4:00 AM, una sveglia suona … irrispettosa del nostro riposo.
Carte e idee non concluse richiedono attenzione, anzitempo.
La pelle femminile appoggiata al mio fianco è sveglia: “sono ad occhi spalancati dalle 2”.
Conosco: tra qualche ora dovrà infilare a forza due giovani menti su un’auto orientata al mare; momento topico per lei, la partenza, qualsiasi destinazione nasconda. Conosco quel sopracciglio: pensieri a ripercorrere esigenze, risposte e strumenti.
Sorrido, non visto nel buio, la mia mano scende: un mugolio falsamente stupito mi fa capire che l’idea non è l’ultima tra le apprezzate.
Inizio garbato, incrocio un ginocchio affusolato e gentile; con i polpastrelli disegno origami sulla sua pelle … come acquiloni le mie dita salgono lungo un solco, verso il monte del piacere.
Già freme il terreno sotto di loro.
Mi insinuo irrispettoso attraverso fronde morbide: le discosto energicamente, il sottobosco è appena umido, come rugiada mattutina. La mia azione decisa ne sconvolge il risveglio.
Un profilo carnoso vibra sotto il mio dito e repentinamente prende corpo; ci gioco con il polpastrello: un girotondo che – sento – diverte intensamente la bambina che prende per mano; piccoli tocchi, ai quali rispondono amplificati sussulti … quasi un’eco che chiede e riceve.
Insinuo il pensiero e la falange tra le labbra che fremono, che chiedono tortura, essere violate, maltrattate.
Un laghetto mi aspetta: acqua limpida, garbate onde lambiscono, preludio di maremoti ancora lontani.
Saggio le sponde, gioco con la sabbia in riva, costruisco castelli che subito spazzo via con lenta decisione … a tratti assaporo il gusto di annullare per poi ricostruire.
L’onda sale, inizia la marea, affretto il passo sulla riva; colpi di vento sfrondano i rami, inebriano la mente, irtano la pelle.
Cerco, so dove cercare gli animali sopiti: li scovo, tutti … si svegliano, all’improvviso, contorcendosi, mugolando; non sono lamenti, ma stupiti richiami al cibo.
Un fiato profondo mi spazza la guancia; due file di denti bianchi si schiudono, mordono piano la pelle tiepida: avvertono della presenza del fuoco.
Il profumo del suo piacere riempie e disorienta i miei sensi; lo assorbo profondamente, ne reclamo il possesso. Nettare inebriante per le mie tempie.
Conosco bene quei luoghi, ogni angolo cela quanto mi aspetto; assaporo senza fretta ogni passo, a piedi nudi misuro le emozioni.
La sabbia inizia a farsi sentire, tra le dita: prende calore, stimolata da quest’alba inquieta.
Ecco, in lontananza, un segno; avverto la presenza di un’energia profonda, tepore a preannunciarne l’arrivo … riconosco alle mie dita la sapienza generatrice di questi moti … donano per ricevere flussi di piacere.
Un lungo fremito inizia a scomporre la sabbia sulla battigia; i granelli scappano disorientati davanti a quanto li fa vibrare, consapevoli di un destino amico come profondamente sconvolti dal suo arrivo.
Onde pronunciate iniziano a farsi vedere, al largo, schiuma bianca sulle creste … ad occhi chiusi immagino il loro moto, assaporo l’attesa che li separa dalla sabbia; la mia mente inebriata confina col corpo che si inarca.
Ecco, è il momento, niente indugi ora … vento, schiuma, onde e sabbia si fondono e si sconvolgono, cascate di piacere cadono a velo, inebriando dal profondo; granelli ballano impazziti, foglie si disperdono e volano, colgono rivoli e vi si tuffano, dune cancellate d’un fiato si disperdono tra le onde, diventandone parte.
Il fremito è ormai al culmine, maremoto dinnanzi a noi: imperioso, onnipotente, severo … lo temiamo e lo desideriamo, sappiamo quel ci aspetta, tremiamo davanti a lui, lo aspettiamo in un abbraccio liberatorio dei sensi: pericolo per la mente, cibo per il corpo.
Ci investe, sollevandoci e scaraventandoci a terra; nessuna resistenza, ci affidiamo a lui … sappiamo, eppure ogni volta sconvolge.
Godiamo di quanto ci pervade: di dolce orgoglio io … di fiamme, fuoco, acqua e vento lei.
Rimaniamo così, spaesati in terra nota …
Il buio rimane ad avvolgerci, rotto dagli ansimi che agitano l’aria; torniamo lentamente dal nostro viaggio, senza fretta, godendoci ogni passo, rallentando ogni emozione, assaporando le tempie che pulsano.
Sorrido, illuminandola a giorno con la mente.
Riposa, ora, la pace disegnata sul viso e l’anima sazia di emozioni; più tardi sarà grata d’essere stata sconvolta e rasserenata.
Un ultimo guardo mentre mi allontano, avvicinandomi agli impegni originali … bella.
Buona giornata, pelle tiepida.
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono