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Racconti Erotici Etero

4. Londra. Megan

By 23 Maggio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Non mi ripresi facilmente dalla perdita di Chiara.
Certo la sua lunga malattia mi aveva preparato, ma quando accadde fu davvero devastante.
Stavo davvero male e mi chiusi in me stesso.
Tanto alcool e tante canne per cercare di stare meglio.
Le uniche persone che vedevo erano la famiglia di Chiara ed Elisa ed &egrave facile immaginare come passavamo il tempo insieme.
Anche il rapporto con Elisa si guastò.
Non poteva più esserci quella leggerezza, quella complicità, quella voglia di divertimento e di trasgressione.
Ogni cosa con lei e di lei mi ricordava Chiara.
Per questo non mi riuscì più di fare del sesso con lei.
Anzi smisi proprio di farlo per lunghi mesi.
Provai a buttarmi nel lavoro ma anche quello non funzionò.
Alla fine tutto mi riportava a lei e mi faceva soffrire.
Fu la mamma di Andrea ‘ ancora lei ‘ a darmi la scossa decisiva.
‘Guardati’sei uno straccio ‘non fai più nulla tranne bere e fumare ‘ Ti stai rovinando la vita. Fermati Giorgio ti prego”
La ascoltai e presi un aereo.
Londra.
Uno zaino e pochi soldi in tasca. Ma se dovevo ripartire l’unica possibilità era farlo via da Milano.
Lontano dalla vita che sempre mi riportava a Chiara.
Non fu difficile trovare un lavoro, anche se ne cambiai tanti.
Gelataio, cameriere, barman’cose così.
Abbastanza per pagarsi il monolocale in cui vivevo e mantenersi.
Dopo un paio di mesi stabilizzai la mia situazione, andando a lavorare in un bar vicino a Covent Garden.
Era aperto dal mattino a notte inoltrata e questo mi permetteva di lavorare un gran numero di ore, prendendomi anche turni di qualche collega che aveva bisogno di saltare per un qualsiasi motivo.
Andava bene così: guadagnavo di più ed evitavo di rimanere troppo tempo solo con i miei pensieri.
Normalmente iniziavo alle 17 e lavoravo sino alla chiusura e quasi sempre facevo coppia con Patrick un ragazzo dominicano mio coetaneo.
Alto e atletico era sempre al centro dell’attenzione di donne e ragazze che rimorchiava con continuità.
Diventammo amici e ripresi grazie a lui la sana abitudine di frequentare una palestra per rimettermi in forma.
Fu li che conobbi Megan.
Una quarantenne ‘ in realtà scoprii solo dopo averla conosciuta che ne aveva 45 ‘ dal fisico da urlo.
Capelli rossi lunghi e leggermente mossi e occhi verdi attirava lo sguardo di tutti i maschi presenti in palestra, anche perché, oltre ad essere alta e slanciata, la sua terza molto piena e il culo perfettamente modellato e sodo facevano bella mostra di se sotto le tute aderentissime che indossava.
Fu Patrick a farmela notare, rimarcando con i suoi apprezzamenti le sue caratteristiche fisiche.
‘Guarda che roba’ chissa come prende bene il cazzo quella ‘peccato non sia roba per sfigati come noi Giorgio”
‘Nessuno ci impedisce di guardarla però”
‘Si guardarla ‘ la sbatterei per bene io quella ”
In realtà non si limitava a ignorare noi due ma non dava confidenza a nessuno e anzi si comportava come chi sa molto bene come tenere a distanza le persone con cui non si vuole avere a che fare.
Per questo rimasi sorpreso quando fu lei a rivolgermi la parola.
Stavamo correndo entrambi su due tapis roulant affiancati e più volte i nostri sguardi si erano incrociati.
O meglio io la guardavo e lei si rendeva conto di come la guardavo.
Il suo culo e i suoi seni sodi mi stavano facendo provare un’erezione piuttosto importante e immagino che i pantaloncini che indossavo la lasciavano vedere in tutta la sua grandezza.
‘Per me oggi può bastare così. Tu che fai? Continui o beviamo qualcosa insieme?’
Rallentai la mia corsa sino a fermarmi, balbettando qualcosa per la sorpresa.
‘Ciao io sono Megan’ mi disse porgendomi la mano ‘Posso conoscere il ragazzo che mi sta guardando da almeno un’ora”
‘Giorgio’
‘Italiano, quindi?’
‘Si’
‘Lo avevo immaginato’
Eravamo in piedi uno di fronte all’altra, entrambi sudati e con l’asciugamano attorno al collo, quando fu di nuovo lei a prendere l’iniziativa.
‘Ci vediamo tra mezz’ora all’uscita dal parcheggio. Ti va?’
‘Ok’
Mi feci una doccia accurata con il cazzo che si induriva al pensiero di lei che stava facendo lo stesso nell’altro spogliatoio e mi vestii pentendomi di essere decisamente poco curato nell’abbigliamento.
Jeans aderenti e magliettina sotto il giubbetto di pelle.
Niente slip visto che non erano proprio nelle migliori condizioni.
Per la prima volta da tantissimo tempo stavo riprovando quell’adrenalina particolare che precede l’incontro con una donna e la voglia e il desiderio animalesco di scopare, di fare sesso.
La aspettai una decina di minuti seduto sul muretto di fronte all’uscita del parcheggio finch&egrave arrivò alla guida di un elegante auto sportiva.
‘Sei a piedi? Butta lo zaino dietro e sali ”
Un sorriso subito dopo aver imboccato la strada.
Truccata e con il rossetto era ancora più seducente rispetto a prima.
‘Non posso certo farmi vedere a rimorchiare ragazzi”
‘Immagino e allora perché lo fai?’
‘Forse perché mi piace farlo ‘ o forse perché mi hai guardata così tanto da farmi venire voglia di conoscerti’
‘Da come mi guardavi prima in palestra pensavo di averti infastidita’
‘Al contrario’lusingata semmai ‘Ma ho una reputazione da difendere”
‘E quindi dove mi stai portando?’
‘Nell’unico posto dove non ci vedrà nessuno ‘ casa mia’
Sono certo che lei percepì la mia reazione di sorpresa e di stupore e che la cosa la divertiva.
Dopo pochi minuti entrammo nel cancello di una villetta signorile e lei parcheggiò davanti alla casa.
‘Vieni’
Entrammo e mi fece accomodare in un’enorme soggiorno con due grandi divani uno posto di fronte all’altro separati da un tappeto importante e mi lasciò solo per andare a preparare qualcosa da bere.
Mi guardai intorno percependo la ricchezza e l’eleganza che quel locale e quella casa mostravano e chiedendomi cosa avrebbe pensato lei del mio monolocale piccolo e piuttosto disadorno oltre che sporco.
Tornò dopo pochi minuti posando bicchieri e bibite su un tavolino e sedendosi sul divano di fronte al mio.
Indossava una camicetta bianca di seta elegante e una gonna nera molto aderente a tubo che arrivava appena sotto al ginocchio, calze nere velate e ai piedi un paio di scarpe di vernice nera, lucide con un tacco non sottilissimo ma piuttosto alto.
Un orologio e dei braccialetti completavano il suo abbigliamento.
Mi porse da bere e iniziò a fare conversazione.
Nulla di che. Domande su di me. Sul mio passato da laureato in legge e sul mio presente da barman a Londra.
Faceva di tutto per risultare simpatica anche se era evidente in ogni cosa che diceva e faceva la volontà di rimarcare la sua superiorità su di me.
La bella e ricca signora londinese che ha di fronte un ragazzo italiano, emigrante e senza denaro in tasca.
Nella mia testa si alternava il fastidio per questo atteggiamento e il desiderio di riuscire a scoparmela.
L’immagine di lei sbattuta su quel divano mi fece venire il cazzo duro e decisi di provarci.
Mi alzai e la raggiunsi sul suo divano.
La mia erezione era evidentissima sotto i jeans attillati e percepii il suo sguardo posarsi proprio sul rigonfiamento.
‘Ora sei tu che guardi con insistenza’
‘In effetti sembra ci sia molto la sotto’
‘Tu che dici?’
Accompagnai quest’ultima frase prendendole la mano e posandola sul mio pacco.
‘Dico che &egrave da quando l’ho visto sotto i tuoi pantaloncini in palestra che mi sto chiedendo quanto grosso sia il tuo cazzo’
‘Allora prendilo’
Non se lo fece ripetere, abbassò la cerniera e infilo una mano sorpresa di trovarmi senza mutande, mentre io slacciavo e abbassavo i jeans.
