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Racconti Erotici Etero

Al Convento

By 21 Maggio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Passavo spesso in quella strada, ma differentemente dalle altre volte, avevo notato un segnale turistico posto all’inizio di un viale molto alberato su una strada ghiaiosa.
Sul cartello la scritta ‘Al Convento’ con di fianco il simbolo di forchetta e cucchiaio (il classico disegnino dei ristoranti), con sotto il numero di telefono.
Saranno stati gli splendidi colori emanati da quel viale nel momento in cui transitavo vicino (era il crepuscolo), e non saprei per quale altro motivo’ ma quel cartello, neanche molto evidente, rimase impresso nella mia mente.
Qualche giorno dopo stavo pensando a LunaMaria (una vera Femmina), quando mi accorgo che mi trovo a passare nuovamente davanti quel segnale ‘Al Convento” prendo il cellulare e chiamo colei che sosta perennemente nella mia mente:
– Pronto LunaMaria, cosa ne pensi di cenare insieme in un ristorante che ci sono passato avanti pochi minuti fa, è un pochino distante da Noi, ma almeno stiamo più tranquilli! Non metto la mia garanzia su come si mangia, non ho mai sentito parlare di questo ristorante, quello che posso solo dirti, è che il posto sembra molto carino’ –
– Sai Arzigano, credo che si riuscirà ad organizzare la cosa, mio marito Venerdì sera non ci sarà, quindi avrò meno controlli. –
– Perfetto, anche io venerdì sarò libero, mia moglie andrà in pizzeria con le amiche. Allora ci vediamo Venerdì alle 20,45 al solito posto, intanto io prenoto al ristorante. –
Inverto il senso di marcia della mia macchina e ritorno al segnale, memorizzo il numero di telefono sul mio cellulare e riparto.
Arrivato al parcheggio sotto la mia abitazione telefono al ristorante per prenotare’, una voce femminile risponde:
– Al Convento’ buonasera –
– Buonasera, mi chiamo Arzigano e vorrei prenotare un tavolo per due persone per venerdì prossimo alle h. 21,30 –
Stavo per dire che avrei voluto un tavolo appartato, ma sono interrotto dalla voce della ragazza del ristorante:
– Sig. Arzigano sono spiacente, ma venerdì per il momento abbiamo tutti i tavoli impegnati. Se qualche Cliente annullerà la propria prenotazione l’avvertiremo noi telefonicamente.., naturalmente se lei sarà cortese da lasciarmi il suo recapito telefonico. –
Un pochino deluso, lascio il mio numero del cellulare, ma la ragazza continua a parlare sparandomi una serie di domande:
– E’ mai stato nel nostro locale? –
– Come ha conosciuto il nostro locale? –
– Ha delle esigenze particolari? Vuole il tavolo nella zona con vista? o nella zona classica? oppure nella zona buffet? –
– Signorina mi scusi, ma’ cosa intende per zona buffet? –
La ragazza mi delucida dicendomi che nella zona buffet, il servizio al tavolo non viene effettuato, ma sono i Clienti che vanno da soli a reperire quello che vogliono.
Prendo coscienza di aver fatto la figura del Contadinotto per non sapere cosa significa Buffet, poi rispondo alla domande, scegliendo la ‘zona con vista’.
So benissimo che LunaMaria è una meravigliosa romantica (anche se cerca di non dimostrarlo), e renderla felice per me è un gran piacere.
La ragazza al telefono mi saluta confermandomi che se avrà disponibilità sarà suo dovere contattarmi
Riprendo il mio tragitto ripensando alla telefonata, ‘ se il locale era tutto prenotato, significa che si mangia bene.
Il giorno dopo verso le h. 18 (ero in macchina), vengo chiamato al cellulare, sul display compare il nome Rist. Al Convento.
Apro la comunicazione sentendo la stessa voce che avevo sentito il giorno prima che chiede se ancora era valida la mia richiesta di prenotazione per venerdì prossimo.
Confermo la validità chiedendo cortesemente di avere un tavolo posizionato in luogo un pochino discreto’, detto questo mi sento rispondere:
– Sig. Arzigano, la discrezione è la miglior portata del nostro locale. Sig. Arzigano n’approfitto per comunicarle che nel nostro locale è vietato fumare! –
Saluto la Signorina e chiudo la telefonata.., mentre riprendo la marcia verso la mia destinazione ripenso al fatto del vietato fumare’, la cosa non mi pesa assolutamente.., la compagnia di quella speciale creatura che sarà in mia compagnia non mi farà sentire la mancanza delle sigarette.
Venerdì’.
Smetto di lavorare un pochino prima del solito, arrivo a casa, mi lancio sotto la doccia per darmi una rinfrescatina ed il pensiero scivola su LunaMaria, che magari sta facendo anche Lei la doccia’ pensieri immaginari che portano il mio ragazzaccio in posizione da salto con l’asta, lo guardo’, gli parlo spiegandogli ancora una volta che quel movimento lo deve fare solo quando sono io che lo comando’ Sembra aver capito, perché mi guarda con degli occhiettini tristi cercando anche di fare un labbretto (tipo quello che fanno i bambini prima della lacrimuccia), dopo questo dialogo confraternito finisco la mia doccia per andare poi a vestirmi senza avere le idee chiare su cosa mettermi.
Opto per un abbigliamento elegante sportivo, una leggerissima spruzzatina di profumo con sopra un magliettina a polo bianca accompagnata da un pantalone e giacca blu scuro.
Sono arrivato in anticipo al posto dell’appuntamento e mentre cerco d’immaginare quale abbigliamento avrà indossato vedo la sua macchina avvicinarsi.
La guardo dal finestrino mentre si appresta a scendere dalla macchina.., apre lo sportello poi gira leggermente il busto del suo dolcissimo corpo verso il sedile del passeggero per prendere la sua borsa permettendo al suo vestito di salire verso l’alto scoprendo la coscia della sua gamba sinistra’ e mentre stava trafficando con la sua borsa con la coda dell’occhio guardava se io stavo apprezzando quel meraviglioso spettacolo!!
Non appena il suo sguardo aveva avuto conferma del mio gradimento e del piacere che stavo provando a vendere quelle immagini la Diavoletta tentatrice si piega ancora di più verso destra facendo salire vertiginosamente il suo vestito’.me tapino.., stavo godendomi talmente quello spettacolo che credo di aver tirato fuori anche la lingua (modello cane in macchina con una temperatura di 40′ gradi), fortunatamente il finestrino aperto evita alla mia lingua anche lo smacco di strofinarsi sul finestrino!
Scende dalla sua macchina guardandomi con un sorriso pieno di luce, tanto luminoso da far invidia alla Luna, che talaltro quella sera era anche piena ed al massimo del suo splendore.
Appena la mia mente riesce a rigenerarsi, uscendo da quello stato d’ipnosi causato da quelle immagini cosi aggraziate, metto a fuoco la situazione del perché LunaMaria aveva parcheggiato in quel modo.
Quella scena di cui io ero lo spettatore, era stata pensata, voluta è provocata’
Si si, anche questo è LunaMaria’, corpo da ragazzina, viso da ragazzina, carisma da Donna, un fascino da Donna e con la mente che può essere innocente o malizioso assecondo della situazione.
In quei pochi passi che effettua per arrivare alla mia macchina riesce a trasmettere un erotismo che provo a descrivere, anche se mi rendo conto che non esistono frasi o parole che possano descriverlo: un viso radioso con i capelli che le scendono sulle spalle, il collo che sembra invitare ad essere ricoperto di piccoli bacini’, corpo delicato e leggermente abbronzato, coperto da un vestitino nero di una stoffa soffice che sembra brillare leggermente sotto i raggi della luna’, al centro della scollatura del vestito una collanina in oro bianco scende fino a dove inizia il suo dolcissimo seno’, una lieve brezza contraria alla direzione di LunaMaria obbliga il suo vestito a comprimersi leggermente sul suo corpo mettendo in risalto tutte le sue forme ed a far svolazzare sensualmente la parte finale del vestito che le arriva un 20 centimetri sopra le ginocchia’ delle scarpine nere con un tacco abbastanza alto completa la sua immagine da brivido di piacere!!
Ci mettiamo in movimento verso il ristorante, l’abitacolo della vettura è invaso completamente dal suo profumo, la voce di LunaMaria ed alcune risate su argomenti vari rendono il tragitto più che confortevole.
A pochi km di distanza dal nostro traguardo racconto a LunaMaria lo svolgimento della prenotazione.., e sorridendo mi permetto di farle notare che al momento della mia prima telefonata il locale era tutto completo.., questo dimostrava che era un locale molto gettonato… ed anche il servizio dovrebbe essere ottimo, visto le domande che mi hanno fatto.
Continuo l’argomento spiegando che in questi periodi molti locali chiedono delle informazioni ai loro Clienti per avere un loro database informativo’ LunaMaria scherzando e sorridendo (ed anche per farmi smettere ‘giustamente’ di parlare di database marketing ecc, ecc.), mi dice:
– Ti hanno chiesto anche quanto è lungo il tuo ragazzaccio? –
– Cara cucciolina, se me lo avessero chiesto.., gli avrei risposto che non era di loro interesse.., che tanto non lo lascio mai andare da solo, perché (il ragazzaccio), si lascia facilmente corrompere dal sesso opposto!, mentre invece deve fare solo quello che gli dico io!! –
Una meravigliosa risata ci coinvolge entrambi.., nel frattempo siamo arrivati al bivio con il cartello ‘Al Convento’. Imbocchiamo la strada indicata.., un viale molto alberato fa da contorno alla strada ghiaiosa di cui non si vede la fine.
Siamo in perfetto orario, procediamo lentamente ammirando anche il gioco della Luna che scompare e ricompare in mezzo agli alberi, creando un’atmosfera meravigliosa che sembra irreale.
Circa 10 minuti dopo che avevamo imboccato quella strada ghiaiosa, iniziavamo a pensare di aver sbagliato.., quando incontriamo un’altra indicazione per il locale che ci ospiterà per la nostra cenetta.
Seguiamo l’indicazione.., dopo qualche centinaio di metri ci troviamo avanti ad un cancello chiuso dove un cartello in ferro battuto riporta la scritta ‘Al Convento’.
Fermi avanti al cancello ci guardiamo perplessi e con un’espressione da ‘E mò què famo?’.
Pensiamo alcune motivazioni del perché quel cancello chiuso scegliendo quella che forse hanno avuto qualche problema improvviso e non avevano avuto la possibilità di aprire il ristorante.
Normalmente mi sarei alterato del fatto…, conoscono il mio numero di telefono quindi potevano avvertirmi del problema’ ma quella sera invece (facilmente la presenza di LunaMaria, la luna piena ecc.) anziché arrabbiarmi, sorrido lanciando questa frase :
– Hei!! Bambola, tieniti forte al sedile che accendo i turborazzi della macchina per volare sopra il cancello. –
Mentre sorrido sulla mia frase alla James Boond, faccio una retromarcia di un paio di metri che mi permette di sentire una voce che dice:
– Signore.., Signore deve entrare? –
Giro lo sguardo verso la provenienza della voce notando una piccola colonnina in alluminio al bordo della strada. Abbasso il finestrino e mi metto a parlare con la voce della colonnina confermando che avevamo prenotato per le h. 9,30.
Mi chiedono il nome, e dopo qualche secondo il cancello inizia ad aprirsi.
LunaMaria che aveva iniziato a ridere, dalla mia frase alla 007, continuava a farlo ininterrottamente perché era alimentata anche dalla mia espressione e dal mio modo di parlare con la colonnina.
