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Racconti Erotici Etero

A casa del proprio capo.. Che meraviglia!

By 23 Novembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Salve, eccomi qui nel mio primo racconto. Questa è un’esperienza vera, e i commenti sono accettati.

Ho deciso di non usare il mio nome, ma semplicemente userò il mio nickname, cioè Mindy. Sono una ragazza di 19 anni, capelli castani e particolarmente ricci, occhi marroni e profondi. Vi racconterò la mia avventura con il mio capo, un uomo di mezza età ma particolarmente bravo a letto.

Quello era un giorno qualsiasi, lui mi aveva invitato a casa sua con la scusa di rivedere un particolare fascicolo, ma il vero scopo era quello di scoparsi la segretaria, che ero proprio io.
Una volta finito il mio turno, mi aspettò nel parcheggio davanti alla sua macchina, e da vero gentiluomo mi aprì anche la portiera. Salì in macchina ringraziandolo e partimmo verso casa sua. Quel giorno mi ero vestita in modo particolarmente provocante perchè sapevo che mi avrebbe portato a letto, e che quella non era certo la prima volta che lo faceva. C’era stata anche una sola altra volta, ma dopo quella famosa nient’altro fino all’invito di qualche giorno fa. Ma torniamo ai miei vestiti, da vera porca ma anche da tipica diciannovenne.
Mi ero messa una gonna di jeans, un paio di autoreggenti color carne, scarpe con un pò di tacco (non esagerato perchè andavo comunque al lavoro) e una canottiera con una scollatura a V. Una cosa apparentemente normale, se non fosse stato che ero completamente senza intimo.
Dopo qualche minuto che fummo pariti mi appoggiò la mano sulla coscia. La presi delicatamente e la riappoggiai sul cambio della macchina. “Aspetta almeno di essere a casa”. Gli dissi guardandolo maliziosa: quella era la conferma che aspettavo. Non disse niente in risposta, e continuò a guidare.
In breve tempo arrivammo nei pressi della sua casa, entrammo e mi fece appoggiare il cappotto sul divano, andando ad accomodarsi sul terrazzo mentre io mi guardavo intorno. Dopo qualche minuto, visto che di lui non c’era traccia, decisi di andare a cercarlo sul balcone, e lo vidi fumare una sigaretta seduto tranquillo. Mi avvicinai a lui, chinandomi in modo che mi si vedesse il seno, e lo guardai maliziosa. “Mi inviti e non mi trombi neanche?” Gli chiesi, ma per tutta risposta lui fece un altro tiro di sigaretta e rimase a guardarmi. Mi alzai e mi avviai verso il bagno, decidendo di rimettermi apposto il trucco.
Quando feci per lavarmi le mani, notai nello specchio il mio capo entrare nel bagno e guardarmi. Si avvicinò a me mentre ero ancora chinata sul lavandino, e mi abbracciò da dietro. “Hai fatto male a dirmi quelle cose tesoro, ora devo proprio punirti” disse baciandomi il collo e strofinandomi il suo membro sul culo. “Era proprio quello che volevo” dissi inarcando la schiena e strofinandomi a mia volta. Mi prese per i fianchi, facendomi girare violentemente e mettendomi la lingua in bocca. Perfetto,era proprio quello che volevo. Mentre mi baciava le sue mani correvano sul mio corpo, palpando i miei seni, senza però varcare ancora la soglia della mia fighetta depilata. Si staccò dalle mie labbra mordendomi il labbro inferiore, e mi tolse la maglietta. “Che puttanella che sei, persino senza intimo” disse gettandosi sui miei seni, mordendoli e succhiandoli avidamente.
