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Racconti Erotici Etero

Alba dei sensi

By 2 Febbraio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

4:00 AM, una sveglia suona … irrispettosa del nostro riposo.

Carte e idee non concluse richiedono attenzione, anzitempo.

La pelle femminile appoggiata al mio fianco è sveglia: “sono ad occhi spalancati dalle 2”.

Conosco: tra qualche ora dovrà infilare a forza due giovani menti su un’auto orientata al mare; momento topico per lei, la partenza, qualsiasi destinazione nasconda. Conosco quel sopracciglio: pensieri a ripercorrere esigenze, risposte e strumenti.

Sorrido, non visto nel buio, la mia mano scende: un mugolio falsamente stupito mi fa capire che l’idea non è l’ultima tra le apprezzate.

Inizio garbato, incrocio un ginocchio affusolato e gentile; con i polpastrelli disegno origami sulla sua pelle … come acquiloni le mie dita salgono lungo un solco, verso il monte del piacere.

Già freme il terreno sotto di loro.

Mi insinuo irrispettoso attraverso fronde morbide: le discosto energicamente, il sottobosco è appena umido, come rugiada mattutina. La mia azione decisa ne sconvolge il risveglio.

Un profilo carnoso vibra sotto il mio dito e repentinamente prende corpo; ci gioco con il polpastrello: un girotondo che – sento – diverte intensamente la bambina che prende per mano; piccoli tocchi, ai quali rispondono amplificati sussulti … quasi un’eco che chiede e riceve.

Insinuo il pensiero e la falange tra le labbra che fremono, che chiedono tortura, essere violate, maltrattate.

Un laghetto mi aspetta: acqua limpida, garbate onde lambiscono, preludio di maremoti ancora lontani.

Saggio le sponde, gioco con la sabbia in riva, costruisco castelli che subito spazzo via con lenta decisione … a tratti assaporo il gusto di annullare per poi ricostruire.

L’onda sale, inizia la marea, affretto il passo sulla riva; colpi di vento sfrondano i rami, inebriano la mente, irtano la pelle.

Cerco, so dove cercare gli animali sopiti: li scovo, tutti … si svegliano, all’improvviso, contorcendosi, mugolando; non sono lamenti, ma stupiti richiami al cibo.

Un fiato profondo mi spazza la guancia; due file di denti bianchi si schiudono, mordono piano la pelle tiepida: avvertono della presenza del fuoco.

Il profumo del suo piacere riempie e disorienta i miei sensi; lo assorbo profondamente, ne reclamo il possesso. Nettare inebriante per le mie tempie.

Conosco bene quei luoghi, ogni angolo cela quanto mi aspetto; assaporo senza fretta ogni passo, a piedi nudi misuro le emozioni.

La sabbia inizia a farsi sentire, tra le dita: prende calore, stimolata da quest’alba inquieta.

Ecco, in lontananza, un segno; avverto la presenza di un’energia profonda, tepore a preannunciarne l’arrivo … riconosco alle mie dita la sapienza generatrice di questi moti … donano per ricevere flussi di piacere.

Un lungo fremito inizia a scomporre la sabbia sulla battigia; i granelli scappano disorientati davanti a quanto li fa vibrare, consapevoli di un destino amico come profondamente sconvolti dal suo arrivo.

Onde pronunciate iniziano a farsi vedere, al largo, schiuma bianca sulle creste … ad occhi chiusi immagino il loro moto, assaporo l’attesa che li separa dalla sabbia; la mia mente inebriata confina col corpo che si inarca.

Ecco, è il momento, niente indugi ora … vento, schiuma, onde e sabbia si fondono e si sconvolgono, cascate di piacere cadono a velo, inebriando dal profondo; granelli ballano impazziti, foglie si disperdono e volano, colgono rivoli e vi si tuffano, dune cancellate d’un fiato si disperdono tra le onde, diventandone parte.

Il fremito è ormai al culmine, maremoto dinnanzi a noi: imperioso, onnipotente, severo … lo temiamo e lo desideriamo, sappiamo quel ci aspetta, tremiamo davanti a lui, lo aspettiamo in un abbraccio liberatorio dei sensi: pericolo per la mente, cibo per il corpo.

Ci investe, sollevandoci e scaraventandoci a terra; nessuna resistenza, ci affidiamo a lui … sappiamo, eppure ogni volta sconvolge.

Godiamo di quanto ci pervade: di dolce orgoglio io … di fiamme, fuoco, acqua e vento lei.

Rimaniamo così, spaesati in terra nota …

Il buio rimane ad avvolgerci, rotto dagli ansimi che agitano l’aria; torniamo lentamente dal nostro viaggio, senza fretta, godendoci ogni passo, rallentando ogni emozione, assaporando le tempie che pulsano.

Sorrido, illuminandola a giorno con la mente.

Riposa, ora, la pace disegnata sul viso e l’anima sazia di emozioni; più tardi sarà grata d’essere stata sconvolta e rasserenata.

Un ultimo guardo mentre mi allontano, avvicinandomi agli impegni originali … bella.

Buona giornata, pelle tiepida.

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