Appena il cancello termina di aprirsi, automaticamente si accendono delle lampade mimetizzate in mezzo a delle aiuole disposte sul bordo del vialetto.
Le lampade emettono una luce tenue.., di color giallo opaco.., che rendono tutto molto accattivante, come se fosse l’ingresso per un mondo antico.., un mondo tranquillo e senza frenesia.
Avanziamo lentamente e man mano che procediamo notiamo un gruppo di lampade ravvicinate (stesso genere di quelle in mezzo alle aiuole) che illuminano un pozzo arcaico.., quei pozzi con la carrucola usata per far salire il secchio riempito d’acqua.
Godendomi quella sensazione di benessere che mi si era creata guardo il viso di LunaMaria…, vedendola gradire la cosa quanto me.
Appena terminiamo di percorrere il vialetto ci confermiamo l’ipotesi che avevamo fatto (durante il viaggio in macchina), del perché si chiamasse ‘Al Convento’
Eravamo arrivati in un vecchio convento ristrutturato benissimo visto che il rifacimento non aveva modificato la sua struttura d’origine.
Prima dell’ingresso del Convento (in un piazzale), una quarantina di posti macchina suddivisi tra loro da siepi a foglia larga copriva in parte le vetture parcheggiate.
Quasi tutti i posti macchina sono già occupati, solo tre di questi sono liberi ne scelgo uno e fermo la macchina.
Come il mio anche il volto di LunaMaria è rilassato incuriosito e desideroso di vedere come sarà l’interno di questo locale, scendiamo dall’auto dirigendoci verso l’ingresso.
Un grande portone in legno non ci permette di entrare, LunaMaria sempre incuriosita e sorridente nota un campanaccio affianco al portone.., tira la corda facendolo suonare.., pochi secondi ed uno sportellino incastonato nel portone si apre..
– Buonasera Signori Arzigano, ben arrivati, vi aprirò immediatamente il portone –
Lo sportellino (largo circa 30 centimetro ed alto 20 cm), ci ha permesso di vedere una parte del viso della persona dall’altra parte.. il viso di una Donna sui 40 anni con un piccolo neo affianco alle labbra, mi dava l’idea che fosse…
per attirare l’attenzione di LunaMaria la tocco con un gomito, appena Lei mi guarda gli sussurro sorridendo:
-Ma che è, nà suora? O me cià fatto gli occhi?-
LunaMaria non ha il tempo per rispondere, il portone si apre ed il mio quesito ha una risposta’
– Sig. Arzigano sono stata molto felice di poterle trovare un posto, la sua voce molto cordiale al telefono mi aveva colpito. Faccio i complimenti anche a sua moglie, è veramente molto bella. –
Ascolto quelle parole mettendo a fuoco che la Signorina che aveva ricevuto la mia prenotazione era Lei.., che quasi sicuramente era Signorina’ ma era totalmente diversa da come la potevo immaginare, ed oltretutto era una Suora anche bella abbondante.
Quella situazione strana’molto strana’ trovarmi in un Convento mi fa venire voglia di andare via…, ma non so come fare (non mi piace essere maleducato).
Guardo il viso di LunaMaria che con gran fatica sta cercando di trattenersi dall’esplodere dal ridere’
Il sorriso è contagioso, e questo è noto, quindi il mio essere cupo (per essere in quella situazione) si trasforma in tranquillità nell’istante che vedo LunaMaria accettare quella situazione con il sorriso.
Entriamo ed il portone si chiude alle nostre spalle.., seguiamo la Suora su un altro breve vialetto, anche questo contornato da luci come quelle all’esterno.
Un’altra porta…, la nostra accompagnatrice estrae un’enorme mazzo di chiavi dalle sue tasche.., apre la porta pregandoci di entrare per poi metterci comodi su dei cuscini a fiori, situati sopra una panca di legno.
Io e LunaMaria ci sediamo rendendoci conto che non avevamo detto una sola parola, avevamo eseguito alla lettera quello che c’era stato chiesto di fare.
Appena seduti, la Suora con il suo viso sempre sorridente ed avvolto da quello strano cappellino (che indossano per nascondere i capelli) ci chiede di attendere qualche istante ed esce dalla stanza dirigendosi verso un corridoio.
Un’atmosfera incredibile di disagio, di curiosità, d’ilarità, d’incazzatura’
Io non sapevo cosa dire.., LunaMaria che guardava il suo vestitino poco consono al luogo che la faceva sentire a disagio.
Mi sento dispiaciuto per quel suo disagio, quindi cerco di frantumare quell’atmosfera che stava diventando pesante come un macigno:
– LunaMaria, per fortuna che ci sono le suore.., se c’èrano dei preti o frati non avremmo potuto neanche mangiare.., come ti avrebbero visto sarebbero scappati veloci nelle loro stanze a ‘ raffreddarsi-
Battuta poco felice.., LunaMaria accenna un sorriso solo per essere gentile con me.
Cazzolina che atmosfera pesante’
Non posso continuare questa serata (iniziata meravigliosamente) nell’atmosfera creatasi negli ultimi minuti.., non voglio rinunciare a vedere il volto sorridente e felice di LunaMaria’, in questa situazione rimane difficile anche per Lei esserlo!
Ritengo che sia meglio fare una figuraccia ed andarsene’
Mi avvicino a LunaMaria per annunciarle che andremo via.., ma Lei mi anticipa dicendomi con un viso serioso:
– Arzigano, adesso ceniamo poi ‘ –
La sua espressione si trasforma improvvisamente in sorridente, poi continua a dirmi:
– … appena cenato ti faccio pagare il fatto di avermi messo in questa situazione.., la pagherai cara.., molto cara.., e tu sai benissimo in che modo me la pagherai’-
Cazzolina, questa femmina non finirà mai di stupirmi!
Lei in un battibaleno aveva trasformato l’atmosfera glaciale in una da sorriso.
Replico alla sua frase con:
– Ok!, ma per affrontare questo tipo di pagamento.. ho bisogno di mangiare, spero che la cena non sia come quello che si vedono nei film dove ci sono i frati che mangiano sempre delle minestrine in ciotole di coccio, altrimenti non avrò le energie per saldare il mio debito. –
LunaMaria, immaginandosi la scena della cena (come da me citata), sorride divertita.
Un rumore di passi fa smettere LunaMaria di sorridere, ed a me di parlare (porca paletta’ ci stavamo comportando come quando andavamo a scuola, in classe parlavamo e facevamo casino poi quando sentivamo i passi della Maestra ci azzittivamo tutti).
La Suora (sempre sorridente), entra nella stanza tenendo con entrambi le mani (tipo quando si porta un pacco), degli abiti ben piegati.
Mi si avvicina ed allunga le sue braccia verso di me dicendoci di essere così cortesi da andare ad indossarli in un’altra stanza che Lei c’indicherà, ci avverte anche che all’interno del ristorante non sono ammessi cellulari, quindi di spegnerlo e lasciarlo nell’apposito luogo.
Prendo gli abiti dalle sue mani e seguiamo la Suora.., imbocchiamo il corridoio.., pochi passi è la nostra guida si ferma.., apre la prima porta di quel lungo corridoio.., con il viso sorridente e movendo il capo indica che quella era la stanza in cui dovevamo entrare per indossarli.
Noi ancora una volta eravamo rimasti in silenzio eseguendo le sue indicazioni.
Cosa da non credere, non c’eravamo ribellati neanche al fatto di dover lasciare i nostri cellulari.
Entriamo nella stanza, la porta si chiude con la Suora che rimane in attesa fuori della stanza aspettando che noi mettevamo in atto quello che ci aveva richiesto.
La stanza è satura di un profumo delicato e molto gradevole, Noi guardandoci intorno vediamo che la stanza sembrava un elegante spogliatoio.., sulle pareti di color crema alcune lampade a muro di colore nero (tipo le vecchie lampade a petrolio) illuminavano bene la stanza ma allo stesso momento lasciavano dei punti in penombra (che faceva aumentare maggiormente quell’atmosfera antica che avevamo saggiato appena entrati dal cancello).
In un lato (della stanza) alcune panche per sedersi, in fronte a queste degli armadietti numerati molto robusti suddivisi in vari scomparti con lo sportellino di chiusura che sembra blindato.
Io, sempre con gli abiti in mano e guardando gli armadietti mi rivolgo a LunaMaria:
– Sicuramente i nostri cellulari saranno al sicuro questi armadietti sembrano delle casseforti. –
Lei risponde:
– Anche a me hanno fatto quest’impressione.., ma le chiavi dove sono? Nelle serrature non ci sono! –
Capperina, giusta osservazione!
Appoggio gli abiti che avevo in mano sopra una panca e cerco di risolvere il problema della chiusura armadietto, (ci voleva l’osservazione di LunaMaria per farmi svegliare da quello stato d’agiatezza creatomi dall’atmosfera abbinata al profumo in quella stanza).
Guardo LunaMaria dicendole:
– Calma ragazza.., l’Omo è sempre Omo.., e Tu adorabile fanciulla.., questa sera sei con l’Omo 007 –
Come termino la frase inizio a fischiettare e canticchiare la musica che accompagna tutti i film dell’agente 007”.
Sorridiamo entrambi del mio del buon umore ritrovato mentre mi avvicino ad uno dei tre armadietti che non sono completamente chiusi.., guardo bene l’interno trovando la chiave appoggiata sopra a della stoffa ben piegata di colore nero.
Prendo la chiave facendo notare a LunaMaria che sono di quelle utilizzate per i portoni blindati, Lei sorridente e dolcissima mi pone la sua borsetta per riporla all’interno dell’armadietto numero 5 (ho scelto questo numero perché credo che mi porti fortuna).
Mentre appoggio la borsetta LunaMaria si dirige verso gli abiti piegati che sono (dove l’avevo appoggiati), sopra la panca dietro le mie spalle.
LunaMaria, neanche tanto a bassa voce:
– Cazzo!! Arzigano. –
Mi giro di scatto e la vedo che aveva preso in mano e sollevato un vestito’
– Porcaccia Boia!! LunaMaria quello è un vestito da Suora!! –
Qualche secondo di stupore e perplessità.., il mio animo si rilassa nuovamente appena ritorno a guardare il viso di LunaMaria che era lo schermo di tutte le sensazioni (titubanza, curiosità, fascino ecc. ecc.) che la stavano attraversando mentre guardava quel vestito.
Anche io mi appresto verso la panca a prendere l’altro abito ancora piegato.., lo apro per vedere se i miei sospetti erano fondati.., non mi ero sbagliato.., il mio è da Frate.
Questa volta è LunaMaria che sorride vedendo il mio viso ed i miei movimenti.., lo tengo aperto ed appoggiato al mio corpo come quando si misura qualche cosa senza indossarlo.
Entrambi ridiamo di gusto, guardo quel vestito chiedendole:
– Come se metto questo? non c’è manco i bottoni? –
LunaMaria ride, e con difficoltà riesce a dirmi:
– AHO!! Ma che 007 sei? non riesci neanche a metterti un vestito da Frate! Lo devi infilare dalla testa’ Frate Arzigano… –
Lei continua a ridere.., aumentando ancora quando mi vede indossare quell’abito, io mi ci sento strano.., come se mi avesse tolto una parte della mia sicurezza.
Cerco di uscire da quella sensazione rivolgendomi a LunaMaria con sorrisetto ironico:
– Ora tocca te mettere quel vestito da Suora!! –
Non perdendo il suo sorriso lo indossa.., cazzolina’.è bellissima anche con quel vestito, che è sempre nero (come quello che ha sotto), ma non ha il minimo taglio di vita, non ha neanche la minima scollatura ”è TUTTA COPERTA’.eppure, è bellissima!!!
