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Racconti Erotici EteroTradimento

50anni e non sentirli..

By 12 Aprile 2020Aprile 22nd, 2020No Comments

Tutti in fila al supermercato, mascherine e guanti a farla da padrone.
Sembriamo tutti uguali, intimoriti, spaventati, per fortuna in alcune occasioni adesso è piu facile socializzare, come nel caso di Giulia.
No. Giulia non è la solita venticinquenne con la terza e il culetto verginello.
Lei è una signora, di quelle vecchio stile, curata, fine ed elegante. Una di quelle donne che non si lasciano scoraggiare da niente, sempre con il sorriso e una parola gentile.
E così ho consciuto la signora Giulia , due chiacchere in fila al supermercato, stessi scaffali,  in cassa praticamente insieme. Una battuta e via. Io sono più giovane, lei ha 57 anni io 38, ma devo dire la verità, i suoi anni se li porta davvero bene.
Usciamo dal supermercato e mi offro di portarle le borse fino a casa, io avevo uno zaino dove mettere le mie cose e mi sembrava un gesto carino aiutarla. Ho cambiato idea dopo i 4 piani di scale, scherzando le dico che non lo rifarò mai più e ridendo mi offre un po’ d’acqua.
La sua casa è ben tenuta e in ordine, un buon profumo di pulito ti accoglie appena varcato l’ingresso, la seguo in cucina e bevo ma mia meritatissima acqua. Lei mi ringrazia, ovviamente le dico che è stato un piacere e le lascio il mio numero, siccome è sola se dovesse aver bisogno può chiamarmi, nel limite del possibile cercherò di aiutarla.
Un’altra spesa, mi sono scordata una cosa, potresti farmi un favore, le occasioni per aiutarla sono frequenti in queste settimane di quarantena la cosa non mi dispiace in piu anche la confidenza comincia ad aumentare.
Spesso la trovo in abbigliamento da casa, nulla di  malizioso però ho modo di notare che ha un corpo niente male, suo parde era brasiliano e sua madre italiana, è alta 1.75, capelli scuri lunghi e ricci, una quarta di seno e a furia di far quelle maledette scale non ha un filo di peso in più, le sue gambe sono toniche ed anche il culetto della signora non sembra male.
Non me ne preoccupo più di tanto,  insomma avevo altri pensieri fino a quando non mi son fermato da lei a pranzo. Era lunedì, dopo averle preso due cavolate al mercato in centro (io posso spostarmi per lavoro) le porto nel suo appartamento.
Che profumino!!
-Carlo grazie ma è un semplice sughetto di pesce, ti vuoi fermare a pranzo?
-Ma si! Tanto lavoro in giro non c’è.. Che sarà mai!
Decidiamo di mangiare fuori sul terrazzo che dona una magnifica vista sulla città e sul mare.
In questi giorni fa caldo e Giulia ha una cannottierina che non nasconde affatto la sua quarta di seno. Mangiando uno di fronte all’altro spesso i miei occhi finiscono li e la curiosità di vederle scoperte comincia a rotearmi in testa.
Giulia si accorge che le sto guardando le tette con molta frequenza e mi chiede se son cosi belle che continuo a fissarle.
Arrossisco chiedendole scusa e dicendole che è colpa sua perché non fa nulla per nasconderle ed io son pur sempre un uomo. Oh, la carne è carne!
Sorride divertita dal mio imbarazzo, annuendo sulle mie motivazioni e il pranzo continua, anche se adesso posso notare chiaramente che i suoi capezzoli stanno spingendo sul tessuto della canottiera in seta. Siamo sotto al sole e ci sono 27 gradi quindi posso tranquillamente immaginare che i miei pensieri di infilarci dentro il mio membro eretto siano tutto sommato anche corrisposti e complice il vino fresco sorrido divertito.
Lei nota la mia espressione e nuovamente mi chiede che cosa avessi.
Giulia, io ti voglio bene, ma prima mi fai vedere le tettone adesso rincari la dose con i capezzoli che spingono. Se continui così, saró anche più giovane, cerco di contenermi ma stai attenta!
-Ah.. Devi contenerti? Ride
Attenta.. Le ricordo sorridendo mentre va a portare in cucina i piatti vuoti, vuoi il caffè? Mi chiede divertita.