‘Ti piace puttana?’
‘E’ enorme ‘ &egrave un cazzo enorme ”
Mi segava lentamente ripetendo quelle parole e con gli occhi fissi sul mio bastone durissimo poi scivolò in ginocchio per terra tra le mie gambe e iniziò a spompinarmi con avidità.
Ora le parti si sarebbero rovesciate.
La signora bella ricca ed elegante stava per diventare la puttana da sbattere senza ritegno.
Da troppo tempo non facevo sesso e di colpo mi accorsi di avere una voglia incredibile. Il cazzo era durissimo e la signora mostrava di sapere molto bene come fare un pompino ad un maschio.
‘Brava così ‘succhiami il cazzo ‘prendilo tutto’ fattelo arrivare in gola’ spompinami”
Con una mano sulla nuca accompagnavo i suoi movimenti gustandomi le sue labbra, la sua lingua, la sua saliva’.
Mi sfilai una scarpa e cercai di arrivare con il piede alla sua fica ma la gonna stretta lo impediva, così lei senza smettere di succhiarmi il cazzo si slacciò la gonna lasciandola cadere a terra a fianco alle sue ginocchia.
Di classe anche sotto la signora’ non poteva essere altrimenti: mutandine di pizzo nere ed autoreggenti con il bordo di pizzo.
Appoggiai il collo del mio piede nudo alle sue mutandine e iniziai a strusciarlo contro la sua fica. La sentivo bagnata attraverso il tessuto delle mutandine.
‘Senti quanto sei bagnata ‘ ti piace proprio il mio cazzo grosso allora ‘non vedi l’ora di prenderlo ‘di farti scopare”
Decisi che era il momento di fermare quel pompino e di scoparla.
Non avevo un preservativo con me visto che da tempo non facevo sesso, ma in quel momento non mi venne certo il pensiero dei rischi che potevo correre e mentre lei si liberava definitivamente dalla gonna le andai dietro e mi inginocchiai dietro di lei, spingendole la testa contro i cuscini del divano.
Eravamo entrambi a terra, in ginocchio e mi bastò spostare di lato le sue mutandine per sbatterglielo dentro con decisione.
‘Eccoti il cazzo puttana ‘ senti come ti apre’come ti riempie la fica”
‘Ahhh si ‘ dammelo ‘scopami ‘dio quanto &egrave grosso ‘ mi stai sfondando la fica”
‘Sei fradicia ‘ ti piace vero ‘ lo senti come &egrave largo ‘come ti apre ‘ adesso ti mostro come vanno scopate le troie come te ”
‘Si ‘scopami ‘sbattimi così ‘ancora ‘&egrave enorme ‘&egrave bellissimo ‘dammelo ‘.porco sbattimi ”
Le alzai la camicetta e le feci uscire le tette e cominciai a stringerle mentre affondavo nella sua fica allagata con forza e decisione.
Il suo primo orgasmo arrivò dopo pochissimo e proprio in quel momento le misi una mano sulla nuca schiacciandole la testa contro il divano e aumentando ancora di più il ritmo della chiavata.
‘Senti come ti sto scopando troia ‘ come ti sto facendo godere’brava così ‘vieni ancora ‘.sborrami sul cazzo ‘senti quanto stai godendo puttana ‘.urla ‘così’fammi sentire quanto ti piace il cazzo’ sentilo come &egrave grosso ‘ e duro ‘.’
Continuai così per una ventina di minuti, godendomi i suoi ripetuti orgasmi e facendola sentire per quello che era: una troia vogliosa di cazzo da scopare senza alcun riguardo, unendo ai colpi profondi di cazzo sculacciate al suo culo o prendendola per i capelli e tirandoli.
‘Vieni a prenderti la sborra puttana ‘ girati”
Era a terra la testa contro il divano mentre io in ginocchio le davo il cazzo in bocca o glielo passavo sulla faccia segandomi per godere il mio orgasmo.
Sapevo che avrei schizzato tantissimo e volevo che quello fosse il segno finale della sua sottomissione: riempita di sborra in faccia e sulla sua camicetta elegante.
‘Eccola ‘prendila tutta ”
La realtà superò le mie aspettative e le riempii la faccia e i capelli di sborra, togliendomi anche il gusto vedere uno spruzzo finire sul suo splendido divano e di macchiare in modo molto evidente la sua camicetta elegante.
Rimanemmo entrambi a terra, piuttosto sfatti per la scopata così violenta ed animalesca.
‘Dio ‘mi hai riempito ovunque ‘ guarda che disastro hai fatto”
‘Mi sembrava che ti piacesse ‘ma se mi sono sbagliato .. mi vesto e me ne vado subito ”
‘Certo che mi &egrave piaciuto’e lo sai bene ‘ mi hai fatto venire in continuazione ‘.hai un cazzo stupendo ‘ &egrave enorme ‘e durissimo ”
‘E ora che lo hai assaggiato non potrai più farne a meno’lo sai vero puttana?’
‘E chi vuole farne a meno’.’

mrgeorgemilano@gmail.com
Le cose da sapere su Megan le seppi solo dopo quel pomeriggio e quella prima scopata.
Che era sposata con un marito molto più anziano di lei, molto ricco da garantirle ogni tipo di piacere materiale e una condizione economica e sociale assolutamente invidiabile, ma anche minidotato e molto poco attivo sessualmente.
Un paio di scopate al mese, per capirci, che, peraltro si traducevano in pochi colpi e in una sua sborrata precoce.
Tanta insoddisfazione sessuale, quindi, e tanti orgasmi solitari, visto che ‘lo status’ le impediva di correre troppi rischi con la possibilità di finire scaricata dal marito.
‘Non so cosa mi abbia spinto a fare quello che ho fatto oggi’
‘Mi pare che il risultato ti sia piaciuto”
‘Mi hai fatto godere tantissimo ‘ hai un cazzo favoloso ”
‘Non penserai di riuscire a farne a meno adesso, vero?’
‘Cos’hai in mente? Ti prego”
‘Vedrai ‘ Ora devo andare a lavorare ‘ Anzi. Chiamami un taxi non posso certo arrivare a piedi sino alla metropolitana’ Arriverei in ritardo’
‘Lo faccio subito’
‘Brava ‘ e non penserai che abbia le sterline per pagarlo? ‘ Dammele tu’.E lasciami un cellulare a cui chiamarti se non vuoi che la prossima volta che ho voglia di sbatterti ti aspetti sotto casa’.’
E’ iniziato con questa banale richiesta ‘ un taxi sotto casa e una banconota da 20 sterline, il cellulare ‘ il nostro ‘nuovo’ rapporto.
Solo un’ora dopo raccontavo tutto a Patrick, godendomi la sua invidia e annunciandogli che ci saremmo divertiti sicuramente anche insieme.
Mi stupiva come mi sentivo dentro.
Ovvio che non ci fosse alcun ‘sentimento’ per quella donna. Ma mi colpiva la mia freddezza e la mia durezza nei suoi confronti. E soprattutto il desiderio di sottometterla completamente ai miei voleri e al mio cazzo.
La voglia insomma di trasformare la ricca e bella moglie borghese nella mia puttana pronta a soddisfare ogni mia perversione.
Lasciai passare qualche giorno prima di cercarla nuovamente.
Ci accordammo per il giorno dopo all’ora di pranzo, ovviamente da lei.
Chiesi a Patrick di coprire il mio eventuale ritardo perché volevo avere tutto il tempo di scoparmela per bene e sottometterla definitivamente.
Apri la porta di casa fasciata in un abito nero, di seta, elegante e sensuale.
Pantaloni aderenti con la stoffa che dalla vita saliva intrecciata a coprire i seni per chiudersi dietro al collo, lasciando la schiena completamente nuda.
Era chiaramente senza reggiseno mentre sotto i pantaloni si intravedevano le calze nere e il cinturino che chiudeva poco sopra la caviglia un paio di scarpe nere con un tacco decisamente sostenuto.
Le guardai il culo mentre la seguivo nel soggiorno chiedendomi se avesse o meno le mutandine.
Diversamente dalla prima volta, si sedette sul mio stesso divano e dopo meno di un minuto le infilai la lingua in bocca trovandola pronta a replicare alla forza con cui la stavo baciando.
‘Inginocchiati e prendimelo in bocca puttana ‘ lo so che non vedi l’ora di farlo .. Chissa quanto ti sei masturbata in questi giorni pensando al mio grosso cazzo’
‘Si dammelo ‘lo voglio ‘ dio che cazzo ‘ ‘
Ha iniziato a spompinarmi con avidità accucciata a terra tra le mie cosce alternando profonde pompate a lunghe leccate dalla base del cazzo alla cappella, segandomi mentre lo prendeva.