LunaMaria mentre mi guarda ha un brivido provocato dal vedere nei miei occhi le emozioni che mi stava provocando.., un brivido di piacere che riconosco bene, quel brivido che la invade in certi momenti particolari… permettendo al suo viso di fare un’espressione di compiacimento e vergogna.., la vergogna di essere meravigliosamente FEMMINA.
LunaMaria con sorriso compiaciuto:
– Arziganooooooo.., dopo dopo, adesso non è il posto ideale. Però, la Suora ci ha preso con le misure.., i vestiti ci stanno precisi precisi, sia in larghezza che lunghezza.., arrivano giusti fino ai piedi. –
Mentre piego la giacca per metterla dentro l’armadietto (sotto il vestito da Frate non sarei riuscito a lasciarla, ed oltretutto sarei scoppiato di caldo), replico all’affermazione di LunaMaria:
– Forse questa è la Suora Sarta. –
Altra battuta infelice che non fa ridere nessuno, neanche a me che l’avevo detta.
Mentre ripongo la giacca e cellulare nell’armadietto con la coda dell’occhio noto uno specchio a muro in una zona in penombra della stanza.., voglio vedermi come sono messo vestito da Frate e specchiandomi’ mi scappa proprio da ridere…
Anche LunaMaria viene vicino a me per specchiarsi, si guarda.., si aggiusta i capelli.., si tira il vestito un pochino verso il dietro…
E’ affascinante guardarla, stuzzicante vederla in quei gesti.., tanto stuzzicante che mentre la guardo specchiarsi non resisto nel non darle una palpatina sul suo culetto rotondeggiante e sodo sodo..
– Arziganooooo, daiiii.., dopo dopo.., dopo ti farò pentire di avermi messo in questa situazione..,anche se sto divertendomi. –
Prendo atto della minaccia smettendo quel massaggino gustoso.., vado a chiudere l’armadietto riponendo la chiave dentro i pantaloni e mormorando a LunaMaria:
– Mannaggia quanto sono scomodi questi vestiti, spero solo di non dover andare in bagno, altrimenti è un dramma. –
LunaMaria:
– Capisci quanti problemi abbiamo noi Donne! Voi Uomini non siete abituati.., vorrà dire che per oggi quando vai in bagno.., ti sentirai Donna! –
Non posso non rispondere a quest’affermazione e sorridendo mentre apro la porta per uscire dalla stanza replico:
– Siiiiii Donna, eh! eh! eh! eh!.., dopo ti faccio sentire io la Donna!! –
Ops ops, la mia frase scema da Macho era giunta anche alle orecchie della Suora accompagnatrice ancora avanti alla porta.
Porca miseria, c’eravamo dimenticati completamente di Lei e del fatto che ci stava aspettando.., con uno stato emotivo vergognoso (per la frase da Macho scemo), le chiedo scusa per averla fatta attendere così tanto tempo.
La Suora, sempre sorridente, mi risponde:
– Non Vi preoccupate, la prima volta è sempre così! –
Senza smettere di sorridere continua a parlare, dicendoci:
– Scusatemi Signori, se Voi non completate il vostro abbigliamento… io non posso accompagnarvi in sala. –
Ci guardiamo non riuscendo a capire quello che intendeva dire, quindi pongo la domanda:
– Mi scusi.., gli abiti che ci ha consegnato l’abbiamo indossati, non abbiamo altro da metterci!! –
Il tono un pochino scocciato con cui ho posto la domanda induce LunaMaria a darmi un lieve pizzico su un fianco.
La Suora, molto dolcemente e guardandomi sorridendo quasi maliziosamente (forse pensava che ero distratto dal fascino che emanava LunaMaria), mi risponde:
– Signor Arzigano, credo che non abbia guardato bene all’interno dell’armadietto da lei utilizzato, rientri nella stanza e guardi bene… –
Un suono di un campanello interrompe la Suora per qualche secondo, poi sempre sorridente continua a parlare:
– …guardate bene, vedrete che troverete quello che Vi serve, ora scusatemi un attimo che sono arrivati altri Clienti e devo farli accomodare, torno subito. –
Guardiamo la Suora allontanarsi e rientriamo nella stanza.., ancora una volta stavamo eseguendo le sue istruzioni.
Apro l’armadietto.., all’interno ce solamente la stoffa nera dove erano appoggiate le chiavi’
LunaMaria nota immediatamente che il mio buon umore sta cambiando (la stanno facendo troppo lunga per una cena), e non volendosi rovinare la serata (cosciente d’essere molto persuadente con i suoi modi di fare), mi dice sorridendo:
– Lascia fare me.., tu avrai bisogno dopo di tutte le tue energie, non dimenticare che devi pagare pegno per questa situazione. –
LunaMaria si avvicina all’armadietto ed estrae la stoffa.., la apre totalmente facendo cadere a terra una mascherina nera con elastico, come quelle che si usano a carnevale per coprirsi gli occhi.
Ci guardiamo entrambi, sembra un gioco di cui non siamo a conoscenza.., mi chino a raccoglierla e nel frattempo LunaMaria (come da un cilindro magico), aveva estratto dalle pieghe della stoffa un’altra mascherina, molto più graziosa e femminile.
Non abbiamo detto una parola!!
Io ho infilato la mascherina (sembro uno della banda Bassotti), anche LunaMaria ha fatto la stessa cosa…, solamente che Lei è affascinante, accattivante, sexi, bella..!
Lei sistema sotto i capelli l’elastico della mascherina in modo che non gli crei noia, poi si va a guardare allo specchio.
La sua è una mascherina di morbido pizzo nero (come quello dei body femminili, che lasciano intravedere quello che c’è sotto), .. le dona in modo esageratamente delizioso.
Vedere quell’immagine e notare la soddisfazione di Lei che guardandosi allo specchio si piace.., mi crea un brivido di lussureggiante piacere che permette al mio umore di ritornare più che ottimo.
Siamo pronti, abbiamo messo le mascherine ed usciamo dalla stanza.., la Suora non c’è ancora e LunaMaria n’approfitta per farmi una domanda che voleva pormi già in precedenza:
– Arzigano, perché ci hanno fatto mettere questi abiti? –
Rispondo:
– Dolce e splendente Diamante di Femmina, se rimanevi vestita come prima e c’è qualche Fraticello che ci porta a tavola, li facevi andà de corsa nelle loro stanze”, poi chi ci portava la cena al tavolo? –
La frase era riciclata, l’avevo detta poco dopo che eravamo entrati al Convento ristorante, ma in questo momento l’atmosfera era diversa, perciò LunaMaria sorride dicendomi:
– AHOOOO!! 007 la smetti di dire le scemate. –
Io non demordo e continuo:
– Ma quale scemate Tesoro mio.., ma ti sei vista quanto sei affascinante!!! A parte tutto, credo che sia una cosa che devono fare per evitare problemi con la Curia. Sai che vespaio si solleverebbe se ci venisse a cena qualche BIGOTTO e ci trovasse a cena tutte SVENTOLE di ragazze vestite sexi come sei tu, oppure in minigonna!! Vedi…, nei nostri abiti, anche se sono da Frate e Suora, non ce il disegno della Croce.., senza simboli religiosi è come una maschera di carnevale. –
Mentre mi complimento (interiormente), con me stesso per questa delucidazione pensata al volo, guardo il viso di LunaMaria che esprime la soddisfazione della risposta.
La Suora arriva (oramai il rumore del suo scarpettio c’è familiare), e mentre sorride, soddisfatta del completamento del nostro abbigliamento, ci chiede di seguirla perché ora potrà accompagnarci alla sala da pranzo.
Camminiamo fino in fondo al corridoio, dove giriamo l’angolo per iniziarne un altro.., alla nostra destra ci sono delle stanze chiuse mentre alla sinistra delle finestre da cui s’intravede un giardino con lo stesso tipo di luci gialle che avevamo visto sul vialetto all’ingresso…
Quei momenti ci trasmettevano grandi sensazioni di mistero, sembrava di essere in un film ‘Il nome della Rosa’.
Verso la metà del corridoio ci fermiamo, la Suora apre una porta e c’invita ad entrare facendoci strada, entriamo…
La visibilità è molto limitata, sentiamo delle persone che parlano a bassa voce senza riuscire a vederle (un paravento di legno inciso ci stoppa la visuale verso l’ampliarsi della stanza.)
I nostri occhi possono vedere solo diritto avanti a noi, dove c’è un tavolino di legno antico con un centrotavola bianco (tipo quelli che fanno le Nonne con l’uncinetto), e sopra di questo un vaso dipinto contenente un numero considerevole di rose rosse e blu.
La nostra guida chiude la porta dietro di noi.., ci accompagna al nostro tavolo passando al centro della sala da pranzo dove altre persone sedute ai propri tavoli ci guardano sorridenti.
Ci fermiamo al tavolo N’ 5 (‘. sarà un caso? anche l’armadietto dove abbiamo messo i nostri cellulari a lo stesso numero), la Suora mentre accende un lumino sopra il tavolo ci dice:
– Accomodatevi Signori, verrà subito un mio collega per servirvi, vi auguro una piacevole serata piena di divertimento. –
Poi se ne va con quel suo solito scarpettio.
Noi ci sediamo con visi incuriositi, ma non siamo a disagio.., l’atmosfera, le luci.., vedere altre persone che erano abbindate (vestite come noi), ci avevano fatto entrare nella parte di quei tempi passati.
La stanza a forma rettangolare, non molto illuminata da lampade a muro a forma di torcia emanano la solita luce calda e tenue che permette di vedere (togliendo quella sensazione di luce artificiale che genera le lampade d’uso comune) ma non di bruciare quell’atmosfera.
Il soffitto abbastanza alto che lascia intravedere delle pitture non definite, le pareti di color crema fanno da circondario ad una ventina di tavoli tutti occupati tranne quattro tavoli (da due posti ciascuno), in cui non c’è seduto nessun Cliente, ma con le cibarie che sono mangiucchiate e stuzzicate.
Anche un quinto tavolo è senza commensali (un tavolo con quattro sedie) che differentemente dagli altri vuoti, e apparecchiato solamente con posate e del pane.
I tavoli a tre metri l’uno dall’altro, sono posizionati su due file orizzontali alla forma rettangolare della stanza, con il nostro (n’5) dislocato a tre quarti della fila di destra.
Il tavolo è coperto da una tovaglia rosa delicato, apparecchiata da un sottopiatto grande ed un piatto standard di color grigio chiaro.., da una bottiglia di vino rivestita con la stessa stoffa del mio attuale abito da Frate, che genera in Noi una risata (poco rumorosa, tutti i presenti parlavano a bassa voce).
A completare il tavolo un vaso in cristallo dalla forma molto particolare, (fondo unito e man mano che saliva si divideva in due, una parte fatta a forma di Donna e l’altra a forma d’Uomo che si tenevano per mano, dando la sensazione che stavano per baciarsi.), con due rose, una rossa e l’altra blu che erano infilate nelle due forme.
Naturalmente non mancava la carta menù di color rosso mattone (classico per i ristoranti di lusso).
