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Racconti Erotici Etero

6. DEDICATO A MARCO

By 30 Agosto 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Scrivere per Milù è un’esperienza esaltante e molto eccitante; si fa la conoscenza di numerosi lettori ed autori, si scambiano mail, curiosità, opinioni sui racconti, a volte può nascere una collaborazione nello scrivere, altre volte possono nascere delle simpatie. Questo è successo con Marco, un autore romano di ventisei anni che mi ha scritto perchè gli sono piaciuti i miei racconti. E’ scattato un rapporto più o meno fitto di messaggi tramite posta elettronica, ci siamo scambiati un paio di foto per avere idea di chi avevamo davanti. Un giorno Marco mi ha scritto che vorrebbe che inventassi un racconto che abbia me e lui come protagonisti. Così, ora, proverò ad inventarmi qualcosa.

Ragazzo romano di ventisei anni, occhi azzurri, capelli biondi e corti, orecchino, vistoso tatuaggio. Questo è Marco.
Capelli mori, occhi castani, fisico proporzionato, un metro e settantotto di altezza, qualche anno in più di Marco. Questa sono io.
Ci scriviamo, ha visto le mie foto, lo hanno eccitato e mi confida che ha sentito forte la tentazione di masturbarsi.
“Esagerato, per così poco…” gli scrivo.
“Non sei niente male, mi piaci, vorrei scoparti e sentire il tuo corpo sul mio…”
La cosa mi lascia perplessa, però contemporaneamente mi incuriosisce e decido di approfondire l’argomento.
“Marco, tu hai ventisei anni, sei più giovane di me…”
“Non importa la differenza di età, le mie coetanee sessualmente non mi interessano molto, preferisco le donne più grandi, ci sanno fare di più…”
Sinceramente la cosa mi spiazza; io non sono attratta da uomini più giovani di me, sessualmente mi piace essere sullo stesso piano col mio partner, avere uno scambio alla pari, non mi piace fare da balia, se così si può dire. Glielo faccio presente, ma lui, testardo, insiste che vuole scopare con me, mi trova eccitante. Spengo il computer e ci penso su. Mi infilo sotto la doccia e mentre mi insapono, mi viene in mente quello che mi ha scritto Marco: tutto sommato è gratificante essere nelle fantasie di un uomo, oltretutto carino. Esco dalla doccia, infilo l’accapatoio bianco e me lo stringo addosso per asciugarmi; mi osservo allo specchio: mi dicono tutti che dimostro meno della mia età, seni proporzionati, ventre piatto, fisico slanciato ed un sorriso luminoso. Mi spalmo la crema su tutto il corpo, mi lavo i denti, infilo un perizoma nero, indosso la sottoveste di raso blu e mi metto a letto. Sono veramente molto stanca e mi addormento quasi subito.