‘Brava troia ‘ succhiami il cazzo ‘ fattelo arrivare in gola’.’
Con le mani dietro la nuca guidavo i suoi movimenti, spingendoglielo sempre più a fondo e alternando momenti in cui mi gustavo il suo pompino ad altri in cui ero io a prendere l’iniziativa scopandole la bocca con foga e affondi profondi, fino a quando decisi che era il momento di fermarla.
Ora era in piedi davanti a me.
Le infilai una mano tra le cosce iniziando a masturbarla da sopra i pantaloni.
La seta leggera mi permise di capire subito che era senza mutandine e quanto il lungo pompino l’aveva fatta bagnare.
‘Mmmhhhh …siamo senza mutandine ‘ come una brava puttana ‘ brava ‘ e senti quanto sei bagnata ‘ senti quanta voglia del mio cazzo hai ‘ ‘
‘Si …ti prego …dammelo …scopami ‘.’
‘E’ ancora presto ‘ ti voglio fradicia …voglio sentirti venire così’ ‘
‘Porco ‘ bagnerò tutto il vestito così’. si continua …continua’.’
Il suo orgasmo non tardò molto ad arrivare accompagnato da urla di piacere e da continue richieste di darle il cazzo, di sbatterla’.
‘E ora portami nel tuo letto …voglio scoparti per bene ‘ e voglio scoparti dove scopi con tuo marito”
‘Ti prego no ‘ ‘
‘E invece si ‘ ti sentirai ancora più puttana li ‘ una moglie puttana che fa cornuto il maritino sul loro letto di nozze …andiamo ‘ forza’ ‘
Mi guidò in camera da letto al piano di sopra.
Una grande ed elegante camera da sola più ampia del monolocale in cui vivevo, chiusa su un intero lato da una vetrata che guardava sul parco della villa e andava dal pavimento al soffitto e da un lato all’altro della camera.
Preparò il grande letto togliendo qualche cuscino e le coperte e io mi distesi di schiena, accarezzandomi il mio grosso cazzo durissimo e in piena erezione.
‘Forza ‘ fammi vedere come si spoglia una puttana ‘ come una puttana eccita il maschio da cui vuole essere scopata’.’
Mi gustai lo spettacolo massaggiandomi il cazzo sempre più duro finch&egrave rimase solo con le autoreggenti ed io la invitai a rimettersi le scarpe prima di venire a prendersi il mio cazzo.
‘Vieni puttana …vieni a impalarti sul mio cazzo ‘ pensa se ti vedesse tuo marito ‘ con tacchi e autoreggenti …che ti prendi un vero cazzo sul suo letto…che non vedi l’ora di farti sbattere come una troia ‘ brava così…salici sopra puttana ‘ fino in fondo …prenditelo tutto …cavalcami …fammi vedere quanto sei troia ‘.’
‘Ahhh ‘.si …lo voglio …scopami ‘ &egrave enorme ‘ mi riempie …godoo …godo di nuovo ”
Mi gustai il suo orgasmo, le contrazioni della sua fica fradicia attorno alla mia asta e subito dopo la presi sotto le ascelle e senza sfilarglielo la girai di schiena.
‘Ora ti sbatto io ‘ ora ti faccio vedere come un vero cazzo si scopa la sua troia ‘ lo senti …senti quanto ti piace …quanto ti fa uscire di testa …goditelo tutto troia ‘ ‘
La scopai a lungo così, con le sue gambe dietro la mia schiena o alte sulle mie spalle. Era la posizione ideale per farla sentire posseduta, dominata, penetrata fino nel profondo.
E scopandola anche con le parole e le frasi che le rivolgevo che sottolineavano il suo essere troia, i suoi orgasmi ripetuti.
Poi la feci girare a pecorina e iniziai a scoparla a fondo così, tenendola per le caviglie e dandole il cazzo con forza.
‘Dio che culo sodo che hai’. &egrave splendido ‘ non vedo l’ora di aprirtelo”
‘No ti prego ‘ nel culo no …continua a scoparmi ti prego ‘.’
Quel ‘no ti prego’ era per me più che un invito e ottenne il risultato opposto.
Sfilai il cazzo completamente bagnato dai suoi orgasmi e puntai con decisione la mia cappella contro il suo forellino stretto, probabilmente vergine.
Ci vollero almeno venti minuti per riuscire ad aprirglielo. Minuti che passarono alternando spinte a forzare il suo buchino con la mia cappella e nuovi colpi di cazzo in fica.
‘Ti prego fermati”
‘Lo so che lo vuoi ‘. hai paura ‘ ma lo vuoi’.vuoi essere aperta dal mio cazzo ‘.brava cosi …spingi”
‘E’ enorme ‘ ‘
‘Apriti il culo con le mani ‘ brava cosi …allarga le natiche con le mani’.’
‘Piano ‘.piano ti prego’.’
‘Guardati quanto sei troia ‘ come apri la strada per il mio cazzone …come muovi il culo per farti riempire’.’
‘Si …sono una troia ‘.Ahhhhhh ‘. ‘
L’urlo accompagnò il mio affondo decisivo, quello che fece cedere il suo buchino vergine, quello che fece passare tutta la mia cappella, quello che precedeva il mio totale affondo nel suo culo.
Sapevo bene che a quel punto dovevo stare immobile. Lasciare che il dolore passasse e che il suo corpo si abituasse alle dimensioni del mio cazzo.
La feci sdraiare completamente e le salii sopra iniziando i primi movimenti della penetrazione, lenti ma molto profondi, facendole entrare il cazzo sino alla base e allungando una mano sotto il suo corpo a cercare la sua fica, il suo clitoride.
‘Vedi che ti piace puttana ‘. dimmelo quanto ti piace’.’
‘Si …mi fa male ‘ cazzo che bello ‘.cazzo ‘.’
‘Così …brava …prendilo tutto ‘ ora si che sei la mia puttana …la mia puttana rotta in culo’.lo vuoi vero? …dimmelo che lo vuoi ‘.dimmelo cosa sei ‘.’
‘Si ‘.si ‘.sono la tua puttane ‘. sono la tua troia …scopami così’ si…inculami ‘ inculami così ‘.godooooooo’
Il suo orgasmo segnò anche per me il momento di lasciarmi andare e finalmente godere. La stavo scopando e inculando da oltre un ora e la mia capacità di resistenza era finita.
Venni con lunghi e abbondanti schizzi sulla sua schiena, arrivandole sino tra i capelli per poi accasciarmi sfatto sul letto matrimoniale.
Rimanemmo a lungo sdraiati a riposare fumandoci un paio di sigarette.
‘Dio quanto ho goduto …sei un porco ‘ mi hai aperta ‘.’
‘Guarda come hai bagnato il letto ‘ ‘
‘Dio mio …un disastro”
‘Lo sai che &egrave solo l’inizio questo vero?’
‘Beh …me lo auguro’però devi promettermi che mi aiuterai a fare in modo che mio marito non sappia mai nulla’.’
‘Ti prometto solo che sarai la mia puttana …il problema di tuo marito &egrave solo tuo”
‘Ti prego”
‘Hai poche scelte mi pare ‘ vuoi il mio cazzo e vuoi godere come non hai mai goduto…le regole le stabilisco io’ e tu farai tutto quello che ti chiederò’ in alternativa puoi sempre decidere di fare a meno di questo palo e tornare ai tuoi ditalini solitari’.’ Per rafforzare il concetto prendo la sua mano e la porto sul mio pacco che anche a riposo fa sempre il suo bell’effetto.
‘Bastardo’.’
‘Sai che mi basterebbe far circolare qualche voce in palestra …o presentarmi qui una sera ‘.’
‘No …farò tutto quello che vorrai ‘ sarò la tua puttana ‘ ma tu mi farai godere tantissimo ‘.’
‘Ne dubiti? ‘ Non senti come sta già tornando duro ‘ prendilo in bocca …preparalo’ che tra poco te ne darò ancora”
Lei si abbassa per spompinarmi ed io la faccio girare in modo da leccarle la fica mentre mi succhia.. a 69.
Unisco le dita alla bocca e alla lingua per farla partire completamente e continuo a lungo fin quando decido che &egrave il momento di darle di nuovo il cazzo.
La faccio alzare in piedi e la porto alla grande vetrata della camera.