In quell’ambiente LunaMaria emana un fascino ancora maggiore che non lascia insensibile neanche gli altri commensali (sia Uomini che Donne).., orgoglioso ed anche un pochino geloso (solo degli Uomini), le dico:
– Vestita da Suora stai facendo languire tutti i maschietti, pensa un po’ cosa gli avresti causato se entravi con quel vestitino che ci sei arrivata! –
Compiaciuta dalla mia frase ed un pochino in imbarazzo cerca di spostare il discorso con:
– Arzigano, sai’ ho guardato il vestito della Suora che ci ha accompagnato, neanche nel suo non c’è nessun simbolo religioso. –
Non seguo bene le parole di LunaMaria perché nel frattempo sono entrati nella stanza la Suora accompagnatrice che fa accomodare i quattro ospiti al tavolo da quattro’
Quasi in contemporanea entra anche un Frate cameriere (addirittura con il cappuccio del suo vestito in testa), con entrambi le mani occupate da piatti pieni di cibarie, si dirige verso un tavolo vicino nella fila accanto alla nostra.
Lo guardo passare cercando di sbirciare le pietanze (so benissimo che non è bello sbirciare, ma la fame inizia a farsi sentire), che mi sembrano molto appetitose.
Mi giro verso LunaMaria commentando che le porzioni sembrano molto abbondanti e dall’aspetto buone da mangiare.., Lei guardandomi mi dice:
– Chicco…, il Frate Cameriere è molto giovane ed anche un bel ragazzo è un peccato che si sia fatto Frate. –
ribatto alla sua frase:
– Splendido fiore di Donna, vedi che quello che ti avevo detto prima non erano solo stupidate.., immagina che espressione avrebbe fatto il tenero Fraticello cameriere se ti vedeva com’eri vestita prima d’indossare l’abito da Suora. Sai’ che corsa avrebbe fatto verso la sua stanza!! Oppure se non correva verso la sua stanza…, gli davano una promozione sul campo.., lo facevano Santo! –
Una risata (sempre molto soft, per non disturbare), riempie i nostri volti.
Mentre stiamo sorridendo il soggetto della nostra risata ci guarda sorridendo, dicendoci:
– Signori, fra qualche attimo sarò da Voi per recepire le vostre ordinazioni…, se nel frattempo volete fare un giro panoramico’ –
Io e LunaMaria ci guardiamo con espressioni perplesse…, dove dobbiamo andare a fare un giro panoramico?
Mentre mi pongo questo quesito mi ritorna in mente che al momento che avevo telefonato per prenotare il tavolo, la Suora accompagnatrice (aveva risposto Lei al telefono), mi aveva chiesto se volevo la ‘zona con vista’ ed io avevo scelto questa opzione perché la mia compagna è una dolcissima romantica (ma che non vuole mostrarlo).
Nella stanza c’è solo una finestra in fondo alla sala e la porta dove siamo entrati.., poi un archetto (lievemente sporgente dal muro), che passandoci sotto permette di trovarsi all’inizio di una scala che scende verso il basso (dove c’è appeso un piccolo cartello che indica la toilette).
Informo LunaMaria del mio pensiero, per poi chiederle:
– Ma dove dobbiamo andare a fare il giro panoramico.., alla toilette? Oppure dobbiamo uscire dalla stanza e continuare quel lungo corridoio che ci ha portato fin qui? –
Risponde alle mie domande in modo scherzoso:
– Forse al Convento anno fatto un bagno moderno, ne vanno molto orgogliosi e vogliono farlo vedere a tutti! –
Questa volta la battuta di LunaMaria mi crea solo un piccolo sorriso che le mostro dicendole:
– Bravi saranno bravi’.., ma speriamo che ci portino presto da mangiare, così appena mangiato c’è n’andiamo. Mi sento predisposto a saldare la mia punizione e di rivederti con il tuo vestitino nero che toglie il fiato. Non che questo vestito da Suora ti stia male.., anzi ti rende intrigante assai.., ma un pochino troppo coperta per i mie occhi che si ricordano quanta grazia di Dio c’è sotto! –
Il mio riferimento nella frase alla grazia di Dio non poteva essere più azzeccato’eravamo in un Convento, quale miglior posto di questo?
La mia dolce compagna sorride..
Mentre attendiamo il Frate cameriere diamo un’occhiatina alle altre persone che sono nella nostra stanza.
Sono tutte tra un’età che varia tra 20 e 50 anni, tutte molto discrete che cercano di guardarti senza fissare.., l’ho notato perché una Ragazza (3 tavoli lontano dal nostro), biondina sui 35 anni accompagnata dal suo Uomo (che sorride mentre guarda il menù), mi scruta ripetutamente.., ed ogni volta che cerco di ricambiare il suo sguardo gira la sua occhiata verso il proprio compagno mormorandogli qualche cosa.
– LunaMaria, ho un problemino’ mi scappa di andare a far pipì, sarà un problema arrivare al mio cosino con tutto questo ambaradan di vestiario. –
Lei sghignazza sussurrandomi quello che mi aveva detto nello spogliatoio (in merito al fatto che avrei capito cosa significava andare a far pipì per una Donna), continuando a sfottermi mi dice:
– Se non lo trovi’ chiamami che mi infilo sotto il Saio (vestito da Frate), è vedrai’ che da me il ragazzaccio si farà trovare!! Ma, ricorda che si deve far trovare solo dalla mia personcina e non anche da quella biondina smorfiosetta che ti guarda in continuazione! –
Cazzolina, è proprio vero che le Donne si accorgono di tutto anche quando non guardano’
Quella sera però, il fatto che LunaMaria si fosse accorta della biondina che sbirciava mi aveva reso gonfio come un pavone quando apre la sua coda.
Anche Lei era un pelino gelosa e la cosa non mi dispiaceva per niente.
Mi alzo dalla sedia e prima di muovermi (verso il bagno), dico a LunaMaria che nel caso arrivasse il Frate cameriere dovrà fare l’ordinazione anche per me, mi fido dei suoi gusti.
Credo che nella sala tutti gli occhi fossero puntati verso il nostro tavolo e verso di me che mi stavo dirigendo verso il bagno indicato dal cartello.
Inizio a scendere la scalinata (sotto l’archetto, dov’è appeso il cartello toilette).., è abbastanza lunga e sembra terminare su un corridoio illuminato con torce..
Cazzolina, fa un pochino impressione…, sembra che se uno continua a camminare si trovi nelle prigioni come quelle dei Castelli con sala della tortura ecc. ecc. (come si vede nei film di quel tempo).
In ogni caso il bagno è solo qualche gradino dopo l’inizio della scalinata, quindi…
LunaMaria (appena sono ritornato e seduto al tavolo), con una strana espressione mi dice:
– Arzigano, dove cacchio eri andato a finire!! Sono dieci minuti che sei partito!! Pensavo che ti avevano rapito!! –
Con il viso sul rosso acceso rispondo:
– LunaMaria non sai cosa ho visto!! Ho visto’ sono andato in bagno e’ –
Sono interrotto da Lei che prende la parola:
– Quello che hai visto tu non lo so!! Prima prova a guardare il menù poi mi racconterai’, adesso voglio proprio vedere come la metti mio caro 007 !!! ‘
Apro il menù e sulla pagina sinistra ci sono scritti i primi piatti mentre nella destra sono riportati i secondi e contorni. Non vedendo nulla di strano alzo lo sguardo verso LunaMaria che continua ad avere un’espressione un pochino particolare, ma non accigliata.., direi titubante.
– Ma dove devo guardare? qui non c’è nulla! non m’importa quello che hai ordinato, anche perché forse è il caso che… –
Sono interrotto nuovamente da LunaMaria che suggerisce di guardare nell’ultima pagina, quella con l’elenco dei vini.
Non insisto a raccontarle la mia vicenda (avevo già iniziato un paio di volte), perché Lei fa una notevole pressione perché segua le sue indicazioni.
Apro il menù nella pagina suggeritami…., affianco l’elenco dei vini leggo testuali parole:
‘Le coppie che si toglieranno TUTTI i vestiti in sala rimanendo ESCLUSIVAMENTE con l’abito da Suora e quello da Frate, potranno partecipare al concorso per vincere la serata gratis. La coppia vincente sarà quella che avrà avuto più voti dagli ospiti presenti in sala. Per votare la vostra coppia preferita occorre scrivere il numero del tavolo (di quella coppia), in fondo a questa pagina che sarà poi ritirata dai nostri camerieri. Tutto il vestiario tolto dovrà essere appoggiato sopra il tavolo fino alla fine della serata. Se qualche Cliente non si sentirà tranquillo nell’abbandonare i propri indumenti sopra il tavolo, mentre approfitterà del giro Panoramico, potrà riporli all’interno del mobile (piedistallo del tavolo dove Vi state rifocillando), che potrete aprire e richiudere con la chiave del vostro armadietto assegnatovi in precedenza.’
Mannaggia i fraticelli scalzi!! Ecco perché le coincidenze dei numeri 5.., l’armadietto ed il tavolo…
La Suora accompagnatrice aveva guardato il numero della chiave dell’armadietto che tenevo in mano, quindi conseguentemente ci aveva accompagnato al tavolo con lo stesso numero.
Deduzione fatta solo interiormente per allontanare il momento imbarazzante in cui dovevo alzare gli occhi e guardare quelli di LunaMaria.
Alzo il mio sguardo in cerca dei suoi occhi per cercare di interpretarle il pensiero, li trovo.., li guardo.., sono curiosamente allegri e pieni di luce.
Lei, mentre osserva il mio rossore in viso e le mie orecchie sul rosso paonazzo, mi dice:
– Hai capito questi Fraticelli’, ne sanno una più del diavolo! –
Una risata scaturisce in entrambi agevolando il mio rientro mentale allo stato quasi di normalità.
LunaMaria persiste:
– Chicco.., credo che questo locale non sia proprio come abbiamo detto noi. Le Suore ed i Frati che fanno il servizio sono gente normale come noi. Inoltre ti assicuro che non ci hanno fatto mettere questi abiti perché gli altri che indossavamo erano troppo sexi, e quindi la Curia Vescovile altrimenti non gli avrebbero permesso di fare da ristorante. Guarda che l’agente 007 non dice le cazzatone come quella che mi hai detto tu! Dice solo cazzatine.. –
Un’altra risata scende su di noi, siamo allegri, sorridenti e spensierati, quindi…:
– LunaMaria ora ti dico cosa ho visto quando sono andato in bagno’ –
Sono interrotto nuovamente da Lei che guardandomi con occhioni stuzzicanti e diabolici mi dice:
– Ora inizi a pagare una piccola parte della punizione che meriti per questa serata.., quindi prima di continuare a raccontarmi…, ti togli i pantaloni e li appoggi sul tavolo.., aggiungo che per toglierli non vai in bagno, ma li togli qui!! –
Credo che appena finito di ascoltare le sue parole la mia espressione facciale sia stata a dir poco di sbigottimento con bocca che faceva un cerchio perfetto (da invidia a Giotto).
LunaMaria rideva guardandomi.., io non battevo neanche un ciglio…

Segue’. Segue’. Segue’. Segue’.

Il pensiero: se vi è piaciuto ne sono felice, se non vi è piaciuto, mi scuso per averti fatto perdere del tempo.
E’ SEMPRE VALIDO.
Sarei felice di ricevere le vostre valutazioni, grazie.
Arzigano e-mail arzigano@yahoo.it Le sfide mi sono sempre piaciute quindi mi sollevo dalla sedia mettendomi in posizione eretta.., slaccio la cinta dei pantaloni da sopra il vestito da Frate (come ho fatto non saprei spiegarlo, ma l’ho fatto),… apro la lampo (sempre da sopra il Saio), e lascio cadere i pantaloni fino alle caviglie.
In quel momento (mentre sento il tessuto morbido del vestito da Frate che si appoggia alle mie gambe nude), rammento che non siamo soli.., che siamo in un ristorante pieno di gente… sicuramente mi staranno guardando.
