi, Giuseppe, Giovanni e Paolo, loro come sempre avevano voglia di ridere e di scherzare e io ero deciso a non soffrire più per qualcosa che nemmeno sapevo cosa fosse.
Entrati in cuccetta Giovanni sfilò dalla valigia due bottiglie di vino e disse ‘Raga’in questi 4 giorni non ci sono regole’solo divertimento’, prese i bicchieri e verso il vino, e tutti e 4 brindammo; dopo molto tempo ricominciavo a scherzare e a ridere, mangiammo e bevemmo, dopo alcune futili discussioni Paolo se ne uscì con la sparata ‘A Bologna perderò la verginità’ e noi scoppiammo in una risata fragorosa, ma lui convinto di quello che dicesse continuò ‘ voi ridete, vedete che Francesca me l’ ha promesso, mi a detto in gita lo facciamo!’è fatta già una volta m’ ha fatto un bel pompino!’ Le parole di Paolo mi fecero pensare a Jessica e Alessio, ‘ e se pure Jessica avesse fatto una promessa simile?’ Mi preoccupai un po’ ma poi dissi tra me, ‘ Ale basta non romperti più i ciglioni con queste minchiate, hai il dovere di divertirti’, così continuai a bere. Dopo esserci ubriacati verso mezzanotte uscimmo dalle cuccette per andare a far visita alle nostre compagne, arrivati bussammo, ci fecero aspettare un pò prima di aprire, forse stavano facendo qualche porcata, e anche loro avevano bevuto, si sentiva dall’ odore che emanavano quando parlavano. Nella cuccetta erano solo tre Francesca, Claudia e Paola mancava Jessica, così chiesi dell’amica mancante, Paola mi rispose subito ‘è andata da quel coglione del fidanzato, perora lo starà facendo divertire per benino’, iniziammo a parlare ma dopo poco tempo mi accorsi che ero di troppo, e così decisi di tornare alla mia cuccetta, ‘ragazzi sono un po’ stanco vado a dormire ciao’, i ragazzi inizialmente protestarono, ma poi mi lasciarono andare.
Mentre attraversavo il corridoio per arrivare alla cuccetta sentii la voce di una ragazza che piangeva e diceva, ‘no..ti prego’fermati’non voglio, ti prego fermati’ e una persona che le diceva,
‘sta zitta troietta tanto lo so che ti piace, sta tranquilla, non ti faccio male’
e la ragazza ‘no ti prego, fermo, fermo,mi stai facendo male, basta!!’
Era la voce di Jessica, appena focalizzai chi fosse non capii più niente apri quella porta e trovai Alessio sopra a Jessica che piangeva e aveva la mogliettina strappata, non visti più niente, presi quel farabutto dalle spalle e lo buttai contro il finestrino, iniziai a riempirlo di pugni, gli sputai in faccia come si meritava e gli dissi,’ non provare mai più ad avvicinarti a Jessica o la prossima volta t’ammazzo’, mi girai verso la mia amica che era ancora sconvolta, l’abbracciai e le dissi ‘ dai forza andiamo’, lei ancora piangente mi fece cenno di si con la testa e la portai nella mia cuccetta per poter stare tranquilli.
Dentro le asciugai le lacrime e mi feci spiegare l’accaduto, quel coglione aveva bevuto e dopo alcuni bacetti la voleva scopare, ma Jessica non aveva voluto cosi il figlio di puttana le le aveva usato violenza, ma fortunatamente ero arrivato in tempo, Jessica aveva i polsi pieni di lividi, e il volto ancora sconvolto. Continuai ad ascoltare il suo orribile racconto fino alla fine, dopo di che mi disse ‘ti prego non lo dire a nessuno’, io subito le dissi, ‘ per chi mi hai preso, non lo dirò nemmeno sotto tortura’, mi sorrise e disse,’grazie, principe azzurro’ e mi bacio sulle labbra timidamente, ero sorpreso, tutto ad un trattola tristezza che avevo sentito in quei giorni era svanita; allora realizzai io ero attratto da Jessica,’anzi no a me piaceva Jessica, no no IO AMAVO JESSICA. Quindi raccolsi tutto il coraggio che avevo e le dissi ‘ in queste settimane sono stato male, male dentro nel cuore, e solo oggi capisco perché’.Jessica io ti amo’sapere che qualcun altro ti possa baciare toccare o addirittura ascoltare, mi fa star male!!!’ La ragazza rimase sorpresa, immobile, le guance si colorarono di rosso i suoi occhi ritornarono ad essere lucidi, infine disse,’finalmente, quante volte ho sperato di sentirti dire queste parole, Ale mi sei sempre piaciuto, ma il tuo modo di fare così amichevole mi frenava, così ho provato a farti ingelosire, e per poco mi finiva male,’. ma adesso sono felice’.anch’io ti amo testone!!!’, dette queste parole mi abbracciò e mi baciò appassionatamente, ci baciammo per un pezzo, in un modo che non avevo mai provato, i nostri baci esprimevano sentimenti, ogni contatto era un’ emozione, era un amore puro senza volgarità ne impurità, solo un bacio dolcissimo. E dalla gioia ci addormentammo abbracciati. L’indomani ci risvegliò Giuseppe ber dirci che eravamo arrivati a Bologna, passammo tutta la gita insieme fu bellissimo quel viaggio perché caratterizzato da quel legame dolcissimo.