La voglio scopare da dietro, con lei in piedi, le mani appoggiate alla grande vetrata con la vista sul parco.
So che la cosa la spaventa ma so anche che bagnata e vogliosa come &egrave in questo momento non &egrave certo in condizione di ragionare e di fermarsi.
‘Eccotelo troia ‘ prendilo così ‘ ‘
‘Si scopami …sbattimi ‘ dammelo ”
‘Dai che magari qualcuno ti guarda ‘ ti guarda e vede quanto sei troia …vede che ti fai sbattere come una puttana ‘ ‘
‘Si …sono la tua troia …la tua puttana …non smettere …ti prego’.’
Continuo fino a farla venire e poi passo al suo culo.
Glielo apro di nuovo e glielo sfondo con ancora piu vigore di prima,
Lei sembra completamente fuori di testa,m partita per la tangente, urla si dimena e gode in continuazione.
La trasformazione &egrave compiuta.
La ricca bella moglie borghese, snob e altera, &egrave ora solo un corpo di donna in calore nelle mani di un maschio che la domina con il suo grosso cazzo.
Continuiamo tutto il pomeriggio a fare sesso e le regalo la mia sborra altre due volte.
Una nel culo e una in faccia e sulle tette.
Ci salutiamo facendo la doccia insieme nel grande bagno adiacente alla camera da letto.
Al momento di andare &egrave lei che mi chiama il taxi e mi da 50 sterline per pagarlo.
‘Ci vediamo dopodomani mattina in palestra. Vieni presto. Dalle 8 alle 10 non c’&egrave praticamente nessuno. E troverò il modo di darti un po’ di cazzo anche li’

Non &egrave stata una semplice scopata.
Non solo per la sua durata e per il grande piacere provato da entrambi.
E’ stato il pomeriggio che ha deciso come sarebbe andato il mio rapporto con Megan nei mesi successivi.
Averla trattata da troia in casa sua e anzi sul suo letto coniugale, senza alcun rispetto, solo un oggetto di piacere per me e il mio grosso cazzo e, ancor più, averle sverginato il culo provocandole intensi orgasmi ha segnato tutto quello che &egrave accaduto da li in poi.
Un rapporto fatto di dominazione totale della ricca e bella moglie borghese che con me diventava solo e soltanto una femmina vogliosa, una puttana sottomessa ai miei desideri e soprattutto ai voleri del mio grosso cazzo.
Sapevo che non avrebbe più opposto resistenza e mentalmente pregustavo il trattamento che le avrei riservato nei mesi a seguire.
Mantenne fede all’appuntamento che le avevo dato in palestra. Alla mattina le persone presenti erano poche e bastò attendere un momento in cui le uniche donne presenti erano Megan e altre due che avevano iniziato l’allenamento da non più di dieci minuti.
‘Vai a farti la doccia adesso ”
‘Porco cosa vuoi fare?’
‘Guardarti il culo e le tette me lo ha fatto diventare duro ‘lo vedi?’
‘Si .. ma ”
‘Vai ti ho detto”
Raggiunsi l’area docce delle donne dopo pochi minuti.
Come previsto non c’era nessuno bussai nell’unica cabina doccia dalla quale si sentiva l’acqua in funzione.
‘Apri ‘sono io”
‘Non ti ha visto nessuno vero?’
Non le risposi nemmeno e mi spogliai rapidamente mettendole davanti agli occhi il mio cazzo già completamente eretto.
Mi infilai sotto la doccia dandole subito la lingua in bocca e usando le mie mani su tutto il suo corpo sino a quando capii perfettamente che non si sarebbe più fermata, che la voglia di cazzo aveva preso il sopravvento sulla paura di essere scoperta.
La feci inginocchiare e le scopai la bocca con foga tenendole la mano dietro la nuca e dandole lunghi colpi di cazzo sino a farglielo arrivare in gola.
Poi la feci alzare e la sbattei con la schiena contro la parete della cabina doccia le alzai una gamba e iniziai a scoparla così.
‘Senti come sei fradicia ‘adesso ti faccio godere come una troia .. apri gli occhi ‘ guardami ‘ guarda il maschio che ti sbatte come una puttana”
‘Si ‘porco fammi godere .. dammelo ‘sbattimi così”
‘Lo vedi quanto sei puttana ‘.chissa che ne pensa il tuo maritino ‘lui ti paga la palestra e tu ti fai sbattere sotto la doccia come una troia ‘ ‘
‘Bastardo ‘ sto godendo ”
‘Godi troia ‘ godi così ”
Sapevo che non potevo esagerare e continuare a lungo per cui poco dopo mi lasciai andare a una copiosa sborrata sulla sua faccia e sulle sue tette.
Fu solo la prima delle innumerevoli volte che scopammo in palestra o in altri luoghi ‘a rischio’ di essere scoperti.
Era un tipo di situazione che mi divertiva perché le sue paure e i suoi imbarazzi mi eccitavano ancora di più e perché capivo che anche per lei, una volta partita, l’adrenalina e la paura aggiungevano ulteriore piacere e ulteriore troiaggine.
La scopai in ogni luogo possibile: nei bagni di un cinema e anche in quelli per la verità piuttosto sporchi di una stazione della metropolitana; in un ristorante piuttosto elegante e sulle panchine dei parchi londinesi anche in pieno giorno; sulla sua auto’
Ormai aveva bisogno di cazzo e di essere trattata come una puttana praticamente tutti i giorni ed era lei a chiamare per incontrarci o a salutarmi chiedendo ‘quando ci vediamo domani?’ magari con ancora il mio sperma addosso.
La situazione che più la metteva in imbarazzo era quando la costringevo a venire al pub in cui lavoravo.
‘Devo lavorare .. non so a che ora mi libero ‘ se vuoi essere scopata vieni lì .. aspetti e appena mi libero ti sbatto per bene’.’
La prima volta che glielo proposi si rifiutò di venire.
Fu facile rimettere le cose a posto: bastò non cercarla per un paio di giorni e non rispondere alle sue chiamate.
La rividi in palestra e anche li la ignorai completamente fingendo anche di flirtare con un’altra ragazza.
La ritrovai fuori dalla palestra ad aspettarmi con la sua auto.
‘Sali ‘ti prego .. ti devo parlare’.Non puoi trattarmi così”
‘Così come?’
‘Non mi cerchi’non ti fai trovare ‘ mi fai vedere che corteggi altre donne ‘ti prego non puoi farmi questo”
‘L’altra sera ti ho aspettata e non ti sei fatta vedere .. ti vergogni ad entrare in un locale e far vedere a tutti che sei li perché vuoi farti il barman?… se &egrave così ‘problema tuo ‘ arrangiati”
‘Lo sai di cosa ho paura”
‘Nessun problema ‘ &egrave stato bello ‘.’
‘No ti prego ‘ ti prometto che verrò”
‘Bene. Ti aspetto domani pomeriggio allora’.’
E scesi dalla macchina senza darle il tempo di replicare.
Fu la prima volta che venne al locale che di pomeriggio era frequentato praticamente solo da giovani studenti universitari.
Entrò e venne a sedersi al bancone mentre io stavo versando delle birre e chiaccherando di calcio con due ragazzi.
‘Ciao, finalmente ti sei degnata”
Indossava un giubbotto di pelle elegante nero, come la gonna a tubo che le arrivava poco sopra al ginocchio, un paio di scarpe con tacco molto alto e delle calze nere velate, sicuramente autoreggenti. Il trucco leggero e il rossetto oltre ad una sciarpa di seta al collo e i capelli sciolti e vaporosi la rendevano davvero molto bella
‘Ciao’
Mi allungai attraverso il bancone a baciarla sulle labbra.
‘Mark, Peter, lei &egrave Megan e.. non fatevi strane idee ‘ &egrave proprietà privata’
‘Ciao’piacere’ciao’
Se pensava che sarei stato discreto e riservato ora non lo pensava più’
Mi gustai il suo rossore sulle guance e il nervoso che l’aveva presa e le versai da bere.
‘Non preoccuparti ‘ non entra nessuno del tuo mondo qui ‘almeno di pomeriggio..’
Finalmente si sciolse un po’ slacciando il giubbetto e il nodo della sciarpa.
Conversavo con lei in ogni momento libero tra un ordinazione e l’altra, stando in piedi al bancone, i gomiti appoggiati e la testa protesa verso di lei sussurrandole porcate all’orecchio e baciandola di tanto in tanto davanti a tutti.
Continuai così per almeno un’ora, poi arrivò Patrick.