Non avevo sbagliato, gli sguardi di tutti gli altri Clienti in quella stanza erano su di me!
LunaMaria rideva talmente tanto che le lacrimavano gli occhi..
Sempre in piedi vicino al tavolo e con le braghe alle caviglie la guardavo ridere mentre ridevo anche io.., non rimaneva che’
Mi sono seduto delicatamente.., ho guardato LunaMaria come se per me fosse tutto normale.., mi sono piegato in avanti.., ho tolto le scarpe.., sfilato completamente i pantaloni.., rimesso le scarpe ed appoggiato i pantaloni piegati per bene sopra il nostro tavolo.
Nello stesso momento del mio ultimo gesto nella stanza un rumore d’applauso coinvolge tutti gli ospiti che continuavano a guardare sorridenti verso la nostra direzione.
– Complimenti Arzigano, non pensavo che avresti avuto il coraggio di toglierti i pantaloni avanti a tutti i presenti. Anzi forse speravo che non li toglievi così avrei avuto la scusa per aumentare la mia dose di punizione per quando usciamo da qui! –
Ribatto con disinvoltura:
– Se rimetto immediatamente i pantaloni è ancora valida la tua scusante per aumentare la mia punizione? –
Ancora un sorriso e questa volta poco soft, ci coinvolge nuovamente.
Il Cameriere frate (continuiamo a chiamarlo così anche se adesso sappiamo benissimo che è solo una persona normale vestita da Frate), ci deposita sul nostro tavolo un bel piatto di Pennette alla Boscaiola che iniziamo a mangiare senza tanti indugi.., la fame iniziava a farsi sentire.
Prima che LunaMaria finisca di mangiare (io sono più vorace), mi chiede di raccontargli quello che avevo visto quando ero andato in bagno.
Una risata sghignazzata esce dalle mie labbra per poi bisbigliarle subito dopo:
– Stuzzicante Diavoletta.., adesso ti piacerebbe saperlo? Io te lo dirò solamente se ti togli il vestito come io ho fatto con i miei pantaloni. Sai.., chi di spada ferisce di spada’ –
– Arziganooooo!! Non è uguale, io sono una Donna, poi il mio vestito mica si sfila come i tuoi pantaloni! Devo togliere il vestito da Suora per sfilarlo!! –
Mentre i miei occhi continuano a trasmettere la gran voglia di vendetta amorevole verso la mia compagna, le suggerisco:
– Affascinante Donna…, puoi sempre sfilare le mutandine da sotto il vestito da Suora, le mutandine non hanno mica le bretelle!! –
Ancora il sorriso su di noi, Siiiiiiiiiiiiiiiiii…, ci divertiamo sorridendo anche alle improponibili proposte…
Improponibili proposte? … LunaMaria solleva leggermente il bacino dalla sedia.., appoggia le sue mani sul vestito da Suora (nei pressi dei fianchi),… prende con le dita l’elastico delle sue mutandine ed inizia a farle scendere muovendo leggermente il bacino.
Mentre effettua questi movimenti mi guarda fisso negli occhi…, cazzooooooooooo E’ DI UNA SENSUALITA’ STRATOSFERICA che non lascia inalterato il mio organo sessuale che stava tentando di fuoriuscire dalle mie mutandine.
Gli altri ospiti (tranne le persone in 3 tavoli) stavano mangiando e non si erano ancora accorti dei gesti di LunaMaria, anche perché Lei aveva sollevato il suo culetto dalla sedia solo quel tanto che era necessario per far scendere le sue mutandine.
Gli altri commensali si accorgono nei nostri movimenti solamente perché il compagno della Biondina (uno dei tre tavoli che aveva visto tutti i movimenti), si era lasciato scappare un Wuaooooo! che aveva attirato l’attenzione.
Lei, fatte scivolare le sue mutandine fino alle ginocchia si ferma…, si siede per bene.., si guarda intorno vedendo che gli occhi sono tutti per Lei (sia Uomini… sia Donne), la situazione di semivergogna mescolata al piacere di tutti quegli sguardi l’eccitava esageratamente.
E facile accorgersene.., i suoi capezzoli turgidi spingono contro il vestito.., i suoi occhi sprizzano sensualità.., la pelle del suo corpo e delle sue mani sono diventate ancora più vellutate di come sono sempre.., mi trasmettono un brivido di piacere quando mi appoggia una sua mano sulla mia bisbigliandomi:
– Caro 007…, le mutandine sono ferme poco sotto le mie ginocchia, la parte finale.. dovresti fargliela fare tu! –
Continuo a fissarla godendomi quei momenti terribilmente frizzanti.
Metto a fuoco la situazione guardando il piedistallo del tavolo notando la sua notevole larghezza (all’interno ci si può depositare il vestiario).
Non mi lascio scoraggiare; scivolo un pochino sulla sedia mentre con le mani continuo a tenere quelle di Lei.., sfilo la scarpa destra aiutandomi con la sinistra.., allungo la mia gamba in mezzo alle sue gambe coperte dal vestito da Suora.., il mio piede (in mezzo alle sue gambe), cerca di trasformarsi in uncino che delle volte tocca la pelle delle sue cosce, ricevendone una scossa piacevole.
Mutandine agganciate ed al contatto con quel morbido cotone una scarica di erotismo percorre tutto il mio corpo.., le tiro verso il basso.., non è difficile perché LunaMaria a stretto le sue gambe per aiutare i mie movimenti permettendo al suo capo intimo di scendere con facilità.
Le mutandine sono alle sue caviglie mentre le nostre mani sono ancora unite sopra il tavolo.., i nostri occhi non hanno smesso un secondo di guardarsi trasmettendosi una complicità che non avevamo mai avuto prima…
Non importa dove siamo e con chi siamo…, è il nostro gioco…, il nostro momento.
Lei toglie le sue mani dalle mie.., si piega molto dolcemente e lentamente di lato del suo fianco sinistro per liberare una sua caviglia dalle mutandine.., poi passa al piede destro dove esegue la stessa gestualità e con la punta delle dita della mano destra prende quel piccolo ritaglio di stoffa (perizoma nero) per poi sollevarlo lentamente (in modo che io possa godermi lo spettacolo e seguire bene tutti i movimenti).
Vedere quel perizoma che pendeva dalla mano di LunaMaria è un’immagine di altissimo erotismo che non mi lascio sfuggire… lo tiene in un modo da farlo sembrare un trofeo che stava per donarmi.
Lei lo fa passare lentamente vicino al mio viso (in quel momento credo anche di aver tirato fuori la lingua dalla bocca, modello allupato in crisi d’astinenza da anni), lasciando cadere quel lembo di stoffa sopra la bottiglia di vino rivestita con lo stesso tessuto del mio attuale abito da Frate.
Un sonoro applauso accompagnato da qualche ‘Bravi’ di voce femminile, riempie completamente la stanza.
Porca boia gli ospiti presenti avevano smesso di mangiare, di bere, di parlare, di’, per guardare quel gioco di cui noi eravamo i protagonisti.
Scoppiamo in una fragorosa risata, LunaMaria istintivamente aveva portato le mani a copertura del suo viso senza serrare le dita una con l’altra in modo da poter continuare a sbirciare fra di queste.
Si stava vergognando ma allo stesso tempo era orgogliosa ed eccitata dal sentire l’apprezzamento di altre persone sconosciute.
Le dita delle sue mani non serrate lasciano intravedere i suoi occhi che brillano di emozione.., di dolcezza.., di timidezza.., anche questa è la magia di LunaMaria.., riesce a passare da spregiudicata Diavoletta a timida Ragazzina.
Sempre più affascinato dalla mia Diavoletta/Ragazzina, le dico:
– Amore mio, stai tranquilla, credo che non ci sia nessuno in grado di riconoscerti con quella mascherina in viso. –
La frase non sembra averla intaccata più di tanto, quindi controbatte:
– Mio 007, non mi vergogno di essere senza mutandine.., stavo solamente pensando che è un peccato che siamo qui in mezzo a tanta gente. Se eravamo soli.., ti ero già saltata addosso e mi ti ero fatto!! –
Mentre pronuncia la frase la sua espressione da ragazzina vergognosa è stata surclassata completamente da quella di diavoletta arrapata.
– LunaMaria usciamo subito! Io ho il mio ragazzaccio che sta impazzendo di desiderio… Paghiamo il conto e c’è n’andiamo. –
Lei si alza un pochino dalla sedia e si allunga per poi darmi un dolce bacio sulle labbra.
Un gesto che è come una risposta alla mia proposta di andarsene, quindi mi sollevo dalla sedia guardando LunaMaria che mi dice:
– I giochi non si lasciano a metà…, ora tocca a te toglierti le mutandine. –
I suoi ultimi movimenti mi avevano lasciato far credere che saremmo andati via, comunque avrei dovuto immaginarlo, LunaMaria non vuol mai stare sotto’ (naturalmente solo nelle situazioni di sfida!).
Il gioco continua…
Se con la mascherina nessuno è in grado di riconoscere LunaMaria perché dovrebbero riconoscere me.
Questo è stato il pensiero che è passato nella mia mente appena ascoltate le sue parole, ma sono anche super convinto che quello che mi spinge a togliermi le mutandine non sia il fatto che nessuno mi riconoscerà, ma quanto quello di non arrivare secondo nel gioco che stavamo effettuando io e la mia amorevole diabolica compagna.
Rimango in piedi, metto le mani sui fianchi, aggancio l’elastico del mio abbigliamento intimo e tiro verso il basso (le mie movenze sono lontane anni luce da quelle aggraziate fatte da LunaMaria per raggiungere il mio stesso scopo).
Tutti gli occhi dei commensali sono ancora puntati su di noi..,
Le mie mutandine si sono fermate alle ginocchia.., mi siedo.., mi tolgo le scarpe.., mi piego leggermente in avanti e con la mano sinistra sollevo di una trentina di centimetri il mio vestito da frate.., infilo nel frammezzo la mia mano destra che aggancia i boxer e li trascina fino alle caviglie.., faccio uscire le mie mutandine.., le prendo con la mano destra sollevandole in alto.., le faccio ruotare su se stesse come una bandierina per poi farle cadere sopra a quelle di LunaMaria.
Qualche lieve applauso mescolato a risate spontanee mi stimola la voglia di scherzare, quindi mi giro verso una parte dei commensali e faccio un inchino (come quelli che di solito fanno gli Attori al teatro).
Durante l’inchino il mio sguardo incrocia quello della Biondina notando che i suoi occhi esprimevano una voglia quasi irrefrenabile di venire al nostro tavolo.
LunaMaria, durante il mio poco aggraziato (ma molto macho) STREAP, aveva di nuovo messo le sue mani sul viso, per vedere e non vedere, ma vedeva benissimo ridendo esageratamente!
Accaldatissimo mi siedo.., Lei toglie le mani dal suo volto.., porta il medio della sua mano destra sulle sue labbra.., lo bacia per poi appoggiarlo sulle mie labbra (un bacio, anche se dato con un dito, di una dolcezza infinita).
– Arzigano sei completamente pazzo. Vederti con l’abito da frate sollevato da cui spuntavano i tuoi calzini blù mi ha fatto impazzire dalle risate. per fortuna che sei riuscito a non scoprire i tuoi polpacci bianchi.., altrimenti non avrei resistito dal farmi la pipì addosso per il ridere. –
Non è una frase che inneggia alla mia eroticità ma mi è piaciuta tantissimo, forse più che se avesse affermato che l’avevo fatta eccitare.
