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Racconti Erotici Etero

90 minuti di sesso

By 9 Giugno 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

in questo periodo ho avuto un blocco di idee, ma credo e spero sia passato tutto. questo racconto spero che vi piaccia…aspetto vostri commenti

Come ogni domenica pomeriggio vado allo stadio con i miei amici e la sciarpa rossoblu, arriviamo a Taranto ed entriamo come sempre in curva nord, si respira già aria di festa. Ci sono molti ragazzi nuovi, volti diversi e soprattutto c’&egrave un bellissimo ragazzo, già senza maglietta per il grande caldo. Questa &egrave l’ultima partita dei play-off, per andare in serie B dobbiamo vincere o pareggiare. Lo stadio &egrave già tutto al completo e iniziano i cori che coinvolgono tutti, sono distratta a causa di quel ragazzo. I nostri giocatori entrano per fare riscaldamento e lo stadio inizia a tremare con i nostri cori di incoraggiamento.
Mi avvicino al ragazzo e scambiamo due battute sulla nostra squadra, parlando appoggio la mano sul suo petto nudo e sudato. La faccio scivolare giù, lui sorride e mi spinge la mano sulla sua patta, sento qualcosa che spinge per uscire.
La voglia in me aumenta visibilmente e inizio a sudare e mordermi il labbro, gli altri spettatori non si sono accorti di noi per fortuna.
Lui si chiama Marco e mi invita a prendere una birra gelata perché fa troppo caldo, io accetto volentieri e scendiamo giù, quando mi stavo avvicinando al bar mi tira con forza dove vuole lui.
Ci allontaniamo dal bar ma siamo sempre sotto le gradinate, mi spinge contro un pilastro di ferro e inizia a baciarmi il collo bloccandomi le mani dietro e iniziando a strusciarsi contro, metto le mie gambe intorno alla sua vita mentre lui lecca avidamente il mio collo.
‘Marco andiamo in una parte un po’ appartata potrebbe venire qualcuno’ e lui mentre mi toglie la maglietta gli risponde ‘Cara mia, voglio che lo sappiano tutti che sei una troietta quindi restiamo qui e ti fai scopare da me’
Detto questo mi toglie la sciarpa che avevo in vita e mi lega i polsi dietro il pilastro di ferro, resto in piedi a guardarlo e apro le gambe, voglio lui’solamente lui.
Si toglie i pantaloni e abbassa i miei mentre mi lecca il reggiseno da cui si iniziano ad evidenziare due grandi capezzoli induriti da quella saliva, mi toglie i pantaloni e sposta il perizoma abbassandosi e iniziando a leccare con grande avidità.
Con la mano mi preme sul clitoride mentre con la lingua mi penetra e succhia tutti i miei umori provocati dall’eccitazione, ansimo e emano qualche gridolino di piacere ma nessuno ci sente perché i cori coprono la mia voce.
Mi fa scendere giù tenendomi per il mento mentre ho ancora i polsi legati, percepisco il freddo del pilastro dietro la mia schiena e fra le mie natiche, mi blocca quando arrivo davanti ai boxer rosa. Guardandoli scoppio a ridere perché per me il rosa &egrave il colore meno virile in assoluto, vedendoli gli dico ‘ho scoperto la prima cosa che abbiamo in comune, ci piacciono a tutti e due gli uomini’ appena ho finito di dire questa frase mi ritrovo con la guancia dolorante, avevo ricevuto uno schiaffo da lui.