‘Megan lui lo conosci già’lo hai visto in palestra di sicuro’.’
‘Si ‘&egrave vero ‘ciao”
‘Ma allora Giorgio non mi ha detto cazzate ‘ &egrave vero che ti scopa’e io che credevo fosse la solita panzana di un italiano’.’
‘beh ‘ma ‘no ‘&egrave che ”
Ancora una volta rossa in viso e chiaramente nervosa per la situazione.
‘Stai tranquilla’Patrick &egrave un amico fidato ‘e anzi ora mi darà il cambio..’
‘Certo ‘vai pure ‘ ci son qui io ”
‘Vai in bagno ‘ sulla sinistra trovi una porta con scritto .. &egrave il locale in cui ci cambiamo’ questa &egrave la chiave ‘vai ed aspettami lì”
Un bacio in bocca suggellò queste parole e non le diede il tempo di rifiutare.
La raggiunsi dopo una decina di minuti.
Volevo lasciarla sola ‘sapevo che si sarebbe arrabbiata ancora di più.. e sapevo che dopo scoparla sarebbe stato ancora più bello ‘.
Era un locale piccolo e piuttosto disadorno.
Senza finestre e illuminato solo da un neon.
Un tavolo e alcune sedie di metallo, i nostri armadietti e un divano in finta pelle che aveva visto giorni migliori.
La trovai in piedi, la borsa appoggiata sul tavolo e il viso decisamente incazzato.
Mi appoggiai in piedi a lei, facendoglielo subito sentire contro il culo.
‘Non penserai che mi faccia scopare qui dentro vero?’
‘Ti sei fatta scopare in posti peggiori direi’ e mi pare che tu abbia sempre goduto molto’mi sbaglio?’
Le parlavo direttamente all’orecchio, facendole sentire la mia lingua, alternando alle frasi che ci scambiavamo baci sul collo, mentre continuavo a strusciarle il mio cazzo duro sul culo e muovevo le mani sul suo corpo.
‘Già.. ma li fuori tutti sanno cosa siamo qui a fare ”
‘Non &egrave vero ‘sanno che tu sei la mia donna ‘ ci hanno visto tutti al bancone”
‘Appunto”
‘Sanno che sei la mia puttana ”
‘Bastardo.. non puoi trattarmi così”
‘Ti tratto per quello che sei ‘ per quello che vuoi essere ”
Le alzo la gonna sino in vita e arrivo alle sue mutandine, infilandole una mano.
‘Brava ‘ti sei depilata completamente ‘ perché lo hai fatto?’
‘Perché so che ti piace ‘porco ”
‘E perché sei una puttana che vuole piacere al suo uomo’senti come sei bagnata ‘ ti &egrave mancato il mio cazzo vero?’
‘Lo sai .. lo sai che non posso stare senza’.’
‘Senti come ti scivolano dentro le mie dita ‘non vedi l’ora di farti sbattere ‘ lo senti come &egrave duro ‘come &egrave grosso ‘.’
‘Siii ‘ ti prego ‘andiamo da me ‘ovunque ma non qui”
Lo feci uscire e le appoggiai la cappella tra le labbra della fica mentre continuavo a sgrillettarla e a scoparla con le dita sussurrandole porcate all’orecchio.
Sapevo che non sarebbe durata a lungo.
‘Sei un porco ‘ un bastardo”
‘Sentilo ‘ ti piace ‘lo vuoi ‘chiedimi di scoparti puttana ”
‘Si scopami ‘sbattimi ‘ dammelo ‘.’
‘Si così’ a pecorina come una troia ”
La scopai con forza facendola godere ripetutamente e gustandomi i suoi orgasmi e le sue urla di piacere.
Ora tutte le sue paure erano sparite.
‘Lo vedi ‘solo questo sei ‘una troia ‘una puttana ‘.’
‘Si sono la tua puttana ‘scopami così ‘bravo ‘ ancora ‘continua ti prego’.’
Venne il momento di cambiare posizione e mi sedetti sul divano.
‘Spogliati ora ‘ vienimi sopra’ impalati’ brava ‘così ‘ cavalcami ..lo sai che poi ti farò anche il culo vero puttana? ‘ lo vuoi vero?’
‘Si ‘scopami ‘ fammi godere ‘ fammi ciò che vuoi”
Me la gustai a lungo lasciandomi cavalcare da lei prima di decidere che era giunto il momento per prendermi il suo culo stretto.
La feci girare a pecorina in ginocchio sul divano e me lo presi stando in piedi, tenendola per i fianchi in modo da penetrarla con maggior forza e decisione.
Ora le sue urla di piacere erano ancora più forti e sicuramente chiunque andava in bagno avrebbe sentito e capito cosa succedeva nello stanzino spogliatoio.
Venni alla fine di quella lunga cavalcata riempiendole il culetto stretto di calda e copiosa sborra.
Decisi che serviva ancora un gesto ‘
‘Le tue mutandine le prendo io ‘. Rivestiti con calma io ti aspetto di là’
Ritornò al bancone visibilmente imbarazzata e l’imbarazzo aumentò quando Patrick le rivolse uno dei suoi migliori sorrisi e versandole da bere le chiese quanto avesse goduto ‘
‘Scopa bene il mio amico italiano?’
Balbettò qualcosa arrossendo ancora di più.
‘Certo che con quel grosso arnese che ha tra le gambe ”
‘Beh ”
Mi unii alla loro conversazione sfilando dalla tasca le mutandine di Megan e lanciandole a Patrick
‘Senti il profumo della mia signora prima di essere scopata ‘ non hai idea di come si bagna quando ha voglia di cazzo’.’
Patrick se le portò alla faccia mentre io abbracciavo Megan da dietro baciandola sul collo davanti a lui e a tutto il locale.
‘Siete due bastardi ”
‘Ma non puoi più fare a meno del mio cazzo ‘ e di come sa farti godere’Adesso basta giocare alla brava signora ”
‘Sei proprio uno stronzo ‘cosa vuoi fare’?’
‘Trattarti per quello che sei ‘ una puttana vogliosa di cazzo ‘ che non ne ha mai abbastanza’ che vuole godere e essere trattata da troia’ Lo sai Patrick che da quando l’ha provato vuole il mio cazzo tutti i giorni?’
‘Decisamente troia la nostra bella signora”
‘Il tuo maritino cornuto non saprà mai nulla stai tranquilla ‘Ma se non vuoi perdere il mio cazzo ‘ farai tutto ciò che vorrò..’
‘Sei un porco ‘lo sai che non posso resisterti ”
‘Bene ‘ ora vai ‘ si &egrave fatto tardi ‘e non devi insospettire il cornuto’
‘Quando ci vediamo Giorgio?’
‘Vengo da te domani all’ora di pranzo’
La salutai con un lungo bacio in bocca e l’accompagnai all’uscita in modo da rimarcare a tutto il locale che quella elegante signora era la donna del giovane barman italiano.
Dopo quella volta non fece più storie per venire al locale.
Anzi ci veniva ogni giorno in cui non ci incontravamo altrove

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Da quel pomeriggio Megan non si sottrasse più a nulla.
Certo qua e là uscivano le sue paure, i timori che il gioco che le proponevo fosse troppo rischioso o che alla fine finisse per essere scoperta dal marito, ma nulla di tutto questo bastava a fermarla.
Del resto le avevo dato poche scelte: o fare tutto quello che le chiedevo o rinunciare per sempre al mio cazzo, con il rischio che una volta finito il gioco non avessi più nessuna remora a sputtanarla in palestra o, forse, addirittura con il marito.
Al locale veniva ogni giorno in cui non era possibile vederci in altro modo ed era sempre più chiaro a tutti che quella ricca e bella signora, sempre elegante, vestita e truccata di tutto punto altro non era che la mia donna.
E che la mia donna fosse ‘una gran puttana!
Tolto il sabato e la domenica ci si vedeva (e si scopava) praticamente tutti i giorni. I nostri incontri avvenivano sempre di mattina o di pomeriggio, in modo da consentirle di essere alla sera e nei giorni di fine settimana la brava moglie del cornuto.
Almeno una volta al mese lui era via qualche giorno per lavoro e questo mi dava la possibilità di passare la notte da lei e scoparla nel comodo e ampio letto coniugale.
In quelle occasioni diventava una vera ninfomane. Mai sazia di cazzo si faceva scopare in tutti i modi e praticamente per tutta la notte.
Dopo un po’ di questo piacevole tran-tran decisi che era il momento di farle scendere ancora un gradino nel suo progressivo ed inesorabile imputtanimento.