Tutta quella situazione mi stava facendo eccitare parecchio, tanto da cominciare a gemere di tanto in tanto. Sentendo che cominciavo a gemere mi prese in braccio, facendomi sedere sul lavandino e aprendomi mostruosamente le gambe. Lo spettacolo che si trovò davanti sembrò piacergli particolarmente, tanto che cominciò immediatamente a leccarmi la figa mugolando. I miei gemiti cominciarono a mescolarsi con veri e propri gridolini di piacere, la sua lingua mi penetrava e mi torturava il clitoride. Con una mano gli spingevo la testa verso la mia passerina, mentre con l’altra aprivo il rubinetto e gli bagnavo la testa.
Tornò a baciarmi mentre mi penetrava con foga la passerina con le dita, con l’altra mano mi palpava i seni. Con la mano sinistra mi tenevo in equilibrio, mentre con la destra cercavo di liberare quell’enorme cazzone ormai in piena erezione. Mi aiutò a liberarlo, mentre mi baciava io lo segavo su e giù, egli ansimava. “Basta, non resisto, ti voglio trombare” riuscì a dire a fatica tra un ansimo e l’altro. Mi prese in braccio e mi portò in camera da letto, dove finimmo di spogliarci. Tornò a leccarmi la passerina, stimolandomi anche il buchetto del culo, mentre io ansimavo e urlavo come una vera puttana. In un attimo si alzò, spingendomelo dentro d’un colpo, lasciandomi senza fiato. Lo tolse di nuovo e lo infilò di nuovo dentro, continuando questo giochino. Alla quarta volta che lo fece avvinghiai le mie gambe alle sue, trattenendolo dentro e stringendo i muscoli vaginali. “Aaaahh” facemmo all’uninsono. Cominciò finalmente a trombarmi da gran signore, spingendomelo dentro con una foga che mi faceva bagnare ad ogni affondo. Goccioline di sudore si formarono presto sui suoi addominali, mentre mi spaccava la figa. Non riuscivo più a controllarmi, il piacere era troppo e quel cazzo enorme mi stava letteralmente sfondando, e la cosa migliore era che io godevo come una maiala.
D’un tratto si fermò, mettendomi a pecorina, e ricominciando la cavalcata. Mi sentivo una vera troia, godevo con il cazzo del mio capo ed era una delle migliori scopate della mia vita.
Mi sentivo vicino all’orgasmo, così, tra un grido e l’altro cercai di dirglielo. “Sii.. Spingi.. Aaaa.. Vengooo!” Esclamai, mentre anche lui godeva come un toro. L’orgasmo arrivò poco dopo, squotendomi dalla testa ai piedi, e lasciandomi tremante. Venne anche lui poco dopo, riempiendomi l’intestino fino alla testa.
Ci adagiammo sul letto sfiniti, ma poco dopo la mia voglia di cazzo non era ancora soddisfatta. Mi misi sopra di lui, infilandomi il cazzo mezzo in erezione nella figa, cominciando a cavalcarlo lentamente. “Sei magnifica Mindy amore, davvero” disse lui infilandomi un dito nel culo. Ben presto il suo cazzo tornò duro e la mia cavalcata riprese ritmo, aumentandolo. Anche le dita nel curo erano aumentate, arrivando a tre. Quella specie di doppia penetrazione era una vera goduria, e mi sentivo completamente riempita. Ben presto tornarono le grida e gli ansimi di lui, che mi palpava il seno animatamente.
“Vieni qui che te lo voglio piantare nel culo” mi disse sentendomi vicina all’orgasmo. Ubbidì da brava cagnetta, e mi misi a pecorina come ordinato. Questa volta non fece il giochino di prima, ma al contrario me lo piantò subito dentro, cominciando a pompare come un ossesso. Le sue mani mi facevano godere in ogni punto possibile: una mi palpava i seni mentre l’altra mi simolava il clitoride.
Godevo come una vera puttana, incitandolo a sfondarmi e a insegnarmi come si tromba, mentre lui mi chiavava violentemente e mi leccava la schiena. Venimmo insieme nuovamente, tremanti e sfiniti. Ci appoggiamo a letto cercando di recuperare le forze.

Dovevo ammettere però che la mia voglia di cazzo non era ancora svanita. Prossimo capitolo. .. Visto che la prima parte di questo racconto sembra aver avuto successo, vado avanti a raccontarvi anche il resto :P ..