Annuisco ringraziandola e mi alzo per aiutarla, giunti in cucina prepara la moka e mi dice di starci dietro che va un attimo al bagno.
Spengo il caffè ormai pronto e lo verso nelle tazzine quando sento dei passi con i tacchi provenire chiaramente dal corridoio e fermarsi.
-Tutto ok? Le chiedo ad alta voce
-Oh, si. 
Le sento rispondere poi il silenzio. Dopo qialche minuto mi sporgo dalla cucina spinto dalla curiosita di quel che stava facendo e la vedo in mezzo al corridoio, un sorriso malizioso in volto, forse complice il vino, la quarantena, o semplicemente la voglia di scopare ma lei era lì con solo le scarpe ai piedi, completamente nuda e un perizoma a coprire quel poco di prezioso. Un perizomino rosso che mi ricorderò sempre con molto piacere.
-Cos è che dovevi contenerti mio caro?
-Cazzo! È l’unica parola che sono riuscito a dirle mentre mi avvicinavo a lei prendendole una mano. Le ho palpato subito una di quelle meravigliose tettone che libere da ogni costrizione e con i capezzoli turgidi sembravano ipnotizzarmi, erano belle sode, vellutate e preso un capezzolo tra le dita l’ho schiacciato un po’ leccandone la punta. Per poi tintinnarlo con la lingua e succhiarlo, pochi secondi perché volevo ammirarla tutta. Le ho fatto gesto di girare e con una mano le tenevo un braccio alzato mentre con l’altra sfioravo i suo corpo accarezzandole i fianchi e soffermandomi ad apprezzare quel culo in bella mostra incorniciato nel perizomino rosso. Uno schiaffo su una natica risuona nel corridoio.
-Mio dio Giulia, sei davvero in forma.
Le dico mentre la mia mano si insinua tra le natiche scivolando sul tessuto, arrivando a sfiorarle il suo sesso. Lei mi agevola sollevando il bacino, le mie dita fanno piccoli movimenti per stuzzicarla e la vedo mordersi le labbra, immaginando quello che da li a poco avrebbe provato.
Continuo a girarla, ora il suo viso è di fronte al mio, le sposto i capelli e le sfioro con le labbra il collo, per salire fino all’orecchio dove le sussurro che dovrebbe controllare nei miei pantaloni.
Ci baciamo, le nostre lingue si intrecciano come un vortice, la sento che si sta eccitando e mentre la sposto appoggiata al muro prendo nuovamente il suo sesso sul palmo della mia mano notando che il tessuto comincia ad essere umido. Le sue mani slacciano la mia cintura impazienti di scoprire il mio sesso, la sfilano dai pantaloni lanciandola a terra, poi è la volta dei bottoni, tolto il primo gli altri saltano via rapidamente. I lati del pantalone si aprono lasciando intravedere chiaramente la mia eccitazione che sta crescendo dentro al boxer bordeaux. Sorride contenta mentre la sua mano controlla le mie dimensioni, scorre sopra i boxer, dalle palle lentamente sale fino alla punta s’intrufola all’interno e ne afferra la pelle vellutata stringendomi nel palmo della mano. Non sono certo Rocco, ma tutte hanno sempre apprezzato la sua dimensione. Vedo i suoi occhi farsi carichi di curiosità così indietreggio di un passo invitandola a guardare meglio. Mi prende la maglia e la leva sfilandola, sento i suoi capezzoli sul mio torace, ho la cappella che spunta dai boxer, lei mi bacia piano il torace chinandosi e scendendo fino a che non rimane a novanta, le gambe leggermente aperte e il viso che ormai é arrivato sul mio sesso. Sento le sue dita che dai fianchi fanno scendere tutto quello che mi copriva e ora il mio cazzo è svettante, libero da ogni costrizione è eretto di fronte ai suoi occhi, con la mano mi soppesa i testicoli e provo il primo contatto delle sue labbra sulla mia cappella. Un bacio, poi la sua lingua a punta scorre verso il basso, per risalire pienamente appoggiata al mio membro, non la vedo ma sento chiaramente i suoi movimenti, dalle leccate sapientemente dosate ai baci, fino a quando non ho sentito le sue labbra scendere avvogendo in un calore tutta la mia asta, fino al linguine.
