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Racconti Erotici Etero

Altleticamente Antonella

By 29 Luglio 2023No Comments

A quindi anni avevo una passione per le corse podistiche, ero molto magra ed ero praticamente piatta, la corsa non aiutava certo a fare emergere la mia femminilità.
Un mattino di Giugno seguii un compagno di squadra, Mario, doveva partecipare a una staffetta in pista di durata durante una 24 ore.
Fece la sua frazione poi ci mettemmo a guardare le fasi successiva della corsa.
Mi piaceva stuzzicarlo per cui e lui non mancava di rispondere.
Quando esageravo mi rovesciava sull’erba e mi ritrovavo gambe all’aria.
Nonostante non dovessi correre mi ero messa i pantaloncini e la canottiera da corsa evitando l’inutile reggiseno.
Ogni tanto Mario mi abbracciava e la sua mano non mancava di scivolare sulla stoffa e attraverso di questa accarezzare i miei capezzoli, o di fermarsi sul seno e tastare quel poco che c’era, ma che evidentemente piaceva. Io lo lasciavo fare, lo fermavo solo quando la sua mano scendeva sui pantaloncini per cercare di arrivare tra le gambe.
Faceva così anche quando ci trovavamo a qualche cena o festa della squadra corse, spesso teneva a se, e abbracciandomi spesso la sua mano finiva sul mio seno. Giocherellava col il mio capezzolo tormentandolo piacevolmente, tanto che spesso mi ritrovavo con la passera bagnata.
Durante quelle schermaglie ed episodi di finta lotta mi tirava a se’ e sbirciava dentro la scollatura della canottiera che non aderiva ed era chiaro che lo faceva per guardarmi il seno.
Quella situazione di complicità era eccitante, così quando andò agli spogliatoi per farsi la doccia, con la scusa di portargli l’asciugamano lo seguii.
Le docce erano spartane e tolti gli slip Mario si infilò nudo, potevo vederlo, e lui poteva vedere me, le cosa ci intrigava piacevolmente, ed evidentemente per lui era eccitante dato che quando mi chiese l’asciugamano era in completa erezione.
Mi avvicinai porgendo glielo, senza togliere lo sguardo dal suo pube, ma lui non prese l’asciugamano ma il mio polso e mi tirò sotto la doccia.
Provai a divincolarmi, ma mi spinse contro il muro mettendomi le mani sul seno, poi sul culo, e mentre cercavo di toglierle le ritrovai sotto la canottiera a diretto contatto con la mia pelle, i miei capezzoli.
Mi lasciai togliere la canottiera e lo abbracciai sentendo quel bastone di legno premere sulla mia pancia.
Allungai una mano per toccarlo, fu un’emozione unica che face cadere ogni barriera.
Quando la sua mano arrivò tra le mie gambe lo lasciai frugare, e mi godetti le carezze sulla passera attraverso i pantaloncini fino a quando le sue mani non li abbassarono con gli slip.
Ero in una doccia di uno spogliatoio maschile abbracciata a un ragazzo nudo con le tette contro il suo petto e le mutande a mezza coscia; una situazione piacevolmente imbarazzante.
Poi quel bastone di legno si spostò dal mio ventre per cecare la passera e quando le trovò prese a spingere per cercare di entrare.
Ero troppo eccitata per cercare di fermarlo, anzi feci di tutto per fare cadere gli slip alle caviglie e liberarmene.
Poi le gambe sempre più larghe e la sua cappella che trovata l’apertura cominciava a spingere per farsi spazio.
Finalmente dentro, dentro fino in fondo dopo aver vinto ogni resistenza fisica e mentale, avanti e indietro in un dolce massaggio interno fino al grande godimento.
Mario era instancabile, mi face venire più di una volta, e dopo essermi venuto dentro nella doccia mi portò su una più comoda panca dello spogliatoio dove mi stese e mi face fare un altro giro di godimento.

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