Rimanemmo a letto per un pò, cercando di riprendere fiato. Questa volta però non fui io a prendere l’iniziativa, bensì lui. Mentre stavo sdraiata a pancia in su, con le gambe leggermente divaricate e gli occhi chiusi, sentì la sua mano esplorare il mio corpo, e la sua bocca seguirla. Mi baciò il collo, leccandomi la parte vicino all’orecchio, successivamente passò all’incavo tra i seni, leccando via il sudore che si era formato con la scopata mega di prima, per poi tornare nuovamente sui seni e sui capezzoli. Sorrisi accarezzandogli la testa. “Siamo insaziabili oggi eh, capo?” Gli chiesi ridacchiando. Lui sorrise e mi baciò appassionatamente sulle labbra, trasmettendomi tutto il suo desiderio. “Sei tu che mi fai questo effetto” ammise con voce roca e particolarmente sensuale. A sentire quelle parole qualcosa nel basso ventre tornò a farsi sentire, scaldandosi e cominciando a bagnarsi. Lui ricominciò a dedicarsi ai miei seni, mentre io cominciavo ad eccitarmi di nuovo come una cagnetta in calore. Scese piano con le labbra verso il mio fiorellino ormai usato e bello consumato per oggi, soffermandosi però sull’ombelico. Mentre mi leccava l’interno dell’ombelico, con una mano mi palpava i seni con particolare trasporto. La bocca scese di nuovo verso la mia fighetta depilata e curata a dovere, andando a stuzzicarmi il clitoride. Comincio a gemere, ad ansimare e a mugolare: quell’uomo riesce sempre a farmi godere come una vera porca.
D’un tratto si ferma, alzandosi e prendendomi in braccio, riportandomi in bagno e aprendo l’acqua della vasca. Mi fa appoggiare d’apprima al lavandino, infilandomelo tutto in figa, tirandomi i capelli e chiavandomi con violenza. “Guardati allo specchio come mi fai godere” mi dice tra un gemito e l’altro. Nello specchio potevo vedere la mia faccia contratta dal piacere, ma anche quella di lui non era niente male. Si potevano notare i muscoli del petto gonfiarsi per lo sforzo di penetrarmi e di farmi godere al massimo. Le sue manni vanno ad issarsi sui miei fianchi per facilitare la penetrazione. I migolii si trasformano in gemiti e successivamente in vere e proprie urla di piacere estremo provocate da un uomo solo. Mi sembra incredibile quanto sto godendo, e tutto questo solo in un pomeriggio, e con il mio capo per giunta!
Spingeva sempre più forte, sentivo le sue palle sbattere contro le labbra della mia vagina, ormai prossimi ad un nuovo orgasmo si fermò, chiudendo l’acqua della vasca e facendomi immergere. Entrò nella vasca sedendosi e mi ordinò di sedermi sopra di lui, impalandomi sul suo cazzo mentre mi ficcava due dita nel culo, cominciando ad allargarlo per una prossima penetrazione. La sua lingua leccava e succhiava ogni centimentro del mio petto, dal collo al seno ai capezzoli lasciandomi di tanto in tanto qualche succhiotto. Ad un certo punto mi ficcò la lingua in gola, prendendo a baciarmi avidamente, mentre con le mani mi stringeva le natiche e il sedere, guidandomi nei movimenti. Andammo avanti così fino a quando non fummo nuovamente in prossimità dell’orgasmo.
Mi fece alzare, facendomi mettere a pecorina e mi penetrò in un lampo il sedere. Il dolore fu lancinante, ma dopo qualche minuto cominciò ad arrivare un piacere. “Che culo da favola..” Esclamò il mio capo ansimando.
Cominciammo a godere come due veri maiali, mentre lui mi pompava il culo con foga e mi sgrillettava la vagina. Era meraviglioso, mi sentivo completamente riempita. Dopo lunghi su e giù mi venne copiosamente nel culo, facendomi godere come una matta.

Ci lavammo e rimasi a dormire da lui, per poi andare in ufficio il giorno seguente.

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