Ecco Marco davanti a me, non riesco ancora a capire perchè ho accettato di incontrarlo, forse per curiosità o forse perchè mi piace giocare…Marco è davanti a me, mi saluta sfiorandomi la guancia con un bacio; ci sediamo ed ordiniamo qualcosa da bere. Comincimo a parlare un po’ di tutto e mi rendo subito conto che il contatto diretto è molto diverso rispetto ad un rapporto virtuale. Marco mi piace, è simpatico, ha una conversazione brillante e degli splendidi occhi azzurri, limpidi e vivaci.
“Hai una bella bocca, e labbra carnose”, mi dice, mentre mi osserva succhiare dalla cannuccia. “Ho voglia di baciarti…”.
Io lo guardo un attimo e poi gli rispondo: “Marco, te l’ho detto, questo è un incontro amichevole, non cerco sesso con un uomo più giovane!”
Lui mi sorride malizioso e mi dice: “Scommetto che prima della fine della serata ti faccio cambiare idea.”.
Io non gli rispondo, mi limito a fissarlo negli occhi, con uno sguardo interrogativo.
Ancora qualche chiacchiera, qualche complimento e decidiamo di andare a guardare il mare di notte. Marco paga la consumazione, ci alziamo e ci avviamo lungo il vialetto che conduce alla spiaggia. Percorriamo qualche metro sulla passerella di legno e poi ci accomodiamo su due sdraio, a goderci la brezza proveniente dal mare.
“E’ veramente una favola qua!” commento io, socchiudendo gli occhi per ascoltare il movimento delle onde.
“Esattamente…fai finta che tutto questo sia una favola…”, mi sussurra Marco, che si è spostato davanti a me; apro gli occhi e vedo il suo viso a due centimetri dal mio. Con una mano mi accarezza la guancia ed ancora prima che io abbia il tempo di ribattere, Marco appoggia le sue labbra sulle mie e mi bacia.
“Ma Marco, allora non ti importa nulla di quello che ti ho detto?…”
“Te l’ho detto, lasciati andare e fai finta di vivere una favola…”
Non so se si tratta della brezza notturna, ma sento un brivido corrermi lungo la schiena. Marco riprende a baciarmi e le nostre lingue si incontrano a lungo.
“Lo sapevo che non mi avresti respinto”, mi sussurra Marco con un sorriso soddisfatto.
“Baci molto bene, posso dire questo, ma se pensi di andare oltre, io non…”
“Ssshhh, non parlare, baciami!!!” Marco torna ad appogggiare le sue labbra sulle mie, di nuovo le nostre lingue si intrecciano ed io sento chiari i brividi di piacere che si diramano in tutto il mio corpo. Continuiamo a baciarci, la nostra passione aumenta, i nostri mugolii di piacere si accentuano, fino a quando Marco appoggia la mano sul mio seno. Io smetto di baciarlo, gli blocco la mano e lo guardo in viso; i suoi occhi azzurri mi fissano carichi di eccitazione.
“Lara, non fermarmi, ti desidero così tanto…”.
“Marco, sai come la penso…” provo ad obbiettare debolmente.
“Ma dai, lasciati andare, potrebbe essere un’esperinza molto eccitante; non ti sto chiedendo un rapporto fisso, ho solo voglia del tuo corpo, della tua bocca, di sentire il tuo calore che mi avvolge, ho voglia di scoparti tutta, ho voglia di te…” E senza lasciarmi il tempo di ribattere, mi bacia ripetutamente, mi bacia la bocca, il collo, la spalla nuda…Dio, come bacia bene, penso io, tentata di lasciarmi andare e di farmi trasportare dalle mie sensazioni. Con le dita, Marco fa scendere le spalline sottili del mio vestito nero, non porto il reggiseno e con le sue mani comincia a tastarmi il seno, pizzicandomi i capezzoli con le dita, facendomi fremere di piacere. Io lo lascio fare, mi lascio sedurre dai suoi sapienti gesti. Marco scende con la bocca a baciarmi il seno, io rabbrividisco, mi sento indifesa, incapace ormai di opporre ogni più piccola resistenza. Lo lascio fare, anche quando Marco mi sfila le scarpe e mi massaggia i piedi, lo lascio fare, anche quando Marco comincia ad accarezzarmi l’interno delle cosce, lo lascio fare, anche quando Marco sposta l’elastico dei miei slip di pizzo e comincia a masturbarmi con le dita. Io comincio a gemere rumorosamente.
“Vedi? Lo sapevo che non ti sarebbe dispiaciuto tutto questo…” , mi dice, guardandomi negli occhi e annusandosi le dita. Lo ammetto, sono bagnata, la situazione mi sta veramente eccitando. Lui torna a baciarmi, mentre con le dita mi stuzzica il clitoride, facendomi bagnare ulteriormente.
“Sììì, Marco, sììì, hai ragione, non p-posso resistertiii!!!…”.
Marco muove sempre più audacemente le sue dita dentro di me, io comincio a sentire la fica gonfia.
“Marco, sììì, dai, cosììì, dai, s-spingile fi-no in fondooo!”. Sto cercando la strada del mio piacere, gli prendo la mano e con decisione lo aiuto a trovare il ritmo che più mi piace. Mi fa uscire di testa, ma io voglio di più. Mi distendo sul lettino da spiaggia, allargo bene le gambe e gli dico, in tono basso e sensuale: “Hai vinto! Ora leccami e fammi godere!” La mia è praticamente un’imposizione, ma Marco non sembra dispiaciuto, si abbassa su di me, ci scambiamo un bacio appassionato e poi si tuffa con la testa in mezzo alle mie cosce, cominciando a leccarmi con foga e tentando di mantenere lo stesso ritmo che aveva con le dita.
“Sììì, bello, come mi l-lecchi benee, daiii, daii, contin-ua ti preg-ooo!!!”.