Le diedi appuntamento al locale e quando arrivò iniziai una conversazione volutamente provocatoria con Patrick.
‘Megan perché non racconti a Patrick come ti ho scopata l’altra notte da te? Dai ”
‘Te la sarai sbattuta tutta la notte porco..’
‘Dai raccontaglielo ‘.’
Erano queste le situazioni che ancora la imbarazzavano e la facevano incazzare e che mi divertivo a provocare.
Un paio di drink dopo la stavo sbattendo con forza nello stanzino spogliatoio: io in piedi e lei sdraiata di schiena sul tavolo di metallo con la gonna arrotolata in vita e la camicetta aperta a far uscire le sue stupende tette.
‘Si porco’ scopami ‘fammi sentire il tuo cazzo fino in fondo’ sbattimi così ‘ sto godendo di nuovo ‘sono la tua troia’.’
Fu in quel momento che Patrick entrò, liberò il suo grosso cazzo nero e iniziò a segarsi in una posizione nella quale lei lo vedeva benissimo.
I miei colpi si fecero ancora più forti.
‘Vedi ‘ non gli hai raccontato come ti fai sbattere ‘ e mi hai costretto a farglielo vedere ‘guarda come &egrave eccitato ‘come gli hai fatto venire il cazzo duro’ hai visto che puttana Patrick’ a Megan il cazzo non basta mai ‘.’
‘Bastardo ‘sei un porco ‘ ma &egrave vero ‘dammelo ‘non smettere ”
‘Daglielo in bocca Patrick ‘dalle anche il tuo ‘ ‘
‘Prendilo troia ‘ fammi vedere che succhiacazzi sei ‘ brava ‘ così’
Il cazzo di Patrick era veramente bello.
Nero leggermente più lungo del mio anche se decisamente più stretto e ricurvo verso l’alto.
Megan se lo ritrovò in gola quasi senza rendersene conto presa dal piacere che le stavo regalando scopandola con forza e come a lei più piaceva.
‘Si così ‘succhiaglielo tutto ‘ brava così ‘segalo mentre lo spompini”
‘Dio che bello ‘ che troia che sei Megan ‘mangiami le palle ‘ così’ cazzo che tette sode che ha’ ‘
‘E devi sentire quanto &egrave fradicia ‘Forza Patrick ‘mettiti un preservativo e vieni a scoparti la mia troia ‘vieni ‘prendila tu ”
‘Ahhh ‘bastardo ‘sei uno stronzo ”
‘Guarda quanto ti piace anche il suo troia ‘ smettila di fare la brava signora’tanto lo so bene che vuoi cazzo e solo cazzo ‘ti faresti scopare da tutti i ragazzi che ci sono di là’brava così puttana ‘prenditelo tutto ‘guarda come ti piace il cazzo del mio amico nero’.’
‘Si scopatemi ‘sono una troia ‘dammi il cazzo ‘ancora così’ sbattimelo in bocca mentre lui mi scopa ‘godo ‘godo di nuovo”
‘Prendila Patrick ‘sollevala e portala sul divano ‘bravo così ‘guarda come si impala sul tuo cazzo la troia ”
Patrick capì subito dove volevo arrivare e senza mai sfilarle il cazzo dalla fica la prese in braccio per scoparla per un po’ in piedi e poi si accomodò sul divano con lei sopra che lo cavalcava.
Mi avvicinai ben sapendo che Patrick sapeva bene cosa fare: fermare la sua cavalcata con il cazzo interamente piantato nella fica e aprirle le natiche con le mani per agevolare la mia penetrazione.
‘Spingi Megan.. brava ‘ora ti apro il culo ‘ così’brava ‘due cazzi insieme per la mia troia ‘ecco’così ‘tutto dentro”
Iniziai a pomparla nel culo con Patrick che teneva il suo cazzo immobile piantato sino in fondo nella sua fica, poi anche lui prese il ritmo e la doppia penetrazione iniziò veramente.
‘Dio ‘&egrave bellissimo ‘mi state riempiendo ‘dio che cazzi che avete ‘ancora ‘dio come li sento ‘come mi aprite”
‘Prendili puttana ‘ goditeli così”
‘Ti spacco il culo ‘mentre lui ti scopa ‘così’brava ‘ brava ‘.ti piacciono due cazzi insieme vero troia’.’
‘Si ‘godo ‘mi fate impazzire così’ dio ‘vengo ‘vengo ‘vengo’.’
Megan sembrava godere in continuazione sotto i colpi ben affiatati dei nostri due arnesi e le sue urla di piacere sicuramente erano ben udibili dai bagni del locale e forse non solo dai bagni.
Era il momento anche per noi di venire e decisi che anche questo doveva essere qualcosa di speciale per lei, qualcosa che segnasse a fondo il suo essere la mia puttana.
Mi sfilai dal suo culo dopo una sequenza di colpi particolarmente forti e la feci scendere dal cazzo di Patrick, facendola sedere sul divano.
Poggiava la testa alla spalliera ed era praticamente sdraiata, le gambe aperte, la gonna in vita, le tette fuori dalla camicia.
‘Vieni Patrick ‘riempiamo di sborra questa troia ‘ diamogliela tutta ‘in faccia ‘sulle tette ‘riempiamola ”
‘Si ‘ora ti schizzo tutta ‘ ti marchiamo con la nostra sborra ”
‘Prendila puttana ‘ prendila tutta’così”
‘Brava così ‘con la lingua fuori ‘eccola”
Venimmo praticamente insieme come due fontane, riempiendole di sborra la faccia, le tette e il corpo.
‘Cazzo ‘ quanto ho goduto ‘&egrave stato bellissimo ‘grazie Giorgio ‘.’
‘Sei una troia .. sei insaziabile’.’
‘Dio ‘quanta sborra’e ora come torno di là’ come torno a casa”
In realtà riusci a fare senza più di tanti problemi entrambe le cose, anche se sicuramente i ragazzi del bar capirono molto di più di quello che era successo rispetto a quanto capì il cornuto di suo marito.
Da quella volta dividermi Megan con Patrick divenne un piacevole e ricorrente diversivo alle nostre scopate a due, diversivo a cui ogni tanto associavo qualche gioco ancora più forte come farla scopare solo da lui limitandomi ad essere presente e a guardare come si faceva sbattere dal mio amico.
Ora che aveva provato due cazzi insieme godendo senza limiti, le mie perversioni potevano spaziare lungo nuovi campi.
Cominciai a coinvolgere nei giochi con Megan anche qualche altro ragazzo del bar oppure attiravo volutamente dei guardoni quando la scopavo in auto o all’aperto.
In un’occasione la feci scopare da due camionisti che avevano assistito arrapati a una delle nostre performance in auto in un parcheggio.
In un’altra la provocai fino al punto di essere lei a chiedermi di farla sbattere da un nero dal cazzo ancora più grosso del mio.
Era di tutta evidenza che la signora aveva ormai perso ogni freno.
Il cazzo la faceva letteralmente uscire di testa e più gliene davo più ne voleva.
In una delle notti sul suo letto coniugale con il marito via per lavoro portai con me Patrick ed un altro paio di amici.
Fu una notte infinita in cui ci prese tutti e quattro senza alcun freno e soprattutto senza sosta.
Io ero l’unico a scoparla senza preservativo rimarcando con questo che lei era ‘la mia’ donna, ma, a parte questo particolare, si concedeva senza alcun limite a tutti coloro cui la offrivo come una puttana.
La sua troiaggine era ormai senza più limiti e faceva ogni cosa pur di ritagliarsi del tempo per stare con me e per fare sesso.
In un paio di occasioni tornò a casa ben oltre il consueto orario ‘di sicurezza’ per il marito, tra l’altro in condizioni difficilmente giustificabili come ordinarie.
In un’occasione in cui le stavo facendo il culo nelle docce della palestra un tipo ci scoprì e, sicuramente, da quel giorno la sua troiaggine divenne oggetto di numerose battute tra i frequentatori della palestra e non più solo tra i ragazzi del bar.
Entrambi sapevamo bene che prima o poi la cosa sarebbe arrivata anche al cornuto, con tutte le conseguenze del caso.
E, infatti, puntualmente accadde.

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Megan ormai non poteva più fare a meno del mio cazzo e delle porcate che le facevo fare.
Non saltava giorno ‘ week end a parte ‘ senza che trovasse il tempo e il modo per vedermi e farsi scopare, dove, come e con chi poco importava.