Dopo quel giorno trascorsero alcuni mesi e noi eravamo innamoratissimi, e ogni tanto nei nostri discorsi da fidanzati si parlava anche dell’ idea di fare l’ amore, quasi sempre iniziava lei a parlarne era convita che il nostro rapporto fosse così bello da meritarsi un’ esperienza così importante, lei diceva sempre che la sua prima volta dovesse essere speciale, sognava di farlo per la prima volta sulla spiaggia col rumore selle onde come unico sottofondo le stello e la luna come luce. Così per il giorno del suo compleanno 20 luglio preparai il suo sogno.
Presi una coperta, preparai alcuni tramezzini, una bottiglia di vino, e via a prendere la mia Jessica inconsapevole di quanto stesse accadendo, avevo trovato un posto isolato e molto romantico nascosto dalla fauna, scendemmo la scogliera e giunti in quel luogo accesi un piccolo fuoco. Il mio amore aveva capito tutto e non sembrava preoccupata, forse aveva capito di essere pronta, consumammo la cena preparata da me e infine brindammo al suo compleanno, dopo aver bevuto iniziò a baciarmi con sensualità poi sul collo, mi sbottonò la camicia e mi copri di baci fino all’ ombellico poi risalì sulla mia bocca, aveva le labbra calde e morbide, il suo profumo mi inebriava i sensi, la spogliai delicatamente continuando a baciarla, le accarezzai i seni sodi, ogni movimento sembrava poesia, lei inizio a sospirare, la sua voce amplificava il desiderio, la riempii di baci per tutto il corpo fino ad arrivare alla sua vagina inviolata, iniziai a baciarla, lei continuava ad ansimare poi mi disse ‘Ale ti amo!’, era il momento, mi feci strada delicatamente tra quelle umide pareti finche non trovai l’imene, spinsi un po’ più forte, il mio piccolo amore emise un gridolino, io continuai delicatamente ad entrare finché non penetrai completamente, NON ERAVAMO PIU’ VERGINI adai più veloce progressivamente. Facemmo l’amore per una decina di minuti, ma interminabili, poi le baciai la fronte e mi staccai da lei e mi coricai di fianco alla mia gioia, faccia contro faccia Jessica mi abbracciò e disse ‘grazie, sei stato dolcissimo!’ e mi baciò.

Io e Jessica rimanemmo fidanzati per 2 anni indimenticabili, poi per la mia stupidaggine, rovinai tutto tradendola, più di una volta, ed ora non mi parla neanche, ma anche se per ora mi odia per averla fatta soffrire come uno stupido, sono sicuro e che una parte del suo cuore rimarrà per sempre mia, come il mio apparterà per sempre al mio primo piccolo grande amore.

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