LunaMaria continua a parlarmi senza smettere di ridere:
– Indossavi anche i boxer che ti ho regalato io, quelli Blu scuro con i disegni degli Elefantini rossi!! Come si trova il tuo ragazzaccio senza essere imprigionato? –
Ribatto sorridente:
– Si trova benissimo e non guarda verso il pavimento.., guarda verso il cielo.., forse vuole uscire per vederti togliere il vestitino che indossi sotto quello da suora! –
LunaMaria mi guarda con l’espressione furbetta e mormorando:
– Se io mi tolgo il vestito.., poi sarò costretta a chiederti di toglierti la maglia che ti è rimasta indosso.. e se per toglierla farai come hai fatto prima.., riderei talmente tanto che questa volta non resisterei dal farmela addosso. Non vorrai che il tuo Amore bagni il pavimento di pipì? –
Ecco qua! Mi aveva fregato!
Lei sapeva benissimo che non avrei mai fatto una qualunque cosa che la mettesse in condizione di vergognarsi con i presenti.
Rispondo con tonalità da Uomo acculturato sulla salute, ma in realtà mi viene da sbellicarmi dal ridere:
– Capperina, trattenere la pipì non fa bene alla salute. Vai subito in bagno. –
Lei segue il mio suggerimento e si solleva dalla sedia, io ed una buona parte dei commensali (che non avevano smesso di seguire i nostri movimenti), la guardiamo affascinati incamminarsi verso il bagno.
Nel frattempo mi viene in mente che devo dirle che in bagno’ la chiamo:
– Luna.., LunaMaria’ –
Lei si gira vedendomi accennarle con la mano di ritornare al tavolo mentre nello stesso momento arriva anche il Frate cameriere che si avvicina al nostro tavolo per chiederci se desideravamo un tipo di vino (elencandoli tutti), diverso da quello messo a disposizione.
LunaMaria è tornata indietro e nel frattempo io dico al cameriere che il vino va benissimo quello che abbiamo…, ma lui continua imperterrito ad elencare…
Lei costatando che la conversazione con il cameriere si prolungava riprende il cammino verso il bagno.
Il Cameriere notando il mio poco interesse per i vini inizia a parlarmi di come la loro cucina sia fatta in modo artigianale e dell’utilizzo esclusivo di prodotti di 1′ qualità.
Il mio viso esprime chiaramente il mio stato d’animo scocciato, cosa che non lascia appello al cameriere che mi dice:
– Lei prima è stato un vero selvaggio erotico.., è un piacere averlo nostro Cliente! –
La mia espressione scocciata cambia immediatamente in un sorriso forzato, accompagnato da:
– Mi scusi, ma credo che altri Clienti gradiscono i suoi servizi…, non voglio trattenerla altro tempo. –
Per assicurarmi che il Cameriere (molto poco fraticello, ma tanto tanto recchioncello) si allontani lo seguo con gli occhi e nella mia visuale vedo anche la biondina (si stava sedendo), che mi guarda con un sorriso accattivante…
Ricambio il sorriso…, e nel frattempo arriva anche LunaMaria che mi ha visto sorridere alla biondina.
Si siede, appoggia il suo vestitino nero sopra il tavolo (l’aveva tolto), mi guarda euforica (io mi aspettavo un cicchetto per la biondina’), e mi dice:
– Amore.., sai… in bagno.. –
Interrompo la sua frase dicendo:
– Lo so! Lo so! E’ da ‘ –
Questa volta è Lei ad interrompermi:
– Chi te lo ha detto…, la biondina smorfiosetta? –
Ribatto alla sua domanda:
– Che cosa centra la biondina? Io l’ho visto da solo senza che nessuno me lo riferisse!-
– Arzigano, ma come hai fatto a vederlo? Da dove ci guardavi? –
Domande che intrecciano i miei pensieri su quello che io pensavo mi volesse raccontare:
– LunaMaria credo che stiamo facendo un sacco di confusione! E’ meglio se ripartiamo dall’inizio.., inizia tu a dirmi.-
Credo che anche LunaMaria abbia il cervello incasinato da quelle nostre frasi interrotte, perciò accetta volentieri la mia proposta iniziando a raccontarmi:
– Prima quando sono andata in bagno… mi a seguito la biondina. Io sono entrata nell’antibagno e Lei da dietro mi ha chiesto se poteva usufruire prima lei della toilette, ho pensato che n’aveva urgenza e quindi l’ho fatta passare… –
La interrompo nuovamente:
– E fino che aspettavi sei andata a fare un giro panor… –
Lo sguardo con il nasino gricciato di LunaMaria (per averla interrotta), mi suggerisce di stoppare la mia frase a metà, ci tengo particolarmente alla mia incolumità fisica.
– No! Caro Arzigano, sono rimasta nell’antibagno. Appena la biondina è uscita dalla toilette sono entrata io che ho fatto quello che dovevo fare, poi mi sono tolta il vestito da Suora per potermi sfilare quello che indossavo sotto. –
Interrompendola ancora (e con risata sarcastica), cerco di anticipare il suo proseguo chiedendole se aveva visto la biondina spiarla dal buco della serratura.
LunaMaria, sorridendo in modo stuzzicante risponde:
– Nooooooooooooo!! Quando sono uscita dalla toilette la biondina era ancora nell’antibagno (anche se era passato del tempo), mi ha guardato, sorriso e posto una mano verso di me che teneva un bigliettino. L’ho preso ed ho sollevato lo sguardo verso di Lei che mi ha strizzato l’occhio. Poi se n’è andata al suo tavolo. –
Eccitato mentalmente (quello che stavo ascoltando m’intrigava intensamente), e fisicamente (il pensiero che LunaMaria non aveva nulla sotto il vestito da Suora, mi mandava in visibilio), mi rivolgo a Lei:
– Cazzarola LunaMaria, hai rimorchiato anche una Donna! Quella ti si vuole fare! Mica stupida.., ha capito anche lei che sei una super Femmina tutta fuego! –
Frasi che non sarebbero mai uscite dalla mia bocca se non ero in quello stato fisico mentale cui mi aveva portato LunaMaria e le situazioni che stavamo vivendo.
– Nooo!! Mio caro 007, sei fuori strada. Leggi cosa c’è scritto nel bigliettino. –
Prendo il bigliettino ed inizio a leggere quelle parole scritte velocemente ma comprensibilissime:
‘Ciao, mi chiamo Cinzia, mi ha fatto impazzire averti visto trasmettere tante sensualità e di riuscire a farti guardare e desiderare terribilmente dal tuo Uomo che mi spupazzerei molto volentieri (questo per dirti che gli Uomini mi piacciono), vorrei conoscerti meglio per avere dei consigli sull’arte della sensualità di cui tu ne sei maestra!! Chiamami al n’ 337/429457**. Non smettete questa sera, fatemi continuare ad impazzire! Ciao, un bacio per Te, ed uno per il tuo Uomo’
Riesco a frenare l’istinto di girarmi verso il tavolo della biondina (Cinzia), il mio sguardo va verso il volto di LunaMaria che mi stava guardando in modo sorridente e curioso nell’attesa di vedere la mia reazione.
Cerco di mascherare l’ulteriore eccitazione creatami da quelle parole appena lette, cosa che non credo di riuscire a far bene con il ragazzaccio in mezzo alle mie gambe che tira dannatamente pulsando a ritmi molto sostenuti.
Anche LunaMaria (eccitatissima) cerca di mascherare il suo stato fisico e mentale, ma si vede chiaramente che quelle parole scritte hanno toccato il suo orgoglio di Femmina.., essere apprezzate ed ammirate da una persona dello stesso sesso non è cosa comune, soprattutto tra Donne che trovano sempre qualche cosa da ridire.
Prendo le sue mani appoggiate sopra il tavolo e le porto in mezzo alle mie, mentre le dico:
– Mi sembra di sentire il profumo dei tuoi umori che sgocciolano come rugiada dal tuo meraviglioso fiore!! Mi stai facendo impazzire!! –
LunaMaria abbassa i suoi occhi in modo simile al vergognoso (come se il suo orgoglio di Femmina, di qualche secondo prima fosse scomparso improvvisamente), poi guarda il tavolo della biondina notando che il suo sguardo è non è mai tolto dal nostro tavolo.
Con l’incrociarsi dei loro sguardi, LunaMaria porta la sua mano destra verso il basso inserendola sotto il vestito da Suora.., le dita di quella mano si muovono in mezzo ai due petali che avvolgono il centro del suo fiore.., un fiore che ricopre di rugiada quelle dita.., che sono poi portate verso di me mentre mi sento dire:
– Non immaginare, assaggia e dimmi come lo trovi!! –
Accetto volentieri, e con tutta la dolcezza che riesco ad avere in quel momento (gli sarei saltato addosso), prendo la sua mano e l’avvicino alle mie labbra per baciare quelle dite pregne di umore..
Incontentabile inizio a leccare ogni piccola parte di quelle dita aumentando ancora la mia eccitazione (talmente elevata che devo controllarmi per non rischiare di avere un orgasmo senza toccarlo).
Guardo LunaMaria vedendola che con la coda dell’occhio stava guardando Cinzia.., anche io butto lo sguardo verso la biondina vedendola chiaramente tenere la sua mano sinistra in mezzo alle cosce.., fare una leggera pressione contro il suo sesso.., muovere delicatamente il bacino in modo che il clitoride le sfregasse contro la mano.
Una visione splendida che sommata al sapore ed al profumo che stavo continuando a leccare dalle dita di LunaMaria mi dava l’idea del paradiso.
Un paradiso che non era solo per me.., anche LunaMaria (mentre muoveva delicatamente le sue dita sulla mia lingua), stava godendo di quello spettacolo di cui era cosciente ed orgogliosa d’essere Lei ad averlo fatto esplodere.
Non resisto e mi alzo dal tavolo tirando leggermente la mano di LunaMaria e sussurrandogli:
– Andiamo meravigliosa creatura, non resisto più. –
LunaMaria stringendomi la mano mi dice:
– Dai, non andiamo via ora! Usciremo fra un poco! Devi soffrire un pochino.., questa è solo la prima parte della punizione! –
Super accaldato e sorridente abbasso lo sguardo verso il mio ragazzaccio (che tira come un forsennato, facendosi notare chiaramente anche con il vestito largo da frate), dicendogli:
– Ragazzaccio, vero che LunaMaria deve avere fiducia!! Digli anche tu che non stiamo andiamo via! …che vogliamo portarla solo a fare un giro! –
Mano nella mano e con LunaMaria che cammina avanti a me (sempre sotto lo sguardo di Cinzia), ci muoviamo in direzione del bagno.
Mentre passiamo alle spalle della biondina, LunaMaria (con la mano libera), le tocca i capelli leggermente ma percepibile da Cinzia.
Io stuzzicato da quel gesto (in quella situazione eroticamente elevatissima), al momento del mio passaggio le accarezzo la parte superiore delle sue spalle lasciandoci scivolare sopra (per tutta la loro estensione), due dita che fa sussultare la nostra amica.
Le due carezze rifilate a Cinzia fa aumentare maggiormente la nostra complicità che si mostra chiaramente quando ci guardiamo nel mentre che continuiamo a camminare.
Arrivati sotto l’archetto (con il cartello toilette), LunaMaria si dirige verso il bagno con una foga tale da farmi pensare che anche lei non ne poteva più, che aveva la splendida voglia di sentire le mie mani sul suo corpo.
Non le permetto di entrare in bagno e la blocco.., le sorrido e strizzandole l’occhio le ordino di continuare a scendere le scale.., guardandomi incuriosita e
continuandomi a tenere per mano esegue le mie indicazioni.