Aspettava le trasferte di lavoro del marito come le giornate e le notti migliori della sua vita; giornate e notti interamente dedicate al sesso, in cui lasciarsi andare completamente e senza sosta alla sua troiaggine.
‘Mi hai trasformata in una ninfomane’ non posso stare senza sesso ‘senza il tuo cazzo grosso e duro’.’
‘Sei stata troppo tempo senza cazzo ‘. devi recuperare il tempo perduto ”
Mi divertivo a inventare giochi sempre nuovi, da solo, coinvolgendo Patrick o qualche altro amico.
Spesso erano giochi di esibizionismo, anche piuttosto spinto.
Quando lo facevamo nella sua auto trovavo sempre il modo di coinvolgere qualcuno: un guardone fortunato, un camionista o chi capitava.
E anche nello spogliatoio del bar dove lavoravo non era raro che oltre a Patrick invitassi qualche altro amico.
Una volta che mi stava cavalcando su una panchina in pieno giorno in un parco pubblico due ragazzi di colore dopo essersi gustati la scena per bene si avvicinarono e ci proposero di finire il pomeriggio in un locale per coppie poco distante da li.
Fu una di quelle volte in cui si sorprese di trovare un cazzo ancora più grosso del mio ma non si tirò di certo indietro.
Da quel pomeriggio frequentammo più volte quel locale per coppie.
Ci andavamo di pomeriggio e quasi sempre lei era l’unica donna presente; sceglievamo i maschi con cui giocare davanti agli altri presenti che guardavano segandosi sperando di venire coinvolti.
In una di queste occasioni decisi di farle assaggiare la sborra di tutti i maschi presenti.
La scopavo a pecorina su un divanetto, lei in scarpe ed autoreggenti, infoiata che si gustava il mio cazzo e guardava i 7-8 maschi che rapiti dalla sua bellezza e dalla sua troiaggine si segavano.
‘Guarda come li hai eccitati puttana ”
‘Si mi piace ‘mi piace come mi scopi davanti a quei porci ‘ continua ‘fagli vedere che troia che sono ‘come mi faccio sbattere dal tuo cazzo ‘.’
‘Sei una troia ‘ li vorresti ‘lo so ‘puttana ‘forza dateglielo in bocca a questa zoccola ‘ datele la vostra sborra ‘ la vuole addosso ‘in faccia ‘dategliela”
Non se lo fecero certo ripetere e uno dopo l’altro si avvicinarono per farsi spompinare o segare, venendo uno dopo l’altro su di lei.
‘Guardati troia ‘a prendere la sborra dagli sconosciuti ‘a farti riempire ‘mentre ti sfondo la fica e il culo ‘sei una troia”
‘Si ‘la voglio ‘la voglio ‘.schizzatemi tutta ‘vengo’vengo ‘.’
Fini che era una maschera di sborra e i fazzolettini con cui si pulì non bastarono certo a toglierle l’odore di sesso, di cazzo e di sborra con cui la rimandai a casa.
Del resto ormai non era raro che tornasse a casa con i segni evidenti del sesso appena fatto: le calze rotte, le mutandine lasciate come trofeo, la sborra tra i capelli o sui vestiti, l’odore di cazzo e di sesso addosso.
I rischi di essere scoperta dal marito cornuto aumentavano giorno dopo giorno.
Ma il cornuto non la scoprì mai direttamente.
Lo seppe solo perché uno dei frequentatori della palestra che lo conosceva pensò bene di raccontargli quanto puttana fosse diventata la sua cara e bella mogliettina e indicandogli il sottoscritto, ‘uno sfigato italiano di 26 anni’, come il suo amante.
Al mondo esistono molte persone così.
Persone che incapaci di godersi la vita provano piacere a rovinare quella degli altri.
Il cornuto reagì a questa voce incaricando un’agenzia di fare qualche indagine e questa non fece certo fatica a portargli qualche giorno dopo un completo set fotografico con io e Megan attori protagonisti.
Diversamente dalle preoccupazioni di Megan, ‘se mi scopre mi caccia di casa a sberle dopo cinque minuti’, non le disse nulla.
Si presentò invece una sera al bar.
In gessato grigio, camicia bianca, cravatta e fermacravatta, appoggiato al bancone a chiedere uno scotch era sicuramente un pesce fuor d’acqua.
Rimase una buona mezz’ora a bere e osservarmi e fu solo al momento di chiedere il secondo scotch che si decise a rivolgermi la parola.
‘Io e lei dobbiamo parlare’
‘Davvero? E di che? Non so chi sia’.’
‘Io so invece chi &egrave lei”
‘Tra venti minuti faccio una pausa di un quarto d’ora’si trovi un tavolo e la raggiungo..’
Poteva essere chiunque e l’ultimo dei miei pensieri era che quell’uomo dal fisico imponente e in splendida forma nonostante i capelli grigi e un’età sicuramente superiore ai 50 anni fosse il marito di Megan.
Lo raggiunsi al tavolo con una pinta di birra.
Mi allunga la busta che teneva sul tavolo davanti a se.
‘Giusto per non perdere tempo con inutili bugie..’
Le guardai e non faticai a riconoscere le immagini, il luogo e le situazioni in cui erano state prese.
Le poche righe della lettera d’accompagnamento con cui l’Agenzia gliele trasmetteva bastarono a farmi capire chi fosse l’uomo che avevo davanti.
‘Megan lo sa?’
‘Non ancora. Sono riuscito a trattenere la mia rabbia sinora solo perché prima di affrontarla volevo parlare con lei.. Da quanto dura?’
‘Sei sette mesi’
‘Immagino vi siate conosciuti in palestra’
‘Certo’
Continuò a fare domande, a chiedere dettagli, voleva sapere’
Decisi di rispondere a tutto, tacendogli solo la partecipazione di altri maschi ai nostri incontri sessuali.
La conversazione durò ben più del tempo della mia pausa e chiesi a Patrick di rinunciare alla sua per farmi finire di parlare col marito di Megan.
Ovviamente alcune informazioni gli fecero più male di altre, soprattutto quando seppe che io e Megan usavamo frequentemente i divani di casa sua e, soprattutto, il suo letto coniugale o il suo bagno.
‘Quindi le telefonate per la buonanotte mentre io ero via le faceva mentre era con lei ‘ Faceva la dolce e la cara per tornare subito a farsi scopare ‘.’
‘Magari le faceva anche con il mio cazzo in mano se vuole proprio sapere queste cose.. Ma non capisco che importanza abbiano per lei questi dettagli”
‘Ha ragione ‘ Ma quando si &egrave stati così ciechi poi si vuole scoprire e sapere tutto’.’
‘Credo sia facile capire ”
Presi una foto, la scelsi con cura, lei era presa di fronte mentre la scopavo da dietro a pecorina, la bocca spalancata ad urlare il suo piacere, il viso trasfigurato dal godimento.
‘La guardi ‘ Guardi come &egrave bella Megan ‘ L’ha mai vista provare piacere in questo modo?’
Poi ne presi un’altra, io in piedi e lei in ginocchio col mio grosso cazzo in mano mentre mi succhiava adorandolo.
‘E forse questa l’ha aiuta a capire perché prova così tanto piacere’ e a quel che so non può essere certo lei a regalarglielo’ ‘
Rimase muto rigirandosi le foto tra le mani, passando con lo sguardo da una all’altra.
Poi infilò una mano nella tasca interna della giacca e mi allungò un’altra busta.
‘Dentro ci sono ventimila sterline. Sono un sacco di soldi’Voglio che sparisca e che esca dalla vita di Megan e dalla mia’
‘Lei &egrave matto’
‘No ..la amo ‘ non posso fare a meno di lei ‘ma non posso vivere sapendo che in ogni momento in cui io non ci sono Megan corre a farsi scopare da lei’
‘E quando io non ci sarò che farà? La chiuderà in casa o la farà seguire?’
‘Questo non la riguarda”
‘Ma riguarda Megan’ pensa che potrà tornare a fare a meno del sesso e del cazzo?…pensa che potrà limitarsi a masturbarsi ricordando come godeva quando scopava con me? O che possa farsi bastare il suo cazzettino che non le sa dare piacere?… ‘
‘Non le permetto ‘.’
‘La smetta ‘le sto facendo un piacere ‘e le sto facendo risparmiare un sacco di soldi ‘Guardi in faccia alla realtà e si comporti da adulto”
‘Cosa intende dire?’
‘Dice di amarla e di non poterla perdere ‘ ma vuole privarla della possibilità di godere e provare piacere’ e perché? Solo perché lei non &egrave in grado di darglielo?’