Che brava pompinara, lo ha preso tutto penso mentre la sua testa si muove su e giù con movimenti ritmati e la mia mano le si infila tra la pelle e il tessuto alla ricerca del suo ano. Lo massaggio capendo chiaramente che non sono il primo a farlo. Mi lascia fare e mentre è ancora china il mio dito entra ed esce da quel meraviglioso lato B. Procurandole mugolii ad ogni affondo.

La prendo per i capelli ricci e le sollevo la testa continuando a tenerla stretta con la mano le infilo nuovamente la lingua in bocca mentre cerco il suo sesso. Il perizoma è completamente zuppo dei suoi umori, lo sposto di lato e prendo possesso della sua fica vogliosa, la trovo fradicia. Le stringo tra le dita il clitoride e capisco davvero quanto sia eccitata per poi far scorrere le dita sulle labbra piu volte. É in estasi mentre la mia voce le chiede da quanto non scopava e le fa notare che è un lago. Gli umori le colano sulle cosce quando le mie dita scivolano dentro di lei, mugula come una cagnetta adolescente quando le mie dita arrivano in fondo ed escono accarezzandole nuovamente le labbra. La sento godere e la guardo tutta, sembra lontana anni luce dalla signora gentile del supermercato, questa assomiglia piu a una troia da monta da quanto sta ansimando. Levo le dita dalla sua carne e ne assaggio il sapore, buono.
Mi prende per il cazzo che adesso è al pieno della sua maestosità, le vene pompano il sangue fino alla cappella rendendola liscia e viola, la pelle è tiratissima e lucida dalla sua saliva. Lo afferra e semplicemente mi porta in camera da letto. Guardo il suo culo che mentre cammina e arrivati al bordo del letto la inginocchio sul bordo e le spingo la testa sulle lenzuola, in questo modo espone a me tutta la sua voglia, mi inginocchio ed ora sono io ad avere il suo sesso in faccia, ne sento il profumo, posso ammirarne le labbra bagnate mentre le sfilo il perizoma e mi tuffo con la faccia tra le sue natiche. Le lecco l’ano e la sento spingere a me, vuole essere penetrata ed ha fretta che succeda. Con la lingua scendo per passare ad assaggiare il suo frutto e quando le mie dita riprendono possesso del suo culetto la mia lingua si insinua dentro di lei, la sento gemere, ha la testa sul materasso e si tocca i capezzoli stringendo con il braccio quelle tettone mentre mi supplica di entrarle dentro che non resiste più.
Io ignoro volontariamente la sua supplica e continuo il trattamento su quella fichetta che è sempre più fradicia, il che mi eccita da morire, ho il viso cosparso dei suoi umori, ne raccolgo un poco dalla sua carne  con le dita e alzandomi le porto sulle sue labbra per succhiarle.
Mi sdraio sul letto invitandola ad un 69, in un attimo la mia asta è nuovamente nella sua gola e mentre lecco il suo sesso lei si struscia come una gatta sul mio viso, la sento che spinge sul mio cazzo succhiandone ogni centimetro, i suoni del suo pompino risuonano nella stanza insieme ai suoi mugolii strozzati dalla mia presenza, si contorce sempre di più e il primo orgasmo la raggiunge. Si leva un attimo dalla presa con la bocca per lasciarsi andare ad un urlo di gioia che soffoca subito riprendendo con piu foga ancora il pompino che stava facendo. Ansimo pure io, sono troppo eccitato e mentre la sditalino con forza sento che non resisterò a lungo. Lei è venuta ed ora voglio schizzarle il mio seme sul viso ma devo vederla, devo guardarla negli occhi, così la giro e le salgo sopra al torace, il mio cazzo si infila in mezzo alla sua quarta, ne vedo solo la cappella che avanza verso e sue labbra quando spingo con il bacino e le tengo i capezzoli ben serrati tra le dita. Lei quando la punta del mio attrezzo le si avvicina al viso la lecca guardandomi, qualche minuto e sento che non trattengo più nulla, le lascio i capezzoli avvicinandole la testa il piu possibile, quando le sue labbra calde si posano sulla cappella la sento pulsare ed i fiotti di sperma le arrivano in bocca, alcuni le ricoprono il viso, lo riprende tra le labbra e spingo per lasciarle ancora del mio seme in gola mentre gemo di piacere. Finito il mio orgasmo mi accascio sul letto, lei mi bacia e mi ringrazia poi si alza e torna in bagno, un bel respiro e vado a prendermi il caffè ormai freddo. Arriva anche lei, vederla in cucina nuda con ancora i tacchi ai piedi mi eccita nuovamente e mentre prende il caffè le mie mani sono di nuovo addosso a lei, ricordandole che non abbiamo finito la riporto in camera e le mie mani scorrono nuovamente sulla sua fichetta vogliosa. Sono inginocchiato affianco a lei la bacio mentre le mie dita entrano ed escono velocemente e senza pietà dal suo sesso, il rumore dei suoi umori è forte e si sente in tutta la stanza, l’odore del suo sesso mi inebria le narici mentre la guardo che si tiene al mio braccio come a cercare un appiglio, ha le gambe sollevate e oscenamente aperte quando arriva l’orgasmo e un getto di umori si rovescia dal suo sesso alle lenzuola. È a quel punto che mi sposto e mentre ha ancora gli occhi chiusi dal piacere le picchietto il clitoride con la punta del mio cazzo nuovamente in tiro.