Arriviamo in fondo alle scale sul corridoio illuminato da torce (sta creando suggestione anche a LunaMaria che ha aumentato la sua stretta alla mia mano per sentirsi protetta da me), si ferma e mi guarda con l’espressione che chiede ‘dove devo andare?’.
Libero la mano che mi stava trattenendo per farle una carezza sul viso, sposto la mia mano sul dietro della sua nuca e l’avvicino a me per baciarla facendole sentire tramite le mie labbra tutto il desiderio che mi ha creato.., lei si lascia coinvolgere completamente ricambiando tutte le mie stesse sensazioni.
Qualche secondo e l’altra mia mano non riesce a resistere.., s’infila sotto il vestito di LunaMaria andando diritta come un treno verso il suo sesso che trovo bagnatissimo e sensibilissimo a qualsiasi genere di tocco, tanto sensibile che il mio dito non trova difficoltà a passare lentamente in mezzo alle sue labbra che salvaguardano l’ingresso del suo fiore.
I sospiri e l’espressione di piacere di LunaMaria mi fanno girare la testa dal piacere.. (credo che non ci sia cosa più bella che sentire la propria Donna godere delle carezze che sta ricevendo, anche se fatte in piedi ed in mezzo al corridoio, con gli abiti indosso che non permettono ai nostri corpi di sentire la pelle nuda a contatto dell’uno e dell’altro).
Con dispiacere estraggo la mano (se continuo ancora qualche secondo, perdo completamente quel minimo di lucidità che mi è rimasto ed inizio a scoparla appoggiandola al muro), dicendole:
– Guarda da quella piccola finestra.., vicino quella porta. –
Lungo tutto il corridoio ci sono un numero incredibile di porte con sopra una piccola lampadina accesa (rosso o verde), oppure spenta, ed ogni porta a una piccola finestra sul suo lato sinistro (sicuramente una volta in questo ex convento, queste stanze venivano usate come celle dormitorio per i frati).
LunaMaria aggancia il mio ragazzaccio (non ha fatto fatica ad individuarlo sotto il vestito), e si sposta trascinandomi verso la finestrella dove vede una stanza illuminata con le solite torce dalla luce giallo arancio.., con degli specchi (non enormi, ma dalla visuale ampia), in tutti i lati della stanza e con un letto al centro, dove ci sono due persone che stanno gustandosi un meraviglioso 69.
LunaMaria si sposta trainandomi sempre per il ragazzaccio (passando alla finestra successiva), per vedere quale situazione si stava generando nell’altra stanza.
Ci affacciamo entrambi.., un ragazzo moro dalla carnagione olivastra e seduto sul letto sta facendo da sedia ad una Rossa dai capelli mossi con un bel culo accogliente, che nell’andare su è giù riesce a mostrare la verga (direi notevole) del compagno.
Ci spostiamo ancora.., e mentre ci affacciamo non resisto a non sentire il grado di umidità del fiore di LunaMaria.., e senza meravigliarmi trovo che gli umori del suo fiore stanno colandole all’interno delle sue cosce.., salgo con la mano fino ad entrare in quel delizioso buchino che accetta volentieri le mie dita anche se sicuramente in quel momento preferirebbe qualche cosa di più sostanzioso.
LunaMaria muove il bacino in modo che le dita intruse (ma ben accette), si spostino nei punti da Lei preferiti e contemporaneamente vede una ragazza stesa languidamente al centro del letto mentre un biondo riccioluto le stava dando dei colpi di lingua tra le cosce.., lei sollazzava con la bocca e con la lingua il cazzo di un altro, un giovane mingherlino con la pelle molto scura e con il turbante in testa.
Un’altra finestra.., (nel frattempo avevo sfilato la mano da sotto il vestito di LunaMaria, ma Lei non aveva sganciato il mio ragazzaccio), e questa volta non troviamo un trio, ma un gagliardo uomo che stava fottendo la propria Donna con veemenza da dietro.., la tratteneva per le spalle.., tanto da indurre la compagna ad incurvare la schiena per agevolare l’avanti indietro del cazzo duro dell’uomo.
Lei mentre si dimenava mordeva le lenzuola per non stragridare dal piacere o dal dolore (o per entrambi), visto che i due avevano scelto in quel momento di giocare con il buchino del culetto!
Ci soffermiamo un pochino di più in questa finestra perché l’espressione di entrambi era notevolmente eccitante.., Lui che soffriva e faticava per spingere.., l’espressione di Lei (mentre riceveva con gioia), che sembrava paradisiaca e infernale allo stesso tempo.
Ci spostiamo ancora.., LunaMaria lascia la presa del mio attrezzo (forse perché ha sentito le pulsazioni che trasmetteva aumentare notevolmente), mi prende per mano trascinandomi verso una porta.., l’apre senza titubanze.., mi tira dentro.., mi lascia la mano e si lancia sul letto al centro della stanza.., si mette in ginocchio ed inizia a togliersi il vestito da suora.., lasciando che io ammiri le sue deliziose movenze.
Dioooo, è sempre meraviglioso vedere il suo corpo nudo.., le sue tette non enormi ma fatte in modo delizioso.., i capezzoli duri ed irti dall’eccitazione.., i suoi fianchi che evidenziano il suo bacino.., quel delizioso ciuffo di peli sul monte di venere che indica l’inizio della strada da percorrere per trovare quel fiore da gustare in tutti i modi e quella mascherina a coprirle una parte del viso che la rende ancora più tentatrice e Diavoletta.
Anche io cerco di togliermi il vestito da frate, ma LunaMaria m’invita a lasciarlo indosso (perché le piace vedermi, anche a me intrigava vederla vestita da suora, ma preferisco ammirare ed assaporare il suo corpo senza vesti), ed anche a chiudere la porta d’ingresso della stanza dando un giro di chiave.
Eseguo senza batter ciglio le sue indicazioni (non riesco a pensare altro che di fare in fretta per mettere le mani sul suo corpo).
Con un salto anche io mi trovo sul letto.., scivolo dietro LunaMaria e non le permetto di cambiare la posizione (inginocchiata e rivolta verso l’ingresso della stanza), sposto i suoi capelli di lato ed inizio a baciarle il collo trascinandoci le mie labbra mentre con le mani le stringo i fianchi con forza (finalmente la sento Mia), facendole avere un brivido di piacere.
Le mie mani invitate da quei capezzoli turgidi salgono fino a loro per stringerli ed accarezzarli mentre a quei movimenti aggiungo dei delicati morsi al suo collo.
Lei vibra come una corda di violino…, non riesce più a stare ferma e permette alle sue mani di posarsi sul suo fiore.., con una mano pizzica il clitoride mentre fa scorrere le dita dell’altra in mezzo alle sue labbra sode e gocciolanti di meravigliosa rugiada.
LunaMaria è al limite.., la sento esclamare:
– Basta non c’è la faccio più!! –
Lei sa benissimo che non basta la sua esclamazione per farmi smettere di godere del suo corpo (come stavo facendo), quindi con un rapido gesto toglie la sua mano bagnatissima (dei suoi umori), per metterla sulle mie labbra (sa che non resisto a quel meraviglioso sapore), che lecco e bacio senza lasciarmene sfuggire neanche una gocciolina.., poi la giro con forza è la bacio per fargli sentire direttamente dalle mie labbra quanto è meravigliosa la sua rugiada.
Mi bacia.., lecca le mie labbra e poi con una spinta mi butta all’indietro facendomi distendere e permettendo al mio ragazzaccio di mostrarsi rigido ed eretto.., pronto per Lei.
LunaMaria guarda il mio cazzo.., lo tocca.., lo accarezza.., lo bacia, poi mi chiede di togliermi il vestito da frate, mi vuole nudo per sentire il profumo della mia pelle accaldata.
Eseguo rapidamente, LunaMaria si solleva un pochino.., prende il mio ragazzaccio e lo fa salire in mezzo alle sue coscie facendolo entrare nel suo paradiso con un colpo secco che la fa sussultare e mugolare.
In quella posizione (classica smorsacandela) è Lei che decide la forza con cui sentirsi sbattere dal cazzo ed io non posso che esserne compiaciuto nel vederla muoversi.., nel sentire tutti i spasmi del suo sesso.., nel vedere il suo seno dondolare ad ogni suo movimento.., di mettere le mie mani sui suoi fianchi e di bloccarla (qualche volta) per spingere ancora più su il mio cazzo.., di poter trasferire quando voglio le mie mani sulle sue tette gonfie e di stringerle.., di pizzicarle i capezzoli fino a farli diventare super accaldati.., di bagnarmi il palmo delle mani con la mia saliva per passarle ancora sui suoi capezzoli fino a bagnarli per poi soffiarci sopra dandogli una sensazione di brivido a cui non resiste lasciandosi andare ad un delizioso e desiderato orgasmo che inonda completamente il mio cazzo.
Anche io sto per sborrare, ma non voglio.., è talmente deliziosa la sensazione che sto ricevendo che voglio godermela il più possibile.
LunaMaria continua a muoversi a ritmi sostenuti e per non esplodere le chiedo di baciarmi (per cercare di riprendere il controllo sul mio ragazzaccio che si sta lasciando andare a quel piacere), Lei non mi nega il bacio.., me lo concede usandolo anche per rubare un pochino della mia saliva che usa per bagnare le sue labbra asciutte dal piacere.
Come pensavo e speravo…, il rallentare del suo ritmo mi permette di riprendere un minimo controllo del mio cazzo..
LunaMaria solleva il suo busto per riprendere il suo ritmo e per sentire nuovamente tutto il mio sesso dentro di se.., nello stesso momento noto un’espressione particolare sul suo eccitante viso.., per qualche istante si è soffermata a vedere lo specchio dietro di me.., si abbassa nuovamente dicendomi con un sorriso compiaciuto:
– La nostra amica Cinzia.., la biondina.., è alla finestra con il suo Uomo!! –
LunaMaria mentre mi stava scopando a smorsacandela dava la sua schiena alla finestra ma riusciva a vedere la nostra amica Cinzia riflessa nello specchio in fronte a Lei.
Sposto leggermente la mia testa verso sinistra per vedere anche io l’amica biondina..
LunaMaria improvvisamente (mentre continua a tenersi il mio ragazzaccio dentro di Lei), ferma qualunque suo movimento…, mette il busto in una verticale perfetta con il suo bacino.., rimane ferma qualche secondo.., mi guarda (non riesco a capire le sue intenzioni), mi sorride.., mi tira un bacio..
Solleva il suo bacino quanto basta per far uscire il mio cazzo duro (quasi dolorante dalla voglia che ha di eruttare), dalla sua fichetta che appoggia poi sul mio pube.., porta la sua mano destra sul suo splendido culetto.., prende il mio cazzo e lo accarezza.., lo asciuga dai suoi umori per poi tenerlo appoggiato in mezzo al canale del suo culetto (come a voler mostrare alla nostra amica il modo in cui si cura un trofeo), poi lo lascia..
Riporta la sua mano avanti a Lei e ponendole entrambi sulla sua fica…, solleva leggermente il suo sesso dal mio pube.., con entrambi le mani prende le sue labbra vaginali allargandole delicatamente per poi appoggiarle sopra la mia pancia.
Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ..
Quel movimento aggraziato e lussurioso mi manda in visibilio.., quel fiore aperto al massimo permette alla sua clitoride di sfregare con maggiore forza sul mio corpo..
LunaMaria inizia a salire verso il mio viso sfregando e muovendo la sua fica sul mio corpo che rimane bagnato ed intriso del suo profumo..