‘ora hai esagerato, slegami voglio andare a vedere la partita!!!’ Marco mi prende per i capelli tirandomi su, i suoi occhi sono pieni di rabbia che vuole sfogare su di me, la sua mano va sul suo cazzo e se lo mena un po’ per averlo ancora più in tiro. Mi prende le gambe portandosele attorno alla vita mentre io cerco di chiedere aiuto ma il caos &egrave troppo forte e non mi ascolta nessuno, ‘Marco ti prego almeno metti il preservativo e fai piano’ ma lui sembra posseduto, vuole farmela pagare per quella battuta. ‘ZITTA TROIA!! Hai scherzato con il fuoco e ora paghi le conseguenz’ nemmeno il tempo di finire la frase che mi penetra a crudo con un colpo solo, sono fortunata che ero molto bagnata ed &egrave scivolato benissimo. Mi prende per il bacino e si fa più in dietro facendomi restare con i polsi legati e il corpo in maniera orizzontale, i suoi colpi sono profondi e decisi. La sua mano mantiene le mie natiche mentre con le gambe cerco di aggrapparmi per non cadere, una sua mano mi lascia e preme il clitoride facendomi impazzire di piacere.
La mano la toglie di nuovo e io lo supplico di rimetterla, la mia eccitazione era molto evidente, stavo per venire e lui si era fermato. Voleva farmela pagare’
Prende le dita con cui mi stava masturbando e le lecca le rimette di nuovo dietro le mie natiche, cerca il mio buchino e con un colpo secco ci infila due dita che lo allargano. Sospettavo ciò che stava pensando e lo ringrazio per non averci provato senza nemmeno bagnarlo un po’, toglie le dita e me le mette davanti alla mia bocca ‘ succhia puttanella che se fai la buona ti faccio succhiare il mio cazzo appena finisco di scoparti’
Mi fanno un po’ schifo’ma non ho scelta, voglio succhiare quel cazzo che mi sta scopando con tanta forza. Non mi ero accorta che la partita era iniziata da oltre un ora, il primo tempo era finito 0-0 e stavano giocando ancora.
Marco alza il mio bacino per avere il buco del mio culo davanti al suo cazzo, sentiamo che sopra di noi c’&egrave ancora più confusione, nel momento in cui mi distraggo e ho i muscoli rilassati lui mi piazza il suo grande cazzo tutto dentro il mio culo. Il mio urlo di dolore &egrave stato nascosto dal gol del Taranto, Marco con molta più adrenalina per il gol inizia a sfondarmi il culo con colpi secchi che fanno sbattere le palle contro la mia pelle.
Ogni colpo sbatto contro il pilastro di ferro, lo voglio ancora più dentro’cerco di spingere il mio culo sempre più verso Marco, verso il suo cazzo rovente che mi sta letteralmente spaccando il culo.
Sento che il suo respiro &egrave sempre più affannato, ‘ Marco dammi il tuo cazzo in bocca!!!’ urlo io mentre lui mi esce il suo cazzo dal culo facendomi scendere e mettere i piedi a terra dopo tanto. Mi piego volontariamente per prendere in bocca quel cazzo rosso e gonfio, inizio a leccare l’asta che si sposta lungo il mio viso’non resta fermo e chiedo a Marco di slegarmi le mani. Sono libera e impugno il suo cazzo per poterci giocare, inizio leccando dalla base e salendo fino a quando lo metto dentro e succhio avidamente. Voglio il suo sperma nel mio stomaco, scendere giù lungo la mia gola.
La partita &egrave quasi finita e lui mi tiene per i capelli spingendomi la testa fino in fondo, non lo esco ma succhio solamente’succhio forte forte perché ho voglia di lui.
La sua spinta si fa più forte e ho i suoi peli che mi fanno il solletico, finalmente urla’&egrave venuto nella mia bocca con una grandissima quantità di sperma caldo che scivola giù. Il suo urlo non si &egrave sentito perché era appena finita la partita e si &egrave confuso con l’entusiasmo della gente. Ingoio tutto e lo lascio nella mia bocca per finirlo di ripulire dal suo sperma, cerco i vestiti lanciati intorno e mi rivesto. Lui mi prende per il mento dicendomi: ‘ Brava la mia troietta, me lo avevano detto i miei amici che sei come una cagna in calore.’ Detto questo scompare andando via mentre io rimango lì a pensare e a recuperare la sciarpa dietro il pilastro, mentre andavo via anche io mi guardo allo specchietto e vedo ancora bianco e lo pulisco con la lingua prima che qualcuno possa vedermi.

occhidolcistorie@live.it

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