-Ora tocca a lui! Sei pronta? Le dico prendendole i piedi e portandoli sulle mie spalle.
– Puoi fare quello che vuoi.. Mi dice maliziosamente.
E cosi la mia cappella scivola con una certa pressione piu volte sulle sue labbra, la guardo e la voglia di sentirlo dentro le sta esplodendo, muove il bacino cercando di imprigionarlo ogni qualvolta mi avvicino al suo buco. Poi riuscendoci vedo la mia asta sparire dentro di lei, le pareti calde della sua fichetta, assecondare la forma del mio sesso lei mi tiene il bacino con le mani, vai piano che mi sfondi dice con un filo di voce. Questo mi eccita e dopo essere arrivato in fondo delicatamente comincio a pomparla forte, senza remore per quel che avevo sentito, le mie palle sbattono sulla sua pelle ad ogni affondo, lei urla di piacere, si tiene al cuscino, a volte mi tira uno schiaffo, la sposto su un lato, una gamba sollevata e mi infilo nuovamente dentro di lei ma ora posso giocare anche con il culo, le mie dita si infilano nel suo ano aprendolo per bene, posso sentire il mio cazzo che scorre nel suo corpo, mi guarda con lo sguardo da sottomessa, come per chiedermi se era brava, se mi piaceva scoparla. Io ero in estasi, sfilo tutto il mio attezzo dalla sua fichetta e tenendola ben aperta entro tutto dentro di lei per poi uscirne nuovamente del tutto, ad ogni affondo lei urla dal piacere poi punto al culo, ormai è bello allargato dalle mie dita e non fatico molto ad entrarci, il dolore comunque si fa sentire quando provo ad andare a fondo, mi spinge come per fermarmi mentre io faccio l’esatto contrario spostandole e tenendo le sue braccia ferme. Arrivato a fondo pompo ancora forte, il dolore ha lasciato spazio al piacere, qualche minuto e ritorno sulla mia fichetta.
scopami.. scopami.. scopami… . È quello che continua a ripetere.
La pompo ancora, le nostre lingue si cercano le sue mani sono sul mio culo che mi spingono a lei, non resisto più e lei nemmeno e si lascia andare in un altro orgasmo, le sue gambe tremano mentre le spingo con forza tutta la mia voglia piu brutalmente possibile, sento la sua fica che si contraee, i muscoli stringere il mio cazzo, lei che urla tappandosi la bocca con la mano e non resisto proprio più.. Mi sfilo e segandomi in piedi sopra di lei sento che i primi fiotti stanno salendo per uscire, lei prontamente mi sega e la sua bocca accoglie la mia cappella pulsante. Vedo la mia sborra colarle dal lato della bocca mentre continua a succhiare e segarmi. Le accarezzo i capelli mentre mi guarda soddifatta dopodiché finisco esausto sulle lenzuola…
Mi sa che mi fermerò anche a cena sai.. Le dico ridendo.

Ti riconosci vero in questa storia? sei elegante e insopettabile, ma sei tra le peggiori troie in circolazione, se hai voglia di scrivermi…
46471428@libero.it
Skype: 46471428

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