LunaMaria ferma la sua salita verso il mio viso solamente quando il suo fiore è vicino alle mie labbra ed a portata della mia lingua.., distanza che gli permette di farsela leccare solamente sulla clitoride.., ma senza darmi la possibilità di mettere (quel turgido bottoncino), completamente in mezzo alle mie labbra per poterlo ciucciare.., facendomi impazzire dal desiderio di farlo!
Mi lascia stuzzicare il suo clitoride solo con la punta della lingua mentre Lei mi guarda senza tralasciare ogni tanto una sbirciatina allo specchio per vedere la nostra amica Cinzia (alla finestra).
Le pulsazioni della sua fica (appoggiata sopra il mio torace) aumentano velocemente e sembrano annunciare un nuovo orgasmo..
LunaMaria si solleva da me.., si sposta indietro.., mette il suo fiore (diventato di color rosso intenso), in linea al mio cazzo che è preso dalla sua mano per tenerlo in perpendicolare con l’ingresso del suo paradiso.., mette a lieve contatto i due sessi.., toglie la mano.., guarda lo specchio in fronte a lei e vedendo la nostra amica biondina ancora al solito posto si lascia scivolare lentamente sul mio cazzo fino a farlo scomparire dentro di Lei..
Anche io guardo la nostra amica (spostando leggermente la testa), e non posso che essere compiaciuto da come la vedo; occhi sgranati, mani sul viso da dove scendevano delle goccioline di sudore, bocca leggermente aperta dove si affacciava la punta della sua lingua.., la capisco, chi non sarebbe in quelle condizioni nel vedere quello che aveva fatto LunaMaria.., vedere la sua fichetta che si apriva risucchiando il mio voglioso ragazzaccio!
Sono al limite.., brividi di piacere corrono in tutto il mio corpo e di questo LunaMaria se ne accorge.., ma vuole farmi venire insieme a Lei..
Aumenta il ritmo del suo bacino.., si solleva dal mio cazzo fino quasi a farlo uscire per poi lasciarcisi cadere sopra di botto ricevendo delle insaccate terribilmente gustose.., Lei non contenta mi concede anche lo spettacolo di vedere le sue mani portarsi sulle tette per palparle e strizzare i capezzoli..
Per quanta opposizione possa fare il piacere che sto ricevendo dal corpo e dallo spettacolo che sto ricevendo dalla mia Femmina sconquassano la mia resistenza travolgendomi in un orgasmo lunghissimo.., intenso e liberatorio..
Il mio seme caldo esplode nel ventre di LunaMaria…, contemporaneamente una vampata di calore le sale in volto rendendola pronta a seguirmi con un orgasmo che le fa sussultare il ventre e mugolare ad alta voce.
LunaMaria si abbassa verso di me.., mi bacia.., mi sorride.., mi dice:
– Sei un porco, dolce mio Re! –
Ribatto compiaciuto:
– Meravigliosa mia Regina, sei una splendida Femmina!! –
Ridiamo entrambi contemporaneamente e sempre all’unisono guardiamo la finestra.., non c’è nessuno ed è meglio così!
Rimaniamo abbracciati per qualche istante poi scendiamo per rivestirci dei nostri abiti clericali (finti naturalmente). sono più veloce ed ho il tempo di leggere un foglio attaccato nella parte interna della porta d’ingresso che dichiara:
‘Affianco alla porta trovate tre interruttori ognuno di colore diverso, se premete quello rosso significa che nella vostra stanza non sono accette altre persone, quello verde significa che sono accette altre persone insieme a Voi, quello grigio (che trovate già premuto) significa che la stanza e libera quindi potete utilizzarla. Il colore dell’interruttore premuto sarà lo stesso colore della lampadina che vedranno quelli che passeranno sul percorso panoramico. ‘
Appena terminata la lettura mi giro per mettere al corrente LunaMaria di quello che avevo letto ma vedo che Lei e dietro di me che stava leggendo quello che avevo letto io.
– LunaMaria, noi non abbiamo acceso nessuna lampadina? –
Ribatte Lei:
– Vero, ma abbiamo chiuso la porta a chiave.., che è meglio di qualunque lampadina accesa! Oppure volevi accendere quella verde in modo che la biondina entrava? –
Non rispondo alla domanda e mi appresto ad aprire la porta, usciamo sul lungo corridoio (ora non ci crea la suggestione che ci dava prima, sembra quasi familiare), dove c’è un notevole movimento di persone che sono affacciate alle finestre.
Continuiamo a camminare sorridenti senza sentirci minimamente a disagio (sappiamo cosa stanno guardando dalle finestre e sappiamo anche che non sono fiori finti…, ma panorami naturali..).
Arriviamo in cima alle scale con LunaMaria che cammina avanti a me.., ci dirigiamo verso il nostro tavolo dove prendiamo le nostre cose per poi incamminarci verso l’uscita della stanza.
Appena usciti la Suora accompagnatrice si presenta avanti a noi con il suo sorriso oramai scontato. ci accompagna alla stanza dove c’eravamo cambiati inizialmente.., entriamo e la voglia di dare un bacio alla mia Femmina mi diventa irrefrenabile e mentre stava per togliersi il vestito da suora per indossare i suoi abiti, la BACIO!!
LunaMaria sorpresa del mio bacio (in quel momento), mi chiede spiegazioni.
Di confessarle che l’avevo baciata perché sentivo quel desiderio non mi andava…, non volevo che pensasse di me come ad un romanticone, quindi rispondo con queste parole:
– Hei Bambina!! Ti ho voluto premiare come premia l’agente segreto 007 James Boond! –
Una risata splendida ci coinvolge poi iniziamo a spogliarci ed a vestirci dei nostri abiti.
Usciamo dalla stanza e la suora accompagnatrice ci dice:
– La vostra allegria m’induce a pensare che avete passato un’ottima serata, anzi ne sono certa.., visto che avete dimenticato anche di togliervi le mascherine! –
Io e LunaMaria ci guardiamo ed iniziamo a ridere tantissimo, tanto da coinvolgere anche la suora.
Faccio cenno di togliermela e mi sento dire dalla suora che volendo possiamo tenerle, che è un piccolissimo dono del locale perché abbiamo dato un pochino di verve (da come gli a riferito il suo collega cameriere), alla sala dove stavano cenando.
Ci lasciamo le mascherine ed io mi appresto a pagare la cena alla cassa. nello stesso tempo vedo LunaMaria parlottare con la suora che prende un Biglietto pubblicitario da uno scaffale dandolo a Lei.
Usciamo dal locale trovandoci in una notte luminosa con l’aria dolce e frescolina che ci permette di respirare a pieni polmoni mentre ci accingiamo alla nostra macchina (cazzolina non ho mai pensato alle sigarette, che sia questa la medicina per farmi smettere?).
Metto in moto la vettura e pochi istanti prima di iniziare a muoverci e LunaMaria (questa volta) che mi prende il viso con entrambi le sue mani, lo gira verso di se per darmi bacio che ricambio con vero piacere.
Iniziamo a percorrere la strada del ritorno parlando e sorridendo della serata, poi Lei mi chiede nuovamente:
– avresti voluto far entrare la biondina nella nostra stanza? –
Perbaccolina.., mi ha preso di sprovvista.., prima di rispondere passano alcuni secondi, dandole la possibilità di continuare a domandare:
– AHOO!! 007,… che non ti sono bastata io? –
Rispondo sorridendo e con occhi leggermente lussuriosi:
– Dolce Regina, non ho risposto subito alla tua domanda perché appena o focalizzato.., mi sono passate in mente delle ipotetiche scene con la nostra Amica nella stanza con Noi che ti accarezzava e baciava la tua passerina. Credo che sarebbe andata proprio così, se fosse entrata. –
LunaMaria mi guarda sorridendo (direi soddisfatta della mia risposta), ricordandomi che i suoi gusti sono altri. Continuiamo ancora per un bel pezzo di strada a scherzare su cosa le avrebbe fatto la biondina fino che LunaMaria guardando l’orologio mi dice:
– Tu devi ancora pagare la punizione che ti avevo promesso per avermi fatto trovare in quelle situazioni.. –
Cazzolina è vero, mi ero dimenticato completamente della punizione, io non rispondo e rimango in silenzio.
Lei continua con:
– Sei fortunato.., è già molto tardi perciò la tua punizione sarà di fermarti al prossimo Bar e comprarmi un tramezzino, poiché le energie di quello che abbiamo mangiato me le hai fatte consumare tutte. –
Il rumore della nostra risata riempie l’abitacolo dell’auto.
Mi fermo al primo Bar che troviamo aperto.., scendo per prendere il tramezzino e nel frattempo mi convinco che se non era un’ora così tarda LunaMaria mi si sarebbe scopato nuovamente.., perché mentre rammentavamo alcuni momenti della serata e parlavamo di Cinzia le brillavano gli occhi come quando è eccitata.., si si.., ne sono certo, mi avrebbe sbatacchiato ancora, naturalmente con mio gran piacere.
Preso lo spuntino risalgo in macchina, e mentre LunaMaria si sgranocchia il tramezzino e sorseggiando una Coca Cola senza caffeina (di meglio non c’era in quel bar), le racconto quello che mi era capitato (mentre lei era in bagno) con il cameriere poco Frate e molto recchione.
Ancora una spumeggiante risata.
Siamo quasi arrivati, ed i nostri volti si sono leggermente rattristati perché la bella serata sta finendo.
Prima di fermare la macchina gli pongo una domanda:
– Gli telefonerai alla tua amica Cinzia? –
Questa volta e Lei che non risponde immediatamente, quindi mi permette di incalzarla:
– Adesso mi dirai che hai buttato il bigliettino del suo messaggio! –
Nessun commento sopraggiunge alle mie orecchie mentre mi fermo vicino alla sua macchina. LunaMaria mi da un bacio e scende facendomi notare l’orario tardissimo.., io non posso che darle ragione, è effettivamente molto tardi.
Aspetto che LunaMaria metta in moto la sua macchina (non si sa mai, tante volte le facesse i capricci), la guardo allontanarsi per poi mettermi anche io in movimento verso la mia abitazione.
Mentre guido sorrido da solo ripensando alla serata quando il rumore di un messaggio in arrivo al mio cellulare interrompe i miei pensieri.
Prendo il cellulare.., leggo:
Mittente: LunaMaria
Messaggio: Io, ti dirò se farò la telefonata alla biondina quando tu mi dirai se l’avresti fatta entrare nella nostra stanza!! ‘
Eccola là.., questa è la mia Regina, ancora una volta aveva capito chiaramente che le parole riferite alla sua domanda ‘ avresti voluto far entrare la biondina nella nostra stanza?’ erano solo un escamotage per non rispondere.
Lei aveva risposto alla mia curiosità di sapere se chiamerà Cinzia.., con la sua curiosità di sapere se l’avessi fatta entrare nella stanza!!
E’ meravigliosa!
Cazzolina, adesso come faccio a sapere se la chiamerà? Sono proprio curioso di saperlo!!
Ed il rispetto che ho per questa splendida creatura non mi autorizza di darle una mia risposta che non sia vera!
Comunque adesso e troppo tardi per mettermi a scrivere un messaggio (sono lentissimo nel farli), domani mattino sarò più lucido per farlo.
Fine
Ringrazio tutti quelli che mi hanno scritto le loro valutazioni che spero facciano anche per questo racconto.
Il pensiero: se vi è piaciuto ne sono felice, se non vi è piaciuto, mi scuso per averti fatto perdere del tempo.
E’ SEMPRE VALIDO.
Sarei felice di ricevere le vostre valutazioni, grazie.
Arzigano e-mail arzigano@yahoo.it

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