‘Ma ‘.’
‘Accetti la realtà’ A Megan può dare tutto ma non il piacere sessuale di cui ha bisogno per vivere ‘ E lei da Megan può avere tutto tranne la rinuncia a quel piacere”
‘Cosa dovrei fare allora?’
‘Riprendere i suoi soldi e sparire da qui per iniziare ‘ E accettare la situazione ‘ In fondo &egrave stato fortunato ‘Pensi se invece di me trovava un suo ricco collega ‘ Pensi se invece di una storia di solo sesso Megan avesse trovato qualcuno per cui lasciarla”
‘E’ proprio questa la mia paura ”
‘Allora parli con lei ‘chiaritevi ‘la tratti da donna intelligente quale &egrave ‘ e non da sciocca cartolina da esibire in società”
‘Mi sta umiliando ancora ”
‘No le sto dando la possibilità di salvare il suo matrimonio.. Accettando che siano altri uomini a dare a Megan il piacere fisico che lei non sa darle’Ci pensi seriamente ‘Credo ci siamo detti tutto”
Mi alzai allungando la busta gonfia di sterline verso il suo lato del tavolo.
Fu in quel momento che mi venne l’ultima provocazione.
E la gettai lì, passando direttamente al ‘tu’
‘Vedrò Megan domani all’ora di pranzo, tra l’altro a casa vostra ‘ ora lo sai ‘ se non ti bastano le cose che ti ho detto per capire cosa fare ‘ trova un modo per venire a vedere di persona ‘ Vediamo se sei un uomo o solo un ricco fantoccio ben vestito”
Il giorno dopo raggiunsi Megan a casa all’ora di pranzo, come previsto.
Mi accolse elegante e bella come sempre, il viso raggiante non appena la porta si chiude alle nostre spalle, il primo bacio, il suo profumo e la voglia che cresce.
Aveva un tubino nero molto aderente che le fasciava lo splendido corpo sodo e con la gonna molto corta, senza calze e con un paio di sandali neri con un laccetto sopra la caviglia e un tacco di almeno 12 cm. Le unghie di piedi e mani della medesima tonalità di rosso delle labbra evidenziavano la sua voglia di passione e di sesso.
Decisi che si meritava tutta la mia sincerità prima di farla perdere nel vortice del sesso; doveva sapere, pensare, decidere’
‘C’&egrave una novità tesoro ‘e non la immagini’.’
‘Porco ‘cosa ti sei inventato per farmi godere ?’
‘No Megan.. Tuo marito sa tutto!’
Le raccontai cos’era successo la sera precedente, spiegandole perché e come avevo rifiutato la montagna di soldi connessa alla proposta di suo marito.
‘Vedrai.. non vuole perderti ‘capirà ‘se ne farà una ragione”
‘Ti illudi Giorgio ‘ finirà male vedrai”
Eravamo sul grande divano del soggiorno.
Io seduto e lei sdraiata con la testa sulla mia spalla.
La accarezzavo ovunque per tranquillizzarla e farla sentire protetta.
Suo marito ci trovò in quella posizione quando entro senza essere anticipato da alcun rumore nella stanza.
Alzai la sua testa e la baciai profondamente in bocca.
La sua lingua rispose prontamente e se possibile ancora più avida del solito mentre la mia mano arrivava alle sue mutandine; lui rimase in piedi allibito per quello che stava vedendo e, ancor più, un minuto dopo dalle parole che sentì pronunciare da Megan.
‘Non mi importa di ciò che succederà’ ti prego scopami adesso ‘fammi godere ‘fammi felice ‘magari sarà l’ultima volta ‘ ti voglio Giorgio ‘dammi il tuo cazzo ”
Senza cambiare posizione mi slaccio i jeans e lo fece uscire per prenderselo in bocca senza sapere che stava per la prima volta spompinandomi davanti a suo marito.
Iniziai a scoparla con le dita mentre mi lavorava il cazzo con bocca lingua e mano e dopo pochissimo la sua fica iniziò a bagnarsi come di consueto.
‘Brava ‘ così ‘ sei splendida ‘mi fa impazzire come mi succhi il cazzo ‘come lo mangi ‘così ‘fattelo arrivare fino in gola ‘dio che lingua che hai ‘mangiami i coglioni adesso ‘ brava così ‘ continua ”
Rimarcavo con le parole ogni cosa che faceva per rendere ancora più esplicito al cornuto la voglia di Megan, la sua troiaggine, il piacere che provava e che mi dava con il mio cazzo in mano e in bocca.
Lui guardava con gli occhi sbarrati e senza proferire alcuna parola. Ammutolito dalla scena che aveva davanti e dalle dimensioni del mio cazzo.
La baciai e la attirai sopra di me stando ben attento a che lei non vedesse chi c’era nella stanza; bastò alzare il vestitino e scostare di lato il perizoma per farle sentire il cazzo bagnato dalla sua saliva contro la sua fica gonfia e bagnata di voglia.
‘Vieni Megan’vieni a prendere il cazzo ‘ impalati ‘scopatelo ”
‘Si dammelo ‘dammelo tutto ‘scopami ‘ahhhhhh ‘ &egrave enorme ‘ sbattimi ‘fammi godere come una troia ”
‘Eccolo ‘&egrave tutto tuo ‘fino in fondo ‘così’ dio sei fradicia ‘ stai godendo come una troia ‘così ‘ancora ‘.&egrave questo che deve vedere quel cornuto di tuo marito ‘ come godi ‘come godi con un vero cazzo che ti scopa ‘.’
‘Si ‘godo ‘godo come una troia ‘&egrave splendido ‘lui non può capire ‘lui non può farmi godere così’continua Giorgio ‘.fammi venire ancora ‘così’ siiiii’.’
‘Prendilo tutto ‘ vienimi sul cazzo ancora puttana ‘dai così ‘ immagina che ti stia guardando ‘ fagli sentire come godi ‘fagli capire che ti piace il cazzo ‘che ti piace essere scopata ‘.’
‘Si ‘scopata come una troia ‘.quello che lui non sa fare ‘ ahhhh”
‘Può solo guardare ‘guardare e segarsi come un cornuto ‘vedendoti godere Megan ‘così ‘ come adesso ‘ dio che puttana che sei ‘ e un cornuto può solo lasciare scopare la sua troia da chi lo sa fare ‘ così ‘ così”
Mi infilò la lingua in bocca e fu in quel momento che capii che la lezione era servita: il cornuto si massaggiava il cazzettino che aveva nel frattempo fatto uscire dai pantaloni.
Serviva solo l’ultimo atto di dominio su Megan.
‘Adesso ti apro il culo tesoro ‘ te lo sfondo e te lo riempio di sborra ‘come piace a te ‘.’
‘Si fammelo ‘.fammelo ti prego ‘.incula la tua troia ‘.inculami ‘si così ‘.ahhhhh’
La scopai con forza dietro tenendole le natiche ben aperte con le mani per un’altra decina di minuti mentre le sue urla di piacere riempivano la stanza e la testa del cornuto.
‘Si dammi la tua sborra ‘dammela tutta nel culo Giorgio ‘. ‘
‘Si godo’godo ‘ prendila tutta troia ‘.ti riempio il culo ‘così’.’
Si accasciò su di me baciandomi dolcemente in bocca e ci gustammo così i momenti dopo il mio e i suoi ripetuti orgasmi.
Poi le feci posare la testa sulla mia spalla, quello che sentì sicuramente le fece gelare il sangue in tutto il corpo.
‘Hai visto cornuto? Hai visto quanto gode Megan? Hai visto il suo piacere? Capisci adesso perché puoi solo o perderla o accettare che sei solo un cornuto incapace di dare alla sua donna il piacere che lei cerca e che si merita?’
Balbettò un paio di si. Era comico. Il volto devastato dalla sorpresa e dal dolore il piccolo cazzo tra le mani i pantaloni abbassati alle caviglie.
Megan era zitta. Tesa. Stupita dalla situazione.
‘Perdonami ‘ &egrave più forte di me ‘ mi piace troppo ‘.perdonami ”
‘Lo farà Megan ‘lo farà ‘ vero cornuto? ‘ Si &egrave segato guardandoci Megan ‘ Ti piaceva vedere tua moglie godere per davvero vero?’
‘Si ‘&egrave splendida ‘perdonami tu Megan ‘perdonami ‘non potrò mai farti provare simili sensazioni ”
Si apriva un nuovo capitolo.
Ora la storia con Megan poteva diventare la storia con Megan e il cornuto.

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