Marco lecca con passione, la mia fica è spalancata, a completa disposizione della sua lingua calda, che passa dappertutto, che mi entra dentro, che massaggia e succhia il mio clitoride, facendomi impazzire di desiderio. Io gli tengo la testa fra le mani, gli accarezzo i capelli e lo spingo a leccarmi dove mi fa più piacere.
“Sììì”, mi dice lui, “ce l’hai fantastica, sei una gran porca, lo sapevo che mi volevi!”.
“Sììì, dai c-ontinua a leccaree, v-voglio veniree, n-non man-ca molto, daiii!”
Marco si tuffa sulla mia fica con maggiore foga, incitato dalle mie urla di piacere, i guizzi della sua lingua sono rapidi e precisi; io comincio a leccarmi le dita ed a passarle sul mio seno, tormentandomi i capezzoli duri. Non ce la faccio più e comincio a dimenare il bacino, in preda agli spasmi preorgasmici. Mi sento avvampare, mi sento realmente una porca, una cagna in calore, ma questa sensazione non fa che accrescere la mia eccitazione. Mi sto prendendo tutto il mio piacere, tutto quello che Marco riesce a darmi con la sua lingua affondata nella mia fica.
“Sìììì, non fermartiii!!! V-Vengooooo!!!”. Marco insiste, mi lecca forsennatamente ed io sento gli spasmi e le contrazioni sbattere con violenza contro il mio ventre, fino a farsi sempre più deboli e placarsi.
“Fantastico…”, gli dico estasiata. Marco mi bacia.
“Ora voglio che giochi tu con me…”
“Hai ragione, meriti anche tu il tuo piacere!”
Ci baciamo di nuovo, Marco si sfila la maglietta ed io sposto la mia bocca sul suo petto, tempestandolo di piccoli baci. Lo accarezzo e con un movimento rapido gli slaccio i pantaloni, gli abbasso i boxer ed il suo membro scatta fuori, eretto e turgido. Io passo la lingua sulle sue palle, le accarezzo con le mani, stringendole delicatamente, mentre comincio a masturbarlo lentamente. Sento i suoi sospiri di piacere ed accelero il ritmo, sfiorandolo ogni tanto con le labbra.
“Sììì, dai…” , mi implora Marco “prendilo in bocca e su-ucchialooo, daiiiii!”
Senza farmelo ripetere, infilo il suo cazzo in bocca e mi muovo sapientemente su e giù, con movimenti veloci.
“Marco, sdraiati e rilassati, ora tocca a me farti venire i brividi…”.
Marco si mette comodo ed io gli sono sopra, lo lecco, lo accarezzzo, lo bacio, scendendo nuovamnte a cercare il suo sesso eretto. Lo succhio, leccandolo avidamente, mi sposto su e giù e mi lascio guidare dalle mani di Marco appoggiate sulla mia testa.
“Mmmmhh, fantastico, Lara, sììì…”
Sento la mia eccitazione crescere ancora, mentre il suo cazzo si fa sempre più duro nella mia bocca.
“Ti voglio Marco, ti voglio dentro di me…”
E dicendo così, mi sfilo gli slip fradici, mi sollevo il vestito e mi calo sopra di lui; sento copiosi i brividi di piacere, lo faccio scorrere interamente dentro di me, e comincio ad ondeggiare il bacino avanti ed indietro, per sentirlo sbattere contro tutte le mie pareti interne. Sotto di me, Marco comincia a muovere velocemente il bacino, prendendomi per i fianchi e facendomi sollevare ad ogni sua spinta. Devo dire che la sua vigoria è impressionante ed anche la sua resistenza. Il ragazzo ci sa veramente fare…Ma a me piace avere il controllo, quando sono sopra e quindi gli afferro le braccia portandogliele sopra la testa. Facendo così, mi abbasso su di lui, offrendogli il seno da baciare, mentre mi muovo avanti ed indietro secondo il mio ritmo ed il mio desiderio.
“Sììì, se ti muovi cos-ìì, mi fai v-venire-e ed io v-voglio ancora scop-arti…”.
“Lasciam-i f-aree, M-marco, v-voglio sentirti sotto di meee, così-ì, ce l’hai fantastico, grosso, voglio goderme-lo c-cosììì!”
Continuo a muovere il bacino, a muovermi avanti ed indietro, alternando un ritmo lento ad uno più veloce, assecondando il mio ed il suo desiderio.
“Sììì, muo-vitiii, cosìì, daiii-iii!”, urla Marco.
“Sìììì, c-così, voglio che te la r-ricordi q-questa scopataa!” gli rispondo io.
Mi muovo ancora sopra di lui, questa volta ondeggiando e roteando il bacino con movimenti più lenti. Lo sento crescere nella mia fica allagata, lo sento tutto e me lo godo, assaporandone la consistenza.
“N-non ce la faccio piùùù, n-non resisto, sto per venir-eee!…”
La durezza del suo cazzo dentro di me mi fa capire che Marco è quasi arrivato all’apice, così decido di sfilarmi da lui e di prenderglielo in bocca. Mi abbasso e la mia bocca lo accoglie calda e morbida. Su e giù, giù e su, Marco geme estasiato. Poi decido che voglio un’altra cosa; mi tolgo e con un movimento rapido mi metto il suo cazzo in mezzo alle tette; stringendole con le mani, in modo che lo massaggino per bene, improvviso questa “spagnola”; qualche movimento rapido e sento i suoi schizzi caldi che mi bagnano copiosamente il seno, fino ad arrivarmi in faccia.
“Sìììì, fantasticooo!” grida lui, estasiato.
Prendo dalla borsetta dei fazzolettini per pulirci, ma prima ci scambiamo un bacio appassionato.

Drinnnnnnnnnnnnnnnnnn. La sveglia suona. E’ già ora di alzarsi; peccato, mi sento bagnata, ma non posso indugiare sulla mia eccitazione e sulla voglia di darmi piacere, il lavoro mi aspetta. Dentro di me sorrido. E’ stato veramente un bel sogno, forse dovrei raccontarlo a Marco…

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